Guerra Ucraina - Russia

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Re: Crisi Ucraina-Russia

Messaggio da Phant » 3 marzo 2022, 0:20

Aresdifesa.it ha scritto:
Droni Bayraktar ucraini in azione, i dettagli dei video

Il Ministero della Difesa ucraino ha iniziato a pubblicare alcuni video delle operazioni dei droni Bayraktar TB2 di fabbricazione turca.

Secondo le stime ufficiali l’Ucraina dovrebbe disporre di un totale di sei droni TB2 a fronte di un ordine complessivo di 54 velivoli.

Il 24 febbraio il Ministero della Difesa russo aveva rivendicato l’abbattimento di quattro TB2 sottolineando come gli avanzati sistemi di guerra elettronica dispiegati non consentissero le operazioni di tali sistemi.

Evidentemente con l’approssimarsi del conflitto la Turchia ha consegnato all’Ucraina un numero maggiore di velivoli e fonti non ufficiali parlano di circa 20 TB2 in possesso di Kiev.

Ad ora l’impiego dei droni è rivolto principalmente contro sistemi di difesa aerea, come i Buk, oppure contro i mezzi logistici dell’Esercito russo tra cui le autobotti di combustibile.

E’ interessante analizzare i video pubblicati dal Ministero della Difesa ucraino nei differenti attacchi condotti contro le Forze russe.

In questo attacco del 27 febbraio contro una colonna di mezzi russi diretti a Kiev il TB2 sta volando a circa 190 metri di quota ma senza l’assistenza del sistema Global Positioning System (GPS).

L’eloquente scritta “GPS NO POSITION” potrebbe indicare un possibile jamming russo sul sistema GPS statunitense e quindi il drone può volare solo in modalità “attitude” basandosi cioè sui soli dati ottenuti dai sistemi inerziali di bordo.

Questa anomalia al GPS è presente in tutti i video pubblicati e se la navigazione avviene di notte oppure in condizioni caratterizzate da nuvole, nebbia o pioggia è necessario che dietro la consolle di controllo ci sia un equipaggio ben addestrato.

Fonti turche sostengono però che il messaggio sia riferito alla sola torretta elettro-ottica canadese Wescam MX-15D che è dotata di un ricevitore GPS interno ed indipendente da quello dell’aereo per alcune funzioni specifiche come mappatura o geolocalizzazione.

Il ricevitore GPS del TB2 dovrebbe infatti avere caratteristiche tecniche tali da poter funzionare anche in presenza di disturbi nemici di natura elettronica.

Il messaggio “DESIGNATOR NEAR CUTOUT” o “DESIGNATOR CUTOUT” è relativo al fatto che il designatore laser della torretta, posta sotto il drone, potrebbe perdere il contatto con il bersaglio a causa di ostacoli come le gambe posteriori del carrello.


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Re: Crisi Ucraina-Russia

Messaggio da Phant » 5 marzo 2022, 0:24

Aviation-report.com ha scritto:
A “Broken Dream”: un video conferma la distruzione del velivolo AN-225 Mriya sull’aeroporto di Gostomel in Ucraina

Fino al 01 marzo, insieme a moltissimi media in tutto il mondo, abbiamo rilanciato diversi aggiornamenti sulla sorte del famoso velivolo da trasporto AN-225 “Mriya” (“Dream” – “Sogno”) che come sappiamo al momento dell’invasione russa era in Ucraina per lavori di manutenzione. L’aereo noto in tutto il mondo, sia tra gli appassionati di aviazione sia tra il pubblico generalista, per essere il grande velivolo da trasporto cargo in attività sulla faccia della terra è purtroppo andato distrutto a seguito dell’attacco delle forze russe sull’aeroporto di Gostomel a pochi chilometri da Kyiv [Kiev].

Ieri 03 marzo 2022 ha iniziato a circolare sui social media una breve clip video nella quale si intravede l’hangar e all’interno quello che rimane della parte anteriore dell’aereo, a nostro avviso …. resta poco.

Ripercorriamo gli avvenimenti per come li conosciamo. Il 27 febbraio riportavamo che a seguito di un attacco delle truppe russe all’aeroporto di Gostomel vicino a Kiev, il più grande aereo cargo del mondo l’An-225 Mriya di fabbricazione ucraina sembrava essere stato bruciato. Lo avevano riferito due fonti informate dell’impresa Antonov, notizia confermata anche dal ministro degli affari esteri ucraino, Dmytro Kuleba.

I dati del sito di monitoraggio Flight Radar confermavano che dopo il 5 febbraio 2022 il Mriya si trovava all’aeroporto di Gostomel e che non aveva più effettuato nessuna missione di volo. L’AN-225 Mriya con la matricola UR-82060 era arrivato dall’aeroporto di Billund in Danimarca. Allo stesso tempo, cinque aerei da trasporto AN-124-100 “Ruslan” erano stati precedentemente spostati fuori dall’Ucraina, e stanno partecipando alla catena logistica per la consegna di armi da parte dei partner occidentali e di personale e mezzi della NATO verso la Romania e la Polonia.

Anche Anatoliy Fedoruk, sindaco di Bucha, città a 4 chilometri da Gostomel, aveva confermato questa informazione in un commento a Radio Svoboda. “Dopo il quinto raid aereo, il Mriya è stato completamente bombardato. È successo il primo giorno dell’invasione (24 febbraio). Hanno sparato dagli elicotteri.”

Su richiesta dei giornalisti, Mykhailo Kharchenko, vicedirettore generale di Antonov, aveva rifiutato di commentare. Alle 13:26 del 27 febbraio sul canale ufficiale Facebook di Antonov un messaggio riportava che “…. secondo le ultime informazioni (24.02.2022) l’AN-225 era intatto”. Successivamente, dopo le telefonate dei giornalisti, sempre sulle pagine social Twitter e Facebook dell’azienda alle 17:13 era apparso un altro messaggio: “Aggiornamento dello stato dell’aeromobile An-225 Dream: al momento, fino a quando l’An-225 non sarà stato esaminato da esperti, non possiamo segnalare lo stato tecnico del velivolo. Attendere un ulteriore annuncio ufficiale.”

Nei giorni seguenti sono apparse diverse notizie riguardanti le sorti del Mriya, dalla sua distruzione avvenuta il 24 febbraio al suo trasferimento in Georgia. Le immagini satellitari di Sentinel Hub il giorno 26 febbraio 2022 mostravano l’hangar, dove sarebbe stato ricoverato il velivolo, ancora intatto.

Il 28 febbraio 2022 altre immagini satellitari confermavano invece la parziale distruzione dell’hangar dell’Antonov alimentando così le notizie sulla perdita del velivolo. Il 1 marzo 2022 la Ukroboronprom capo gruppo dell’industria della difesa ucraina aveva confermato, in una nota, che l’aereo più grande del mondo era stato gravemente danneggiato durante i combattimenti con le truppe russe all’aeroporto di Gostomel. “… il suo restauro costerà più di 3 miliardi di dollari e richiederà molto tempo. L’Ucraina farà ogni sforzo per garantire che lo stato aggressore paghi per questi lavori. Si stima che ciò richiederà più di 3 miliardi di dollari e più di 5 anni. Il nostro compito è garantire che questi costi siano coperti dalla Federazione Russa, che ha causato danni intenzionali all’aviazione ucraina e al settore delle merci aviotrasportate“, aveva affermato Yuriy Gusev, direttore generale di Ukroboronprom.

Purtroppo, come abbiamo detto in apertura di questo articolo ieri 03 marzo 2022 la breve clip video ha confermato i pesanti danni subiti dall’Antonov AN-An-225 Mriya. Al momento dell’invasione l’AN-225 era in riparazione presso l’aeroporto di Gostomel, con uno dei motori rimosso per la manutenzione. L’aereo non ha avuto il tempo di lasciare l’Ucraina.

L’unico esemplare dell’Antonov An-225 “Mriya / Dream” è (era) l’aereo da trasporto più grande e potente del mondo, creato dall’Antonov Design Bureau di Kiev. Progettato alla fine della Guerra Fredda, il suo scopo era quello di trasportare la navetta spaziale sovietica “Buran” e il razzo “Energia” dal 1988, anno del suo primo volo.

Dopo alcuni anni di inattività è stato rimesso in servizio dalla Antonov Airlines, la compagnia aerea cargo ucraina e divisione dell’azienda Antonov, che come sappiamo opera a livello internazionale in servizi di trasporto pesante con una flotta che comprende anche i velivoli da trasporto An-124 “Ruslan”. Inoltre negli ultimi due anni è stato utilizzato attivamente durante la pandemia di Covid19. In particolare, nell’aprile 2020, l’aereo ha consegnato 103 tonnellate di farmaci dalla Cina a Kiev per combattere il coronavirus.


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Re: Crisi Ucraina-Russia

Messaggio da Phant » 6 marzo 2022, 0:38

Aviation-report.com ha scritto:
La difesa aerea ucraina è la preoccupazione maggiore delle forze aeree russe che nelle ultime ore perdono 9 tra aerei ed elicotteri

Dopo l’inizio degli attacchi aerei russi della mattina del 24 febbraio 2022, che hanno preso di mira infrastrutture militari, siti di difesa aerea, aeroporti e aerei, fonti ufficiali russe avevano riferito meno di tre ore dopo che le difese aeree ucraine erano state neutralizzate. Le risorse utilizzate dall’Aeronautica militare russa e forse dalla Marina per le operazioni aeree rimangono incerte, ma dai video che circolano sui social network i caccia d’attacco Su-34 Fullback, equipaggiati con missili antiradiazione Kh-31P, i Su-25 Frogfoot e gli elicotteri d’attacco Ka-52 Alligator in particolare stanno svolgendo un ruolo centrale nella guida di tali operazioni.

Secondo i primi rapporti, i bombardieri strategici Tu-95MS Bear e Tu-160 Blackjack hanno lanciato i missili da crociera Kh-101 e Kh-505, le forze di terra hanno lanciato missili balistici tattici a corto raggio Iskander e le forze navali hanno lanciato missili da crociera a lungo raggio Kalibr. Ma dopo le prime ore di combattimento gli aerei militari dell’aviazione tattica russa sono stati utilizzati in maniera ridotta contribuendo a rendere l’avanzata delle truppe di Mosca in territorio ucraino lenta e difficoltosa. Una situazione questa alquanto anomala se si considera il fatto che il dispositivo aereo russo dedicato all’invasione dell’Ucraina sarebbe composto da centinaia di aerei ed elicotteri.

Quindi contrariamente a quanto pensavamo, quando in un altro articolo di fine 2021 ci eravamo chiesti se Mosca sarebbe riuscita, in un eventuale conflitto, ad eliminare le difese aeree di Kiev nelle prime 24 ore di battaglia, Mosca non sta raggiungendo ancora la superiorità aerea sul campo di battaglia e le difese aeree di Kiev non sono state ancora completamente distrutte.

