FCAS – Future Combat Air System

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Messaggio da Phant » 11 luglio 2018, 1:08

Occhidellaguerra.it ha scritto:
Il nuovo caccia di Francia e Germania

Francia e Germania insieme per sviluppare un nuovo aereo da guerra: un caccia che nel futuro possa costituire il nerbo delle loro flotte aeree. Le due potenze europee intendono sviluppare un caccia di quinta generazione, dotato di tecnologia stealth che possa eguagliare le capacità dei velivoli di nuova concezione come il multiruolo F-35 Lightning II e il caccia da superiorità aerea F-22 Raptor (entrambi prodotti dalla statunitense Lockheed Martin).

Ad annunciare l’intenzione di un progetto congiunto franco-tedesco è stato il presidente francese Emmanuel Macron, che a fianco del cancelliere Angela Merkel, ha comunicato la decisione al termine consiglio dei ministri intergovernativo che si è appena concluso a Parigi.

Secondo quanto comunicato dall’Eliseo “i due partner intendono mettere a punto una tabella di marcia congiunta entro metà 2018”. Ulteriore accordo nel campo della Difesa Aerospaziale quello di istituire una cornice di collaborazione per la prossima versione dell’elicottero d’attacco Eurocopter “Tiger” (sviluppato dalla francese Aérospatiale e della tedesca MBB) e per un programma di missili tattici ASM (Aria-Superficie). I due collaborano inoltre nella creazione di unità congiunta equipaggiata con aerei da trasporto militare C-130 J “Super” Hercules.

Ad oggi le unità che compongono le forze aeree di Francia e Germania – Armée de L’Air / Aéronavale e Luftwaffe – affidano la loro difesa aerea a caccia e multiruolo di quarta generazione, come il Dassault Rafale e l’Eurofighter – entrambi con configurazione ad ala delta e alette “canard” – e a reattori di concezione precedente come i cacciabombardieri a geometria variabile Panavia Tornado (RECCE,ECR,IDS) e Dassault Mirage 2000.

Al momento entrambe le aeronautiche hanno schierato nel teatro mediorientale dei propri aerei da combattimento. L’Armée de l’Air conduce giornalmente raid con i suoi cacciabombardieri su Iraq e Siria nel contesto dell’Operazione Chammal – lo sforzo francese all’interno della coalizione internazionale anti-Isis “Operazione Inherent Resolve” (OIR).

Sempre nel contesto OIR la Luftwaffe tedesca ha schierati presso la base NATO di Incirlik, in Turchia, 6 Panavia Tornado che – a causa di problemi tecnici provocato da alcune luci della strumentazione presenti nell’abitacolo che facevano riverbero sui visori notturni – non hanno operato per diversi mesi al di fuori di sporadiche ricognizioni fotografiche diurne. Imprevisti come questo hanno palesato l’inconsistenza della forza aerea tedesca che pur avendo una flotta complessiva di 198 aeri da combattimento, tra Tornado e Eurofighter, non potrebbe contare sull’operatività di più della metà di essi. Al contrario la forza aerea francese, che dopo quella americana si è registrato essere la più attiva nello sforzo offensivo anti-Isis nel supporto dell’avanzata dell’esercito regolare iracheno e dei peshmerga curdi, vanta 11 squadriglie equipaggiante con le diverse versioni degli ultimi aggiornamenti del Dassault Mirage 2000 e 8 squadriglie equipaggiate con il caccia multiruolo Dassault Rafale nelle diverse versioni (B, C, M).


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Re: FCAS – Future Combat Air System

Messaggio da Phant » 11 luglio 2018, 1:09

Occhidellaguerra.it ha scritto:
Ecco i primi disegni del nuovo supercaccia europeo

In un video della Dassault, la notissima industria aeronautica francese, pubblicato dal blog Asian Defence News compare un’animazione al computer del design preliminare del nuovo supercaccia europeo di quinta generazione.

Negli ultimi secondi del filmato di promozione si possono infatti vedere alcune immagini di quello che viene chiamato “European New Generation Aircraft”. Il velivolo appare come un bimotore le cui linee ricordano molto il vecchio progetto della Northrop con il quale aveva partecipato al programma Atf – che poi diede i natali all’odierno F-22 “Raptor” – ovvero il caccia sperimentale YF-23.

Le linee del supercaccia europeo

Nel filmato è possibile osservare le linee generali del nuovo supercaccia europeo da diverse angolazioni che permettono di descriverne alcune caratteristiche: innanzitutto il velivolo sarà dotato di ala trapezoidale senza piani di coda. L’ala infatti si estende per tutta la lunghezza della fusoliera terminando in prossimità degli ugelli dei due motori che, come si può notare da un altra inquadratura nel filmato, sono dotati di spinta vettoriale.

Altra caratteristica saliente è l’assenza di derive verticali: il nuovo caccia quindi con ogni probabilità incorporerà la stessa tecnologia delle “ali volanti” – peraltro già nota alla Dassault nel drone “Neuron” – rendendolo così molto più performante dal punto di vista stealth rispetto ai suoi omologhi americani, russi e cinesi.

La parte anteriore della fusoliera ricorda molto quella del russo Sukhoi Su-57 sebbene risulti essere leggermente più tozza e rastremata con il bordo d’attacco alare ove si aprono le prese d’aria debitamente sagomate per raccordarsi e “annegare” tra ala e fusoliera.

Nel video il velivolo non viene mostrato nella sua parte inferiore pertanto non è possibile capire dove saranno sistemate le, sicuramente presenti, baie per il carico bellico. Fattore non del tutto privo di problematiche dovendo trovare il giusto compromesso tra la capacità di trasportare un’adeguata quantità di carburante, lo spazio dedicato ai due motori con relativi condotti, e ovviamente i sistemi d’arma. Il tutto in un velivolo che sembra essere poco più grande di un F-35 come si può stimare dalla grandezza dell’abitacolo (molto probabilmente monoposto) e del canopy rispetto al resto della macchina.

Anche la sezione frontale ricorda molto quella del YF-23 americano fatto salvo per l’assenza dei piani verticali, ma purtroppo dal render visibile nel filmato non si capiscono molto bene la forma e le dimensioni delle prese d’aria, fattore fondamentale per quanto riguarda la “radar cross section” anteriore di un velivolo.

Il supercaccia sarà davvero europeo?

Il nuovo velivolo dovrebbe vedere la luce nel 2040, e, come scritto da Davide Bartoccini in un recente articolo, per il momento è il frutto di una specifica franco-tedesca per sostituire la linea di Dassault “Rafale” ed Eurofighter “Typhoon” nelle rispettive aeronautiche.

Il progetto dovrebbe diventare esecutivo nel 2021, come si evince dal filmato, ma la vera domanda è se davvero sarà un caccia europeo oppure se si limiterà ad essere un prodotto del nuovo asse tra Parigi e Berlino.

La problematica principale è infatti, oltre a capire come altri Paesi Ue quali Spagna e Italia che sembrano essere interessate al velivolo possano partecipare al progetto ed in che percentuale, sapere che ruolo avrà la Gran Bretagna.

Londra infatti è impegnata su altri due fronti “paralleli”: uno, quello che al momento è meno in linea con l’Europa, con la Turchia per il cacciabombardiere TF-X che vede interessata la Bae e la Rolls Royce, l’altro è quello del Future Combat Air System ovvero il progetto portato avanti insieme da Francia e Uk – con un contributo italiano – per un Ucav (Unmanned Combat Air Vehicle) con cui sostituire anche il “Typhoon”, ammesso che i due dimostratori che dovrebbero essere pronti per l’inizio del nuovo decennio vedano davvero la luce superando lo scetticismo dello stesso Ministero della Difesa inglese.

Al momento i 3 progetti sembrano essere comunque ben avviati. Lo stesso Chris Boardman, Group Managing Director di Bae Systems, ha riferito che l’attuale accordo fra Gran Bretagna e Francia per lo sviluppo congiunto di un Fcas unmanned non sarà compromesso dal nuovo annuncio per il supercaccia europeo a trazione franco-tedesca.

Ci sono delle perplessità però sulla reale possibilità di Parigi e Londra di impegnarsi su due fronti diversi: da una parte il caccia TF-X con la Turchia dall’altra il Fcas con la Francia, che a sua volta è impegnata con la Germania per il nuovo progetto del supercaccia. Germania che è la vera incognita del progetto. Berlino infatti è alle prese con una recessione nel campo delle FFAA disastrosa: sottorganico e con la maggior parte dei mezzi navali, terrestri e aerei fuori servizio o con limitate capacità di combattimento sembra davvero essere la “Cenerentola” d’Europa in fatto di difesa, e la progettazione di un caccia di quinta generazione risulta essere una vera e propria sfida tecnologica.

Le criticità del supercaccia europeo

Al di là di ogni considerazione economica/industriale sulla fattibilità del nuovo supercaccia europeo una domanda dovrebbe avere risposta più di ogni altra: sarà davvero adeguato agli scenari che si presenteranno alla sua entrata in servizio? Essendone prevista la consegna ai reparti non prima del 2040, quindi quando i suoi “parigrado” F-35 e Su-57 avranno accumulato in media 20 anni di servizio attivo, non rischierà di essere già obsoleto? La questione è delicata e non certo facilmente risolvibile quando non sono ancora state ben delineate le sue specifiche operative.

A tal proposito non si capisce ancora bene se il supercaccia europeo sarà di quinta generazione, di generazione 4,5 o addirittura di sesta, ammesso che motori e armamento siano avveniristici al pari di quelli di cui si parla per i progetti americani dei caccia di tal tipo: armi a energia diretta – tipo laser – e propulsione a ciclo variabile che permetterà di avere motori più performanti ad ogni regime di funzionamento e soprattutto di razionalizzare i consumi in funzione della spinta richiesta variando il rapporto di diluizione.




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Re: FCAS – Future Combat Air System

Messaggio da Phant » 4 dicembre 2018, 17:15

Analisidifesa.it ha scritto:
La Spagna si unisce ai franco-tedeschi per il nuovo caccia europeo

La Spagna ha chiesto ufficialmente di partecipare come partner a pieno titolo nel programma franco-tedesco per il futuro caccia europeo, meglio noto come Next Generation Weapon System (NGWS), evoluzione del progetto tedesco-spagnolo Future Combat Air System (FCAS) e destinato a rimpiazzare Typhoon e Rafale dopo il 2040.

Il ministro della Difesa iberico, Margarita Robles (nella foto sotto), ha inviato lettere agli omologhi francese e tedesco, Florence Parly e Ursula von der Leyen, in cui evidenzia il forte interesse di Madrid ad aderire al programma chiedendo di firmare il prima possibile un accordo.

Il motivo è chiaro, come evidenzia oggi il quotidiano El Paìs: se l’industria aeronautica ed elettronica spagnola vuole partecipare allo sviluppo e produzione del nuovo velivolo deve aderire al programma fin dall’inizio.

La Società Spagnola Industrial Holdings, SEPI, possiede il 4,17% di Airbus Difesa e Spazio che partecipa al programma con la francese Dassault Aviation, ma senza l’adesione spagnola non saranno garantiti futuri carichi di lavoro per i 12.000 dipendenti degli stabilimenti spagnoli.

