I Su-30MKI indiani

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I Su-30MKI indiani

Messaggio da Aviators » 12 ottobre 2016, 21:04

Analisi Difesa ha scritto: L’India vuole aggiornare i Su-30MKI

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Si sono intensificati i colloqui tra India e Russia circa l’aggiornamento dei 194 caccia multiruolo Sukhoi Su-30MKI della Indian Air Force; tale operazione, valutata circa 8 miliardi di dollari, porterà i caccia ad un livello più vicino che mai alla quinta generazione, tanto che i velivoli saranno rinominati Super Sukhoi.
Una fonte anonima del Ministero della Difesa russo ha riferito che recentemente un team di tecnici russi si è recato a New Dehli per discutere nei dettagli il piano di upgrade e che l’operazione potrebbe essere finalizzata ufficialmente nei prossimi quattro-sei mesi.

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Benché smentita dalla suddetta fonte, secondo gli analisti militari internazionali questa corposa e costosa operazione potrebbe distrarre i fondi necessari a proseguire lo sviluppo del caccia FGFA (Fifth Generation Fighter Aircraft), un caccia multiruolo biposto di quinta generazione sviluppato congiuntamente dalla Federazione Russa e dall’India, e chiaramente un derivato del Sukhoi T-50 PAK-FA.
Per l’ex Air Marshal della IAF (oggi in pensione) Muthumanikam Matheswaran “certamente un programma di tale costo rallenterà il corso del progetto FGFA, ma non dimentichiamo che un Su-30 aggiornato e un FGFA non sono la stessa cosa”.

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A tal proposito è intervenuto nel dibattito l’Air Marshal M. Matheswaran Vice Capo di Stato Maggiore della Difesa che, interpellato sui costi dell’operazione, ha giustificato la differenza di prezzo tra i due velivoli ribadendo come l’aggiornamento di un velivolo spesso abbia un costo pari alla metà del velivolo originale, mentre il progetto FGFA avrà un costo unitario decisamente superiore.
Un’ulteriore distinzione tra i due velivoli è stata resa da Daljit Singh, Air Marshall IAF in pensione e analista militare: -“Il caccia di quinta generazione FGFA ha alcune caratteristiche distinte che il Super Su-30MKI non avrà; sto parlando ad esempio delle stive interne per armi che migliorano le sue caratteristiche stealth, la capacità di super-crociera, il design della cellula stealth, etc.

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Il Su- 30 non può essere ripensato come un aereo stealth poiché eventuali modifiche di progettazione sulle ali e sulla cellula nonchè sui materiali stessi al fine di migliorarne la furtività sarebbero molto costose e richiederebbero un tempo simile ad un progetto ex-novo.
Ecco perché – ha concluso Singh – il progetto FGFA non può essere assolutamente cancellato in vista dell’upgrade dei nostri Su-30MKI”.
Ricordiamo che India e Russia hanno firmato un accordo di sviluppo preliminare nel 2011 per costruire insieme il FGFA.

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Tuttavia l’accordo definitivo che sarà fissato col pagamento di circa 6 miliardi di dollari (quota indiana essenziale per il proseguimento dello sviluppo del caccia) deve ancora essere siglato tra le due parti poiché alla data odierna non sono state risolte alcune questioni in merito alle quote di produzione e all’ordine della IAF.
Relativamente all’upgrade dei caccia Sukhoi è certo che l’aggiornamento avrà il duplice scopo di potenziare ulteriormente i Sukhoi indiani ma al contempo rendere più agevole il passaggio degli ufficiali piloti al futuro FGFA.
Si procederà infatti all’ammodernamento del cockpit, di aggiornati sistemi avionici, software di bordo e radar AESA a scansione elettronica attiva e di un nuovo insieme di armi tra cui missili IR a più ampio raggio e compatibilità collaudata con i missili supersonici BrahMos.

