Esercitazioni Ufficiali

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Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 21 novembre 2021, 1:11

Insideover.it ha scritto:
Cina: anche modelli di aerei Awacs americani per le esercitazioni

Dopo la scoperta, attraverso fonti open source satellitari, di sagome di portaerei statunitensi nel deserto della Cina utilizzate come bersaglio durante le esercitazioni missilistiche, arriva la notizia che l’Esercito Popolare di Liberazione ha costruito dei modelli a grandezza naturale del velivolo Awacs (Airborne Warning and Control System) dell’U.S. Air Force Boeing E-3 “Sentry”.

Sempre in quella parte del deserto del Gobi dove sono stati visti i simulacri di portaerei, sono stati notati, su di una pista di atterraggio, due simulacri del noto velivolo da Early Warning in forza agli Stati Uniti e alla Nato. Le immagini, mostrate da The War Zone in anteprima, sono state ottenute da Planet Labs e sono datate 28 agosto 2021.

Indagini effettuate dal sito statunitense riferiscono che un rapporto del Center for a New America Security, rilasciato a febbraio 2021, aveva mostrato un primo modello di E-3 situato nel poligono cinese. Non è chiaro da quanto tempo fosse presente il finto Sentry, ma secondo le immagini satellitari recuperate da The War Zone, è probabile che si tratti di diversi anni, con il secondo esemplare arrivato molto più di recente.

Nessuno fa modelli su larga scala delle infrastrutture e delle risorse dei potenziali nemici con la stessa frequenza della Cina: Lorenzo Vita, dalle nostre colonne, aveva ricordato la falsa portaerei statunitense costruita dall’Iran, ma quando si tratta di Pechino appare evidente che questa metodologia di addestramento viene usata su larga scala. Il Pla (People’s Liberation Army) ha costruito un “diorama” a grandezza naturale dell’edificio presidenziale di Taiwan, così come sono stati ricostruite basi aeree taiwanesi ed altro ancora.

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La fabbricazione di modelli dell’E-3 Sentry da utilizzare come bersaglio ha perfettamente senso. I velivoli sarebbero tra gli obiettivi prioritari per i missili cinesi a lungo raggio in quanto rappresentano un assetto fondamentale in guerra per i compiti che svolgono, cioè di controllo dall’aria del campo di battaglia. Il modo migliore per colpire un qualsiasi aereo durante un conflitto è quando si trova a terra. Distruggere gli E-3, e altri mezzi di supporto simili, significherebbe un passo significativo verso la neutralizzazione del vantaggio statunitense nel combattimento aria-aria e della situational awareness sul campo di battaglia. Proprio per questo la Cina ha sviluppato un caccia stealth pesante (il Chengdu J-20) e missili aria-aria di lunghissima portata per distruggere questo importante velivolo, ma colpirlo prima ancora che possa decollare rimane il miglior modo di eliminarlo. Questa sarebbe una priorità assoluta per le unità di missili balistici cinesi durante le fasi iniziali di una vera e propria guerra. Lo stesso si può dire per altri assetti fondamentali di alto valore come la famiglia di velivoli E-8 Jstars e RC-135, anch’essi basati sulla stessa cellula del vecchio Boeing 707 che ha originato il suo “parente” militare, il C-135.

Il bersaglio principale per i missili balistici a raggio medio e intermedio cinesi, quindi, sarebbe la base aerea di Kadena a Okinawa, che ospita permanentemente anche gli E-3. Durante le prime fasi di un conflitto tra Stati Uniti e Cina, Kadena verrebbe letteralmente inondata di vettori balistici e da crociera, puntando su un effetto sorpresa, che però difficilmente sarebbe possibile attuare a causa della fitta rete di sorveglianza statunitense e alleata. Altri bersagli prioritari, come la base aerea di Andersen a Guam o anche Wake, potrebbero ospitare velivoli similari durante una crisi, che decollerebbero con largo anticipo prima di un attacco missilistico.

Per mettere in atto una reale minaccia, e non solo rivolta verso i velivoli da Early Warning statunitensi ma anche alle portaerei statunitensi, la Cina deve perfezionare la sua “killing chain” che permette ai missili di venire utilizzati efficacemente: si tratta quindi di migliorare le capacità di raccolta di informazioni e perfezionare gli strumenti di puntamento dinamici (ad esempio utilizzanti sistemi IR o radar) con capacità di riconoscimento automatico del bersaglio. Considerando poi che in caso di conflitto, se non assolutamente imprevisto, tali assetti strategici verrebbero dispersi nel vasto scacchiere Indopacifico, alla Cina occorre prima di tutto avere una costante capacità di ricognizione e sorveglianza, che potrebbe essere seriamente messa in crisi dall’attività avversaria.

In ogni caso utilizzare modelli di assetti avversari, anche a grandezza naturale quando si parla di velivoli, per le esercitazioni di tiro non è affatto una novità e spesso e volentieri si usano anche vecchi aerei ancora presenti nei registri aeronautici come bersagli volanti pilotati a distanza.

Quanto scoperto nel deserto cinese non è però solo una curiosità: dimostra il sempre maggiore sforzo, da parte della Cina, di migliorare le sue forze armate che, negli obiettivi di Pechino, devono diventare “di primo livello” entro l’anno 2050. Proprio da questo punto di vista le sue costruzioni, sia navali ma anche aeronautiche, sono aumentate di numero e di qualità rispetto solo a due decenni fa: di recente abbiamo avuto modo di vedere immagini di un nuovo caccia imbarcato di ultima generazione – che ricorda molto l’F-35C – e il roll out di una versione biposto del caccia pesante J-20, che probabilmente servirà non solo per l’addestramento ma anche per “guidare” i droni “loyal wingman” di fabbricazione locale.

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Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 23 novembre 2021, 1:38

Aviation-report.com ha scritto:
F-35B italiani dell’Aeronautica e della Marina per la prima volta imbarcati sulla portaerei Cavour si addestrano con gli F-35B americani della portaerei britannica Queen Elizabeth

Si è tenuta domenica 21 novembre 2021, nel Mediterraneo centrale, un’importante esercitazione internazionale che ha visto impegnata la portaerei Cavour della Marina Militare e velivoli F-35B del Gruppo Aerei Imbarcati della Marina Militare e del 32° Stormo dell’Aeronautica Militare, unitamente al gruppo navale britannico guidato dalla portaerei Queen Elizabeth, sulla quale hanno operato nell’occasione anche gli F-35B del VMFA-211 dello US Marine Corps.

L’evento si è svolto alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, accompagnato per l’occasione dal Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio di Squadra Enrico Credendino e dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti.

L’attività aerea a bordo della portaerei Cavour, svolta in piena sinergia tra Marina e Aeronautica, rappresenta una pietra miliare nello sviluppo della capacità nazionale di proiezione dal mare del potenziale offerto dai nuovi velivoli di quinta generazione, gli F-35B.

L’Ammiraglio Cavo Dragone, complimentandosi con il personale della Marina e dell’Aeronautica coinvolto nell’attività, ha evidenziato come “oltre alle ottime capacità già raggiunte dagli F-35A dell’Aeronautica, sia in campo operativo che in operazioni reali, l’esercitazione odierna rappresenta un forte impulso nel processo di sviluppo della capacità nazionale di proiezione aerea dal mare, con l’integrazione di velivoli multiruolo aerotattici interforze di quinta generazione, permettendo al nostro Paese di essere l’unico in grado di garantire detto contributo in ambito Unione Europea“.

Concludendo, “le sinergie tra Marina e Aeronautica nell’impiego degli F-35B da bordo della portaerei verranno raggiunte anche nell’impiego da terra, operando congiuntamente in situazioni operative ove non dovessero essere disponibili piste di atterraggio idonee per velivoli convenzionali“.

“Per l’Aeronautica Miliare la capacità di appontare sulle portaerei è un elemento che amplifica ed integra la capacità expeditionary della Forza Armata“, ha dichiarato il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti. “Attività di questo genere, nell’ambito della capacità Short Take-Off and Vertical Landing (STOVL), consentono di addestrarsi per operare in contesti operativi e su piste corte e dimostrano quanto il nuovo velivolo di 5^ generazione, grazie alla sua versatilità di impiego, sia un assetto fondamentale per la Forza Armata e per la Difesa per garantire la proiezione delle forze nelle aree di crisi “.

Nell’interazione con la portaerei britannica, grazie all’elevato livello di interoperabilità raggiunto, due F-35B italiani sono appontati sulla Queen Elizabeth e contestualmente due F-35B dello US Marine Corps, imbarcati sulla nave inglese, sono appontati sulla portaerei italiana Cavour hanno fatto rifornimento e poi sono ripartiti. Per il Corpo dei Marines, questa è la terza volta che i suoi velivoli effettuano attività di cross-decking su altre unità navali nell’ambito del rischieramento britannico UK CSG21.

