Japan Air Self-Defense Force

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Japan Air Self-Defense Force

Messaggio da Phant » 27 maggio 2018, 15:08

Aviation-report.com ha scritto:
Japan Air Self-Defense Force

La Koku-Jieitai (Japan Air Self-Defense Force) è stata fondata il 1° Luglio 1954 ed è la forza armata più giovane in seno alla Defense Agency giapponese e forte di circa 50.000 effettivi.

Tra la sua componente aerea, in attesa dei caccia d 5a generazione, ovvero il Lockheed Martin F-35A di costruzione americana (foto sotto) e del caccia da superiorità aerea Mitsubishi Shinshin il cui dimostratore X-2 ha da poco effettuato il primo volo, annovera ancora un veterano dei cieli: il Mc Donnell-Douglas F-4EJ Phantom II.

Tra le 11 nazioni al di fuori degli USA ad impiegare il Phantom, vi troviamo il Giappone che lo ottenne alla fine degli anni ’60. Tornando In Europa, la Grecia ne annovera un discreto numero tutt’ora in servizio attivo.

Oltre ai primi esemplari costruiti in USA e forniti al Giappone privi di taluni apparati a causa dei trattati di pace imposti al Giappone alla fine della seconda Guerra Mondiale, altri vennero assemblati in Giappone e poi ben 127 costruiti su licenza sempre dalla Mitsubishi. L’ultimo Phantom II venne prodotto nel Maggio 1980.
Una novantina del venerando caccia americano risultano attualmente in organico, realmente operativi certamente meno.

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Le macchine raffigurate nelle gustosissime ed inconsuete immagini (per noi Europei) provengono dal 302° Squadron attualmente schierato presso la base di Hyakuri, a 2 ore da Tokyo per identificarla mentalmente sulla cartina della nazione asiatica, e dal 301° Squadron originariamente schierato nel sud del Giappone presso la Kyushu Miyazaki Nyutabaru base.

Dallo scorso Ottobre risultano anch’essi rischierati sulla base di Hyakuri, probabilmente destinata a concentrare tutti i restanti Phantom in condizioni di volo in vista del loro progressivo ritiro.

Un pò come è stato predisposto per i nostri Tornado IT-ECR ed IDS ora tutti a Ghedi.

Nerbo della difesa aerea giapponese è tutt’ora il Mitsubishi (McDD) F-15DJ Eagle. La Mitsubishi Heavy Industries Ltd. ha prodotto su licenza (versioni J e biposto DJ) il caccia pesante di fabbricazione americana, la cui versione customizzata “Kai” è la più moderna ed aggiornata in servizio.
Sono stati 203 i monoposto ed una ventina quelli twin-seat acquisiti direttamente, fabbricati su licenza ed in parte modernizzati.

Il governo americano ha negato al Giappone l’accesso alla tecnologia di quinta generazione e quindi al naturale sostituto dell’Eagle, stiamo parlando del F-22A Raptor che il Giappone desiderava fortemente per contrastare la crescente (dal punto di vista numerico ed ora anche qualitativo) forza aerea della Repubblica Popolare Cinese.

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Per aerodinamica, disegno ed esuberanza del motore, gli Eagle giapponesi sono pure utilizzati come “aggressors”, dipinti con un camouflage saltuariamente visto sui Flanker russi e cinesi.

La JASDF – Japan Air Self-Defense Force è una forza aerea dalle grandi tradizioni il cui compito istituzionale è la difesa del territorio, sancita dalla Costituzione redatta al termine del secondo conflitto mondiale e che attualmente impedisce al Giappone di operare in missioni di combattimento e peace-enforcing al di fuori del territorio nazionale, se non con pesantissime limitazioni.

L’evoluzione della propria forza di prima linea verso un prodotto indigeno, sancirà naturalmente il ritiro del Phantom mentre gli Eagle calcheranno ancora a lungo i cieli del Sol Levante.

