Guerra Ucraina - Russia

Area dedicata al mondo dell'aviazione reale. News e discussioni su aerei e nuove tecnologie
Rispondi
Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Guerra Ucraina - Russia

Messaggio da Phant » 22 gennaio 2022, 0:44

Aviation-report.com ha scritto:
Gli elicotteri militari russi Mi-8/17, Mi-24, Mi-28 e Ka-52 si addestrano in condizioni estreme nei distretti occidentale e meridionale

Gli equipaggi degli elicotteri da trasporto e da combattimento Mi-8 “Hip”, Mi-24 “Hind” e degli elicotteri d’attacco Mi-28 “Night Hunter” hanno portato a termine diverse e complesse esercitazioni nel distretto militare occidentale dove hanno elaborato i principali e più complessi elementi del combattimento: voli a quote estremamente basse e in condizioni meteorologiche difficili, atterraggi strumentali nonché manovre di evasione per evitare le armi terra-aria. Inoltre, durante i voli più di 40, è stata praticata l’interazione degli equipaggi con le squadre di controllo del fuoco a terra.

Nel distretto militare meridionale invece gli equipaggi dei nuovi elicotteri da ricognizione e d’attacco Ka-52 “Alligator”, versione aggiornata del Ka-50 “Black Shark”, si sono addestrati nella regione di Rostov. Gli elicotteri sono stati trasportati smontati direttamente dallo stabilimento di produzione all’interno degli aerei da trasporto Il-76 fino all’aeroporto militare di Rostov, dove sono stati infine assemblati dagli specialisti del costruttore.

I piloti che non hanno esperienza nel pilotaggio degli elicotteri Ka-52 saranno addestrati presso il Center for Combat Training and Retraining of Airmen of the Army Aviation del Ministero della Difesa russo anche se già una buona aliquota di piloti dei Ka-52 alla fine dello scorso anno hanno completato la formazione e sono stati inserito nello squadrone di elicotteri da ricognizione e attacco dell’unità di aviazione dell’esercito del distretto militare meridionale.

Le caratteristiche prestazionali elevate dell’elicottero consentono ai piloti di Ka-52 di utilizzare complesse manovre non solo durante l’esecuzione di missioni di combattimento, ma anche durante la pratica di decolli ed atterraggi per garantire la sicurezza di mezzi e uomini in un eventuale attacco da parte di gruppi nemici. L’esecuzione di tali manovre consente di colpire i bersagli nonché di condurre un fuoco mirato aumentando significativamente anche la sopravvivenza dell’elicottero in combattimento.

Gli elicotteri Kamov Ka-52 Alligator, biposto, sono equipaggiati con il nuovo e tecnologicamente avanzato sistema di guerra elettronica Vitebsk. Gli Alligator possono essere utilizzati in missioni di sorveglianza e Combat and Search and Rescue. E’ equipaggiato con il radar FH01 ma nella versione modernizzata “M” dovrebbe essere equipaggiato con un radar a scansione attiva elettronica (AESA) V006 Rezets (Cutter). Secondo il produttore potrà rilevare un gruppo di carri armati da 45 km di distanza, un ponte ferroviario da 100 km e una nave da guerra di classe cacciatorpediniere da 150 km. Nella modalità aria-aria, è in grado di rilevare un aereo da caccia con una sezione radar di 3 mq da un massimo di 50 km frontalmente e un elicottero in hovering da 20 km.

L’Alligator è una macchina potentissima ognitempo dal design molto particolare con i classici due rotori principali contrapposti e senza il rotore di coda tipico del costruttore Kamov, pensata e progettata per sopravvivere in scenari molto complessi e non permissivi e per resistere anche a colpi da 23 mm. E’ quindi una piattaforma ideale per missioni CAS – Close Air Support e per la copertura delle unità delle forze speciali in qualsiasi condizione atmosferica e in qualsiasi momento della giornata ed è progettato in modo tale che possa sparare in movimento senza cambiare la traiettoria di volo girando verso il bersaglio.

L’elicottero da combattimento Ka-52 “Alligator” e secondo gli utilizzatori avrebbe migliori caratteristiche aerodinamiche, sarebbe meno visibile ai radar e avrebbe maggiore velocità e manovrabilità e svilupperebbe una velocità fino a 300 km/h, un’altitudine massima di volo di 5.500 metri con un’autonomia di volo di oltre 1.100 km e con velocità di salita di 12 m/s.

La holding Russian Helicopters, in conformità con gli obblighi contrattuali, fornisce al Ministero della Difesa l’intera linea di elicotteri militari necessari per adempiere ai compiti delle forze armate russe: combattimento Ka-52 “Alligator” e Mi-28NM “Night Hunter”, trasporto e combattimento Mi-35M, elicotteri da trasporto militari della famiglia Mi-8/17, elicotteri da trasporto pesante del tipo Mi-26.




Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: Crisi Ucraina-Russia

Messaggio da Phant » 29 gennaio 2022, 1:52

Aviation-report.com ha scritto:
Russia: i Su-35S arrivano in Bielorussia, i Su-30M2 e i Su-27SM3 si addestrano al combattimento aereo nel distretto militare meridionale e la Rostec consegna i primi caccia Su-30SM2 modernizzati

La tensione in Europa, tra NATO/USA e Russia, continua a crescere con Mosca che continua ad addestrare le sue forze aeree nei distretti militari occidentale e meridionale i più vicini ai confini con l’Ucraina. In questi ultimi giorni si sono intensificate le esercitazioni di velivoli da combattimento russi di vari modelli, alcuni dei quali sono stati rischierati anche in Bielorussia nell’ambito di un’esercitazione congiunta per verificare la prontezza operativa delle forze di reazione dello Stato dell’Unione.

In particolare alcuni velivoli Su-35S Flanker-E, provenienti da reparti aerei del distretto militare orientale, sono arrivati in Bielorussia per rafforzare la protezione dei confini delle due nazioni. Questo primo rischieramento, come avevano già scritto un paio di giorni fa, rientra nella più grande esercitazione Allied Resolve 2022. Il test delle forze di reazione dello Stato dell’Unione si svolgerà in due fasi.

Il Su-35S con i Su.37 e i Su-30 fa parte della famiglia di velivoli da combattimento Flanker che costituisce la linea da combattimento principale dell’aviazione militare russa. A questi si devono aggiungere diversi Su-33 dell’aviazione navale russa imbarcati su portaerei. Sostanzialmente il Su-35S è un caccia di alto livello di 4.5 generazione con eccellenti caratteristiche di agilità e carico utile grazie ai suoi potenti motori, ma manca di radar di tipo AESA, più potente e più resistente ai disturbi.

Contemporaneamente, a Krasnodar, i piloti militari del distretto militare meridionale di stanza presso l’aeroporto di Krymsk, con il 3rd Composite Aviation Regiment, si sono esercitati al combattimento aereo simulato con duelli aerei e diversi profili di missione. Gli equipaggi dei caccia multiruolo Su-30M2 e Su-27SM3 hanno affinato le loro abilità nell’esecuzione di elementi di combattimento aereo manovrabile a corto raggio offensivo e difensivo per espandere e migliorare le capacità di combattimento aereo e consentire ai piloti di utilizzare efficacemente le armi degli aerei per ottenere la supremazia aerea.

I caccia Su-30SM Flanker-C, entrati in servizio con le forze aerospaziali e con l’aviazione della Marina russa, si sono dimostrati eccellenti nel corso delle operazioni delle forze armate russe, soprattutto in Siria dove l’utilizzo del velivolo ha portato ad una serie di miglioramenti da apportare a questa versione e che hanno dato vita alla nuova versione aggiornata Su-30SM2 le cui consegne proprio in questi giorni.

La United Aircraft Corporation della State Corporation Rostec ha iniziato le consegne di caccia Su-30SM2 modernizzati alle forze armate russe, in particolare per l’aviazione navale della Marina militare russa. Il caccia Su-30SM2 modernizzato ha ricevuto maggiori capacità di combattimento e ha mantenuto i principali vantaggi del velivolo Su-30SM: super manovrabilità, autonomia a lungo raggio, radar AESA, equipaggio formato da due piloti, che garantisce le simultanee capacità di combattimento aria-aria e aria-terra ma si distinguono per le maggiori capacità di combattimento. In particolare il Su-30SM2 Flanker-H, sempre di 4.5 generazione, è un caccia da attacco biposto simile nel concetto all’americano F-15E Strike Eagle.

Il caccia Su-30SM2 integra lo stesso motore AL-41F-1S utilizzato dal Su-35S che fornisce un rapporto spinta/peso molto migliorato e una maggiore efficienza del carburante per prestazioni di volo superiori e maggiore efficienza. Il nuovo motore migliora la comunanza tra le unità aeree russe che alleggerirà gli oneri logistici, e ha requisiti di manutenzione inferiori con un periodo di servizio molto esteso tra le revisioni che probabilmente si tradurranno in una maggiore disponibilità operativa dell’aeromobile. Il precedente Su-30SM utilizzava il più vecchio AL-31FP, un derivato stretto dell’AL-31F sovietico utilizzato per alimentare la prima versione del Su-27 Flanker. Inoltre il motore AL-41 utilizzato dalla variante SM2 ha il 16 percento in più di spinta che consente al caccia di decollare con un maggiore carico utile di armi.

Oltre al suo nuovo motore, il Su-30SM2 dovrebbe integrare anche un nuovo radar sebbene rapporti contrastanti indichino che potrebbe trattarsi dell’Irbis-E del Su-35 o del meno capace N011M Bars-R. Secondo quanto riferito, qualunque radar venga utilizzato questo fornirà al caccia la capacità di utilizzare missili Kh-59 e una gamma di nuovo armamento guidato in precedenza non disponibile per il Su-30SM standard. Ad oggi il Ministero della Difesa russo prevede anche di portare la sua flotta di oltre 100 Su-30SM allo standard SM2.

Non è facile tenere il conto di quali e quanti siano i velivoli in dotazione alle forze armate russe. Comunque da quello che ci risulta l’aeronautica militare russa dovrebbe avere in servizio 350 velivoli Flanker Su-27/30/35 mentre la marina militare dovrebbe avere 32 Su-27/30 in servizio più 27 in ordine mentre l’Ucraina avrebbe in servizio 26 velivoli Su-27 e 43 Mig-29 Fulcrum a difesa dello spazio aereo di Kiev.

Immagine

Tensioni Ucraina-Russia-USA-NATO

Tornado alle tensioni con l’occidente, come sappiamo, il Cremlino ha spostato migliaia di soldati verso il confine con l’Ucraina, mentre chiede a Washington di garantire che l’Ucraina non aderirà alla NATO, che l’alleanza si asterrà da alcune attività militari all’interno ed intorno al territorio ucraino e che dovranno essere ritirate anche le truppe occidentali da Romania e Bulgaria per tornare alla situazione geopolitica del 1996.

