Lockheed Martin testa le operazioni multi-dominio

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Lockheed Martin testa le operazioni multi-dominio

Messaggio da Phant » 23 settembre 2019, 3:05

Aviation-report.com ha scritto:
Lockheed Martin testa le operazioni multi-dominio

Lockheed Martin Skunk Works®, la Missile Defence Agency e la US Air Force hanno connesso con successo un F-35, un U-2 e una stazione terrestre multi-dominio in un test rivoluzionario che ha dimostrato le capacità delle operazioni multi-dominio e di distribuzione sicura di informazioni sensibili su più piattaforme.

Durante la dimostrazione, chiamata Project Riot, un F-35 ha rilevato un lancio di missili a lungo raggio con i suoi sensori di bordo e ha condiviso le informazioni attraverso un velivolo U-2 con il comandante della difesa aerea a terra, consentendo al comandante di prendere rapidamente la decisione di affrontare la minaccia. Questo tipo di connettività riduce la sequenza temporale delle decisione da minuti a secondi, il che è fondamentale nel moderno campo di battaglia e per le future minacce.

In collaborazione con l’Air Force Life Cycle Management Center sulla Hanscom Air Force Base, nel Massachusetts e l’agenzia di difesa missilistica Missile Defense Agency, il Project Riot di Skunk Works si basa su una serie di dimostrazioni di architettura di sistemi aperti che dimostrano come gli aumenti incrementali delle capacità possono essere rapidamente messi in campo per consentire di gestire una rete connessa attraverso domini aerei, terrestri, marittimi, spaziali e informatici.

Grazie ai suoi sensori a lungo raggio, la capacità di elaborazione a bordo e quella di operare all’interno ed all’esterno di ambienti ad elevata minaccia, l’U-2 continua a svolgere ancora oggi un ruolo fondamentale nel dimostrare nuove capacità, trasformando nel contempo le operazioni per lo spazio di battaglia di domani fornendo una elevata consapevolezza di esso e una perfetta interoperabilità per consentire operazioni multidominio.

Sfruttando gli standard industriali comuni per ridurre i costi e abbreviare i programmi, il team ha raggiunto quattro obiettivi critici in meno di quattro mesi:

  • Dimostrata la capacità di sfruttare i dati dei sensori dell’F-35 per la difesa missilistica.
  • Sfruttata l’ampia capacità di carico utile dell’U-2, il design modulare e l’architettura aperta per fornire oltre la linea di comunicazione visiva tra l’F-35 e una stazione terrestre multidominio.
  • Stabiliti due nuovi percorsi per trasmettere in sicurezza i dati dei sensori di quinta generazione a più livelli di sicurezza, consentendo una rete multi-dominio di sistemi legacy e di quinta generazione.
  • Diffusione dei dati da sistemi di quinta generazione utilizzando l’interfaccia di comando e controllo universale della US Air Force e gli standard Open Mission Systems per una più rapida implementazione delle capacità e una connessione senza soluzione di continuità tra tutti i sistemi di una rete multi-dominio.


L’F-35, con i suoi sensori e la connettività avanzata, è in grado di raccogliere e condividere in modo trasparente informazioni critiche consentendo alla forza congiunta di essere più sicura ed efficace. Ad oggi nessun altro caccia al mondo ha questa capacità, e questo test è stato un passo fondamentale nel percorso per sbloccare il suo pieno potenziale per operazioni multi-dominio.

In uno spazio di battaglia multi-dominio, la necessità di un comando e un controllo efficaci aumenterà di dieci volte. I comandanti dovranno essere in grado di vedere collettivamente lo sviluppo della battaglia, pianificare sistematicamente le operazioni e gestire dinamicamente sensori e armi. Questa è la sfida del prossimo futuro secondo la US Air Force: come sincronizzare le operazioni a tutti i livelli per un comando e un controllo senza soluzione di continuità e ad alta velocità. Tutto questo richiede la sincronizzazione dei cicli di pianificazione delle missione per domini diversi. Ulteriori complicazioni sorgono poiché ogni dominio ha tempistiche operative diverse. Ad esempio, le operazioni aeree impiegano storicamente 72 ore per la pianificazione dei bersagli. Le operazioni cyber richiedono una pianificazione significativa e sono sottoposte ad una importante valutazione su quando utilizzare questo asset molto specializzato. Infine, le operazioni spaziali richiedono un coordinamento significativo tra numerose entità di gestione dello spazio stesso.

Per supportare questa pianificazione operativa continua gli Stati Uniti hanno sviluppato il Multi-Domain Synchronized Effects Toolkit (MDSET). MDSET trasforma il comando e il controllo di risorse multi-dominio in un framework decisionale collaborativo e interdominio. Creando un quadro completo del piano integrato, MDSET consente di prendere decisioni basate sulla consapevolezza situazionale simultanea dell’attività in tutti i domini. Inoltre, MDSET consente di esplorare rapidamente varie linee d’azione, consentendo ai comandanti di scegliere il piano che offre gli effetti desiderati con la migliore allocazione delle risorse ed il rischio accettato.

Migliorando la pianificazione, le capacità e la condivisione dei dati delle forze aeree, spaziali e informatiche, si può generare un ciclo decisionale più veloce di quanto non esista oggi. Una visione, una comprensione del potere dei dati e un’esplorazione dei processi e delle politiche necessarie per operazioni multi-dominio vere ed integrate sono elementi essenziali di successo per la prossima generazione di battaglie.


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