“Vogliamo essere partner e non clienti. Abbiamo bisogno di accesso ai dati e di fornire le nostre capacità industriali “, ha sottolineato il mese scorso a Berlino il generale Antonio León Maches, responsabile dei programmi aereonautici della Direzione Generale di Armamento e materiale (DGAM) .

Nel dicembre 2017 il ministro della Difesa spagnolo dell’epoca, María Dolores de Cospedal, aveva chiesto che la Soagna entrasse nel programma ma i franco-tedeschi hanno deciso solo recentemente di aprire ad altri partner anche per condividere i costi di sviluppo, come sta facendo la Gran Bretagna col programma per il caccia Tempest.

Inoltre l’adesione di altri partner Ue è necessaria a Francia e Germania per accedere ai fondi europei destinati allo sviluppo di nuovi sistemi d’arma

Il costo iniziale a carico di Madrid per aderire al programma è stimato intorno ai 25 milioni di euro per i prossimi due anni, secondo fonti della Difesa iberica: una cifra contenuta ma destinata a crescere progressivamente con l’avanzare del programma.

Il ministro francese della Difesa ha annunciato il 20 novembre che all’inizio del 2019 Airbus e Dassault riceveranno un contratto della durata di due anni per mettere a punto design e architettura del nuovo velivolo mentre i contratti per realizzare un dimostratore tecnologico e il motore verranno assegnati in occasione del salone aeronautico di Le Bourget, nel giugno 2019, rispettivamente alle società Dassault-Airbus e a Safran-MTU.

Scadenze che ben spiegano la volontà di Madrid di entrare al più presto nel programma. Del resto, a rafforzare la vocazione “europeista” delle acquisizioni spagnole, l’Ejercito de l’Aire sembra orientato a non farsi sedurre dall’offerta dei velivoli statunitensi F-35 puntando a sostituire gli 85 cacciabombardieri F/A-18A aggiornati con un numero imprecisato di Eurofighter Typhoon dell’ultima versione, che si aggiungerebbero ai 72 ordinati e quasi tutti in servizio delle Tranche I e II.

“Sembra che ci sia una confluenza di valutazione molto importante a favore del Typhoon per il sostituto dell’F-18. Tale decisione garantirebbe una buona transizione tra l’Eurofighter e il futuro caccia europeo”, ha dichiarato il Segretario di Stato per la Difesa, Ángel Olivares, il 30 ottobre scorso.


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Re: FCAS – Future Combat Air System

Messaggio da Phant » 4 febbraio 2019, 16:03

Aviation-report.com ha scritto:
Il progetto del Future Combat Air System franco-tedesco

Francia e Germania hanno lanciato un progetto congiunto per sviluppare un aereo da caccia di nuova generazione come parte di un più ampio sistema di combattimento aereo futuro FCAS – Future Combat Air System, con la Spagna pronta a unirsi a breve. Nel video Gareth Jennings, Aviation Editor di Jane’s fornisce una panoramica dello stato attuale del programma, così come le sue linee temporali previste.
L’idea alla base del sistema Future Combat Air è quella di creare un velivolo stealth di sesta generazione europeo per sostituire i Rafale francesi, gli Eurofighter tedeschi e gli F-18 Hornet spagnoli. Un contratto di sviluppo è previsto per la metà del 2020, mentre il dimostratore per i primi test in volo è atteso per il 2025 con l’entrata in servizio prevista intorno al 2040.

Nel frattempo a Luglio 2018 la BAE Systems ha presentato il Tempest come il velivolo di sesta generazione per la Royal Air Force.

Il Ministero della Difesa della Spagna ha annunciato lo scorso dicembre che si unirà allo sforzo franco-tedesco per sviluppare questo velivolo da combattimento di nuova generazione NGF – New Generation Fighter come parte di un più ampio Future Combat Air System (FCAS). Il ministro della Difesa Margarita Robles ha inviato una lettera alle sue controparti francese e tedesca chiedendo che la richiesta della Spagna di aderire al progetto sia formalizzata in una lettera di intenti o in un memorandum of understanding.

Nell’ambito del progetto, Francia, Germania, e ora potenzialmente la Spagna svilupperanno un NGF per volare in stretta sinergia con aeromobili a pilotaggio remoto di nuova generazione. Questa combinazione di elementi andranno a creare il NGWS – New Generation Weapon System. Questo NGWS sarà combinato con tutte le altre risorse aeree nel futuro spazio di battaglia operativo. Il contributo iniziale della Spagna al progetto ammonterà a circa 25 milioni di euro (28 milioni di dollari) nei prossimi due anni.

La dichiarazione di Robles per il progetto franco-tedesco arriva tre settimane dopo che Jane ha riferito per la prima volta che la Spagna stava considerando varie opzioni per la futura sostituzione della flotta dei Boeing F/A-18 Hornet nel 2035 e che era in discussione con Dassault e Airbus, oltre al Team Tempest britannico che include BAE Systems, Leonardo UK, MBDA e Rolls-Royce.




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Re: FCAS – Future Combat Air System

Messaggio da Phant » 9 febbraio 2019, 16:44

Analisidifesa.it ha scritto:
Airbus e Dassault Systèmes insieme per progettare il nuovo caccia franco-tedesco

Airbus e Dassault Systèmes hanno siglato un Protocollo di Accordo (Memorandum of Agreement – MOA) della durata di cinque anni per cooperare alla realizzazione di applicazioni di progettazione collaborativa in 3D, di ingegneria, manutenzione, simulazione e intelligence.

Lo hanno reso noto le società con un comunicato in cui si precisa che “questo consentirà ad Airbus di compiere un importante passo avanti nella propria trasformazione digitale e di gettare le basi per un nuovo ecosistema industriale europeo nel settore dell’aviazione.

Nell’ambito del MOA, Airbus utilizzerà la piattaforma 3DEXPERIENCE di Dassault Systèmes, che offre continuità digitale – dalla progettazione alle operazioni – in un unico modello di dati per un’esperienza utente unificata. Questo permetterà di rendere la progettazione digitale, la produzione e i servizi (DDMS) una realtà aziendale comune a tutte le divisioni e le linee di prodotto di Airbus.

Il DDMS apre la strada a innovazioni nel campo della progettazione di nuovi prodotti, della performance operativa, del supporto e manutenzione, della soddisfazione del cliente e dei nuovi modelli di business, in quanto rappresenta un passaggio da processi di sviluppo sequenziali a paralleli.

Invece di concentrarsi innanzitutto sulle prestazioni del prodotto, Airbus sarà così in grado di co-progettare e sviluppare la prossima generazione di aeromobili con gli impianti di produzione che li produrranno, riducendo i costi e il time to market.

“Non stiamo solo parlando di digitalizzazione o di un’esperienza 3D, ma stiamo ripensando il modo in cui gli aeromobili sono progettati e operati, snellendo e accelerando i nostri processi in un’ottica di soddisfazione del cliente”, ha dichiarato Guillaume Faury, Presidente di Airbus Commercial Aircraft. “Il DDMS è un catalizzatore per il cambiamento ed è con questo che stiamo costruendo un nuovo modello per l’industria aerospaziale europea, dotato di tecnologie all’avanguardia. Il nostro obiettivo è un impianto di produzione robusto in grado di offrire una riduzione dei tempi di sviluppo del prodotto.”

“Nulla esemplifica l’intersezione di tecnologia, scienza e arte più dell’aviazione. Quando riflettiamo su come il settore si sia evoluto fino a raggiungere i livelli odierni, vediamo una miscela di prodezza tecnica, precisione digitale e ispirazione”, ha dichiarato Bernard Charlès, Vice Presidente e CEO di Dassault Systèmes.

“Il settore aerospaziale vanta una comprovata esperienza nella rapidità di trasformazione, una rapidità superiore rispetto alla maggior parte degli altri settori. Offre innovazione di alta qualità e nuovi servizi per le operazioni in ambienti altamente complessi e regolamentati. La piattaforma 3DEXPERIENCE accelererà la trasformazione digitale di Airbus. Airbus può così acquisire conoscenze e competenze dall’insieme del proprio ecosistema per offrire nuove esperienze che solo il mondo digitale rende possibili.”

Nel comunicato non se ne parla esplicitamente ma l’intesa industriale franco-tedesca è legata soprattutto allo sviluppo del nuovo caccia di 6a generazione dopo che è stato annunciato il primo contratto biennale che Parigi e Berlino assegneranno a Dassault Aviation e Airbus per 65 milioni di euro per determinare l’architettura e il concetto del Programma SCAF (Système de combat aérien du futur). Un contratto nell’ambito del quale, come preannunciato nei mesi scorsi, la francese Safran e la tedesca MTU svilupperanno il motore del caccia.


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Re: FCAS – Future Combat Air System

Messaggio da Phant » 9 febbraio 2019, 16:46

Analisidifesa.it ha scritto:
Contratto ad Airbus e Dassault per il Joint Concept Study del nuovo caccia franco-tedesco

Francia e Germania hanno assegnato il primo contratto in assoluto – uno studio preliminare congiunto – Joint Concept Study (JCS) – a Dassault Aviation (simbolo di Borsa: AM) e Airbus (simbolo di Borsa: AIR) per il programma del Sistema di combattimento aereo del futuro – Future Combat Air System (FCAS). Il lancio di questo studio è stato annunciato ieri dal ministro francese della Difesa, Florence Parly, e dalla sua omologa tedesca, Ursula von der Leyen, nel corso di un incontro che si è tenuto a Parigi.

La decisione congiunta di entrambi i Paesi rappresenta una pietra miliare per assicurare la sovranità europea e la leadership tecnologica nel settore dell’aviazione militare per i prossimi decenni. La data di inizio di questo studio biennale è il 20 febbraio 2019.

“Questo nuovo step è un elemento fondamentale per garantire l’autonomia strategica dell’Europa di domani”, ha dichiarato Eric Trappier, Presidente e CEO di Dassault Aviation. “Dassault Aviation, mobiliterà le proprie competenze in qualità di System Architect e Integrator, per soddisfare i requisiti delle Nazioni e per far sì che il nostro continente resti leader di livello mondiale nel campo cruciale dei sistemi di combattimento aereo.”

“Il Future Combat Air System è uno dei più ambiziosi programmi di difesa europei di questo secolo”, ha dichiarato Dirk Hoke, CEO di Airbus Defence and Space. “Con la firma di questo contratto stiamo finalmente avviando questo programma ad alta tecnologia.

Entrambe le società si sono impegnate a fornire alle nostre nazioni le migliori soluzioni per quanto riguarda l’aereo da combattimento di nuova generazione e i sistemi di sistemi che lo accompagnano. Siamo davvero entusiasti di questa opportunità e siamo onorati della fiducia riposta in entrambe le nostre aziende “

Il sistema di armamenti di prossima generazione consisterà in un aereo da combattimento di nuova generazione – “New Generation Fighter” (NGF) – con equipaggio, abbinato a una serie di armamenti nuovi e potenziati, oltre a un insieme di sistemi senza pilota (droni) interconnessi grazie a un Cloud da Combattimento e dal suo ecosistema, il tutto integrato in un’architettura di sistema di sistemi FCAS.