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Re: I Su-30MKI indiani

Messaggio da Aviators » 2 luglio 2018, 16:06

Analisi Difesa ha scritto: HAL propone 40 nuovi Su-30MKI all’Indian Air Force

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La società indiana HAL (Hindustan Aeronautics Ltd) ha offerto alla Indian Air Force la possibilità di realizzare ulteriori 40 caccia multiruolo Sukhoi-30 MKI ad un terzo del costo degli aerei francesi Rafale.
Secondo un’analisi effettuata dal quotidiano locale Business Standard, l’IAF starebbe pagando 11,25 miliardi di rupie indiane per un singolo Rafale (il costo non include armi, parti di ricambio e la logistica), mentre HAL offrirebbe i Su-30MKI ad un costo di 4,25 miliardi di rupie ad esemplare.
A tal proposito il CEO di HAL T. Suvarna Raju avrebbe dichiarato: – “L’offerta è molto competitiva poiché dal 2010 forniamo all’Indian Air Force i Su-30MKI al costo di 4,25 miliardi di rupie per esemplare, tuttavia non avremmo difficoltà a fornire altri tre squadroni di caccia Sukhoi allo stesso prezzo; quindi l’IAF pagherebbe 170 miliardi di rupie (2,5 miliardi di dollari N.d.A.) per ben 40 Su-30MKI aggiuntivi.” Ben 450 miliardi di rupie per un identico numero di Rafale.
La motivazione della proposta, ha aggiunto Suvarna Raju, riguarderebbe inoltre l’implementazione del missile da crociera BrahMos proprio su 40 Su-30MKI già in servizio poiché “…invece di aggiornare vecchi Su-30MKI con una vita residua più breve sarebbe meglio costruire tre nuovi squadroni di Su-30MKI con implementata la possibilità di utilizzare i missili BrahMos.”
Fonti del Ministero della Difesa menzionate nel rapporto indicavano che la proposta sarebbe stata considerata positivamente data la carenza di squadroni da combattimento della IAF e questo potrebbe dunque costituire un altro grosso contratto per il produttore russo, in quanto l’azienda indiana deve acquistare dalla Sukhoi i kit da assemblare presso la sua struttura sita a Nashik.
L’Aeronautica Militare indiana possiede oggi ben 249 caccia Su-30MKI e la HAL sta realizzando gli ultimi 23 di 222 ordinati finora da consegnarsi entro la fine del 2019 (su un totale complessivo di 272 Su-30MKI tra acquisti diretti e produzione su licenza, poiché i primi 50 esemplari sono stati fabbricati in Russia dalla Irkut Co.).
Il Su-30MKI (“Flanker-H” per la NATO) è una variante del Su-30MK sviluppata dalla russa Sukhoi sulla base delle specifiche fornite dalla Forza aerea indiana. Costruito su licenza dalla HAL, tale versione adotta nello specifico l’uso di avionica di provenienza francese, israeliana e locale ed è dotato di numerose modifiche che la differenziano dall’originale Su-30, quali una serie di alette canard e il controllo della spinta vettoriale (TVC) sugli scarichi.

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Re: I Su-30MKI indiani

Messaggio da Phant » 7 marzo 2019, 17:22

Analisidifesa.it ha scritto:
Un altro squadrone di Sukhoi Su-30MKI per l’India

Nel tentativo di colmare il sempre più ampio deficit di velivoli da combattimento della Indian Air Force (IAF), flagellata da incidenti e dall’invecchiamento di una consistente parte della flotta aerea, Nuova Delhi ha chiesto alla Russia la fornitura di ulteriori 18 kit di caccia multiruolo Sukhoi Su-30MKI da assemblare presso i propri stabilimenti della HAL con sede a Nashik.

A riportare la notizia è il quotidiano indiano Business Standard, secondo cui il contratto del valore di oltre 800 milioni di dollari porterebbe così la flotta totale dei caccia Su-30MKI da 272 a 290 unità.

Il quotidiano riferisce inoltre che l’assemblaggio dei 18 Sukhoi potrebbe iniziare già dall’anno prossimo, mentre Rosoboronexport starebbe attualmente lavorando sui dettagli del contratto compresi i relativi parametri finanziari e tecnici.


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Re: I Su-30MKI indiani

Messaggio da Phant » 19 luglio 2019, 0:28

Analisidifesa.it ha scritto:
L’India ordina 18 nuovi Sukhoi Su-30MKI

Secondo il Jane’s Defence Weekly l’India Air Force (IAF) si sarebbe attivata per l’acquisto di ulteriori 18 caccia multiruolo Sukhoi Su-30MKI dalla Russia; a riferirlo è il Vice Direttore del Servizio federale russo per la cooperazione tecnico-militare (FSMTC) Vladimir Drozhzhov. La notizia riportata a suo tempo da Analisi Difesa citando il quotidiano indiano Business Standard risale in realtà allo scorso marzo.

