FCAS – Future Combat Air System

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Re: FCAS – Future Combat Air System

Messaggio da Phant » 31 gennaio 2021, 2:15

Analisidifesa.it ha scritto:
FCAS: Airbus prosegue nello sviluppo del velivolo senza pilota tipo “Remote Carriers” lanciabile dall’A400M

Come abbiamo già scritto in altre occasioni, il programma FCAS è un “sistema di sistemi” complesso con una estensione importante in rete, del quale un velivolo da combattimento di prossima generazione “NGF – New Generation Fighter” con equipaggio rappresenterà l’elemento chiave. Tali piattaforme pilotate si uniranno a quelle senza pilota, chiamate “RC – Remote Carrier”, che forniranno ulteriori capacità di combattimento per completare le missioni. Le architetture di sistema scalabili ed interoperabili consentiranno l’integrazione delle piattaforme esistenti e aggiornate nel FCAS.

Il solo NGF non sarà sufficiente per le missioni più impegnative in ambienti altamente contestati. Per contrastare tali minacce, il NGF collaborerà con piattaforme a pilotaggio remoto chiamate RC – Remote Carrier che fungono da moltiplicatori di forza. L’aggiunta di capacità in modo scalabile e flessibile migliorerà l’efficacia, l’efficienza e la sopravvivenza complessive della missione del NGWS.

I Remote Carriers saranno una famiglia di piattaforme senza equipaggio che andranno da 200 chilogrammi per RC monouso, a meno di 2 tonnellate per quelli recuperabili e persino diverse tonnellate nel caso dei Loyal Wingman. Airbus sta attualmente studiando e ottimizzando il ​​loro design. I Remote Carriers forniranno varie capacità quali Target Acquisition and Reconnaissance, Airborne Electronic Warfare, A2G SEAD / DEAD e Strike.

Con i “pacchetti” di RC che collaborano con NGF, il NGWS – New Generation Weapon System stabilirà chiaramente una nuova dimensione operativa. Un livello aumentato di efficacia sarà raggiunto aprendo nuovi campi di tattiche basate sul combattimento collaborativo, l’uso dell’inganno e dell superiorità numerica. L’efficienza migliorerà garantendo il dispiegamento della combinazione necessaria di capacità per una determinata missione. Operativamente il NGF rimarrà a una distanza di sicurezza mentre gli RC più vicini si occuperanno delle minacce, mantenendo così i piloti fuori pericolo e aumentando la sopravvivenza della piattaforma pilotata.

All’interno di NGWS, l’Air Combat Cloud o ACC collegheranno le piattaforme con e senza pilota e forniranno l’intelligenza di squadra per un combattimento collaborativo più rapido. L’ACC fornirà una situational awareness comune acquisendo, condividendo, fondendo ed elaborando istantaneamente enormi quantità di dati da tutti gli NGF e RC collegati. L’analisi della campo di battaglia dell’ACC e il coordinamento in tempo reale forniranno una migliore situational awareness, le opzioni tattiche e le decisioni.

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Remote Carriers: strumenti versatili per il combattimento del futuro

Esistono molte possibili applicazioni per questi vettori remoti, che come accennato possono pesare da pochi chilogrammi a diverse tonnellate: penetrare nelle difese nemiche saturandole, ingannare gli aerei nemici, svolgere missioni di guerra elettronica (jamming), designare obiettivi per altri velivoli, effettuare missioni di ricognizione, effettuare missioni di attacco, ecc.

In particolare, MBDA sta esaminando la tipologia di vettori remoti più piccoli, che possiamo ipotizzare come “materiali di consumo”, cioè non sarebbero recuperabili. Possono essere dotati di una carica esplosiva in modo che possano essere distrutti in caso di smarrimento, in modo che il nemico non tragga vantaggio dalla loro tecnologia. Anche questi piccoli vettori remoti dovranno essere poco costosi in quanto dovranno essere utilizzati in gran numero.

Airbus sta lavorando su vettori remoti più grandi, potenzialmente del peso di diverse tonnellate, che sarebbero lanciati da aerei di grandi dimensioni come ad esempio l’A400M. Potrebbero essere recuperati a terra o in volo mentre alcuni potrebbero essere dotati di carrello di atterraggio. Accompagnando gli aerei con equipaggio, assolveranno alla funzione di “Loyal Wingman” in grado di svolgere operazioni di combattimento, difendere gli aerei da combattimento pilotati e raccogliere informazioni. Tutto all’interno di una “nuvola da combattimento aereo – Air Combat Cloud” che avrà la funzione di collegare tutte le piattaforme per consentire il concetto di “combattimento collaborativo”.

Nel video è possibile vedere il meccanismo di lancio a grandezza naturale montato nella stiva di un velivolo da trasporto Airbus A400M, e il modello di drone Remote Carrier. La sfida del team di sviluppo è quella di passare in sei mesi dal concetto di sviluppo al dimostratore di volo.

Airbus ha concluso una fase pilota dell’iniziativa “Innovations for FCAS” (I4 FCAS) che mira a coinvolgere gli attori tedeschi della difesa non tradizionale, tra cui startup, piccole e medie imprese (PMI) e istituti di ricerca, nello sviluppo del Future Combat Air System (FCAS). Questa iniziativa, lanciata nell’aprile 2020, è stata finanziata dal Ministero della Difesa tedesco.

Durante la fase pilota, 18 attori innovativi hanno lavorato su 14 progetti in diverse aree, coprendo l’intera gamma di elementi del FCAS: cloud da combattimento, connettività, caccia di nuova generazione, vettori remoti, sistema di sistemi, sensori. Tra questi 14 progetti, uno riguarda proprio i Remote Carriers.

Un primo lanciatore è stato approvato per i test di volo di un velivolo senza pilota (UAV) da un aereo da trasporto. Questo progetto è il risultato di una collaborazione tra Airbus come produttore dell’A400M, Geradts GmbH per il lanciatore e SFL GmbH di Stoccarda per l’integrazione UAV e supportato dalle simulazioni di DLR. Un approccio di progettazione e sviluppo agile ha consentito la prototipazione rapida e la prontezza al volo in soli 6 mesi.

Definito il più grande programma di difesa europeo nei prossimi decenni, FCAS mira a spingere l’innovazione e i confini tecnologici. Il suo sviluppo porterà in primo piano tecnologie dirompenti come l’intelligenza artificiale, il teaming con macchine senza pilota, il cloud da combattimento e la sicurezza informatica.




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Re: FCAS – Future Combat Air System

Messaggio da Phant » 13 maggio 2021, 14:05

Aviation-report.com ha scritto:
Germania, Francia e Spagna avrebbero raggiunto un accordo generale sul Future Combat Air System

Francia, Germania e Spagna avrebbero finalmente raggiunto un accordo generale sui prossimi passi nello sviluppo del FCAS – Future Combat Air System e sperano di elaborare tutti i dettagli entro metà maggio, avrebbe confermato alla Reuters una fonte della difesa tedesca.