L’Italia invece è diventata la terza nazione ad far atterrare i propri F-35B sul ponte di volo della portaerei britannica HMS Queen Elizabeth. Una dimostrazione significativa dell’interoperabilità della nave flagship del Regno Unito con altre nazioni utilizzatrici del velivolo stealth americano. Importantissimo è quindi il fatto che gli F-35B statunitensi, italiani e britannici siano in grado di volare dal ponte di volo di un’altra portaerei offrendo una elevata interoperabilità e agilità tattica a tutto vantaggio strategico per la NATO e i suoi membri.

L’interazione ha visto anche un’ulteriore attività addestrativa in volo con il coinvolgimento di F-35B decollati dalle due portaerei, che hanno svolto una impegnativa missione di combattimento aereo. Oltre al successo delle attività congiunte svolte dai velivoli di Marina e Aeronautica a bordo di Nave Cavour, l’interazione odierna con il gruppo portaerei britannico ha consentito di testare con successo le procedure tecnico – operative congiunte mirate al raggiungimento della piena interoperabilità tra le due Marine.

Per l’Aeronautica Militare, come detto, l’evento ha costituito un ulteriore step nell’ambito delle numerose attività addestrative che la Forza Armata ha organizzato, o alla quale ha preso parte in questi ultimi mesi per implementare le capacità expeditionary e testare la capacità di proiettare, con brevissimo preavviso, un adeguato pacchetto di forze in un’area di interesse anche lontana dalla madre Patria e in un ambiente semi-permissivo.

Questo, ad esempio, è stato l’obiettivo dell’esercitazione “Proof of Concept Expeditionary“, e della Falcon Strike 2021 eventi pensati per sintetizzare le principali e peculiari capacità di proiezione delle forze che l’Aeronautica Militare è in grado di esprimere oggi al servizio della Difesa e del Paese, che si sono tenuti sull’isola di Pantelleria.

Con l’attività svolta si apre una nuova pagina dove l’interoperabilità e il concetto di sinergia Joint and Combined tra le Forze armate sono fatti concreti nel rispetto delle peculiari specificità verso un efficace strumento militare al servizio del Paese e della collettività anche internazionale.


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Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 1 dicembre 2021, 1:29

Aviation-report.com ha scritto:
Gli F-15E Strike Eagle dell’Air Combat Command americano prendono parte ai test Dual Capable Aircraft NucWSEP per l’utilizzo delle armi nucleari tattiche B61

I velivoli da combattimento F-15E Strike Eagles dell’US Air Combat Command hanno partecipato al programma di valutazione del sistema di armi nucleari per velivoli a doppia capacità presso la base aerea di Nellis, in Nevada, all’inizio di questo autunno.

In questa iterazione della DCA (Dual Capable Aircraft) NucWSEP, personale di volo e tecnici della manutenzione hanno volato e caricato le bombe nucleari B61-3 e B61-4 Joint Test Assemblies, noti come JTA, sugli F-15E del 391st Fighter Squadron, provenienti dalla Mountain Home Air Force Base, Idaho. Le bombe JTA sono state lanciate presso il Tonopah Test Range, in Nevada, a supporto degli sforzi per testare ulteriormente la capacità intrinseca dell’F-15E di utilizzare le armi nucleari tattiche della serie B61.

“Una missione di valutazione nucleare testa e valuta la manutenzione, l’equipaggio di volo e gli aviatori per fornire la garanzia delle capacità nucleari dalle scorte all’utilizzo“, ha affermato il tenente colonnello Douglas Kabel, vicedirettore della deterrenza strategica e dell’integrazione nucleare dell’Air Combat Command. “Migliora la nostra prontezza dando ai nostri equipaggi l’esperienza di cui avrebbero bisogno per impiegare le armi della serie F-15E e B61 in un conflitto futuro in un ambiente conteso“.

Come parte del futuro piano di caccia “4+1”, l’F-15E garantisce un legame tra le piattaforme DCA di quarta generazione e i caccia di quinta e sesta generazione. Ciò significa che gli F-15E continueranno a svolgere un ruolo significativo mentre l’US Air Force perfezionerà il CAFFORGEN – Combat Air Force, Force Generation Concept. “Il CAFFORGEN aumenterà e sosterrà la prontezza per le forze aeree da combattimento“, ha affermato il Generale Mark Kelly, Comandante dell’Air Combat Command.

Gli F-15E delle unità dell’Air Combat Command si stanno preparando per il combattimento futuro partecipando ad esercitazioni e operazioni che incorporano i concetti ACE, che assicurano che le forze schierate in avanti siano pronte a proteggere e difendere gli Stati Uniti assicurando la prontezza e la disponibilità ad operare a fianco degli alleati e partner per la sicurezza. Il 366th FW di Mountain Home AFB, che ha utilizzato gli F-15E durante il recente DCA NucWSEP, ha così partecipato al PACIFIC IRON Dynamic Force Employment di INDOPACOM poche settimane prima dell’evento NucWSEP.

La prima arma nucleare tattica della serie B61 è entrata in servizio 50 anni fa e nel corso dei decenni sono state apportate numerose modifiche per aumentarne la sicurezza e l’affidabilità. La B61-12 consolida e sostituisce la maggior parte delle precedenti varianti. La National Nuclear Security Administration ha recentemente annunciato l’intenzione di produrre la prima B61-12 aggiornata nell’anno fiscale 2022.

Inoltre, in collaborazione con la National Nuclear Security Administration, il Los Alamos National Laboratory e l’US Air Force, Sandia aveva già completato una dimostrazione completa del sistema d’arma B61-12 con il caccia F-15E Strike Eagle a marzo del 2020 e un’altra a luglio 2020 con il bombardiere strategico B-2A Spirit. Quindi oltre all’F-35A, la bomba B61-12 sarà certificata per volare su F-15E, B-2, F-16C/D, F-16 MLU, PA-200 e B-21.


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Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 6 dicembre 2021, 0:34

Aviation-report.com ha scritto:
Gli F-16 olandesi partecipano all’esercitazione “Gioia Falcon” con gli Eurofighter del 36° Stormo di Gioia del Colle

Si è conclusa lo scorso 26 novembre 2021, presso il 36° Stormo Caccia di Gioia del Colle, l’esercitazione “Gioia Falcon” che ha visto addestrarsi, in maniera congiunta, alcuni assetti dell’Aeronautica Militare con i paritetici assetti appartenenti alla Royal Netherlands Air Force.

L’esercitazione in particolare ha coinvolto diversi velivoli tra cui Eurofighter Typhoon, F-35 e gli elicotteri HH-139 dell’Aeronautica Militare e gli F-16 Fightning Falcon della Royal Netherlands Air Force. Il centro di comando e controllo aereo dispiegabile della NATO con sede a Poggio Renatico, in Italia, ha svolto il comando e il controllo dell’esercitazione. Un G550 CAEW italiano e un velivolo di allerta precoce della NATO E-3A hanno supportato i partecipanti all’esercitazione fornendo una maggiore consapevolezza della situazione agli equipaggi e ai comandanti.

L’attività, che ha previsto anche alcune sortite notturne pre-pianificate, è stata condotta nel pieno rispetto delle procedure attualmente vigenti in materia di Aeronavigazione e di Sicurezza del Volo. L’integrazione tra velivoli di quarta e quinta generazione italiani e olandesi ha permesso di esprimere il massimo livello di addestramento in missioni con scenari complessi, che hanno visto inoltre la compartecipazione dei velivoli F-35 del 32° Stormo con compiti “omnirole”. Il risultato ottenuto ha sottolineato l’importanza di un continuo confronto con i paesi NATO sempre più integrati con la quinta generazione.

“L’esercitazione Gioia Falcon ha fornito ottimi risultati. Ha dimostrato una perfetta sinergia tra equipaggi di volo e squadre di manutenzione, consentendo l’integrazione e l’interoperabilità tra diverse generazioni di velivoli e tra componenti aeree e terrestri“, ha affermato il Colonnello Antonio Vergallo, Comandante del 36° Stormo Caccia. “E’ stata una grande opportunità per scambiare esperienze operative tra i piloti Nato e valutare operativamente la grande capacità swing role dell’Eurofighter in uno scenario integrato“, ha concluso il Colonnello Vergallo.

L’addestramento ha offerto l’opportunità di consolidare l’interoperabilità tra gli equipaggi dei velivoli coinvolti in attività operative, ovvero a standardizzare le procedure e le tecniche adottate in scenari complessi e missioni di varia tipologia – tra le quali Close Air Support congiuntamente ai Fucilieri dell’Aria, Joint Tactical Air Controller (JTAC), Defensive Counter Air e Air Interdiction – nonché a testare le capacità di rischieramento su altre Basi NATO, tese a perfezionare la sinergia tra gli equipaggi di volo ed i velivoli di ultima generazione per garantire la perfetta integrazione e sincronizzazione della componente aerea con quella di superficie.


