Guerra Ucraina - Russia

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Re: Crisi Ucraina-Russia

Messaggio da Phant » 27 aprile 2022, 0:45





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Re: Crisi Ucraina-Russia

Messaggio da Phant » 12 maggio 2022, 2:19

Aresdifesa.it ha scritto:
Le Forze Aeree Strategiche Russe starebbero impiegando missili Kh-22 o AS-4 Kitchen di epoca sovietica

Le Forze Armate Ucraine hanno osservato e segnalato l’impiego da parte delle Forze Aeree Strategiche Russe di missili aria-superficie Kh-22 nella regione del Donbas, dove sono in corso violenti combattimenti. Da parte ucraina sono stati registrati almeno sei casi di impiego di questo missile da parte dell’Aviazione Russa.

L’Kh-22, noto in ambito NATO come AS-4 Kitchen, è un missile aria-superficie che risale agli anni Sessanta del passato secolo e che non risultava più essere in servizio almeno dal 2010, allorquando si stimava una disponibilità di una cinquantina di questi ordigni.

Ma, evidentemente, le scorte di questi missili non sono state alienate e sembrano impiegate ora dai bombardieri Tupolev Tu-22M. Sicuramente, sono rimasti disponibili alcuni missili Kh-22 configurati per missioni antinave che sono stati impiegati anche di recente per esercitazioni a bordo dei Tu-22M3, perfino inviati in Siria.

Il posto degli Kh-22 è stato preso (o sarebbe stato preso) dai più recenti Kh-32 entrati in servizio nel 2016 per impiego da part dei Tu-22M3. Il Kh-22 è un missile del peso di circa sei tonnellate, con gittata massima attorno i 500-600 km, velocità stimata tra i 3,5 ed i 4,6 mach e testata convenzionale di circa una tonnellata di esplosivo (960 kg). Ovviamente, era previsto l’impiego anche di una testata nucleare con potenza compresa tra 0,35 ad 1 megatone.

Il Kh-22M è dotato di motore a razzo a combustibile solido particolarmente pericoloso per i tecnici e gli avieri che lo devono gestire. Nella variante convenzionale Kh-22M il missile è dotato di sistema di guida inerziale e guida radar attiva per la ricerca finale del bersaglio perché ne era previsto anche l’impiego come arma antinave a lungo raggio.

All’epoca furono sviluppate anche la versione Kh-22MP per la soppressione delle difese aeree nemiche con sistema di guida radar passiva ed una versione da esportazione solo convenzionale denominata Kh-22E. L’impiego di queste datatissime armi suscita più di un interrogativo sulla reale consistenza dell’armamento missilistico e di precisione delle Forze Aeree Russe nonché sull’uso di bombardieri strategici.

Una delle ipotesi che si sta facendo largo è la possibilità che le scorte di munizionamento guidato e di missili aria-superficie moderni in possesso dei Russi stia terminando e/o che vi siano gravi problemi di approvvigionamento per la sostituzione dei circa 2.000 ordigni di questo tipo fin qui impiegati negli oltre due mesi di attività bellica.

Pertanto, non potendo sostituire in tempi brevi il materiale impiegato, secondo questa ricostruzione, si starebbe dando fondo anche alle scorte di vecchi Kh-22 ancora disponibili. Peraltro, essendo missili costruiti tra gli anni sessanta e settanta, bisogna capire anche in che stato sia il carburante allo stato solido particolarmente tossico e pericoloso del motore a razzo, ed il sistema di guida analogico, trattandosi di materiali ritirati da più di un decennio.

Altro aspetto da valutare è l’utilità di impiegare un Tu-22M in compiti tattici; qui probabilmente entrano in gioco altri fattori come l’usura delle linee di cacciabombardieri sopperita con l’uso di velivoli che non nascono per l’impiego tattico ma che per necessità sono inviati sui cieli Ucraini per eseguire missioni tattiche (subendone anch’essi l’attrito come i Sukhoi Su-34 abbattuti).

Verosimilmente, è la somma di questi fattori ad aver spinto l’Aeronautica Russa ad impiegare i vecchi Kh-22 ancora disponibili in operazioni belliche contro l’Ucraina. Con buona approssimazione, i lanci di questi ordigni avvengono a distanza di sicurezza per evitare ai bombardieri problemi di intercettazione della caccia ucraina e per rimanere al di fuori dal raggio d’azione della contraerea di Kiev.


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Re: Crisi Ucraina-Russia

Messaggio da Phant » 19 maggio 2022, 1:24

Aresdifesa.it ha scritto:
Sistemi GPS commerciali a bordo di un Su-34 russo abbattuto in Ucraina

Il Ministro della Difesa del Regno Unito, Ben Wallace, nel corso di un intervento sull’andamento della guerra in Ucraina, ha dichiarato che tra i resti di un moderno caccia-bombardiere russo Sukhoi Su-34 abbattuto sono stati rinvenuti dei ricevitori GPS di natura commerciale.

Non è una novità che gli aerei russi impieghino ricevitori GPS di comune commercio a bordo dei loro velivoli da combattimento, anche se finora vi erano evidenze fotografiche di velivoli piuttosto datati come i Sukhoi Su-24 ed i Sukhoi Su 25 con a bordo questi GPS.

Wallace attribuisce la necessità di ricorrere ai sistemi commerciali GPS per la cattiva qualità dei sistemi di fabbricazione russa che si appoggiano principalmente alla rete nazionale GLONASS.

Inoltre, il Ministro britannico ha puntualizzato che tra i relitti degli aerei russi abbattuti nel corso del conflitto con l’Ucraina in diversi casi sono state rinvenute casi mappe tradizionali con le indicazione del piano di volo e delle modalità di attacco, il che fa presumere che l’uso delle mappe digitali sia poco o per nulla diffuso nelle fila dell’aviazione russa.

Infine, Wallace ha sottolineato l’impiego sempre più diffuso da parte dell’aeronautica russa di munizionamento convenzionale; secondo quanto indicato sia dall’intelligence statunitense, sia da quella britannica, l’aviazione di Mosca in poco più di due mesi di operazioni avrebbe compromesso le scorte di munizionamento guidato e vi sarebbero grosse difficoltà nel ripristinarle, a causa della difficoltà di approvvigionamento dei sistemi di guida.


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Re: Guerra Ucraina - Russia

Messaggio da Phant » 2 giugno 2022, 1:32

Aviation-report.com ha scritto:
Secondo il Dipartimento della Difesa USA la Repubblica Ceca avrebbe donato alcuni elicotteri da combattimento all’Ucraina, forse i Mi-24 Hind

Un nuovo round di aiuti militari è stato annunciato il 23 maggio dai due dei massimi funzionari della difesa degli Stati Uniti: il Segretario alla Difesa Lloyd Austin e il Generale Mark Milley, l’ufficiale più anziano degli Stati Uniti. I due funzionari hanno ospitato un incontro virtuale per discutere lo stato dell’assistenza militare all’Ucraina. I capi della difesa di 47 paesi erano presenti a questo secondo incontro della coalizione, che è stato soprannominato il gruppo di contatto ucraino che prevede di incontrarsi di nuovo a giugno 2022.

Il Segretario alla Difesa Lloyd Austin, durante l’incontro, ha ringraziato diversi paesi europei per le donazioni di armi promesse all’Ucraina, tra cui Regno Unito, Polonia, Norvegia, Italia e Grecia e ne ha individuati altri due per un elogio particolare. “Sono particolarmente grato alla Danimarca, che ha annunciato oggi che fornirà un lanciatore di missili Harpoon per aiutare l’Ucraina a difendere la sua costa“, ha detto Austin. “Vorrei anche ringraziare la Repubblica Ceca per il suo sostegno sostanziale, inclusa una recente donazione di elicotteri d’attacco, carri armati e sistemi missilistici“.