Come avevamo già scritto le tre nazioni stanno cercando di risolvere le differenze sull’accesso al know-how industriale e sui diritti di proprietà intellettuale, per la condivisione del lavoro industriale. La pressione per un accordo rapido sta crescendo in vista delle elezioni di settembre in Germania.

I disaccordi sulla proprietà industriale hanno fatto sì che i paesi non rispettassero una scadenza di fine aprile precedentemente fissata da Germania e Francia per mediare un accordo che avrebbe assicurato la partenza della fase successiva la 1B, che dovrebbe costare 2,5 miliardi di euro, del più grande progetto di difesa europeo il cui costo totale è stimato in 100 miliardi di euro. Ricordiamo questa che la fase 1B aprirebbe la strada allo sviluppo di un dimostratore del velivolo, centro del sistema, NGF – New Generation Fighter che dovrebbe iniziare a volare nel 2026/2027.

Questa fase inoltre prevede il coinvolgimento della Spagna e di altri fornitori nello sviluppo del progetto. Il mandato di includere l’industria spagnola significa che la quota di lavoro tra Dassault e Airbus, invece di essere divisa in due al 50%, è ora divisa in tre parti, con Airbus che però detiene il 66%, in quanto rappresenta sia la Germania che la Spagna.

Le tre nazioni metteranno insieme un elenco di diritti di proprietà intellettuale entro la metà di maggio, precisando cosa può essere condiviso da tutti i partner e cosa deve essere mantenuto riservato per aziende specifiche, ha riportato la Reuters, che però ha citato anche una fonte francese secondo la quale non ci sarebbe ancora nessun accordo.

La francese Dassault Aviation, Airbus e Indra, le ultime due che rappresentano rispettivamente la Germania e la Spagna, sono le principali aziende coinvolte nello sviluppo del FCAS che dovrà sostituire il Rafale francese e gli Eurofighter tedeschi e spagnoli dal 2040.

In breve e come già sappiamo il programma del caccia NGF – New Generation Fighter fa parte del progetto del FCAS Future Combat Air System, che prevede droni collegati in rete, i cosiddetti Remote Carrier, che accompagnano l’aereo con equipaggio e un’architettura con Cloud da combattimento che riunisce tutti gli elementi per la gestione e la condivisione dei dati.

Quali aerei dovrebbe sostituire il caccia di sesta generazione europeo FCAS?

Il programma Future Combat Air System (FCAS) è uno strumento chiave per garantire la futura autonomia e sovranità europee in difesa e sicurezza. Rafforzerà l’Europa come hotspot industriale e tecnologico, non solo nel settore della difesa, ma con importanti ricadute nel mondo civile. L’idea alla base del sistema Future Combat Air è quella di creare un velivolo stealth di sesta generazione europeo per sostituire i Rafale francesi, gli Eurofighter tedeschi e spagnoli e gli F-18 Hornet spagnoli con l’entrata in servizio prevista per il 2040.

A giugno del 2019 una importante tappa del programma fu mostrata attraverso la presentazione al pubblico dei modelli New Generation Fighter (NGF) e Remote Carriers (RC), nel giorno dell’inaugurazione del Salone dell’Aviazione di Le Bourget, mentre a febbraio 2020 i governi di Francia e Germania avevano assegnato a Dassault Aviation, Airbus e ai loro partner, MTU Aero Engines, Safran, MBDA e Thales, il contratto quadro iniziale (Fase 1A) che avvia la fase dimostrativa per il sistema di combattimento aereo del futuro (Future Combat Air System – FCAS).

L’FCAS deve sostituire gli attuali sistemi di combattimento aereo (Rafale ed Eurofighter) entro il 2040 e rimarrà in servizio almeno fino al 2080 e, forse, oltre. La velocità con cui la tecnologia evolve, in termini non solo di combattimento aereo, ma anche di intelligenza artificiale, scambi di dati, cloud, guerra elettronica, missili ipersonici, nonché gli sforzi compiuti dagli avversari e dagli alleati per sviluppare sistemi sempre più efficaci, impone di guardare oltre il 2040. L’obiettivo è quello di evitare di sviluppare un sistema di combattimento che sarà obsoleto non appena commissionato. Inoltre va considerato anche l’aspetto etico e legale dell’intelligenza artificiale presa in considerazione nell’ambito del programma.


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Re: FCAS – Future Combat Air System

Messaggio da Phant » 21 maggio 2021, 17:55

Aviation-report.com ha scritto:
FCAS: accordo tra Francia, Germania e Spagna per il primo volo del prototipo del New Generation Fighter nel 2027

Come avevamo riportato alcune settimane fa, Francia, Germania e Spagna avevano finalmente raggiunto un accordo generale sui prossimi passi nello sviluppo del FCAS – Future Combat Air System risolvendo così le iniziali problematiche sull’accesso al know-how industriale e sui diritti di proprietà intellettuale, per la condivisione del lavoro.

I disaccordi sulla proprietà industriale hanno fatto sì che i paesi non rispettassero una scadenza di fine aprile precedentemente fissata da Germania e Francia per mediare un accordo che avrebbe assicurato la partenza della fase successiva, la 1B, che dovrebbe costare 2,5 miliardi di euro, del più grande progetto di difesa europeo il cui costo totale è stimato in oltre 100 miliardi di euro. La fase 1B aprirebbe la strada allo sviluppo di un dimostratore del velivolo NGF – New Generation Fighter che dovrebbe iniziare a volare nel 2026/2027.

Così il 17 maggio scorso Florence Parly, Ministro della Difesa della Francia, Annegret Kramp-Karrenbauer, Ministro della Difesa della Germania, e Margarita Robles, Ministro della Difesa della Spagna hanno annunciato la conclusione dei colloqui sul contenuto della prossima fase del FCAS con il primo volo di un dimostratore dell’aereo da combattimento di nuova generazione che dovrebbe avvenire nel 2027.

I colloqui condotti dalla Direzione generale per gli armamenti (DGA) francese, dal BMVg (Bundesministerium der Verteidigung) tedesco e dal DGAM (Dirección General de Armamento y Material) spagnolo negli ultimi mesi hanno portato ad un accordo equilibrato tra i vari partner per la fase successiva e dimostrativa del programma.

L’organizzazione industriale del programma è stata determinata per garantire la coerenza e l’efficacia del progetto, riunendo le competenze più avanzate dei partner industriali di ciascun paese all’interno di un partenariato equilibrato, ampio e approfondito. Il piano di cooperazione selezionato offre un’opportunità senza precedenti per rafforzare i punti di forza industriali dei tre paesi partecipanti, garantendo nel contempo la competitività del FCAS.

La francese Dassault Aviation, Airbus e Indra, le ultime due che rappresentano rispettivamente la Germania e la Spagna, sono le principali aziende coinvolte nello sviluppo del FCAS che dovrà sostituire il Rafale francese e gli Eurofighter tedeschi e spagnoli dal 2040.