I sistemi missilistici terra-aria sono stati schierati intorno all’Ucraina prima dell’inizio della guerra e finora hanno contribuito a negare ai russi la completa superiorità aerea. L’aviazione militare ucraina è limitata nel numero di caccia intercettori che può gestire, quindi le forze armate dipendono dai missili terra-aria per difendersi dagli aerei d’attacco russi. Gli S-300PS aggiornati sono stati inviati nella regione meridionale dell’Ucraina a gennaio. Percependo un attacco dei russi dalla Crimea, il dispiegamento è stato preveggente e probabilmente ha fatto guadagnare tempo agli ucraini per difendere il sud. Inoltre gli ucraini hanno schierato anche un battaglione di S-300 nella regione del Donbass.

L’esercito ucraino avrebbe circa 100 lanciatori S-300 in totale con una portata fino a 75/90 km e il sistema, in questo momento, sta sicuramente aiutando l’Ucraina a contestare lo spazio aereo, anche se il Ministero della Difesa russo ha dichiarato nell’ultimo bollettino di aver colpito e distrutto 98 sistemi missilistici di difesa aerea S-300, Buk M-1 e Osa-AKM di Kiev. Realtà o propaganda, ad oggi non è dato sapere.

Quindi la difficoltà di conseguire la superiorità aerea sull’Ucraina, che garantirebbe un ampio margine di sicurezza nello svolgere le operazioni di combattimento, è proprio una delle ragioni del limitato utilizzo dei caccia nello spazio aereo di Kyiv [Kiev]. La Russia, molto probabilmente scarseggia di equipaggiamento per il targeting e di armamento di precisione per poter identificare e battere obiettivi da una distanza di sicurezza, come scarseggia di attività ISR per identificare i sistemi missilistici antiaerei mobili in dotazione alle forze ucraine che stanno ponendo problemi ai velivoli russi. Queste debolezze, almeno nei primi giorni di battaglia, si sono riscontrate quando i russi, ad esempio, hanno attaccato obiettivi di scarso valore quali le aeree di stoccaggio presso le basi aeree di Chuhuiv e di Ivano-Frankivsk con aerei L-39 e MiG-29 non operativi da anni.

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Un’altra spiegazione è che i russi probabilmente hanno sopravvalutato le proprie capacità militari, ragazzi giovani reclute senza esperienza mandati al fronte, sottovalutando la resistenza degli ucraini e il supporto della comunità occidentale e credendo che l’offensiva di terra avrebbe conseguito rapidamente gli obiettivi chiave senza aver bisogno dell’aviazione tattica.

Tuttavia nelle ultime 48 ore le attività aeree, per la ricerca e l’attacco dei sistemi missilistici antiaerei a medio-lungo raggio e per il supporto alle truppe di terra, si sono intensificate e si è visto con l’aumento delle perdite dei russi. Anche i bombardieri strategici Tu-22M3 Backfire avrebbero riaperto il fuoco sulle batterie si S-300 tramite il lancio di missili cruise dal territorio russo e bielorusso. Alcuni report dal fronte parlano anche dell’utilizzo, da parte dei russi, dei “vecchi” biplani An-2 come esche per localizzare i restanti sistemi mobili della difesa aerea ucraina. Tutto ciò indica però uno scarso equipaggiamento, addestramento e specializzazione delle forze aeree russe nella pratica delle missioni SEAD/DEAD come invece avviene in occidente. Si spara da lontano con i missili cruise, si utilizzano vecchi biplani, si utilizzano missili anti-radiazioni ma da piattaforme non specializzate, cercando di sorprendere i sistemi mobili della difesa aerea di Kiev.

Le autorità ucraine hanno rivendicato in questi giorni di guerra la distruzione di una serie di elicotteri ed aerei, numeri che chiaramente la Russia non ha mai confermato. Tuttavia alcune foto e video confermerebbero la perdita o il danneggiamento di alcuni elicotteri e velivoli tra i quali alcuni elicotteri da combattimento Ka-52 Alligator, alcuni Su-25 Frogfoot e alcuni Su-34.

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Le forze ucraine schierano un gran numero di Manpads (Man-portable air-defense systems) che rappresentano una seria minaccia per gli aerei e gli elicotteri militari russi che operano a quote più basse come i Su-25, i Ka-52 o i Mi-24. Anche se la Russia distruggerà man mano i sistemi mobili di difesa aerea più grandi dell’Ucraina, i Manpads rimarranno una minaccia. Proprio nelle ultime 24/26 ore le forze aeree russe, secondo alcuni report, avrebbero perso due Su-34, due Su-25, due Mi-24/35, due Mi-8 e un Su-30SM. Di uno dei due Mi-24/35 circola anche un video (del quale non è chiara la veridicità o meno) nel quale l’elicottero in volo a bassa quota viene colpito da un missile terra-aria portatile, un Manpads, precipitando immediatamente al suolo senza dare scampo all’equipaggio. A differenza degli aerei, gli elicotteri russi sono stati molto più attivi in questi giorni e chiaramente hanno subito maggiori perdite da parte della difesa aerea di Kiev.

Il presidente Joe Biden ha annunciato il 1 marzo che una spedizione di armi antiaeree FIM-92 Stinger sarebbe stata inviata in Ucraina come parte di un pacchetto di aiuti militari da 350 milioni di dollari. Anche la Germania fornirà 500 Stinger a Kiev. Nonostante lo Stinger sia un’arma abbastanza efficace, soprattutto contro gli elicotteri, contribuirà insieme agli altri Manpads nell’inventario dell’esercito ucraino come gli Igla, a rendere lo spazio aereo sempre più conteso e complesso danneggiando la capacità dei russi di condurre operazioni aeree sicure e aumentando la capacità dell’Ucraina di difendersi.

L’elicottero russo da combattimento Ka-52 Alligator è una macchina potentissima ognitempo dal design molto particolare con i classici due rotori principali contrapposti e senza il rotore di coda tipico del costruttore Kamov, pensata e progettata per sopravvivere in scenari molto complessi e non permissivi e per resistere anche a colpi da 23 mm. Svilupperebbe una velocità fino a 300 km/h, un’altitudine massima di volo di 5.500 metri con un’autonomia di volo di oltre 1.100 km e con velocità di salita di 12 m/s. E’ quindi una piattaforma ideale per missioni CAS – Close Air Support e per la copertura delle unità delle forze speciali.

Gli elicotteri Kamov Ka-52 Alligator, biposto, sono equipaggiati con il nuovo e tecnologicamente avanzato sistema di guerra elettronica Vitebsk. Gli Alligator possono essere utilizzati in missioni di sorveglianza e Combat and Search and Rescue. E’ equipaggiato con il radar FH01 ma nella versione modernizzata “M” dovrebbe essere equipaggiato con un radar a scansione attiva elettronica (AESA) V006 Rezets (Cutter). Secondo il produttore potrà rilevare un gruppo di carri armati da 45 km di distanza, un ponte ferroviario da 100 km e una nave da guerra di classe cacciatorpediniere da 150 km. Nella modalità aria-aria, è in grado di rilevare un aereo da caccia con una sezione radar di 3 mq da un massimo di 50 km frontalmente e un elicottero in hovering da 20 km.

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Re: Crisi Ucraina-Russia

Messaggio da Phant » 6 marzo 2022, 0:40

Aviation-report.com ha scritto:
Un giorno terribile per l’Ucraina che avrebbe perso 4 Su-27 Flanker in una battaglia aerea nella regione di Zhytomyr

L’aeronautica militare ucraina avrebbe subito perdite senza precedenti in uno scontro aria-aria con i velivoli russi, con quattro velivoli da combattimento ucraini Su-27 Flanker che sarebbero stati abbattuti nell’area intorno a Zhytomir, ha dichiarato il ministero della Difesa russo nell’ultimo bollettino rilasciato il 5 marzo. Il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov ha affermato che i quattro jet sono stati abbattuti in un combattimento aereo, molto probabilmente nella notte tra il 4 e il 5 marzo, mentre le difese aeree a terra hanno abbattuto un elicottero Mi-8, un drone Bayraktar e un jet Su-25 Frogfoot. Non essendoci ancora nessun riscontro dell’accaduto, prendiamo la notizia per come riportata dal Ministero della Difesa di Mosca.

Ciò rappresenterebbe la prima perdita confermata di un Su-27 in scontri aria-aria e anche il suo primo impegno aria-aria confermato da quando è entrato in servizio. Può essere la dimostrazione di schiacciante superiorità russa che potrebbe potenzialmente mettere fuori combattimento l’intera flotta ucraina. Il Su-27 che era ampiamente considerato il caccia più capace schierato da qualsiasi forza aerea durante l’era della Guerra Fredda. Dal 1985 aveva formato l’élite dell’aviazione militare sovietica.

Il Su-27 è di gran lunga la più formidabile risorsa per la guerra aerea a disposizione di Kyiv [Kiev] e si stima che 35 fossero in servizio quando la Russia ha iniziato le operazioni militari il 24 febbraio scorso. Il primo giorno del conflitto un Flanker è stato perso a causa del fuoco amico da terra mentre un altro ha visto il suo il pilota fuggire con l’aereo in Romania per poi rientrare alcuni giorni dopo. Si pensa che altri siano stati distrutti durante gli attacchi russi alle basi aeree ucraine.

L’Ucraina ha ereditato i Su-27 insieme ai MiG-29 e ad altri aerei da combattimento quando l’Unione Sovietica è crollata ed è l’unico paese allineato all’Occidente a schierare il Flanker. Sebbene fosse uno dei migliori caccia per l’epoca, le ore di addestramento dei piloti molto limitate dell’Ucraina combinate con la mancanza di investimenti negli aggiornamenti per le sue cellule hanno reso questi aerei obsoleti per il combattimento aria-aria contro un avversario moderno. Il Su-27 è schierato in numero limitato dall’aeronautica militare russa nella versione Su-27SM2/3 modernizzato, anche se non in aree prioritarie o posizioni in prima linea, ed è stato sostanzialmente sostituito con i più moderni velivoli Su-30SM e Su-35.

Sebbene rimanga incerto quali velivoli da combattimento russi abbiano neutralizzato i quattro Su-27 nella battaglia vicino a Zhytomir, un evento che sarà probabilmente ricordato per decenni a causa della rarità di combattimenti aria-aria in Europa e tra velivoli dello stesso costruttore, si può ipotizzare che siano stati i Su-35. La grande maggioranza dei caccia russi è in grado di prevalere comodamente in uno scontro aria-aria con i Su-27 ucraini, poiché sebbene il caccia avesse uno status d’élite quando è stato commissionato per la prima volta, come abbiamo detto l’Ucraina ha investito molto poco nella sua modernizzazione rendendoli effettivamente obsoleti.