Non è stato subito chiaro modelli e quantità degli elicotteri che i cechi avrebbero donato all’Ucraina. Ad oggi l’aviazione militare ceca gestisce un mix di elicotteri d’attacco dell’era sovietica ed occidentali, tra cui 15 Mi-24 Hind e 19 Mi-17 Hip nel suo inventario attivo e quattro AH-1Z e otto Bell UH-1Y Venom in ordine.

Come sappiamo dall’inizio del conflitto e dell’invasione russa dell’Ucraina, i leader occidentali che organizzano gli aiuti alle forze armate ucraine hanno mostrato una ovvia preferenza per l’invio di apparecchiature del blocco sovietico, come i “ricambi” per i caccia MiG-29 Fulcrum e i sistemi di difesa aerea S-300. La maggior parte delle attrezzature gestite dalle truppe ucraine è di origine sovietica e quindi richiede poco o nessun tipo di addestramento per l’immissione in servizio e per l’utilizzo sul campo di battaglia.

Al contrario, potrebbe richiedere un addestramento sostanziale su jet ed elicotteri occidentali prima che gli operatori ucraini possano farne un uso efficace e lo abbiamo già spiegato quando Kiev ha richiesto l’invio di caccia F-16 ed F-15 di seconda mano. Tutto questo rende i Mi-24 i probabili candidati per gli elicotteri d’attacco diretti in Ucraina, se venisse confermato l’invio e la tipologia di elicotteri.

Gli Stati Uniti stanno fornendo anche un certo numero di Mi-17V-5 Hip, tra 11 e 16 esemplari, ex ed ormai defunta forza aerea afgana e dei quali alcuni sono stati già consegnati nonostante le rimostranze dell’agenzia russa sull’esportazione degli armamenti Rosoboronexport che dice che questi elicotteri non sono soggetti a riesportazione o trasferimento in nessun paese terzo e sarebbe quindi una violazione da parte degli Stati Uniti dei fondamenti del diritto internazionale e delle disposizioni dei documenti contrattuali russo-americani, disposizioni confermate da un documento ufficiale (obbligo) del Pentagono: l’End User Certificate (il documento è stato firmato da Hillary Clinton, che all’epoca era a capo del Dipartimento di Stato), ha detto Rosoboronexport.

Quindi a questo punto anche i Mi-17 di Praga potrebbero essere in ballo per questa donazione. Alcuni paesi dell’Europa orientale, inclusa la Polonia, hanno proposto di inviare le loro scorte di aerei, carri armati e missili dell’era sovietica in Ucraina, in cambio della sostituzione di quei sistemi con moderni equivalenti di fabbricazione americana. Lo sforzo internazionale per fornire materiale alle forze armate ucraine sembra ormai avviato poiché questi equipaggiamenti vedono un crescente successo sul campo di battaglia, nonostante i proclami di Mosca su ipotetici attacchi a magazzini ucraini contenenti armamento occidentale.

“Lo slancio delle donazioni e delle consegne è stato eccezionale“, osserva Austin. “Dopo le discussioni di oggi, sono lieto di riferire che stiamo intensificando i nostri sforzi e, andando avanti, continueremo ad approfondire il nostro coordinamento e la nostra cooperazione in modo che l’Ucraina possa sostenere e rafforzare le sue operazioni sul campo di battaglia“. Il generale Milley ha aggiunto che il numero di truppe americane in Europa e dintorni supera ora le 100.000 unità, un aumento del 30% rispetto ai livelli visti prima dell’invasione russa dell’Ucraina.


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Re: Guerra Ucraina - Russia

Messaggio da Phant » 2 giugno 2022, 2:01

Aviation-report.com ha scritto:
I velivoli d’attacco russi Su-25SM in azione a bassa quota in Ucraina

Il Ministero della Difesa di Mosca ha rilasciato un nuovo video riguardante i velivoli da combattimento Su-25SM3 Frogfoot in azione sul territorio dell’Ucraina. I velivoli russi, coma abbiamo visto in questi mesi, lavorano sempre in coppia volando ad alta velocità ma soprattutto a quote molte basse che li proteggono dai sistemi di difesa aerea a lungo raggio, ma li espongono al fuoco degli ormai famigerati Manpads, i missili terra-aria spalleggiabili, che Kiev ha ricevuto in grandi quantità.

Proprio a causa del forte utilizzo e del suo profilo di volo il Su-25 è, insieme all’elicottero da combattimento Ka-52 Alligator, il velivolo russo al momento più abbattuto del conflitto. Infatti Mosca avrebbe perso, secondo le fonti OSInt e le referenze fotografiche/video dal campo di battaglia, 11 Su-25 e 14 Ka-52. Nel video che inseriamo qui di seguito gli aerei militari russi operano con la grande “Z” bianca dipinta sui velivoli, forse quale segno di riconoscimento per evitare situazioni di fuoco amico, ricordiamo che anche l’Ucraina utilizza i Su-25, oppure solo per spavalderia delle forze russe.

Queste immagini ci danno l’idea della solidità di questo velivolo che, come sappiamo, è l’equivalente del noto A-10 Warthog americano con il quale condivide una forte corazzatura del cockpit per salvaguardare il pilota, una incredibile robustezza generale e la tipologia di missione CAS – Close Air Support ravvicinata con le truppe di terra. Nel video i velivoli russi sono equipaggiati con due pod B-13L ognuno con cinque razzi S-13 da 122mm e due pod ECM subalari (il sistema ECM L370-3S-K25 è parte della suite di autoprotezione L370K25 Vitebsk). Il complesso di autodifesa rileva l’avvicinamento dei Manpads utilizzando sensori ultravioletti. Sull’aereo è installato un ampio set di contromisure che vengono selezionate automaticamente in base all’angolo da cui arriva la minaccia.

Attualmente le forze aerospaziali russe hanno una flotta attiva di circa 130-140 Su-25/BM/SM/SM3 monoposto (dei quali tra 50 e 60 SM e 20+ SM3) e da 25 a 30 Su-25UB e attualmente l’utilizzo operativo del velivolo durante l’invasione russa in Ucraina include missioni CAS nonché l’interdizione aerea sul campo di battaglia e la scorta alle colonne blindate e corazzate di terra.

Il Su-25 iniziò la sua carriera di combattimento in Afghanistan con due velivoli che furono schierati a Shindand nell’aprile 1980. Nel giugno 1981 vi fu schierato il primo squadrone operativo completo di 12 aerei. Durante la guerra in Afghanistan il Su-25 maturò come velivolo CAS robusto e resistente al fuoco nemico. L’esperienza della guerra afgana annunciò molti cambiamenti nel design per aumentarne le capacità di combattimento e le prestazioni. Secondo Sukhoi, i Su-25 hanno effettuato 60.000 sortite in Afghanistan e le perdite in combattimento furono di 23 aerei.




Il Su-25 Frogfoot

Il Su-25 Frogfoot è un velivolo subsonico monoposto pesantemente corazzato ed è il primo jet da combattimento sovietico prodotto in serie, appositamente progettato per il ruolo di supporto aereo ravvicinato (CAS); in quanto tale rappresentava un cavallo di battaglia semplice, efficace e solido. Nella sua forma originale, il Frogfoot è stato progettato per volare in missioni CAS a corto raggio/bassa quota e, dall’inizio degli anni ’80, questo velivolo si è dimostrato una macchina potente ed economica per questo lavoro piuttosto pericoloso. Il robusto, agile e semplice Su-25 è un velivolo d’attacco corazzato in grado di raggiungere bersagli fino a 160 nm dal suo aeroporto di decollo quando opera con un massimo di tre tonnellate di ordigni e due serbatoi di carburante esterni.