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Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 15 dicembre 2021, 1:34

Aviation-report.com ha scritto:
L’Aviazione dell’Esercito conclude in Sardegna la 3ª attività addestrativa a fuoco del 2021

Dopo oltre due settimane di attività, si è conclusa la 3ª “Scuola Tiri AVES 2021”, svoltasi presso il Poligono Sperimentale Interforze di Salto di Quirra (PISQ) sotto la direzione del 4° Reggimento AVES “Altair”.

La scuola tiri è uno degli eventi addestrativi più importanti che la specialità pianifica, organizza e conduce ciclicamente, più volte all’anno. L’esercitazione è finalizzata al mantenimento della capacità combat con l’armamento di bordo degli elicotteri, in favore degli equipaggi di prossima immissione nei Teatri Operativi ed in turno di prontezza per i piani di contingenza nazionali.

Le attività di qualifica, ripristino e mantenimento del personale navigante hanno visto impiegate tutte le linee operative della flotta AVES. In particolare, sulla base del PISQ sono stati rischierati un elicottero CH-47F del 1° Reggimento “Antares” di Viterbo, un HH-412 del 2° Reggimento “Sirio” di Lamezia Terme (CZ), due UH-90 e due AH-129D della Brigata Aeromobile “Friuli” (distaccati dal 5° Reggimento “Rigel” di Casarsa della Delizia e del 7° Reggimento “Vega” di Rimini), oltre alla componente UH-205 con cinque elicotteri in servizio al 4° Reggimento “Altair” provenienti dalle due sedi di Venaria Reale (TO) e Bolzano.

La Task Force, appositamente costituita sotto il comando del 4° “Altair”, grazie anche al supporto di uomini e mezzi del 21° Distaccamento AVES “Orsa Maggiore” di Cagliari, del Nucleo Carabinieri del Comando Aviazione dell’Esercito e del 28° Gruppo “Tucano” che ha messo a disposizione gli aerei Dornier 228 e Piaggio 180 per il trasporto del personale, ha gestito e coordinato più di 220 soldati unitamente alla Direzione di Esercitazione.

Nel corso dell’addestramento, sono state condotte attività a fuoco sia diurne sia notturne utilizzando tutti i sistemi d’arma in dotazione, con munizionamento calibro 7,62 mm e 20 mm, oltre all’impiego dei razzi da 70 mm dall’elicottero “Mangusta”. Tale evento addestrativo ha permesso di affinare le procedure e le tecniche d’impiego tra le diverse componenti della specialità in termini di preparazione, efficacia e soprattutto di integrazione con la componente terrestre, per poter sempre assicurare al meglio il supporto all’Esercito nella terza dimensione.


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Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 15 dicembre 2021, 1:44

Aviation-report.com ha scritto:
Le esercitazioni internazionali Ocean Sky 2021 e la EART 2021 organizzate dall’Ejercito del Aire spagnolo

L’esercitazione internazionale Ocean Sky 2021, tenutasi tra il 15 e il 29 ottobre 2021, è iniziata con una conferenza stampa organizzata dall’Ufficio Comunicazione del Comando Aereo delle Isole Canarie, OFICOM MACAN, nella base aerea di Las Palmas di Gran Canaria.

Alla presenza di vari ufficiali e membri della stampa, il Colonnello Nicolás Ramírez Arregui, capo delle operazioni del MACAN, ha spiegato in dettaglio le linee generali dell’esercitazione, sottolineando in particolare il ruolo dell’aeronautica militare spagnola nelle Isole Canarie, con particolare rilevanza per la base aerea di Gando a Gran Canaria e dell’aerodromo militare di Guacimeta a Lanzarote, dove sono schierate le unità di caccia, comando e controllo, trasporto e rifornimento, oltre alle infrastrutture e ai servizi a terra, tutte sotto la direzione del Mano Aéreo de Combate, MACOM, e del Comando Aereo delle Isole Canarie, MACAN, come principale comando di supporto.

Il comando ha esposto la partecipazione di caccia provenienti dalle diverse unità di combattimento spagnole e di una rappresentazione dell’aeronautica militare greca che ha inviato 4 velivoli F16 C/D Block 52+.

Quest’anno la novità annunciata è stata lo svolgimento dell’esercitazione EART (Europen Air Refueling Training) con sede presso l’aeroporto militare di Lanzarote, con il dispiegamento di velivoli specializzati nel rifornimento in volo, con la partecipazione dell’Armée de l’Air, dell’Unità Multinazionale MRTT (MMU) della NATO e dell’aeronautica militare spagnola. Il Colonnello Arregui, ex capo dell’aeroporto di Lanzarote ed esperto di trasporti, ha spiegato il ruolo decisivo svolto da questa struttura che ha rifornito in volo i caccia di provenienti dalla base aerea di Gando, rendendo possibile il prolungamento del tempo di volo, consentendo scenari di missioni più complesse ed impegnative, missioni supportate anche da una piattaforma AWACS della NATO.

Il comando dell’esercitazione ha affermato che era prevista anche la partecipazione di un aeromobile Airbus A400M per il rifornimento in volo della Luftwaffe tedesca e di un KC767 dell’aviazione militare italiana, che tuttavia è stato sostituito senza problemi dall’Airbus A330 MRTT equipaggiato anche con l’asta rigida (boom) per il rifornimento in volo, il sistema che a differenza dei velivoli spagnoli che utilizzano il sistema a cestello (probe and drogue), è utilizzato dagli F16 greci.

Il Comandante delle Operazioni ha ricordato anche che questo tipo di esercitazioni sono state effettuate nelle Isole Canarie dal 2004, con il nome DACT, Dissimilar Air Combat Training, tipico addestramento costituito da manovre di combattimento aereo tra diversi aerei militari.

Altri obiettivi generali dell’esercitazione sono stati quelli dell’addestramento e valutazione delle unità da combattimento, delle unità di supporto al combattimento e del sistema di sorveglianza e controllo aereo nelle missioni aria-aria, in scenari di combattimento aereo complessi con velivoli di diverse caratteristiche. Piloti e controllori del traffico aereo sono addestrati 11 ore al giorno, poiché è necessaria una pianificazione esauriente prima delle missioni e un debriefing post-volo.

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I vantaggi dello spazio aereo delle Isole Canarie come sede di esercitazioni aeree, ancora una volta sono riassunti in:

  • Buone condizioni meteorologiche
  • Disponibilità di un ampio spazio aereo senza restrizioni di velocità (velocità supersonica) e con interferenze minime con la navigazione aerea sulla D79 a sud dell’arcipelago.
  • Strutture, servizi e piattaforma estesa alla Base Aerea di Gando sull’isola di Gran Canaria.
  • Disponibilità di infrastrutture e mezzi presso la Base Aerea Militare di Lanzarote, che era la base alternativa.
  • Supporto da parte del Grupo de Alerta y Control, e disponibilità di mezzi per il coordinamento con il traffico civile attraverso l’Escuadrilla de Circulación Aérea Operativa di Las Palmas con sede nel Centro de Control de Tráfico Aéreo de ENAIRE, entrambe unità dell’Ejercito del Aire.


Altre priorità dell’esercitazione “OCEAN SKY 2021” sono state la sicurezza del volo, l’impegno nel rispetto dell’ambiente, con le massime garanzie di sicurezza per il personale e i mezzi, con l’armamento a bordo dei velivoli simulato od inerte, sfruttando la capacità di simulazione offerta dai sistemi d’arma avanzati che partecipano all’esercitazione. E ancora la rigorosa applicazione di misure e protocolli sanitari contro il Covid-19 in tutte le attività, come abbiamo potuto verificare nelle diverse comunicazioni ai giornalisti e fotografi effettuate dagli uffici comunicazione di MACAN, MACON e del PAU del Comando Europeo dei Trasporti EATC.

Successivamente, il 21 ottobre 2021 presso la base aerea di Gando, dove i dettagli dell’esercitazione sono stati più specificamente esposti dal colonnello Rafael Hernández Maurín, direttore dell’esercitazione e della sezione di addestramento e valutazione del MACOM, che inizialmente ha dichiarato che l’esercitazione Ocean Sky 2021 sarebbe stata la più grande esercitazione di combattimento aereo in tutta Europa, sviluppata come un addestramento aria-aria avanzato nello spazio aereo meridionale delle Isole Canarie e organizzata annualmente dal Mando Aéreo de Combate (MACOM) come responsabile della preparazione delle unità aeree da combattimento, unità di supporto al combattimento e delle unità di sorveglianza e controllo aerospaziale

Da un punto di vista strettamente descrittivo, lo scopo dell’esercitazione è quello di addestrare le capacità della struttura di combattimento aria-aria del comando aereo in una campagna di superiorità aerea, con l’obiettivo generale di migliorare il livello di prontezza per il combattimento aria-aria dei caccia dell’aeronautica militare, obiettivo condiviso dalle unità di altri paesi invitati.