Se e quando i russi attraverseranno il confine, potrebbe spettare solamente alle difese aeree dell’Ucraina fronteggiare gli aerei da guerra di Mosca. Mentre l’Ucraina non ha familiarità con gran parte delle armi post-sovietiche della Russia, la familiarità russa con quasi tutte le armi nell’inventario ucraino probabilmente fornirà vantaggi significativi nelle missioni di attacco convenzionale ed elettronico dei russi e renderà di gran lunga la soppressione della difesa aerea ucraina molto più semplice anche perché la rete di difesa aerea dell’Ucraina non dispone di sistemi a lungo raggio e il paese fa affidamento sui sistemi a medio raggio S-300P/PS/PT degli anni ’80 (fino a 75/90 km di portata), anche se una parte di questi è stata venduta agli Stati Uniti a scopo di test e non è stata sostituita, così come sul sistema BuK-M1 anch’esso dell’era sovietica.

Anche le capacità ucraine di lanciare un attacco di rappresaglia su obiettivi russi sono molto limitate. Le capacità di attacco dell’Ucraina erano le più formidabili in Europa nei primi anni ’90 dello scorso secolo con un grande arsenale di bombardieri strategici Tu-22M, bombardieri nucleari intercontinentali Tu-160 e vari missili balistici. Questi furono tutti abbandonati, tuttavia, sotto la notevole pressione occidentale, durante gli anni ’90.

I bombardieri ucraini, tra i più avanzati al mondo, sono stati demoliti in cambio dell’assistenza economica occidentale. Così, mentre la Russia sarà in grado di fare affidamento su risorse come il missile Kalibr lanciato dai sottomarini, i missili da crociera Kh-101 dei bombardieri o i missili Kh-65SE schierati dai suoi caccia bombardieri Su-34 per lanciare attacchi di precisione a distanza contro le difese aerea dell’Ucraina, le capacità di rappresaglia di quest’ultima rimangono molto più limitate.

Nel frattempo, secondo quanto riportato dalla CNN, il Dipartimento di Stato americano avrebbe detto al Congresso di aver approvato licenze di esportazione per Estonia, Lettonia e Lituania, che consentiranno ai paesi di trasferire armi di origine statunitense in Ucraina. Le approvazioni, avvenute nei giorni scorsi, sono un segnale che gli Stati Uniti stanno cercando di complicare la vita al presidente russo Vladimir Putin se andrà avanti con l’invasione.

Le armi includono sistemi d’arma antiaerei americani molto ricercati da Lettonia e Lituania che aiuterebbero l’Ucraina a respingere gli aerei russi che come detto aprirebbero la strada nelle prime fasi dell’invasione russa. L’Estonia ha ottenuto l’approvazione per il trasferimento dei sistemi di missili guidati anticarro Javelin, che gli Stati Uniti avevano già fornito all’Ucraina in passato, e il Regno Unito ha fornito circa mille armi anticarro di tipo NLAW.

Tuttavia non è ancora chiaro quando le armi americane arriveranno in Ucraina poiché sarebbe a discrezione dei paesi a cui è stata data l’approvazione. Inoltre l’amministrazione Biden starebbe anche lavorando per trasferire cinque elicotteri di fabbricazione russa sotto il controllo ucraino. Una notifica è stata inviata al Congresso per gli elicotteri Mi-17 Hip, che sarebbero già in Ucraina, dal mese di agosto 2021, per manutenzione dopo essere stati ritirati dall’Afghanistan. Altri elicotteri ex-afghani potrebbero essere trasferiti in Ucraina, tuttavia, dato il numero esiguo di macchine, queste non potranno mai avere un impatto significativo per affrontare le forze russe sia in termini di dimensioni che di capacità degli equipaggiamenti.

Anche escludendo le questioni riguardanti il ​​morale e la prontezza al combattimento, la capacità dell’Ucraina di mantenere una difesa contro una campagna aerea russa è altamente limitata a causa dell’enorme discrepanza tecnologica tra i due paesi, con le forze aeree russe che hanno in gran parte eliminato le attrezzature dell’era sovietica con l’Ucraina ha visto, invece, le sue forze contrarsi bruscamente senza modernizzarsi in modo significativo. Riuscirà Mosca, in questo contesto, ad eliminare le difese aeree di Kiev nelle prime 24 ore di battaglia?




Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: Crisi Ucraina-Russia

Messaggio da Phant » 12 febbraio 2022, 1:09

Aviation-report.com ha scritto:
I caccia russi MiG-31K armati di missili ipersonici Kinzhal schierati nella regione baltica potrebbero essere una minaccia per le capitali europee

Nel mezzo della crisi ucraina, secondo alcuni media internazionali, la Russia avrebbe di stanza alcuni caccia MiG-31K “Foxhound” armati con i missili ipersonico Kinzhal nell’enclave di Kaliningrad, lungo la costa baltica. Mentre l’Occidente e la Russia si confrontano sulla crisi ucraina, entrambe le parti stanno mobilitando armi all’avanguardia. Alcuni rapporti non confermati suggeriscono che fino a quattro o cinque MiG-31 armati di Kinzhal potrebbero essere atterrati a Kaliningrad e puntati verso il cuore dell’Europa.

I MiG-31K non sono in genere di stanza nella struttura russa di Kaliningrad. Sebbene sia difeso da grandi forze di terra e sia sede della flotta russa del Baltico e di missili Iskander a corto raggio con capacità nucleare, la maggior parte dei 50 aerei di stanza sulla base aerea sono jet Su-27 e Su-24, con alcuni più recenti Su-30SM2 e Su-35S arrivati pochi giorni fa.

Un video condiviso sui social media mostra un aereo da combattimento MiG-31K armato con un missile Kinzhal che atterra nella base aerea navale di Chkalovsk a Kaliningrad, tra Polonia e Lituania. Il missile ipersonico aveva fatto la sua prima apparizione pubblica durante la parata del Giorno della Vittoria di Mosca nel 2018. Per la prima volta nel giugno 2021, la Russia aveva anche schierato due aerei intercettori in grado di trasportare il missile ipersonico Kinzhal in Siria.

Il missile Kh-47 Kinzhal (“Dagger”), che può essere visto agganciato sotto al MiG, ha una portata stimata di 1.240 miglia. Il missile è in grado di trasportare una testata a frammentazione da 1.100 libbre o una testata nucleare da 500 kilotoni anche se ad oggi sarebbe considerata un’arma strategica convenzionale poiché la capacità nucleare potrebbe non essere stata ancora implementata tecnicamente.

Vola a quasi 10 volte la velocità del suono (più di 2 miglia al secondo) e segue una traiettoria più piatta rispetto ad un missile balistico standard, dando alle difese aeree poco tempo per reagire. Si dice che il Kinzhal sia capace di portare attacchi di precisione su obiettivi fissi ma anche di prendere di mira bersagli mobili con l’aiuto di un sensore di ricerca radar.

Immagine

Da quanto sappiamo i “Kinzhal” se usati da un caccia MiG-31K hanno un raggio d’azione di circa 2 mila km. Altri paesi militarmente sviluppati si stanno solo avvicinando alla creazione di tali sistemi ma oggi si ritiene che nessun paese abbia un valido sistema di protezione contro i missili ipersonici. Il MiG-31 come piattaforma per i “Kinzhal” non è stato scelto a caso. Questo caccia intercettore supersonico a lungo raggio è stato sviluppato in Unione Sovietica, ma gli esperti lo chiamano ancora il velivolo da combattimento senza rivali nella sua categoria.

I MiG che utilizzeranno i missili ipersonici sono in fase di aggiornamento e la versione MiG-31K riceverà un sistema di controllo che assumerà effettivamente il controllo del missile al momento del lancio. Tenendo conto delle coordinate degli obiettivi, delle condizioni meteorologiche e di altri fattori, il sistema missilistico porterà autonomamente l’aereo al punto di lancio e, sempre in modalità automatica, verranno impostati tutti i parametri di lancio compresa la velocità e l’altitudine. L’equipaggio dovrà solo seguire le letture degli strumenti e, al momento giusto, “premere il pulsante”. L’emergere di un nuovo sistema di controllo accelererà anche il processo di addestramento dei piloti delle forze aeree russe.

Si ritiene che la Russia abbia modificato finora solo circa 10/12 MiG-31K dei 50 previsti per utilizzare il Kinzhal. Pertanto, il dispiegamento di un certo numero imprecisato di MiG-31K armati di Kinzhal suggerisce quanto seriamente l’esercito russo si stia preparando per varie contingenze che circondano una possibile azione militare in Ucraina, inclusa quella di scoraggiare il coinvolgimento della NATO. Rimane incerto se Putin porterà a termine un’invasione dell’Ucraina, per la quale sembra aver preparato meticolosamente l’esercito russo.

Il dispiegamento dei MiG-31K può essere probabilmente inteso come un avvertimento deliberato alla NATO: una minaccia di rappresaglia qualora l’Alleanza Atlantica considerasse di intervenire contro una possibile azione militare russa in Ucraina.

Si ipotizza inoltre che un missile ipersonico Kinzhal sparato nello spazio aereo di Kaliningrad possa colpire la maggior parte delle capitali dell’Europa occidentale, escluse solo Madrid, Lisbona e forse Reikjavik, mentre i missili Iskander di Kaliningrad possono colpire solo la periferia nord di Berlino. Inoltre, un Kinzhal sempre sparato dallo spazio aereo di Kaliningrad potrebbe colpire questi obiettivi in ​​7-10 minuti. Se invece i MiG-31 lasciassero la sicurezza dello spazio aereo di Kaliningrad, sarebbero in grado di ingaggiare bersagli lontani attraverso l’Oceano Atlantico combinando la loro autonomia e tangenza massima operativa elevata con le lunghe gittate dei loro missili.

Sebbene la Russia disponga di un numero enorme di missili balistici intercontinentali, il dispiegamento del Kinzhal, un missile a doppia capacità a corto raggio, rappresenta un’enorme sfida per la NATO guidata dagli Stati Uniti.


Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: Crisi Ucraina-Russia

Messaggio da Phant » 14 febbraio 2022, 1:48

Aviation-report.com ha scritto:
Allied Resolve 2022: gli aerei di Russia e Bielorussia continuano l’addestramento congiunto e la NATO si mobilità con l’invio di altri aerei in Polonia, Romania e Regno Unito

Presso i campi di addestramento combinato delle forze armate della Repubblica di Bielorussia, nell’ambito della seconda fase di test delle forze di reazione dello Stato dell’Unione, è iniziata l’esercitazione congiunta russo-bielorussa “Allied Resolve-2022”. Secondo quanto detto dai ministeri della difesa di Russia e Bielorussia, l’esercitazione è svolta al fine di simulare le attività di combattimento per respingere un’aggressione esterna nel corso di un’operazione difensiva, nonché di contrastare il terrorismo e tutelare gli interessi dello Stato dell’Unione.