Lo studio preliminare congiunto si basa sul documento High Level Common Operational Requirements siglato dai ministri della Difesa di Francia e Germania nel corso del Salone dell’Aviazione ILA di Berlino dell’aprile 2018 e dei rispettivi studi preliminari nazionali.

Scopo dello studio congiunto è concettualizzare le diverse capacità del FCAS e porre le basi della loro definizione e futura industrializzazione in vista di una completa capacità operativa, stimata per il 2040. In quest’ottica, saranno preparati dei programmi di dimostratori che verranno lanciati nel corso del Salone dell’Aviazione di Parigi, a giugno 2019. Sempre ieri la francese Safran e la tedesca MTU hanno siglato l’intesa per sviluppare congiuntamente il motore del caccia (nella foto sopra).


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Re: FCAS – Future Combat Air System

Messaggio da Phant » 19 giugno 2019, 19:07

Analisidifesa.it ha scritto:
Le Bourget: Dassault e Airbus presentano il programma FCAS allargato alla Spagna

Dassault Aviation e Airbus SE hanno presentato una proposta industriale congiunta ai governi di Francia e Germania per la prima Fase Dimostrativa del programma del Sistema di combattimento aereo del futuro – Future Combat Air System (FCAS).

La nuova importante tappa del programma è stata mostrata attraverso la presentazione al pubblico dei modelli New Generation Fighter e Remote Carriers, nel giorno dell’inaugurazione del Salone dell’Aviazione di Le Bourget.

La presentazione dei modelli da parte di Eric Trappier, Presidente e Chief Executive Officer (CEO) di Dassault Aviation e Dirk Hoke, CEO di Airbus Defense and Space, ha visto la presenza del Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron e del Ministro francese delle Forze armate Florence Parly, insieme al Ministro federale della Difesa tedesco Ursula von der Leyen e al Ministro della Difesa spagnolo Margarita Robles.

Questa fase dimostrativa coprirà il periodo compreso tra il 2019 e la metà del 2021 e servirà come punto di partenza per lo sviluppo dei dimostratori e delle tecnologie di un caccia di ultima generazione (New Generation Fighter – NGF), del supporto di droni (Remote Carrier – RC) ed un Air Combat Cloud (ACC), in vista del volo inaugurale previsto per il 2026.

I vari accordi di collaborazione, inclusi quelli con MBDA Systems e Thales, definiscono l’ambito di pianificazione di questa fase di dimostrazione iniziale, le modalità di lavoro e gli accordi commerciali.

Inoltre, all’interno dell’accordo di collaborazione, è stato stabilito un quadro trasparente ed equo per il trattamento dei diritti di proprietà intellettuale. In parallelo, Safran e MTU sono incaricati di sviluppare un nuovo motore.

I governi di Francia e Germania hanno accolto ufficialmente la Spagna come nazione partner nel Sistema di combattimento aereo del futuro – Future Combat Air System (FCAS) di sesta generazione.

Con questo l’accordo, annunciato dal Ministro della Difesa francese Florence Parly, dal Ministro della Difesa tedesco Ursula von der Leyen e dal Ministro della Difesa spagnolo Margarita Robles, alla presenza del Presidente francese Emmanuel Macron, le tre nazioni fondatrici di Airbus ora costituiscono il nucleo del più importante programma europeo di aeronautica militare nei prossimi decenni.


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Re: FCAS – Future Combat Air System

Messaggio da Phant » 23 settembre 2019, 3:02

Analisidifesa.it ha scritto:
Indra “prime contractor” spagnolo nel programma per il caccia FCAS

Il governo spagnolo ha scelto Indra come “prime contractor” nazionale nel programma per il nuovo Future Combat Air System (FCAS) con Germania e Francia.

La decisione è stata assunta in seguito all’adesione di Madrid al programma franco-tedesco FCAS, vedrà Indra coordinare la partecipazione industriale della Spagna al progetto di sviluppo di un sistema di combattimento aereo di prossima generazione, insieme ad Airbus e Dassault.

“Indra, in stretta collaborazione con il ministero della Difesa e nell’ambito del piano di sviluppo industriale associato al programma, si adopererà per garantire che l’industria spagnola partecipi il più attivamente possibile e faciliterà l’accesso alle opportunità di know-how, allo sviluppo del business, capacità di esportazione, alla creazione di tecnologie che possano essere utilizzate anche nel settore civile e di posti di lavoro di alto valore. L’adesione al Programma FCAS genererà alti livelli di conoscenza e valore aggiunto per le aziende spagnole e offrirà loro opportunità di sviluppare prodotti esportabili oltre il programma” ha reso noto la società iberica.

L’annuncio che Indra guiderà le aziende nazionali nel programma FCAS in Spagna è giunto circa tre mesi dopo l’adesione della Spagna che il paese ha aderito ufficialmente al programma.

Il contributo iniziale della Spagna al programma ammonterà a circa 25 milioni di euro fino al 2021.


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Re: FCAS – Future Combat Air System

Messaggio da Phant » 17 febbraio 2020, 1:11

Aviation-report.com ha scritto:
Avvio della fase dimostrativa per il Future Combat Air System

I governi di Francia e Germania hanno assegnato a Dassault Aviation, Airbus e ai loro partner, MTU Aero Engines, Safran, MBDA e Thales, il contratto quadro iniziale (Fase 1A) che avvia la fase dimostrativa per il sistema di combattimento aereo del futuro (Future Combat Air System – FCAS). Questo contratto quadro copre un primo periodo di 18 mesi e avvia i lavori per lo sviluppo dei dimostratori e di tecnologie all’avanguardia, con l’ambizione di iniziare i test di volo nel 2026.

Dall’inizio del 2019, i partner industriali hanno lavorato sulla futura architettura del sistema nell’ambito del Joint Concept Study (JCS). Oggi, il programma FCAS entra in un’altra decisiva fase con l’avvio della fase dimostrativa. Inizialmente, questa fase si concentrerà sulle principali sfide tecnologiche in ciascuna delle aree:

  • Il Next Generation Fighter (NGF), con Dassault Aviation come appaltatore principale e Airbus come partner principale, elemento centrale del sistema,
  • Il sistema a guida autonoma Remote Carrier (RC) con Airbus come appaltatore principale e MBDA come partner principale,
  • Il Combat Cloud (CC) con Airbus come appaltatore principale e Thales come partner principale,
  • Il motore con Safran e MTU come partner principale.


Le società coinvolte svilupperanno congiuntamente un ambiente di simulazione per garantire la coerenza dei diversi dimostratori. Il lancio della fase dimostrativa sottolinea la fiducia politica e la determinazione delle nazioni e delle aziende partner di FCAS a far progredire il programma in un clima di cooperazione equo ed equilibrato. Questo crescente slancio permette all’industria di impiegare le risorse e le capacità necessarie per sviluppare questo progetto strategico per la difesa europea.

FCAS sarà il progetto chiave per garantire la futura leadership operativa, industriale e tecnologica dell’Europa. Il prossimo importante passo del programma FCAS sarà l’integrazione della Spagna e il coinvolgimento di ulteriori fornitori a partire dalla Fase 1B, che sarà avviata dopo l’esito positivo della Fase 1A.

Airbus e Dassault sono rispettivamente i principali appaltatori per Germania e Francia, mentre il governo spagnolo ha designato Indra come primo appaltatore nazionale la scorsa estate, ma un accordo di condivisione del lavoro tra le tre società e i loro cluster di subappaltatori ancora non è stato stipulato e chiarito. La Spagna ha fatto pressioni per essere trattata come un partner paritario nel progetto, sia a livello governativo che industriale. Accordi in tal senso sono stati firmati tra i tre paesi lo scorso anno. Si stima che la Spagna si unirà alla fase di studio nel terzo trimestre di quest’anno.

Dassault Aviation e Airbus SE avevano presentato al pubblico i modelli New Generation Fighter e Remote Carriers, nel giorno dell’inaugurazione del Salone dell’Aviazione di Le Bourget a giugno 2019.

Il progetto del Future Combat Air System

Francia e Germania, e a seguire la Spagna, hanno lanciato un progetto congiunto per sviluppare un aereo da caccia di nuova generazione come parte di un più ampio sistema di combattimento aereo futuro FCAS – Future Combat Air System. L’idea alla base del sistema Future Combat Air è quella di creare un velivolo stealth di sesta generazione europeo per sostituire i Rafale francesi, gli Eurofighter tedeschi e gli F-18 Hornet spagnoli. Un contratto di sviluppo è previsto per la metà del 2020, mentre il dimostratore per i primi test in volo è atteso per il 2025 con l’entrata in servizio prevista intorno al 2040.


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Re: FCAS – Future Combat Air System

Messaggio da Phant » 6 marzo 2020, 0:41

Analisidifesa.it ha scritto:
Madrid entra nello sviluppo dell’UAV del programma franco-tedesco NGWS

Tre società spagnole parteciperanno allo sviluppo dell’lemento UAV (Unmanned Aerial Vehicle) del sistema Next Generation Weapon System che fa parte del più ampio Future Combat Air System (FCAS), il programma franco tedesco per il nuovo caccia.

GMV, SENER Aeroespacial e Tecnobit Grupo Oesia hanno annunciato di aver raggiunto l’accordo come parte del piano industriale coordinato dal Ministero della Difesa spagnolo. Il 17 febbraio è stato firmato un accordo in cui il governo era rappresentato dal segretario di Stato alla Difesa, Ángel Olivares, e dal segretario generale per l’industria e le PMI, Raul Blanco.

Lo sviluppo del velivolo UAV è guidato da Airbus. La notizia della partecipazione spagnola allo sviluppo del nuovo velivolo teleguidato è stara resa nota pochi giorni dopo che Francia e Germania hanno lanciato la fase dimostrativa del progetto FCAS, il 12 febbraio.

La decisione della Spagna rappresenta “uno sforzo di partecipazione senza precedenti nell’industria aerospaziale europea” si legge in una dichiarazione congiunta delle tre società in cui si aggiunge che l’0adesione di Madrid “si concentra sullo sviluppo di nuove tecnologie e sulla valutazione di nuovi concetti.


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Re: FCAS – Future Combat Air System

Messaggio da Phant » 26 giugno 2020, 19:04

Aviation-report.com ha scritto:
Future Combat Aircraft System: dominare il cielo con un sistema di armi di nuova generazione sviluppato da Francia, Germania e Spagna

Il FCAS – Future Combat Air System è uno strumento chiave per garantire la futura autonomia e sovranità europee in difesa e sicurezza. Rafforzerà l’Europa come hotspot industriale e tecnologico, non solo nel settore della difesa, ma con importanti ricadute nel mondo civile. L’idea alla base del sistema Future Combat Air è quella di creare un velivolo stealth di sesta generazione europeo per sostituire i Rafale francesi, gli Eurofighter tedeschi e spagnoli e gli F-18 Hornet spagnoli con l’entrata in servizio prevista per il 2040.

Il programma FCAS è un “sistema di sistemi” complesso con una estensione importante in rete, del quale un velivolo da combattimento di prossima generazione “New Generation Fighter” con equipaggio rappresenterà un elemento chiave. Tali piattaforme pilotate si uniranno a quelle senza pilota, chiamate “Remote Carrier”, che forniranno ulteriori capacità di combattimento per completare le missioni. Le architetture di sistema scalabili ed interoperabili consentiranno l’integrazione delle piattaforme esistenti e aggiornate nel FCAS.

