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Il nuovo velivolo da attacco elettronico cinese J-16D

17 ott 2021 Aeronautica dal mondo

Il nuovo velivolo da attacco elettronico cinese J-16D

Come abbiamo raccontato in precedenti articoli, la Cina ha presentato al recente Zhuhai Airshow 2021 tutta una serie di nuovi velivoli da combattimento, per il supporto, da trasporto e svariati droni furtivi e non. Nel frattempo Pechino non ha interrotto i voli militari nella ADIZ – Air Defense Identification Zones di Taiwan, con svariate ondate che negli ultimi giorni hanno superato i 140 velivoli e che hanno aumentato la pressione sullo stato insulare che viene considerata una provincia ribelle.

L’attività aerea cinese avrebbe molteplici scopi, tra cui intimidire Taiwan, logorare l’aviazione militare taiwanese, inviare un messaggio agli Stati Uniti, testare le difese aeree di Taiwan fino a scopi di addestramento ad un eventuale intervento militare, ed è improbabile che questa attività diminuisca presto. Velivoli J-16, SU-30, Y-8 ASW, KJ-500 AEW&C e H-6 si sono avvicendati ripetutamente nei pressi dell’isola nei giorni scorsi mettendo sotto pressione operatori radar, piloti, specialisti della contraerea ed esperti di intelligence di Taiwan, anche con l’intento di raccogliere sempre più informazioni sulle capacità militari taiwanesi, come la velocità con cui possono armare i sistemi di difesa aerea o la velocità con cui i loro piloti possono decollare su allarme.

Uno dei velivoli che ha destato più clamore al salone aerospaziale cinese, da poco concluso, è stato il J-16D versione da attacco elettronico del caccia pesante J-16, che si pensa sia entrato in servizio tra il 2013 e il 2015, e che a sua volta è basato sulla cellula del caccia russo da superiorità aerea Su-27 Flanker, con capacità di combattimento di ricognizione, attacco e difesa. Il J-16D è stato sviluppato per migliorare ulteriormente le capacità offensive elettroniche della PLAAF.

Una delle caratteristiche più distintive del J-16D, rispetto al J-16 originale, sono i due grandi pod di guerra elettronica sulle ali dell’aereo, che verranno utilizzati per distruggere e bloccare apparecchiature elettroniche ostili, inclusi radar e sistemi di comunicazione, hanno affermato gli analisti, notando, inoltre, che sono stati smontati il sistema per la ricerca a infrarossi e il sensore di tracciamento davanti alla cabina di pilotaggio poiché il suo ruolo principale non sarà più il combattimento aria-aria.

Il J-16 è ampiamente considerato il più capace di oltre una mezza dozzina di derivati del Flanker in termini di prestazioni complessive beneficia di avionica avanzata e sistemi di guerra elettronica, una cellula che fa un uso molto estensivo di materiali compositi, rivestimenti assorbenti e un radar AESA. Il J-16D beneficia quindi delle elevate capacità e delle prestazioni di volo altrimenti eccezionali del J-16, ma come detto trasporta equipaggiamento da guerra elettronica come armamento principale e sacrifica anche il cannone da 30 mm della variante da combattimento. Questo velivolo è, quindi, una risorsa quasi del tutto unica insieme agli EA-18G Growler schierati dagli Stat Uniti e dall’Australia che sono le uniche altre forze aeree con aerei comparabili, almeno sulla carta, all’aereo cinese.

Il J-16D è inoltre dotato di un nuovo sistema avionico e di motori di fabbricazione nazionale cinese e ha subito significativi cambiamenti strutturali, incluso l’uso di una grande quantità di materiali compositi. Si prevede che il J-16D dispiegherà fino a sei missili anti-radiazioni come unico armamento cinetico, progettati per intercettare i radar nemici in modo simile al Kh-31P russo o all’AGM-88 americano. L’equivalente cinese, il CM-103, ha una portata di 100 km e trasporta una testata da 175 kg, sebbene dispieghi anche l’LD-10, derivato dal missile aria-aria PL-12 e l’YJ-91 che dovrebbe essere il missile anti-radiazioni più utilizzato dagli aerei militari cinesi.

La Cina è consapevole dell’importanza della guerra elettronica e della battaglia nello spazio elettromagnetico. Chi vince in questo campo otterrà un vantaggio sul campo di battaglia disabilitando il modo di vedere, ascoltare e comunicare dei nemici. Per questo motivo l’Esercito di Liberazione Popolare Cinese ha riferito di aver schierato il nuovo aereo J-16D in una base aerea orientale vicino allo stretto di Taiwan, a Xiangtang nello Jiangxi, che come detto rimane il luogo principale di un potenziale conflitto tra le crescenti tensioni con Taipei e i suoi sostenitori occidentali.

Non sappiamo se il J-16D abbiamo partecipato o meno alle ultime incursioni cinesi nella ADIZ di Taipei, quello che sappiamo è che nel corso degli anni Taiwan ha fatto molto affidamento sulle difese aeree terrestri come ad esempio lo Sky Bow, sistema sviluppato in collaborazione con gli Stati Uniti. Il nuovo velivolo da guerra elettronica cinese potrebbe quindi svolgere un ruolo di primo piano, per la soppressione di queste difese aeree taiwanesi, nell’eventualità di una nuova guerra dello Stretto.

FONTE https://www.aviation-report.com/nuovo-velivolo-da-attacco-elettronico-cinese-j16d-schierato-in-base-aerea-vicino-taiwan/