Il Su-35 è derivato dalla cellula del Su-27, ma è straordinariamente superiore in tutti i parametri con meno di un terzo della sezione trasversale del radar, un radar cinque volte più potente, un sensore a infrarossi più potente dell’80%, motori più potenti del 17% e un raggio di ingaggio di 400 km contro i soli 130 km del Su-27. La mancanza di missili aria-aria moderni, di display della cabina di pilotaggio, di moderni sistemi di guerra elettronica e di collegamenti dati pone seri problemi al Su-27 Flanker contro i caccia dell’aviazione tattica russa. Rimangono dubbi se queste perdite subite saranno sufficienti per mettere a terra la flotta di caccia Su-27 ucraini o se avranno luogo ulteriori grandi battaglie aeree.


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Re: Crisi Ucraina-Russia

Messaggio da Phant » 8 marzo 2022, 3:29

Aviation-report.com ha scritto:
Gli aerei militari della NATO pattugliano i confini sul fianco est dell’Alleanza Atlantica

Gli aerei militari della NATO stanno aiutando i paesi dell’est Europa a proteggere i cieli dell’Alleanza Atlantica dall’avvio delle operazioni militari russe in Ucraina. Da allora la NATO ha rafforzato la sua posizione difensiva nella parte orientale dell’Alleanza, con più forze terrestri, aeree e marittime dispiegate da diversi paesi alleati.

Questi schieramenti di forze NATO mirano a inviare un messaggio dissuasivo nei confronti della Russia in modo che Mosca non faccia un altro passo e che non abbia in mente di oltrepassare il limite che costituisce l’Alleanza Atlantica i cui paesi sono legati da un patto di solidarietà. La Russia sa che se uno di questi venisse attaccato, tutta l’Alleanza si mobiliterebbe.

L’aviazione militare della NATO ha incrementato le operazioni di volo su Polonia, Bulgaria e Romania, operazioni che stanno coinvolgendo non solo i caccia da combattimento occidentali ma anche velivoli per il rifornimento in volo, velivoli da ricognizione e intelligence, velivoli Awacs. Gli aerei da rifornimento in volo coinvolti sono i KC-135 e KC-10 americani, i Voyager inglesi e gli A330 MRTT MMF (Multinational Multi-Role Tanker and Transport Fleet) della NATO e gli A330 Phénix e C-135 francesi. Per quanto riguarda i velivoli ISR abbiamo in zona gli RC-135 Rivet Joint inglesi ed americani e gli E-8J Joint Stars. Anche gli Awacs della NATO e della Francia sono in zona di operazioni.

Anche nel Mediterraneo dove è schierata una parte della flotta russa, la portaerei francese Charles De Gaulle con il suo gruppo aereo imbarcato e i ricognitori P-8 Poseidon americani ed inglesi stanno pattugliando la zona. Le navi da guerra russe, che includono incrociatori di classe Slava, cacciatorpediniere di classe Udaloy e le loro navi di supporto, vengono monitorate a distanza discreta come parte della missione di difesa collettiva della NATO.

1. Regno Unito

Dal 3 marzo anche i caccia di quinta generazione F35B della Royal Air Force si sono uniti a Typhoon FRG4 per fornisce il controllo aereo dello spazio aereo della NATO garantendo una solida risposta all’aggressione russa vista in Ucraina e contribuendo ulteriormente alla sicurezza dell’Europa. Attualmente, i caccia della RAF stanno pattugliando lo spazio aereo dell’Alleanza su Polonia e Romania, dimostrando ancora una volta l’incrollabile impegno del Regno Unito nei confronti della NATO. Sebbene non si abbiano dettagli sul tipo di armamento utilizzato pensiamo che stiano operando con missili aria-aria.

2. Stati Uniti

Ad oggi sono tre le nazioni che stanno utilizzando i caccia stealth di quinta generazione nei cieli dell’Europa dell’Est. Gli Stati Uniti, l’Olanda e il Regno Unito. Questi velivoli grazie alla loro tecnologia saranno in grado anche di raccogliere informazioni di intelligence su quello che sta accadendo in Ucraina in aria e a terra, monitorando i segnali elettronici delle forze russe.

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L’US Air Force ha inviato dodici caccia invisibili F-35A in Germania pochi giorni dopo l’arrivo in Inghilterra di una task force di quattro bombardieri B-52H. Gli schieramenti americani arrivano quando i ministri della difesa di tutta l’alleanza NATO avevano deciso il 16 febbraio 2022 di rafforzare ulteriormente la deterrenza e la difesa del territorio della NATO. Quattro iconici bombardieri strategici B-52H Stratofortress del 5th Bomb Wing della Minot Air Force Base, ND, erano arrivati ​​​​sulla base aerea RAF Fairford, nel Regno Unito, il 10 febbraio scorso nell’ambito delle missioni Bomber Task Force Europe.

Gli F-35A americani sono stati schierati dal 34th Fighter Squadron, 388th Fighter Wing, provenienti dalla base aerea di Hill nello Utah, presso la base aerea di Spangdahlem, in Germania. Da qui i caccia stealth di quinta generazione americani si sono successivamente rischierati a coppie sulle basi aeree di Amari in Estonia, Siauliai in Lituania e Fetesti in Romania. E’ interessante notare dalle immagini rilasciate dalla NATO che gli F-35B britannici volano con i riflettori radar installati, mentre gli F-35A americani volano senza i riflettori radar quindi con una configurazione stealth completa a differenza di quelli inglesi.

3. Francia

I caccia francesi Rafale provenienti dalla base aerea di Mont-de-Marsan nel sud della Francia stanno effettuando missioni di Combat Air Patrol (CAP) sulla Polonia, armati di missili Mica e Meteor, aumentando gli sforzi di polizia aerea permanente dell’aeronautica militare polacca. I Rafale sono coadiuvati nella loro missione dalla flotta di rifornitori dell’aeronautica francese, che aiutano i caccia a coprire lo spazio aereo polacco per periodi di tempo più lunghi. Inoltre, dal 15 marzo circa, quattro Mirage 2000-5 saranno rischierati in Estonia.

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Anche gli aerei da combattimento Rafale imbarcati a bordo della portaerei della Marina francese FS Charles de Gaulle stanno effettuando missioni di pattugliamento e di addestramento nell’est Europa e sui Balcani occidentali. La portaerei francese è schierata con 20 jet da combattimento F3R Rafale, velivoli di allerta precoce E-2C Hawkeye, che saranno presto sostituiti dalla più moderna variante E-2D, e due elicotteri multiruolo. Oltre alla questione Ucraina, l’Unione Europea ha sottolineato anche un deterioramento della situazione della sicurezza in Bosnia ed Erzegovina. “In questo momento in cui l’equilibrio di sicurezza in Europa è scosso, l’Ue dimostra il suo continuo impegno e determinazione a sostenere un ambiente sicuro e protetto in Bosnia ed Erzegovina e nei Balcani occidentali“, ha affermato la forza europea.

La De Gaulle dovrebbe essere posizionata nel Mar Ionio, tra l’Italia e la Grecia. Da lì, il suo gruppo aviotrasportato [GAé] è in grado di svolgere missioni di polizia aerea e di intelligence sul Mar Nero, dove la Marina russa potrebbe lanciare un’operazione anfibia sulla costa ucraina. I Rafale Marine e gli E2-C Hawkeyes del GAé svolgeranno “missioni di polizia aerea, ricognizione e intelligence e questi aerei voleranno verso nord verso il territorio della Romania dove avranno la capacità di osservare e dissuadere“, ha spiegato Florence Parly, Ministro della Difesa francese il 3 marzo scorso, sottolineando che “la nostra missione è rigorosamente dissuasiva, non abbiamo intenzioni bellicose“.

4. Italia e Germania

Italia e Germania stanno pattugliando congiuntamente lo spazio aereo della NATO a partire dalla base aerea di Mihail Kogălniceanu di Costanza in Romania. Otto velivoli da combattimento Eurofighter dell’Aeronautica Militare e sei della Luftwaffe sono inquadrati nell’ambito della missione NATO a guida italiana di Enhanced Air Policing Area South (eAPA-S). Al momento i caccia italiani hanno svolto più di 20 decolli rapidi su allarme e circa 400 ore di volo a copertura della spazio della Romania.

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Il 2 marzo i velivoli italiani e tedeschi sono decollati su allarme per la prima missione congiunta. Il Generale Goretti si è detto “pienamente soddisfatto dell’elevato livello di standardizzazione ed interoperabilità raggiunto dalle due forze aeree europee. Il primo scramble misto effettuato nella mattinata di ieri ne è la dimostrazione tangibile. L’Eurofighter ha dato, ancora una volta, dimostrazione di essere una macchina assolutamente matura con un livello di performance operative che sono alla base della Difesa Aerea della NATO.”

Sono diversi i paesi che stanno contribuendo al dispositivo della NATO in questo momento di crisi. Di seguito la lista, non esaustiva, degli assetti rischierati lungo il confine est della NATO unitamente alle forze aeree dei paesi dell’est Europa.

  • Islanda
    • Keflavik: 4x F-16M Portuguese Air Force
  • Germania
    • Geilenkirchen: E-3 Awacs NATO
    • Spangdahlem: F-16CM + 6x F-35A US Air Force
  • Regno Unito
    • Fairford: 4x B-52H US Air Force
    • Lakenheath: F-15C/D/E + F-35A US Air Force
  • Polonia
    • Lask: 8x F-15E + 8x F-15C/D US Air Force
    • ??: 12x AH-64E Apache + ?? UH-60 US Army
    • ??: 2x F-16 Royal Danish AF
  • Romania
    • Mihail Kogalniceanu: 8x Eurofighter Aeronautica Militare + 6x Eurofighter Luftwaffe tedesca
    • Fetesti: 2x F-35A + 8x F-16CM US Air Force
  • Bulgaria
    • Graf Ignatievo: 2x F-35A + 2x F-16 Royal Netherlands AF + 4x Eurofighter Ejercito del Aire spagnolo
  • Lituania
    • Siauliai: 4x F-16 Royal Netherlands AF + 4x F-16 Polish AF + 2x F-35A US Air Force
  • Estonia
    • Amari: 4x F-16 Belgian AF + 2x F-35A US Air Force

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Re: Crisi Ucraina-Russia

Messaggio da Phant » 8 marzo 2022, 3:32

Aviation-report.com ha scritto:
Il sistema di difesa aerea russo S-400 abbatte un Su-27 Flanker ucraino a 150 km di distanza

Secondo quanto circolato sui social media, il sistema di difesa aerea a lungo raggio S-400 della Russia ha visto il suo primo impiego in combattimento e ottenuto il suo primo abbattimento durante l’intervento militare del paese in Ucraina, ingaggiando e neutralizzando un caccia Su-27 Flanker dell’aeronautica militare ucraina vicino alla capitale del paese Kyiv [Kiev], a 150 km di distanza dalla batteria della difesa aerea russa. Riportiamo questa notizia sempre tenendo presente che in questi giorni la disinformazione da entrambe le parti è a livelli elevatissimi e avere riscontri è molto complesso.

