Bombardamenti in Yemen, Iraq e Siria

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Bombardamenti in Yemen, Iraq e Siria

Messaggio da Phant » 15 gennaio 2024, 0:52

Aviation-report.com ha scritto:
Elicotteri MH-60 della US Navy affondano tre imbarcazioni Houthi nel Mar Rosso

Un numero imprecisato di combattenti Houthi è morto dopo aver tentato di attaccare gli elicotteri MH-60 della US Navy e una nave mercantile nel Mar Rosso, ha annunciato questa mattina il Comando Centrale degli Stati Uniti (CENTCOM).

Gli Houthi, partiti dallo Yemen, stavano tentando di sequestrare la nave mercantile MV Maersk Hangzhou e si erano avvicinati all’unità portacontainer con quattro piccole imbarcazioni. “Le piccole imbarcazioni, provenienti dalle aree controllate dagli Houthi nello Yemen, hanno sparato all’equipaggio con armi leggere arrivando a meno di 20 metri dalla nave, e hanno tentato di salire a bordo. Una squadra di sicurezza imbarcata sulla Maersk Hangzhou ha risposto al fuoco“, si legge nella dichiarazione.

Gli elicotteri americani MH-60 imbarcati sul cacciatorpediniere USS Gravely (DDG-107) e sulla portaerei USS Dwight D. Eisenhower (CVN-69) hanno risposto alla chiamata di soccorso dalla nave mercantile battente bandiera di Singapore e sono finiti sotto il fuoco degli aggressori Houthi, si legge nel comunicato del CENTCOM.

Gli equipaggi degli elicotteri MH-60 della US Navy hanno risposto al fuoco con le loro armi e hanno affondato tre delle quattro imbarcazioni uccidendo i loro equipaggi. La quarta imbarcazione si è staccata ed è riuscita ha lasciare la zona, secondo il comunicato. L’attacco alla nave mercantile di proprietà danese è il secondo in meno di un giorno dopo che la Maersk Hangzhou era stata colpita da un missile balistico antinave lanciato ieri sempre dallo Yemen.

I cacciatorpedinieri statunitensi USS Gravely e USS Laboon (DDG-58) avevano risposto ieri alla prima chiamata di soccorso proveniente dalla nave portacontainer. Due successivi missili balistici antinave sparati contro le navi sono stati abbattuti dalle unità navali americane in quello che il CENTCOM ha definito il 23° attacco contro navi mercantili nel Mar Rosso.

Dal 17 ottobre, le forze Houthi appoggiate dall’Iran hanno preso di mira nel Mar Rosso le navi che affermano abbiano legami con Israele, in solidarietà con Hamas in seguito al conflitto in corso nel sud di Israele innescato dagli attacchi del 7 ottobre. Fino ad ora, le forze statunitensi nell’area avevano intercettato attacchi missilistici e di droni suicidi contro navi mercantili senza attaccare direttamente le forze Houthi.


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Re: Bombardamenti in Yemen, Iraq e Siria

Messaggio da Phant » 15 gennaio 2024, 0:55

Ilpost.it ha scritto:
I bombardamenti contro i ribelli Houthi in Yemen

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Una coalizione di paesi guidata dagli Stati Uniti nella notte tra giovedì e venerdì ha bombardato diversi siti militari usati dai ribelli Houthi in Yemen, in risposta agli attacchi che gli stessi ribelli avevano compiuto nelle ultime settimane contro le navi cargo in transito nel mar Rosso. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha detto che i bombardamenti sono stati coordinati con Regno Unito (che ha partecipato direttamente all’attacco), Australia, Canada, Paesi Bassi e Bahrein. Venerdì mattina il ministro degli Esteri dell’Italia Antonio Tajani ha detto che il governo italiano si è rifiutato di partecipare all’attacco, pur essendone stato informato dagli Stati Uniti, «perché non possiamo mettere in atto azioni di guerra senza un dibattito in parlamento».