La produzione tra il 1978 e l’inizio degli anni ’90 ha rappresentato non meno di 582 Su-25, 50 Su-25BM leggermente migliorati e 182 Su-25K per clienti esportatori costruiti nello stabilimento TAM di Tbilisi. Inoltre, presso l’Ulan-Ude Aviation Plant (U-UAP) in Russia sono stati prodotti da 140 a 150 biposto Su-25UB/UBK, mantenendo la piena capacità di combattimento.

Lo standard di aggiornamento SM, sviluppato all’inizio degli anni 2000, ha portato la suite di missione analogica nell’era digitale moderna. Incorpora la suite di navigazione/attacco PrNK-25SM Bars che utilizza un computer di missione BTsU-25 per facilitare l’integrazione di sistemi digitali e armi. Il pacchetto avionico comprende anche un nuovo HUD KAI-1-01 e un display multifunzionale a colori per migliorare la consapevolezza della situazione, con una mappa digitale, informazioni di volo/navigazione e tattiche, oltre a un sistema di navigazione molto più accurato, basato su un sistema di riferimento giroscopico Ts-061K, che riceve le correzioni dal ricevitore di navigazione satellitare A-737-01 GPS/GLONASS.

La capacità di autoprotezione contro le minacce radar è stata potenziata grazie all’integrazione del nuovo sistema e avviso radar L-150-16 Pastel (RHWS) e la suite di armi guidate è stata ampliata con il missile aria-aria R-73 (AA-11 Archer ) utilizzato sostanzialmente per autodifesa. Ben 84 velivoli sono stati aggiornati, di cui 40 al Su-25SM2 leggermente migliorato.

A metà degli anni 2010 è stato sviluppato l’aggiornamento SM3, al momento il più sofisticato della flotta russa. Mirato principalmente a rafforzare le capacità di autoprotezione e di utilizzo notturno del Frogfoot, integra nuovo hardware e software che gli consentono di impiegare nuove armi guidate di giorno come di notte. L’SM3 vanta anche un collegamento dati crittografato da utilizzare in scenari CAS per lo scambio di informazioni sul targeting con i controllori di volo (FAC) e altri velivoli.

Il Frogfoot aggiornato è inoltre dotato della suite di navigazione/attacco PrNK-25SM-1 migliorata, del sistema di controllo del fuoco SUO-39M, del nuovo sistema di puntamento e designazione IR/TV/laser SOLT-25 installato sul muso per fornire capacità diurne e notturne. All’arsenale di munizioni guidate del Su-25SM3 è stato aggiunto il missile Kh-29T/ TD/TE e la bomba KAB-500Kr, nonché le bombe a guida satellitare KAB-500S.

Inoltre, il Frogfoot migliorato SM3 è dotato della suite di autoprotezione integrata Vitebsk-25 che incorpora l’L-150-16M Pastel RHWS, sensori di avviso di avvicinamento missilistici, distributori di contromisure UV-26M in aggiunta al sistema di disturbo radar dual-pod L-370-3S, che copre la banda di frequenza da 7 a 10 GHz. Gli avvertitori di avvicinamento missilistico sono incorporati nel sottosistema elettroottico Zakhvat che utilizza una coppia di sensori installati in un gruppo a forma di V sotto la coda. Il Su-25SM è stato introdotto in servizio regolare nel 2006 mentre il Su-25SM3 è arrivato nel 2017.


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Re: Guerra Ucraina - Russia

Messaggio da Phant » 19 giugno 2022, 0:59






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Re: Guerra Ucraina - Russia

Messaggio da Phant » 21 luglio 2022, 1:27

Analisidifesa.it ha scritto:
La Russia accelera la produzione di droni Orion per la guerra in Ucraina

Lo stabilimento russo DMZ (Dubnensky Mashinostroitelny Zavod o Dubna Machine-Building Plant), sito a Dubna (poco più di 100 chilometri a nord di Mosca) e incaricato della produzione in serie di droni da ricognizione e attacco inizierà a lavorare su tre turni. Lo ha affermato Alexei Belykh, vicedirettore generale dell’azienda proprietaria dell’impresa del gruppo Kronshtadt.

Com’è noto infatti gli UAV da ricognizione e attacco Orion prodotti dalla Kronshtadt prendono parte alla cosiddetta Operazione militare speciale contro le forze ucraine ma evidentemente in numeri ancora troppo piccoli secondo le richieste della Difesa russa.

«Il nuovo stabilimento per la produzione di droni – ha dichiarato Belykh – al fine di soddisfare gli ordini ricevuti passerà presto a una modalità operativa su tre turni di lavoro.»

Kronshtadt è alla ricerca di personale e propone contratti che includono indennità parziale per l’affitto degli alloggi, stipendio fino a 158.000 rubli (2.680 euro), assistenza sui mezzi di trasporti per chi risiede lontano dallo stabilimento, premi produzione, polizze assicurative incluse nei contratti e altri benefit.

«Per i giovani professionisti e lavoratori senza esperienza, l’azienda implementa i cosiddetti programmi di tutoraggio e formazione» – ha aggiunto Belykh.

DMZ è diventata di proprietà della società Kronshtadt nel luglio 2021 mentre un nuovo impianto di produzione è stato costruito dalla stessa Kronshtadt accanto alla DMZ in tempi record: da aprile a dicembre dello scorso anno. Entrambe le imprese formano adesso il Center for Unmanned Aviation il cui compito è produrre sia veicoli senza pilota che stazioni di controllo.

Il velivolo senza pilota Orion sviluppato dalla società Kronshtadt appartiene alla classe dei velivoli senza pilota da attacco di media quota con una lunga durata di volo (detta appunto MALE o medium-altitude long-endurance). Ha un peso massimo al decollo di 1.100 kg e un carico massimo utile di 250 chili, è lungo 8 metri, dotato di un’apertura alare di 16,2 metri e un’altezza di 3,1 metri.

Secondo il costruttore è dotato di un’autonomia di volo non inferiore alle 24 ore e può volare a un’altitudine massima di circa 7/8.000 metri con una velocità massima di 250 km/h.

Come ampiamente trattato da Analisi Difesa lo sviluppo dell’Orion è iniziato nel 2011 su ordine del Ministero della Difesa russo, la sua produzione in serie è stata avviata nel 2019 e nell’aprile del 2020 sono stati consegnati i primi esemplari dopo averlo testato nel teatro bellico siriano.

Nello scorso gennaio il drone russo ha effettuato una serie di test di lancio di missili e bombe di piccolo calibro, mentre un video fornito dal Ministero della Difesa russo e pubblicato sul nostro canale Telegram ha mostrato l’utilizzo efficace in missioni aria-aria distruggendo un obiettivo aereo durante un’esercitazione avvenuta in Crimea.

Il ruolo degli UAV nell’attuale conflitto tra Russia e Ucraina è sempre più rilevante e Mosca sembra in affanno con la produzione ancora decisamente sottotono degli UAV per l’impiego bellico: una prova su tutte è l’impiego militare di velivoli senza pilota civili (abbattuti dalla difesa aerea ucraina e successivamente documentati fotograficamente) in servizio con l’EMERCOM, il Ministero delle Situazioni di Emergenza, paragonabile alla nostra protezione civile.

Pur senza attribuire troppa attendibilità ai dati riportati dai due belligeranti circa le perdite inflitte al nemico, appare evidente che questo conflitto veda un ampio impiego di droni di diverse tipologie e dimensioni, la cui efficacia è fuori discussione ma con perdite molto elevate: l’11 luglio i russi riferivano di aver abbattuto dal 24 febbraio 1.586 velivoli “unmanned” ucraini, Kiev invece il giorno precedente valutava in 678 i droni russi abbattuti.