Si tratterebbe nel dettaglio di una richiesta formale identica a quella di poco precedente per 21 MiG-29UPG “Fulcrum”, che attualmente il FSMTC starebbe processando.

Qualora il contratto del valore di oltre 800 milioni di dollari andasse in porto i 18 Su-30MKI andrebbero ad aggiungersi ai 272 velivoli già operanti su 13 squadroni portando così il totale, come formalmente richiesto dai vertici militari della IAF, a 290 Su-30MKI con la costituzione di un 14° squadrone.

Drozhzhov ha inoltre ricordato a tal proposito che la Russia ha completato da tempo la consegna alla Hindustan Aeronautics (HAL) di Nashik di tutti i kit e dei relativi componenti per la concordata produzione su licenza di 222 Su-30MKI in base a contratti siglati dal 2000 in poi.

Attualmente ricordiamo che l’IAF gestisce circa 250 Su-30MKI e di questi poco più di 200 esemplari sono stati realizzati su licenza poiché i primi 50 sono stati costruiti in Russia dalla Irkut Co e consegnati alla fine degli anni ’90.

Il Su-30MKI (“Flanker-H” per la NATO) è una variante del Su-30MK sviluppata dalla russa Sukhoi sulla base delle specifiche fornite dalla Forza aerea indiana. Costruito su licenza dalla HAL, tale versione adotta nello specifico l’uso di avionica di provenienza francese, israeliana e locale ed è dotato di numerose modifiche che la differenziano dall’originale Su-30 quali una serie di alette canard e il controllo della spinta vettoriale (TVC) sugli scarichi.


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Re: I Su-30MKI indiani

Messaggio da Phant » 10 febbraio 2020, 1:39

Analisidifesa.it ha scritto:
Operativo il primo squadron dell’Indian Air Force armato di missili BrahMos

Come anticipato sul nostro canale Telegram il Ministero della Difesa indiano ha inaugurato lo scorso 20 gennaio il primo squadrone operativo di caccia multiruolo Sukhoi Su-30MKI equipaggiato con missili da crociera supersonici BrahMos presso la base aerea di Thanjavur, nell’estremo sud del paese.

“Con questa cerimonia – ha riferito il Comandante del Southern Air Command Air Marshall Amit Tiwari – si da il via all’ingresso operativo dell’armamento più moderno, potente e performante dell’intero arsenale indiano.”

Con l’occasione è stata annunciata la riattivazione del 222° Squadron “Tigersharks”; si tratta di uno squadrone fondato il 15 settembre 1969 e dotato ai tempi dei Sukhoi Su-7 “Fitter”; nel dicembre 1985 fu il primo squadrone ad essere equipaggiato con i primi MiG-27 “Bahadur” (velivolo recentemente andato in pensione dopo 38 anni di onorato servizio) e nel marzo del 2011 fu infine posto in “posizione quadro”.

Il 222° Tigersharks rinasce dunque con i primi Su-30MKI (circa 4-6 esemplari) armati di missili BrahMos operando su una posizione altamente strategica che si affaccia direttamente sull’Oceano Indiano e in particolar modo sul Golfo del Bengala.

“I Su-30MKI armati del nuovo missile BrahMos – ha affermato la stampa locale – saranno in grado di effettuare così attacchi di precisione a lungo raggio contro portaerei ostili o altri obiettivi di alto valore di giorno e di notte in qualsiasi condizione atmosferica”.

Argomento ampiamente trattato in passato da Analisi Difesa il missile da crociera supersonico BrahMos (acronimo dei fiumi delle due nazioni coinvolte nel progetto, Brahmaputra e Moscova) è un progetto sviluppato dalla joint venture indo-russa DRDO (Organizzazione per la ricerca e lo sviluppo della Difesa indiana) e NPO Mashinostroyeniya. Dotato di propulsione razzo/ramjet a due stadi, il BrahMos può trasportare una testata convenzionale da 300 kg con una gittata massima di 290 chilometri ad una velocità massima di Mach 2.8, rendendolo di fatto uno dei missili da crociera più veloci del mondo.

