Un pilota di F-14
Un pilota di F-14
Gli appontaggi diurni sono un divertimento. Li faremmo gratis e non ne avremmo mai abbastanza. Lo stesso vale per i lanci diurni. Ma proviamo a togliere il sole, e poi l'orizzonte, con un bel soffitto basso di nubi e scarsa visibilità : questo non piace a nessuno. Appontare su una portaerei che beccheggia nella bufera fa sudare sangue. Moltissimi piloti temono gli appontaggi in queste condizioni.
In una notte particolarmente buia, uno dei miei colleghi di gruppo era in difficoltà per tornare a bordo. Aveva mancato l'avvicinamento tante volte che aveva dovuto essere rifornito in volo ben due volte, assieme ad altri due che avevano gli stessi problemi. Alla fine, tutti erano riusciti ad appontare, tranne lui. Al nono tentativo, le ruote toccarono bene il ponte, ma il gancio mancò anche l'ultimo cavo. Al decimo, arrivò troppo alto e veloce e dovette riattaccare ancora. Ogni avvicinamento richiedeva un tale sforzo e una tale concentrazione, che le sue forze, e le sue probabilità di rientrare a bordo, venivano meno ad ogni tentativo.
Mentre volava nel tratto sottovento per portarsi di nuovo all'atterraggio, gli vennero in mente la moglie e il figlio. Pensò che non li avrebbe rivisti mai più, perché il mare era troppo agitato e le acque troppo fredde per sopravvivere a un lancio o un ammaraggio.
Stavolta era troppo basso, il beccheggio faceva alzare il ponte. Il segnalatore lo fece riattaccare all'ultimo momento, evitando per un pelo un disastro. Eravamo in operazioni d'alto mare e non c'erano aeroporti su cui dirottarlo: doveva farcela a tutti i costi. In qualche modo trovò le sue ultime forze e una riserva di coraggio; e al quindicesimo e ultimo tentativo, il cavo lo arrestò.
La portaerei aveva dovuto tenere la prua contro vento, fuori della sua rotta, per tutta la durata dell'episodio. Ciò provocò una situazione pericolosa perché la posizione nella nave è stata continuamente predeterminabile da un possibile avversario per un periodo di tempo considerevole. Inoltre , tutto il carburante per gli aerofornitori era stato consumato e le operazioni di volo ritardate di circa un'ora. Non fu un recupero normale, ma non era neanche una notte normale.
Quando il pilota non si fece vivo al Controllo Manutenzione per riempire i soliti moduli sull'efficienza dell'aereo, andai a cercarlo e lo trovai nel camminamento sotto il ponte, a metà strada per la sala di pronto impiego. Stava appoggiato alla paratia, era esausto e piangeva. Sembrava che la sua combinazione di volo pesasse una tonnellata. Appena mi mossi verso di lui, il suo casco gli cadde di mano e rimbalzò via. Era distrutto emotivamente e fisicamente. " Pensavo di non farcela, Heater" disse, un pò sollevato dal fatto che non ci vedessero estranei. " Dopo l'ottavo o il non passaggio, sapevo di essere morto".
Tutti quelli che hanno a che fare con il gancio e il cavo hanno il loro momento brutto prima o poi…questo è stato il suo.
Quel pilota si comportò in modo superbo per il resto della crociera e fu un eccellente direttore degli appontaggi nella crociera successiva. Oggi è un istruttore che insegna ai giovani piloti come si atterra su una portaerei.
Scritto da Charles Heatly , pilota F-14
Tratto da " ALI SUL MARE "
In una notte particolarmente buia, uno dei miei colleghi di gruppo era in difficoltà per tornare a bordo. Aveva mancato l'avvicinamento tante volte che aveva dovuto essere rifornito in volo ben due volte, assieme ad altri due che avevano gli stessi problemi. Alla fine, tutti erano riusciti ad appontare, tranne lui. Al nono tentativo, le ruote toccarono bene il ponte, ma il gancio mancò anche l'ultimo cavo. Al decimo, arrivò troppo alto e veloce e dovette riattaccare ancora. Ogni avvicinamento richiedeva un tale sforzo e una tale concentrazione, che le sue forze, e le sue probabilità di rientrare a bordo, venivano meno ad ogni tentativo.
Mentre volava nel tratto sottovento per portarsi di nuovo all'atterraggio, gli vennero in mente la moglie e il figlio. Pensò che non li avrebbe rivisti mai più, perché il mare era troppo agitato e le acque troppo fredde per sopravvivere a un lancio o un ammaraggio.
Stavolta era troppo basso, il beccheggio faceva alzare il ponte. Il segnalatore lo fece riattaccare all'ultimo momento, evitando per un pelo un disastro. Eravamo in operazioni d'alto mare e non c'erano aeroporti su cui dirottarlo: doveva farcela a tutti i costi. In qualche modo trovò le sue ultime forze e una riserva di coraggio; e al quindicesimo e ultimo tentativo, il cavo lo arrestò.
La portaerei aveva dovuto tenere la prua contro vento, fuori della sua rotta, per tutta la durata dell'episodio. Ciò provocò una situazione pericolosa perché la posizione nella nave è stata continuamente predeterminabile da un possibile avversario per un periodo di tempo considerevole. Inoltre , tutto il carburante per gli aerofornitori era stato consumato e le operazioni di volo ritardate di circa un'ora. Non fu un recupero normale, ma non era neanche una notte normale.
Quando il pilota non si fece vivo al Controllo Manutenzione per riempire i soliti moduli sull'efficienza dell'aereo, andai a cercarlo e lo trovai nel camminamento sotto il ponte, a metà strada per la sala di pronto impiego. Stava appoggiato alla paratia, era esausto e piangeva. Sembrava che la sua combinazione di volo pesasse una tonnellata. Appena mi mossi verso di lui, il suo casco gli cadde di mano e rimbalzò via. Era distrutto emotivamente e fisicamente. " Pensavo di non farcela, Heater" disse, un pò sollevato dal fatto che non ci vedessero estranei. " Dopo l'ottavo o il non passaggio, sapevo di essere morto".
Tutti quelli che hanno a che fare con il gancio e il cavo hanno il loro momento brutto prima o poi…questo è stato il suo.
Quel pilota si comportò in modo superbo per il resto della crociera e fu un eccellente direttore degli appontaggi nella crociera successiva. Oggi è un istruttore che insegna ai giovani piloti come si atterra su una portaerei.
Scritto da Charles Heatly , pilota F-14
Tratto da " ALI SUL MARE "
- fabiomania87
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...in alcuni punti ricorda molto il rientro dalla 1° missione in "Top Gun", dopo un'appontaggio notturno rocambolesco, quando il pilota in questione rassegna le dimissioni x lo stesso motivo: rischiava di far diventre orfano il figlio senza averlo mai visto, ...con la differenza che qui è tutto vero!
...è proprio vero, spesso "non è tutto oro ciò che luccica" in questo mestiere. Tutti lo sanno, pochi lo ammettono...
...cmq son d'accordo, gran bella storia!

...cmq son d'accordo, gran bella storia!



Ruoli Speciali Ordine di Merito - In AMVI dal 06/01/2004
M.61°S.: "Per l'ampio spazio a saettar insegno"
Re: Un pilota di F-14
Chissà com'era il suo R.I.O.PAX ha scritto:...Era distrutto emotivamente e fisicamente...

Bye
Phant


Re: Un pilota di F-14
phant ha scritto:...Chissà com'era il suo R.I.O.Phant
Alto e biondo...si chiama Merlin



Ciao