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L’esercitazione è stata sviluppata in quattro fasi:

  • Una prima fase di “Generazione e dispiegamento di forze” con l’obiettivo di svolgere tutti i compiti di preparazione del personale e della forza, nonché il dispiegamento di unità partecipanti, effettuato via mare e via cielo data la situazione insulare delle basi dell’esercitazione.
  • Una fase teorica, costituita da una serie di “conferenze di integrazione della forza” finalizzate tra le altre cose anche alla conoscenza dei velivoli che hanno partecipano all’esercitazione, alla sicurezza del volo e alle tattiche di combattimento. Tra gli obiettivi di queste conferenze c’è stata la creazione di una “mentalità da conflitto” nei piloti, per la quale viene promosso un clima di isolamento da questioni diverse dall’esercitazione stessa, consentendo una maggiore concentrazione.
  • Una fase pratica con missioni come “Dissimilar Air Combat Training (DACT) e Mixed Fighter Force Operation (MFFO)”, in un’ampia varietà di scenari e con un gran numero di velivoli, al fine di aumentare l’interoperabilità tra le diverse unità partecipanti, nonché valutare le tattiche, le tecniche e le procedure utilizzate in questo tipo di missione.
  • Una fase finale di “ripiegamento” con il ritorno alle proprie basi di provenienza di tutte le unità schierate.


Gli obiettivi specifici dell’esercitazione sono stati, perfezionare le tattiche e le strategie per la difesa dello spazio aereo nazionale, controllo aereo, esercizio di superiorità aerea e supporto con aerei per il rifornimento in volo e la partecipazione internazionale a questa esercitazione mira a migliorare l’interoperabilità, scambiare e condividere tattiche e procedure e rafforzare i legami della cooperazione internazionale.

Sul tema della partecipazione, per quanto riguarda gli aerei da combattimento, hanno partecipato per la Spagna: gli Eurofighter dell’Ala 11 della base aerea di Morón e della base aerea di Albacete; gli EF-18M della base aerea di Torrejón, della base aerea di Saragozza e dell’Ala 46 della base aerea di Gando. Per la Grecia: quattro F-16C/D Block 52+ del 343 Mira (Fighter Squadron) provenienti dalla base aerea di Souda Bay a Creta.

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Gli elicotteri e gli aerei di supporto coinvolti, sia nello spiegamento che nell’esercitazione, sono stati: A400M dell’Ala 31 della Base aere di Saragozza, Superpuma HD.21 e CASA 235 VIGMA dell’802 Escuadrón SAR, con sede a Gando. Anche una piattaforma AWACS (E-3A) Boeing E3 Sentry è stat schierata da Geilenkirchen a Gando. Mentre con sede a Lanzarote come parte dell’esercitazione Europen Air Refueling Training, EART21, erano presenti l’Armée de l’Air francese con il 31eme Escadre Aérienne de Ravitaillement et de transport stratégiques (A330 MRTT), la Multinational MRTT Unit (MMU) con il KC-30M e l’Ejercito del Aire con un Airbus A400M dell’Ala 31 con sede nella base aerea di Saragozza.

Le attività svolte sono consistite in:

  • 3 periodi di combattimento aereo ravvicinato uno contro uno
  • 9 missioni principali (Main Wave)


In sintesi, il personale schierato ha superato i 700 partecipanti, provenienti dall’estero, durante le due settimane dell’esercitazione che, insieme ai 1.100 tra civili e militari appartenenti alla base aerea di Gando, ha prestato servizio e coordinato l’attività di 40 aerei da combattimento e 6 aerei di supporto, consentendo 46 missioni giornaliere, dovendo coordinarsi con l’attività civile dell’aeroporto di Gran Canaria che con l’inizio dell’alta stagione del turismo sperimenta un aumento significativo del suo traffico in coincidenza con l’esercitazione OCEAN SKY.

Nell’esercitazione, a riprova della complessità sviluppata nella simulazione del teatro operativo, sono stati coinvolti fino a 30 velivoli in vari scenari di combattimento, come ad esempio:

  • difesa di una No-Fly Zone
  • recupero di personale abbattuto tramite missioni CSAR
  • difesa aerea e controllo dello spazio aereo (Defensive Counter-Air) o High Value Airborne Asset (come ad esempio l’AWACS e i tanker)


Inoltre, sono state svolte fino a 18 missioni di dimensione ridotta (Shadow Wave) in parallelo a quella più grandi, con un massimo di 14 velivoli coinvolti in due diverse missioni simultanee negli stessi scenari precedenti.

Per quanto riguarda l’esercitazione che, parallelamente ma subordinata all’esecuzione dell’Ocean Sky 21, si è tenuta a partire dall’aeroporto militare di Lanzarote, denominata EART 21 (European Air Refuelling Training), organizzata dall’EATC (EuropeanAir Transport Command), è consistita in una formazione orientata all’addestramento degli equipaggi degli aerei cisterna per quanto riguarda le procedure di rifornimento in volo (AAR – Air to Air Refuelling) con aeromobili di diversi paesi che utilizzano la tecnica del rifornimento aria-aria indipendentemente dal tipo di collegamento, boom o probe and drogue, con il quale sono equipaggiati e che possono utilizzare per il rifornimento.

Come abbiamo detto L’EART ha visto la partecipazione di un A330MRTT francese, di un A330 della forza internazionale MMU, con sede a Eindhoven, ed è degna di nota l’integrazione, per la prima volta, di un A400M dell’Ejercito del Aire spagnolo, data la circostanza che è la prima volta che l’EART si svolge al di fuori dei Paesi Bassi. Sette paesi europei compongono questo organismo: Olanda, Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Italia e Spagna.

Un team di esperti EATC con grande esperienza all’interno di questo ente, sotto il comando del Colonnello Salvatore Melillo direttore dell’esercitazione e uno dei massimi esperti nel campo del rifornimento in volo, ha viaggiato da Eindhoven a Lanzarote per il coordinamento dell’esercitazione EART21, al fine di addestrare gli equipaggi dei tanker nelle procedure di rifornimento qualunque siano le combinazioni degli aerei, quindi sia da tanker a caccia sia da tanker a tanker.

Anche in questa fase dell’EART21, i controlli e le procedure contro il COVID19 in tutte le attività dell’unità sono stati sorprendenti, soprattutto in presenza di personale non coinvolto nell’esercitazione come fatto per le attività per la stampa che gli uffici di comunicazione, OFICOM del Mando Aéreo de Canarias, del Mando Aéreo de Combate, e la PAO dell’EATC, hanno organizzato con successo e con profusione di molte informazioni.


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Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 29 gennaio 2022, 1:59

Aviation-report.com ha scritto:
Al via nel Mediterraneo l’esercitazione della NATO Neptune Strike 2022

Oggi 24 gennaio 2022, le unità navali alleate del Comando delle forze d’attacco e supporto della NATO (Naval Striking and Support Forces NATO – STRIKFORNATO) e la Sesta flotta statunitense hanno avviato una serie di attività di pattugliamento nel Mar Mediterraneo, nell’ambito dell’esercitazione “Neptune Strike 2022”. La Neptune Strike è un evento pianificato da tempo e che si svolgerà fino al 4 febbraio 2022 con il dispiegamento della portaerei americana USS Harry S. Truman, insieme al suo gruppo d’attacco e al suo Carrier Air Wing.

La Neptune Strike 2022 metterà in evidenza la capacità della NATO di integrare le capacità marittime di fascia alta di un gruppo d’attacco di portaerei per garantire un’elevata prontezza operativa in tutta l’Alleanza e la difesa e la protezione di tutti gli alleati. È la prima volta dalla Guerra Fredda che un intero gruppo da battaglia di una portaerei statunitense passa sotto il comando della NATO.

Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha accolto favorevolmente la mossa, definendola “un forte segno di unità transatlantica”. Stoltenberg ha anche aggiunto che “la NATO farà sempre il necessario per proteggere e difendere tutti gli alleati“. Il viceammiraglio Gene Black, comandante, SIXTHFLT e STRIKFORNATO ha detto che “il comando e il controllo da parte della NATO di un Carrier Strike Group americano è il risultato di decenni di interoperabilità marittima dell’Alleanza“.

La Neptune Strike 2022 è la fase esecutiva di una lunga serie di attività note come Project Neptune, concettualizzate nel 2020. L’attività si concentra sul superamento delle complessità dell’integrazione del comando e del controllo di un gruppo d’attacco di portaerei della NATO.

Gli eventi precedenti della serie Neptune hanno incluso esercitazioni presso la sede della Sesta Flotta a Napoli, in Italia, l’anno scorso, e un imbarco con la STRIKFORNATO nel 2021 a bordo dell’unità navale Mount Whitney, chiamato Neptune Challenge che ha integrato i due staff a bordo della Mount Whitney nel Mar Nero e ha sviluppato le procedure necessarie per l’avvio della Neptune Strike.