L’abbattimento del velivolo da combattimento ucraino sarebbe avvenuto il 25 febbraio 2022, un giorno dopo l’inizio delle operazioni militari russe in Ucraina, quando l’aviazione militare ucraina doveva ancora subire perdite più gravi. Secondo quanto riferito, l’S-400 non è stato schierato sul suolo ucraino, ma ha ingaggiato e neutralizzato il suo obiettivo dal territorio della vicina Bielorussia, dove le forze russe mantengono una grande presenza.

Il caccia ucraino sarebbe stato pilotato dal colonnello dell’aeronautica militare ucraina Oleksandr Oksanchenko, un pilota ben noto in Occidente per le sue esibizioni nei più importanti airshow internazionali, a cui è stato conferito postumo il titolo di “Eroe dell’Ucraina” del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Oksanchenko si era addestrato in epoca sovietica, ma partecipava al conflitto nonostante alla sua età di 53 anni a causa della carenza di piloti addestrati in Ucraina.

Avevamo parlato di lui alcuni giorni fa nell’articolo sul “Fantasma di Kiev”, il famoso “Ghost of Kyiv” che nel suo aereo avrebbe terrorizzato i piloti russi nei cieli dell’Ucraina i primi giorni dell’invasione abbattendo ben sei caccia russi in pochissime ore. Il colonnello Oleksandr “Grey Wolf” Oksanchenko, ex pilota collaudatore tra il 2013 e il 2018 del Flanker Solo Display dell’aeronautica militare ucraina, lo avevamo incontrato al Royal International Air Tattoo 2017 quando vinse il premio “As the Crown Flies” quale miglior display assoluto. “Grazie mille per la vostra ospitalità, la vostra collaborazione e tutto il personale che organizza il Royal International Air Tattoo. Qui viene fissato uno standard molto elevato e siamo molto felici di esserci. Tutto è ben organizzato. Il tempo inglese ha apportato alcune correzioni ma abbiamo mostrato un buon risultato.”

Queste le sue parole al ricevimento del premio, alle quali fece seguito nel 2020 con la sua ultima intervista ad alcune testate ucraine nel corso della quale descrisse la sua prima esperienza ai comandi del Sukhoi Su-27 Flanker, quasi un testamento. Volò anche all’edizione successiva 2018 e in altri airshow europei prima del ritiro definitivo e il drammatico ritorno in servizio. Per noi rimarrà nella storia come “The Ghost of Kyiv”.

L’S-400 è stato progettato per ingaggiare bersagli fino a 400 km di distanza utilizzando i missili 40N6, anche se di norma schiera il missile 48N6 con una portata di 250 km. Il 48N6 ha dimostrato la capacità di neutralizzare i missili ipersonici Mach 8 che volano al limite della sua portata e può ingaggiare bersagli a velocità superiori a Mach 14. L’S-400 è apprezzato per la sua capacità di ingaggiare fino a 80 bersagli contemporaneamente e per la sua gestione della situazione sul campo di battaglia fornita da più radar complementari che gli consentono di ingaggiare obiettivi in modo affidabile.

Contro il Su-27 di Oksanchenko , un caccia degli anni ’80 sul quale, come abbiamo detto più volte in questi giorni, l’Ucraina non ha fatto alcun investimento degno di nota nella modernizzazione da quando è stato ereditato dall’Unione Sovietica, l’S-400 può quindi essere un nemico temibile che può combattere in modo molto affidabile da 150 km o distanze maggiori.

Il Su-27 ha prestazioni di volo eccellenti, ma la sua mancanza di contromisure di guerra elettronica o capacità di furtività lo rendono particolarmente vulnerabile. Questa notizia arriva quando l’aviazione ucraina avrebbe perso altri quattro Su-27 il 4 marzo in una grande battaglia aerea sulla città di Zhytomir, che si pensa siano stati abbattuti dai caccia Su-35, e altri tre Su-27 persi il 5 marzo.

La capacità delle risorse russe di neutralizzare gli aerei ucraini da distanze così elevate e nelle regioni occidentali del paese lontane dalla presenza delle forze di terra russe, fornisce un indicatore importante di come l’equilibrio di potere nell’aria sull’Ucraina sia diventato rapidamente unilaterale da quando i russi hanno iniziato le operazioni, anche nonostante le perdite di aerei ed elicotteri subite da Mosca.

Ricordiamo che il sistema missilistico di difesa aerea russo S-400 è stato acquistato anche dalla Turchia, paese della NATO, questione che ha innescato i ben noti problemi con gli Stati Uniti e che hanno portato l’esclusione di Ankara dal programma F-35 Joint Strike Fighter. Come sappiamo, la Turchia, avrebbe dovuto acquistare un centinaio di velivoli stealth di quinta generazione americani (ma ne aveva ordinati solo 30 quando Washington ha escluso Ankara dal progetto), ma la messa in servizio del sistema di difesa aerea russo ha portato ad una crisi con l’alleato americano. Washington era preoccupata che l’impiego del S-400 con l’F-35 avrebbe consentito alla Russia di ottenere troppe informazioni interne sul sistema stealth, sul radar e sull’avionica dell’aeromobile di Lockheed Martin.

La Russia aveva annunciato nel settembre 2017 di aver firmato un accordo da 2,5 miliardi di dollari con la Turchia per la consegna di sistemi missilistici antiaerei S-400 ad Ankara. L’accordo prevede anche il trasferimento parziale della tecnologia di produzione alla contro parte turca. La Turchia è il primo stato membro della NATO ad acquistare tali sistemi missilistici di difesa aerea dalla Russia con le consegne dei che sono iniziate il 12 luglio 2019.

S-400 Air Defense Missile System “Triumph”

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L’S-400 Air Defense Missile System “Triumph” (SA-21 Growler per la NATO) è il sistema missilistico di difesa aerea a lungo raggio più avanzato entrato in servizio nel 2007 in Russia. È progettato per distruggere aerei, missili da crociera e balistici, comprese le armi a medio raggio, e può anche essere utilizzato contro installazioni terrestri. Il sistema può ingaggiare contemporaneamente 36 bersagli ed è due volte più efficace dei precedenti sistemi di difesa aerea russi e può essere schierato in cinque minuti.

L’S-400 può essere costituito da 4 oppure 8 sistemi TEL – Transporter Erector Launchers della serie MAZ-79100 ognuno composto da 4 tubi di lancio, da un un radar di acquisizione 91N6E Big Bird capace di rilevare e tracciare aerei, elicotteri, missili da crociera, missili guidati, droni e razzi balistici entro una distanza di 600 km tracciando simultaneamente fino a 300 bersagli, da un radar di controllo del fuoco e di localizzazione del bersaglio 92N6E Grave Stone e dal sistema di controllo del tiro 30K6E.

Può colpire bersagli a una distanza di 400 km e ad un’altitudine fino a 30 km. E’ equipaggiato con i missili anti aerei a lungo raggio 48N6E3 (48N6E2) e 40N6E, con missili anti aerei a corto raggio 9M96E2 e 9M96E. Il sistema è anche in grado di scambiare dati con altri sistemi di difesa come SA-12, SA-23 e S-300.

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Re: Crisi Ucraina-Russia

Messaggio da Phant » 9 marzo 2022, 0:49

Aviation-report.com ha scritto:
Sono quattro forse cinque i super caccia russi Su-34 Fullback abbattuti in Ucraina. L’aeronautica militare russa è in difficoltà nel condurre operazioni aeree complesse?

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Il 7 marzo è stata segnalata la perdita del quinto, altri report indicano il quarto, super caccia russo Su-34 Fullback. Il velivolo RF-95070/ 06 “Red” in carico al 47th Independent Composite Aviation Regiment di Voronezh, sarebbe stato abbattuto da un missile della difesa aerea ucraina nei cieli di Kharkiv. Le forze aeree russe schierano anche l’altro velivolo da combattimento gioiello della tecnologia di Mosca, il Su-35S un aereo militare multiruolo utilizzato come caccia intercettore, protagonista degli abbattimenti di 4 Su-27 Flanker ucraini nella notte tra il 4 e il 5 marzo scorso, ma anche come aereo da attacco elettronico armato con i missili anti-radiazione Kh-31P.

Spinto da due motori Lyulka AL-31FM1 da 13.500 kg, il cacciabombardiere bireattore supersonico Su-34 ha prestazioni di volo elevate, efficacia in combattimento e manovrabilità. Il design e l’ergonomia della sua cabina di pilotaggio biposto e corazzata in titanio consentono di effettuare voli a lungo raggio. L’aereo Su-34 è progettato per attaccare bersagli terrestri, aerei e di superficie in qualsiasi condizione meteorologica di giorno come di notte con armamenti missilistici aria-superficie e aria-aria a lungo raggio.

Il Su-34 ha un’autonomia massima di 4.000 km e un raggio di combattimento di circa 1100 Km, può sviluppare una velocità massima di 1.900 km/h in quota e di 1400 Km/h a livello del mare, ed è in grado di trasportare un carico utile di armi fino a 8 tonnellate. Tutte queste caratteristiche unite al sistema di rifornimento in volo e un sistema di controllo delle armi migliorato assicurano al velivolo una maggiore sopravvivenza al combattimento.

Pochi giorni fa inoltre sono arrivati in Bielorussia anche due velivoli per il controllo dello spazio aereo A-50, l’Awacs russo per intenderci, che stanno coadiuvando i velivoli da combattimento di Mosca durante le operazioni aeree di questi ultimi giorni. Tutta questa tecnologia sta aiutando i russi nel condurre operazioni aeree complesse, oppure no?

A quasi due settimane dall’invasione dell’Ucraina, l’aviazione militare russa deve ancora iniziare operazioni su larga scala. L’inattività nei primi giorni potrebbe essere attribuita a vari fattori, ma la continua assenza di grandi operazioni aeree può ora sollevare seri problemi di capacità. In un nostro recente articolo avevamo pubblicato una classifica delle prime 10 aeronautiche militari più forti e con più velivoli del 2022, dove i dati mostravano la Russia seconda, con 4.173 velivoli, solo agli Stati Uniti e terza dopo Stati Uniti e Cina nella classifica delle forze aeree con più velivoli da combattimento del 2022, con 1.511 aerei. Ma allora ci chiediamo, dove è finita l’aeronautica militare russa?

Una delle più grandi sorprese della fase iniziale dell’invasione russa dell’Ucraina è stata l’incapacità delle flotte di caccia e cacciabombardieri delle forze aerospaziali russe (VKS) di stabilire la superiorità aerea o di dispiegare una potenza di combattimento significativa a sostegno delle forze di terra russe. Il primo giorno dell’invasione, una serie di operazioni aeree russe su larga scala, all’indomani degli attacchi iniziali con missili da crociera e balistici, non si è concretizzata.

