Battaglia d’Inghilterra: 13 agosto 1940 “Eagle Day”

Area dedicata al mondo dell'aviazione reale. News e discussioni su aerei e nuove tecnologie
Rispondi
Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14324
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Battaglia d’Inghilterra: 13 agosto 1940 “Eagle Day”

Messaggio da Phant » 13 agosto 2020, 19:58

Aviation-report.com ha scritto:
80° Anniversario della Battaglia d’Inghilterra: 13 agosto 1940 “Eagle Day”

Nel 1940 nei cieli del sud-est dell’Inghilterra, una battaglia fu combattuta tra gli uomini e gli aerei della Royal Air Force e della Luftwaffe di Hitler. In gioco c’era la superiorità e i tedeschi cercarono di conquistarla e mantenerla come obiettivo della prima fase dell’invasione del Regno Unito, pianificata dagli alti comandi militari tedeschi.

Gruppi di volo di Spitfire e Hurricane, successivamente riconosciuti tra i migliori e più moderni aerei al mondo per l’epoca, presero in carico la missione della difesa aerea del territorio britannico e in alcuni mesi di scontri aerei sconfissero la Luftwaffe che fu costretta al ritiro.

La Battaglia d’Inghilterra, vista dalla prospettiva britannica, si è ufficialmente svolta dal 10 Luglio al 31 Ottobre 1940. E’ stata descritta in molti modi ma generalmente viene suddivisa in cinque fasi le quali però possono avere date di inizio differenti perché sostanzialmente ogni fase si sfuma nelle successive. Dal punto di vista tedesco, invece, la Battaglia d’Inghilterra ha inizio il 13 Agosto 1940 in quella che loro chiamarono “Adler Tag”, il noto Eagle Day per gli inglesi, quando la Luftwaffe iniziò i bombardamenti sugli aeroporti del RAF Fighter Command e sulla rete della difesa aerea.

Nel corso dell’Eagle Day la Luftwaffe effettuò 1500 sortite, abbattendo 13 caccia della RAF e distruggendo, a terra, altri 47 caccia inglesi su sei aeroporti. Naturalmente la difesa britannica non si fece cogliere impreparata abbattendo a sua volta 46 caccia tedeschi. Per la Germania la Battaglia d’Inghilterra ebbe fine solo quando, ormai in seria difficoltà, cambiò obiettivo lanciando il suo attacco contro la Russia nel giugno del 1941.

Immagine

FASE 1: dal 26 giugno al 16 luglio 1940

Dopo aver conquistato la Francia la Luftwaffe impiegò gli ultimi giorni del mese di giugno del 1940 per completare l’occupazione degli aeroporti in Francia, Norvegia, Belgio e Olanda per riformare e riequipaggiare i gruppi di volo del Fliegerkorps per preparasi all’attacco contro la Gran Bretagna. Nel luglio del 1940 la Luftwaffe con i suoi Luftflotten 2 e 3 aveva a disposizione 2075 velivoli, dei quali 900 caccia, 875 bombardieri e 300 bombardieri in picchiata, mentre la Luftflotte 5 in Norvegia e Danimarca aveva disponibili 123 bombardieri e 300 bombardieri in picchiata.

Dall’altra parte del canale della Manica la Royal Air Force disponeva di soli 46 gruppi di volo più 4 in formazione con tra 600 e 700 aerei e 1253 piloti. Nonostante alcuni attacchi tedeschi sulle unità navali inglesi nella Manica, la data ufficiale di inizio della battaglia fu il 10 luglio quando gli Spitfire del 66 Squadron intercettarono un Dornier 17z del Kampfgeschwader 3. I tedeschi continuarono con diversi raid su piccola scala per saggiare le difese aeree inglesi e per raccogliere informazioni di intelligence in vista dell’invasione.

I combattimenti aerei sulla linea di costa e sui convogli navali continuarono nei giorni successivi e la RAF nonostante fosse sempre in svantaggio numerico riuscì ad abbattere o danneggiare più aerei tedeschi di quanti ne perse.