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Re: Japan Air Self-Defense Force

Messaggio da Phant » 19 febbraio 2020, 2:55

Aviation-report.com ha scritto:
Gli F-4 Phantom giapponesi: gli ultimi Samurai

Ad oggi sono cinque le forze aeree che impiegano l’F-4E Phantom: Grecia, Turchia, Iran, Korea del sud e Giappone. Il Giappone scelse il Phantom come nuovo caccia verso la fine degli anni’60. Il 1 Novembre del 1968 la scelta venne resa pubblica e il Giappone divenne uno dei pochi Paesi con licenza di produzione per i Phantom. La Nipon Koku Jietai (Japan air sel-defence force JASDF) ricevette un totale di 154 tra F-4EJ ed RF-4E. Mentre gli F-4EJ erano quasi tutti prodotti su licenza dalla Mitsubishi. Gli RF-4E arrivavano direttamente dalla McDonnell Douglas.

A causa delle restrizioni americane che vietavano al Giappone di possedere armamenti di attacco aria-terra, gli F-4EJ erano prodotti/consegnati senza l’AN/AJB-7 bombing computer system e senza possibilità di rifornimento in volo, per ridurne il raggio d’azione. In Giappone i Phantom sostituirono gli F-104J.

La McDonnell Douglas costruì i primi due prototipi F-4EJ, con il primo volo il 14 Gennaio 1971, mentre il primo esemplare costruito in Giappone volò 12 Maggio 1972. La Mitsubishi produsse tutti i successivi Phantom per i 9 anni a seguire, e la produzione chiuse il 20 Maggio 1981 con il 127esimo Phantom prodotto, che fu anche l’ultimo Phantom prodotto al mondo.

14 RF-4E vennero consegnati tra novembre 1974 e giugno 1975, simili al RF-4C, ma come per gli EJ, gli RWR (Radar Warning Receivers) ed altri sistemi erano rimossi per rispettare i divieti imposti al Giappone. La carriera operativa dei Phantom giapponesi iniziò nel 1972 equipaggiando sei Gruppi (Hikotai) , 301, 302, 303, 304, 305 e 306, mentre gli RF-4E e gli RF-4EJ equipaggiavano il 501 Hikotai con ruolo di ricognizione.

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Il primo Hikotai a ricevere gli F-4EJ fu il 301, basato a Hyakuri,che si occupò anche della formazione di tutti i piloti destinati alla linea di Phantom, fino ad oggi. Il primo alfa scramble del Gruppo avvenne nel febbraio 1979, intercettando un TU-95 Bear sovietico. Il 302 Hikotai divenne operativo nel 1975, basato a Chitose, nel nord del Giappone, e nel 1985 venne trasferito a Naha.

Il 303 Hikotai ricevette i suoi velivoli nel 1976, presso la base di Komatsu. Per la sua posizione di fronte alla Korea del nord a alla Russia, questo gruppo era particolarmente attivo nelle missioni QRA (Quick Reaction Allert). Nel 1991 il 303 Hikotai passò su F-15J. Attualmente, a fine 2019, la flotta giapponese può contare su una trentina tra F-4EJ. RF-4EJ e RF-4E.

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Upgrade

Il programma di ammodernamento dei Phantom della JASDF prende il nome di Kai, dal giapponese “modificato”. Il programma includeva 110 velivoli, poi ridotti a 96. La principale modifica consisteva nell’installazione del radar APG-66, più piccolo e leggero rispetto al APQ-120, ma finalmente dotato di capacità aria suolo e di utilizzare i missili anti-nave ASM-1 e ASM-2. Questo potenziava la capacità anti-nave dei Phantom andando a supplire le carenze in tale ruolo dei Mitsubishi F-1, pochi numericamente e con raggio d’azione limitato, e dei P-3C, troppo lenti.

Il programma Kai comprendeva anche un nuovo HUD, sistemi IFF Hazeltine AN/APZ-79, unità di navigazione inerziale LN-39, nuova antenna UHF, oltre alla possibilità di usare nuovi armamenti aria-superficie, oltre ai missili AIM-7E/F e AIM9L/P. Gli RF-4E e EJ furono aggiornati nel programma Kai con il radar AN/APQ-172TFR.