In breve e come già sappiamo il programma del caccia NGF – New Generation Fighter fa parte del progetto del FCAS Future Combat Air System, che prevede droni collegati in rete, i cosiddetti Remote Carrier, che accompagnano l’aereo con equipaggio e un’architettura con Cloud da combattimento che riunisce tutti gli elementi per la gestione e la condivisione dei dati.


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Re: FCAS – Future Combat Air System

Messaggio da Phant » 2 luglio 2021, 0:46

Aviation-report.com ha scritto:
La Luftwaffe collega in rete per la prima volta un Eurofighter ed un drone iniziando a sviluppare le capacità Air Combat Cloud per il FCAS che riceve nuovi finanziamenti dal governo tedesco

Durante l’esercitazione multinazionale “Timber Express”, la Luftwaffe ha provato per la prima volta a controllare un drone da un caccia Typhoon. A tal fine, il 24 giugno scorso un Eurofighter è decollato dalla base aerea di Jagel e ha preso il comando di un drone lanciato dal poligono di Todendorf sul Mar Baltico.

“Osiamo guardare al futuro“, ha detto un portavoce dell’aeronautica militare tedesca, riferendosi al progetto franco-spagnolo-tedesco FCAS (Future Combat Air System) per il quale mercoledì 23 giugno la commissione per il bilancio del Bundestag ha sbloccato nuovi fondi. Il futuro aereo da combattimento avrà la capacità di controllare diversi droni con capacità autonome e semi-autonome che potranno svolgere vari compiti dalla ricognizione all’attacco fino alla difesa aerea.

L’esercitazione di giovedì è stata, quindi, utilizzata principalmente per testare il cosiddetto Air Combat Cloud, che riunisce tutti gli elementi per la gestione e la condivisione dei dati, ha affermato il portavoce della Luftwaffe. Il programma FCAS, come sappiamo, include un aereo da combattimento di nuova generazione che sarà supportato da vari tipi di droni e collegato in rete tramite una sofisticata infrastruttura di comunicazione.

Il comitato di bilancio del Bundestag ha approvato diversi progetti di armamenti tra i quali anche il sistema di combattimento aereo FCAS che, secondo i piani, dovrà essere operativo entro il 2040 e sostituire l’Eurofighter e il Rafale. La decisione di mercoledì ha riguardato un’ulteriore fase di sviluppo, che costerà alla Germania circa 4,5 miliardi di euro.

Questi nuovi fondi copriranno tutta una serie di attività di ricerca e sviluppo tecnologico, denominate collettivamente fasi 1B e 2, tra il 2021 e il 2027. Durante questo periodo, inizieranno anche i voli di test con un dimostratore del velivolo NGF – New Generation Fighter. Le principali società nazionali di FCAS sono Dassault per la Francia, Airbus Defence and Space per la Germania e Indra per la Spagna.

La quota della Germania nelle spese di ricerca sui sette “pilastri” del programma e lo sviluppo di un primo dimostratore ammonta a 3,3 miliardi di euro. Inoltre, Berlino è in attesa di ulteriori 450 milioni di euro. Ricordiamo che i sette pilastri del FCAS sono: l’aereo, il motore, i droni remoti, il cloud da combattimento, la simulazione, la furtività e i sensori.

Il programma FCAS Future Combat Air System

Il programma Future Combat Air System (FCAS) è uno strumento chiave per garantire la futura autonomia e sovranità europee in difesa e sicurezza. Rafforzerà l’Europa come hotspot industriale e tecnologico, non solo nel settore della difesa, ma con importanti ricadute nel mondo civile. L’idea alla base del sistema Future Combat Air è quella di creare un velivolo stealth di sesta generazione europeo per sostituire i Rafale francesi, gli Eurofighter tedeschi e spagnoli e gli F-18 Hornet spagnoli con l’entrata in servizio prevista per il 2040.

A giugno del 2019 una importante tappa del programma fu mostrata attraverso la presentazione al pubblico dei modelli New Generation Fighter (NGF) e Remote Carriers (RC), nel giorno dell’inaugurazione del Salone dell’Aviazione di Le Bourget, mentre a febbraio 2020 i governi di Francia e Germania avevano assegnato a Dassault Aviation, Airbus e ai loro partner, MTU Aero Engines, Safran, MBDA e Thales, il contratto quadro iniziale (Fase 1A) che avvia la fase dimostrativa per il sistema di combattimento aereo del futuro (Future Combat Air System – FCAS).

L’FCAS deve sostituire gli attuali sistemi di combattimento aereo (Rafale ed Eurofighter) entro il 2040 e rimarrà in servizio almeno fino al 2080 e, forse, oltre. La velocità con cui la tecnologia evolve, in termini non solo di combattimento aereo, ma anche di intelligenza artificiale, scambi di dati, cloud, guerra elettronica, missili ipersonici, nonché gli sforzi compiuti dagli avversari e dagli alleati per sviluppare sistemi sempre più efficaci, impone di guardare oltre il 2040. L’obiettivo è quello di evitare di sviluppare un sistema di combattimento che sarà obsoleto non appena commissionato. Inoltre va considerato anche l’aspetto etico e legale dell’intelligenza artificiale presa in considerazione nell’ambito del programma.

Il New Generation Fighter e i Remote Carriers

Il solo NGF non sarà sufficiente per le missioni più impegnative in ambienti altamente contestati. Per contrastare tali minacce, il NGF collaborerà con piattaforme a pilotaggio remoto chiamate RC – Remote Carrier che fungono da moltiplicatori di forza. L’aggiunta di capacità in modo scalabile e flessibile migliorerà l’efficacia, l’efficienza e la sopravvivenza complessive della missione del NGWS.

I Remote Carriers del FCAS saranno una famiglia di piattaforme senza equipaggio che andranno da 200 chilogrammi per RC monouso, a meno di 2 tonnellate per quelli recuperabili e persino diverse tonnellate nel caso dei Loyal Wingman. Airbus sta attualmente studiando e ottimizzando il ​​loro design. I Remote Carriers forniranno varie capacità quali Target Acquisition and Reconnaissance, Airborne Electronic Warfare, A2G SEAD / DEAD e Strike.

Con i “pacchetti” di RC che collaborano con NGF, il NGWS – New Generation Weapon System stabilirà chiaramente una nuova dimensione operativa. Un livello aumentato di efficacia sarà raggiunto aprendo nuovi campi di tattiche basate sul combattimento collaborativo, l’uso dell’inganno e della superiorità numerica. L’efficienza migliorerà garantendo il dispiegamento della combinazione necessaria di capacità per una determinata missione. Operativamente il NGF rimarrà a una distanza di sicurezza mentre gli RC più vicini si occuperanno delle minacce, mantenendo così i piloti fuori pericolo e aumentando la sopravvivenza della piattaforma pilotata.