“Neptune Challenge ha offerto al nostro staff un’incredibile opportunità di imparare e crescere insieme a bordo della nostra ammiraglia, la Mount Whitney“, ha affermato il contrammiraglio James Morley, vice comandante, STRIKFORNATO. “Le lezioni che abbiamo tratto da Neptune Challenge hanno portato direttamente alla nostra esecuzione Neptune Strike e non vedo l’ora di vedere questo lavoro di squadra combinato per comandare e controllare le forze di fascia alta in tempo reale“.

Alla portaerei della US Navy si affiancano la portaerei francese FS Charles de Gaulle e forse la portaerei italiana ITS Cavour, della quale però non abbiamo notizie e conferme. La Marina francese prenderà parte all’esercitazione nell’ambito del suo dispiegamento Clemenceau 2022 che vedrà l’unica portaerei di Parigi operare nella regione insieme a 9 unità navali di scorta e due sottomarini. A proposito di sottomarini è da segnalare anche l’arrivo in zona del sottomarino da attacco nucleare USS Georgia, classe Ohio, e del sottomarino da attacco nucleare USS Albany, classe Los Angeles.

Schierata nel Mediterraneo dallo scorso 1 dicembre 2021, la portaerei USS Harry S. Truman era attesa in Medio Oriente. A causa delle tensioni con la Russia e in previsione dei colloqui che quest’ultima avrebbe avuto con gli Stati Uniti e la NATO in gennaio, il capo del Pentagono, Lloyd Austin, aveva ordinato di rimanere nella regione, ritenendo tale provvedimento un riaffermare l’impegno di Washington per la difesa collettiva della Nato.

E per assicurare che la Neptune Strike non ha alcun legame con le tensioni con la Russia e l’Ucraina, sottolineando che la sua pianificazione è iniziata nel 2020, il portavoce del Pentagono John Kirby ha detto che “… l’esercitazione in sé non è progettata per contrastare il tipo di scenari che potrebbero verificarsi in Ucraina. È davvero un’esercitazione navale della NATO […] destinata a testare un’ampia gamma di capacità navali che vogliamo essere sicuri di continuare a rafforzare“, ha insistito Kirby.

Sebbene, secondo gli Stati Uniti, la Neptune Strike 2022 non sia correlata alle tensioni tra Russia, Ucraina e NATO, il dipartimento della difesa americano rimane impegnato nell’aumentare la capacità dell’Ucraina di difendersi e nell’avere opzioni disponibili se gli alleati della NATO chiedessero assistenza. Inoltre l’esercitazione della NATO si sta svolgendo mentre un gruppo navale russo composto da sei navi da guerra anfibie sta transitando dal Mar Baltico verso il Mar Mediterraneo. A queste si aggiungeranno altre tre unità provenienti dall’oceano indiano tra cui un incrociatore e un cacciatorpediniere, un’unità per l’intelligence e alcuni sottomarini.

Il gruppo è stato scortato dalla Marina Militare olandese, dalla Royal Navy attraverso la Manica venerdì 21 gennaio, prima che la Marina francese prendesse il controllo nel Golfo di Biscaglia. Nonostante il Ministero della Difesa russo non abbia fornito dettagli sui movimenti pianificati delle proprie navi, il gruppo navale potrebbe procedere verso il Mar Nero da dove potrebbe eventualmente essere coinvolto in un potenziale conflitto con l’Ucraina. La Russia aveva annunciato le proprie manovre marittime, nell’Atlantico, nell’Artico, nel Pacifico e nel Mar Mediterraneo, con il coinvolgimento di 140 navi da guerra e 10.000 militari, nei mesi di gennaio e febbraio 2022.

La STRIKFORNATO, con sede a Oeiras, in Portogallo, è il principale quartier generale della proiezione di potenza marittima del Comandante alleato supremo per l’Europa (SACEUR), rapidamente schierabile e flessibile, in grado di pianificare ed eseguire operazioni marittime congiunte a spettro completo. La Sesta Flotta della US Navy americana, con sede a Napoli, in Italia, conduce l’intero spettro di operazioni congiunte e navali, spesso in concerto con partner alleati e inter-agenzia, al fine di promuovere gli interessi nazionali degli Stati Uniti, la sicurezza e la stabilità in Europa e Africa.


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Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 2 febbraio 2022, 2:04

Aviation-report.com ha scritto:
La difesa italiana conclude l’esercitazione interforze COMAO – Composite Air Operation 22-01

​Il 19 e 20 gennaio scorsi, in una vasta zona d’operazioni compresa tra la Puglia e la Calabria, si è svolta, sotto la direzione del Comando Operazioni Aerospaziali dell’Aeronautica Militare, l’esercitazione nazionale ed interforze COMAO 22-01 che ha visto il coinvolgimento di personale e mezzi dell’Esercito Italiano, della Marina Militare e dell’Aeronautica Militare.

L’evento addestrativo ha avuto come principale obiettivo l’interazione delle tre Forze Armate nella conduzione di più missioni contemporaneamente, ovvero operazioni aeree, marittime e terrestri con l’impiego di velivoli di 3ª, 4ª e 5ª generazione, aerei di supporto con compiti di Comando e Controllo (C2), rifornimento in volo (Air to Air Refuelling), trasporto di truppe aviolanciate ed unità navali.

In particolare, in uno scenario complesso altamente realistico, le meticolose attività di pianificazione, volte a consolidare l’integrazione e l’interoperabilità tra i vari assetti utilizzati ed a valutare i piani operativi e le tattiche utilizzate, hanno rafforzato il reciproco supporto tra le varie Forze impiegate.

Tra le operazioni compiute, particolarmente significativo è stato il lancio dei paracadutisti del 9° Reggimento d’Assalto “Col Moschin” dell’Esercito Italiano da un C-27J della 46ª Brigata Aerea, scortato dai velivoli F-35A del 32° Stormo che hanno svolto anche il ruolo di Suppression Enemy Air Defense (SEAD).

Importante anche l’attività di Intelligence Surveillance e Reconnaissance (ISR) svolta dal velivolo Predator MQ-9, in dotazione al 32° Stormo, che, insieme ai velivoli Tornado del 6° Stormo, agli Eurofighter del 4° Stormo e agli AV-8B Harrier della Marina Militare, ha effettuato il cosiddetto Digital Close Air Support (D-CAS), ovvero il supporto alle truppe a terra in totale assenza di comunicazioni radio, in stretto contatto con i Joint Terminal Attack Controller (JTAC) del 16° Stormo dell’Aeronautica Militare e quelli dell’Esercito Italiano e della Marina Militare.

Per il buon esito dell’esercitazione hanno fornito un fondamentale contributo anche altri Stormi dell’Aeronautica Militare che hanno in dotazione i velivoli Eurofighter, ovvero il 36° di Gioia del Colle, il 37° di Trapani e il 51° di Istrana e il 14° Stormo che ha preso parte all’evento addestrativo con un velivolo KC-767 Tanker per il rifornimento in volo e un Gulfstream G-550 CAEW (Conformal Airborne Early Warning) con funzioni di Comando e Controllo, al fine di fornire ai decision makers una Situational Awareness aggiornata in tempo reale, fattore indispensabile del potere aerospaziale.

L’esercitazione ha rappresentato un’importante occasione per consolidare la cooperazione interforze, sempre più frequente e necessaria sia in campo nazionale che internazionale, e consolidare e standardizzare particolari procedure tecniche ed operative.

Il COA – Comando Operazioni Aerospaziali

Il Comando Operazioni Aerospaziali (COA) assicura, quale Comando di Componente Aerea dell’Aeronautica Militare, l’efficace impiego del potere aerospaziale attraverso un processo di pianificazione e di condotta delle operazioni, in Patria e nei Teatri fuori dai confini nazionali, sulla base delle direttive e per il livello di Comando e Controllo (C2) attribuito dalle Superiori Autorità. Rappresenta altresì il referente unico dell’Aeronautica Militare per la Difesa Aerea, la Difesa Missilistica e per il coordinamento e controllo del Traffico Aereo Operativo (OAT), delle missioni di Ricerca e Soccorso e dei trasporti aerei militari. Il COA costituisce anche lo “staff operativo” del CaSMA nella sua veste di CFA (Comandante delle Forze Aeree).

Il COA, costituito sulla base aerea di Poggio Renatico il 4 ottobre 2010, è posto alle dipendenze del Comando Squadra Aerea (CSA) e ha assunto l’attuale denominazione il 1 maggio 2020, abilitando nuove capacità e competenze anche nell’ambito del dominio spaziale. In tale contesto il COA, con la costituzione del Centro Space Situational Awareness (C-SSA) assicura il contributo della Difesa alla generazione e distribuzione dei servizi di Space Situational Awareness (SSA) / Space Surveillance and Tracking (SST).

Il COA ha il compito di preparare e addestrare il personale a operare all’interno delle strutture di Comando e Controllo in ambito nazionale, multinazionale e di coalizione ovvero all’interno delle organizzazioni NATO e dell’Unione Europea. È inoltre responsabile di assicurare un rapido e fluido passaggio della struttura di C2 dal tempo di pace a quello di crisi/conflitto attraverso un nucleo iniziale di Joint Force Air Component (Core JFAC) che assicuri le necessarie predisposizioni.


