General Atomics Mojave

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General Atomics Mojave

Messaggio da Phant » 15 dicembre 2021, 1:29

Aviation-report.com ha scritto:
La General Atomics svela il nuovo drone “Mojave” armato con fino a 16 missili Hellfire e capace di operare da aeroporti austeri e piste semi-preparate

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Le truppe americane per le operazioni speciali non possono scegliere dove schierarsi in alcune delle missioni più difficili del mondo. Quindi non solo hanno bisogno del miglior supporto, ma ne hanno bisogno per poter andare ovunque. La buona notizia è che le forze armate di oggi beneficiano di 20 anni di innovazione continua, gran parte dei quali è stata resa possibile dai sistemi di aeromobili senza pilota, i droni.

Ecco perché è il momento giusto per un drone completamente nuovo dedicato alle particolari esigenze delle truppe per operazioni speciali e di altri utenti di particolare livello. Dopo anni di preparazione e mesi di voli di prova, la General Atomics Aeronautical Systems, Inc. ha svelato il suo nuovo e rivoluzionario UAS: il “Mojave”.

L’idea originale alla base di Mojave è quella di costruire un drone che gli operatori delle forze speciali potessero portare in condizioni austere e che avesse un carico utile maggiore dell’MQ-1C Grey Eagle, sempre della GA-ASI, utilizzato dall’Esercito americano e in particolare dal famoso 160th Special Operations Aviation Regiment. Però non esiste un chiaro programma militare nel quale si possa adattare il ​​nuovissimo drone e, finora, il Comando delle Operazioni Speciali degli Stati Uniti ha mostrato scarso interesse per gli aerei senza pilota per il suo requisito “Armed Overwatch” teso a sostituire la sua flotta di U-28 Draco.

Se Mojave sembra inizialmente familiare, è perché lo è. Il sistema, infatti, sfrutta tutte le comprovate caratteristiche di successo che hanno reso i suoi fratelli precedenti, tra cui l’MQ-9 Reaper e l’MQ-1C Grey Eagle, gli aerei di maggior successo nel loro genere. La configurazione della cellula di Mojave è quindi ben collaudata e gli operatori possono utilizzare il controllo satellitare in linea di vista diretta o oltre comandando il velivolo utilizzando un’interfaccia di controllo altamente avanzata e tuttavia intuitiva.

Ma guardano un po’ più da vicino, però, il Mojave non è poi così simile agli altri droni di GA-ASi. Il velivolo è equipaggiato con un nuovo e grande e robusto carrello di atterraggio che consente decolli brevi e robuste ali ad alta portanza con piloni sub-alari per agganciare l’armamento per poter sfruttare il drone a partire da aeroporti semi-preparati ed austeri in linea con il nuovo concetto Expeditionary Advance Base Operations (EABO) dei Marines americani ora anche in corso di studio da parte delle forze armate italiane.

Il Mojave può trasportare un carico di armamenti senza precedenti con fino a 16 missili Hellfire AGM-114 o altri ordigni, comprese armi a fuoco diretto come la minigun Dillon Aero M134D-H, nonché sensori o altri carichi utili secondo necessità. L’aereo può trasportare fino a 3.600 libbre se necessario, più del doppio di quello di un Grey Eagle. Dispone del JTAC Remote Targeting e della possibilità di decollo ed atterraggio automatico via satellite.

Altri miglioramenti possono essere trovati sotto la pelle dell’aereo, incluso il motore Rolls-Royce M250 una potenza nominale di 450 cavalli altamente affidabile e ben collaudato; un sensore ad infrarosso elettro-ottico ad alta risoluzione nel muso; il radar Eagle Eye a lungo raggio ad apertura sintetica e tutta una serie di apparati di comunicazione. Con la capacità di volare per più di 24 ore di volo in una configurazione di intelligence, sorveglianza e ricognizione quando l’aereo è pulito, senza armamenti esterni, il Mojave supera facilmente qualsiasi altro aereo leggero turboelica ad ala fissa con equipaggio.

Il primo volo di un prototipo del Mojave è stato questa estate presso i poligoni di test nel deserto, i Desert Horizon, della compagnia nel deserto del Mojave. Da allora, la General Atomics ha affermato che l’inviluppo di volo dell’aereo è andato aumentando.