Sfruttare le capacità collaborative di piattaforme pilotate e non richiederà una piattaforma di “Air Combat Cloud” che fonderà in tempo reale enormi quantità di dati aumentati dall’analisi della guerra e dall’intelligenza artificiale. Inoltre, come già accennato, si prevede che le tecnologie sviluppate nell’ambito di questo progetto avranno anche significativi effetti di ricaduta per future applicazioni civili.

La prima decisione di sviluppare un sistema comune europeo di difesa aerea di prossima generazione è stata presa dal cancelliere Merkel e dal presidente Macron nell’estate del 2017. Da allora, Germania e Francia hanno ripetutamente sottolineato la loro ambizione di realizzare questa importante impresa europea, considerata uno strumento importante, se non il più importante, di una politica europea di difesa integrata.

Al salone di Berlono ILA 2018, i ministri della difesa tedesco e francese, Ursula von der Leyen e Florence Parly, hanno firmato un “Documento sui requisiti operativi comuni di alto livello” (HLCORD – High Level Common Operational Requirements Document), che definisce le aspettative e i requisiti comuni per un sistema di armi di nuova generazione (NGWS – New Generation Weapon System) all’interno di un sistema FCAS.

Parallelamente, Airbus e Dassault Aviation , nei loro ruoli di National Industry Primes per Germania e Francia, hanno concordato una collaborazione transnazionale ad ampio raggio per guidare congiuntamente questo ambizioso progetto, con Dassault Aviation a capo dello sviluppo del New Generation Fighter (NGF) e Airbus Defence and Space come partner principale. A sua volta, Airbus è responsabile dei Remote Carrier (RC) con MBDA come partner principale e del System-of-System/Air Combat Cloud (SoS / ACC) con Thales. Safran con MTU come partner principale svilupperà i motori. Indra sarà l’industria scelta dalla Spagna per collaborare allo sviluppo del FCAS.

  • Un importante traguardo operativo è stato raggiunto a febbraio 2019, con la firma del “Joint Concept Study” (JCS) franco-tedesco , il primissimo contratto transnazionale per un FCAS, del valore di 65 milioni di euro e una durata di due anni.
  • Solo pochi mesi dopo, a giugno 2019, durante l’Airshow di Parigi a Le Bourget, è stato fatto un passo notevole verso l’europeizzazione del FCAS con la Spagna che si è ufficialmente unita al programma. In questa occasione sono stati presentati al pubblico i modelli New Generation Fighter e Remote Carriers, nel giorno dell’inaugurazione del Salone dell’Aviazione di Le Bourget.
  • Infine, nel febbraio 2020, è stato chiuso il contratto per la fase 1A del dimostratore, del valore di 155 milioni di euro e una durata di 18 mesi, che segna l’ inizio dello sviluppo tecnologico e la maturazione del FCAS. Le società coinvolte svilupperanno congiuntamente un ambiente di simulazione per garantire la coerenza dei diversi dimostratori. Il lancio della fase dimostrativa sottolinea la fiducia politica e la determinazione delle nazioni e delle aziende partner di FCAS a far progredire il programma in un clima di cooperazione equo ed equilibrato. Questo crescente slancio permette all’industria di impiegare le risorse e le capacità necessarie per sviluppare questo progetto strategico per la difesa europea.


Nel frattempo, naturalmente, sono iniziate le trattative con i governi e i partner del settore per una fase 1B dimostrativa che si baserà sul lavoro svolto nella fase 1A. Inoltre, è in corso la piena integrazione dell’industria spagnola in FCAS. Considerando l’entità e la complessità del programma, si tratta di risultati notevoli in un periodo di tempo relativamente breve – cosa che non sarebbe stata possibile senza la collaborazione di tutti i partner coinvolti.

La superiorità aerea, che è stata alla base delle operazioni militari occidentali per oltre 40 anni, non è più una cosa scontata. Il campo di battaglia è livellato dal costante investimento degli avversari in sistemi integrati di difesa aerea, tecnologie per armi ipersoniche e per la bassa osservabilità. Le forze aeree occidentali devono mantenere la loro capacità di contrastare le minacce accedendo ad ambienti altamente contestati in modo scalabile, flessibile e dinamico.

Unendo in modo intelligente i caccia con equipaggio di sesta generazione con piattaforme senza pilota, il sistema di armi di nuova generazione o NGWS – New Generation Weapon System fornirà alle forze aeree e alle marine europee capacità ben superiori rispetto ai velivoli da combattimento esistenti. Per Airbus il caccia di nuova generazione, o NGF, di sesta generazione sarà una piattaforma più sofisticata e connessa di quelle attualmente esistenti.

L’NGF stabilirà il prossimo livello di sopravvivenza in termini di invisibilità passiva (riduzione della firma e controllo delle emissioni elettromagnetiche) e invisibilità attiva (contromisure elettroniche).

Il cuore dell’NGF sarà costituito dalla sua suite di sensori e avionica estremamente capace. L’aumento della potenza di elaborazione, di archiviazione e della connettività garantirà al pilota una situational awareness molto elevata potendo fare affidamento non solo sui propri sensori, ma anche su quelli di altre piattaforme. Grazie all’introduzione dell’intelligenza artificiale e della capacità di collaborare con piattaforme senza pilota, l’NGF diventerà un sistema di gestione del campo di battaglia in grado di operare in profondità nello spazio aereo nemico.

I potenti motori dotati di ugelli di spinta vettoriale combinati con un sistema di controllo del volo ad alte prestazioni garantiranno la manovrabilità, la velocità e l’autonomia del NGF. Controlli innovativi forniranno al caccia una potenza di fuoco senza precedenti, che vanno dai carichi cinetici (compresi quelli ipersonici) alle armi ad energia diretta (laser e microonde) fino alle capacità di guerra elettronica (incluso l’attacco cyber informatico).

Tuttavia, una maggiore capacità di combattimento comporta anche costi di sviluppo più elevati che potrebbero compromettere sia lo sviluppo di tutte le capacità essenziali al sistema, sia la disponibilità di piattaforme NGF. Ciò potrebbe essere problematico, poiché studi operativi indicano che penetrare negli ambienti contestati richiederà un numero adeguato di piattaforme pilotate. Pertanto, è importante impostare il giusto livello di capacità per il Next Generation Fighter adottando un approccio olistico per dimensionare correttamente le capacità di furtività, velocità, manovrabilità, autonomia e sopravvivenza.

Il solo NGF non sarà sufficiente per le missioni più impegnative in ambienti altamente contestati. Per contrastare tali minacce, il NGF collaborerà con piattaforme a pilotaggio remoto chiamate RC – Remote Carrier che fungono da moltiplicatori di forza. L’aggiunta di capacità in modo scalabile e flessibile migliorerà l’efficacia, l’efficienza e la sopravvivenza complessive della missione del NGWS.

Gli RC saranno una famiglia di piattaforme senza equipaggio che vanno da 200 chilogrammi per RC monouso, a meno di 2 tonnellate per quelli recuperabili e persino diverse tonnellate nel caso dei Loyal Wingman. Airbus sta attualmente studiando e ottimizzando il ​​loro design. Gli RC forniranno varie capacità quali Target Acquisition and Reconnaissance, Airborne Electronic Warfare, A2G SEAD / DEAD e Strike.

Con i “pacchetti” di RC che collaborano con NGF, il New Generation Weapon System stabilirà chiaramente una nuova dimensione operativa. Un livello aumentato di efficacia sarà raggiunto aprendo nuovi campi di tattiche basate sul combattimento collaborativo, l’uso dell’inganno e dell superiorità numerica. L’efficienza migliorerà garantendo il dispiegamento della combinazione necessaria di capacità per una determinata missione. Opertivamente il NGF rimarrà a una distanza di sicurezza mentre gli RC più vicini si occuperanno delle minacce, mantenendo così i piloti fuori pericolo e aumentando la sopravvivenza della piattaforma pilotata.

All’interno di NGWS, l’Air Combat Cloud o ACC collegheranno le piattaforme con e senza pilota e forniranno l’intelligenza di squadra per un combattimento collaborativo più rapido. L’ACC fornirà una situational awareness comune acquisendo, condividendo, fondendo ed elaborando istantaneamente enormi quantità di dati da tutti gli NGF e RC collegati. L’analisi della campo di battaglia dell’ACC e il coordinamento in tempo reale forniranno una migliore situational awareness, le opzioni tattiche e le decisioni.

Airbus ha un ruolo di primo piano nell’ambito del programma Future Combat Air System essendo il principale partner di Dassault per NGF e il leader per RC e ACC con MBDA e Thales come rispettivi partner. Ciò andrà a beneficio di tutta l’industria aeronautica europea per garantire il lavoro e mantenere l’eccellenza tecnologica per i decenni a venire.

I prossimi obiettivi del programma FCA si concentreranno sulla convergenza di architetture composte da aerei da combattimento di nuova generazione e droni multi-capacità, per i quali i dimostratori dovrebbero essere in grado di volare nel 2026. FCAS sarà il progetto chiave per garantire la futura leadership operativa, industriale e tecnologica dell’Europa.




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Re: FCAS – Future Combat Air System

Messaggio da Phant » 10 settembre 2020, 2:24

Aviation-report.com ha scritto:
FCAS europeo: uno studio francese sul programma di sviluppo del futuro aereo da combattimento di Francia, Germania e Spagna

Il programma Future Combat Air System (FCAS) è essenziale per il rinnovo dell’aviazione da combattimento in Francia, Germania e Spagna entro il 2040 (data di fine servizio per Rafale ed Eurofighter Typhoon). È inoltre essenziale preservare l’autonomia strategica, tecnologica e industriale e della difesa dell’Europa e dominare i cieli dei futuri scenari di combattimento.

E’ questo il tema di uno studio elaborato in Francia e denomitato “2040 l’Odissea del FCAS”, e depositato presso il Senato francese il 15 luglio 2020, che affronta lo sviluppo e la costruzione di un sistema di combattimento aereo di nuova generazione che consentirà alle tre nazioni del consorzio di disporre della migliore tecnologia ed affrontare così tutte le minacce nei prossimi decenni.

A giugno del 2019 una importante tappa del programma fu mostrata attraverso la presentazione al pubblico dei modelli New Generation Fighter (NGF) e Remote Carriers (RC), nel giorno dell’inaugurazione del Salone dell’Aviazione di Le Bourget, mentre a febbraio 2020 i governi di Francia e Germania avevano assegnato a Dassault Aviation, Airbus e ai loro partner, MTU Aero Engines, Safran, MBDA e Thales, il contratto quadro iniziale (Fase 1A) che avvia la fase dimostrativa per il sistema di combattimento aereo del futuro (Future Combat Air System – FCAS).

Questo contratto quadro copre un primo periodo di 18 mesi e avvia i lavori per lo sviluppo dei dimostratori e di tecnologie all’avanguardia, con l’ambizione di iniziare i test di volo nel 2026. Dall’inizio del 2019, i partner industriali hanno lavorato sulla futura architettura del sistema nell’ambito del Joint Concept Study (JCS). Oggi, il programma FCAS entra in un’altra decisiva fase con l’avvio della fase dimostrativa.