Una prima analisi ha identificato potenziali difficoltà russe con le batterie di missili terra-aria (SAM) a terra, la scarsità di munizioni a guida di precisione e un numero limitato di piloti con le competenze necessarie per condurre attacchi con tale armamento a sostegno delle operazioni iniziali a terra, tutto si pensa a causa della scarsa quantità di ore di volo medie annue. Questi fattori rimangono tutti rilevanti, ma non sono sufficienti a spiegare la bassa attività delle forze aeree russe mentre l’invasione terrestre continua nella sua seconda settimana. I jet da combattimento russi hanno condotto solo sortite limitate nello spazio aereo ucraino, con singoli aerei o in coppia, sempre a basse altitudini e principalmente di notte per ridurre al minimo le perdite portate dai sistemi di difesa aerea ucraini.

Mentre l’offensiva di terra russa lotta per fare progressi e le perdite di mezzi e personale, senza la necessaria copertura aerea, continuano a essere inflitte dalle forze armate ucraine, la mancanza di attività aerea russa richiederebbe una seria spiegazione, nonostante Mosca dal 2010 in avanti abbia perseguito un’impressionante modernizzazione dell’equipaggiamento aereo. Ne avevamo parlato anche noi in un articolo di gennaio del 2021 nel quale evidenziavamo l’ambiziosa spinta alla modernizzazione. Ma un neo in tutta questa faccenda era già abbastanza evidente, ad esempio, con la grande fatica nel mettere in servizio il noto Su-57 Felon, il caccia di quinta generazione invisibile. Anni di sviluppo, pochi esemplari ordinati e pochissimi consegnati ai reparti.

E poi ancora una miriade di sviluppi di nuovi droni o di versioni modernizzate di aerei e missili, ma senza che si arrivi mai ad una vera concretizzazione sia in termini quantitativi che qualitativi. Si è ipotizzato che le flotte dei caccia russi siano tenute in riserva potenzialmente come deterrente contro un eventuale intervento diretto delle forze NATO. Ma se le forze aeree russe fossero in grado di effettuare operazioni di combattimento su larga scala per stabilire rapidamente la superiorità aerea sull’Ucraina, perché non farlo indebolendo così contestualmente anche il loro potenziale valore deterrente contro le forze dell’Alleanza Atlantica?

Il fallimento del tanto temuto esercito russo nel sopraffare rapidamente le forze armate ucraine molto più piccole, e le sue perdite di veicoli moderni e di personale, hanno già gravemente danneggiato la percezione internazionale della potenza militare russa. Dal punto di vista della deterrenza sulla NATO, la Russia dovrà impiegare al massimo delle capacità tutta la sua potenza aereaper ristabilire in parte questa credibilità perduta. Credibilità che probabilmente non porterebbe l’occidente nemmeno ad ipotizzare opzioni quali la no-fly zone o il trasferimento di caccia all’Ucraina che invece vengono ampiamente discussi dalla Nato, dagli Usa e dall’Unione Europea.

L’ipotesi del poco armamento di precisione e/o dei pochi aerei in grado di utilizzarlo è stata avanzata per spiegare la bassa intensità dei bombardamenti e dei pochi attacchi su larga scala quasi tutti effettuati con armamento non guidato. Evitare di danneggiare le infrastrutture critiche che la Russia spera di conquistare e utilizzare e la volontà di ridurre al minimo le vittime civili ucraine poteva essere un’altra ipotesi potenzialmente valida nei primi giorni dell’invasione quando la leadership russa stava pianificando una rapida vittoria militare. Tuttavia, le scene degli attacchi e dei bombardamenti sulle città, portati con i missili da crociera e l’artiglieria pesante, ha fatto decadere questa ipotesi perché comunque non spiegherebbe la mancanza degli attacchi aerei su larga scala.

Anche l’ipotesi della volontà di non infliggere perdite pesanti ai costosi aerei regge poco, poiché sul terreno la Russia sta già perdendo personale (anche altamente specializzato) e materiale moderno tra mezzi corazzati, blindati, artiglieria e mezzi della difesa aerea a corto e medio raggio. Mantenere l’aviazione militare a terra per evitare perdite non ha alcun senso in questo contesto.

Inoltre le foto satellitari pubblicate in questi giorni, mostrano soprattutto in Bielorussia, centinaia tra elicotteri e aerei parcheggiati sulle basi aeree a dimostrazione di una flotta pronta ad intervenire, ma che a quanto pare non combatte. Forse il personale non è sufficientemente addestrato ad operazioni militari in scenari complessi e su larga scala o forse, come abbiamo già scritto in un altro articolo, le forze aeree russe mancano della capacità di pianificazione, coordinazione, intelligence e ISR che ad oggi non le hanno permesso di stabilire la superiorità aerea in Ucraina. Oppure entrambe le cose.

Il dato che le operazioni aeree sull’Ucraina si svolgano con singoli aerei o al massimo a coppie, pensiamo si possa ricondurre al fatto che il personale dell’aviazione militare di Mosca abbia scarsa esperienza pratica su come pianificare, coordinare e condurre operazioni aeree complesse che coinvolgono decine o centinaia di risorse in un ambiente aereo ad alta minaccia.

E qui torniamo al discorso dell’addestramento. La maggior parte dei piloti militari russi vola ogni anno per circa 100 ore o anche meno, la metà delle ore volate dai piloti della maggior parte delle forze aeree della NATO. Inoltre mancano di strutture di simulazione moderne comparabili a quelle occidentali per addestrare e praticare tattiche avanzate in ambienti complessi.

Nelle forze aeree occidentali i piloti sono rigorosamente addestrati per effettuare sortite complesse in condizioni meteorologiche avverse, a bassa quota e contro minacce terrestri e aeree reali e simulate. Pensiamo ad esercitazioni quali le Red Flag o le TLP. Al contrario, la maggior parte delle missioni di addestramento delle forze aeree russe vengono svolte in ambienti relativamente semplici, solo negli ultimi due/tre anni si sono viste esercitazioni nell’Artico con condizioni meteo più difficoltose, e con attività di volo lineari ed agevoli come la navigazione aerea, il lancio di armi non guidate e la simulazione di bersagli aerei che volano coordinati dal sistema di difesa aerea a terra.

La Russia non ha un’architettura di addestramento e formazione in grado di competere con quella delle forze aeree della NATO che si addestrano regolarmente insieme e, come accennato, Mosca non ha equivalenti delle complesse esercitazioni aeree su larga scala con simulazione realistica della minaccia che i membri della NATO tengono più volte all’anno. Quindi non sarebbe sorprendente se la maggior parte dei piloti russi non avesse la professionalità e l’esperienza per operare efficacemente in missioni complesse e, come in questo momento nel caso dell’Ucraina, per raggiungere la superiorità aerea nei primi giorni di battaglia.

La piccola forza aerea di Kiev composta da velivoli non aggiornati e non competitivi, rispetto a quelli messi in campo da Mosca, e la difesa aerea potevano esser messi fuori gioco nei primi giorni dell’invasione. Tuttavia i sistemi SAM mobili ucraini a medio e corto raggio come i SA-11 e i SA-15 hanno avuto successo contro gli elicotteri e i caccia dei russi. Se Mosca avesse utilizzato grandi pacchetti di aerei d’attacco in volo a quote medio-alte con caccia di scorta, questi sarebbero stati in grado di trovare e neutralizzare rapidamente qualsiasi SAM ucraino che avesse sparato contro di loro rivelando la propria posizione. Invece, come avevamo già scritto, si ipotizza addirittura l’utilizzo di vecchi biplani An-2 per attirare il fuoco della contraerea per poi attaccarla.

Almeno sulla carta, la Russia aveva tutte le capacità per stabilire la superiorità aerea combattendo in grandi formazioni miste per sopprimere e dare la caccia ai velivoli militari ucraini e ai sistemi SAM. Invece l’aeronautica militare russa continua ad operare solo in numero molto ridotto, a basso livello e soprattutto di notte, il che limita ulteriormente l’efficacia delle loro armi per lo più non guidate, per ridurre al minimo la minaccia dei SAM e dei MANPADS ucraini che nonostante tutto colpiscono limitando l’efficacia in combattimento dei russi. Anche il numero dei MANPADS, Igla e soprattutto Stinger, è in aumento poiché numerosi paesi occidentali stanno inviando rifornimenti alle forze ucraine assediate.

Ci aspettiamo però un radicale cambio di direzione di Mosca, che potrebbe aggiustare il tiro e prendere le misure del conflitto e improvvisamente iniziare ad organizzare complesse operazioni aeree su larga scala paragonabili a quelle condotte dalla NATO e da altre moderne forze aeree come Israele. In caso contrario continuerà a limitare la sua potenza di combattimento contro le forze armate ucraine e il suo valore come strumento di deterrenza convenzionale contro i paesi occidentali, trascinandosi in una guerra lunga e con perdite pesanti.


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Re: Crisi Ucraina-Russia

Messaggio da Phant » 9 marzo 2022, 0:53

Dday.it ha scritto:
Per contrastare l'invasione russa, l'Ucraina sta utilizzando ogni mezzo a sua disposizione. Inclusi droni aerei e terrestri

Mentre lo scontro tra Russia e Ucraina continua, arrivano notizie sui mezzi utilizzati per contrastare l'avanzata russa. Droni aerei per distruggere i rifornimenti di carburante e individuare le truppe nemiche, e droni terrestri per trasportare materiale e munizioni passando in territorio nemico.

Secondo Business Insider l'esercito Ucraino starebbe utilizzando un drone chiamato The Punisher per distruggere le linee di rifornimento nemiche.

Il drone è stato progettato e sviluppato da UA Dynamics, una compagnia fondata da veterani di guerra che hanno combattuto contro i russi durante l'annessione della Crimea.

Il drone presenta una apertura alare di 2,30 metri ed è in grado di trasportare fino a 2,7 Kg di esplosivo suddiviso in tre bombe che possono essere sganciate in una volta sola o su bersagli differenti. The Punisher, secondo la testata giornalistica avrebbe una autonomia di poche ore volando a 1300 piedi di altitudine e grazie alle dimensioni ridotte sarebbe difficilmente individuabile dall'esercito russo.

Il volo di The Punisher è per lo più automatico, ma è necessario che sia accompagnato da un altro drone, chiamato Spectre. Quest'ultimo, non trasporta esplosivo ma fa il lavoro di ricognizione ed aiuta ad identificare i bersagli fissi per il compagno armato.

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Sempre secondo Business Insider, oltre al proprio drone l'esercito ucraino avrebbe a disposizione una ventina di droni turchi: i Bayraktar TB2.

I droni turchi hanno dimensioni notevolmente maggiori rispetto al The Punisher. Con un'apertura alare di 12 metri sono in grado di trasportare fino a 150 kg di peso con una autonomia di 27 ore ad un'altitudine di 25 mila piedi.