La capacità di decollo corto e il carello rinforzato significano che il Mojave avrà molte più opzioni su dove e come potrebbe operare. In uno scenario in cui potrebbe essere schierato dagli Stati Uniti, il velivolo potrebbe atterrare in una base avanzata ed austera utilizzata dalle forze per le operazioni speciali americane o dalle loro unità partner, fare rifornimento anche tramite un sistema ALARP (Air Landed Aircraft Refuelling Point), che permette di prelevare il carburante direttamente dai serbatoi di un velivolo C-130J tramite SPRP (Single-Point Refuel Panel) o dal RGR (Rapid Ground Refuel) che consente il rifornimento contemporaneo fino a quattro velivoli, caricare armi e quindi lanciarsi di nuovo per un’altra missione. Un aereo disarmato inviato per una missione di intelligence, sorveglianza e ricognizione potrebbe decollare in meno di 1.000 piedi e rimanere in volo per più di 20 ore. Piste più lunghe e più carburante consentirebbero invece una maggiore durata, fino a circa 27 ore di volo.

Tuttavia, i comandanti delle operazioni speciali hanno molte altre opzioni: potrebbero portare il Mojave nell’ambiente operativo pieno di altre apparecchiature in un C-130 Hercules o C-17 Globemaster III e quindi configurare l’aereo sul posto. Immaginate le forze americane che operano da una posizione austera avanzata senza shelter, hangar o piste asfaltate. Un aereo da trasporto potrebbe arrivare con il Mojave in ottimo stato di preparazione e anche con un po’ di carburante già a bordo. Le truppe a terra avrebbero bisogno solo di circa tre ore, equipaggiamento di spedizione e strumenti manuali per assemblare l’aereo e poi farlo decollare.

Oppure in un altro scenario, immaginiamo che le forze americane e alleate stiano operando da una base aerea convenzionale con hangar e attrezzature di supporto più complete. I comandanti a terra potrebbero schierare velivoli da trasporto caricati con un certo numero di velivoli Mojave da assemblare e con tutte le relative attrezzature di supporto.

Allo stesso modo per i ruoli di sorveglianza armata o di attacco, un Mojave armato con 12 missili aria-terra Hellfire e con circa 1.600 piedi di pista a disposizione, non importa se striscia erbosa in una radura della giungla, se distesa di sabbia o lago asciutto, potrebbe rimanere in volo a supporto delle truppe di terra per più di 9 ore. Queste caratteristiche, nonostante possano variare a seconda del carburante, della pista, degli armamenti e di altri fattori di una missione, rendono il Mojave più capace di qualsiasi piccolo aereo turboelica, con equipaggio, nel ruolo di sorveglianza armata.

Un distaccamento di velivoli Mojave, che lavora di concerto con altri enti, cambierà il modo in cui combattono le forze per le operazioni speciali. Le truppe a terra potrebbero avere una sorveglianza costante su un’area di interesse ben prima di un’operazione, supporto armato durante l’operazione e una sorveglianza prolungata dopo l’operazione e il loro ritorno alla base.

Una nuova rete dati e l’hardware a supporto offrono ai piloti un controllo maggiore di quanto non abbiano mai avuto prima, anche nelle mani di personale JTAC in missione con forze speciali. Usando un piccolo tablet standard delle dimensioni di un libro, si può prendere il controllo dei sensori di puntamento del Mojave e dirigere le armi esattamente dove è necessario, senza bisogno di cercare di parlare con il pilota.




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Re: General Atomics Mojave

Messaggio da Phant » 22 agosto 2023, 0:52

Aviation-report.com ha scritto:
Il drone Mojave di GA-ASI completa la prima missione da una pista semipreparata in ambiente austero

All’inizio di agosto, la General Atomics Aeronautical Systems, Inc. (GA-ASI) ha completato con successo numerosi decolli ed atterraggi con il suo nuovo drone Mojave Unmanned Aircraft System (UAS) da una pista semipreparata e in ambiente austero vicino a El Mirage, in California.