Immagine Immagine

FASE 2: dal 17 luglio al 12 agosto 1940

La Luftwaffe ricevette l’ordine di piena operatività il 17 luglio con due obiettivi che avrebbero dovuto aprire la via all’invasione delle isole britanniche: il primo ottenere e mantenere la stretta sull’Inghilterra intensificando gli attacchi contro i convogli navali e i porti; il secondo eliminare la RAF in aria e al suolo incluse le industrie aeronautiche e il sistema di difesa aerea e la Home Defence. Dopo la direttiva di guerra del 16 luglio nella quale Hitler dichiarò che la RAF sarebbe dovuta essere distrutta fisicamente e moralmente da non poter in nessun modo portare attacchi contro i tedeschi, il 19 luglio Hitler fece il suo famoso discorso “Ultimo appello alla ragione” che fu tradotto in inglese e lanciato tramite volantini sull’Inghilterra. Le quattro settimane di questa fase chiamate dai tedeschi “Kanalkampf” (battaglia del canale) fu contraddistinta da una serie di attacchi contro i convogli navali e le basi ed aeroporti lungo la costa sud-est e Dover.

Contestualmente la Luftwaffe iniziò una serie di attacchi sulle industrie sulla costa est e sulle Midlands, In questo quadro, l’11 agosto 1940, fu lanciato il primo attacco su larga scala contro le stazioni radar e contro la base navale di Portland. Tre gruppi di volo della RAF decollarono su scramble, mentre altri sette gruppi decollarono per pattugliare la zona di Weymouth. Ne scaturì una grande battaglia aerea tra circa 150 velivoli, nella quale la RAF perse 32 aerei e la Luftwaffe 38. Il giorno seguente il raid fu ripetuto con attacchi su stazioni radar, basi aeree, caserme e depositi. I tedeschi rivendicarono la distruzione di 70 caccia inglesi e di tutto il 65 Squadron di Manston, ma nella realtà la gran parte degli Spitfire riuscirono a decollare tra i bombardamenti.

I tedeschi armati di errate informazioni di intelligence e di mal interpretazione delle informazioni raccolte sulle perdite inglesi affrontarono con grande fiducia l’Eagle Day.

Immagine Immagine

FASE 3: dal 13 agosto al 6 settembre 1940

La Luftwaffe aveva l’obiettivo di impegnare pesantemente il Fighter Command nei cieli del sud-est del Regno Unito in quattro giorni, e di distruggere completamente la RAF nelle successive quattro settimane rimuovendo ogni opposizione aerea all’invasione.Il 13 Agosto 1940, come detto l’inizio della Battaglia d’Inghilterra per la Germania, le Luftflotten 2 e 3 volarono 485 sortite con i bombardieri e circa 100 sortite con i caccia, il maggior numero di missioni a questa data. 46 velivoli tedeschi furono abbattuti, contro i 13 della RAF. Nei giorni a seguire anche la Luftflotte 5 iniziò le missioni di attacco a partire dalle loro basi in Norvegia.

Di norma i combattimenti aerei avvenivano tra circa 12 aerei della RAF contro un centinaio e più della Luftwaffe e in questo contesto, il 18 agosto 1940, avvenne il combattimento più duro quando la Luftwaffe portò un pesantissimo attacco contro gli aeroporti del RAF Fighter Command. 60 Heinkel He111, 48 tra Junkers Ju88 e Dornier Do17 attaccarono la mattina, mentre nel pomeriggio altri raids videro in azione i Messerschmitt BF-109, i BF-110 e gli Junkers Ju87 “Stuka”.

La Royal Air Force perse 34 aerei in aria e 29 a terra, la Luftwaffe perse 69 aerei. Nonostante il grande impeto della RAF nel contrastare con successo gli attacchi tedeschi, le riserve inglesi erano pericolosamente in esaurimento. Tra il 26 agosto e il 6 settembre la RAF perse 248 velivoli, la Luftwaffe 322.

