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Aggiornamento dei MQ-9A Predator B dell’Aeronautica Militare

18 set 2021 Aeronautica dal mondo

Aggiornamento dei MQ-9A Predator B dell’Aeronautica Militare

La General Atomics Aeronautical Systems Inc si è aggiudicata un contratto da 30,5 milioni di dollari per l’aggiornamento dei velivoli senza pilota dell’Aeronautica Militare MQ-9A Predator B dallo standard Block 1 allo standard Block 5, ha annunciato il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.

L’aggiornamento Block 5 include una capacità di alimentazione elettrica notevolmente aumentata, un carrello di atterraggio migliorato e le ultime versioni dei sensori GA-ASI Lynx® Multi-mode Radar e Raytheon Electro-Optical. Questi aggiornamenti consentiranno agli MQ-9 di operare in eventuali scenari sempre più contestati e a più alta resistenza militare.

Il contratto di modernizzazione di mezza vita (MLM) MQ-9, aggiudicato nell’ambito del programma US Foreign Military Sales (FMS) l’8 settembre, include tutti e cinque gli UAV MQ-9A del lotto 1 e le stazioni di controllo a terra mobili Block 30 attualmente in servizio con l’Aeronautica Militare. Il contratto durerà fino al 31 gennaio 2023.

GA-ASI aveva annunciato per la prima volta il programma MLM per la flotta italiana MQ-9 il 27 maggio 2021. In quella occasione il vicepresidente regionale europeo Scott Smith affermava che “l’Aeronautica Militare Italiana è da tempo leader nell’utilizzo dei velivoli MQ-9 RPA per supportare un’ampia gamma di missioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione in Italia, nel Mediterraneo e a supporto delle operazioni della NATO. Questi miglioramenti daranno alle forze aeree italiane la capacità di vedere meglio e più chiaramente che mai con i loro MQ-9 RPA e siamo orgogliosi di lavorare con l’ItAF per aggiornare la loro flotta.”

L’MQ-9A Predator è un sistema aeromobile a pilotaggio remoto di classe strategica che garantisce una lunga persistenza in volo a media ed alta quota, permettendo di ottenere elevate prestazioni sia nella condotta delle missioni Intelligence, Surveillance, and Reconnaissance (ISR), sia nell’ambito di operazioni di pattugliamento, ricerca e soccorso, protezione delle installazioni e scorta di truppe a terra.

Grazie ai sensori a disposizione e alla professionalità degli equipaggi di volo e del personale analista foto-interprete, l’MQ-9A può rilevare la presenza di minacce o di ordigni esplosivi improvvisati, tra i pericoli più insidiosi e diffusi nei Teatri Operativi odierni. L’Italia si è collocata come primo contributore durante l’operazione Inherent Resolve, dopo gli Stati Uniti, in termini di assetti aerei specializzati in raccolta informativa, sorveglianza e ricognizione, per il contrasto delle cellule DA’ESH, la protezione della popolazione ed il supporto alla pacificazione in Iraq.

In questo contesto operativo i Predator italiani del Task Group Predator “Araba Fenice” hanno raggiunto le 12.000 ore di volo nel mese di marzo 2021, a partire dalla sua costituzione nel 2014, quando venne schierato in teatro operativo tra le prime unità aeree della Coalizione. Dal 2014 i velivoli UAV Predator del 32° Stormo di stanza in Kuwait hanno ricognito oltre 6000 obiettivi sui cieli dell’Iraq.

FONTE https://www.aviation-report.com/contratto-30-milioni-di-dollari-alla-general-atomics-aggiornamento-velivoli-senza-pilota-aeronautica-militare-mq9-predator/