Al momento i bombardamenti non sembrano l’inizio di una campagna militare prolungata sullo Yemen ma un singolo attacco, che ha l’obiettivo di danneggiare le infrastrutture militari degli Houthi. Un loro portavoce ha detto in mattinata che nei bombardamenti sono morti cinque guerrieri Houthi e sono state ferite sei persone, e ha aggiunto che l’attacco della coalizione statunitense non rimarrà «senza una punizione o una risposta».

La decisione di avviare i bombardamenti è stata presa una settimana dopo che gli Stati Uniti e alcuni loro alleati avevano dato un ultimatum agli Houthi dicendo che ci sarebbero state conseguenze se il gruppo non avesse fermato gli attacchi contro le navi cargo. Il gruppo, che è uno stretto alleato dell’Iran, aveva iniziato ad attaccare le navi commerciali a partire da novembre, come ritorsione contro la guerra di Israele nella Striscia di Gaza. Gli attacchi hanno costretto diverse aziende a sospendere il transito delle proprie merci attraverso il mar Rosso, deviando le navi che devono spostarsi tra il mar Mediterraneo e l’oceano Indiano e facendo circumnavigare loro l’Africa, una rotta più lunga di diverse migliaia di chilometri e che richiede fino a due settimane in più di viaggio.

Le conseguenze finora sono state molto significative e hanno provocato un aumento dei prezzi di molti beni.

Il segretario della Difesa statunitense Lloyd J. Austin III ha detto che i bombardamenti hanno colpito obiettivi militari come radar, siti di lancio di missili e droni e aree di stoccaggio di armi, senza specificare in che zone dello Yemen. L’intento, ha detto Austin, è di «distruggere e danneggiare le capacità» degli Houthi di lanciare missili.

In un comunicato più specifico Alex Grynkewich, il comandante dell’aviazione statunitense che sovrintende le operazioni nel Medio Oriente, ha detto che la coalizione ha colpito più di 60 obiettivi in 16 diversi luoghi dello Yemen, usando più di 100 missili. Il bombardamento è stato fatto da aerei militari, navi da guerra e sottomarini.

Abdul Qader al-Mortadam, uno dei leader politici degli Houthi, ha detto che i bombardamenti hanno colpito diverse città yemenite, tra cui la capitale Sana’a, Hodeidah, Saada e Dhamar. Il canale televisivo yemenita Almasirah, legato agli Houthi, ha detto che negli attacchi sono stati colpiti una base aerea, aeroporti e un campo militare, ma non si sa con precisione l’entità dei danni subiti.

Il presidente statunitense Joe Biden ha detto che i bombardamenti contro i siti militari dei ribelli Houthi sono una «risposta diretta» agli attacchi compiuti contro le navi mercantili nel mar Rosso.

«L’azione difensiva di oggi segue un’ampia attività di diplomazia, e un’escalation degli attacchi dei ribelli Houthi contro le navi commerciali. Questi attacchi mirati [quelli contro gli Houthi, ndr] sono un chiaro messaggio che gli Stati Uniti e i nostri partner non tollereranno attacchi al nostro personale né consentiranno ad attori ostili di mettere in pericolo la libertà di navigazione in una delle rotte commerciali più critiche del mondo», ha detto Biden. «Non esiterò a indicare ulteriori misure per proteggere il nostro popolo e il libero flusso del commercio internazionale, se necessario».

Dopo i bombardamenti compiuti dagli Stati Uniti e dai loro alleati, gli Houthi hanno risposto attraverso un messaggio pubblicato su X dal loro portavoce Mohammed Abdulsalam, che ha detto che il gruppo non smetterà di attaccare navi dirette verso Israele nel mar Rosso. Ci sono state anche grosse manifestazioni in diverse città dello Yemen, tra cui la capitale Sana’a, dove si sono radunate centinaia di migliaia di persone.

Gli Houthi sono un gruppo armato sciita che domina circa metà dello Yemen, sostenuto dall’Iran. Negli ultimi mesi gli Houthi hanno visto nella guerra in corso a Gaza un’opportunità: sostengono di attaccare le navi commerciali nel mar Rosso come ritorsione per l’invasione israeliana di Gaza e per la guerra contro Hamas, gruppo sunnita sostenuto sempre dall’Iran.