Diciasette F-4EJ vennero convertiti nella versione da ricognizione RF-4EJ equipaggiata con pod esterni in quanto non monta macchine fotografiche nel muso. I pod esterni erano il TACER (Electronic reconnaissance pod with datalink), il TAC con le fotocamere KS-135A e KS-95B e il pod LOROP con la KS-146B. Il primo F-4EJ Kai volò il 17 Luglio 1984, e la prima consegna avvenne nel Novembre 1989.

Progressivamente i vari Gruppi cedevano i loro Phantom per sostituirli con gli F-15J e Mitsubishi F-2. Il 302 Hikotai ha abbandonato i Phantom per gli F-35 nel marzo 2019. Attualmente sulla base di Hyakuri rimane il 501 Hikotai con pochi RF-4E e RF-4EJ, la cui chiusura è prevista per il 14 Marzo 2020, e il 301 Hikotai, con F-4EJ, la cui sostituzione con gli F-35 è prevista per il Marzo 2021, quando l’ultimo samurai smetterà di volare nei cieli del Giappone.


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Re: Japan Air Self-Defense Force

Messaggio da Phant » 24 novembre 2020, 19:03

Insideover.com ha scritto:
Il Giappone manda in pensione i Phantom

Lo scorso venerdì, 20 novembre, è stata una data storica per il Giappone e per la sua forza aerea, la Jasdf (Japan Air Self Defense Force): il cacciabombardiere F-4 Phantom II è stato “mandato in pensione” dopo 48 anni di onorato servizio.

Presso la Hyakuri Air Base, sede del 301esimo Hikotai (la designazione giapponese di stormo), situata nella prefettura di Ibaraki, 80 km a nord est di Tokyo si è tenuta una piccola cerimonia di addio a cui hanno partecipato rappresentanti della base, vari comandanti di squadriglia, nonché funzionari che rappresentavano la Jasdf.

I Phantom con le insegne del Sol Levante, da venerdì, voleranno solo per condurre test ed esperimenti, dopo che hanno rappresentato la spina dorsale delle forze aeree nipponiche sin dal 1972.

I primi esemplari dei 138 in servizio nella Jasdf sono arrivati su suolo nipponico quando il velivolo volava già da qualche anno: il gioiello della McDonnell Douglas è entrato in servizio nel 1961 ed ha compiuto il suo primo volo nel 1958, qualche anno dopo il termine del conflitto coreano.

Proprio quella guerra, combattuta a cavallo del 38esimo parallelo non molto lontano dal territorio giapponese, ha segnato profondamente il progetto del velivolo americano: il cacciabombardiere era infatti nato senza cannone interno, proprio per via dell’esperienza maturata in Corea e dell’avvento, qualche anno dopo, dei primi missili aria-aria. Si pensava, infatti, che i combattimenti manovrati a colpi di mitragliatrici avvenuti nei cieli coreani, né più né meno di come era accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale ma ad una velocità molto maggiore per via dei primi jet che entrarono in servizio in quegli anni, sarebbero stati archiviati proprio per l’introduzione del missile come arma principale di un caccia. Il combattimento manovrato, si pensava, sarebbe diventato rapidamente obsoleto e quindi superato dalla possibilità di colpire e abbattere un velivolo nemico a grande distanza grazie all’uso dei missili. Nulla di più sbagliato.

Ci volle un altro conflitto per dimostrare, quasi drammaticamente, che cannoni e mitragliatrici erano ben lungi dall’essere archiviati dalla storia dei combattimenti aerei: la guerra in Vietnam. L’F-4 Phantom II fu il caccia principe di quel conflitto, e proprio i duelli aerei ingaggiati coi Mig-21 nordvietnamiti, che sempre più spesso si facevano vedere nei cieli del Sudest Asiatico, dimostrarono che un velivolo “tutto missili” come il Phantom era in svantaggio durante i combattimenti aerei manovrati, trovandosi quindi in difficoltà rispetto al suo avversario di fabbricazione russa, spesso e volentieri pilotato da personale addestrato a spremere il meglio dalle caratteristiche del Mig: velocità e manovrabilità grazie alle quali tallonavano da vicino i caccia americani. L’F-4 quindi, durante quel lungo conflitto, venne dotato di cannoni, dapprima montati in gondole ventrali, poi internamente con la versione E, che è proprio quella acquistata dal Giappone nella sua sottoversione EJ.