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Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 24 febbraio 2022, 1:24

Analisidifesa.it ha scritto:
Al via l’esercitazione Dynamic Manta 2022

Dal 21 febbraio al 4 marzo, al largo delle coste siciliane, si svolgerà la Dynamic Manta 2022 (DYMA 22) una delle più importanti e complesse esercitazioni antisommergibile della NATO.

La Dynamic Manta è un’esercitazione pianificata e condotta annualmente dal Comando Marittimo Alleato della NATO (NATO Allied Maritime Command – MARCOM), che si svolge nel Mediterraneo centrale, lungo le coste orientali della Sicilia, mirata principalmente all’addestramento e alla condotta delle operazioni di difesa anti sommergibile (Anti Submarine Warfare – ASW).

Quest’anno quattro sommergibili provenienti da Francia, Grecia, Italia, e Stati Uniti, sotto il controllo del Comando Sommergibili della NATO (NATO Submarine Command – COMSUBNATO), si addestreranno insieme a undici navi di superficie provenienti da Canada, Francia, Grecia, Italia, Spagna, Turchia e Stati Uniti. Parteciperanno anche otto velivoli da pattugliamento marittimo (Maritime Patrol Aircraft – MPA) ed otto elicotteri, sotto il controllo del NATO Maritime Air Command (MARAIRNATO). Il tutto sotto il comando del Contrammiraglio Mauro Panebianco, Comandante del Secondo Gruppo Navale permanente della NATO (Standing NATO Maritime Group 2 – SNMG 2).

La Marina Militare prenderà parte all’esercitazione con la fregata Margottini (nella foto sotto), che è anche flagship della SNMG2, la fregata Carabiniere, il sommergibile Salvatore Todaro e gli elicotteri del 3° Gruppo Elicotteri di base nella Stazione Elicotteri di Catania (Maristaeli Catania). Inoltre l’Italia assicura il supporto logistico della base navale di Augusta e della base aerea dell’Aeronautica Militare di Sigonella a Catania.

La Dynamic Manta è una delle esercitazioni di maggior rilievo della NATO, volta a garantire l’interoperabilità costante tra forze aeree, di superficie e subacquee nella lotta anti-sommergibile.

Mediante la presenza di scenari addestrativi a difficoltà crescente, che vanno dalla bassa all’elevata complessità, l’esercitazione permette di istituire un coordinamento delle operazioni tra forze armate appartenenti a paesi diversi e operanti in un contesto multi-minaccia. Inoltre permette alla NATO la possibilità di valutare e sviluppare nuove tattiche anti-sommergibile. Già denominata Dog Fish, poi Proud Manta, l’esercitazione, nella sua attuale veste, viene pianificata annualmente dal 2013 e non è legata all’attuale situazione nell’Europa orientale.


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Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 24 febbraio 2022, 1:27

Aresdifesa.it ha scritto:
Tornado dell’Aeronautica a Los Llanos per il Tactical Leadership Program

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Quattro velivoli Panavia Tornado dell’Aeronautica Militare partecipano insieme a F-16C greci, Rafale e Mirage francesi ed F-15E americani al corso Flight Course 22-1 del Tactical Leadership Program presso la Base Aerea di Los Llanos nelle vicinanze di Albacete, Spagna.

Gli aerei dell’Aeronautica Militare, due Tornado ECR ed due IDS del 6° Stormo “Diavoli Rossi”, si addestrano assieme agli Alleati per migliorare la capacità operativa e l’interoperabilità.

TLP è una organizzazione nata nel 2009 grazie alla sottoscrizione di un Memorandum of Understanding (M.O.U.) tra dieci nazioni della NATO: Italia, Spagna, Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Belgio, Olanda, Grecia, Germania e Danimarca.

I corsi tenuti ad Albacete si basano sulle dottrine e concetti sia NATO che nazionali.

Per rimanere sempre aggiornati con gli sviluppi attuali, i corsi di formazione cercano continuamente di integrare i moderni velivoli nelle attività come velivoli di Quinta Generazione.




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Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 16 marzo 2022, 1:06

Aviation-report.com ha scritto:
Al via in Norvegia la grande esercitazione NATO “Cold Response 2022” con 30.000 soldati, 220 aerei e 50 navi

Organizzata dalla Norvegia, è la più importante esercitazione condotta nell’Artico dagli anni ‘80, banco di prova dell’interoperabilità degli assetti dell’Alleanza Atlantica e dei paesi partner anche in ambienti estremi, tipici dell’inverno norvegese. Le esercitazioni della serie Cold Response sono condotte regolarmente ogni due anni in Norvegia e pianificate per tempo.

L’edizione di quest’anno era stata annunciata più di otto mesi fa e non è legata all’invasione non provocata e ingiustificata dell’Ucraina da parte della Russia, a cui la NATO sta rispondendo con misure preventive, proporzionate e non di escalation. In totale alla Cold Response 2022 prenderanno parte circa 30mila militari, oltre a circa 220 aerei e più di 50 navi delle Forze Armate di 25 nazioni NATO e partner, tra cui la Norvegia che guiderà l’esercitazione dal suo comando operativo interforze, il Norwegian Joint Headquarters di Bodo.

Durante l’esercitazione, le forze armate alleate e partner attraverseranno la vasta regione nordica, condurranno esercitazioni a fuoco live, salteranno nei laghi ghiacciati e molto altro ancora. Si tratta di addestrare capacità vitali e assicurarsi che le forze armate alleate siano preparate a rispondere a qualsiasi minaccia o crisi e mantenere i paesi e le persone al sicuro. La Cold Response 2022 riunisce alleati dell’Europa e del Nord America, a dimostrazione del duraturo legame transatlantico nel cuore della NATO.

Le forze alleate devono essere pronte ad operare in qualsiasi ambiente e in qualsiasi condizione. L’addestramento in Norvegia consente agli alleati e ai partner della NATO di esercitare le proprie capacità operando in ambienti estremi e accidentati, dai fiordi e mari ghiacciati alle montagne coperte di neve e ghiaccio.

La Cold Response svilupperà uno scenario immaginario in cui la Norvegia viene attaccata e viene invocato l’articolo 5 della clausola di difesa collettiva della NATO. L’esercitazione Brilliant Jump 2022 e la certificazione della Very High Readiness Joint Task Force della NATO, sono altri due eventi collegati a Cold Response.

La partecipazione italiana alla Cold Response 2022

Le Forze Armate italiane sono presenti con l’incrociatore portaeromobili Giuseppe Garibaldi. L’unità navale, salpata dal porto di Narvik (Norvegia) lo scorso 12 marzo, giocherà un ruolo centrale nell’esercitazione in quanto svolge il ruolo di nave di bandiera del Comandante della Task Force Anfibia multinazionale (Commander Amphibious Task Force – CATF), il contrammiraglio Valentino Rinaldi, e ospita a bordo il Comandante della Forza da Sbarco (Commander Landing Force – CLF) statunitense, ruolo ricoperto dal Generale di Brigata del Corpo dei Marines degli Stati Uniti, Anthony M. Henderson, comandante del 2° Marine Expeditionary Brigade. Presente a bordo anche una componente interforze nazionale nello staff, con personale dell’Esercito Italiano e dell’Aeronautica Militare.

Durante l’esercitazione nave Garibaldi opererà in stretta sinergia con assetti di diverse Forze Armate straniere, mettendo a frutto l’addestramento specifico svolto negli ultimi mesi dalle donne e dagli uomini della Marina Militare. Partecipa alla Cold Response anche un’aliquota di Alpini del 3° Reggimento di Pinerolo, che a terra simuleranno la forza opponente.


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Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 22 marzo 2022, 0:51

Aviation-report.com ha scritto:
Nel Mar Ionio addestramento congiunto per le portaerei Truman, Charles de Gaulle e Cavour a supporto delle operazioni di sicurezza della Nato

Le forze navali di Francia, Italia e Usa hanno condotto operazioni tri-portaerei nel Mar Ionio, il 17 marzo, a diretto supporto delle operazioni di sicurezza della Nato. L’Harry S. Truman Carrier Strike Group (HSTCSG) si è integrato con la Task Force 473 della portaerei francese FS Charles de Gaulle (R 91) e della portaerei italiana ITS Cavour (C-550) per migliorare ulteriormente l’interoperabilità.

Elementi delle forze marittime francesi, italiane e statunitensi operano regolarmente insieme, favorendo un approccio cooperativo verso la sicurezza e la stabilità regionale. Questa è stata un’opportunità per riunire tre alleati strategici per rafforzare le capacità combinate con la NATO e altri paesi alleati. “Siamo strettamente collegati ai nostri partner della NATO che apportano un’enorme capacità su navi e aerei. L’interoperabilità che costruiamo svolgendo queste esercitazioni garantisce la massima capacità delle nostre forze marittime combinate“, ha affermato il contrammiraglio Curt Renshaw, comandante del Carrier Strike Group 8.