I video condivisi su twitter dall'Ucraina hanno mostrato con tale drone almeno un attacco che sembrava fare a pezzi una colonna di carri armati e veicoli corazzati russi.

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Oltre al cielo, anche la terra potrebbe diventare "campo di scontro" dei droni. Peacekeeper, è un drone carro che può muoversi sopra ad ogni terreno e pochi mesi fa ha passato il test di fabbrica.

Secondo il direttore generale Ruslan Jalilov di Synergy DPE, la società ucraina dietro Peacekeeper, il sistema di visione e comunicazione ottica di Peacekeeper consente al veicolo "di ricevere video dalle telecamere e controllare la piattaforma robotica a distanze comprese tra 2 km e 2,5 km in visibilità indiretta."

Il drone carro può passare attraverso laghi, fiumi, paludi, aree innevate, deserti e trincee fino a 1 metro di altezza. Considerando il clima attuale in Ucraina, potrebbe essere ideale per le zone di combattimento.
L'obiettivo di Peacekeeper è consentire ai militari di aumentare la mobilità in tutte quelle situazioni in cui il passaggio di soldati potrebbe essere rischioso.


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Re: Crisi Ucraina-Russia

Messaggio da Phant » 11 marzo 2022, 0:30

Aviation-report.com ha scritto:
Il potente elicottero da combattimento russo Ka-52 “Alligator” va a caccia dei corazzati ucraini … ma non è invincibile

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ll Kamov Ka-52 (codice NATO: Hokum-B) anche noto come “Alligator”, è un elicottero da combattimento di fabbricazione russa sviluppato negli anni novanta a partire dal Kamov Ka-50 ed entrato in servizio con l’allora Aeronautica militare russa nel 2009. Monta 2 turbine Klimov VK-2500 che gli permettono di sviluppare una potenza fino 1,985 kW (2,699 hp), a seconda della versione. L’elicottero può raggiungere circa 310 km/h di velocità massima e una velocità di crociera di 260 km/h, una velocità di salita di 12 m/s, con una autonomia stimata di 1.110 km e un’altitudine massima di volo di 5.500 metri.

L’Alligator è una macchina potentissima ognitempo dal design molto particolare con i classici due rotori principali contrapposti e senza il rotore di coda tipico del costruttore Kamov. Grazie a questo design, l’Alligator sarebbe più manovrabile rispetto ai suoi concorrenti ed avrebbe un maggiore carico utile, oltre che una velocità massima di tutto rispetto. Altra peculiarità di questo elicottero è l’utilizzo di seggiolini eiettabili K-37-800M (soluzione più unica che rara per un elicottero), con l’eiezione resa possibile grazie ad un ingegnoso sistema che permette il distacco delle pale poco prima dell’espulsione dei sedili e che permette all’equipaggio di uscire dall’abitacolo dell’elicottero in tutta sicurezza, sicurezza garantita anche da una corazzatura abbastanza forte da proteggere l’aereo da proiettili da 23 mm e sistemi automatizzati per rendere più agevole il pilotaggio.

Il Ka 52 Alligator nasce come elicottero “multiruolo” in grado di fornire supporto aereo ravvicinato (CAS – Close Air Support) e per la copertura delle forze speciali come un pesante elicottero da combattimento, nonché in grado di svolgere missioni di ricognizione, CSAR – Combat Search and Rescue e scouting fornendo dati di mira e monitoraggio del campo di battaglia: è dotato infatti, di un sistema di puntamento all’avanguardia, che comprende un radar a doppia antenna (una sul rotore, per l’acquisizione dei bersagli in aria, e l’altra frontale per i target terrestri) che è considerato, secondo quanto dichiarato dal costruttore, immune dalle attuali minacce elettroniche occidentali.

Naturalmente può operare in qualunque condizione atmosferica e in qualsiasi momento della giornata. E’ equipaggiato con il radar FH01 ma nella versione modernizzata “M” dovrebbe essere equipaggiato con un radar a scansione attiva elettronica (AESA) V006 Rezets (Cutter). Secondo il produttore può rilevare un gruppo di carri armati da 45 km di distanza, un ponte ferroviario da 100 km e una nave da guerra di classe cacciatorpediniere da 150 km. Nella modalità aria-aria, è in grado di rilevare un aereo da caccia con una sezione radar di 3 mq da un massimo di 50 km frontalmente e un elicottero in hovering da 20 km.

L’elicottero da combattimento russo dispone inoltre dell’avanzato sistema di guerra elettronica KRET Vitebsk EW (Electronic Warfare) con capacità di contromisure a infrarossi diretti (DIRCM). Il sistema Vitebsk comprende sistemi di allarme radar e laser, nonché jammer elettro-ottici e radar attivi. I DIRCM sono progettati per sconfiggere i sistemi missilistici terra-aria a guida infrarossa. L’avionica comprende anche il sistema “Okhotnik” per il lancio di armi a guida laser con l’elaborazione delle immagini video per la guida dei missili. Grazie a questi sistemi, l’elicottero può rapidamente individuare e agganciare contemporaneamente più bersagli.

Sul fronte armamenti dispone di potenti armi offensive con sei i punti di fissaggio per gli armamenti per un peso utile totale di 2.000 kg. Il cardine delle capacità di attacco al suolo del Ka-52 è il cannone automatico 2A42-1 da 30mm, oltre che missili guidati anticarro VIKHR (ATGM), missili ATAKA con sistema di guida laser e lanciarazzi B8V-20 per razzi S-8 non guidati da 80 mm. Il missile anticarro VIKHR ha una portata da otto a dieci chilometri. I Ka-52 possono anche essere armati con missili guidati antiaerei IGLA-V. La suite di contromisure includono unità di disturbo elettronico e jammers attivi, sistemi di allarme laser Pastel (L150) RWR, Mak (L136) IR e Otklik (L140) e lanciatori di chaff e flares UV-26 inseriti nelle carenature nelle estremità alari.

Il 10 agosto del 2020, come comunicato dal Russian Helicopters Group, era andato in volo per la prima volta la versione modernizzata dell’elicottero da combattimento russo, il Ka-52M che sarebbe dotato di un sistema di rilevamento e identificazione del bersaglio optoelettronico a lungo raggio aggiornato, di una nuova unità digitale che aumenta la precisione di mira del cannone e di un Active Phased Array Radar e di nuovi missili a lungo raggio.

Il Ka-52M inoltre sarebbe dotato di pale del rotore principale equipaggiate con un elemento riscaldante più potente, che consentirà all’elicottero di operare in un più ampio intervallo di temperatura, comprese le condizioni artiche, di ruote per carrelli di atterraggio con maggiore capacità portante e resistenza all’usura. L’Alligator modernizzato avrebbe anche un nuovo cockpit ed abitacolo, che garantiranno il soddisfacimento dei moderni requisiti ergonomici anche per il volo notturno con gli NVG.

Gli elicotteri Ka-52 Alligator, stanno operando anche in Ucraina dal 24 febbraio 2022, giorno dell’inizio dell’invasione russa. Mosca ha schierato una enorme flotta di elicotteri della quale una parte l’abbiamo vista in azione proprio tra il 24 e il 25 febbraio con l’assalto all’aeroporto di Gostomel nei pressi di Kyiv [Kiev]. Le immagini satellitari più di una volta hanno mostrato la base aerea di Baranovichi in Bielorussia con un enorme schieramento di elicotteri militari.

Sebbene l’elicottero da combattimento Ka-52 sia potente e ben protetto non è invincibile e come sappiamo ha sofferto delle perdite nelle prime due settimane di conflitto ma, per ovvie ragioni, non ancora state accertate le cause di queste perdite. Ci sono delle evidenze fotografiche di alcuni elicotteri precipitati, che tuttavia non sono esaustive per capire le cause degli incidenti. In due casi forse la contraerea di Kiev, in uno forse un malfunzionamento. In un caso sono stati utilizzati i seggiolini eiettabili dell’elicottero che poi è precipitato in acqua.

Il Ministero della Difesa russo negli ultimi giorni ha rilasciato un video (pubblicato in alto) che mostra l’operatività degli elicotteri Ka-52 di giorno e di notte durante i combattimenti contro alcuni mezzi corazzati ucraini. Gli elicotteri come dichiara Mosca stanno operando in coppia ma anche singolarmente e lavorando a bassa quota, il naturale scenario operativo degli elicotteri da attacco e scorta, possono essere facili prede dei sistemi antiaerei di Kiev soprattutto dei Manpads, come abbiamo visto in un video pubblicato sui social nel quale si vede l’abbattimento catastrofico di un Mi-24/35 russo causato proprio da un Manpads ucraino.


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Re: Crisi Ucraina-Russia

Messaggio da Phant » 12 marzo 2022, 0:06

Insideover.com ha scritto:
La superiorità aerea in Ucraina è ancora una chimera per Mosca

Gli esperti del Pentagono e del resto dell’intelligence occidentale, come gli analisti che trasmettono le loro considerazione al numero 10 di Downing street, mettono insieme i dati delle perdite russe e di quelle ucraine. Studiano le mosse e cercano di dare un senso alla brusca frenata delle armate inviate da Mosca. Una delle cause principali è davvero l’assenza della superiorità aerea che i russi credevano di ottenere così facilmente?

Fake news, video falsificati e foto riciclate dalla propaganda ucraina a parte, la VKS, le forze aerospaziali russe, stanno perdendo molti dei loro aerei e dei loro elicotteri nei cieli dell’Ucraina; che non vedono più volare i fantasmi di Kiev, ma neppure soccombono a Mosca, lasciandole la facoltà di inviare tranquillamente i suoi bombardieri a colpire un target segnati su una mappa. Lasciandolo volare indisturbati, come sono abituati a fare i piloti occidentali in Afghanistan e Iraq.

Secondo i report più ponderati, gli ucraini avrebbero abbattuto un numero significativo, ma non ancora determinante, di velivoli nemici. Si parla di almeno 20 tra caccia, cacciabombardieri ed elicotteri d’attacco e da trasporto, dichiarano gli analisti britannici che considerano solo gli abbattimenti “confermati” o conformabili. Il ministero della Difesa di Kiev invece riporta numeri molto più elevati: almeno quaranta aerei e il doppio degli elicotteri, per un complessivo di oltre 120 velivoli nemici abbattuti.

Questi numeri non sono attendibili, ma la presenza di sistemi missilistici terra-aria a lungo raggio come gli S-300, e a corto raggio come Buk, Osa e Tor, ci consente di prendere in considerazione un numero reale di perdite che oscilli tra queste due stime. Come ricorda Guido Olimpio sul Corsera, inoltre, la presenza di questi sistemi missilistici ancora attivi sta costringendo i piloti russi a condurre missioni volando a quote più basse. Questo li espone al tiro degli Stinger e Strela, i lanciamissili spalleggiabili che portano alla mente la letalità inaspettata dei mujaheedin durante la campagna sovietica in Afghanistan. Quando la Cia li rifornì di quel genere di armi, i combattetti afgani riuscirono ad abbattere quattrocento velivoli nemici, minando fortemente il morale delle truppe sovietiche e dissanguando Mosca.