Finora l’amministrazione Biden era stata riluttante nell’attaccare i ribelli, nonostante le grosse conseguenze che stavano provocando ai commerci globali gli assalti contro le navi cargo. Si teme che i bombardamenti contro gli Houthi possano estendere il conflitto in corso a Gaza in altre aree del Medio Oriente e aprire quindi nuovi fronti di guerra con i gruppi alleati dell’Iran nella regione, tra cui Hezbollah in Libano e le milizie sciite in Iraq.

Dopo l’attacco, il portavoce del ministero degli Esteri iraniano ha condannato l’attacco della coalizione statunitense dicendo ai media di stato: «Questi attacchi arbitrari non avranno altro risultato che provocare instabilità e minare la sicurezza nella regione. Chiediamo alla comunità internazionale di reagire con responsabilità a queste aggressioni».




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Re: Bombardamenti in Yemen, Iraq e Siria

Messaggio da Phant » 12 febbraio 2024, 2:14

Aviation-report.com ha scritto:
Gli USA attaccano 85 obiettivi in Iraq e Siria con caccia e bombardieri strategici

Gli USA attaccano 85 obiettivi in Iraq e Siria con caccia e bombardieri strategici. In seguito all’attacco contro gli Stati Uniti e le forze della coalizione nel nord-est della Giordania domenica scorsa che ha ucciso tre militari statunitensi, sotto la direzione del presidente Biden, le forze militari statunitensi hanno condotto attacchi su sette strutture con caccia e bombardieri strategici, che includevano più di 85 obiettivi in ​​Iraq e Siria, che le Iran’s Islamic Revolutionary Guard Corps (IRGC) e le milizie affiliate usano per attaccare le forze statunitensi.

“Questo è l’inizio della nostra risposta. Il Presidente ha diretto ulteriori azioni per ritenere l’IRGC e le milizie affiliate responsabili dei loro attacchi contro gli Stati Uniti e le forze della coalizione. Questi si svolgeranno nei tempi e nei luoghi di nostra scelta. Non cerchiamo il conflitto in Medio Oriente o altrove, ma io e il Presidente non tollereremo attacchi contro le forze americane. Adotteremo tutte le azioni necessarie per difendere gli Stati Uniti, le nostre forze e i nostri interessi”, è quanto commentato dal Segretario alla Difesa Lloyd J. Austin nel comunicato stampa appena rilasciato dal Pentagono.

Il Comando Centrale americano, US CentCom, ha confermato che gli Stati Uniti hanno iniziato a condurre attacchi aerei su obiettivi in ​​Iraq e Siria. L’inizio di quella che sarà probabilmente una serie di attacchi statunitensi su larga scala contro le milizie appoggiate dall’Iran che hanno effettuato attacchi contro le truppe statunitensi in Medio Oriente.

Si parla della partecipazione di 2 bombardieri strategici B-1B Lancer, provenienti dagli USA, e 10 caccia F-15E Strike Eagle, provenienti dalla Giordania. Gli USA attaccano 85 obiettivi in Iraq e Siria con più di 125 munizioni di precisione. Le strutture colpite includevano operazioni di comando e controllo, centri, centri di intelligence, missili, depositi di droni e strutture logistiche e della catena di approvvigionamento di munizioni.

Il tenente generale dell’esercito Douglas A. Sims II, direttore delle operazioni del Joint Staff, lo Stato Maggiore congiunto, ha affermato che gli attacchi di oggi hanno impiegato più aerei, compresi i B-1B Lancer che sono decollati dalle basi negli Stati Uniti e hanno effettuato in volo non-stop fino alla zona di operazioni.