I velivoli giapponesi, infatti, sono stati ulteriormente modificati per adattarli alla costituzione nipponica, forse la più “pacifista” esistente al mondo, che impedisce al Giappone di avere bombardieri a lungo raggio. I 138 F-4EJ, prodotti dalla Mitsubishi Heavy Industries, erano infatti simili agli F-4E dell’aeronautica statunitense tranne per il fatto che mancavano del computer da bombardamento AN/AJB-7 e della capacità di rifornimento in volo. Successivamente un programma di aggiornamento, avvenuto negli anni ’80, ha visto la reintroduzione su meno di 100 esemplari, delle capacità di attacco al suolo sotto forma di missili anti-nave, bombe e razzi ed è stato inoltre installato un radar leggero e migliorato insieme a una suite avionica migliorata. Questa versione tutta particolare ed esclusivamente nipponica del Phantom prende il nome di F-4EJ Kai (“migliorato” in giapponese).

La storia del Phantom con le insegne del Sol Levante iniziò nel 1968 quando il velivolo fu selezionato per la Jasdf. I primi due esemplari, prodotti dalla McDonnell Douglas di St Louis, Missouri, atterrarono in Giappone il 25 luglio 1971, mentre il primo stormo di Phantom ad essere dichiarato pienamente operativo (Foc – Full Operational Capability) fu proprio il 301esimo, con base a Hyakuri, nel 1973. Gli altri esemplari in servizio alle forze aeree nipponiche sono stati tutti prodotti dalla Mitsubishi su licenza, contribuendo così a far maturare l’industria aeronautica autoctona tramite l’acquisizione del know how e della tecnologia americana. Lo stesso principio messo in pratica per l’F-35, che viene prodotto in Giappone nel Faco di Nagoya, l’unico extra-Usa insieme a quello di Cameri (Novara), e che ha infatti permesso a Tokyo di delineare i requisiti di produzione di un caccia indigeno di nuova generazione che sarà presto costruito proprio dalla Mitsubishi Heavy Industries.

All’apice della sua carriera nipponica, l’F-4EJ equipaggiava sei stormi nella Jasdf, distribuiti su quattro basi. La maggior parte di questi è stata gradualmente riattrezzata man mano che la forza aerea ha ricevuto dotazioni più moderne e capaci, principalmente l’F-15J e il caccia multiruolo Mitsubishi F-2. Le ultime due unità operative che hanno volato con varianti dell’F-4EJ sulla base di Hyakuri sono state il 301esimo e 501esimo Hikotai. Il 301esimo aveva lasciato Hyakuri nel 1985 per la base aerea di Nyutabaru, prima di tornare alla sua sede originale nel 2016 e operare nel ruolo di difesa aerea. Il 501esimo, il Teisatsu Kokutai, o Reconnaissance Air Group, ha volato con RF-4E e ha cessato le operazioni di volo lo scorso marzo.

Il ritiro del Phantom non segna la fine per il 301esimo stormo, che ora dovrebbe trasferirsi alla base aerea di Misawa, dove diventerà il secondo reparto delle Jasdf ad essere equipaggiato con il caccia stealth F-35A.

Per vedere ancora volare questo velivolo che ha fatto la storia dell’aviazione possiamo spostarci più vicino a noi se non vogliamo andare in Corea del Sud, dove il cacciabombardiere è ancora in linea: il Phantom, infatti, è in servizio in Turchia e in Iran. I velivoli iraniani, insieme agli F-14 Tomcat ed F-5 rimasti ancora oggi in condizione di volare, sono stati ereditati dai tempi dello Shah, quando l’Iran, prima della rivoluzione islamica, gravitava nell’orbita statunitense.


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