Nei giorni scorsi sono stati presentati alla Duma, il parlamento di Mosca, due provvedimenti tesi a rafforzare il controllo dello stato sulla produzione di beni per la Difesa.

“La Russia sta conducendo un’operazione militare speciale da quattro mesi sotto l’enorme pressione delle sanzioni”, ha dichiarato il 6 luglio alla Duma il vice primo ministro Yuri Borisov. “L’onere per il complesso industriale-difesa russo è aumentato in modo significativo. Per garantire la fornitura di armi e munizioni è necessario ottimizzare il lavoro del complesso militar-industriale e delle imprese che operano in collaborazione con l’industria della difesa”.

Le nuove norme permetteranno allo stato di indirizzare la produzione di alcune aziende verso il settore militare e di incrementare il controllo sulla forza lavoro incluse “le condizioni di assunzione, l’orario di lavoro esteso anche a turni notturni e festivi e l’organizzazione delle ferie annuali retribuite.” Borisov ha precisato che non vi saranno conversioni obbligatorie alla produzione bellica delle piccole e medie imprese e che i dipendenti costretti a fare gli straordinari saranno retribuiti.

Droni iraniani per l’Armata Russa?

E’ notizia di questi giorni infine che secondo il Consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan, il Governo iraniano si starebbe preparando a fornire alla Russia diverse centinaia di droni in grado di trasportare armi.

Sullivan ha anche affermato che «Le nostre informazioni indicano anche che l’Iran si sta preparando ad addestrare le forze russe all’uso di questi UAV. Il primo addestramento dovrebbe iniziare all’inizio di luglio. Non è chiaro se l’Iran abbia già consegnato alcuni UAV alla Russia.»

Secondo Sullivan tutto questo aiuterebbe la Russia a localizzare e distruggere l’artiglieria ucraina fornita dall’Occidente e altri sistemi d’arma che hanno rallentato finora l’avanzata russa. Qualora questa notizia venisse confermata darebbe maggior sostegno alla tesi che la Difesa russa è a corto di droni e che la produzione rileva ritmi troppo bassi per accontentare le richieste di Mosca.

Le dichiarazioni Sullivan sono state definite “ridicole e assurde” da una fonte del ministero degli Esteri russo citata dalle agenzie di stampa. “Cose del genere da parte di Washington sono diventate all’ordine del giorno. Un’altra dichiarazione ridicola di un rappresentante americano di alto rango ha causato sincera perplessità a Mosca, ma la lasciamo sulla coscienza di Jake Sullivan”, ha detto la fonte ai giornalisti, secondo quanto riporta Ria Novosti.

La Repubblica islamica ha fatto sapere che il presidente russo Vladimir Putin si recherà in visita ufficiale a Teheran la prossima settimana ma ha respinto le affermazioni di Sullivan.

“Teheran continua ad impegnarsi “affinché la guerra finisca e le parti tornino al negoziato”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Naser Kanani, negando che ci siano stati “importanti sviluppi” sulla cooperazione tecnologica con Mosca da quando il conflitto ucraino è iniziato a fine febbraio.


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Messaggio da Phant » 9 settembre 2022, 2:21





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Re: Guerra Ucraina - Russia

Messaggio da Phant » 15 settembre 2022, 1:11

Insideover.com ha scritto:
Che fine ha fatto l’aeronautica russa?

La controffensiva ucraina che ha travolto le linee russe tra Kharkiv e Balakliya portando alla riconquista di una vasta porzione di territorio al punto da arrivare al confine con la Federazione Russa, è stata possibile per una serie di fattori tra cui si annoverano la superiore capacità di intelligence di Kiev, grazie al supporto occidentale quasi in tempo reale, la riuscita attività di disinformazione che ha fatto credere allo Stato maggiore russo che la controffensiva fosse diretta su Kherson, e la penuria di uomini e mezzi lungo la linea di attacco, proprio generata dalla convinzione che la controffensiva ucraina fosse indirizzata sul fronte meridionale, quindi comportando lo spostamento di riserve in quel settore che poi sono rimaste intrappolate nel collo di bottiglia rappresentato dal fiume Dnepr.

La reazione russa è stata scomposta sul piano terrestre: le immagini che ci sono giunte da fonti non ufficiali, e i rapporti – anche di fonte russa – provenienti da canali social personali, dimostrano che l’esercito russo, se non è in rotta, di certo non sta ripiegando in modo ordinato: numerosi mezzi in efficienza sono stati abbandonati, più ancora è stato abbandonato equipaggiamento personale o leggero, come casse di droni Orlan-10, Rpg (Rocket Propelled Grenade) e preziosi sistemi mobili da guerra elettronica (Ew – Electronic Warfare).

Si pensava che lo Stato maggiore russo avrebbe fatto ricorso all’impiego massiccio dell’unica forza completamente mobilitabile per cercare di bloccare l’avanzata ucraina, stante l’impossibilità giuridica di poter impiegare truppe appena arruolate, ovvero l’aeronautica, ma a più di una settimana dall’inizio della controffensiva le operazioni aeree russe si sono dimostrate sporadiche e senza risultati.

Viene da chiedersi, pertanto, che fine abbiano fatto le Vks (Vozdushno-Kosmicheskiye Sily). Le cause vanno ricercate nella modalità di messa in atto delle operazioni aeree sin dall’inizio del conflitto: l’aeronautica russa non ha ottenuto né la supremazia né la superiorità aerea nei cieli ucraini perché nella dottrina di impiego del potere aereo russo non c’è l’attività Sead/Dead (Suppression Enemy Air Defenses / Destruction Enemy Air Defenses) così come postulata in Occidente. L’attività di soppressione delle difese aeree viene infatti effettuata principalmente in sostegno delle colonne avanzanti delle forze terrestri, inoltre nelle prime settimane di guerra non è stata né data enfasi all’interdizione in profondità nel territorio ucraino, con aeroporti solo parzialmente colpiti (probabilmente per non distruggere le infrastrutture in vista del loro riutilizzo ma crediamo anche per economia di munizionamento/mezzi), né è stato possibile eliminare le postazioni Sam (Surface to Air Missiles) mobili per via di parziale o scarsa raccolta di dati di intelligence. Intelligence che, ancora una volta, è stata fondamentale per salvare il salvabile dal lato ucraino: gli assetti da ricognizione occidentali sono stati messi al servizio di Kiev sin dal primo giorno di guerra, mentre la Russia – che non è più l’Unione Sovietica col suo potenziale bellico – ha evidenziato come la sua architettura satellitare e da ricognizione sia di almeno un ordine di grandezza inferiore rispetto a quella della Nato.

Quindi, ancora una volta, se l’avanzata non ha incontrato la reazione dell’aeronautica russa, che comunque dispone di molti più velivoli rispetto a quella ucraina, uno dei motivi principali è la mancanza di un’attività più concertata ed efficace volta alla distruzione/soppressione dei sistemi Sam mobili ucraini a medio e lungo raggio e ad alta quota (S-300 e Buk) che operano vicino alla linea del fronte.

Pertanto i caccia russi si sono ritrovati a dover operare a bassa e bassissima quota, stante la pericolosità di volare a quote più elevate anche per i velivoli più moderni (Su-35S, Su-30SM, Su-34, Su-25SM3), dotati di sistemi elettronici di protezione. Questo è tanto più vero se osserviamo che, ad oggi, non sono stati osservati Su-35, Su-30, Su-34 o Su-25 con missili antiradiazioni durante le sortite di attacco. Questi vengono solo usati durante apposite missioni Sead/Dead o durante voli di scorta.