Le forze statunitensi avevano già effettuato alcuni attacchi contro rappresentanti iraniani in Iraq e Siria, ma niente di simile su questa scala. Come sappiamo, gli Stati Uniti avevano dichiarato che avrebbero reagito contro il personale del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche, nonché contro i gruppi sostenuti dall’Iran come Khataib Hezbollah e il gruppo della Resistenza islamica in Iraq dopo l’attacco mortale dei droni in Giordania sulla base Tower 22 e gli oltre 160 altri attacchi contro le forze degli Stati Uniti presenti in Iraq e Siria. Questi attacchi sono iniziati sulla scia della guerra tra Israele e Hamas.

Il presidente Joe Biden ha dichiarato in una nota che gli attacchi sono stati i primi di una serie di azioni da parte degli Stati Uniti in risposta all’attacco in Giordania. “La nostra risposta è iniziata oggi“, ha detto. “Continuerà nei tempi e nei luoghi di nostra scelta … gli Stati Uniti non cercano il conflitto in Medio Oriente o in qualsiasi altra parte del mondo“, ha detto. “Ma tutti coloro che potrebbero cercare di farci del male sappiano questo: se fai del male ad un americano, risponderemo“.


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Re: Bombardamenti in Yemen, Iraq e Siria

Messaggio da Phant » 12 febbraio 2024, 2:28

Aviation-report.com ha scritto:
USA e Regno Unito lanciano nuovi attacchi contro obiettivi Houthi nello Yemen

Le forze statunitensi e britanniche hanno lanciato una serie di nuovi attacchi contro obiettivi Houthi nello Yemen in risposta ai continui attacchi contro le navi in navigazioni nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden.
“Questi attacchi hanno lo scopo di interrompere e indebolire ulteriormente le capacità delle milizie Houthi appoggiate dall’Iran di condurre i loro attacchi sconsiderati e destabilizzanti contro navi statunitensi e internazionali che transitano legalmente nel Mar Rosso“, ha dichiarato il segretario alla Difesa Lloyd J. Austin III in una nota, rilasciata dal Pentagono.

Mentre gli aerei militari statunitensi e britannici colpivano gli obiettivi, erano supportati da una coalizione internazionale. Australia, Bahrein, Danimarca, Canada, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Regno Unito e Stati Uniti hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui hanno annunciato gli attacchi nello Yemen.

Il gruppo internazionale ha colpito 36 obiettivi Houthi in 13 località dello Yemen in risposta agli attacchi degli Houthi contro le navi internazionali e commerciali, nonché contro le navi militari in transito nel Mar Rosso. “Questi attacchi di precisione hanno lo scopo di interrompere e degradare le capacità che gli Houthi utilizzano per minacciare il commercio globale e la vita di marinai innocenti“, si legge nel comunicato.

Gli attacchi hanno preso di mira siti associati agli impianti di stoccaggio di armi, sistemi missilistici e lanciatori, sistemi di difesa aerea e radar degli Houthi, hanno detto i funzionari. Da metà novembre 2023 gli Houthi hanno lanciato più di 30 attacchi contro navi commerciali e militari. Queste azioni costituiscono una sfida internazionale e la coalizione che protegge le linee di comunicazione marittima attraverso il Mar Rosso e il Golfo di Aden continua a crescere.

“Il nostro obiettivo resta quello di allentare le tensioni e ripristinare la stabilità nel Mar Rosso, ma ribadiamo il nostro avvertimento alla leadership Houthi: non esiteremo a continuare a difendere vite umane e il libero flusso del commercio in una delle vie navigabili più critiche del mondo. di fronte alle continue minacce“, hanno affermato i membri della coalizione in una nota.

Inoltre negli ultimi giorni gli aerei F/A-18 Super Hornets della portaerei USS Dwight D. Eisenhower e le unità navali USA hanno abbattuto 11 UAV Houthi e un missile da crociera. Anche i i Typhoon FGR4 della Royal Air Force, decollati dalla base aerea di RAF Akrotiri a Cipro e supportati dalle aerocisterne Voyager KC2, si sono uniti alle forze statunitensi negli ultimi attacchi allo Yemen.