Nessun paragone semplice

Secondo il Pentagono, la forza d’invasione russa potrebbero aver perso, considerando forze terrestri e aree, fra il 4 e il 10% dei mezzi dispiegati per quella che il neo Zar Vladimir Putin e i suoi generali credevano potesse concretizzarsi in una “fulminea” penetrazione in territorio nemico; con conseguente capitolazione di Kiev entro i primi due/cinque giorni di operazioni militari. Oggi invece, è il quattordicesimo giorni di conflitto. D+13, così contano i militari.

Per gli americani, il generali del Cremlino non sono ancora da sottovalutare tuttavia. Ed è errato considerare le armate russe come “impantanate” o ancora peggio “strategicamente sconfitte”, solo ed esclusivamente perché non sono riuscite a sbrigare tutto in cinque giorno come previsto. La guerra non viaggia alla velocità dell’informazione cui siamo abituati nella nostra vita istantanea. I paragoni con il passato, con gli americani che “in tre settimane presero Baghdad” non devono trarci in inganno. Forse Mosca non ha ancora spinto il suo rullo compressore di armi, acciaio e proiettili come potrebbe. La Cia e Washington sono state molto chiare e prudenti su questo punto. Del resto “Tutto si configura diversamente quando passiamo dal regno delle astrazioni a quello della realtà”, scriveva lo stratega Von Clausewitz.

I problemi delle truppe di Putin

Le interpretazioni degli analisti e dei diversi esperti, che tengono conto di conflitti e strategie del passato, come dell’impiego o non impiego di armi del futuro, tentando di trovare risposte a ciò che sta accadendo sul campo, hanno stilato una lista di cose che potrebbero essere “andate storte” causando l’arresto dell’avanzata russa in Ucraina (se incidentale e non programmata, ndr).

I punti focali comprendo una “scarsa preparazione” dei vertici di Mosca nel condurre operazioni che dovevano necessariamente coinvolgere un ingente numero di uomini e mezzi; che non hanno trovato il coordinamento sperato tra forze terresti e aree, cui spettava il compito di sopprimere le reti di difesa avversarie per appoggiare l’avanzata delle divisioni corazzate e motorizzate; e lo scarso addestramento degli uomini mandati ad invadere l’Ucraina, che, secondo quanto riportato da gran parte della stampa internazionale, sarebbero almeno in parte giovani coscritti provenienti dagli Oblast più remoti dell’impero.

L’Ucraina infatti non è la Siria, dove la Russia inviò team ridotti e altamente specializzati in appoggio alle forze regolare schierate da Assad. Non è un caso se in ogni operazione militare condotta dai russi nell’ultima decade, abbiamo sempre a lungo scritto e sentito parlare degli Spetnaz, i famigerati “omini verdi” che sarebbero comparsi come alieni dalla superiorità tattica temibile sia in Siria che in Libia, addirittura; ma che fino ad ora non sono mai stati nominati, né dal Pentagono, né dall’intelligence britannica, né dai giornali che hanno sempre mostrato zelo nell’invocarli.

Poche bombe “intelligenti” e nessuna decapitazione

Non è avvenuta dunque la cosiddetta “decapitazione” del nemico attraverso la conquista – comunque registrata – degli aeroporti, e l’eliminazione nelle primissime fasi dell’attacco di istallazioni radar e per la comunicazione. Della distruzione di piste nella profondità del territorio, e delle batterie antiaeree che colpiscono ancora, dopo due settimane, i velivoli russi mandati in missione. L’assenza della superiorità aerea, nonostante gli sforzi, potrebbe essere collegata direttamente ad una ridotta dotazione di bombe di precisione, che, come ha ricordato nella sua analisi Paolo Mauri, inizierebbero a scarseggiare in seguito al termine dei rapporti, post 2014, tra le aziende produttrici ucraine e il Cremlino. Questo costringe i vertici delle forze aerospaziali russe all’ordinare missioni di bombardamento su target in profondità, con munizionamento convenzionale a caduta libera. Missione rischiose per i piloti di Mosca che sono spesso “costretti” ad aprire i paracadute.

È un mistero se quelle elencate siano delle mancanze clamorose nella pianificazione di un’invasione sferrata da parte della seconda potenza militare del mondo (per padronanza e numero dei mezzi da schierare sul campo); o se questo sanguinoso e lento insuccesso sia tutto merito dell’esercito ucraino. Che tra sistemi anti-aerei di produzione sovietica, sapientemente dislocati sul campo, e armamenti anti-carro ricevuti a suo tempo dalla Nato, affidati ai commandos che in prima linea tendono imboscate fanno strage di tank russi, sta dando del filo da torcere a Mosca. Il conflitto ancora nelle fasi iniziali, non può portarci a nessuna semplice conclusione.

È presto per cantare vittoria nelle roccaforti ucraine che rimangono poste sotto assedio. Ed è presto, per affermare che la forza d’invasione invita da Putin si sia “impantanata”. I satelliti hanno già catturato immagini che ritraggono mobilitazioni di truppe e mezzi in Bielorussia e anche in Transnistria. Forse gli strateghi del Cremlino hanno solo deciso di consolidare le posizioni ottenute nella speranza che il governo di Kiev si lasciasse spaventare dalle bombe e dalla colonna di 60 km di mezzi militari alle porte della città. Che capitolasse, prima di sferrare un’ulteriore offensiva che in caso contrario potrebbe aprire due ulteriori direttrici. Solo il tempo e l’esito dei negoziati di pace, potranno confermare o sconfessare le ipotesi degli esperti.

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Re: Crisi Ucraina-Russia

Messaggio da Phant » 12 marzo 2022, 0:10

Aviation-report.com ha scritto:
La Russia arma il Su-35S per le operazioni SEAD sull’Ucraina. Questo potrebbe segnalare una prossima grande offensiva contro Kyiv?

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Gli aerei da combattimento Sukhoi Su-35S “Flanker-E” delle forze aerospaziali russe (VKS) hanno iniziato a volare in missioni di soppressione delle difese aeree nemiche (SEAD/DEAD) sull’Ucraina nel tentativo di neutralizzare e dare il colpo finale alla rete di difesa aerea di Kyiv [Kiev] che si sta dimostrando un osso duro da abbattere.

Le missioni SEAD – Suppression of Enemy air Defenses e quelle DEAD – Destruction Enemy Air Defense si riferiscono ad azioni militari volte a sopprimere le difese aeree nemiche di superficie, che includono non solo missili terra-aria (SAM) e artiglieria antiaerea (AAA), ma anche sistemi interconnessi come radar di allerta precoce e comando e controllo e le funzioni di comunicazione (C3), nonché l’identificazione e il targeting di obiettivi per gli aerei da attacco.

Distruggere o interrompere la difesa aerea di un nemico è stato a lungo al centro di qualsiasi campagna aerea perché consente la superiorità/supremazia aerea per proteggere le forze e consentire libertà di movimento. Senza un’efficace soppressione della difesa aerea nemica, tutte le altre attività congiunte in una campagna comportano un grado di rischio elevato. Storicamente, dal 15% al ​​30% del totale delle sortite volate ha il compito di condurre missioni SEAD supportando gli effetti strategici di deterrenza, prevenzione e difesa. Di solito vengono lanciate nei primi giorni di un conflitto per poi proseguire ad un ritmo ridotto per il resto dei combattimenti.

L’emergere di nuove minacce tradizionali e non tradizionali, come i missili SAM – Surface to Air a lunghissimo raggio, le piattaforme aeree a bassa osservabilità e gli attori del dominio cyber stanno creando sistemi di difesa aerea sempre più complessi e robusti, come gli ormai noti a tutti S-300 o S-400 russi che abbinati a reti di comando e controllo integrate e ridondanti, a zone di ingaggio sovrapposte e alla capacità di orchestrare la difesa su più domini hanno cambiato drasticamente l’ambiente SEAD.

Sostanzialmente la missione SEAD/DEAD può essere fatta risalire alla guerra del Vietnam, quando l’esercito del Vietnam del Nord aveva istituito sistemi di difesa aerea integrati altamente efficaci incentrati sul missile SA-2 Guideline di fabbricazione sovietica. A quel tempo, l’US Air Force doveva rispondere rapidamente alla minaccia di questi missili e la sua risposta fu quella di introdurre una serie di nuove armi e attrezzature per la guerra elettronica, nonché tattiche avanzate per neutralizzare i siti SA-2. Queste tattiche hanno portato ai famosi velivoli “Wild Weasel” e allo sviluppo della missione SEAD/DEAD che sopravvive ancora oggi.

In occidente le missioni SEAD e DEAD vengono svolte da velivoli appositamente sviluppati per la guerra elettronica e l’attacco elettronico oppure configurati per questo tipo di missione. Attualmente gli Stati Uniti utilizzano i tuttofare Fightning Falcon nella versione F-16CJ e gli EA-18G Growler. In Europa, Germania e Italia utilizzano una versione del potente Tornado denominata ECR – Electronic Combat and Reconnaissance.

Le immagini dell’ultimo video rilasciato lo scorso 7 marzo dal Ministero della Difesa della Federazione Russa mostrano i Su-35 armati con missili anti-radiazioni Kh-31PM Zvezda/Tactical Missile Corporation. Secondo un rapporto di accompagnamento dell’agenzia di stampa Zvezda, i jet sono attualmente impegnati nelle missioni di combattimento sull’Ucraina.

Le immagini mostrano una coppia di Su-35S in partenza per una missione di combattimento, con uno dei due jet armato con due armi Kh-31P, oltre a missili aria-aria R-77-1 e R-73 e l’altro configurato solo per operazioni aria-aria per la scorta all’altro aereo. Il filmato in seguito mostra il primo Su-35S tornare alla base con un solo Kh-31PM a bordo, segno del lancio dell’arma forse per la distruzione di uno dei sistemi di difesa aerea più temibili dell’Ucraina, l’S-300.

Il Kh-31P (NATO AS-17 Krypton) è un missile anti-radiazioni supersonico (mach 3) a medio raggio che utilizza uno scramjet con un booster integrato per raggiungere un’elevata velocità supersonica. È stato progettato per distruggere i radar dei sistemi SAM a medio e lungo raggio, i radar di controllo delle operazioni aeree e i radar di allerta precoce e rappresenta quindi una risorsa ideale per neutralizzare bersagli come i sistemi di difesa aerea S-300 e BuK-M1 puntando sulle loro emissioni radar.

Il missile è in grado di effettuare la ricerca in una varietà di modalità, inclusa la ricerca automatizzata e il controllo esterno e può intraprendere manovre evasive di pull-up fino a 10 g se venisse rilevato dal radar nemico. Questi missili tuttavia non sono adatti per contrastare i sistemi di difesa aerea portatili quali i Manpads Igla e Stinger che utilizzano la guida a infrarossi anziché radar e che allo stato di fatto rappresentano la principale minaccia per gli aerei e gli elicotteri russi perché molto difficili da rilevare.