Durante l’esercitazione nei campi di addestramento di Domanovsky, Gozhsky, Obuz-Lesnovsky, Brest e Osipovichsky, nonché in alcune aree del territorio della Repubblica di Bielorussia, verranno adottate misure per rafforzare la protezione del confine di Stato per impedire la penetrazione di gruppi armati di militanti, bloccare i canali per la consegna di armi e munizioni, perquisire, bloccare, distruggere formazioni armate illegali e gruppi di sabotaggio di un finto nemico. Nell’esercitazione saranno coinvolti anche gli aeroporti di Baranovichi, Luninets, Lida e Machulishchi.

L’esercitazione, che durerà fino al 20 febbraio 2022, coinvolge agenzie governative, unità militari del Distretto militare orientale russo e le forze armate della Repubblica di Bielorussia. Il numero dei partecipanti all’evento, così come il numero dei principali sistemi d’arma che rientrano nel campo di applicazione del Documento di Vienna 2011, non supera i parametri da esso determinati, che sono soggetti a notifica.

Conformemente alla decisione dei Presidenti di Russia e Bielorussia, adottata nel dicembre dello scorso anno, le forze di reazione dello Stato dell’Unione vengono testate sul territorio della Repubblica di Bielorussia.

L’Alleanza Atlantica vede in questa esercitazione, insieme alle truppe pre-posizionate in territorio russo vicino ai confini, il preludio all’invasione dell’Ucraina. Sono circa 140.000 i soldati russi posizionati vicino al confine ucraino-russo. Le truppe di terra sono coperte dai velivoli da combattimento dell’aviazione militare russa che in questi giorni è in addestramento congiunto con le forze aeree della Bielorussia.

Ed ecco che Tu-22M3, SU-34, Su-25CM3, Su-30CM, Su-30 sono impegnati in attività addestrative molto intense sempre però riconducibili all’esercitazione in corso, così come detto dal Ministero della Difesa di Mosca. Secondo la NATO e gli Stati Uniti potrebbero invece partecipare all’eventuale invasione dell’Ucraina. Oltre a questi reparti aerei, pochi giorni fa alcuni MiG-31K Foxhound armati di missili ipersonici Kinzhal sarebbero arrivati a Kaliningrad con la capacità di lanciare attacchi missilistici fulminei sulle maggiori capitali europee.

In questi giorni russi e bielorussi hanno lanciato diverse missioni d’addestramento. In alcune fasi di queste attività si sono visti, ad esempio, i bombardieri strategici Tu-22M3 scortati dai caccia Su-35S delle forze aerospaziali russe e dai caccia Su-30SM dell’aeronautica militare bielorussa. Sono in corso diverse attività addestrative al combattimento aereo, con scramble simulati, con l’impiego dei Su-35S e dei Su-30SM. Dal lato delle missioni di attacco al suolo sono impiegati i bombardieri Su-25M3 e i moderni caccia multiruolo Su-34 che hanno svolto missioni swing-role di attacco al suolo e di combattimento aereo contro i Su-35S.

Tutto questo addestramento aereo viene continuamente supportato dai sistemi di difesa aerea S-300 e S-400. Vediamo tutti questi aerei nel video di seguito.

Nel tentativo di dissuadere la Russia dall’invasione dell’Ucraina la NATO non resta a guardare e sta rischierando diversi velivoli in Polonia, Romania e Regno Unito, F-15, F-16, Eurofighter (tra i quali anche quattro Typhoon italiani e tre tedeschi in arrivo). Anche Il Belgio è presente con un’aliquota di F-16, l’Olanda invierà un’aliquota di F-35 e Spagna e Regno Unito stanno valutando l’invio di alcuni loro caccia.

Gli USA hanno spostato otto F-16 del 52nd Fighter Squadron della base aerea USAF di Spangdahlem in Germania, sulla base aerea di Fetesti, in Romania, l’11 febbraio, mentre altri otto F-15C del 48th Fighter Squadron della RAF Lakenheath nel Regno Unito, sono atterrati a Lask in Polonia, il 10 febbraio come parte della missione di polizia aerea rafforzata e per condurre un addestramento bilaterale con gli alleati della NATO.

Inoltre poche ore fa sono giunti sulla base aerea di Fairford nel Regno Unito anche i bombardieri strategici B-52H del 5th Bomb Wing, provenienti dalla Minot Air Force Base e giunti in Europa nell’ambito della missione BTF – Bomber Task Force Europe che precede un rischieramento regolare di bombardieri nel teatro delle operazioni europeo.




Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: Crisi Ucraina-Russia

Messaggio da Phant » 19 febbraio 2022, 1:36

Aviation-report.com ha scritto:
I Mig-31 russi impegnati in esercitazioni in Siberia e in Siria (anche con i missili ipersonici Kinzhal)

Periodo molto intenso per i velivoli da combattimento russi MiG-31 impegnati nei cieli di San Pietroburgo in quelli della Siberia fino a quelli caldi della Siria. I piloti dei caccia-intercettori d’alta quota MiG-31BM del reggimento dell’aviazione da combattimento del distretto militare centrale (TsVO) si eserciteranno a intercettare e contrastare armi ad alta precisione e sistemi radar di allerta precoce (AWACS) di un finto nemico durante la prima fase di un esercitazione di volo tattico in combattimento, iniziata nel territorio di Krasnoyarsk.

Durante la prima fase, il personale di volo del reggimento effettuerà il ritiro di più di 10 MiG-31BM a seguito della simulazione di un attacco aereo nemico per riposizionarsi in un altro aeroporto operativo. Da questa posizione, i piloti dei caccia intercettori si addestreranno al combattimento e al pattugliamento dello spazio aereo contrastando le armi ad alta precisione del nemico. Gli equipaggi dei MiG-31BM effettueranno il rilevamento e la distruzione di bersagli che imitano i missili da crociera e antiaerei, nonché dei sistemi di ricognizione e allerta radar nemici.

Una volta terminata questa prima fase dell’esercitazione gli equipaggi voleranno nella Repubblica di Buriazia, dove effettueranno lanci live in di missili aria-aria guidati contro bersagli singoli e di gruppo. Circa 20 unità saranno coinvolte nell’esercitazione in questione (caccia intercettori MiG-31BM, aerei da trasporto An-26 e An-12, aerei AWACS A-50), nonché circa 800 militari tra il personale di volo, equipaggi di combattimento delle stazioni radar “Nebo-M” e “Desna-M”, personale tecnico, gruppi di controllo e supporto al volo.

Dalla Russia alla Siria i MiG-31K hanno percorso 1500 Km per schierarsi sulla base aerea di Khmeimim. Accompagnati anche da quattro bombardieri strategici Tu-22M3, armati con i missili da crociera supersonici Kh-32 con una portata di 600-1000 km, i velivoli dal combattimento russi parteciperanno ad esercitazioni navali nel Mar Mediterraneo.

“Gli aerei a lungo raggio Tu-22M3 e MiG-31K con i missili Kinzhal sono stati trasferiti all’aeroporto di Khmeimim in Siria per partecipare all’esercitazione navale del raggruppamento della Marina militare russa nel Mar Mediterraneo orientale. Gli equipaggi delle forze aerospaziali russe hanno volato dai loro punti di schieramento, superando più di 1,5 mila km“, ha affermato il Ministero della Difesa di Mosca.

Ricordiamo che nel Mediterraneo sono presenti i gruppi d’attacco della portaerei della US Navy, guidato dalla portaerei USS Harry Truman, e della portaerei francese, guidato dalla Charles de Gaulle. Precedentemente anche la Marina Militare italiana era presente con il gruppo navale guidato dalla portaerei ITS Cavour. Queste portaerei della NATO imbarcano diversi gruppi aerei composti dai velivoli da combattimento Super Hornet, Rafale Marine e Harrier.

Nei giorni scorsi avevamo anche riportato che alcuni MiG-31K equipaggiati con i missili ipersonici Kinzhal si erano schierati a Kaliningrad nell’ambito delle esercitazioni militari in corso con la Bielorussia, la Allied Resolve 2022, lanciate per verificare la prontezza operativa dello Stato dell’Unione in caso di conflitto. La presenza dei missili ipersonici a Kaliningrad, nelle estreme vicinanze degli stati baltici e dell’est Europa, ha contribuito ad elevare le preoccupazioni di queste settimane riguardanti un eventuale invasione dell’Ucraina da parte della Russiaù anche se il dispiegamento dei MiG-31K può essere probabilmente inteso come un avvertimento deliberato alla NATO: una minaccia di rappresaglia qualora l’Alleanza Atlantica considerasse di intervenire contro una possibile azione militare russa in Ucraina.

Come sappiamo il missile Kh-47 Kinzhal (“Dagger”), che può essere visto agganciato sotto al MiG, ha una portata stimata di 1.240 miglia. Il missile è in grado di trasportare una testata a frammentazione da 1.100 libbre o una testata nucleare da 500 kilotoni anche se ad oggi sarebbe considerata un’arma strategica convenzionale poiché la capacità nucleare potrebbe non essere stata ancora implementata tecnicamente. Vola a quasi 10 volte la velocità del suono (più di 2 miglia al secondo) e segue una traiettoria più piatta rispetto ad un missile balistico standard, dando alle difese aeree poco tempo per reagire. Si dice che il Kinzhal sia capace di portare attacchi di precisione su obiettivi fissi ma anche di prendere di mira bersagli mobili con l’aiuto di un sensore di ricerca radar.

Si ritiene però che la Russia abbia modificato finora solo circa 10/12 MiG-31K dei 50 previsti per utilizzare il Kinzhal che si ipotizza possa colpire la maggior parte delle capitali dell’Europa occidentale, escluse solo Madrid, Lisbona e forse Reikjavik se sparato dallo spazio aereo di Kaliningrad in circa 7-10 minuti. Se invece i MiG-31 lasciassero la sicurezza dello spazio aereo di Kaliningrad, sarebbero in grado di ingaggiare bersagli lontani attraverso l’Oceano Atlantico combinando la loro autonomia e tangenza massima operativa elevata con le lunghe gittate dei loro missili.

Il MiG-31 (codice NATO – Foxhound) è un caccia intercettore supersonico di epoca sovietica, ora russa, biposto a lungo raggio. Il primo aereo da combattimento sovietico della quarta generazione. E’ stato sviluppato negli anni ’70 dal team del Separate Design Bureau dello stabilimento n. 155 (ora – RAC MiG JSC come parte della United Aircraft Corporation) sotto la guida del capo progettista Gleb Lozino-Lozinsky.




Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: Crisi Ucraina-Russia

Messaggio da Phant » 19 febbraio 2022, 1:39

Aviation-report.com ha scritto:
Panoramica degli spostamenti dei caccia NATO nell’Europa dell’Est in risposta alla crisi Ucraina-Russia

L’aeronautica militare americana ha inviato i caccia invisibili F-35A in Germania pochi giorni dopo l’arrivo in Inghilterra di una task force di bombardieri B-52 per rassicurare gli alleati schiacciati dalle crescenti tensioni nell’Europa orientale. Gli schieramenti americani arrivano quando i ministri della difesa di tutta l’alleanza NATO hanno deciso il 16 febbraio di rafforzare ulteriormente la deterrenza e la difesa in risposta, come sappiamo, allo schieramento russo al confine con l’Ucraina.