Tornando allo studio depositato al Senato francese, alla fine del suo lavoro, il team che ha elaborato lo studio ha identificato quattro sfide principali per il programma europeo FCAS:

  • raggiungere un nuovo traguardo sullo sviluppo all’inizio del 2021:
  • rendere il programma irreversibile e affrontare le sfide del periodo 2040-2080 (probabile durata di vita del FCAS);
  • rendere la cooperazione industriale il più efficiente possibile evitando le insidie incontrate da alcuni dei precedenti programmi di cooperazione;
  • tenere conto dell’aspetto europeo e dell’esistenza di un programma concorrente (il Tempest anch’esso in corso di sviluppo dagli inglesi insieme ad Italia e Svezia).


Per ciascuno di questi punti, lo studio presenta proposte concrete che riportiamo di seguito. Tutto lo studio completo è disponibile al link riportato in alto sul nome dello studio.

Rendere irreversibile il programma FCAS entro la metà del 2021

Il FCAS è essenziale e strutturerà i prossimi decenni. L’attuale impegno finanziario, con un contratto iniziale di 65 milioni di euro per lo studio del concept congiunto e un secondo contratto di 155 milioni di euro per la fase 1A per lo sviluppo del dimostratore, rimane ancora troppo limitato per impedire qualsiasi ritorno. I negoziati, che hanno portato agli accordi franco-tedeschi sulla prima fase del programma sono stati laboriosi. La vigilanza è necessaria per assicurarsi che il programma non incontri un blocco definitivo o un troppo
significativo ritardo.

In questo contesto, i prossimi dodici mesi, a partire dal luglio 2020, saranno cruciali per trovarne un nuovo accordo, in particolare sul tema della proprietà industriale e sul pilastro “stealth” e accelerare l’attuazione del programma.

Proposta 1: dare la priorità alla firma di un accordo quadro generale all’inizio del 2021 per continuare a sviluppare il dimostratore FCAS fino al 2025/2026 piuttosto di una successione di contratti che richiedono ripetute approvazioni politiche.
Proposta 2: migliorare la comprensione reciproca tra i tre partner; identificare e pubblicare una “strategia comune di difesa industriale” che includa a calendario provvisorio dei progetti comuni.
Proposta 3: incoraggiare i tre partner ad accelerare il programma FCAS inserendolo nei piani di stimolo economico post-coronavirus. Piano per il programma da completare entro il 2040.
Proposta 4: Invitare i partner tedeschi a firmare un accordo con la Spagna per quanto riguarda le esportazioni di armi simile a quello firmato con la Francia.

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Sviluppare la tecnologia necessaria per rendere il FCAS veramente rivoluzionario del 2040

L’FCAS deve sostituire gli attuali sistemi di combattimento aereo (Rafale ed Eurofighter) entro il 2040 e rimarrà in servizio almeno fino al 2080 e, forse, oltre. La velocità con cui la tecnologia evolve, in termini non solo di combattimento aereo, ma anche di intelligenza artificiale, scambi di dati, cloud, guerra elettronica, missili ipersonici, nonché gli sforzi compiuti dagli avversari e dagli alleati per sviluppare sistemi sempre più efficaci, ci impone di guardare oltre il 2040. L’obiettivo è quello di evitare di sviluppare un sistema di combattimento che sarà obsoleto non appena commissionato. Inoltre va considerato anche l’aspetto etico e legale dell’intelligenza artificiale presa in considerazione nell’ambito del programma.

Proposta 5: Considerare l’intelligenza artificiale come un “pilastro trasversale” del FCAS che deve essere sviluppato con il più ampio campo di applicazione possibile.
Proposta 6: Rendere il pilastro “cloud da combattimento” una priorità tanto quanto l’aereo e il motore. Iniziare immediatamente a preparare l’integrazione del cloud da combattimento FCAS con lo Scorpion Command Information System (CIS).
Proposta 7: effettuare gli investimenti necessari per attrezzare il dimostratore previsto per il 2026 con il motore M88 (il motore del Rafale) o una nuova versione di esso.
Proposta 8: cercare le migliori prestazioni possibili già dall’inizio del programma di sviluppo FCAS.

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Per una cooperazione industriale equilibrata ed efficace

L’esperienza di alcuni programmi di cooperazione in materia di difesa internazionale come l’Airbus A400M ha portato all’implementazione di un’organizzazione industriale altamente strutturata per il futuro FCAS. Questo sistema è così organizzato attorno a sette pilastri: l’aereo, il motore, i droni remoti, il cloud da combattimento, la simulazione e, presto, furtività e sensori. Un appaltatore principale è stato indicato per ciascuno di questi pilastri ed è stato nominato come partner principale.

Mentre la Francia può contare su una industria di difesa di prim’ordine, che ha già dimostrato il suo know-how nei principali settori interessati dal programma, la posizione dei subappaltatori non deve essere trascurata per mantenere un equilibrio industriale globale. È anche necessario risolvere la questione della proprietà industriale secondo i principi fondamentali già approvati dall’accordo franco-tedesco del dicembre 2019.

Proposta 9: sostenere il principio del “miglior atleta” (colui che ha dimostrato competenza è l’appaltatore principale) per tutta la durata del programma FCAS, per evitare gli errori del programma A400M, assicurando che le aziende della difesa medio-piccole francesi possano partecipare al programma.
Proposta 10: rafforzare la posizione della Spagna sul pilastro “sensori”.
Proposta 11: proteggere il background dei produttori in termini di proprietà intellettuale, facendo un uso equilibrato delle tecnologie che emergeranno durante lo sviluppo, garantendo che ciascuno dei paesi partecipanti possa mantenere o fare modifiche al FCAS dopo la sua messa in servizio e garantire un’adeguata protezione delle innovazioni.
Proposta 12: integrare ONERA nel programma FCAS a un livello equo dato il suo eminente esperienza nell’aviazione da combattimento. Incoraggiare i produttori a fare affidamento su ONERA per il subappalto.

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Dare al programma FCAS una dimensione europea

Mentre il programma FCAS è attualmente un progetto francese, tedesco e spagnolo, le opportunità di trovare sinergie con gli strumenti di difesa europei nonché l’obiettivo dell’esportazione deve portare a considerare di ampliare la cooperazione quando sarà il momento giusto. Inoltre, sarebbe imprudente non prendere in considerazione il programma Tempest.

Proposta 13: lavorare per estendere il programma FCAS a nuovi paesi europei in fasi future (post 2026). Occorrerà quindi sviluppare sinergie con gli strumenti di difesa europei (EDIDP, PESCO, EDF), in particolare al fine dell’attuazione di standard europei di interoperabilità.
Proposta 14: prendere in considerazione l’esistenza simultanea del Tempest come concorrente del FCAS. La coesistenza dei due programmi rende più difficile la realizzazione della base tecnologica ed industriale per la difesa europea (EDTIB – Development of a European Defence Technology and Industrial Base).

L’architettura del FCAS europeo: un sistema di sistemi

Nel 2040, le minacce si saranno evolute molto. I sistemi di difesa aerea attualmente in espansione con l’esportazione dei sistemi russi (S400 e successivi), diventeranno sempre più diffusi. La furtività degli aerei sarà generalizzata e il nemico utilizzerà sistematicamente risorse di difesa informatica e cibernetica, sciami di droni e missili ad alta velocità. L’integrazione di difese terrestri, marine, aeree, spaziali e capacità cyber sarà essa stessa molto più sviluppata. Pertanto, la posta in gioco per la futura aviazione da combattimento sarà quella di essere in grado di stabilire e mantenere la superiorità aerea per poter agire nella terza dimensione, su terra e su mare.

Lo sviluppo di FCAS richiede quindi un cambio di paradigma. Le minacce dovranno essere combattute e risolte da un FCAS pensato e costruito come un sistema per condurre un “combattimento collaborativo”. Pertanto, l’FCAS dovrà includere diversi componenti disposti su vari livelli/cerchi.

Il primo livello/cerchio quello più interno è l’NGWS (next generation weapon system – sistema d’arma di nuova generazione) che comprende:

  • un aereo da combattimento (previsto in questa fase), l’NGF (Next Generation Fighter), in grado di portare a termine missioni di intercettazione e difesa aria-aria, nonché missioni di dissuasione. Pertanto, sembra necessario mantenere come base un aereo pilotato, in particolare nei casi in cui
  • la decisione di intervenire includerà un aspetto politico significativo. Inoltre, i sistemi non pilotati sono più esposti a disturbi o alla distruzione del loro collegamento dati a lungo raggio (satellite).
  • i Remote Carriers che possono pesare da un chilogrammo a una tonnellata; macchine senza pilota con capacità di saturazione (invio di sciami di droni per saturare le difese nemiche), di intelligence (prima e durante la missione) o con capacità per colpire obiettivi altamente difesi. Alcuni di essi potranno essere recuperati direttamente sul campo di battaglia o sulla base aerea di partenza; altri saranno materiali di consumo simili alle munizioni. Saranno dotati di capacità autonome (intelligenza artificiale) per affrontare le minacce che potrebbero incontrare prima degli aerei da combattimento.


Remote Carriers: strumenti versatili per il combattimento del futuro

Esistono molte possibili applicazioni per questi vettori remoti, che possono pesare da pochi chilogrammi a diverse tonnellate: penetrare nelle difese nemiche saturandole, ingannare gli aerei nemici, svolgere missioni di guerra elettronica (jamming), designare obiettivi per altri velivoli, effettuare missioni di ricognizione, effettuare missioni di attacco, ecc.

In particolare, MBDA sta esaminando la tipologia di vettori remoti più piccoli, che sarebbero come “materiali di consumo”, cioè non sarebbero recuperabili. Possono essere dotati di una carica esplosiva in modo che possano essere distrutti in caso di smarrimento, in modo che il nemico non tragga vantaggio dalla loro tecnologia. Anche questi piccoli vettori remoti dovranno essere poco costosi in quanto dovranno essere utilizzati in gran numero.

Airbus sta lavorando su vettori remoti più grandi, potenzialmente del peso di diverse tonnellate, che sarebbero lanciati da aerei di grandi dimensioni come ad esempio l’A400M. Potrebbero essere recuperati a terra o in volo mentre alcuni potrebbero essere dotati di carrello di atterraggio. Accompagnando gli aerei con equipaggio, assolveranno alla funzione di “Loyal Wingman” in grado di svolgere operazioni di combattimento, difendere gli aerei da combattimento pilotati e raccogliere informazioni. Tutto all’interno di una “nuvola da combattimento aereo – Air Combat Cloud” che avrà la funzione di collegare tutte le piattaforme per consentire il concetto di “combattimento collaborativo”.

Il secondo livello/cerchio includerà, per la Francia, versioni future di Rafale, per la Germania e la Spagna, versioni future di Eurofighter e/o Super Hornet, insieme a satelliti, aerei per il rifornimento in volo, aerei radar, unità navali della marina, risorse delle forze alleate, ecc.

