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Svelati alcuni segreti del futuro e rivoluzionario radar del caccia di sesta generazione Tempest

22 gen 2021 Aeronautica dal mondo

Svelati alcuni segreti del futuro e rivoluzionario radar del caccia di sesta generazione Tempest

Gli ingegneri che si stanno occupando dello sviluppo del radar per il programma del caccia di sesta generazione Tempest hanno dichiarato di aspettarsi di battere tutti i record di elaborazione dei dati. Il segreto, spiegano, riguarda la miniaturizzazione e il passaggio al digitale. E’ quanto riportato in una intervista alla rivista Defense News che ha riportato alcuni dettagli condivisi dagli ingegneri con sede nel Regno Unito della ditta italiana Leonardo.

Il jet di sesta generazione Tempest, in fase di sviluppo e progettazione da parte di Regno Unito, Italia e Svezia, che entrerà in servizio dopo il 2030 sarà letteralmente imbottito di nuove tecnologie, dal radar agli armamenti, dai motori ai materiali di costruzione fino ad un cockpit virtuale proiettato all’interno del casco del pilota. Proprio per quanto riguarda il rivoluzionario radar del Tempest, era stato annunciato, che avrebbe avuto la capacità di elaborare una quantità di dati equivalente a nove ore di video ad alta definizione oppure una quantità di dati equivalente al traffico internet di una città di medie dimensioni, ogni secondo.

Migliorare le prestazioni significherà ripensare gli odierni radar a scansione elettronica, che hanno griglie di piccoli moduli di ricezione e trasmissione, o TRM, sull’antenna, ognuno dei quali genera un raggio radar individuale che può seguire obiettivi diversi o combinarsi con altri per creare un raggio più grande. I TRM nell’array sono formati in gruppi e i segnali ricevuti da ciascun gruppo vengono inviati a un ricevitore che digitalizza i dati prima di passarli al processore del radar.

A causa delle loro dimensioni, i ricevitori devono essere posizionati indietro rispetto al muso del velivolo e accettare il segnale radar analogico in entrata lungo i cavi coassiali, che subiscono una perdita di dati prima che il segnale venga digitalizzato. Per rimediare, Leonardo sta lavorando alla miniaturizzazione dei ricevitori in modo che possano essere spostati più avanti rispetto al muso del velivolo e integrati nell’antenna, eliminando la necessità dei cavi coassiali. I dati che emergono dal ricevitore dovranno ancora viaggiare verso il processore, ma già digitalizzati, lungo cavi in fibra ottica, riducendo così la perdita di dati.

“I ricevitori miniaturizzati possono digitalizzare il segnale all’interno dell’antenna molto prima nella catena di ricezione“, ha affermato l’ingegnere capo Tim Bungey. Questo è anche un passo avanti rispetto al nuovo radar European Common Radar System Mark 2 che utilizzerà i cavi coassiali e che BAE Systems e Leonardo forniranno alla Royal Air Force britannica per gli Eurofighter.

“La digitalizzazione dei dati più vicini all’array significa che sarà possibile ricevere e trasmettere più dati, manipolarli in modo più flessibile con un maggiore potenziale per l’utilizzo del radar come sensore multifunzione per la condivisione dei dati e per la guerra elettronica“, ha aggiunto Bungey.

Un altro vantaggio dell’utilizzo di ricevitori miniaturizzati è che se ne potranno installare molti di più che però gestiranno meno TRM migliorando le prestazioni e la flessibilità dell’interno sistema. In questo modo, insieme al supporto di larghezze di banda più ampie, sarà possibile generare molti più dati, offrendo una maggiore flessibilità per il controllo del radar e del suo funzionamento multifunzione.

“L’MRFS – Multi-Function Radio Frequency System sarà integrato all’interno del più ampio Tempest Mission System, che incorpora una suite completa di capacità di guerra elettronica e ausili difensivi, sistemi di targeting EO/IR e di consapevolezza situazionale e un sistema di comunicazione completo“, ha detto Duncan McCrory, capo ingegnere del team Tempest di Leonardo, “e i dati acquisiti da questi sistemi saranno fusi per creare un quadro dettagliato sulla situational awareness per l’equipaggio“, ha aggiunto.

Tutte queste informazioni saranno anche fuse con i dati ricevuti da altri velivoli con o senza pilota, con l’apprendimento automatico utilizzato per combinare ed elaborare il quadro generale di consapevolezza della situazione per gli equipaggi di volo. Ciò eviterà il sovraccarico di informazioni nella cabina di pilotaggio, consentendo ai piloti di assorbire rapidamente i dati e prendere decisioni sulla base di informazioni adeguatamente elaborate e convalidate e di rispondere rapidamente alle minacce in ambienti altamente contestati.