Effettuando missioni a quote di volo basse e bassissime, per tentare di ritardare/evitare il rilevamento e l’ingaggio da parte dei Sam ucraini a medio e lungo raggio, l’identificazione dei bersagli in movimento diventa estremamente difficile, e deve affidarsi a osservatori a terra, che in questo caso si sono trovati a dover affrontare lo sfondamento delle linee e un’avanzata che, nella storia della guerra, ricorda molto quella vistasi durante la Prima Guerra del Golfo.

Il volo a bassa quota, però, mette i Su-25 russi a rischio di essere ingaggiati dai Manpads (Man Portable Air Defense System) ucraini, dall’artiglieria di difesa aerea – ad esempio i Gepard forniti dalla Germania – e dai sistemi Sam a corto raggio situati più vicino alla linea del fronte. Questa consapevolezza ha avuto un impatto negativo sull’efficacia delle operazioni dei cacciabombardieri Su-25: i velivoli, infatti, hanno utilizzato (da tempo a ben vedere) una tecnica di lancio del munizionamento a razzo “a parabola”, ovvero puntando il muso del caccia verso l’alto all’ultimo momento per aumentare il raggio d’azione dei razzi e cercare di restare quanto più possibile al di fuori della portata delle possibili difese aeree avversarie. Una tecnica che può risultare efficace per evitare il fuoco nemico, ma che va a discapito della precisione. Inoltre, al fine di ridurre al minimo il tempo trascorso nello spazio aereo ucraino, i Su-25 russi, in genere, hanno lanciato tutti i loro razzi in una o due salve, sperando in un attacco di saturazione d’area.

Anche se i sistemi da difesa aerea ucraini di media/alta quota non fossero un problema, l’aviazione russa avrebbe comunque difficoltà a supportare efficacemente le forze di terra di fronte a un gran numero di sistemi a corto raggio: questo perché l’integrazione delle operazioni aria-terra è generalmente scarsa nell’esercito russo e parimenti lo è la capacità di acquisizione dei bersagli, limitata anche da sistemi di puntamento non all’altezza installati sugli aerei da combattimento russi (e dalla mancanza di essi su quelli più vecchi).

Risulta poi che, proprio nella regione di Kharkiv, gli ucraini abbiano ammassato diversi sistemi antiaerei mobili a corto/medio raggio e Manpads, creando una specie di “bolla di interdizione antiaerea” che ha tenuto lontani i già scarsi cacciabombardieri russi. Consideriamo poi che i Su-25/30/34 russi si affidano per la maggior parte a munizionamento non guidato, che necessità di un bersaglio la cui posizione è nota oppure di capacità Fac (Forward Air Control) per guidare il supporto aereo ravvicinato (Cas – Closed Air Support); pertanto, dato che entrambe queste condizioni sono mancate, capiamo come l’attività di contrasto aereo sia stata molto difficile, praticamente inesistente e quasi del tutto inefficace.


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Re: Guerra Ucraina - Russia

Messaggio da Phant » 20 settembre 2022, 2:19

Aviation-report.com ha scritto:
Guerra in Ucraina: la Russia perde in un solo giorno tre bombardieri Su-24 e un aereo d’attacco Su-25

Sebbene l’aeronautica militare ucraina non abbia ancora ricevuto i sistemi di difesa aerea IRIS-T e NASAMS, questa continua a contrastare efficacemente l’aviazione militare russa e solo il 14 settembre, le forze di difesa aerea ucraine avrebbero abbattuto quattro aerei e un velivolo senza pilota delle forze aeree russe. Non è stato specificato il modello del drone, ma molto probabilmente si tratta di un Orlan 10.

Per quanto riguarda gli aerei invece l’aviazione militare russa avrebbe perso tre bombardieri Su-24M/MR Fencer e un aereo d’attacco Su-25SM Frogfoot. Il giorno prima, il 13 settembre, invece Mosca avrebbe perso un altro Su-24 e un altro Su-25, mentre il 16 Mosca avrebbe perso un ulteriore Su-25. Lo stato maggiore delle forze armate ucraine ha riferito che al 15 settembre 251 aerei russi sarebbero già stati abbattuti, insieme a 216 elicotteri.

Ora come abbiamo sempre detto, i dati forniti dalle fonti ufficiali da entrambe le parti vanno prese con le molle. I dati delle fonti OSint sui social network, che si basano su verifiche visive ed evidenze fotografiche e video direttamente dal campo di battaglia, offrono un diverso punto di vista. Al 16 settembre 2022 gli aerei militari russi persi in battaglia sarebbero 55 contro 37 al 23 luglio scorso:

  • 22 (17) Su-25 Frogfoot
  • 1 (0) Su-24MR
  • 6 (0) Su-24M/MR
  • 11 (5) Su-30SM
  • 1 (1) Su-35S
  • 12 (10) Su-34
  • 1 (1) Su-34M
  • 1 (3) non identificati forse Su-30 oppure Su-34 oppure Su-35


Nelle parentesi abbiamo riportato i dati al 23 luglio scorso. L’aumento, in quasi due mesi, in valore assoluto è di 18 velivoli, in percentuale è circa il 48%. Il Su-25 rimane in assoluto il velivolo maggiormente utilizzato dai russi e quindi quello maggiormente soggetto a perdite in combattimento sia per il profilo di volo utilizzato, missioni volate sempre a bassa quota, sia per l’età avanzata del velivolo.

I Su-25 russi, coma abbiamo visto in questi mesi, lavorano sempre in coppia volando ad alta velocità ma soprattutto a quote molte basse che li proteggono dai sistemi di difesa aerea a lungo raggio, ma li espongono al fuoco degli ormai famigerati Manpads, i missili terra-aria spalleggiabili, che Kiev ha ricevuto in grandi quantità. Questo modo di operare ha avuto un impatto negativo sulle operazioni dei Su-25 che si sta traducendo in molti aerei abbattuti.

A seguire troviamo il Su-34 e il Su-30 velivoli invece moderni e molto capaci ma che sono preda dei sistemi SAM mobili a medio e lungo raggio S-300 e Buk.


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Re: Guerra Ucraina - Russia

Messaggio da Phant » 12 ottobre 2022, 18:15

Ilpost.it ha scritto:
I droni iraniani usati dalla Russia in Ucraina

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Durante il gravissimo bombardamento effettuato lunedì dall’esercito russo contro vari obiettivi civili in Ucraina, oltre a missili e razzi sono stati utilizzati anche diversi droni telecomandati di fabbricazione iraniana. Si chiamano Shahed-136 e secondo varie testimonianze sono una delle innovazioni più significative adottate dall’esercito russo nelle ultime settimane.

I droni Shahed-136 sono fabbricati dalla HESA, una compagnia di stato iraniana. Sono lunghi circa 3 metri e hanno un’apertura alare di 2,5. Possono volare per più di duemila chilometri in maniera autonoma, cioè seguendo delle coordinate GPS, e trasportare fino a circa 50 chili. L’esercito ucraino dice che fanno parecchio rumore, «come quello di una motosega o di uno scooter». Gli Shahed-136 appartengono alla famiglia dei cosiddetti “droni kamikaze”: si schiantano contro un obiettivo facendo detonare il proprio esplosivo, se armati, e quindi autodistruggendosi.

Il fatto che siano grossi, lenti e molto rumorosi, quindi piuttosto facili da distinguere, non li rende meno pericolosi. L’esercito russo li utilizza a gruppi in modo che sia difficile abbatterli tutti. Li fa anche volare a bassissima quota affinché risultino invisibili ai principali sistemi di difesa aerea. Gli Shahed-136 hanno anche un costo molto contenuto: sono costruiti con plastica e metallo economici, e montano dei sistemi GPS simili a quelli che si trovano sugli smartphone. Possono quindi essere utilizzati in grandi quantità, e non centellinati come certe costosissime armi da artiglieria.