I Typhoon britannici hanno impiegato bombe guidate di precisione Paveway IV contro molteplici obiettivi militari identificati da un’attenta analisi di intelligence in tre località: ad As Salif, a ovest di Sanaa sulla costa del Mar Rosso, ad Al Munirah sullo stesso tratto di costa e a Bani.

Gli Houthi ricevono attrezzature, addestramento, intelligence e denaro dall’Iran. Tutti questi attacchi mirano a indebolire le capacità degli Houthi “utilizzate per continuare i loro attacchi sconsiderati e illegali contro navi statunitensi e britanniche, nonché contro la navigazione commerciale internazionale nel Mar Rosso, nello stretto di Bab el-Mandeb e nel Golfo di Aden”, hanno affermato i funzionari dello US CENTCOM, il Comando centrale degli Stati Uniti.


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Re: Bombardamenti in Yemen, Iraq e Siria

Messaggio da Phant » 28 febbraio 2024, 1:12

Aviation-report.com ha scritto:
Le forze statunitensi e britanniche hanno effettuano ulteriori attacchi contro gli Houthi nello Yemen

Le forze americane e britanniche hanno effettuato ulteriori attacchi contro più di una dozzina di obiettivi Houthi nello Yemen, hanno confermato dal Ministero della Difesa britannico e dal Pentagono funzionari, nell’ultima tornata di azioni militari contro il gruppo legato all’Iran che continua ad attaccare le navi nella regione.

Gli Stati Uniti hanno effettuato attacchi quasi quotidiani contro gli Houthi, che controllano le parti più popolose dello Yemen che continuano ad affermare che i loro attacchi alle navi sono in solidarietà con i palestinesi mentre Israele colpisce Gaza. Finora gli attacchi occidentali però non sono riusciti a fermare gli attacchi degli Houthi, che hanno sconvolto il commercio globale con il conseguente aumenta dei costi del trasporto marittimo.

In questa ultima azione militare, hanno partecipato i Typhoon FGR4 della Royal Air Force britannica, decollati dalla base aerea di RAF Akrotiri a Cipro e supportati dalle aerocisterne Voyager KC2, gli aerei F-18E/F Super Hornet dello Strike Fighter Squadron 131 (VFA-131) “Wildcats”, dello Strike Fighter Squadron 32 (VFA- 32) “Fighting Swordsman” e gli aerei da guerra elettronica EA-18G Growler dello squadrone di attacco elettromagnetico 130 (VAQ-130) “Zappers” tutti provenienti dalla portaerei USS Dwight D. Eisenhower.

Una dichiarazione congiunta dei paesi che hanno preso parte agli attacchi, o fornito supporto, afferma che l’azione militare è stata portata contro 18 obiettivi Houthi in otto località dello Yemen, tra cui depositi sotterranei di armi e missili, sistemi di difesa aerea, radar e un elicottero. Gli oltre 45 attacchi degli Houthi contro navi commerciali e navali da metà novembre costituiscono una minaccia per l’economia globale, così come per la sicurezza e la stabilità regionale, e hanno richiesto, così, una risposta internazionale.

Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha affermato che gli attacchi avevano lo scopo di interrompere e degradare ulteriormente le capacità della milizia Houthi sostenuta dall’Iran. “Continueremo a chiarire agli Houthi che ne pagheranno le conseguenze se non fermeranno i loro attacchi illegali, che danneggiano le economie del Medio Oriente, causano danni ambientali e interrompono la fornitura di aiuti umanitari allo Yemen e ad altri paesi“, ha affermato Austin.

Gli attacchi sono stati sostenuti da Australia, Bahrein, Canada, Danimarca, Paesi Bassi e Nuova Zelanda. Al Masirah TV, il principale notiziario televisivo gestito dal movimento Houthi, ha dichiarato che le forze statunitensi e britanniche hanno effettuato una serie di attacchi nella capitale Sanaa e ha citato una fonte militare Houthi anonima che ha affermato che i nuovi raid sono stati “un miserabile tentativo di impedire allo Yemen di fornire operazioni di sostegno al popolo palestinese a Gaza“.