Tutti gli elementi che compongono i due livelli/cerchi dovranno essere in grado di dialogare tra loro costantemente in modo da costituire una squadra diretta dai piloti degli aerei da combattimento. Pertanto, l’interoperabilità, la connessione e il dialogo tra le piattaforme all’interno della “Air Combat Cloud – nuvola di combattimento aereo” saranno essenziali.

Le capacità militari risiederanno meno nella prestazione unitaria dei suoi singoli componenti (piattaforme, sensori, vettori) e più nel modo in cui saranno combinati. In particolare, questo sistema potrebbe decidere quale piattaforma attaccherà (drone, missile) e quale piattaforma rimarrà indietro in base alla minaccia o all’evoluzione della situazione.

In ogni caso, le future formazioni di attacco dovrebbero comprendere meno aerei da combattimento rispetto a quelli attuali, numeri invece forniti dai vari vettori remoti il ​​cui attrito è più accettabile poiché saranno senza equipaggio e potenzialmente più economici, presi singolarmente, di un aereo da combattimento tradizionale.


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Re: FCAS – Future Combat Air System

Messaggio da Phant » 3 dicembre 2020, 3:25

Aviation-report.com ha scritto:
Indra guiderà lo sviluppo dei sensori per il FCAS il sistema di combattimento aereo di nuova generazione europeo

La spagnola Indra guiderà un team di tre partner industriali per costruire la suite di sensori per i programmi avanzati di caccia e sistemi d’arma di nuova generazione franco-tedesco-spagnolo, ha annunciato la società il 23 novembre scorso.

L’ufficio acquisti francese, la Direction Générale de l’Armement (DGA), ha firmato un contratto con la compagnia spagnola per conto delle tre nazioni coinvolte nei programmi Future Combat Air System (FCAS) (SCAF – Système de Combat Aérien du Futur) e Next-Generation Weapon System (NGWS). Indra collaborerà con la società francese Thales e il consorzio industriale tedesco FCMS – Future Combat Mission System, di Hensoldt, Diehl Defense, ESG e Rohde & Schwarz, per progettare e sviluppare l’architettura dei sensori connessa e distribuita per fornire consapevolezza della situazione e aumentare la sopravvivenza della piattaforma, ha affermato la società in un comunicato.

Il contratto prevede un periodo di un anno per il team per progettare i pacchetti di sensori come parte dello studio del concetto di fase 1A del programma più ampio e potrebbe essere esteso per altri sei mesi. La fase 1A è stata lanciata lo scorso febbraio e durerà circa 18 mesi, secondo i funzionari del programma FCAS.

Mentre gran parte dei dettagli che circondano i sensori rimangono ancora sconosciuti, le tre organizzazioni coinvolte hanno affermato che la suite contribuirà alla consapevolezza situazionale del sistema d’arma di prossima generazione dell’FCAS e alla capacità di operare senza essere rilevati.

La suite di sensori avanzati è uno dei sette “pilastri” tecnologici che fanno parte del programma Future Combat Air System, insieme al jet da combattimento di sesta generazione NGF – Next Generation Fighter, ai droni “remoti” avanzati RC – Remote Carriers, ad un nuovo motore a reazione, ad un sistema d’arma di nuova generazione, alla tecnologia stealth e ad un sistema cloud per il combattimento aereo ACC – Air Combat Cloud.

Il programma FCAS è guidato da Airbus e Dassault Aviation, con Indra che guida la partecipazione dell’industria spagnola. Madrid ha aderito al programma all’inizio di quest’anno, quasi tre anni dopo che Francia e Germania avevano annunciato congiuntamente i piani per costruire un nuovo jet da combattimento di sesta generazione e altre tecnologie avanzate. I team stanno attualmente lavorando in tandem alla fase di studio del concetto e allo sforzo dimostrativo della Fase 1A, che dovrebbero culminare entrambi intorno all’estate 2021.

I primi dimostratori per gli aerei da combattimento e il sistema d’arma di prossima generazione sono previsti entro il 2026, con il programma di sviluppo completo che dovrebbe iniziare nel 2027. Il fielding dovrebbe iniziare entro il 2040, con l’aereo da combattimento che dovrebbe sostituire il francese Dassault Rafale e l’europeo Eurofighter Typhoon.




FCAS e i sette pilastri tecnologici

L’esperienza di alcuni programmi di cooperazione in materia di difesa internazionale come l’Airbus A400M ha portato all’implementazione di un’organizzazione industriale altamente strutturata per il futuro FCAS. Questo sistema è così organizzato attorno a sette pilastri: l’aereo, il motore, i droni remoti, il cloud da combattimento, la simulazione, la furtività e i sensori. Un appaltatore principale è stato indicato per ciascuno di questi pilastri ed è stato nominato come partner principale.

Il programma Future Combat Air System (FCAS) è essenziale per il rinnovo dell’aviazione da combattimento in Francia, Germania e Spagna entro il 2040 (data di fine servizio per Rafale ed Eurofighter Typhoon). È inoltre essenziale preservare l’autonomia strategica, tecnologica e industriale e della difesa dell’Europa e dominare i cieli dei futuri scenari di combattimento.

A giugno del 2019 una importante tappa del programma fu mostrata attraverso la presentazione al pubblico dei modelli New Generation Fighter (NGF) e Remote Carriers (RC), nel giorno dell’inaugurazione del Salone dell’Aviazione di Le Bourget, mentre a febbraio 2020 i governi di Francia e Germania avevano assegnato a Dassault Aviation, Airbus e ai loro partner, MTU Aero Engines, Safran, MBDA e Thales, il contratto quadro iniziale (Fase 1A) che avvia la fase dimostrativa per il sistema di combattimento aereo del futuro (Future Combat Air System – FCAS).

Il sistema FCAS è essenziale e strutturerà i prossimi decenni. L’attuale impegno finanziario, con un contratto iniziale di 65 milioni di euro per lo studio del concept congiunto e un secondo contratto di 155 milioni di euro per la fase 1A per lo sviluppo del dimostratore, rimane ancora troppo limitato per impedire qualsiasi ritorno. I negoziati, che hanno portato agli accordi franco-tedeschi sulla prima fase del programma sono stati laboriosi.

L’FCAS deve sostituire gli attuali sistemi di combattimento aereo (Rafale ed Eurofighter) entro il 2040 e rimarrà in servizio almeno fino al 2080 e, forse, oltre. La velocità con cui la tecnologia evolve, in termini non solo di combattimento aereo, ma anche di intelligenza artificiale, scambi di dati, cloud, guerra elettronica, missili ipersonici, nonché gli sforzi compiuti dagli avversari e dagli alleati per sviluppare sistemi sempre più efficaci, impone di guardare oltre il 2040. L’obiettivo è quello di evitare di sviluppare un sistema di combattimento che sarà obsoleto non appena commissionato. Inoltre va considerato anche l’aspetto etico e legale dell’intelligenza artificiale presa in considerazione nell’ambito del programma.


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Re: FCAS – Future Combat Air System

Messaggio da Phant » 10 dicembre 2020, 3:24

Aviation-report.com ha scritto:
Tutto quello che sappiamo sul programma FCAS – Future Combat Air System con Airbus che guiderà anche i progetti Low Observability e New Generation Fighter in Spagna

L’industria spagnola ha firmato il contratto quadro iniziale della fase dimostrativa del Future Combat Air System (FCAS) , confermando Airbus come leader in Spagna per il caccia di nuova generazione NGF – Next Generation Fighter e primo appaltatore per la gestione del pilastro della bassa osservabilità del programma di difesa europeo.

Questo contratto, firmato con partner industriali francesi e tedeschi, completa la collaborazione della Spagna come nazione alla pari in tutte le attività di FCAS. La firma chiude un processo di dieci mesi per l’ingresso della Spagna come terza nazione partner. Airbus, che si è dedicata nell’ultimo anno a sostenere questa integrazione della Spagna, accoglie con favore questo passo e assume un ruolo primario al centro della partecipazione della Spagna nel FCAS, lavorando direttamente con i partner europei e l’industria in generale a sostegno del contributo della Spagna al programma.

Il contratto copre il lavoro iniziale sullo sviluppo dei dimostratori del programma e sulla maturazione di tecnologie all’avanguardia, con l’ambizione di iniziare i test di volo dimostrativi del NGF nella seconda metà del 2026.

Alberto Gutiérrez, Presidente di Airbus Spain , ha dichiarato: ” Questa firma si basa sul ruolo riconosciuto di Airbus come principale appaltatore aerospaziale e della difesa in Spagna e garantisce che possiamo supportare i migliori interessi della Spagna contribuendo con le nostre comprovate capacità di progettazione, industriali e la nostra esperienza in programmi europei di successo.”

Il lancio della fase dimostrativa sottolinea la fiducia politica e la determinazione delle nazioni partner di FCAS e dell’industria associata ad andare avanti e cooperare in modo equo ed equilibrato e consente all’industria di impiegare le risorse necessarie e le migliori capacità per sviluppare questo decisivo progetto di difesa europeo.

Inoltre a fine novembre la spagnola Indra ha avuto l’incarico di coordinare un team di tre partner industriali per costruire la suite di sensori per i programmi avanzati del caccia e dei sistemi d’arma di nuova generazione franco-tedesco-spagnolo. Indra collaborerà con la società francese Thales e il consorzio industriale tedesco FCMS – Future Combat Mission System, di Hensoldt, Diehl Defense, ESG e Rohde & Schwarz, per progettare e sviluppare l’architettura dei sensori connessa e distribuita per fornire consapevolezza della situazione e aumentare la sopravvivenza della piattaforma, ha affermato la società in un comunicato.

Il contratto prevede un periodo di un anno per il team per progettare i pacchetti di sensori come parte dello studio del concetto di fase 1A del programma più ampio e potrebbe essere esteso per altri sei mesi. La fase 1A è stata lanciata lo scorso febbraio e durerà circa 18 mesi, secondo i funzionari del programma FCAS. Mentre gran parte dei dettagli che circondano i sensori rimangono ancora sconosciuti, le tre organizzazioni coinvolte hanno affermato che la suite contribuirà alla consapevolezza situazionale del sistema d’arma di prossima generazione dell’FCAS e alla capacità di operare senza essere rilevati.

La suite di sensori avanzati è uno dei sette “pilastri” tecnologici che fanno parte del programma Future Combat Air System, insieme al jet da combattimento di sesta generazione NGF – Next Generation Fighter, ai droni “remoti” avanzati RC – Remote Carriers, ad un nuovo motore a reazione, ad un sistema d’arma di nuova generazione, alla tecnologia stealth e ad un sistema cloud per il combattimento aereo ACC – Air Combat Cloud.

FCAS fornirà la prossima generazione di sistemi di combattimento aereo e rappresenta il futuro dell’industria aerospaziale e della difesa europea. Airbus svolgerà un ruolo importante lavorando a stretto contatto con e contribuendo allo sviluppo delle capacità industriali e tecnologiche della Spagna, Francia e Germania.