Gli F-35A sono stati schierati dal 34th Fighter Squadron, 388th Fighter Wing, provenienti dalla base aerea di Hill nello Utah, presso la base aerea di Spangdahlem, in Germania, per migliorare la posizione di difesa della NATO. “Questo dispiegamento è condotto in pieno coordinamento con il governo tedesco e le autorità militari della NATO e, sebbene di natura temporanea, è una misura prudente per aumentare la prontezza e migliorare la difesa collettiva della NATO durante questo periodo di incertezza“, ha detto il portavoce dell’USAFE il capitano Erik Anthony in una dichiarazione.

Anche quattro iconici bombardieri strategici B-52H Stratofortress del 5th Bomb Wing della Minot Air Force Base, ND, sono arrivati ​​​​sulla base aerea RAF Fairford, nel Regno Unito, il 10 febbraio scorso nell’ambito delle missioni Bomber Task Force Europe. Otto F-15E Strike Eagle aggiuntivi provenienti dal 336th Fighter Squadron, 4th Fighter Wing, della Seymour Johnson Air Force Base, NC, sono stati schierati sulla base aerea di Lask, in Polonia, il 14 febbraio 2022 per affiancare gli otto F-15C Eagle già presenti e provenienti dal 493rd Fighter Squadron del 48th Fighter Wing della RAF Lakenheath nel Regno Unito. Altri otto F-16C/D Fightning Falcon del 52nd Fighter Wing di Spangdahlem sono stati schierati sulla base aerea di Fetesti in Romania l’11 febbraio corso. Gli aerei da combattimento in entrambe le località prenderanno parte a missioni di polizia aerea della NATO e all’addestramento congiunto con i partners regionali.

“Con un ambiente di sicurezza globale in continua evoluzione, è fondamentale che i nostri sforzi con i nostri alleati e partner siano unificati“, ha affermato il comandante dell’USAFE, il generale Jeffrey L. Harrigian. “Siamo in Europa ad addestrarci e collaborare insieme, perché l’integrazione coerente è il modo in cui rafforziamo la nostra forza aerea collettiva“.

I movimenti degli aerei si aggiungono al dispiegamento di 3.000 soldati dell’82esima divisione aviotrasportata dell’esercito americano in Polonia e di 1.000 altri soldati di uno squadrone Stryker statunitense di Vilseck, in Germania, schierati in Romania. Altri 8.500 soldati statunitensi sono in allerta negli Stati Uniti per agire come forza di risposta della NATO, se chiamati.

Agli aerei statunitensi naturalmente si aggiungono quelli dei paesi NATO, in particolare gli aerei già schierati per le missioni Air Policing della NATO. Quattro Eurofighter italiani e tre tedeschi in Romania, gli F-16 belgi in Estonia insieme a quattro F-16 danesi e agli F-16 polacchi a Šiauliai in Lituania.

Gli F-16M (MLU) Fighting Falcons dell’Aeronautica Militare Portoghese dell’Esq 201 e dell’Esq 301 Jaguares provenienti dalla Base Aérea 5 di Monte Real sono schierati in Islanda. Il distaccamento sarà operativo fino al 30 marzo 2022. Il Portogallo ha distaccato quattro F-16M sulla base aerea di Keflavik. E ancora un contingente di quattro Eurofighter dell’Ala 14 dell’aeronautica militare spagnola è partito dalla base aerea di Albacete l’11 febbraio scorso per intraprendere la missione di polizia aerea dalla base aerea di Graf Ignatievo in Bulgaria nell’ambito dello Strela Air Tactical Detachment.

Infine a questi schieramenti di dovrebbero aggiungere anche 2 F-35A dell’aeronautica militare olandese che arriveranno in Bulgaria nel prossimo mese di aprile nell’ambito della prima missione di Quick Reaction Alert e di polizia aerea della NATO nella regione del Mar Nero svolta dall’Olanda con i velivoli di quinta generazione.

Segnaliamo poi la presenza di quattro velivoli F/A-18E Super Hornet transitati per Aviano, provenienti dalla portaerei USS Truman attualmente nel Mediterraneo, e diretti in Romania ma che dovrebbero essere già rientrati sulla portaerei americana lo scorso 15 febbraio.




Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: Crisi Ucraina-Russia

Messaggio da Phant » 24 febbraio 2022, 1:15

Aviation-report.com ha scritto:
Panoramica degli spostamenti dei caccia NATO nell’Europa dell’Est in risposta alla crisi Ucraina-Russia

Nel pieno della crisi tra Russia, Ucraina e NATO, il 19 febbraio 2022, sotto la guida del Comandante supremo delle forze armate della Federazione Russa V.V. Putin, si è tenuta un’esercitazione delle forze di deterrenza strategica, durante la quale sono stati lanciati missili balistici e da crociera con l’intera triade atomica di Mosca che è stata messa alla prova per verificarne la prontezza operativa.

Nell’esercitazione, una chiara dimostrazione di forza della Russia, sono state coinvolte forze e mezzi delle forze aerospaziali, del distretto militare meridionale, delle forze missilistiche strategiche, delle flotte del Mar Nero e del Nord. Questa mega esercitazione è servita sostanzialmente a verificare la preparazione dei comandi militari, degli equipaggi dei sistemi missilistici, delle navi da guerra e dei bombardieri a svolgere le loro missioni e a verificare l’affidabilità delle armi in dotazione alle forze strategiche nucleari e convenzionali.

In questo contesto sono stati lanciati diversi missili tra i quali un missile da crociera terrestre Iskander, nella regione di Astrakhan presso il sito di prova di Kapustin Yar; missili da crociera Kalibr e missili ipersonici Zirkon su bersagli marittimi e terrestri, sparati da navi e sottomarini delle flotte del Mar Nero e del Nord; un missile balistico intercontinentale RS-24 Yars è stato lanciato nel sito di test di Kura nella penisola di Kamchatka, dal cosmodromo Plesetsk; dalle acque del Mare di Barents un sottomarino nucleare strategico della Flotta del Nord ha lanciato un missile balistico Sineva sulla catena del Kura.

Le forze aerospaziali hanno messo in campo i MiG-31K del 764th Fighter Aviation Regiment (IAP) che hanno lanciato con successo due missili balistici ipersonici Kh-47M2 Kinzhal e i bombardieri strategici a lungo raggio Tu-95MS che hanno lanciato missili da crociera che hanno colpito gli obiettivi sulla catena del Kura. I compiti previsti durante questa esercitazione delle forze russe di deterrenza strategica sono stati completati in pieno e tutti i missili hanno colpito i bersagli designati confermando le caratteristiche specificate, secondo quanto dichiarato da Mosca.

Prima di questa esercitazione solo i MiG-31K del 929th GLIT (centro di test) avevano utilizzato il Kinzhal in lanci live. I MiG-31K del 764th IAP che ha lanciato questi missili durante l’esercitazione sono le matricole 30 e 31 BLU. Il 764th Fighter Aviation Regiment è il primo operatore di MiG-31K di prima linea delle forze aeree russe che come abbiamo detto più volte ha modificato l’aereo da combattimento per lanciare i missili da crociera nucleari ipersonici Kh-47M2. Il reggimento dovrebbe avere circa 24 aerei MiG-31K tra i quali il 30 BLUE (RF-95453) e il 31 BLUE (RF-92332).

Il MiG-31 (codice NATO – Foxhound) è un caccia intercettore supersonico di epoca sovietica, ora russa, biposto a lungo raggio. Il primo aereo da combattimento sovietico della quarta generazione. E’ stato sviluppato negli anni ’70 dal team del Separate Design Bureau dello stabilimento n. 155 (ora – RAC MiG JSC come parte della United Aircraft Corporation) sotto la guida del capo progettista Gleb Lozino-Lozinsky.

E’ l’aereo più pesante, quello capace di volare più alto e più veloce della sua generazione, ed è molto apprezzato per la sua capacità di trasportare carichi utili estremamente pesanti su lunghe distanze, così come la suite di sensori con i quali è equipaggiato. Sebbene originariamente progettato quale intercettore puro, l’aereo è stato adattato anche per ruoli di attacco come il MiG-31K, entrato in servizio alla fine del 2017, nonché per la guerra anti-satellite. Si ritiene però che la Russia abbia modificato finora solo circa 10/12 MiG-31K dei 50 previsti per utilizzare il Kinzhal.

Il missile ipersonico Kinzhal è un’arma estremamente manovrabile con la capacità di colpire i bersagli a velocità di Mach 10 e con un raggio d’azione di 2000 km, ma con la variante trasportata dal Tu-22M3 in grado di ingaggiare bersagli fino a 3000 km di distanza. I missili sono considerati effettivamente impossibili da intercettare e forniscono un mezzo importante per l’aviazione militare russa. Il missile è in grado di trasportare una testata a frammentazione da 1.100 libbre o una testata nucleare da 500 kilotoni anche se ad oggi sarebbe considerata un’arma strategica convenzionale poiché la capacità nucleare potrebbe non essere stata ancora implementata tecnicamente. Queste due risorse Mig-31K + missile Kinzhal rappresentano, oggi, una forte enfasi della modernizzazione militare della Russia.

L’accoppiata in questione, come abbiamo già riportato su Aviation Report nei giorni scorsi, è stata rischierata a Kaliningrad, il territorio più occidentale della Russia, pochi giorni prima del loro altro dispiegamento, in Siria. Con queste posizioni avanzate, tutta l’Europa è comodamente inserita all’interno del raggio d’azione dei missili Kinzhal, con tutte le capitali europee a tiro nel giro di pochi minuti da un eventuale attacco. Naturalmente questi dispiegamenti dei MiG-31K possono essere probabilmente intesi come un avvertimento deliberato alla NATO: una minaccia di rappresaglia qualora l’Alleanza Atlantica considerasse di intervenire contro una possibile azione militare russa in Ucraina.

Detto ciò il 19 febbraio i caccia d’attacco MiG-31K dell’aeronautica militare russa con base a Khmeimim nella Siria orientale avrebbero effettuato attacchi simulati utilizzando missili balistici ipersonici sul Mar Mediterraneo. Ciò è avvenuto nel mezzo delle forti tensioni tra la Russia e la NATO e un giorno dopo lo scoppio delle ostilità tra le forze armate ucraine sostenute dall’Occidente e le forze separatiste sostenute dalla Russia nell’Ucraina orientale. Si è verificato anche in un momento in cui diversi gruppi navali della NATO sono dispiegati nel Mediterraneo, e che si presume fossero gli obiettivi degli attacchi simulati che hanno effettuato i MiG-31K. Questa simulazione porterebbe alla chiusura del Mediterraneo alle navi di superficie alleate senza la necessità di ingaggiare le marine occidentali con le navi da guerra russe di superficie.




Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: Crisi Ucraina-Russia

Messaggio da Phant » 24 febbraio 2022, 23:54

Aresdifesa.it ha scritto:
Raddoppiata la sorveglianza in Ucraina, due RQ-4 Global Hawk in volo

Immagine

Gli Stati Uniti hanno rafforzato la propria capacità di sorveglianza inviando nello Spazio Aereo ucraino non uno bensì due droni HALE (High Altitude Long Endurance) RQ-4 Global Hawk dell’U.S. Air Force.

Questo è un chiaro segnale che Washington aspetta da un momento all’altro grandi manovre da parte delle Forze russe schierate a ridosso del confine ucraino.

Il primo drone, nominativo FORTE11, è decollato da Sigonella alle ore 8:25 UTC, mentre il secondo, nominativo FORTE12, è partito dall’aeroporto siciliano alle 16:29 UTC.

I Global Hawk sono droni molto sofisticati con una capacità di sorveglianza all’avanguardia.

RQ-4 Global Hawk 3D Graphic for Airmen Magazine (U.S. Air Force Graphic by Alfredo Tirado)
Il radar AN/ZPY-3 ha una portata di circa 250 chilometri e grazie alla possibilità di acquisire immagini GMTI (Ground Moving Target Indication) può rilevare con precisione il movimento di mezzi e truppe sul territorio.

Una capacità che si rivela fondamentale in questo caso e grazie al collegamento satellitare i dati vengono inviati non solo a Sigonella, dove i due droni sono decollati e vengono controllati, ma anche al Pentagono oppure alla Situation Room della Casa Bianca.

L’elevata capacità dei sistemi di bordo e l’ampia autonomia non richiedono normalmente il volo di due Global Hawk tra l’altro così vicini tra loro.

Evidentemente gli obiettivi da controllare sono molteplici, anche a grande distanza, ed il Pentagono vuole avere un quadro in tempo reale il più definito possibile.

L’area di maggiore interesse è l’Ucraina orientale mentre il confine settentrionale con la Bielorussia non è oggetto di persistente monitoraggio.


Immagine Immagine
Aresdifesa.it ha scritto:
Decollato da Sigonella un terzo drone RQ-4 diretto in Ucraina

Immagine Immagine

Un RQ-4D Phoenix con numero di registrazione italiano e gestito dalla NATO è decollato dalla Base Aerea di Sigonella alle ore 22:00 UTC circa.

Il drone, nominativo UAVGH000 , ha iniziato dopo il decollo una manovra a spirale per guadagnare quota nel più breve tempo possibile.

Anche andando indietro nel tempo non si era praticamente mai visto un triplice dispiegamento di droni RQ-4 in una specifica aerea del pianeta, nemmeno durante le recenti crisi in Medio Oriente.

Il velivolo della NATO sostituirà molto probabilmente il primo RQ-4 “FORTE11” decollato dall’aeroporto siciliano attorno alle 8:20 UTC ed attualmente ancora in Ucraina.

Diversamente dai due aerei già in Ucraina l’UAVGH000 è registrato con Matricola Militare italiana (MM-AV-SA0015) ed è parte della flotta Allied Ground Surveillance.

Il motivo della registrazione con MM italiana è derivato da mere questioni burocratiche dato che la NATO non ne possiede una.

L’RQ-4D è basato sul Global Hawk Block 40 in servizio presso l’U.S. Air Force ed è stato opportunamente modificato in virtù delle esigenze dell’Alleanza Atlantica.

Si tratta di uno dei droni più avanzati disponibili in grado di eseguire missioni di sorveglianza ad alta altitudine e lungo raggio (HALE).

La sua missione

L’intero sistema di sorveglianza del territorio dell’Alleanza è un sistema su misura adattato in modo univoco ai requisiti della NATO. Infatti, è stato specificamente progettato per soddisfare i requisiti di intelligence, sorveglianza e ricognizione indicati dal Consiglio Nord Atlantico e dal Comando supremo Alleato in Europa.

La base primaria dell’AGS ha sede presso l’Aeroporto di Sigonella dove verranno dispiegati circa 550 uomini. Altro personale dell’AGS verrà integrato nell’Allied Command Operations di Mons e nell’Allied Air Command a Ramstein per coordinare le operazioni.

Presso Sigonella verrà effettuata la manutenzione e sarà presente il “segmento di terra” del sistema.

Malgrado i problemi relativi alla pandemia globale il termine prefissato per la consegna dei cinque esemplari, fissato per la fine del 2020, è stato rispettato.

AGS

Immagine Immagine

L’AGS trae le sue origini dal Summit di Chicago del 2012 quando le 15 nazioni Alleate hanno assegnato a Northrop Grumman il contratto per la produzione del sistema. L’RQ-4D ha effettuato il suo primo volo il 19 dicembre 2015.

Il gruppo di 15 paesi è formato da: Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Germania, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia e Stati Uniti. Comunque, tutti gli altri membri della NATO partecipano economicamente allo sviluppo ed al funzionamento dell’AGS. Il Regno Unito sostituirà il contributo economico mettendo a disposizione l’interoperabilità di sistemi analoghi.

MP-RTIP

L’RQ-4D impiega un radar MP-RTIP (Multi-Platform Radar Technology Insertion Program) sviluppato dalla Northrop Grumman a partire dal dicembre del 2000 per un costo stimato di quasi due miliardi di dollari.

Non sono stati resi noti molti dettagli se non che il suo sviluppo deriva dal Joint STARS e sfrutta le conoscenze acquisite dall’azienda nei radar a scansione elettronica per F-22, F-16 Block 60, U-2 ed F-35 Joint Strike Fighter.

La risoluzione, non ufficialmente resa nota, dovrebbe essere nell’ordine dei 0,3 cm (le immagini rilasciate sono appositamente degradate per nascondere le reali prestazioni del sensore).

Non a caso è stato definito il game-changer per le forze statunitensi nelle missioni ISR (Intelligence, Surveillance, Reconnaissance) tanto che avrebbe dovuto equipaggiare l’E-10, il programma cancellato nel 2006 per rimpiazzare gli E-3 Sentry e gli E-8 Joint STARS data la sua grande capacità di rilevamento di obiettivi a terra.


Immagine Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: Crisi Ucraina-Russia

Messaggio da Phant » 24 febbraio 2022, 23:57

Aresdifesa.it ha scritto:
Un caccia Sukhoi Su-27 ucraino atterrato a Bakau in Romania

La guerra in corso tra Mosca e Kiev ha registrato un curioso episodio con lo sconfinamento e l’atterraggio di un caccia dell’Aeronautica Ucraina a Bakau in Romania.

Il Sukhoi Su-27 in dotazione all’Aeronautica di Kiev non appena avvistato dalla Difesa Aerea di Bucarest e della NATO è stato preso in consegna da una coppia di F-16 Fightning Falcon dell’Aeronautica Rumena in servizio d’allarme.

La coppia di caccia F-16 ha intercettato il Sukhoi Su-27 ed il trio è atterrato a Bakau.

Il pilota ucraino si è messo a disposizione delle autorità rumene che stanno indagando sulle reali intenzioni che lo hanno portato a sconfinare.

Si attendono nelle prossime ore ulteriori chiarimenti sulla vicenda da parte delle autorità rumene.


Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: Crisi Ucraina-Russia

Messaggio da Phant » 24 febbraio 2022, 23:59




Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: Crisi Ucraina-Russia

Messaggio da Phant » 25 febbraio 2022, 0:03

Ilpost.it ha scritto:
Com’è fatta l’Ucraina

Giovedì mattina mentre la Russia lanciava un’operazione militare nell’Ucraina orientale le sirene antiaeree sono suonate anche nella capitale Kiev, nel nord del paese, e perfino a Leopoli, la città in cui a metà febbraio si erano spostate tutte le ambasciate dei paesi europei, che si trova vicino al confine con la Polonia. I combattimenti sono concentrati soprattutto nella parte orientale del paese, dove si trovano i territori filorussi in cui l’esercito russo era già entrato alcuni giorni fa, ma sono stati segnalati attacchi e bombardamenti anche in altre aree del paese, ben lontane da lì.

Nelle prossime ore e giorni si sentirà parlare di città e regioni che in Italia sono perlopiù sconosciute, e avere un’idea più chiara della geografia ucraina servirà a capire gli sviluppi delle notizie, che il Post segue con un liveblog e altri articoli di approfondimento.

Qualche cenno generale

L’Ucraina ha circa 44 milioni di abitanti, si trova nell’Europa orientale e ha una superficie grande due volte quella dell’Italia. Confina con la Russia a est e nord-est, con la Bielorussia a nord, con la Moldavia a sud e con quattro paesi dell’Unione Europea a ovest: Polonia, Slovacchia, Ungheria e Romania. Si affaccia per un ampio tratto sul mar Nero e sul Mar d’Azov, tra i quali si trova la penisola di Crimea, la regione annessa con la forza dalla Russia con un’invasione nel 2014. A sud-ovest dell’Ucraina c’è anche la Transnistria, un territorio che si è autoproclamato indipendente dalla Moldavia nel 1990 e che è governato da un regime filorusso non riconosciuto a livello internazionale.

A livello geografico, l’Ucraina è divisa in due dal fiume Dnepr, il quarto corso d’acqua più lungo d’Europa, che la attraversa da nord a sud. La gran parte del territorio del paese è pianeggiante ed è caratterizzata dalle ampie vallate, foreste e paludi. Nella parte occidentale c’è la catena montuosa dei Carpazi, l’area più fredda e nevosa del paese, mentre in quella sud-orientale, che è attraversata dal fiume Donec, ci sono aree montuose poco elevate. Anche la parte meridionale dell’Ucraina e della penisola di Crimea è caratterizzata da aree pianeggianti e con ampie zone paludose.

L’economia dell’Ucraina ruota soprattutto attorno all’agricoltura, alla produzione di legname, alla siderurgia e al settore delle automobili – ci sono stabilimenti che lavorano per molti marchi europei e coreani – e dei veicoli industriali; in Ucraina ci sono vasti giacimenti di carbone, ma anche alcune riserve di petrolio e gas naturale.

Le città principali

L’Ucraina è divisa in 24 oblast, regioni amministrative, e circa il 70 per cento della popolazione vive in aree urbane. La sua città più popolosa è Kiev, che si trova nella parte centro-settentrionale del paese e ha poco meno di 3 milioni di abitanti. Ci sono numerose città con diverse centinaia di migliaia di abitanti e altre 4 metropoli dove vivono più di un milione di persone. Tra queste quella più conosciuta all’estero (per lo meno prima dell’inizio delle tensioni degli ultimi due mesi) è Odessa, città sul mar Nero storicamente considerata multiculturale e cosmopolita, che nel 2014 fu protagonista di uno degli episodi più sanguinosi della crisi in Crimea.