Secondo Bloomberg a fine agosto l’Iran ha fornito alla Russia circa un migliaio di Shahed-136. Ufficialmente, il governo iraniano ha smentito la notizia.

Ormai da anni l’Iran è uno dei principali produttori di droni in Medio Oriente, grazie a investimenti e ricerche sui rottami di droni statunitensi lanciati negli ultimi vent’anni in Iraq e Afghanistan. Gli Shahed-136 sono fra i suoi prodotti più sofisticati. Li fornisce da anni ai ribelli Houthi nella guerra civile in Yemen, li ha usati l’anno scorso per attaccare una petroliera israeliana al largo dell’Oman, e li lancia sistematicamente dalle sue basi in Siria per attaccare obiettivi in territorio israeliano.

Ma mentre Israele è dotata di sistemi di difesa aerea all’avanguardia, in grado di intercettare anche gli Shahed-136, l’esercito ucraino fa molta più fatica a fermarli. «Sono una nuova minaccia per tutte le nostre forze di difesa, e dobbiamo usare tutti i mezzi a nostra disposizione per provare a contrastarli», ha detto la settimana scorsa Yuriy Ihnat, portavoce dell’aviazione militare ucraina. Uno dei principali problemi che deve affrontare l’Ucraina, sul contrasto ai droni ma anche in altri ambiti della guerra, è che il fronte con la Russia è lungo centinaia di chilometri. L’esercito ucraino non è in grado di difenderlo tutto con la stessa intensità e deve scegliere con attenzione dove utilizzare alcune tecnologie di difesa.

A metà settembre il Wall Street Journal aveva scritto che fino a quel momento l’esercito russo aveva utilizzato gli Shahed-136 soprattutto nella regione di Kharkiv, dove sta tuttora cercando di contrastare l’offensiva ucraina. A inizio ottobre sei Shahed-136 si erano schiantati su un palazzo a Bila Tserkva, una cittadina circa 50 chilometri a sud di Kiev. Gli Shahed-136 sono stati utilizzati anche nei bombardamenti di lunedì, ma non è chiaro esattamente su quali città.

Per fermare gli Shahed-136 prima che colpiscano l’obiettivo, l’esercito ucraino potrebbe usare dei dispositivi elettronici per mandare in confusione i sistemi GPS, oppure parte dei 26 carriarmati muniti di sistemi di difesa aerea Gepard, forniti di recente dalla Germania. Anche i Gepard in dotazione all’esercito ucraino però sono ben pochi, in confronti al territorio che dovrebbero difendere.


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Re: Guerra Ucraina - Russia

Messaggio da Phant » 18 ottobre 2022, 2:57

Ilpost.it ha scritto:
I lanciarazzi americani non hanno cambiato solo la guerra in Ucraina

Dalla fine di giugno l’esercito ucraino ha cominciato a usare nella guerra contro la Russia lanciarazzi forniti dagli Stati Uniti, armi da fuoco che fanno parte dell’artiglieria leggera e vengono usate per colpire direttamente un bersaglio, con un missile o con altri tipi di proiettili. Quelli a disposizione degli ucraini sono gli “M142 High Mobility Artillery Rocket System”, più spesso chiamati con la sigla HIMARS, e sono, semplificando un po’, dei lanciarazzi di grande precisione e con una gittata eccezionale.

Fin dalle prime settimane del loro utilizzo, gli esperti militari avevano cominciato a chiedersi se gli HIMARS potessero costituire per gli ucraini un vantaggio tale da cambiare il corso del conflitto, che fino a quel momento la Russia non sembrava poter perdere. Gli ultimi mesi di combattimento, con le grandi avanzate dell’esercito ucraino, hanno confermato queste aspettative.

Non tutti erano convinti che gli HIMARS si sarebbero rivelati decisivi: a più di tre mesi di distanza però appare evidente il loro ruolo fondamentale nella controffensiva messa in atto dall’Ucraina a partire da agosto, che ha permesso il respingimento delle truppe russe in molte zone di conflitto e la riconquista di ampie porzioni di territorio. Il successo degli HIMARS in Ucraina è talmente grande che sta persino mettendo in discussione alcune convinzioni radicate su come debbano essere combattute le guerre moderne: soprattutto per quel che riguarda gli spostamenti delle truppe e il dispiegamento su larga scala di mezzi militari.

Alcune operazioni che prima richiedevano aerei, navi e pesanti veicoli corazzati, come la distruzione di una base nemica, oggi possono essere compiute con la stessa efficacia dagli HIMARS da grande distanza. Gli HIMARS sono diversi anche dai lanciarazzi che si usavano fino a poco tempo fa: prima, per essere certi di raggiungere un obiettivo da una certa distanza, gli eserciti dovevano impiegare decine di lanciatori e sparare anche migliaia di proiettili; oggi basta un missile.

Gli HIMARS offrono insomma una combinazione piuttosto unica a livello militare di letalità, gittata e precisione, unita anche a una grande mobilità: i lanciarazzi sono infatti montati su veicoli che si spostano velocemente nelle zone da cui è più agevole colpire o in cui si è più protetti, per non farsi colpire a propria volta.

Hanno una batteria di sei missili, che possono lanciare a una distanza molto superiore ad altri sistemi d’arma simili. Il raggio varia da modello a modello, ma in quelli più avanzati può arrivare fino a 300 chilometri: più o meno la distanza tra Milano e Firenze. Al momento l’esercito ucraino ne ha 16, ma nessuno così potente: le condizioni iniziali imposte dagli Stati Uniti prevedevano che fossero forniti solo modelli meno avanzati e che l’Ucraina non li usasse per colpire obiettivi in Russia.

Negli ultimi giorni gli Stati Uniti si sono impegnati a consegnarne altri 18, che potrebbero avere un peso notevole nel resto del conflitto: uno dei maggiori dubbi che gli esperti militari avevano posto all’inizio dell’estate sull’efficacia degli HIMARS in questa guerra era legato al fatto che ne sarebbero servite almeno diverse decine, per contrastare un esercito come quello russo, assai più nutrito di quello ucraino.

Finora gli HIMARS già a disposizione dell’Ucraina sono stati usati per distruggere centinaia di obiettivi russi, tra cui un gran numero di depositi di munizioni, centri di comando e caserme, snodi logistici e ponti per bloccare l’arrivo di rifornimenti all’esercito in prima linea. Negli attacchi con gli HIMARS sono stati uccisi anche importanti comandanti e ufficiali russi, oltre che molti soldati. Attacchi di questo genere erano serviti inizialmente a fermare l’avanzata russa nella parte orientale dell’Ucraina, ora mirano alle forze russe in ritirata per costringerle ad abbandonare i territori occupati.

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Un giornalista del Wall Street Journal che ha potuto trascorrere del tempo con un’unità ucraina che ha a disposizione degli HIMARS ha raccontato alcuni vantaggi del sistema a cui aveva assistito di persona: per colpire obiettivi che erano stati appena individuati da altre unità dell’esercito, sei soldati avevano interrotto la cena solo per pochi minuti, avevano azionato due HIMARS e avevano sparato sette missili, tornando rapidamente a mangiare senza nemmeno aspettare che arrivassero a destinazione, evidentemente sicuri del risultato.

Una squadra che utilizza un HIMARS è composta da tre soldati. Le munizioni solitamente vengono lasciate da altre unità dell’esercito in punti di consegna concordati e nascoste sotto il fogliame, e quindi non è necessario portarsene dietro diverse tonnellate. Per sostituire quelle nuove con quelle già usate ci vogliono al massimo cinque minuti: dopodiché si può ripartire.