All’inizio di questa settimana gli Houthi hanno rivendicato la responsabilità di un attacco a una nave mercantile di proprietà del Regno Unito, di un assalto con droni ad un cacciatorpediniere americano e di un attacco contro il porto e la città turistica israeliana di Eilat con missili balistici e droni.

Gli attacchi del gruppo stanno interrompendo la vitale scorciatoia marittima del Canale di Suez che rappresenta circa il 12% del traffico marittimo globale, costringendo i mercantili a navigare su una rotta più lunga e costosa intorno all’Africa.

Nessuna nave è stata affondata dall’inizio della campagna militare degli Houthi. Tuttavia ci sono preoccupazioni per la sorte della nave mercantile Rubymar, registrata nel Regno Unito, che è stata colpita il 18 febbraio scorso, con il suo equipaggio che è stato evacuato. Le forze armate americane hanno affermato che la Rubymar trasportava più di 41.000 tonnellate di fertilizzanti quando è stata colpita, fertilizzanti che potrebbero riversarsi nel Mar Rosso e causare un disastro ambientale.

Nel frattempo, l’Unione Europea ha lanciato una missione navale nel Mar Rosso per ripristinare e salvaguardare la libertà di navigazione. Gli Stati Uniti hanno una coalizione parallela, l’Operazione Prosperity Guardian, volta a salvaguardare il traffico commerciale dagli attacchi degli Houthi.


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Re: Bombardamenti in Yemen, Iraq e Siria

Messaggio da Phant » 8 marzo 2024, 1:04

Aviation-report.com ha scritto:
Nave Duilio ha abbattuto un drone degli Houthi nel Mar Rosso

Nel pomeriggio di oggi, in attuazione del principio di auto difesa, Nave Duilio ha abbattuto un drone degli Houthi nel Mar Rosso. Il drone, dalle caratteristiche analoghe a quelli già usati in precedenti attentati, si trovava a circa 6 chilometri dalla nave italiana, in volo verso di essa. E’ quanto si legge in una nota del Ministero della Difesa.

Attualmente nell’area per garantire la libertà di navigazione e la sicurezza delle rotte commerciali, Nave Duilio ha avvicendato nave Martinengo nell’attività nazionale, avviata a fine dicembre, in seguito agli attacchi da parte dei miliziani Houthi contro il traffico in navigazione nello stretto di Bab-el Mandeb.

Gli attacchi con i droni e i missili sono parte di una guerra ibrida che gli Houti stanno portando avanti nello stretto di Bab el-Mandeb, tagliando le vie di comunicazione che alimentano numerosi Paesi, tra i quali il nostro, incidendo sulle loro economie e creando uno svantaggio competitivo per l’Occidente a vantaggio di altre Nazioni, le cui navi non vengono attaccate, è quanto aveva detto il Ministro Crosetto lo scorso 19 febbraio in occasione dell’approvazione da parte dell’Unione Europea della missione Aspides.

Il Ministro della Difesa Crosetto ha sottolineato che “gli attacchi terroristici degli Houthi sono una grave violazione del diritto internazionale e un attentato alle sicurezza dei traffici marittimi da cui dipende la nostra economia. Questi attacchi sono parte di una guerra ibrida, che usa ogni possibilità, non solo militare, per danneggiare alcuni paesi e agevolarne altri”.

Il Cacciatorpediniere Caio Duilio (D554) è impegnato nell’assicurare la vigilanza marittima a protezione delle unità mercantili e garantire la sicurezza delle rotte commerciali e opera nel Mar Rosso per garantire la tutela del diritto internazionale e salvaguardare gli interessi nazionali.

Il Caio Duilio è un’unità polivalente multiruolo, con spiccate capacità antiaeree, ma può anche operare in contesti di lotta antinave o antisommergibile, oppure di scorta al gruppo navale o a convogli di trasporto, contrasto alla pirateria navale ed anche in operazioni di protezione civile e di pubblica utilità. Il Caio Duilio è la quarta imbarcazione del progetto italo-francese Orizzonte/Horizon.


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