All’interno di NGWS, l’Air Combat Cloud o ACC collegheranno le piattaforme con e senza pilota e forniranno l’intelligenza di squadra per un combattimento collaborativo più rapido. L’ACC fornirà una situational awareness comune acquisendo, condividendo, fondendo ed elaborando istantaneamente enormi quantità di dati da tutti gli NGF e RC collegati. L’analisi della campo di battaglia dell’ACC e il coordinamento in tempo reale forniranno una migliore situational awareness, le opzioni tattiche e le decisioni.

Esistono molte possibili applicazioni per questi vettori remoti, che come accennato possono pesare da pochi chilogrammi a diverse tonnellate: penetrare nelle difese nemiche saturandole, ingannare gli aerei nemici, svolgere missioni di guerra elettronica (jamming), designare obiettivi per altri velivoli, effettuare missioni di ricognizione, effettuare missioni di attacco, ecc.

In particolare, MBDA sta esaminando la tipologia di vettori remoti più piccoli, che possiamo ipotizzare come “materiali di consumo”, cioè non sarebbero recuperabili. Possono essere dotati di una carica esplosiva in modo che possano essere distrutti in caso di smarrimento, in modo che il nemico non tragga vantaggio dalla loro tecnologia. Anche questi piccoli vettori remoti dovranno essere poco costosi in quanto dovranno essere utilizzati in gran numero.

Airbus sta lavorando su vettori remoti più grandi, potenzialmente del peso di diverse tonnellate, che sarebbero lanciati da aerei di grandi dimensioni come ad esempio il velivolo da trasporto Airbus A400M. Potrebbero essere recuperati a terra o in volo mentre alcuni potrebbero essere dotati di carrello di atterraggio.


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Re: FCAS – Future Combat Air System

Messaggio da Phant » 13 dicembre 2022, 0:06

Aviation-report.com ha scritto:
FCAS: 2 caccia, 1 elicottero e 5 droni tutti interconnessi completano una dimostrazione di volo guidata da Airbus

Nella prima dimostrazione di volo multi-dominio su larga scala in Europa, guidata da Airbus, due aerei da combattimento, un elicottero e cinque velivoli senza pilota tutti interconnessi tra loro hanno portato a termine una tipologia di missione che potrebbe verificarsi in situazioni reali.

Il progetto Future Combat Air System (FCAS MUM-T) Manned-Unmanned Teaming Demonstrator passerà ora alla fase successiva: spianare ulteriormente la strada per il sistema FCAS sviluppando un dimostratore denominato Remote Carrier nei prossimi anni. Questa demo apre la strada al Future Combat Air System e al nuovo sistema di controllo dei droni da un aereo o da un elicottero.

“Con la Multi-Domain Flight Demo, o MDFD, abbiamo dimostrato per la prima volta in Europa come le capacità e le funzionalità di teaming con equipaggio e senza equipaggio con un massimo di dieci risorse connesse funzionano in uno scenario ispirato alla vita reale e in condizioni quasi operative”, ha affermato Jean Brice Dumont, capo dei sistemi aerei militari di Airbus. “Questo è l’ennesimo esempio di come superiamo i confini e sviluppiamo tecnologie pionieristiche in modo che i nostri clienti possano realizzare la loro missione: salvare vite umane e garantire un futuro migliore per tutti noi“.

Nella demo condotta alla fine dell’estate 2022, i jet da combattimento, gli elicotteri e i velivoli senza pilota sono stati collegati tramite un collegamento dati CANDL – Compact Airborne Networking Data Link che ha permesso loro di interagire senza problemi nello spazio aereo sopra Rovajärvi, in Finlandia, in uno scenario di guerra simulato. Questa dimostrazione segue quella del 2021 organizzata dalla Bundeswehr e denominata Timber Express. In quella occasione Airbus confermò di essere riuscita a collegare il CANDL al Link 16, il collegamento dati tattico della NATO, di un Eurofighter Typhoon.

Un Learjet 35 della controllata Airbus GFD ha svolto il ruolo di caccia surrogato, con l’equipaggio a bordo che ha gestito i velivoli a pilotaggio remoto, rappresentati da cinque droni Airbus Do-DT25 modificati collegati dalla compagnia Patria. Due di loro sono stati dotati di sensori ESM (Electronic Support Measures) della società partner MBDA Germany per rilevare le posizioni dei missili terra-aria dell’immaginario stato canaglia.

I restanti tre droni sono stati dotati di telecamere EO – Electro Optical che hanno registrato e confermato visivamente le posizioni delle difese aeree. Inoltre, sugli schermi del personale a terra era visibile un caccia simulato che fungeva da velivolo di comando e controllo, dove i rappresentanti degli appaltatori delle forze armate tedesche e finlandesi hanno seguito la dimostrazione.

Mentre la difesa aerea è stata eliminata, le truppe di terra hanno richiesto supporto aereo ravvicinato tramite un Joint Terminal Attack Controller (JTAC) avanzato per aiutarle a estrarre l’immaginario signore della guerra. Un elicottero Airbus H145M ha risposto immediatamente, aiutando il team a portare a termine la missione. Parallelamente, l’H145M ha collaborato con uno dei droni EO con le telecamere tenendo d’occhio l’ambiente circostante e fornendo alle forze speciali i dati della ricognizione.

L’equipaggio dell’elicottero ha comandato questo drone direttamente dalla cabina di pilotaggio mentre il flusso video del Do-DT25 è stato trasferito direttamente all’H145M. Il JTAC, situato vicino alle truppe a terra, ha coordinato l’attacco tramite una notifica digitale di emergenza all’elicottero e ha assunto in parte il comando e il controllo di un altro drone EO per valutare l’effetto dell’operazione.

L’MDFD ha concluso la seconda fase del cosiddetto progetto dimostrativo FCAS MUM-T (Future Combat Air System Manned-Unmanned-Teaming), finanziato dall’ufficio appalti tedesco BAAINBw. Ora il progetto entrerà nella Fase III, che porterà alla maturazione delle capacità esistenti e allo sviluppo di nuove per consentire le operazioni iniziali negli anni ’30 del 2000 con gli aerei da combattimento esistenti e i droni remoti sviluppati fino ad allora.

Va anche ricordato che, a febbraio, Airbus aveva pubblicato un video che mostrava un drone Do-DT25 lanciato dalla stiva di un aereo da trasporto A400M, e che ha comunicato con esso, durante la discesa con il paracadute, utilizzando un dispositivo chiamato MACCS – Modular Airborne Combat Cloud Services. Questa dimostrazione era stata effettuata con l’assistenza della Luftwaffe, nell’ambito di un’iniziativa chiamata I4FCAS (Innovazione per FCAS).