Questa mobilità e le munizioni più piccole permettono alle squadre di restare sul campo anche per diverse settimane, in alcuni casi mesi, senza dover mai tornare alla base, e quindi di essere complessivamente più efficienti. Ogni mezzo ha una cabina blindata per l’equipaggio, in cui i soldati possono dormire quando non si sentono sicuri di mettere le tende.

Al contrario, l’artiglieria russa è molto meno efficiente e moderna: vista la scarsa precisione, per essere sicuro di colpire un obiettivo l’esercito russo solitamente cerca di colpire tutta la zona, usando decine di missili o altri tipi di proiettile. I lanciarazzi russi sono montati su camion assai meno agili degli HIMARS, impiegano circa 20 minuti a posizionarsi per il lancio e 40 per essere ricaricati.

Questo li rende anche molto più vulnerabili, perché nel tempo in cui si organizzano per colpire possono essere colpiti a loro volta. Normalmente spostare l’artiglieria è un’operazione che richiede soldati, camion, carburante e tempo, più altri soldati e veicoli a protezione quando si fanno i rifornimenti.

Gli HIMARS invece sono difficili da seguire e si spostano di continuo. Sull’organizzazione da seguire e sul loro utilizzo i soldati ucraini sono stati istruiti e addestrati dall’esercito americano fuori dall’Ucraina: si ricevono le istruzioni sugli obiettivi da colpire semplicemente con delle coordinate, si ricaricano le munizioni in breve tempo e altrettanto velocemente si raggiunge il punto ottimale di lancio e ci si prepara a colpire. A quel punto uno dei tre soldati all’interno del veicolo – quello che non guida e che non è il comandante della squadra – deve solo schiacciare un bottone, poi si può immediatamente ripartire.

I comandanti ucraini con cui ha parlato il Wall Street Journal stimano che gli HIMARS siano responsabili del 70 per cento delle avanzate militari ucraine sul fronte di Kherson, nel sud-est del paese.

Gli HIMARS furono creati negli anni Novanta dagli Stati Uniti, e sono una versione particolarmente leggera di MLRS (Multiple Launch Rocket System), sistemi d’arma che lanciano contemporaneamente molti missili. La loro ideazione faceva parte di una spinta più ampia di rinnovamento dell’esercito voluta dopo la Guerra fredda e aveva tra i vantaggi una maggiore trasportabilità con aerei militari. La loro efficienza migliorò decisamente con l’introduzione dell’artiglieria a guida GPS: la precisione permetteva di non dover più lanciare contemporaneamente molti missili per distruggere un obiettivo.

Fino a oggi tuttavia l’utilità sul campo di mezzi come gli HIMARS era stata sottovalutata, anche perché dalla loro invenzione non c’erano state vere occasioni in cui era stato possibile farne l’uso per cui erano stati pensati.

Ora molti importanti ex militari o esperti di guerra hanno cominciato a sostenere che il loro utilizzo possa essere una di quelle «svolte epocali» che ridefiniscono il modo di intendere i conflitti: parlando con il Wall Street Journal Robert Scales, importante ex generale degli Stati Uniti, li ha paragonati all’antica imposizione della cavalleria sulla fanteria, o all’introduzione della polvere da sparo quando la guerra si combatteva ancora in scontri più ravvicinati. «La rivoluzione della precisione cambia tutto», ha detto Scales.

Dopo i risultati nella guerra in Ucraina, la multinazionale britannica produttrice di armi BAE Systems ha detto che sta considerando di riprendere la produzione degli M777, un obice simile agli HIMARS ma con una gittata minore. Gli analisti si aspettano un aumento negli ordini di entrambi i tipi di armi.


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Re: Guerra Ucraina - Russia

Messaggio da Phant » 23 ottobre 2022, 15:53




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Re: Guerra Ucraina - Russia

Messaggio da Phant » 29 ottobre 2022, 0:47

Aviation-report.com ha scritto:
Guerra Ucraina-Russia: Londra conferma la perdita del 25% della flotta degli elicotteri da combattimento russi Ka-52

La Russia avrebbe perso oltre il 25% della sua flotta operativa di elicotteri da combattimento Ka-52 Alligator, secondo il Ministero della Difesa del Regno Unito. L’ultimo aggiornamento dell’intelligence britannica riporta che sarebbero almeno 23 le perdite verificate dell’elicottero d’attacco russo Ka-52 in Ucraina dal giorno dell’invasione russa.

L’aviazione russa sta perdendo elicotteri d’attacco a una velocità che dovrebbe allarmare i comandanti e gli equipaggi russi. “Ciò rappresenta oltre il 25% della flotta in servizio dell’aeronautica militare russa di 90 Ka-52 e quasi la metà delle perdite totali di elicotteri della Russia in Ucraina“, ha affermato il Ministero della Difesa britannico. Naturalmente come sappiamo i suddetti elicotteri pur potenti, corazzati e pesantemente armati che siano, a causa del loro profilo di volo a bassa quota sono facile preda dei sistemi di difesa aerea e dei manpads di Kiev. Per utilizzare i loro missili a guida di precisione e i lanciarazzi, le cannoniere russe Kamov Ka-52 si rendono visibili e vulnerabili ai missili ucraini anche a diversi chilometri di distanza.

Il Ministero della Difesa di Londra ha affermato che “la Russia non riesce ancora a mantenere un’adeguata superiorità aerea per effettuare in modo affidabile un supporto aereo ravvicinato vicino alla linea del fronte. È probabile che i comandanti russi ricorrano sempre più allo svolgimento di missioni d’attacco ad alto rischio con elicotteri come una delle poche opzioni disponibili per fornire un supporto ravvicinato alle truppe in combattimento”.

In questo scenario, gli elicotteri d’attacco russi Ka-52 stanno quindi subendo il peso maggiore delle perdite dell’ala rotante durante l’invasione e la loro rilevanza sta svanendo anche con il miglioramento delle difese aeree dell’Ucraina. Stesso ragionamento può valere per l’ala fissa che vede in cima alle perdite il velivolo da combattimento Su-25 Frogfoot che per certi versi opera con un profilo di volo molto simile a quello degli elicotteri Ka-52, Mi-35 o Mi-28N anch’essi utilizzati in Ucraina.

Ad oggi se incrociamo anche i dati delle fonti OSInt, che sfruttano le evidente video e fotografiche per stabilire le perdite di entrambi i belligeranti, Mosca avrebbe perso effettivamente 23 elicotteri d’attacco Ka-52 Alligator, l’ultimo sarebbe stato abbattuto il 26 ottobre. Londra parla di 90 macchine in servizio, a noi risulta prima della guerra una flotta di 116 macchine sulle quali le perdite sarebbero circa il 20%, invece del 25%, sempre perdite molto significative.

Ma, aggiungiamo anche la considerazione che di norma solo, e questo vale sia per la Russia che per le forze occidentali, circa il 70% della flotta di un determinato aereo od elicottero è in condizioni di combattimento i numeri riportati sopra aumentano di qualche punto, ma sempre molto significativo nel contesto del conflitto. Quindi considerando il 70% di 116 elicotteri d’attacco Ka-52 (81 elicotteri) le perdite ammonterebbero circa al 28%, quindi più di un quarto della flotta.

Ka-52 Alligator

ll Kamov Ka-52 (codice NATO: Hokum-B) anche noto come “Alligator”, è un elicottero da combattimento di fabbricazione russa sviluppato negli anni novanta a partire dal Kamov Ka-50 ed entrato in servizio con l’allora Aeronautica militare russa nel 2009. Monta 2 turbine Klimov VK-2500 che gli permettono di sviluppare una potenza fino 1,985 kW (2,699 hp), a seconda della versione. L’elicottero può raggiungere circa 310 km/h di velocità massima e una velocità di crociera di 260 km/h, una velocità di salita di 12 m/s, con una autonomia stimata di 1.110 km e un’altitudine massima di volo di 5.500 metri.