FASE 4: dal 7 settembre al 2 ottobre 1940

La Luftwaffe da settembre fece un cambio di tattica credendo che le ultime riserve degli inglesi sarebbero potute essere coinvolte nei combattimenti se gli attacchi tedeschi si fossero concentrati su Londra. Inoltre e Londra fosse caduta il morale degli inglesi si sarebbe paralizzato portandoli a discutere i termini della resa. Il primo vero attacco su Londra fu portato il 7 settembre 1940 “Black Sunday”, con Hermann Goring direttamente al comando. Nel pomeriggio 350 bombardieri scortati da un centinaio di caccia si presentarono sull’estuario del Tamigi. La città fu duramente colpita e gli incendi che si svilupparono, guidarono nella notte ulteriori attacchi che durarono fino all’alba del giorno successivo. Londra fu colpita incessantemente per i successivi 57 giorni durante attacchi diurni e notturni.

L’azione della RAF fino a quel momento aveva complicato i piani di invasione tedeschi, che furono costretti a posticipare la data al 17 settembre 1940. Due giorni prima il 15 settembre 200 bombardieri e un numero imprecisato di caccia furono intercettati in volo verso le coste inglesi. La RAF fece decollare su scramble ben 21 gruppi di volo di Spitfire e Hurricane. I tedeschi a causa delle loro errate informazioni pensavano di trovarsi di fronte a non più di 50 caccia mentre, come riportato in seguito dai piloti e cannonieri tedeschi “…. sembrava che tutta la Royal Air Force fosse li .…”.

In soli 10 minuti di combattimenti cruenti e di dogfight senza soluzione di continuità la formazione di attacco della Luftwaffe fu sbaragliata e costretta al ritiro in ordine sparso con molti bombardieri che danneggiati precipitarono sul suolo inglese o nel canale della Manica. La propaganda inglese dichiarò l’abbattimento di ben 185 aerei tedeschi in un solo giorno, ma nella realtà furono circa 60 con la perdita di 26 aerei inglesi.

Immagine Immagine

Per gli storici il 15 settembre 1940 è ricordato come il giorno più importante della Battaglia d’Inghilterra, il “Battle of Britain Day”, che segnò l’inizio del declino della strategia della Germania per conquistare il Regno Unito. Il morale dei piloti tedeschi era nel momento più basso di tutta la campagna aerea e iniziarono a convincersi che conquistare la superiorità aerea sulle isole britanniche non era più un obiettivo di facile raggiungimento. Hitler non era però su questa linea di pensiero e posticipò ancora la data di invasione al 19 settembre, naturalmente senza successo.

Al contrario il morale inglese era alle stelle e grazie ai suoi valorosi e coraggiosi piloti da caccia furono cancellati anche i brutti ricordi legati alla disfatta di Dunkirk. La battaglia non era ancora conclusa e proseguì ancora per molte settimane con l’ultimo attacco diurno su Londra portato il 30 settembre 1940.

FASE 5: dal 3 al 31 ottobre 1940 (la partecipazione italiana)

Secondo fonti tedesche nel mese di ottobre furono sganciate sul territorio britannico 9000 tonnellate di bombe. In questa ultima fase anche la Regia Aeronautica italiana partecipò ad alcuni attacchi sul Regno Unito. A metà del 1940 gli italiani non disponevano ancora di un caccia monoposto equivalente allo Spitfire o al BF-109 e i bombardieri erano carenti in termini di autonomia, performance ed armamenti, così i comandanti della Regia Aeronautica erano reclutanti nell’operare sui cieli del Regno Unito e ben felici di lasciare il compito agli alleati tedeschi. Il ministero degli esteri al contrario, visti i primi successi tedeschi, scalpitava nel partecipare. Il 10 settembre 1940 fu costituito il Corpo Aereo Italiano, comandato dal Generale Rino Corso Fougier, con circa 200 velivoli tra i quali il Fiat CR.42 Falco, il G.50 Freccia, il Fiat BR.20M e il CANT Z.1007 Bis Alcione.