La capacità di decollare ed atterrare da superfici non preparate dimostra l’allontanamento del nuovo drone Mojave dalla dipendenza dei tradizionali velivoli ad ala fissa dalle piste preparate. Questa nuova capacità offre una maggiore versatilità e consente al velivolo di operare in aree austere e precedentemente ritenute inadatte alle operazioni con i droni.

“Essere in grado di eseguire missioni in luoghi austeri con l’indipendenza dalla pista tradizionale apre nuovi scenari operativi per i comandanti in tutti i servizi e le località geografiche“, ha affermato il presidente GA-ASI David R. Alexander. “Mojave può farlo mantenendo significativi vantaggi in termini di resistenza e persistenza rispetto al decollo e all’atterraggio verticale (VTOL) e agli aerei con equipaggio“.

I test di volo hanno visto il ​​primo Short Takeoff and Landing (STOL) su una superficie sterrata per il drone Mojave. I decolli sono stati eseguiti in soli 586 piedi e gli atterraggi brevi completati in appena 335 piedi. I test si sono concentrati principalmente sulla raccolta di feedback sul terreno e non sul raggiungimento delle distanze più brevi possibili in decollo o atterraggio.

Derivato direttamente dall’MQ-1C Grey Eagle e dall’MQ-9 Reaper, il drone Mojave è un dimostratore tecnico con capacità STOL, che lo rende un versatile UAS per le operazioni “expeditionary”. Aderendo ai principi del Modular Open System Approach (MOSA), il Mojave sfrutta l’avionica modernizzata, i collegamenti dati, l’integrazione dei sensori e la stazione di controllo a terra del velivolo Grey Eagle 25M di GA-ASI . Queste caratteristiche, insieme alle ali allargate con dispositivi ad alta portanza, motore a turbina da 450 CV collaudato in combattimento e carrello di atterraggio rinforzato, rendono il drone Mojave ideale per superfici semipreparate grazie anche ad un ingombro ridotto a terra.

Questo UAS offre la capacità per operazioni aeree senza avere la necessità delle tipiche piste o infrastrutture aeroportuali, quindi può essere rapidamente schierato in posizioni discrete e non tradizionali. Per estendere la portata operativa, il drone Mojave può essere trasportato in un C-130 ed essere rapidamente assemblato ed impiegato.

Un aereo da trasporto potrebbe arrivare con il Mojave in ottimo stato di preparazione e anche con un po’ di carburante già a bordo. Le truppe a terra avrebbero bisogno solo di circa tre ore, equipaggiamento di spedizione e strumenti manuali per assemblare l’aereo e poi farlo decollare. Queste innovazioni rendono il Mojave il drone perfetto per eseguire missioni di ricognizione, sorveglianza e acquisizione di obiettivi, attacchi e supporto in ambienti contestati.

Progettato per essere rapidamente dispiegabile in operazioni “expeditionary” in linea con il nuovo concetto Expeditionary Advance Base Operations (EABO) dei Marines americani. Le caratteristiche del Mojave includono una cellula rinforzata che consente operazioni in condizioni austere. Il Mojave può trasportare un carico di armamenti senza precedenti con fino a 16 missili Hellfire AGM-114 o altri ordigni, comprese armi a fuoco diretto come la minigun Dillon Aero M134D-H, nonché sensori o altri carichi utili secondo necessità come i pod per il rifornimento logistico.

Il Mojave può fornire una maggiore flessibilità operativa pur essendo dotato di una suite multi-sensore che include quello elettro-ottico/infrarossi (EO/IR), radar ad apertura sintetica/indicatore di bersaglio mobile al suolo (SAR/GMTI), Electronic Intelligence (ELINT) e Signals Intelligence (SIGINT) per supportare missioni terrestri o marittime nell’ambito dell Joint All-Domain Operations (JADO).




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Re: General Atomics Mojave

Messaggio da Phant » 1 dicembre 2023, 19:15

Aviation-report.com ha scritto:
Per la prima volta il drone Mojave vola da una portaerei britannica

Per la prima volta il drone Mojave vola da una portaerei britannica. Il più grande drone mai lanciato da una portaerei della Royal Navy ha aperto la strada alla prossima generazione di capacità aeronavale del Regno Unito. Il drone appositamente modificato e gestito a distanza da un pilota su un terminale di computer è decollato ed è atterrato in sicurezza a bordo della portaerei HMS Prince of Wales in una prova unica al largo della costa orientale degli Stati Uniti.