La convergenza di tre gruppi di attacco delle portaerei alleate ha consentito di condurre una serie di missioni tattiche progettate per massimizzare le capacità di difesa aerea ed estendere la portata degli attacchi marittimi di precisione a lungo raggio da aerei basati su portaerei in un’area operativa in rapida evoluzione. “Le capacità di un gruppo d’attacco di una portaerei statunitense sono rese esponenzialmente più forti operando insieme ai nostri alleati e partner. L’aggiunta dei team francesi e italiani offre un’interessante opportunità addestrativa“, ha affermato Renshaw.

L’HSTCSG ha recentemente partecipato all’attività guidata dalla NATO Neptune Strike 22. L’attività ha praticato il passaggio di consegne dell’HSTCSG al comando e controllo della NATO, evidenziando la naturale evoluzione della capacità della NATO di integrare le capacità di guerra marittima di fascia alta di un gruppo d’attacco di portaerei per sostenere la difesa dell’alleanza NATO.

Alla Neptune Strike 22 hanno partecipato anche la portaerei italiana ITS Cavour (C-550) ed elementi del suo gruppo di attacco, rafforzando la partnership marittima sia con gli Stati Uniti che insieme come NATO. “Il Cavour prende parte alle attività più ampie volte ad aumentare la nostra capacità di operare all’interno dell’alleanza“, ha affermato il POC della Marina Militare Italiana. “Sfruttare ogni possibile interazione per migliorare il livello di interoperabilità delle forze NATO è fondamentale per la sicurezza e la stabilità internazionale“.

L’attuale dispiegamento del Charles de Gaulle Carrier Strike Group, chiamato Clemenceau 22, contribuisce alla difesa del fianco orientale dell’Alleanza Atlantica e riunisce una varietà di risorse alleate, tra cui il cacciatorpediniere missilistico guidato di classe Arleigh Burke USS Ross (DDG 71). “Operare insieme ai nostri alleati della NATO è un obiettivo primario del nostro dispiegamento Clemenceau 22“, ha affermato il contrammiraglio francese Christophe Cluzel, comandante della Task Force 473. “Eventi come questo rafforzano la nostra interoperabilità per operare insieme e rafforzare gli scambi con i nostri partner NATO, essenziale per la sicurezza europea in quest’area strategica”.

A bordo delle portaerei i velivoli da combattimento Rafale Marine, Super Hornet e AV-8B Harrier II+ operano in completa sinergia a dimostrazione della interoperabilità raggiunta tra le tre marine militari della NATO.

Gli elementi del gruppo di attacco della portaerei americana includono il personale del Carrier Strike Group 8; l’ammiraglia USS Harry S. Truman; i nove squadroni del Carrier Air Wing (CVW) 1; il personale e i cacciatorpediniere missilistici guidati del Destroyer Squadron (DESRON) 28, che includono: USS Gonzalez (DDG 66), USS Bainbridge (DDG 96), USS Gravely (DDG 107); la fregata di classe Fridtjof-Nansen della Royal Norwegian Navy HNoMS Fridtjof Nansen (F310) schierata nell’ambito del programma di schieramento cooperativo; e l’incrociatore di classe Ticonderoga USS San Jacinto (CG 56). Anche la USS Cole (DDG 67) e la USS Jason Dunham (DDG 109) fanno parte del gruppo d’attacco della portaerei e attualmente supportano l’area operativa della quinta flotta degli Stati Uniti.

L’Harry S. Truman Carrier Strike Group è impegnato in un dispiegamento programmato nell’area operativa della Sesta Flotta degli Stati Uniti a sostegno delle operazioni navali per mantenere la stabilità e la sicurezza marittima e difendere gli interessi degli Stati Uniti, degli alleati e dei partner in Europa e Africa.


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Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 30 marzo 2022, 0:05

Aviation-report.com ha scritto:
I velivoli Tornado ed Eurofighter italiani partecipano all’esercitazione della NATO Frisian Flag 2022 in Olanda

L’esercitazione internazionale Frisian Flag 2022 è iniziata ieri presso la base aerea di Leeuwarden in Olanda. Le forze aeree della NATO che partecipano si eserciteranno in varie manovre di volo nelle prossime due settimane. Una trentina di aerei decollerano ogni giorno per esercitarsi nel Mare del Nord e nei Paesi Bassi settentrionali. All’esercitazione partecipano diversi partner della NATO, inclusi Stati Uniti, Inghilterra, Italia, Canada e Francia.

L’obiettivo principale di questa esercitazione congiunta è quello di addestrare i piloti militari a lavorare insieme in situazioni minacciose contro le quali si agisce in un contesto internazionale. Secondo il ministero della Difesa olandese non c’è più addestramento del solito ora che c’è la guerra in Ucraina che però è un chiaro esempio di come stanno lavorando i membri della NATO nello spazio aereo dell’Alleanza. E’ proprio questa guerra che indica l’importanza di questa esercitazione e di altre che la NATO svolge regolarmente poiché l’addestramento è l’unica arma a disposizione se uno scenario simulato si trasformasse in realtà.

Anche un’area temporanea di volo a bassa quota è stata allestita sopra i Paesi Bassi settentrionali per elicotteri e aerei da trasporto. L’esercitazione si svolge ogni anno, sempre dalla base aerea di Leeuwarden che si trova al centro dell’area di addestramento più grande dell’Europa occidentale, la maggior parte della quale si trova sopra il Mare del Nord, in modo che il tempo di volo possa essere utilizzato in modo efficace.

L’esercitazione può fare affidamento anche ad un poligono di tiro della NATO nella parte più occidentale dell’isola di Wadden di Vlieland: il Vliehors Range. Vari obiettivi sono stati dislocati in quest’area per bombe, armi di bordo e missili. Qui durante l’esercitazione, si effettuano i lanci delle munizioni e ci sono una serie di sistemi di difesa aerea per rendere gli scenari i più realistici possibile. L’esercitazione è stata annullata solo negli ultimi due anni a causa della pandemia di Covid19.

Dal 28 marzo all’8 aprile l’Italia partecipa alla Frisian Flag 2022 con un’aliquota di velivoli da combattimento Tornado ed Eurofighter. L’Aeronautica Militare, che ha appena compiuto 99 anni, è impegnata su vari fronti, operativi ed addestrativi. Oltre alla Frisian Flag i Tornado del 6° Stormo sono in Grecia sempre dal 28 marzo al 7 aprile per l’altra importante esercitazione internazionale, la Iniochos 2022.

E il conflitto in Ucraina ha visto il rischieramento, nell’ambito della TFA Black Storm, di ben otto caccia Eurofighter degli stormi della difesa aerea in Romania presso la base aerea di Mihail Kogălniceanu a Costanza dove, alla guida della missione NATO Enhanced Air Policing Area South (eAPA-S) gli Eurofighter italiani lavorano con sei Eurofighter tedeschi, quattro Eurofighter inglesi e con le forze aeree della Romania composte dagli aerei militari MiG-21 Fishbed, era sovietica, e con i moderni F-16 Fightning Falcon.

Oltre ai velivoli italiani, alla Frisian Flag 2022 prendono parte gli F-16 e gli F-35 olandesi, i Rafale e i Mirage 2000 francesi, gli F-16CG americani, gli F-18 canadesi, gli Eurofighter inglesi e tedeschi e gli E-3 della NATO.


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Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 4 maggio 2022, 1:17

Aviation-report.com ha scritto:
Esercitazione Shield 2022: la Serbia mette in mostra le capacità del suo esercito e della sua aviazione militare con i MiG-29 e il nuovo sistema da difesa aerea FK-3

Il 30 aprile 2022 il Ministero della Difesa e l’esercito serbo hanno organizzato una dimostrazione delle capacità delle forze armate nell’ambito dell’esercitazione “Shield 2022” presso l’aeroporto militare di Batajnica. Una parte dell’Aeronautica Militare e della Difesa Aerea, l’Esercito, la 72a Brigata Operazioni Speciali e la 63a Brigata Paracadutisti hanno preso parte alla dimostrazione delle capacità con più di 300 armamenti ed equipaggiamenti militari e 40 aerei.

“Grazie agli ingenti investimenti e al sostegno del presidente Aleksandar Vučić nel periodo precedente, siamo riusciti ad aumentare le capacità del nostro esercito, per elevare le sue capacità al massimo livello. L’importante è mostrare, non solo quello che abbiamo avuto finora, una, due o tre copie, ma anche quello che abbiamo di nuovo come i più moderni sistemi di difesa aerea”, ha detto il Ministro della Difesa serbo Stefanović.

“Abbiamo lavorato per molti anni per modernizzare i MiG-29, che sono completamente diversi da quelli che avevamo, all’interno c’è un aereo completamente diverso, le sue armi sono diverse. Abbiamo nuovi elicotteri Airbus H145, armati con armamento nazionale, abbiamo gli elicotteri da combattimento Mi-35 e quelli da assalto Mi-17”, ha aggiunto Stefanović.