Il 19 ottobre 1940 i velivoli italiani erano pronti al combattimento in Belgio e sotto il controllo della Luftflotte 2. Le basi in Belgio naturalmente non erano l’ideale per combattere sul Regno Unito perchè lasciavano ai velivoli italiani solo circa 1o minuti di operazioni sul sud dell’Inghilterra prima di tornare alle basi. I bombardieri italiani parteciparono a 17 missioni sul Regno Unito, delle quali 4 cancellate per il mal tempo. L’ultima missione italiana ebbe luogo il 2 gennaio 1941. L’impatto dell’intervento italiano sulla campagna d’Inghilterra fu estremamente minimale e costò la vita di circa 43 piloti e la perdita di circa 36 velivoli. Nessun velivolo britannico fu abbattuto dagli aerei italiani,

L’ultimo grande scontro aereo tra inglesi e tedeschi si ebbe il 29 ottobre 1940, con 19 aerei tedeschi abbattuti contro 7 della RAF. Durante questo ultimo mese la Luftwaffe perse in totale 325 aerei, mentre la Royal Air Force ne perse 128.

Immagine

Never was so much owed by so many to so few

Il termine “The Few” fu pronunciato dal primo Ministro inglese Winston Churchill durante il suo famoso discorso del 20 agosto 1940, durante il periodo più duro della Battaglia d’Inghilterra. I the Few furono i 2937 piloti che affrontarono i tedeschi nel cieli britannici. Di questi uomini 422 furono feriti e 544 persero la vita durante i combattimenti. Molti di loro provenivano da altri paesi (in totale 14 nazioni) ma servirono, con lo stesso coraggio degli inglesi, nel RAF Fighter Command e nella Fleet Air Arm.

Le perdite

Durante la Battaglia d’Inghilterra entrambi gli schieramenti subirono perdite pesanti in termini di vite umane e di velivoli. 544 avieri della Royal Air Force persero la vita e 2662 furono gli avieri tedeschi. Il maggior numero di perdite tedesca è data, oltre dal maggior numero di velivoli abbattuti, anche dal fatto che i loro aerei avevano equipaggi più numerosi, rispetto ai britannici. Dal lato inglese il numero totale dei velivoli persi è di 1023 unità contro i 1887 velivoli tedeschi. Naturalmente i tedeschi oltre a dover confrontarsi in aria con i piloti inglesi, hanno dovuto cimentarsi anche contro l’artiglieria contraerea che avrebbe, secondo il British Army’s Anti-Aircraft Command, abbattuto circa 300 velivoli.

Il museo della RAF di Londra

Al museo aeronautico della Royal Air Force di Londra vengono mantenute e tramandate le tradizioni e la storia della Royal Air Force, la più antica aviazione militare al mondo e la prima a rendersi indipendente dall’esercito. Il RAF Museum di London – Hendon è quindi sicuramente all’altezza della fama della sua forza aerea ed è una tappa fondamentale per tutti gli appassionati di aviazione e di storia aeronautica in generale. Insieme al RAF Museum di Cosford vicino a Wolverhampton, e al IWM di Duxford è uno dei più grandi musei aeronautici del mondo, con una delle più belle collezioni di velivoli storici accessibili al pubblico.

Come negli altri due musei, Imperial War e Cosford, a Londra si possono ammirare da vicino alcuni dei velivoli protagonisti della Battaglia d’Inghilterra. In particolare nel Hangar H3 si possono ammirare i velivoli della Fighter Collection e della galleria della Battle of Britain 1940. Da non perdere il Battle of Britain “Fighter Four” con un Supermarine Spitfire Mk 1A, un Hawker Hurricane Mk 1, un Messerschmitt BF-109E-4/B “Emil” e un Fiat CR42 Falco e tutti i più importanti velivoli tedeschi dell’epoca come l’Heinkel He111H-20, un Junkers Ju87G-2, un Junkers Ju88R-1, un Messerschmitt Bf 110G-2.


Immagine Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Rispondi

Torna a “Aircraft Corner”