Nessun velivolo senza equipaggio delle dimensioni del drone “Mojave”, lungo nove metri, con un’apertura alare di 17 metri (sei metri più largo di un caccia stealth F-35B Lightning) e pesante più di 1 tonnellata e mezzo a pieno carico, ha mai volato prima da una portaerei al di fuori di quelle della Marina degli Stati Uniti.

La sperimentazione al largo delle coste della Virginia sblocca ulteriormente il potenziale delle portaerei di classe Queen Elizabeth del Regno Unito, dimostrando come i moderni sistemi aerei senza equipaggio possono operare insieme agli aerei con equipaggio di quinta generazione come i Lightning.

“La sperimentazione del Mojave è una novità europea: la prima volta che un sistema aereo a pilotaggio remoto di queste dimensioni ha operato da e verso una portaerei al di fuori degli Stati Uniti“, ha affermato il contrammiraglio James Parkin, direttore Develop della Royal Navy, il cui team ha pianificato il processo.

“Il successo di questo esperimento annuncia una nuova alba nel modo in cui gestiamo l’aviazione navale ed è un altro passo entusiasmante nell’evoluzione del gruppo d’attacco delle portaerei della Royal Navy in una forza combattente mista con e senza equipaggio”. Il Royal Navy’s Second Sea Lord, il Vice Ammiraglio Martin Connell, ha affermato che abbracciare l’autonomia sarà “il passo logico successivo per garantire che la Royal Navy possa continuare a combattere e vincere in un ambiente operativo sempre più complesso”.

Ha continuato: “Con così tanti partner internazionali interessati ai risultati di queste prove Mojave a bordo della HMS Prince of Wales, sono lieto che stiamo assumendo la guida di un lavoro così entusiasmante e importante per sbloccare il potenziale a lungo termine della portaerei e spingerlo nel 21° secolo come una capacità sorprendente e altamente potente.”

La Royal Navy ha vent’anni di esperienza nell’utilizzo di velivoli senza pilota dalle sue navi, ma i sistemi esistenti della Fleet Air Arm, come il Puma, lanciato a mano, e il nuovo elicottero in miniatura Peregrine che entrerà in servizio a gennaio, sono progettati per voli a corto raggio per le operazioni di sorveglianza a terra e in mare.

Il Mojave, una versione del drone MQ-1C Grey Eagle adattato per decolli e atterraggi brevi da piste ancora più corte del ponte di volo delle portaerei di classe Queen Elizabeth, è un aereo molto più grande e complesso. Prodotto dall’azienda statunitense General Atomics, il Mojave è in grado di compiere numerose missioni di lunga durata da media quota.

Appartiene alla stessa famiglia di velivoli del nuovo velivolo Protector RG Mk1 della Royal Air Force, tali velivoli a pilotaggio remoto di tipo MALE “media altitudine e lunga durata” sono in grado di condurre missioni di sorveglianza e attacco a lungo raggio su molte migliaia di miglia quadrate.

Mesi di pianificazione da parte di esperti della Royal Navy, della General Atomics e dell’equipaggio della HMS Prince of Wales hanno portato alla sperimentazione, una delle tante che ha coinvolto, quest’autunno, droni e F-35, per ampliare i limiti delle operazioni che coinvolgono le due portaerei del Regno Unito. “Io e il mio team siamo entusiasti e orgogliosi di essere i primi a far decollare e atterrare un Mojave da una portaerei”, ha affermato il comandante Martin Russell, responsabile delle operazioni aeree a bordo della HMS Prince of Wales.

“L’integrazione del personale della Royal Navy Develop e della General Atomics nel team Prince of Wales è stata fondamentale per consentire a un sistema aereo a pilotaggio remoto così grande di operare dal ponte durante questa prova, con la capacità che sembra uno sguardo al futuro di queste navi”. L’HMS Prince of Wales sta conducendo un’intensa attività di addestramento e sperimentazione con il Corpo dei Marines degli Stati Uniti, che ha visto anche l’omologazione della nave per l’utilizzo degli F-35B, prima di tornare a Portsmouth il mese prossimo.


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