L’Alligator è una macchina potentissima ognitempo dal design molto particolare con i classici due rotori principali contrapposti e senza il rotore di coda tipico del costruttore Kamov. Grazie a questo design, l’Alligator sarebbe più manovrabile rispetto ai suoi concorrenti ed avrebbe un maggiore carico utile, oltre che una velocità massima di tutto rispetto.

Altra peculiarità di questo elicottero è l’utilizzo di seggiolini eiettabili K-37-800M (soluzione più unica che rara per un elicottero), con l’eiezione resa possibile grazie ad un ingegnoso sistema che permette il distacco delle pale poco prima dell’espulsione dei sedili e che permette all’equipaggio di uscire dall’abitacolo dell’elicottero in tutta sicurezza, sicurezza garantita anche da una corazzatura abbastanza forte da proteggere l’aereo da proiettili da 23 mm e sistemi automatizzati per rendere più agevole il pilotaggio.

Il Ka-52 Alligator nasce come elicottero “multiruolo” in grado di fornire supporto aereo ravvicinato (CAS – Close Air Support) e per la copertura delle forze speciali come un pesante elicottero da combattimento, nonché in grado di svolgere missioni di ricognizione, CSAR – Combat Search and Rescue e scouting fornendo dati di mira e monitoraggio del campo di battaglia: è dotato infatti, di un sistema di puntamento all’avanguardia, che comprende un radar a doppia antenna (una sul rotore, per l’acquisizione dei bersagli in aria, e l’altra frontale per i target terrestri) che è considerato, secondo quanto dichiarato dal costruttore, immune dalle attuali minacce elettroniche occidentali.

Naturalmente può operare in qualunque condizione atmosferica e in qualsiasi momento della giornata. E’ equipaggiato con il radar FH01 ma nella versione modernizzata “M” dovrebbe essere equipaggiato con un radar a scansione attiva elettronica (AESA) V006 Rezets (Cutter). Secondo il produttore può rilevare un gruppo di carri armati da 45 km di distanza, un ponte ferroviario da 100 km e una nave da guerra di classe cacciatorpediniere da 150 km. Nella modalità aria-aria, è in grado di rilevare un aereo da caccia con una sezione radar di 3 mq da un massimo di 50 km frontalmente e un elicottero in hovering da 20 km.

L’elicottero da combattimento russo dispone inoltre dell’avanzato sistema di guerra elettronica KRET Vitebsk EW (Electronic Warfare) con capacità di contromisure a infrarossi diretti (DIRCM). Il sistema Vitebsk comprende sistemi di allarme radar e laser, nonché jammer elettro-ottici e radar attivi. I DIRCM sono progettati per sconfiggere i sistemi missilistici terra-aria a guida infrarossa. L’avionica comprende anche il sistema “Okhotnik” per il lancio di armi a guida laser con l’elaborazione delle immagini video per la guida dei missili. Grazie a questi sistemi, l’elicottero può rapidamente individuare e agganciare contemporaneamente più bersagli.

Sul fronte armamenti dispone di potenti armi offensive con sei i punti di fissaggio per gli armamenti per un peso utile totale di 2.000 kg. Il cardine delle capacità di attacco al suolo del Ka-52 è il cannone automatico 2A42-1 da 30mm, oltre che missili guidati anticarro VIKHR (ATGM), missili ATAKA con sistema di guida laser e lanciarazzi B8V-20 per razzi S-8 non guidati da 80 mm.

Il missile anticarro VIKHR ha una portata da otto a dieci chilometri. I Ka-52 possono anche essere armati con missili guidati antiaerei IGLA-V. La suite di contromisure includono unità di disturbo elettronico e jammers attivi, sistemi di allarme laser Pastel (L150) RWR, Mak (L136) IR e Otklik (L140) e lanciatori di chaff e flares UV-26 inseriti nelle carenature nelle estremità alari.


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Re: Guerra Ucraina - Russia

Messaggio da Phant » 5 dicembre 2022, 2:52

Analisidifesa.it ha scritto:
In Ucraina primo impiego operativo per il missile da crociera russo Kh-32

Nell’ambito dell’attuale conflitto russo-ucraino le Forze Aerospaziali russe (VKS) stanno impiegando una serie variegata di armamenti che proprio in Ucraina ha ricevuto il battesimo del fuoco. Ricordiamo ad esempio il missile ipersonico Kh-47M2 Kinžal, il missile aria-aria a lungo raggio R-37M, fino al caccia di quinta generazione Sukhoi Su-57 (anche se in realtà quest’ultimo ha operato limitatamente anche nel conflitto in Siria).

Poche settimane fa è giunta notizia dell’impiego di un’altra arma da parte della VKS: si tratta del missile da crociera ASM (air-to-ship missile) Raduga Kh-32 come ha riferito una fonte del settore della Difesa all’agenzia russa RIA Novosti precisando che i bombardieri russi a lungo raggio hanno ripetutamente effettuato attacchi ad alta precisione contro obiettivi militari ucraini impiegando i Kh-32.

Il missile nato per attaccare grandi unità navali quali le portaerei, equipaggia da alcuni anni i bombardieri supersonici Tupolev Tu-22M3M e un certo numero di bombardieri della precedente variante Tu-22M3. La novità dell’impiego operativo – stante le dichiarazioni fornite – consiste nel fatto che l’oggetto dell’attacco sono stati obiettivi terrestri.

«Con la distruzione degli obiettivi il collaudo operativo sul teatro bellico ha confermato la capacità di questi missili di colpire con precisione anche i bersagli terrestri in condizioni di combattimento; inoltre nessun missile Kh-32 è stato intercettato dai sistemi di difesa aerea ucraini».

Lo scopo principale del missile aria-superficie ASM Kh-32 è difatti la distruzione delle unità navali considerando che l’arma in questione ha caratteristiche migliorate per eludere il sistema di difesa aerea dei gruppi navali guidati da portaerei.

Tuttavia, come ha spiegato la fonte «oggi, il Kh-32 è un sistema missilistico universale, in grado di colpire sia bersagli navali che terrestri con la stessa efficienza.» Analisi Difesa si era occupata lo scorso anno i primi lanci del missile ASM Kh-32 dal Tupolev Tu-22M3 e ancor prima, nel 2016, quando i test di Stato erano in corso d’opera.

Versione profondamente aggiornata del Kh-22 questo missile da crociera, che può essere armato sia con una testata convenzionale che nucleare, raggiungerebbe la considerevole velocità (vicina all’ipersonico) di Mach 4.5/5, utilizza inoltre un nuovo sistema di navigazione che combina i dati GLONASS-GPS e la mappatura radar del terreno al fine di raggiungere livelli estremamente elevati di precisione.

Il Kh-32 disporrebbe poi del doppio della portata del Kh-22 da cui ha ereditato una cellula leggermente modificata e quindi sarebbe in grado di colpire un bersaglio a circa 1.000 chilometri di distanza dal velivolo lanciatore. Il missile risulterebbe difficile da intercettare con i sistemi antiaerei e i caccia intercettori poiché è in grado di raggiungere una quota di 40.000 metri per poi giungere in picchiata ad altissima velocità e con un angolo estremamente ripido sul bersaglio.

Secondo gli open data inoltre, il Kh-32 ha ricevuto un motore modernizzato con una maggiore spinta (da qui la velocità quasi ipersonica), nuove apparecchiature elettroniche digitali tra cui un sistema computerizzato e una stazione radar attiva-passiva protetta dalle interferenze e dai sistemi di contromisure elettroniche.


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