I partner del programma Future Combat Air System (FCAS) hanno compiuto progressi significativi in questo progetto europeo multi-sistema nonostante gli ostacoli della pandemia del Covid-19. Tuttavia, Airbus, insieme ai suoi co-appaltatori Dassault Aviation e Indra, dovrà affrontare una “roadmap molto dura” per finalizzare i progetti di sistema, iniziare lo sviluppo preliminare, lanciare la produzione e mettere in servizio i sistemi stesse, ha affermato Bruno Fichefeux, leader di FCAS per Airbus, durante il briefing annuale della società per i media che si è svolta il 9 dicembre 2020. A partire dal 2021, il programma FCAS passerà da una spesa di pochi milioni di euro a molti miliardi. “È un enorme passo avanti quello che vogliamo fare il prossimo anno” ha detto Bruno Fichefeux.

Future Combat Air System, chi produce e cosa è il sistema da combattimento europeo di sesta generazione?

L’esperienza di alcuni programmi di cooperazione in materia di difesa internazionale come l’Airbus A400M ha portato all’implementazione di un’organizzazione industriale altamente strutturata per il futuro FCAS. Questo sistema è così organizzato attorno a sette pilastri: l’aereo, il motore, i droni remoti, il cloud da combattimento, la simulazione, la furtività e i sensori. Un appaltatore principale è stato indicato per ciascuno di questi pilastri ed è stato nominato come partner principale.

Oggi all’evento Airbus Trade Media Briefing 2020, sono stati presentati alcuni importanti dati sullo sviluppo del programma del sistema da combattimento europeo di sesta generazione. Il programma FCAS è guidato da Airbus, Dassault Aviation e Indra. Madrid ha aderito al programma quest’anno quasi tre anni dopo che Francia e Germania avevano annunciato congiuntamente i piani per costruire un nuovo jet da combattimento di sesta generazione e altre tecnologie avanzate. Dal 2020 i team stanno lavorando alla fase di studio del concetto e allo sforzo dimostrativo della Fase 1A, che dovrebbero culminare entrambi intorno all’estate 2021.

Lo sviluppo dei dimostratori delle tecnologie inizieranno nel 2021 con i prototipi del NGF – Next Generation Fighter, dei RC – Remote Carriers, delle architetture del MUT – Manned Unmanned Teaming e della Combat Cloud. Svolta anche la fase di Critical Design Review si passerà alla produzione dei dimostratori. Questa fase dovrebbe durare fino al 2026, anno in cui dovrebbero iniziare i test di volo del NGF e dei RC con il programma di sviluppo completo che dovrebbe iniziare nel 2027 anche con le dimostrazioni dei sistemi Combat Cloud, Teaming e del NGWS – Next Generation Weapon System.

Questa fase di dimostrazione dovrebbe durare fino al 2035, anno in cui inizierà la produzione in serie di macchine e sistemi con il fielding del sistema FCAS previsto dal 2040, che andrà a sostituire il caccia francese Dassault Rafale e il caccia europeo Eurofighter Typhoon.

Più nel dettaglio dal 2026 al 2027 il consorzio Airbus, Dassault e Indra prevede di procedere ai test di volo del caccia di sesta generazione detto Next Generation Fighter Aircraft, dei motori, dei velivoli a pilotaggio remoto detti Remote Carriers, ai test di connettività nella nuvola da combattimento, la Combat Cloud, ai testi dei sensori e della tecnologia stealth.

Dal 2030 si procederà alle dimostrazioni di capacità per raggiungere la capacità operativa iniziale IOC – Initial Operational Capability tramite i test della tecnologia del Teaming, che sarà utilizzata per controllare i velivoli a pilotaggio remoto dal velivolo a pilotaggio “umano”, tramite l’inizio dell’operatività della Combat Cloud e della sua connettività, dei sensori e del cockpit di ultima generazione.

Dal 2040 è previsto il raggiungimento della piena capacità operativa FOC – Full Operational Capability utilizzando anche delle simulazioni di ambienti operativi e scenari altamente contestati. In questa fase il cosiddetto concetto di “sistema di sistemi” sarà pienamente operativo.

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Il cuore dell’NGF sarà costituito dalla sua suite di sensori e avionica estremamente capace. L’aumento della potenza di elaborazione, di archiviazione e della connettività garantirà al pilota una situational awareness molto elevata potendo fare affidamento non solo sui propri sensori, ma anche su quelli di altre piattaforme. Grazie all’introduzione dell’intelligenza artificiale e della capacità di collaborare con piattaforme senza pilota, l’NGF diventerà un sistema di gestione del campo di battaglia in grado di operare in profondità nello spazio aereo nemico.

I potenti motori dotati di ugelli di spinta vettoriale combinati con un sistema di controllo del volo ad alte prestazioni garantiranno la manovrabilità, la velocità e l’autonomia del NGF. Controlli innovativi forniranno al caccia una potenza di fuoco senza precedenti, che vanno dai carichi cinetici (compresi quelli ipersonici) alle armi ad energia diretta (laser e microonde) fino alle capacità di guerra elettronica (incluso l’attacco cyber informatico).

Tuttavia, una maggiore capacità di combattimento comporta anche costi di sviluppo più elevati che potrebbero compromettere sia lo sviluppo di tutte le capacità essenziali al sistema, sia la disponibilità di piattaforme NGF. Ciò potrebbe essere problematico, poiché studi operativi indicano che penetrare negli ambienti contestati richiederà un numero adeguato di piattaforme pilotate. Pertanto, è importante impostare il giusto livello di capacità per il Next Generation Fighter adottando un approccio olistico per dimensionare correttamente le capacità di furtività, velocità, manovrabilità, autonomia e sopravvivenza.

Il solo NGF non sarà sufficiente per le missioni più impegnative in ambienti altamente contestati. Per contrastare tali minacce, il NGF collaborerà con piattaforme a pilotaggio remoto chiamate RC – Remote Carrier che fungono da moltiplicatori di forza. L’aggiunta di capacità in modo scalabile e flessibile migliorerà l’efficacia, l’efficienza e la sopravvivenza complessive della missione del NGWS.

Gli RC saranno una famiglia di piattaforme senza equipaggio che vanno da 200 chilogrammi per RC monouso, a meno di 2 tonnellate per quelli recuperabili e persino diverse tonnellate nel caso dei Loyal Wingman. Airbus sta attualmente studiando e ottimizzando il ​​loro design. Gli RC forniranno varie capacità quali Target Acquisition and Reconnaissance, Airborne Electronic Warfare, A2G SEAD / DEAD e Strike.

Con i “pacchetti” di RC che collaborano con NGF, il New Generation Weapon System stabilirà chiaramente una nuova dimensione operativa. Un livello aumentato di efficacia sarà raggiunto aprendo nuovi campi di tattiche basate sul combattimento collaborativo, l’uso dell’inganno e dell superiorità numerica. L’efficienza migliorerà garantendo il dispiegamento della combinazione necessaria di capacità per una determinata missione. Opertivamente il NGF rimarrà a una distanza di sicurezza mentre gli RC più vicini si occuperanno delle minacce, mantenendo così i piloti fuori pericolo e aumentando la sopravvivenza della piattaforma pilotata.

All’interno di NGWS, l’Air Combat Cloud o ACC collegheranno le piattaforme con e senza pilota e forniranno l’intelligenza di squadra per un combattimento collaborativo più rapido. L’ACC fornirà una situational awareness comune acquisendo, condividendo, fondendo ed elaborando istantaneamente enormi quantità di dati da tutti gli NGF e RC collegati. L’analisi della campo di battaglia dell’ACC e il coordinamento in tempo reale forniranno una migliore situational awareness, le opzioni tattiche e le decisioni.

Quali aerei sostituirà il caccia di sesta generazione europeo FCAS?

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Il programma Future Combat Air System (FCAS) è uno strumento chiave per garantire la futura autonomia e sovranità europee in difesa e sicurezza. Rafforzerà l’Europa come hotspot industriale e tecnologico, non solo nel settore della difesa, ma con importanti ricadute nel mondo civile. L’idea alla base del sistema Future Combat Air è quella di creare un velivolo stealth di sesta generazione europeo per sostituire i Rafale francesi, gli Eurofighter tedeschi e spagnoli e gli F-18 Hornet spagnoli con l’entrata in servizio prevista per il 2040.

A giugno del 2019 una importante tappa del programma fu mostrata attraverso la presentazione al pubblico dei modelli New Generation Fighter (NGF) e Remote Carriers (RC), nel giorno dell’inaugurazione del Salone dell’Aviazione di Le Bourget, mentre a febbraio 2020 i governi di Francia e Germania avevano assegnato a Dassault Aviation, Airbus e ai loro partner, MTU Aero Engines, Safran, MBDA e Thales, il contratto quadro iniziale (Fase 1A) che avvia la fase dimostrativa per il sistema di combattimento aereo del futuro (Future Combat Air System – FCAS).

L’FCAS deve sostituire gli attuali sistemi di combattimento aereo (Rafale ed Eurofighter) entro il 2040 e rimarrà in servizio almeno fino al 2080 e, forse, oltre. La velocità con cui la tecnologia evolve, in termini non solo di combattimento aereo, ma anche di intelligenza artificiale, scambi di dati, cloud, guerra elettronica, missili ipersonici, nonché gli sforzi compiuti dagli avversari e dagli alleati per sviluppare sistemi sempre più efficaci, impone di guardare oltre il 2040. L’obiettivo è quello di evitare di sviluppare un sistema di combattimento che sarà obsoleto non appena commissionato. Inoltre va considerato anche l’aspetto etico e legale dell’intelligenza artificiale presa in considerazione nell’ambito del programma.

Che cosa è un sistema di sistemi? L’architettura del FCAS europeo

Il programma FCAS è un “sistema di sistemi” complesso con una estensione importante in rete, del quale un velivolo da combattimento di prossima generazione “NGF – New Generation Fighter” con equipaggio rappresenterà un elemento chiave. Tali piattaforme pilotate si uniranno a quelle senza pilota, chiamate “RC – Remote Carrier”, che forniranno ulteriori capacità di combattimento per completare le missioni. Le architetture di sistema scalabili ed interoperabili consentiranno l’integrazione delle piattaforme esistenti e aggiornate nel FCAS.

Sfruttare le capacità collaborative di piattaforme pilotate e non richiederà una piattaforma di “ACC – Air Combat Cloud” che fonderà in tempo reale enormi quantità di dati aumentati dall’analisi della guerra e dall’intelligenza artificiale. Inoltre, come già accennato, si prevede che le tecnologie sviluppate nell’ambito di questo progetto avranno anche significativi effetti di ricaduta per future applicazioni civili.

Unendo in modo intelligente i caccia con equipaggio di sesta generazione con piattaforme senza pilota, il sistema di armi di nuova generazione o NGWS – New Generation Weapon System fornirà alle forze aeree e alle marine europee capacità ben superiori rispetto ai velivoli da combattimento esistenti. Per Airbus il caccia di nuova generazione, o NGF, di sesta generazione sarà una piattaforma più sofisticata e connessa di quelle attualmente esistenti. L’NGF stabilirà il prossimo livello di sopravvivenza in termini di invisibilità passiva (riduzione della firma e controllo delle emissioni elettromagnetiche) e invisibilità attiva (contromisure elettroniche).