Un primo contratto per il via libera è stato appena firmato tra Airbus e BAAINBw e se il programma venisse mantenuto, le forze armate tedesche dovrebbero avere una capacità operativa multi-dominio e di controllo dei droni in modalità autonoma e/o semi-autonoma entro il 2030 sempre che gli F-35 che saranno acquisiti a breve potranno essere migliorati entro il 2030 con questa capacità di controllo.

Ciò si rivelerà fondamentale per il futuro della Luftwaffe, come per altre forze aeree europee, poiché i droni attuali e quelli in progettazione stanno tutti iniziando a guadagnare capacità importanti grazie all’intelligenza artificiale per operare, come detto, in modalità autonoma e/o semi-autonoma e con la possibilità di controllarli direttamente tramite dispositivi in ​​volo diventando dei veri e propri moltiplicatori di forza. Questo senza dimenticare che i futuri droni saranno specializzati in missioni di sorveglianza e ricognizione, intelligence, rifornimento di carburante, guerra elettronica, ricognizione elettromagnetica o addirittura combattimento.

I droni remoti con diverse dimensioni e capacità sono risorse vitali per il futuro sistema FCAS, dove opereranno in squadra con il New Generation Fighter e l’Eurofighter Typhoon, collegati ad una rete cloud di combattimento protetta (Air Combat Cloud). Operando sotto il comando di un aereo da combattimento con equipaggio, i Remote Carrier forniranno una migliore protezione per i piloti, migliorando al contempo l’inviluppo operativo e la capacità di agire in situazioni rischiose.

L’MDFD è stato guidato da Airbus in collaborazione con la Bundeswehr tedesca, le forze di difesa finlandesi e partner del settore come la società missilistica MBDA Germany, il fornitore di collegamenti dati per reti aeree Patria, la startup di tecnologia di autonomia e missione HAT.tec e il fornitore di sistemi di lancio di droni Robonic.

Come sappiamo i problemi tra Dassault Aviation e Airbus in merito allo sviluppo del FCAS hanno alimentato la cronaca degli ultimi mesi. Il caccia di nuova generazione, il New Generation Fighter, è solo uno dei pilastri del Future Air Combat System, programma in corso di sviluppo nell’ambito della cooperazione tra Francia, Germania e Spagna.

Ricordiamo che i sette pilastri del FCAS sono: l’aereo, il motore, i droni remoti, il cloud da combattimento, la simulazione, la furtività e i sensori e che i partner industriali nel programma aeronautico sono Airbus per conto della Germania, la francese Dassault Aviation e la spagnola Indra, ma il progetto era rimasto bloccato in una situazione di stallo tra Airbus e Dassault.




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Re: FCAS – Future Combat Air System

Messaggio da Phant » 24 gennaio 2023, 0:50

Aviation-report.com ha scritto:
FCAS: la Germania stanzia 40 miliardi di Euro per il jet da combattimento di sesta generazione


La Germania ha stanziato circa 40 miliardi di euro (43 miliardi di dollari) entro il 2040 per il suo jet da combattimento di nuova generazione FCAS, il progetto franco-tedesco-spagnolo volto a sviluppare una piattaforma di sesta generazione, ha riferito Bloomberg. Come sappiamo il Future Combat Air System prevede di produrre un prototipo riunendo Dassault Aviation, lo sviluppatore del caccia Rafale, e Airbus, una delle aziende dietro l’Eurofighter Typhoon.

Il Future Combat Air System è un progetto di velivolo di sesta generazione annunciato nel 2017 da Francia e Germania, con l’adesione della Spagna nel 2019. Il Next Generation Fighter (NGF), un caccia di sesta generazione, sarà il fulcro di una famiglia sistemi che FCAS intende sviluppare.

L’NGF avrà nuovi sistemi di armamento, tecnologia stealth all’avanguardia, sensori potenziati e la capacità di comunicare e gestire velivoli senza pilota. Sarà anche in grado di unirsi a una rete cloud di combattimento aereo. L’aereo prenderà il posto del Rafale francese e dell’Eurofighter Typhoon tedesco e spagnolo. La Francia, inoltre, sta prendendo in considerazione anche un derivato per operazioni navali per l’impiego sulla prossima portaerei francese. Il progetto FCAS consentirà alle forze armate francesi, tedesche e spagnole di rispondere nella terza dimensione alle minacce dal 2040+.

Il Programma aereo da combattimento FCAS franco-tedesco-spagnolo

FCAS è uno dei più grandi programmi multinazionali di armamenti europei, con un prezzo previsto di circa 106 miliardi di dollari. Dato il numero crescente di acquisizioni di F-35 da parte delle nazioni europee, FCAS mira a fornire agli europei un’opzione di velivolo stealth di fascia alta prodotta in Europa.

L’NGF avrebbe dovuto effettuare il suo primo volo nel 2027, con l’inizio della produzione nel 2030 e un’introduzione completa nel 2040. Tuttavia, i disaccordi tra gli appaltatori in merito al carico di lavoro e alla posizione di appaltatore principale hanno ritardato il progetto di due anni. Tuttavia ora, Dassault Aviation e Airbus sembrano aver risolto queste problematiche. Il 16 dicembre scorso avevano annunciato il completamento di un contratto da 3,2 miliardi di euro, che consente loro di procedere con i primi voli dimostrativi previsti per il 2029 nell’ambito della fase 1B. Questa fase dovrebbe durare 3 anni e mezzo e come detto il budget totale dovrebbe superare i 100 miliardi di euro.

L’NGF non è l’unico jet europeo di sesta generazione in fase di sviluppo. Tempest, un rivale di FCAS, è un progetto congiunto tra Regno Unito e Italia iniziato nel 2015 e formalmente presentato nel 2018. Il caccia doveva essere l’output principale di un programma italo-britannico più ampio ma il 9 dicembre il Giappone ha unito il suo programma FX di sesta generazione con il Tempest, ribattezzando l’iniziativa Global Combat Air Program.

Gli obiettivi strategici e operativi ben definiti della Francia per un nuovo sistema aereo da combattimento e l’eredità di Dassault nello sviluppare aerei da combattimento rendono l’NGF l’elemento più importante di FCAS. Con il produttore europeo di missili MBDA come partner principale per gli armamenti, Airbus è invece l’appaltatore principale per il segmento dei droni, noti anche come Remote Carriers (RC). Thales fungerà da partner principale di Airbus nello sviluppo del cloud di combattimento.

Il termine Remote Carriers è stato volutamente utilizzato per descrivere i droni costruiti per lavorare in tandem con il caccia principale, ma tralascia dettagli cruciali, come la presenza di sensori e, quasi certamente, di armi. Gli RC saranno progettati e costruiti con tecnologia stealth per mantenere un alto livello di furtività. Questi velivoli senza pilota saranno ottimizzati per le operazioni aria-aria, aria-terra, ricognizione/ISR e guerra/attacco elettronico. Per far ciò saranno dotati di un compartimento interno che potrà ospitare pod per la guerra elettronica o varie munizioni guidate contro bersagli aerei o di superficie.