Leonardo ha recentemente dimostrato le capacità di lavoro di squadra uomo-macchina in un test organizzato con l’esercito britannico e il laboratorio di scienza e tecnologia della difesa del Ministero della Difesa britannico, nel quale un equipaggio di un elicottero AW159 Wildcat ha incaricato un UAV semi-autonomo della Callen-Lenz di raccogliere immagini e condividerle nei display nel cockpit dell’elicottero tramite datalink. Saranno questi i principi di collaborazione e teaming tra uomo e macchina che saranno alla base del Tempest. La progettazione del sistema di missione integrato procede parallelamente alla progettazione dell’aereo stesso.

“Leonardo sta lavorando con BAE Systems per garantire che la cellula possa ospitare i sensori, con Rolls Royce per garantire che ci sia l’alimentazione e il raffreddamento sufficienti per i sistemi e con MBDA per fornire alle armi i migliori dati disponibili prima del lancio e mentre procedono verso l’obiettivo”, ha detto McCrory.

Inoltre Leonardo, presso il suo sito di Luton nel Regno Unito, aveva dimostrato le capacità di una nuova tecnologia di allerta radar (radar receiver/warner technology) come parte delle attività in corso di sviluppo per il Tempest. Il nuovo sensore ha mostrato una capacità di rilevamento quattro volte superiore rispetto a quelle di un radar “warning/receiver” tradizionale, pur essendo di dimensioni dieci volte inferiori paragonato a un sistema standard.

Leonardo UK è una delle quattro società del Team Tempest che, sotto l’egida del Ministero della Difesa britannico, sta sviluppando un sistema aereo da combattimento di ultima generazione per il Regno Unito e le nazioni partner. Le attività sono iniziate nel 2018; successivamente Italia e Svezia hanno annunciato l’adesione al progetto. Il ruolo di Leonardo è quello di sviluppare la sensoristica del Tempest e di integrarla nel sistema di missione della piattaforma. La società è già al lavoro per la realizzazione di alcune delle avanzate tecnologie del nuovo programma, in linea con la tabella di marcia che prevede l’entrata in servizio del primo velivolo con la Royal Air Force nel 2035.

L’ambizioso programma Tempest lanciato nel 2008 e nato per sviluppare un nuovo caccia di sesta generazione che sostituirà la sua flotta di Eurofighter Typhoon, mira a vedere la produzione iniziare entro il 2025, con un “sistema” aereo da combattimento che raggiungerà la capacità operativa iniziale entro il 2035. Il sistema dovrà anche integrare i velivoli da combattimento di quinta generazione stealth F-35 di origine statunitense.

L’Italia e il caccia di sesta generazione Tempest

Il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha sottoscritto insieme al Segretario di Stato per la Difesa del Regno Unito Ben Wallace e della Svezia Peter Hultkvist, lo scorso 21 dicembre 2020, un accordo trilaterale per lo sviluppo, tramite una “collaborazione paritaria”, del nuovo sistema d’arma Tempest, determinante per gli equilibri delle capacità militari e industriali a livello europeo e globale e sostituto del caccia Eurofighter Typhoon.

L’accordo, denominato Future Combat Air System Cooperation MoU (Memorandum of Understanding), disciplina i principi generali per una collaborazione paritaria tra i tre Paesi e riguarda tutte le attività comprese la ricerca, lo sviluppo e il joint concepting necessarie ai governi per operare la scelta dell’acquisizione di un sistema aereo avanzato in sostituzione dell’Eurofighter. All’accordo seguiranno i Project Arrangement e la fase di Full Development, attualmente prevista a partire dal 2025. L’Italia potrà quindi partecipare a tutte le fasi dell’intero sistema sin dal suo inizio potendo quindi inserire i requisiti operativi delle forze aeree e determinare fin da subito il ruolo dell’industria.

Il programma Tempest figura tra i programmi prioritari della Difesa. Nel Documento Programmatico Pluriennale 2020-2022, recentemente presentato al Parlamento nel mese di dicembre 2020, una prima importante linea di finanziamento per la partecipazione italiana a Tempest era stata individuata nell’ambito del programma Eurofighter per consentire il concreto avvio delle attività attraverso la cosiddetta transizione “Typhoon to Tempest”.

FONTE https://www.aviation-report.com/svelati-alcuni-segreti-del-futuro-rivoluzionario-radar-del-caccia-di-sesta-generazione-tempest/