D’altra parte, l’R-73 (NATO AA-11 Archer) è un missile a infrarossi a ricerca di calore a corto raggio che può essere lanciato utilizzando un mirino montato sul casco visore (HMS), che consente ai piloti di contrassegnare i bersagli semplicemente osservandoli. L’R-73 è un missile molto agile e con elevate capacità di combattimento, anche se molti analisti lo ritengono inferiore agli equivalenti missili occidentali AIM-9X o ASRAAM.

L’R-77-1 (NATO AA-12 Adder), invece, è un missile a ricerca radar attivo a medio raggio (BVR), il che significa che ha un piccolo sistema che invia impulsi radar per rilevare il bersaglio e quindi utilizza tali informazioni per puntare su di esso. Può essere lanciato anche durante manovre di combattimento ad angoli di attacco molto elevati. Anche in questo caso le prestazioni sarebbero inferiori agli equivalenti AIM-120D o Meteor. Questo missile era stato precedentemente avvistato in Siria, su un aereo Su-35S, dove Mosca sostiene il regime di Bashar al Assad nella guerra in corso con i gruppi jihadisti.

Zvezda e il Ministero della Difesa non hanno identificato la base o l’unità delle forze aeree coinvolte, ma l’analisi delle immagini indica che è stato girato nella base aerea di Baranovichi in Bielorussia, dove il 23° reggimento dell’aviazione da combattimento è stato schierato a gennaio per partecipare all’esercitazione Allied Resolve 2022 di febbraio che poi si è tramutata nella forza di invasione dell’Ucraina.

I resti dei missili Kh-31P sono stati identificati in alcune immagini rilasciate dalle forze armate dell’Ucraina e pubblicate sui social media, sia nel centro di Kiev il 24 febbraio sia vicino alla città orientale di Kramatorsk il 6 marzo. La presenza di queste armi sofisticate e di precisione a bordo di uno dei migliori aerei da combattimento della Russia potrebbe indicare che Mosca rimane determinata a distruggere tutte le difese aeree a terra dell’Ucraina e a regnare in lungo e in largo per il paese con una resistenza ridotta.

Attualmente la famiglia di velivoli da combattimento Flanker che include i caccia Su-27 nonché i caccia multiruolo Su-30 e Su-35, costituisce la linea da combattimento principale dell’aviazione militare russa con circa 350 velivoli nella flotta. Inoltre, ci sono circa 32 velivoli Su-33 dell’aviazione navale russa. A causa dei ritardi e degli alti costi del Su-57, la Russia continuerà a procurarsi caccia di 4++ generazione (cioè non stealth) della famiglia Flanker nei prossimi anni, soprattutto i caccia Sukhoi Su-35S Flanker-E e i bombardieri Su-30SM2 Flanker-H, un caccia da attacco biposto simile nel concetto all’americano F-15E Strike Eagle.

Il Su-35S ha ricevuto il battesimo del fuoco nel 2015, nel corso della partecipazione russa alla guerra civile siriana e al 2020, è in servizio attivo in 98 esemplari nelle forze aerospaziali russe. Il Su-35S è un caccia di alto livello di 4++ generazione con eccellenti caratteristiche di agilità e carico utile grazie ai suoi potenti motori, con una super-manovrabilità in combattimento, alta velocità supersonica e lungo raggio, un’ampia gamma di armamenti che possono essere utilizzati, un moderno sistema di guerra elettronica multicanale e un’alta sopravvivenza in combattimento.

Tra le qualità di questo moderno caccia però manca di un radar di tipo AESA, più potente e più resistente ai disturbi. Il Su-35S è infatti equipaggiato con il radar Irbis-E che oltre ad avere scarse prestazioni di scoperta radar, tracciamento e inseguimento dei bersagli è vulnerabile al jamming delle moderne suite EW. Combinato con missili sostanzialmente a corto o medio raggio, il Su-35 si trova in uno svantaggio significativo nel combattimento BVR soprattutto contro un eventuale avversario equipaggiato con un radar AESA che offre non solo una portata superiore, ma è anche altamente resistente ai disturbi del sistema di guerra elettronica L-175V Khibiny del Su-35S.

Con un velivolo pari classe o inferiore naturalmente il Su-35S da il meglio di se come tra la notte del 4 e 5 marzo durante la quale si sarebbe svolta una battaglia aerea nei cieli ucraini con i Su-27 di Kiev che hanno avuto la peggio con quattro velivoli abbattuti.




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Re: Crisi Ucraina-Russia

Messaggio da Phant » 12 marzo 2022, 0:25





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Re: Crisi Ucraina-Russia

Messaggio da Phant » 14 marzo 2022, 0:33

Aviation-report.com ha scritto:
I droni TB2 di Kiev continuano a colpire i russi che perdono il quinto Ka-52 Alligator, il primo Mi-28 Night Hunte e l’ennesimo Su-25: cerchiamo di fare il punto delle perdite da entrambe le parti

All’alba del 18° giorno di combattimenti in Ucraina, i russi continuano a colpire le infrastrutture militari ucraine e si avvicinano sempre di più a Kyiv [Kiev], ma anche al confine con la Polonia. Lanci missilistici sono stati portati contro gli aeroporti di Dnipro, Ivano-Frankivsk e Lutst. Sul terreno i droni Bayraktar TB2 ucraini continuano a prendere di mira le colonne blindate di Mosca e le sue difese aeree a medio e corto raggio rallentando l’avanzata dell’esercito russo.

Ieri inoltre l’aviazione tattica russa avrebbe perso il quinto elicottero da combattimento Ka-52 Alligator vittima di un Manpads ucraino ed è stata divulgata la notizia che il 3 o il 4 marzo scorso Mosca avrebbe perso anche il primo elicottero d’attacco Mi-28. Gli elicotteri e i velivoli d’attacco Su-25 Frogfoot per la tipologia di missione che svolgono e per la quota alla quale operano sono facili prede dei sistemi di difesa aerea ucraini che stanno andando a segno, soprattutto i Manpads, nonostante le missioni SEAD svolte dai velivoli da combattimento Su-35S. Kiev ha dichiarato invece l’abbattimento di due Ka-52 e di due caccia, un Su-25 e un altro non identificato, probabilmente un Su-30SM o un secondo Su-34.

La nebbia della guerra oscura i dettagli delle battaglie tra l’esercito russo e quello ucraino, ma proviamo a fare un conto delle perdite di elicotteri ed aerei militari dei belligeranti al netto della propaganda che sia Mosca che Kiev utilizzano in maniera massiccia per tentare di modificare la percezione dell’opinione pubblica sull’andamento della guerra.

Cosa ci dicono gli ultimi bollettini rilasciati dai rispettivi Ministeri della Difesa?

Quello di Mosca alle 19 di ieri 12 marzo 2022 dichiarava che durante il giorno, l’aviazione e la difesa aerea delle forze aerospaziali russe avevano abbattuto 1 elicottero Mi-24 Hind dell’aeronautica ucraina e 3 velivoli senza pilota, tra cui 1 Bayraktar TB-2. A ieri in totale le forze russe, sempre secondo il loro Ministero della Difesa, avrebbero distrutto 61 elicotteri, 99 aerei e 128 UAV. Quindi, secondo i nostri dati e tralasciando gli UAV, la Russia avrebbe messo fuori combattimento circa la metà della flotta elicotteristica delle forze armate ucraine, tra aviazione esercito e marina, che era di 122 unità e circa la metà degli aerei dell’aviazione che era di 196 unità (delle quali 159 jet da combattimento e addestramento tra MiG-29, Su-25, Su-27 e L-39).

Il Ministero della Difesa ucraino alle 8:00 di questa mattina 13 marzo 2022 ha dichiarato che in totale le forze ucraine avrebbero distrutto 87 elicotteri e 74 aerei russi e 7 velivoli e pilotaggio remoto.

Ora, secondo le evidenze fotografiche di alcuni gruppi sui social network, come Oryx o Ukraine Weapons Tracker, che stanno cercando di tenere sotto controllo gli accadimenti per dare una visione più corretta della situazione reale sul campo di battaglia, le cose sarebbero molto diverse. Naturalmente rimane una grande incertezza sull’accuratezza di questi dati, soprattutto perché si basano su report open source. Si ipotizza che potrebbero esserci più immagini in circolazione delle perdite russe, dato l’interesse sia delle truppe ucraine che dei civili nel mantenere alta l’operatività e il morale. Indipendentemente da ciò, i gruppi citati forniscono un quadro più accurato dell’andamento della guerra rispetto ad altre fonti, molte delle quali mostrano un chiaro pregiudizio.

Inoltre, gli elenchi degli equipaggiamenti danneggiati/distrutti si allineano bene con la narrazione degli eventi che si stanno verificando durante l’invasione russa e possono fornire alcune informazioni sui dettagli di ciò che sta accadendo sul campo di battaglia. Quindi secondo questi gruppi social abbiamo che ad oggi:

  • l’Ucraina avrebbe perso nove aerei tra cui un Mig-29, tre Su-27, tre Su-35, un AN-26 e un AN-225. A questi si aggiunge un elicottero Mi-24 e quattro UAV dei quali nessun drone TB-2.
    Quindi le differenze tra i bollettini ufficiali e i report sarebbero 99 aerei contro 9, 61 elicotteri contro 1 e 128 UAV contro 4.
  • la Russia invece avrebbero perso dodici aerei tra cui cinque Su-25, due Su-30SM, quattro Su-34 e un AN-29. A questi si aggiungono sedici elicotteri con tre Mi-8, due Mi-24V/P, due Mi-35M, tre Mi-24/35, un Mi-28, cinque Ka-52 e sei UAV.

Quindi le differenze tra i bollettini ufficiali e i report sarebbero 74 aerei contro 12, 87 elicotteri contro 16 e 7 UAV contro 6.

Naturalmente la verità come sempre sarà nel mezzo e il conteggio reale verrà fuori, forse, quando il conflitto troverà una fine. Le notizie si susseguono a ritmi molto veloci. Questa mattina ad esempio la Russia afferma di aver abbattuto un Su-24 ucraino, del quale ancora non si hanno riscontri, come per un Su-24 o Su-34 russo.

Come sempre accade in ogni guerra i numeri forniti dai due schieramenti hanno l’intento di condizionare l’opinione pubblica forti dell’assenza di fonti che possano verificarne la credibilità. E così mentre la guerra continua, più informazioni saranno disponibili e il mondo avrà una comprensione più chiara di ciò che sta accadendo in Ucraina.


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Re: Crisi Ucraina-Russia

Messaggio da Phant » 15 marzo 2022, 0:55





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Re: Crisi Ucraina-Russia

Messaggio da Phant » 19 marzo 2022, 1:20






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