I punti salienti della governance industriale della Fase 1B:

  • New Generation Fighter (NGF), con Dassault Aviation per la Francia come appaltatore principale e Airbus come partner principale per Germania e Spagna.
  • NGF Engine con la Joint Venture 50/50 Eumet, tra Safran Aircraft Engines per la Francia e MTU Aero Engines per la Germania, come prime contractor e ITP Aero per la Spagna come main partner.
  • Sistemi senza pilota, Remote Carrier (RC) con Airbus per la Germania come prime contractor, MBDA per la Francia e Satnus per la Spagna come partner principali.
  • Combat Cloud (CC) con Airbus per la Germania come prime contractor, Thales per la Francia e Indra Sistemas per la Spagna come partner principali.
  • Sensori con Indra Sistemas come partner principale per la Spagna e Thales per la Francia e FCMS per la Germania come partner principali.
  • Enhanced Low Observability (stealth) con Airbus come appaltatore principale per la Spagna, Dassault Aviation per la Francia e Airbus per la Germania come partner principali.


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Re: FCAS – Future Combat Air System

Messaggio da Phant » 25 giugno 2023, 2:08

Aviation-report.com ha scritto:
Il Belgio si unirà allo sviluppo del caccia di nuova generazione FCAS franco-tedesco-spagnolo

Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato ufficialmente lunedì che il Belgio si unirà al futuro caccia di nuova generazione FCAS franco-tedesco-spagnolo. Sebbene abbia affermato che Bruxelles parteciperà “inizialmente come osservatore”, ha affermato che l’inclusione della nazione nel FCAS – Future Combat Air Sysytem, è stata un’importante evoluzione che servirà ad “ancorare ulteriormente in Europa questo progetto nel cuore del sistema di difesa aerea di domani”.

Il Belgio si unisce così a Dassault Aviation, Airbus, Safran e MTU Aero Engines per lo sviluppo un jet da combattimento di sesta generazione, un sistema di sistemi, che opererà dal 2040 e che sostituirà i Rafale in Francia e gli Eurofighter Typhoon in Germania e Spagna. “Penso che sia positivo che il Belgio aderisca”, ha detto Jean-Brice Dumont, a capo del settore degli aerei militari di Airbus. “È un programma europeo e stiamo parlando di sovranità europea, quindi avere più paesi coinvolti in linea di principio è una buona notizia”.

Dumont ha aggiunto che ci sono già contratti per la Fase 1B e la Fase 2, per il caccia di nuova generazione FCAS, firmati con tre nazioni e che verranno eseguiti a livello industriale con tre nazioni. Il ruolo del Belgio dovrà essere definito prima politicamente, tra le nazioni, e poi industrialmente.

In una dichiarazione a Reuters, Ludivine Dedonder, Ministro della Difesa belga, ha confermato la notizia, affermando che lo status di osservatore del Belgio durerà dai sei ai dodici mesi. “Stiamo consentendo alle nostre imprese di rimanere all’avanguardia dell’innovazione, avendo al tempo stesso un impatto positivo sull’occupazione e rafforzando la difesa europea”, ha dichiarato il Ministro Ludivine Dedonder dopo l’annuncio.

Macron ha fatto l’annuncio durante una conferenza sulla difesa aerea europea a cui hanno partecipato capi della NATO e funzionari governativi durante il primo giorno del Paris Air Show 2023. La conferenza è stata organizzata per cercare di armonizzare le posizioni europee sulla scia del programma Euro Sky Shield della Germania, lanciato lo scorso ottobre.

Parlando al Paris Air Show, il CEO di Dassault Eric Trappier ha reagito positivamente alla notizia. Ciò è stato molto importante, poiché alla fine di maggio aveva chiarito con decisione che era contrario all’apertura ad altri paesi sulla base del fatto che sarebbe già difficile lo sviluppo del sistema con tre partners: Francia, Germania (con Airbus) e Spagna (con Indra). “Forse, tra quarant’anni per sostituire i loro F-35, i belgi acquisteranno lo SCAF. È una decisione politica. La rispettiamo. Lo status di osservatore mi si addice”, ha detto Trappier.

Il presidente francese ha anche annunciato che Francia, Belgio, Cipro, Ungheria ed Estonia hanno firmato una lettera di intenti per l’acquisto congiunto di missili antiaerei leggeri trasportabili Mistral prodotti dalla joint venture europea MBDA. Un funzionario dell’ufficio del presidente è stato citato dai media francesi per aver specificato in seguito che la suddetta lettera riguardava diverse centinaia di missili e ha sottolineato che si trattava del primo caso di acquisto congiunto di questo tipo di equipaggiamento.

Su questo tema, in una dichiarazione, il ministro della Difesa estone Hanno Pevkur ha dichiarato che “acquistando congiuntamente da un produttore europeo, possiamo anche richiedere il sostegno dell’Unione Europea. Il nostro obiettivo è massimizzare le capacità di difesa per ogni euro investito nella difesa nazionale”.

Altrove nel suo discorso, Macron ha rivelato che il missile antiaereo franco-italiano Aster 30-SAMP/T Mamba è ora dispiegato e operativo in Ucraina. Questo missile terra-aria da 450 chilogrammi, lungo 4,9 metri con una portata superiore a 100 chilometri, prodotto da MBDA, è progettato per proteggere i siti sensibili e le forze dispiegate dalle minacce dei missili e degli aerei di Mosca.


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Re: FCAS – Future Combat Air System

Messaggio da Phant » 19 luglio 2023, 1:14

Aviation-report.com ha scritto:
Excalibur Flight Test Aircraft: Leonardo annuncia il contratto per la fase successiva del progetto a supporto del caccia di sesta generazione GCAP

Leonardo, azienda leader nel settore dell’elettronica per la difesa, ha annunciato un contratto con il Ministero della Difesa britannico per un valore di circa 134 milioni di euro (115 milioni di sterline), che darà il via alla fase successiva del progetto “Excalibur Flight Test Aircraft” (FTA).

L’FTA supporterà l’introduzione in servizio di un nuovo velivolo da combattimento, che sarà il cuore del Future Combat Air System (FCAS) del Regno Unito. Questo caccia di nuova generazione verrà consegnato entro il 2035 nell’ambito del Global Combat Air Programme (GCAP), collaborazione internazionale tra Regno Unito, Italia e Giappone.

Il progetto Excalibur Flight Test Aircraft è una parte fondamentale del FCAS. Quest’ultimo comprenderà, oltre al caccia con equipaggio, un’ampia gamma di capacità, come droni, F-35, sistemi informativi e sistemi d’arma. Al centro dello sviluppo del caccia con pilota a bordo c’è l’FTA, un aereo Boeing 757 che sarà completamente revisionato e trasformato in un “laboratorio “volante” per test e sviluppi tecnologici.