Le altre tre città ucraine con più di un milione di abitanti si trovano tutte nell’area orientale del paese e sono Dnipro – un importante porto fluviale –, Kharkiv e Donetsk. Quest’ultima è abitata in prevalenza da persone di lingua e cultura russa e fa parte di una delle due repubbliche autoproclamate del Donbass, ovvero i territori che sulla carta fanno parte dell’Ucraina ma che dal 2014 sono occupati da separatisti filorussi (Donetsk e Luhansk). Luhansk, che si trova a pochi chilometri dal confine con la Russia, è un’altra città abitata prevalentemente da russi e ha circa 410mila abitanti. Kharkiv, che con 1 milione e 430mila residenti è la seconda città più popolosa del paese, è invece uno dei posti in cui si stanno svolgendo gli attacchi più duri da parte delle forze russe.

Secondo le prime informazioni date dal ministero dell’Interno ucraino, nelle prime ore del mattino l’esercito russo è avanzato oltre la “linea di contatto” che separava le due forze nell’area del Donbass. In mattinata sono arrivate notizie di bombardamenti in diverse parti dell’est del paese, tra cui Kharkiv, Mariupol, e Shchastia, ma ci sono anche varie segnalazioni di attacchi nei pressi di Kiev e in altre aree ben lontane dal Donbass.

Qualche cenno storico e la questione del Donbass

Nei secoli il territorio corrispondente all’attuale Ucraina fu invaso e dominato da una varietà di popoli diversi, mongoli, lituani, polacchi, svedesi e anche dall’impero austroungarico. Nonostante le ovvie differenze all’interno della stessa Ucraina, la cultura del paese si sviluppò separatamente da quella russa, a partire dalla lingua. La parte orientale del paese entrò nell’area di influenza della Russia prima di quella occidentale e fu dominata dall’impero zarista per molto più tempo, tanto che ancora oggi molti degli abitanti del Donbass sono etnicamente e culturalmente russi. A ogni modo, anche nelle zone russofone dell’Ucraina la stragrande maggioranza della popolazione ritiene che il paese debba rimanere indipendente.

Da diversi anni tuttavia il presidente russo Vladimir Putin sostiene pubblicamente che russi e ucraini siano «un solo popolo». In particolare, ritiene che l’Ucraina «non abbia mai avuto una tradizione stabile come nazione a sé stante» e sia stata sostanzialmente inventata dal Partito Comunista dell’Unione Sovietica all’inizio del Novecento. Negli ultimi tempi, Putin ha detto in più occasioni che l’attuale governo ucraino ha portato all’estremo questa invenzione, «negando la propria tradizione» di fratellanza con la Russia, con una versione assai revisionista della storia che è stata criticata universalmente da storici ed esperti.

Per molti queste convinzioni sono la base ideologica con cui Putin ha giustificato le operazioni delle ultime settimane e l’invasione compiuta oggi.

Perché adesso, e cosa faranno gli ucraini

Con l’eccezione dell’area dei Carpazi e di quella del sud del paese, che hanno rispettivamente temperature rigide e un clima più umido e caldo, la maggior parte del territorio ucraino ha un clima continentale, con inverni freddi ed estati miti, con temperature massime attorno ai 20 °C. In tutto il territorio il mese più freddo e nevoso è gennaio, e in generale i mesi tra gennaio e marzo sono anche quelli più ventosi, specialmente nelle regioni del nord-ovest. In questo periodo nell’Ucraina orientale le temperature massime sono tra i 4 e i 9 °C e le minime attorno allo zero.

Un rapporto diffuso a metà gennaio dal Center for Strategic and International Studies (CSIS), un centro studi specializzato in strategia e affari internazionali, aveva ipotizzato che per la Russia sarebbe stato vantaggioso invadere l’Ucraina tra gennaio e febbraio, senza aspettare marzo, quando lo scioglimento della neve avrebbe reso parte del terreno una fanghiglia meno agibile per molti mezzi militari. Come testimoniano le immagini di questi giorni, comunque, nelle zone orientali del paese non c’è molta neve.

Tra le foto e i video che stanno circolando di più in queste ore, invece, ci sono quelle di persone in coda fuori da banche, farmacie, supermercati e benzinai in tutto il paese e lunghe code di automobili che provano ad andare via dalle città, in particolare a Kiev. Senza considerare come possibile via di fuga quella verso la Bielorussia, che dista solo un centinaio di chilometri dalla capitale ucraina ma è anche uno dei principali paesi alleati della Russia, se un abitante di Kiev volesse raggiungere l’estero avrebbe comunque davanti un viaggio di diverse ore. Lublino, la città polacca più grossa tra quelle vicine, dista circa 600 chilometri, vale a dire un viaggio di più di 8 ore in auto o quasi 14 in treno; per arrivare al confine con la Moldavia in auto ce ne vorrebbero almeno 7 e per raggiungere la Romania ancora di più.


Immagine Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: Crisi Ucraina-Russia

Messaggio da Phant » 26 febbraio 2022, 0:25

Aviation-report.com ha scritto:
La Russia attacca l’Ucraina: cosa sappiamo delle prime operazioni aeree

Il 24 febbraio 2022 il ministero della Difesa russo ha annunciato che le forze armate del paese avevano lanciato attacchi contro le strutture militari ucraine nell’ambito di operazioni militari nel paese. Secondo quanto riferito, gli attacchi hanno utilizzato armi guidate di precisione per prendere di mira infrastrutture militari, siti di difesa aerea, 11 aeroporti militari con gli aerei stanziati, ma non avrebbero ingaggiato obiettivi nelle città.

Ciò ha fatto seguito all’autorizzazione del presidente russo Vladimir Putin di una “operazione militare speciale” per “smilitarizzazione” e “de-nazificazione” del vicino russo e proteggere le Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk e la stessa Russia. Le repubbliche sono state riconosciute dalla Russia come stati indipendenti il ​​21 febbraio 2022, dopo essere state oggetto di intensi attacchi ucraini nei giorni precedenti.

I territori di Donetsk e Lugansk sono ancora riconosciuti dalle Nazioni Unite come parte dell’Ucraina. Entrambi si autogovernano dal 2014, dopo aver rifiutato di riconoscere il rovesciamento del governo ucraino quell’anno che ha portato all’installazione di un’amministrazione più filo occidentale ampiamente criticata per aver represso la sua minoranza di lingua russa. Secondo quanto riferito, il personale della Repubblica popolare di Lugansk è stato impegnato in combattimenti contro le forze ucraine in stretto coordinamento con l’esercito russo. Al momento rimane incerto fino a che punto si spingeranno le operazioni militari russe.

Dopo l’inizio degli attacchi aerei russi della mattina del 24 febbraio, che hanno preso di mira infrastrutture militari, siti di difesa aerea, aeroporti e aerei, fonti ufficiali russe hanno riferito meno di tre ore dopo che le difese aeree ucraine erano state neutralizzate. Le risorse utilizzate dall’aeronautica militare russa e forse dalla Marina per queste operazioni rimangono incerte, ma dai video che circolano sui social network i caccia d’attacco Su-34, equipaggiati con missili antiradiazione Kh-31P, Su-25 e gli elicotteri d’attacco Ka-52 in particolare avrebbero svolto un ruolo centrale nella guida di tali operazioni.

Secondo i primi rapporti, i bombardieri strategici Tu-95MS Bear e Tu-160 Blackjack hanno lanciato i missili da crociera Kh-101 e Kh-505, le forze di terra hanno lanciato missili balistici tattici a corto raggio Iskander e le forze navali hanno lanciato missili da crociera a lungo raggio Kalibr.

Con l’Ucraina che faceva molto affidamento sulle difese aeree a terra a causa della mancanza di moderni aerei da combattimento o intercettori post-sovietici, la velocità con cui lo spazio aereo del paese è stato liberato per consentire agli aerei militari russi di operare potrebbe essere considerata un fallimento inaccettabile. Una valutazione del motivo per cui le difese aeree ucraine sono state compromesse così rapidamente fornisce importanti informazioni sui punti di forza delle risorse per la soppressione della difesa aerea russa.

Sono rapidamente emerse notizie secondo cui due cacciabombardieri Su-24M dell’aeronautica militare ucraina sarebbero stati abbattuti sul territorio dell’autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk nell’Ucraina orientale vicino ai confini della Russia. Poiché gli attacchi russi avrebbero neutralizzato tutte le difese aeree ucraine in tre ore, l’attacco segnalato dei Su-24 sembrava essere uno sforzo delle forze ucraine nel reagire agli attacchi dei russi. Il Su-24 è l’unico caccia ucraino ottimizzato per i ruoli aria-terra e, sebbene sia improbabile che duri a lungo nello spazio aereo russo, potrebbe avrebbe avuto l’opportunità di operare contro obiettivi a Lugansk.

La perdita dei due dei velivoli ucraini abbattuti dai caccia di Mosca, secondo quanto speculato dai russi, mette in evidenza il notevole svantaggio affrontato dall’aviazione ucraina in termini di qualità dei suoi velivoli da combattimento che ha effettivamente garantito un vantaggio di superiorità aerea russa fin dall’inizio del conflitto, e rappresenta una perdita significativa per l’aviazione militare ucraina, che schiera solo quattordici Su-24M che sono i jet da combattimento più pesanti nel suo arsenale. Con gli aerei militari ucraini specificatamente evidenziati come obiettivi della campagna aerea russa, è significativa la possibilità che molti più aerei ucraini siano stati neutralizzati a terra.

La spina dorsale della flotta aerea ucraina è formata da caccia MiG-29A e Su-27S, entrati in servizio tra il 1982 e il 1985, mentre questi sono stati gradualmente eliminati dai ruoli di prima linea in Russia e sono quasi totalmente obsoleti contro i moderni aerei russi come il Su-35SM e il Su-34. La discrepanza è particolarmente significativa in termini di elettronica e sensori, con i caccia russi che utilizzano radar avanzatissimi che sono spesso circa cinque volte più potenti delle loro controparti ucraine, se si confrontano i sensori dei Su-35 russi con quelli dei Su-27 ucraini.

I Su-24 ucraini più o meno allo stesso modo mancano della capacità di sopravvivenza necessaria per operare contro le forze aeree russe, in gran parte a causa della mancanza di contromisure moderne, nonché della mancanza di una scorta di caccia in grado di fronteggiare i velivoli da combattimento russi. Con un divario tecnologico di 30 anni tra le due flotte a causa della mancanza di modernizzazione in Ucraina, l’equilibrio di potere nei cieli rimarrà solo a vantaggio della Russia.