Parlando della prima presentazione del sistema FK-3, il ministro ha affermato che si tratta di un ombrello di difesa aerea per il territorio della Serbia. Ha spiegato che sono state acquistate 4 batterie che hanno una portata di circa 100 chilometri (secondo alcune fonti fino a 120 km) e 27 in altezza. “Quando utilizzi 4 batterie, queste possono coprire la maggior parte del territorio della Serbia. Abbiamo un’arma seria che può colpire 6 bersagli con 12 missili. Ciò dimostra quanto seriamente la Serbia abbia compiuto progressi nella protezione dei suoi cieli”, ha concluso Stefanović.

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L’FK-3 è la versione per l’esportazione dell’HQ-22 che è entrato in servizio con l’Esercito cinese nel 2017. La Serbia è il primo operatore europeo di questo sistema e il suo acquisto ha sollevato diverse polemiche in Europa. Gli Stati Uniti come la Germania hanno affermato che questo accordo con la Cina potrebbe mettere a repentaglio la probabile adesione della Serbia all’Unione Europea. Anche il Montenegro e il Kosovo hanno espresso preoccupazione. Il presidente Vučić ha respinto le critiche descrivendo l’acquisto come “legittimo, completamente regolare e trasparente”. Il sistema FK-3 era stato consegnato lo scorso 9 aprile tramite una missione, molto seguita sui social network, di 12 aerei da trasporto Y-20 dell’aeronautica militare cinese.

Il sistema missilistico di difesa aerea semovente a medio raggio FK-3 può può tracciare fino a 40 bersagli contemporaneamente e su 6 di essi sparare fino a 12 missili alla volta. Come detto è stato sviluppato con capacità minori come versione da esportazione della variante cinese del sistema di difesa aerea HQ-22 che ad esempio ha una portata fino a 170 km.

Le batterie comprendono anche veicoli per il trasporto dei missili e veicoli per il trasbordo di questi tramite gru, nonché stazioni di controllo e test e officine mobili, quali supporto logistico. La divisione missili dispone dalle 3 alle 6 batterie missilistiche e all’interno della divisione è presente un radar di osservazione con una portata di oltre 300 km, una stazione di comando e mezzi di comunicazione per il collegamento con le batterie missilistiche. Il sistema di guida dei missili è simile a quello dei sistemi missilistici russi della famiglia S-300P.

La parte dinamica e statica della dimostrazione, a cui hanno partecipato più di 1.000 membri del Ministero della Difesa e dell’esercito serbo, oltre 300 veicoli da combattimento, più di 60 aerei, elicotteri e droni, ha lasciato un forte segno sui visitatori dell’aeroporto di Batajnica. L’attenzione dei visitatori è stata attratta dal nuovo sistema missilistico antiaereo FK-3, oltre che dal sistema missilistico Pantsir S-1, dagli elicotteri Mi-35, H-145 e Mi-17 e soprattutto dalla dimostrazione dei velivoli da combattimento MiG-29SM Fulcrum modernizzati. 10 dei 14 Fulcrum erano presenti all’aeroporto militare di Batajnica.

Come abbiamo riportato su Aviation Report, alcuni giorni fa, la Serbia sarebbe in trattative con il Regno Unito e con la Francia per acquisire aerei da combattimento Eurofighter Typhoon e Rafale sia di nuova costruzione che di seconda mano come parte di uno sforzo più ampio per modernizzare l’aviazione militare del paese sostituendo proprio la sua flotta di caccia MiG-29 Fulcrum.

Il 16 aprile il ministro della Difesa serbo Nebojša Stefanović aveva dichiarato che l’aviazione militare e la difesa aerea serba (Ratno vazduhoplovstvo i protivvazduhoplovna odbrana: RV i PVO) è in trattative per 12 aerei Typhoon mentre continua le discussioni anche con la Francia per ulteriori 12 esemplari del Dassault Rafale. Ha aggiunto che sta cercando anche una tipologia di missile, non ancora ben identificato, che possa essere utilizzato sia dall’Eurofighter che dal Rafale come parte integrante dell’accordo e che la volontà della Francia o del Regno Unito di vendere questo missile potrebbe essere un fattore in qualsiasi decisione di acquisto. Per gli aerei inglesi si tratterebbe molto probabilmente di velivoli tranche 1, che dovrebbero essere ritirati dal servizio entro il 2025 secondo i piani della Royal Air Force.

L’aviazione da combattimento serba si basa su tre tipi di velivoli, inclusi quattordici MiG-29SM Fulcrum modernizzati che ora hanno una capacità di attacco limitata, l’aereo da attacco e ricognizione Soko J-22 Orao e gli addestratori Soko G-4 Super Galeb in grado di svolgere limitatamente anche altre missioni quali la polizia aerea. “Le nostre risorse aeronautiche saranno esaurite nei prossimi dieci o dodici anni“, ha detto Stefanović.

Da qui la ricerca di nuovi velivoli da combattimento, per anticipare il ritiro dei MiG-29, una faccenda “complessa e difficile“, ha affermato il ministro serbo poiché oltre all’acquisto degli aerei, bisogna considerare anche “i pezzi di ricambio, le munizioni, le infrastrutture aeronautiche, i simulatori, la formazione di piloti e tecnici, i costi di manutenzione, ecc“, ha ricordato. “Si tiene conto di tutto, comprese le prospettive di ammodernamento tra due, cinque, quindici e venti anni. Tutto è in corso di analisi“, ha insistito Stefanović.




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Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 19 maggio 2022, 1:35

Aviation-report.com ha scritto:
Nel Mediterraneo è in corso l’esercitazione Mare Aperto 2022 della Marina Militare

È iniziata il 3 maggio l’esercitazione Mare Aperto 22 (MA22), la prima edizione annuale del maggior evento addestrativo della Marina Militare che si svolge due volte all’anno e che terminerà il prossimo 27 maggio. Più di 4.000 tra donne e uomini di 7 nazioni della NATO e oltre 65 tra navi, sommergibili, velivoli ed elicotteri, stanno operando tra l’Adriatico, lo Ionio, il Tirreno e il Canale di Sicilia sviluppando attività che interesseranno anche i territori marittimi circostanti grazie alle capacità di proiezione su terra esprimibile dalla componente anfibia imbarcata.

All’esercitazione prendono parte anche diversi velivoli dell’Aeronautica Militare, tra cui caccia Eurofighter, F35B STOVL che opererà da Nave Cavour ed assetti di comando e controllo CAEW G550 e per il rifornimento in volo KC-767A. L’attività, diretta dal Comando in Capo della Squadra Navale imbarcato su Nave Cavour, coinvolge lo Staff della Brigata Marina San Marco e quelli delle diverse Divisioni Navali in cui si articola l’organizzazione operativa della Marina.

Le forze in campo si stanno esercitando nel dominio marittimo, i cui connotati si sviluppano anche nei contesti aereo e terrestre, e in quelli innovativi dello spazio e della cyber-security, simulando scenari ad alta intensità e in veloce mutamento attraverso cui verificare le capacità di intervento in svariate aree, dalla prevenzione e il contrasto di traffici illeciti, alla lotta contro minacce convenzionali e asimmetriche, secondo uno scenario realistico con approccio centrato sul concetto di Multi-Domain Operations (MDO) ed esplorando nuove combinazioni di impiego delle forze assegnate. Tra queste l’Expeditionary Advanced Base Operations (EABO), in studio nella US Navy, per estendere il raggio di azione delle forze marittime e controllare così zone di mare strategiche.

Il forte “connotato di proiezione” dell’esercitazione è sostenuto dalla presenza di una forza da sbarco composta da oltre 350 fucilieri della Brigata Marina San Marco integrata da una compagnia di Lagunari dell’Esercito Italiano e due della Forza da sbarco della Marina spagnola.

Tra i principali obiettivi dell’esercitazione si annoverano anche il proseguimento della campagna di sviluppo delle capacità del nuovo velivolo di quinta generazione F-35 B, propedeutica al raggiungimento della Initial Operational Capability (IOC) nel 2024, e del processo di integrazione con le altre Forze Armate e con le Marine estere.

“Lo svolgimento di almeno due esercitazioni Mare Aperto all’anno è necessario affinché la Marina possa assolvere uno dei suoi principali compiti istituzionali e cioè il cosiddetto approntamento delle forze marittime nazionali per la tutela degli interessi del Paese e delle organizzazioni internazionali cui aderisce” ha dichiarato il Comandante in Capo della Squadra Navale, l’ammiraglio di squadra Aurelio De Carolis. “La Mare Aperto fornisce anche una dimostrazione dell’importanza del confronto e della reciproca conoscenza come testimonia l’elevato interesse dimostrato dalle Marine alleate partecipanti, dagli osservatori delle marine estere imbarcati per l’occasione e dagli studenti degli Atenei nazionali partecipanti” ha concluso l’ammiraglio De Carolis.


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