In qualità di membro fondatore del partenariato Tempest del Regno Unito nel dominio del combattimento aereo, Leonardo utilizzerà il velivolo principalmente per testare le nuove tecnologie sviluppate dal programma trilaterale. I partner Tempest – BAE Systems, Leonardo UK, Rolls Royce e MBDA -, in collaborazione con il Ministero della Difesa, continuano a collaborare a una serie di attività di valutazione e dimostrazione, tra cui Excalibur, per consentire la consegna del GCAP secondo le tempistiche definite.

La prima fase del progetto Excalibur ha visto la PMI inglese 2Excel condurre uno studio ingegneristico sulla cellula del 757 per comprenderne a fondo la costruzione, il che ha comportato che gli esperti dell’industria britannica smontassero pezzo per pezzo l’aereo. Così il team ha potuto fornire una serie di informazioni di progettazione all’Autorità per l’aviazione civile (CAA) per poi consentire al secondo aeromobile modificato di essere certificato per il volo.

Dopo questa prima fase, il team ha acquisito le conoscenze necessarie per intraprendere la modifica di un secondo esemplare. Questo velivolo, un jet commerciale acquistato dalla compagnia di voli charter Titan Airways, è già arrivato presso la struttura di 2Excel a Lasham, nell’Hampshire, pronto per essere ingegnerizzato. Il nuovo contratto coprirà la modifica fisica del 757, nonché i test di volo, la certificazione e il lavoro necessario per ottenere l’approvazione della CAA.

Il velivolo Excalibur Flight Test Aircraft sarà adattato per ospitare la sensoristica e i sistemi che Leonardo e i suoi partner internazionali stanno sviluppando nell’ambito del GCAP, in particolare sensori integrati, effetti non cinetici (ISANKE) e sistemi di comunicazione integrati (ICS). Excalibur dovrebbe volare con la nuova tecnologia entro i prossimi tre anni, per i test in volo.

Andrew Howard, Responsabile Future Combat Air/GCAP UK, Leonardo UK, ha commentato: “Il programma Excalibur ci aiuterà ad accelerare lo sviluppo della componente elettronica relativa al dominio ISANKE & ICS attraverso i primi test di volo, che potranno avvenire in parallelo con la realizzazione della piattaforma principale. Ciò imprimerà un’ulteriore spinta al programma e sosterrà il nostro ambizioso obiettivo di consegnare un velivolo da combattimento di nuova generazione entro il 2035“.

Richard Berthon, Responsabile Future Combat Air del Ministero della Difesa britannico, ha dichiarato: “Questo contratto è una pietra miliare per il progetto FTA e dimostra il nostro impegno a sostegno del Future Combat Air System del Regno Unito. Sono entusiasta del fatto che questo lavoro ci permetterà di testare, in un ambiente di volo reale, alcune delle tecnologie più avanzate che potrebbero essere presenti sui velivoli consegnati nell’ambito dell’iniziativa GCAP“.

Chris Norton, Direttore del programma Excalibur di 2Excel Aviation, ha aggiunto: “2Excel è orgogliosa di partecipare a un progetto unico, all’avanguardia e di importanza nazionale. Ideato da Leonardo nel Bedfordshire e da 2Excel nel Northamptonshire, progettato nello Yorkshire e costruito nell’Hampshire, Excalibur sta già contribuendo alla ripresa economica del Regno Unito, sostenendo la creazione di un maggior numero di posti di lavoro altamente qualificati e di valore, compresi i tirocini. Promuoverà, così, la prosperità nazionale e la leadership tecnologica per molti decenni a venire“.


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Re: FCAS – Future Combat Air System

Messaggio da Phant » 23 dicembre 2023, 1:04

Aviation-report.com ha scritto:
Belgio nel FCAS: nel 2025 Bruxelles si unirà al programma europeo del caccia di nuova generazione Future Combat Air System

A metà giugno avevamo riportato che il presidente francese Emmanuel Macron aveva annunciato che il Belgio si sarebbe unito al programma del futuro caccia di nuova generazione FCAS franco-tedesco-spagnolo. Sebbene avesse affermato che Bruxelles parteciperà inizialmente come osservatore, aveva affermato che l’inclusione del Belgio nel FCAS – Future Combat Air System, servirà ad “ancorare ulteriormente in Europa questo progetto nel cuore del sistema di difesa aerea di domani”.

Un alto funzionario belga ha rivelato, pochi giorni fa, che entro giugno 2025 la sua nazione diventerà la quarta nazione partner insieme a Germania, Francia e Spagna ad aderire al programma del caccia di sesta generazione Future Combat Air System FCAS/SCAF (Système de Combat Aérien du Futur come viene chiamato in Francia). Ludivine Dedonder, il Ministro della Difesa belga, ha annunciato la tempistica prevista in un post su LinkedIn, notizia che arriva, come appena accennato, dopo che il paese si era impegnato per la prima volta nel progetto all’Air Show di Parigi di giugno.

Inoltre, secondo Dedonder, Bruxelles firmerà anche un accordo di adesione allo status di osservatore del programma FCAS nelle prossime settimane, firma che ha definito un “passo cruciale verso la sicurezza e l’innovazione globale”.

“Lo sviluppo di una capacità di combattimento aereo di prossima generazione rappresenta un’opportunità unica per l’Europa. In tal modo, il Belgio si impegna a favore della pace, della stabilità e dell’innovazione nella difesa, costruendo insieme un futuro sicuro e prospero per la nostra nazione e i nostri partner”, ha affermato.

Una volta che Bruxelles aderirà al programma come partner a pieno titolo, si prevede che verranno condivisi i dettagli sul ruolo che svolgerà sia a livello di finanziamento che a livello industriale. La francese Dassault, la tedesca Airbus e la spagnola Indra costituiscono attualmente un trio di leader del settore FCAS, impegnati nello sviluppo del un caccia di nuova generazione (NGF – Next Generation Fighter), dei Remote Carriers, dei droni Loyal Wingmen e di un cloud da combattimento, progettato come un sistema di rete multi-dominio ricco di dati che consentirà la condivisione delle informazioni su più piattaforme.

A differenza della Francia con il suo Rafale e della Germania e della Spagna con i loro Eurofighter Typhoon, il Belgio non ha un’esperienza attiva nell’ambito di un programma europeo di aerei da combattimento e per questo, l’ingresso del Belgio nel FCAS non è stato privo di controversie, nonostante anche la Germania sarà presto un operatore di F-35 come tante altre nazioni europee.

Un mese prima che Bruxelles decidesse di unirsi al programma, il CEO di Dassault Eric Trappier si era opposto a tale mossa a causa dell’acquisizione dell’F-35 di Lockheed Martin da parte di Bruxelles, che batteva la proposta del costruttore francese di sostituire i jet F-16 con i Rafale. Secondo il Bruxelles Times, Trappier era arrivato al punto di dire che avrebbe “combattuto” contro qualsiasi decisione futura che includesse l’assegnazione di posti di lavoro alle aziende belghe nel programma FCAS. Tuttavia tornando sui suoi passi al Paris Air Show aveva detto che … “forse, tra quarant’anni per sostituire i loro F-35, i belgi acquisteranno lo SCAF. È una decisione politica. La rispettiamo. Lo status del Belgio quale osservatore mi si addice.”