Oltre ai due Su-24 abbattuti al momento si registrano anche la perdita di un velivolo da trasporto An-26 e forse del velivolo più grande al mondo An-225 Mriya che alcuni rapporti danno per distrutto nell’attacco all’aeroporto di Gostomel sede del costruttore Antonov. Speriamo di no! Altre speculazioni russe parlano di 2 Su-27 abbattuti più uno distrutto a terra e 4 dei 6 UAV armati TB2 Bayraktar recentemente acquistati dalla Turchia. A questi possiamo aggiungere un Su-27 Flanker che è stato intercettato da due F-16 Fighting Falcons dell’aeronautica militare rumena in QRA (Quick Reaction Alert) sotto il comando della NATO. Entrato nello spazio aereo rumeno il velivolo ucraino è stato identificato e poi scortato alla base aerea di Bacau dove è atterrato alle 07:05 della mattina. Sembra che stesse scappando dal Paese, ma questo non è stato confermato.

Se volessimo ridurre tutto a stime numeriche i dati sarebbero circa questi:

  • Aerei da combattimento: Russia 1.172 – Ucraina 124
  • Elicotteri: Russia più di 820 – Ucraina 46
  • Sistemi di difesa aerea: Russia 714 – Ucraina 322


Dall’altro lato le autorità ucraine hanno rivendicato la distruzione di una serie di elicotteri e missili, che la Russia che ha immediatamente negato. Tuttavia alcune foto e video confermerebbero la perdita o il danneggiamento di alcuni elicotteri, forse quattro, tra i quali un elicottero da combattimento Ka-52 Alligator. Il video mostra l’elicottero, armato di missili guidati anticarro e che trasporta serbatoi di carburante esterni, a terra, con danni apparenti, forse a seguito dell’esplosione di un missile antiaereo anche se ciò non può essere confermato.

È interessante notare che il Ka-52 ha i suoi contrassegni nazionali, i titoli delle forze aerospaziali russe e il numero di codice individuale dipinti sopra, ma indossa un simbolo V bianco, secondo quanto riferito, un identificatore per le risorse militari russe che arrivano in Ucraina dalla Bielorussia. Secondo quanto riferito, l’incidente del Ka-52 e il video sopra provengono da un’operazione di assalto aereo russo per prendere il controllo dell’aeroporto di Gostomel, si trova a circa 15 miglia da Kiev, che è di proprietà del produttore di aeromobili Antonov e gestito dalla sua controllata Antonov Airlines.

Almeno un altro Ka-52, secondo quanto riferito, sarebbe andato perso durante le prime ore di combattimenti anche se non è ancora chiaro se sia stato effettivamente abbattuto da un’azione ostile, mentre il video qui sotto è stato confermato mostrare la scomparsa di ancora un altro elicottero d’attacco Ka-52 delle forze aerospaziali russe. Si può vedere un paracadute di uno dei due piloti successivamente salvato dall’acqua.

In un altro articolo di fine 2021 ci eravamo chiesti se Mosca sarebbe riuscita, in un eventuale conflitto, ad eliminare le difese aeree di Kiev nelle prime 24 ore di battaglia. La risposta è arrivata oggi con le difese aeree di Kiev che sono state completamente distrutte in circa tre ore di attacchi aerei e missilistici di Mosca.


Immagine Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: Crisi Ucraina-Russia

Messaggio da Phant » 28 febbraio 2022, 0:37

Aviation-report.com ha scritto:
Aggiornamento degli spostamenti degli aerei della NATO sul fianco est dell’Alleanza Atlantica

Lo scorso 18 febbraio avevamo riportato i movimenti verso est e i rischieramenti dei velivoli da combattimento della NATO in vista di un’eventuale operazione militare della Russia che puntualmente è iniziata il 24 febbraio 2022. A distanza di qualche giorno facciamo di nuovo una panoramica delle risorse aeree della NATO schierate a protezione del fianco est dell’Alleanza Atlantica.

La NATO ha incrementato le operazioni di volo su Polonia, Bulgaria e Romania, operazioni che stanno coinvolgendo non solo i caccia da combattimento occidentali ma anche velivoli per il rifornimento in volo, velivoli da ricognizione e intelligence, velivoli Awacs. Gli aerei da rifornimento in volo coinvolti sono i KC-135 e KC-10 americani, i Voyager inglesi e gli A330 MRTT MMF (Multinational Multi-Role Tanker and Transport Fleet) della NATO. Per quanto riguarda i velivoli ISR abbiamo in zona gli RC-135 Rivet Joint inglesi ed americani e gli E-8J Joint Stars.

L’US Air Force ha inviato dodici caccia invisibili F-35A in Germania pochi giorni dopo l’arrivo in Inghilterra di una task force di quattro bombardieri B-52H. Gli schieramenti americani arrivano quando i ministri della difesa di tutta l’alleanza NATO avevano deciso il 16 febbraio 2022 di rafforzare ulteriormente la deterrenza e la difesa del territorio della NATO. Quattro iconici bombardieri strategici B-52H Stratofortress del 5th Bomb Wing della Minot Air Force Base, ND, erano arrivati ​​​​sulla base aerea RAF Fairford, nel Regno Unito, il 10 febbraio scorso nell’ambito delle missioni Bomber Task Force Europe.

Gli F-35A americani erano stati schierati dal 34th Fighter Squadron, 388th Fighter Wing, provenienti dalla base aerea di Hill nello Utah, presso la base aerea di Spangdahlem, in Germania. Da qui i caccia stealth di quinta generazione americani si sono rischierati a coppie sulle basi aeree di Amari in Estonia, Siauliai in Lituania e Fetesti in Romania.

Agli F-35 dell’USAF si sono aggiunti anche due F-35A dell’aeronautica militare olandese che sono arrivati in Bulgaria, sulla base aerea di Graf Ignatievo, che hanno anticipato il loro rischieramento che sarebbe dovuto iniziare nel mese di aprile. Questa è la prima missione di Quick Reaction Alert e di polizia aerea della NATO nella regione del Mar Nero svolta dall’Olanda con i suoi velivoli di quinta generazione. Gli olandesi hanno schierato anche due F-16AM sempre in Bulgaria, paese che vede il rischieramento anche di quattro Eurofighter spagnoli provenienti dall’Ala 14 di Albacete.

Otto F-15E Strike Eagle provenienti dal 336th Fighter Squadron, 4th Fighter Wing, della Seymour Johnson Air Force Base, NC, sono stati schierati sulla base aerea di Lask, in Polonia, il 14 febbraio 2022 per affiancare altri otto F-15C Eagle già presenti e provenienti dal 493rd Fighter Squadron del 48th Fighter Wing della RAF Lakenheath nel Regno Unito. Ulteriori otto F-16C/D Fightning Falcon del 52nd Fighter Wing di Spangdahlem sono stati schierati sulla base aerea di Fetesti in Romania l’11 febbraio scorso.

In Romania sulla base aerea di Mihail Kogalniceanu, l’Italia ha schierato già da molte settimane quattro Eurofighter Typhoon inquadrati in una task force a guida 36° Stormo affiancati da ulteriori sei Eurofighter tedeschi del Taktisches Luftwaffengeschwader 74. L’Italia, come annunciato dal Ministro della Difesa il 26 febbraio, schiererà altri 4 Eurofighter portando ad otto i velivoli italiani schierati in Romania. Gli Eurofighter italiani e tedeschi operano nell’ambito della missione eAPAS- enhanced Air Policing Area South a guida italiana, contribuendo al servizio di QRA – Quick Reaction Alert, svolto congiuntamente da entrambe le forze aeree. Il Regno Unito sta operando i suoi Eurofighter direttamente dal territorio nazionale.

Nei primi due mesi di attività gli Eurofighter italiani della Task Force Air Black Storm hanno effettuato 14 decolli su scramble su ordine del CAOC NATO (Combined Air Operations Centre) di Torrejon in Spagna. Ai velivoli italiani è stato richiesto di operare in Combat Air Patrol (CAP) per monitorare l’area di competenza e dissuadere il traffico presente in area da eventuali ingressi non autorizzati.

La Danimarca dovrebbe schierare, a metà marzo circa, due ulteriori F-16 Fightning Falcon in Polonia oltre ai quattro aerei già schierati a Siauliai in Lituania a fianco degli F-16 della Polonia schierati nel paese baltico già dal mese di dicembre 2021 a guida della missione NATO Baltic Air Policing. E ancora, quattro F-16 belgi sono schierati in Estonia e i velivoli Awacs stanno operando direttamente dalla loro base aerea di Geilenkirchen, in Germania. Da Spangdahlem in Germania e da Aviano in Italia sono disponibili ulteriori F-16CM dell’US Air Force.

Gli F-16M (MLU) Fighting Falcons dell’Aeronautica Militare Portoghese dell’Esq 201 e dell’Esq 301 Jaguares provenienti dalla Base Aérea 5 di Monte Real sono schierati in Islanda. Il distaccamento sarà operativo fino al 30 marzo 2022. Il Portogallo ha distaccato quattro F-16M sulla base aerea di Keflavik.

Gli Stati Uniti hanno rischierato presso la base aerea di Lielvārde in Lettonia anche venti elicotteri da combattimento AH-64E Apache della 12th Combat Aviation Brigade proveniente dalla Germania, ufficialmente arrivati nel Baltico per l’esercitazione Saber Strike 2022. A questi si aggiungono ulteriori dodici elicotteri AH-64E e un numero imprecisato di UH-60 Blackhawk spostati dalla base aerea di Stefanovikeio in Grecia presso una località imprecisata della Polonia.

Questi sono attualmente gli assetti occidentali aggiuntivi al momento presenti sul fianco est della NATO ai quali, in caso di emergenza, si unirebbero tutte le flotte dei paesi NATO più vicini all’Ucraina.

  • Islanda
    • Keflavik: 4x F-16M Portuguese Air Force
  • Germania
    • Geilenkirchen: E-3 Awacs NATO
    • Spangdahlem: F-16CM + 6x F-35A US Air Force
  • Regno Unito
    • Fairford: 4x B-52H US Air Force
    • Lakenheath: F-15C/D/E + F-35A US Air Force
  • Polonia
    • Lask: 8x F-15E + 8x F-15C/D US Air Force
    • ??: 12x AH-64E Apache + ?? UH-60 US Army
    • ??: 2x F-16 Royal Danish AF
  • Romania
    • Mihail Kogalniceanu: 8x Eurofighter Aeronautica Militare + 6x Eurofighter Luftwaffe tedesca
    • Fetesti: 2x F-35A + 8x F-16CM US Air Force
  • Bulgaria
    • Graf Ignatievo: 2x F-35A + 2x F-16 Royal Netherlands AF + 4x Eurofighter Ejercito del Aire spagnolo
  • Lituania
    • Siauliai: 4x F-16 Royal Netherlands AF + 4x F-16 Polish AF + 2x F-35A US Air Force
  • Estonia
    • Amari: 4x F-16 Belgian AF + 2x F-35A US Air Force


Immagine Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: Crisi Ucraina-Russia

Messaggio da Phant » 1 marzo 2022, 0:08

Aviation-report.com ha scritto:
L’Unione Europea fornirà armi all’Ucraina tra cui anche alcuni aerei da combattimento

Josep Borrell Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza e vicepresidente della Commissione Europea ha annunciato che l’Europa fornirà finanziamenti all’Ucraina per l’acquisto di velivoli da combattimento da alcuni stati non specificati dell’Unione. Questa è solo una parte di un più ampio pacchetto di assistenza militare del valore di 450 milioni di euro previsti come aiuti all’Ucraina.