Nel 2040, le minacce si saranno evolute molto. I sistemi di difesa aerea attualmente in espansione con l’esportazione dei sistemi russi (S400 e successivi), diventeranno sempre più diffusi. La furtività degli aerei sarà generalizzata e il nemico utilizzerà sistematicamente risorse di difesa informatica e cibernetica, sciami di droni e missili ad alta velocità. L’integrazione di difese terrestri, marine, aeree, spaziali e capacità cyber sarà essa stessa molto più sviluppata. Pertanto, la posta in gioco per la futura aviazione da combattimento sarà quella di essere in grado di stabilire e mantenere la superiorità aerea per poter agire nella terza dimensione, su terra e su mare.

Lo sviluppo di FCAS richiede quindi un cambio di paradigma. Le minacce dovranno essere combattute e risolte da un FCAS pensato e costruito come un sistema per condurre un “combattimento collaborativo”. Pertanto, l’FCAS dovrà includere diversi componenti disposti su vari livelli/cerchi.

Il primo livello/cerchio quello più interno è l’NGWS (next generation weapon system – sistema d’arma di nuova generazione) che comprende:

  • un aereo da combattimento (previsto in questa fase), l’NGF (Next Generation Fighter), in grado di portare a termine missioni di intercettazione e difesa aria-aria, nonché missioni di dissuasione. Pertanto, sembra necessario mantenere come base un aereo pilotato, in particolare nei casi in cui la decisione di intervenire includerà un aspetto politico significativo. Inoltre, i sistemi non pilotati sono più esposti a disturbi o alla distruzione del loro collegamento dati a lungo raggio (satellite).
  • i Remote Carriers che possono pesare da un chilogrammo a una tonnellata; macchine senza pilota con capacità di saturazione (invio di sciami di droni per saturare le difese nemiche), di intelligence (prima e durante la missione) o con capacità per colpire obiettivi altamente difesi. Alcuni di essi potranno essere recuperati direttamente sul campo di battaglia o sulla base aerea di partenza; altri saranno materiali di consumo simili alle munizioni. Saranno dotati di capacità autonome (intelligenza artificiale) per affrontare le minacce che potrebbero incontrare prima degli aerei da combattimento.


Remote Carriers: strumenti versatili per il combattimento del futuro

Esistono molte possibili applicazioni per questi vettori remoti, che possono pesare da pochi chilogrammi a diverse tonnellate: penetrare nelle difese nemiche saturandole, ingannare gli aerei nemici, svolgere missioni di guerra elettronica (jamming), designare obiettivi per altri velivoli, effettuare missioni di ricognizione, effettuare missioni di attacco, ecc.

In particolare, MBDA sta esaminando la tipologia di vettori remoti più piccoli, che sarebbero come “materiali di consumo”, cioè non sarebbero recuperabili. Possono essere dotati di una carica esplosiva in modo che possano essere distrutti in caso di smarrimento, in modo che il nemico non tragga vantaggio dalla loro tecnologia. Anche questi piccoli vettori remoti dovranno essere poco costosi in quanto dovranno essere utilizzati in gran numero.

Airbus sta lavorando su vettori remoti più grandi, potenzialmente del peso di diverse tonnellate, che sarebbero lanciati da aerei di grandi dimensioni come ad esempio l’A400M. Potrebbero essere recuperati a terra o in volo mentre alcuni potrebbero essere dotati di carrello di atterraggio. Accompagnando gli aerei con equipaggio, assolveranno alla funzione di “Loyal Wingman” in grado di svolgere operazioni di combattimento, difendere gli aerei da combattimento pilotati e raccogliere informazioni. Tutto all’interno di una “nuvola da combattimento aereo – Air Combat Cloud” che avrà la funzione di collegare tutte le piattaforme per consentire il concetto di “combattimento collaborativo”.

Il secondo livello/cerchio includerà, per la Francia, versioni future di Rafale, per la Germania e la Spagna, versioni future di Eurofighter e/o Super Hornet, insieme a satelliti, aerei per il rifornimento in volo, aerei radar, unità navali della marina, risorse delle forze alleate, ecc.

Tutti gli elementi che compongono i due livelli/cerchi dovranno essere in grado di dialogare tra loro costantemente in modo da costituire una squadra diretta dai piloti degli aerei da combattimento. Pertanto, l’interoperabilità, la connessione e il dialogo tra le piattaforme all’interno della “Air Combat Cloud – nuvola di combattimento aereo” saranno essenziali.

Le capacità militari risiederanno meno nella prestazione unitaria dei suoi singoli componenti (piattaforme, sensori, vettori) e più nel modo in cui saranno combinati. In particolare, questo sistema potrebbe decidere quale piattaforma attaccherà (drone, missile) e quale piattaforma rimarrà indietro in base alla minaccia o all’evoluzione della situazione.

In ogni caso, le future formazioni di attacco dovrebbero comprendere meno aerei da combattimento rispetto a quelli attuali, numeri invece forniti dai vari vettori remoti il ​​cui attrito è più accettabile poiché saranno senza equipaggio e potenzialmente più economici, presi singolarmente, di un aereo da combattimento tradizionale.

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FCAS: Airbus conclude la fase pilota di cooperazione con le startup in Germania

Airbus ha concluso una fase pilota dell’iniziativa “Innovations for FCAS” (I4 FCAS) che mira a coinvolgere gli attori tedeschi della difesa non tradizionale, tra cui startup, piccole e medie imprese (PMI) e istituti di ricerca, nello sviluppo del Future Combat Air System (FCAS). Questa iniziativa, lanciata nell’aprile 2020, è stata finanziata dal Ministero della Difesa tedesco.

“L’iniziativa mostra che FCAS non è paragonabile ai precedenti progetti di difesa più ampi. Implementando giocatori giovani e innovativi, alcuni dei quali non sono mai stati in contatto con il settore della difesa, ci assicuriamo di sfruttare tutte le competenze disponibili per un programma high-tech rivoluzionario come FCAS“, ha affermato Dirk Hoke, Chief Executive Officer di Airbus Defence. “Promuoverà anche le ricadute tecnologiche tra il mondo militare e quello civile. La nostra ambizione è portare avanti l’iniziativa nel 2021 e renderla un obiettivo della nostra strategia di innovazione FCAS“.

Durante la fase pilota, 18 attori innovativi hanno lavorato su 14 progetti in diverse aree, coprendo l’intera gamma di elementi del FCAS: cloud da combattimento, connettività, caccia di nuova generazione, vettori remoti, sistema di sistemi, sensori. Tra questi 14 progetti, gli ingegneri di Airbus hanno lavorato a stretto contatto con PMI e startup per ottenere risultati concreti come:

  • Un primo lanciatore approvato per i test di volo di un velivolo senza pilota (UAV) da un aereo da trasporto. Questo progetto è il risultato di una collaborazione tra Airbus come produttore dell’A400M, Geradts GmbH per il lanciatore e SFL GmbH di Stoccarda per l’integrazione UAV e supportato dalle simulazioni di DLR. Un approccio di progettazione e sviluppo agile ha consentito la prototipazione rapida e la prontezza al volo in soli 6 mesi.
  • Un dimostratore di cloud di combattimento sicuro: un primo trasferimento di sistemi operativi protetti in un ambiente cloud. Kernkonzept GmbH di Dresda insieme ad Airbus CyberSecurity hanno dimostrato come la sicurezza IT possa essere utilizzata per i massimi requisiti di sicurezza su un sistema cloud governativo.
  • Un dimostratore di intelligenza artificiale applicata all’analisi delle radiofrequenze. Hellsicht GmbH di Monaco ha addestrato i propri algoritmi sui set di dati forniti da Airbus, consentendo una capacità unica di rilevamento in tempo reale delle impronte “digitali” di determinati emettitori, come i radar.


Definito il più grande programma di difesa europeo nei prossimi decenni, FCAS mira a spingere l’innovazione e i confini tecnologici. Il suo sviluppo porterà in primo piano tecnologie dirompenti come l’intelligenza artificiale, il teaming con macchine senza pilota, il cloud da combattimento e la sicurezza informatica.


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Re: FCAS – Future Combat Air System

Messaggio da Phant » 15 dicembre 2020, 18:15

Analisidifesa.it ha scritto:
Programma FCAS: Airbus conclude la fase pilota con le start-up tedesche

Airbus ha concluso una fase pilota dell’iniziativa “Innovazioni per il FCAS” (I4 FCAS), che mira a coinvolgere le non tradizionali aziende tedesche della difesa -comprendenti startup, piccole e medie imprese (PMI) e istituti di ricerca- nello sviluppo del Future Combat Air System (FCAS). Questa iniziativa, lanciata nell’aprile 2020, è stata finanziata dal Ministero della Difesa tedesco.

“L’iniziativa dimostra che il programma FCAS non è paragonabile ai precedenti più grandi progetti di difesa. Coinvolgendo aziende giovani e innovative, alcune delle quali non sono mai state in contatto con il settore della difesa, ci assicuriamo di sfruttare tutte le competenze disponibili per un programma ad alta tecnologia che cambia i giochi come il FCAS”, ha detto Dirk Hoke, Chief Executive Officer di Airbus Defence and Space.

“Il programma favorirà anche le ricadute tecnologiche tra il mondo militare e quello civile”. La nostra ambizione è quella di continuare l’iniziativa nel 2021 e oltre, e di farne una pietra miliare della nostra strategia di innovazione del FCAS”.

Durante la fase pilota, 18 aziende innovative hanno lavorato su 14 progetti in diverse aree, coprendo l’intera gamma di elementi FCAS: il combattimento aereo, la connettività, i caccia di nuova generazione, i vettori remoti, il sistema di sistemi, i sensori. Tra questi 14 progetti, gli ingegneri di Airbus hanno lavorato a stretto contatto con le PMI e le start-up per ottenere risultati concreti come:

  • Un primo test di volo approvato per il lancio di un Unmanned Aerial Vehicle (UAV) da un aereo da trasporto. Questo progetto è il risultato di una collaborazione tra Airbus come integratore dell’A400M, Geradts GmbH per il lanciatore e SFL GmbH di Stoccarda per l’integrazione dell’UAV e supportato da simulazioni DLR. Un approccio progettuale e di sviluppo agile ha permesso una rapida realizzazione del prototipo e la prontezza di volo in soli 6 mesi.
  • Un sicuro dimostratore per il combattimento aereo: un primo trasferimento di sistemi operativi sicuri in un ambiente cloud. Kernkonzept GmbH di Dresda insieme ad Airbus CyberSecurity hanno dimostrato come la sicurezza IT possa essere utilizzata per i più alti requisiti di sicurezza su un sistema cloud governativo.
  • Un dimostratore di intelligenza artificiale applicata all’analisi delle radiofrequenze. Hellsicht GmbH di Monaco di Baviera ha lavorato ai propri algoritmi su set di dati forniti da Airbus, consentendo una capacità unica di rilevare le impronte digitali in tempo reale di alcuni emettitori, come i radar.


In qualità di più grande programma di difesa europeo dei prossimi decenni, il FCAS mira a spingere in avanti l’innovazione e i confini tecnologici. Il suo sviluppo porterà in primo piano tecnologie innovative come l’intelligenza artificiale, il teaming tra equipaggio e veicoli autonomi, il combattimento aereo o la sicurezza informatica.


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