Intelligenza artificiale al comando di un aereo spia U2

Area dedicata al mondo dell'aviazione reale. News e discussioni su aerei e nuove tecnologie
Rispondi
Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Intelligenza artificiale al comando di un aereo spia U2

Messaggio da Phant » 22 dicembre 2020, 1:01

Dday.it ha scritto:
Un’intelligenza artificiale è stata al comando di un aereo spia americano

Un sistema di intelligenza artificiale ha guidato per la prima volta un sistema militare americano in autonomia. È stato il copilota su un aero spia U-2 dell’Aeronautica Militare degli Stati Uniti.

Il test, racconta Popular Mechanics in un’esclusiva, si è svolto il 15 dicembre in California. Il volo dell’U-2 ha avuto a bordo sia un pilota umano sia il sistema di intelligenza artificiale, ma per la prima volta nella storia militare americana il comando della missione simulata è stato affidato all’IA.

Dagli scacchi a un aereo spia, la formazione dell'IA

Il nome dato all’IA è ARTUµ, perché per il suo addestramento la U.S. Air Force si è servita di un algoritmo chiamato µZero che sa giocare a scacchi, a Go e a qualche videogioco dopo averne imparato le regole. Ma il nome è stato scelto soprattutto per poter avere un’assonanza con quello del celebre droide di Star Wars, R2-D2, che a bordo dell’X-Wings si occupava dei sistemi del velivolo e della sensoristica.

µZero è in origine una IA sviluppata da DeepMind di Google che quindi è diventata ARTUµ dopo essere stata reclutata dall’aeronautica militare e avere imparato a usare i sistemi di un aereo.

Per diventare ARTUµ, l’IA è stata dapprima containerizzata in un sistema Kubernetes. Per applicazione “containerizzata” si intende un’applicazione che può essere astratta dall'ambiente in cui è eseguita.

In questo modo si possono per esempio separare i compiti degli sviluppatori, che si concentreranno sulla logica, da quelli dei team di gestione senza preoccuparsi di dettagli relativi alle applicazioni, quali le versioni software e le configurazioni specifiche dell'app. Il sistema di container Kubernetes è disponibile pubblicamente come progetto open source ed è stato sviluppato da Google.

I primi moduli di ARTUµ hanno iniziato a dimostrare che non avrebbero avuto molta a difficoltà a funzionare con la stessa efficienza di lavoro su un aereo spia U-2, così la U.S Air Force ha addestrato l’IA con più di un milione di simulazioni per poter imparare a usare il radar dell’aereo. L’addestramento è durato un mese. A quel punto ARTUµ è stata pronta per la missione di test.

Immagine

Il giorno della missione: scelta dei bersagli e dell'autoprotezione affidati all'IA

Il 15 dicembre l’U-2 con a bordo l’uomo e l’IA è partita dalla base Beale per simulare una missione di ricognizione durante un attacco missilistico.

I due membri dell’equipaggio si sono divisi i sistemi radar. Il pilota umano ha tenuto d’occhio gli aerei nemici, mentre ARTUµ ha cercato i lanciamissili a terra. Senza alcun intervento del pilota, ARTUµ ha deciso su quali obiettivi concentrarsi, scegliendo opportunamente tra la caccia ai missili e l'autoprotezione, a seconda dello stato della missione e l’atteggiamento dei nemici.

Le intelligenze artificiali in guerra

Con l’IA in gioco, gli scenari di guerra cambiano in base agli addestramenti specifici che riguarderanno non solo le intelligenze artificiali di un esercito, ma anche quelle dei nemici e dello specifico campo di battaglia sul quale si affronteranno.

Addestramenti che però toccheranno anche agli esseri umani perché, ha detto Will Roper, il sottosegretario americano dell’Aeronautica Militare: “Così come per i segnali radar, che sono invisibili ai piloti umani, ci sarà bisogno di strumenti che possano essere usati dall’uomo per volare con e contro le intelligenze artificiali.”


Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Rispondi

Torna a “Aircraft Corner”