Sebbene Borrell non abbia identificato quali tipi di aerei potrebbero essere diretti in Ucraina nel prossimo futuro, ha indicato che sarebbero modelli uguali a quelli già operativi nell’aeronautica militare ucraina poiché, come è facile intuire, aiuterebbe a farli entrare in servizio operativo il più velocemente possibile. Nel pieno dell’invasione russa ulteriori aerei da combattimento potrebbero essere particolarmente preziosi per gli ucraini, che finora si sono battuti con coraggio e tenacia ma hanno subito perdite nel corso dei combattimenti.

Come abbiamo scritto più volte la flotta dei caccia dell’aeronautica militare ucraina è costituita da un mix di MiG-29 Fulcrum, Su-27 Flanker e Su-25 Frogfoot, tutti di progettazione sovietica. Nessun paese all’interno dell’Unione Europea gestisce i Su-27, al contrario dei MiG-29 o dei Su-25.

Ciò potrebbe suggerirebbe un possibile trasferimento di MiG-29 o di Su-25. Polonia, Slovacchia e Bulgaria volano ancora tutte con diverse varianti del Fulcrum, che potrebbero essere trasferite e messe in servizio molto rapidamente. In particolare la Bulgaria dovrebbe avere 11 Fulcrum in servizio, la Polonia ne dovrebbe avere 24, mentre la Slovacchia ne avrebbe 10 aerei. I caccia bulgari hanno visto alcuni modesti miglioramenti mentre i caccia polacchi e slovacchi sono stati notevolmente migliorati. Invece i Su-25 Frogfoot sono operativi in Bulgaria con aggiornamenti terminati nel 2021. Tutto considerato, questi ultimi sono ancora in uso e sembra improbabile che l’aviazione bulgara possa trasferirli in Ucraina.

Polonia, Slovacchia e Bulgaria hanno l’ulteriore vantaggio di essere tutti membri della NATO che stanno sostituendo le loro flotte di MiG-29. La Polonia, in particolare, dovrebbe ottenere il primo dei suoi nuovi F-35A Joint Strike Fighters entro il 2024, mentre Slovacchia e Bulgaria inizieranno a ricevere i loro nuovi F-16 in diverse versioni rispettivamente nel 2023 e nel 2025. Questi paesi potrebbero mitigare qualsiasi rischio per la sicurezza nazionale derivante dalla perdita delle capacità di difesa aerea offerte da questi aerei chiedendo ad altri membri della NATO di aiutarli nel frattempo a proteggere il loro spazio aereo, come già accade con le missioni di Air Policing in Bulgaria, Romania, nel Baltico, in Islanda o in Slovenia.

Il Su-25 Frogfoot è un velivolo d’attacco e controcarri, l’equivalente sovietico/russo dell’A-10 americano, e sull’attuale campo di battaglia ucraino è sicuramente un aereo di estrema importanza per contrastare le colonne corazzate russe e nei giorni scorsi Kiev ne ha persi due esemplari abbattuti dalla contraerea di Mosca.

Siamo però propensi a pensare che saranno i Mig-29 polacchi i prescelti ad essere eventualmente trasferiti in Ucraina poiché Varsavia è in prima linea negli aiuti militari all’Ucraina, anche umanitari, e poiché la Polonia sta fornendo anche i missili aria-aria a corto raggio R-73. Alcuni rumors parlano del trasferimento di sei velivoli Mig-29 Fulcrum.

Indipendentemente dai tipi specifici di aeromobili che l’Unione Europea cercherà di trasferire, qualsiasi aereo da combattimento aggiuntivo e relativamente moderno sarà sicuramente gradito all’aeronautica militare ucraina che ha subito perdite significative dall’inizio delle ostilità incluso alcuni velivoli distrutti a terra in attacchi missilistici sulle basi aeree. Anche i caccia ucraini, così come le difese aeree a terra, hanno abbattuto un certo numero di aerei militari russi.

A tal proposito dall’ultimo aggiornamento del Ministero della Difesa russo sarebbero 42 gli aerei ed elicotteri abbattuti o distrutti a terra delle forze aeree di Kiev, mentre secondo il governo dell’Ucraina le perdite russe sarebbero di 46 aerei e 26 elicotteri.


Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: Crisi Ucraina-Russia

Messaggio da Phant » 2 marzo 2022, 0:43

Aviation-report.com ha scritto:
Ucraina: ci piace pensare che il famoso “Ghost of Kyiv” fosse il Colonnello Oleksandr Oksanchenko abbattuto lo scorso 25 febbraio

Lo sappiamo, nel bene o nel male, ogni guerra ha i suoi eroi. In questi primi giorni del conflitto tra Russia e Ucraina i media internazionali generalisti e tecnici hanno dato risalto alla notizia di un fantomatico “asso” della caccia ucraino che in un solo giorno avrebbe abbattuto sei velivoli militari di Mosca. Si narra che il “Ghost of Kyiv [Kiev]” nel suo aereo, un MiG-29 ma perché no anche un Su-27, avrebbe terrorizzato i piloti russi nei cieli dell’Ucraina. Oggi, a differenza degli altri ma continuando con la narrazione della leggenda, vogliamo dargli un volto, un nome e un cognome. Il Colonnello Oleksandr Oksanchenko.

Il colonnello Oleksandr “Grey Wolf” Oksanchenko, ex pilota collaudatore tra il 2013 e il 2018 del Flanker Solo Display dell’aeronautica militare ucraina, ha perso la vita nella notte di venerdì 25 febbraio 2022 quando il suo jet è stato abbattuto sui cieli Kiev, come recita un post su Instagram: https://www.instagram.com/p/CaiWl-Js1Ul ... hare_sheet.

Il colonnello Oksanchenko non era solo un pilota di grande esperienza che ha vinto numerosi premi per le sue esibizioni di volo ma era anche un patriota e, una volta ritiratosi dal servizio attivo, è entrato nella Riserva della propria aviazione militare alla fine del 2018 offrendosi come volontario per rimanere nel Flanker Solo Display Team ucraino in qualità di consulente e istruttore per il nuovo demo-pilot, il Colonnello Yuriy Bulavka con il quale hanno completato nel 2019 l’ultima stagione del team prima della pandemia e dell’attuale conflitto in corso.

Il Colonnello Oksanchenko ha rinunciato alla propria pensione e, nonostante l’età e sapendo di andare incontro a un destino tragico, non ha esitato a difendere il suo paese pagandone il prezzo più alto, accreditato di 7 abbattimenti e del soprannome di “Fantasma di Kiev”. Il colonnello Oksanchenko è stato insignito postumo del titolo di Eroe dell’Ucraina dal presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelenskyy.

Lo avevamo incontrato al Royal International Air Tattoo 2017 quando vinse il premio “As the Crown Flies” quale miglior display assoluto. “Grazie mille per la vostra ospitalità, la vostra collaborazione e tutto il personale che organizza il Royal International Air Tattoo. Qui viene fissato uno standard molto elevato e siamo molto felici di esserci. Tutto è ben organizzato. Il tempo inglese ha apportato alcune correzioni ma abbiamo mostrato un buon risultato.”

Queste le sue parole al ricevimento del premio, alle quali fece seguito nel 2020 con la sua ultima intervista ad alcune testate ucraine nel corso della quale descrisse la sua prima esperienza ai comandi del Sukhoi Su-27 Flanker, quasi un testamento. Volò anche all’edizione successiva 2018 e in altri airshow europei prima del ritiro definitivo e il drammatico ritorno in servizio. Per noi rimarrà nella storia come “The Ghost of Kyiv”.

“Il mio primo display su un Su-27 ebbe luogo il 15 maggio 1998. Fu un periodo difficile per l’aviazione e volammo pochissimo. Ciò non mi ha impedito di ottenere una prima impressione distinta del Flanker. È potente e accelera bene, soprattutto al decollo. Il Flanker è molto sensibile sul piano orizzontale: tiri leggermente lo stick di lato e vuole già eseguire un rollio. Quando ti alzi in verticale, il Su-27 irrompe impetuoso in cielo, grazie alla grande quantità di spinta disponibile.

Una volta aumentato il budget per l’addestramento dell’aeronautica, abbiamo mitragliato veri bersagli terrestri e lanciato missili veri. Sono rimasto molto sorpreso quando ho sparato con il cannone la prima volta. Il rinculo è davvero forte. L’equivalente di sette tonnellate, come dice il manuale tecnico. Gli specchi retrovisori nell’abitacolo sono andati fuori posizione, mentre i supporti di plastica per vari fogli informativi hanno iniziato a volare nell’abitacolo. Non è affatto piacevole. A volte, sparare con il cannone ha persino causato il guasto di alcuni sistemi radio.”

Che il “Ghost of Kyiv” sia reale o meno in queste circostanze poco importa, come non importa se sia o fosse un pilota di Su-27 o di MiG-29 come riportato da tutti i media esteri. Ciò che non si può negare, tuttavia, è che l’idea del Fantasma di Kyiv ha coinvolto gli utenti dei social media, in particolar modo i convinti sostenitori dell’Ucraina. Nelle risposte ai post sulle imprese del presunto asso molti utenti esprimono la loro ammirazione e sperano che il “Fantasma” possa continuare a combattere contro la superiore forza aerea russa. Il “Fantasma di Kiev” è solo una fantasia, ma per il popolo ucraino è un eroe in cui vogliono credere.

Quello che sappiamo è che le forze di difesa ucraine hanno affermato che sette aerei russi sono stati abbattuti in poche ore, ma, considerando ad esempio la scarsa autonomia del MiG-29, è improbabile che sei di questi si possano attribuire ad un solo pilota, dato che i combattimenti hanno avuto luogo in diverse zone di battaglia dello spazio aereo ucraino. I sei abbattimenti iniziali, che hanno portato al “Fantasma” il titolo di “Asso”, comprenderebbero due Su-35, un Su-27 Flanker, un MiG-29 e due Su-25. Tutto ciò ha alimentato una leggenda metropolitana che si è trasformata in realtà, una realtà alla quale il popolo ucraino si è aggrappato dando speranza e sollevando il morale ai civili quanto ai militari.

Il super pilota militare di Kiev al momento resta una fantasia, ma alla fine non è importante. E’ importante sapere che tuttavia ci sono state sicuramente azioni eroiche da parte dei piloti dell’aviazione militare ucraina a difesa del loro paese e in inferiorità numerica rispetto alle forze aeree russe.


Immagine Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Rispondi

Torna a “Aircraft Corner”