Inoltre, come parte del suo impegno nei confronti dell’F-35, attraverso il programma Essential Security Interest (ESI), la partecipazione industriale belga al Joint Strike Fighter coinvolge una serie di aziende più piccole espandendo le competenze e le conoscenze dell’industria belga e fornendo posti di lavoro ad alta tecnologia ai belgi per i decenni a venire, conoscenze che potrebbero comunque essere riversate del FCAS. Per il momento, Francia, Germania e Spagna stanno valutando quattro progetti NGF prima di selezionarne uno definitivo nel primo trimestre del 2025.

Come sappiamo, ma vale la pena sempre ricordarlo, in Europa si stanno sviluppando due progetti simili, il Future Combat Air System (Francia, Germania, Spagna e Belgio) e il Global Combat Air Program (Italia, Regno Unito e Giappone) con caratteristiche speculari in termini di “Sistema di Sistemi” e risorse collaborative gestite dal caccia di nuova generazione al centro dei due progetti, e si discute da tempo se il continente sia effettivamente in grado di supportare due programmi di aerei da combattimento di prossima generazione, con risorse limitate per sostenerli entrambi. Oltre tutto entrambi i programmi mirano a mettere in servizio la componente caccia con equipaggio tra il 2035 e il 2040.

Intervistato a Firenze da Aviation Report quest’anno a margine del Simposio Storico del Centenario dell’Aeronautica Militare, il Generale Luca Goretti, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare ci aveva detto che “… io me lo auguro … sono convinto che alla fine ci sarà una confluenza tra i due programmi … come abbiamo visto con il consorzio Tornado e con il consorzio Eurofighter dove l’unione fa la forza e porta un prodotto di qualità, di estrema qualità e di alta competitività e sono convinto che anche in futuro la stessa filosofia porterà a delle dicisioni più sagge …”.

Tornando ai paesi utilizzatori degli F-35 in Europa, oggi abbiamo Italia e Regno Unito entrambe del GCAP, Germania e Belgio entrambe del FCAS ma con anche la Spagna che sta pensando a quale aereo potrebbe sostituire gli AV-8B II+ Harrier dell’Armada. Ci viene in mente solo l’F-35B! E poi abbiamo Danimarca, Grecia, Finlandia, Norvegia, Olanda, Polonia, Romania, Repubblica Ceca e Svizzera. Aggiungiamo che anche il Giappone è operatore di F-35 ed è il terzo partner del GCAP. Questo per dire che il programma F-35 potrà avere un impatto significativo sul successo o meno di questi due programmi di caccia di prossima generazione.


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Re: FCAS – Future Combat Air System

Messaggio da Phant » 23 dicembre 2023, 1:22

Aviation-report.com ha scritto:
Accordo governativo tra Italia, Giappone e Regno Unito sul Global Combat Air Programme

I leader nazionali dell’industria della difesa del Global Combat Air Programme (GCAP) – Leonardo (Italia), Mitsubishi Heavy Industries (Giappone) e BAE Systems (Regno Unito) – hanno accolto calorosamente la firma della Convenzione sull’istituzione del “GCAP International Government Organization (GIGO)” da parte dei rispettivi governi.

I ministri di Italia, Giappone e Regno Unito hanno firmato il trattato, che rappresenta un importante accordo nella progettazione condivisa e nella consegna di un aereo da combattimento di nuova generazione entro il 2035. L’accordo, firmato a soli 12 mesi dalla costituzione del programma GCAP, ne rafforza lo slancio e la forte cooperazione trilaterale tra i partner.

Le discussioni sulla futura struttura aziendale congiunta per la realizzazione del GCAP proseguono e i rappresentanti di BAE Systems, Leonardo e Mitsubishi Heavy Industries si sono incontrati di recente a Tokyo. A settembre di quest’anno, i partner industriali hanno annunciato un accordo di collaborazione per sostenere le discussioni in corso sugli accordi di collaborazione a lungo termine e sulla maturità dei requisiti di capacità per la prossima generazione di aerei da combattimento.

Herman Claesen, Managing Director, Future Combat Air Systems, BAE Systems Air, ha dichiarato: “Accogliamo con entusiasmo l’accordo firmato oggi dai governi di Italia, Giappone e Regno Unito e i continui progressi compiuti con i nostri partner industriali verso una collaborazione congiunta che ci consentirà di fornire la nuova generazione di velivoli da combattimento. Siamo orgogliosi di rappresentare il Regno Unito in questa partnership entusiasmante e lungimirante, che fornirà una capacità di difesa cruciale e contribuirà a mantenere la sovranità del Regno Unito nella capacità di combattimento aereo.”

Guglielmo Maviglia, Direttore programma GCAP, Leonardo, ha aggiunto: “E’ con grande entusiasmo che accogliamo l’annuncio fatto oggi dai nostri governi e siamo orgogliosi di far parte del GCAP insieme ai nostri partner“. Il GCAP, che vedrà lo sviluppo di una piattaforma tecnologica innovativa, sta delineando una nuova via per la collaborazione industriale su scala internazionale. Grazie alla sua ambizione, il programma tutelerà ed accrescerà la competitività delle nostre industrie a livello internazionale a beneficio dell’intero sistema.

Hitoshi Shiraishi, Senior Fellow, GCAP, Mitsubishi Heavy Industries, ha sottolineato: “Desideriamo esprimere il nostro apprezzamento per la firma del trattato da parte dei governi di Italia, Regno Unito e Giappone. A conclusione di questo trattato, lavoreremo ancora più a stretto contatto con i nostri partner in Italia e Regno Unito per promuovere il GCAP. Ci impegneremo anche per garantire che il GCAP contribuisca a rafforzare le capacità di difesa del Giappone.”

La dichiarazione ministeriale trilaterale odierna conferma che le cariche apicali della nuova organizzazione governativa GIGO e della futura organizzazione Industriale saranno inizialmente assegnate rispettivamente a Giappone e Italia e che le rispettive sedi saranno basate nel Regno Unito.

Il Global Combat Air Programme è un programma estremamente significativo per la sicurezza, la prosperità politica ed economica dell’Italia, del Giappone e del Regno Unito e, attraverso un efficace trasferimento di conoscenze e tecnologie, contribuirà a sviluppare la capacità di combattimento aereo e a garantire la sovranità tecnologica di ogni nazione a beneficio delle future generazioni.
Oggi sono circa 9000 le persone che lavorano al programma GCAP in tutto il mondo e più di 1000 i fornitori nelle nazioni partner.


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