Nonostante questa versione specifica per l’impiego aviolanciato abbia un peso sensibilmente inferiore rispetto alla versione originale (2,55 tonnellate di peso contro le 2,9 tonnellate della versione terrestre/navale) in quanto dotato di un sistema di propulsione più leggero oltre che di alette stabilizzatrici ridisegnate per lo scopo, il BrahMos costituisce ad oggi l’arma più pesante dell’intero arsenale indiano per i Su-30MKI della IAF tanto che la stessa fusoliera e le ali del caccia impegnato nelle prove di lancio hanno dovuto subire a suo tempo i necessari rinforzi strutturali.


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Re: I Su-30MKI indiani

Messaggio da Phant » 3 luglio 2020, 18:55

Analisidifesa.it ha scritto:
L’India conferma l’acquisto “con urgenza” di nuovi Sukhoi Su-30

Nel quadro delle misure di rafforzamento militare imposte dalle attuali tensioni tra India e Cina, il ministero della Difesa di Nuova Delhi ha approvato ieri l’acquisto di nuovi aerei da combattimento di produzione russa. Nel dettaglio si tratta di 12 Sukhoi Su-30MKI prodotti su licenza dall’azienda indiana dall’Hindustan Aeronautics Limited (HAL).

La notizia era stata anticipata da Analisi Difesa il 25 giugno con un articolo di Maurizio Sparacino in cui si evidenziava che alla luce del peggioramento delle relazioni con la Cina, l’India Air Force aveva comunicato di aver trasmesso al Ministero della Difesa la proposta d’acquisto dei velivoli russi tramite un accordo intergovernativo, il cui valore stimato è stimato circa 700 milioni di dollari.

Ricordiamo infatti che la proposta di acquisire 12 nuovi Su-30MKI Analisi Difesa ha riferito pochi mesi fa.

I nuovi caccia dovrebbero sostituire altrettanti Mig 21, veterani destinati a venire tutti radiati dai ranghi entro il 2025.


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Re: I Su-30MKI indiani

Messaggio da Phant » 2 giugno 2022, 1:53

Analisidifesa.it ha scritto:
Un nuovo IRST di costruzione nazionale per i Sukhoi Su-30MKI indiani

L’India svilupperà un proprio sistema di ricerca e localizzazione a infrarossi dual-band (Infra-Red Search and Track System – IRST) per i caccia multiruolo Sukhoi Su-30MKI. Lo ha reso noto a fine aprile Hindustan Aeronautics Limited (HAL) comunicando di aver firmato un contratto con Bharat Electronics Limited (BEL) per lo sviluppo e la produzione congiunta di questo dispositivo aeronautico.

L’IRST è un dispositivo di ricerca, scoperta ed inseguimento di obiettivi che opera in modalità completamente passiva e utilizza dispositivi elettro-ottici per ricercare, acquisire e seguire uno o più obiettivi ma senza emettere alcuna radiazione rilevabile da aerei o sistemi nemici.

Sui velivoli è generalmente installato a prua e nei caccia russi (Su-27, MiG-29, Su-57) è posizionato davanti al tettuccio in posizione disassata. Come riportato dal quotidiano India Tribune, l’accordo in questione è stato firmato nell’ambito della seconda edizione del MAKE-II Procurement Rules “Defense Procurement Procedures (DPA) 2020” nell’ambito dell’iniziativa “Make in India”.

Secondo l’azienda indiana HAL il sistema IRST proposto sarà un prodotto strategico ad alta tecnologia nel campo dell’avionica militare e in riferimento ai termini del contratto questo dispositivo dovrà essere tecnicamente competitivo rispetto agli analoghi esistenti presenti sul mercato mondiale, dovrà avere le funzioni di una telecamera diurna con dotazione di sensori a infrarossi e laser in un’unica unità, per la ricerca e il tracciamento di bersagli aerei e terrestri che saranno ingaggiati da missili “aria-aria” e “aria-terra” integrati a bordo dei caccia Su-30MKI.

Il rapporto rileva che la fusione di due grandi imprese della difesa per sviluppare progetti tecnologicamente importanti come l’IRST) darà un forte impulso all’iniziativa Atmanirbhar Bharat (“India autosufficiente”) nel settore della Difesa.

Questa iniziativa prevede lo sviluppo delle competenze nazionali nello sviluppo di prodotti strategici ad alta tecnologia per varie piattaforme in un ambiente competitivo globale al fine di diminuire la dipendenza dalle importazioni dall’estero.


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Re: I Su-30MKI indiani

Messaggio da Phant » 28 settembre 2023, 1:29

Analisidifesa.it ha scritto:
L’India ammoderna le forze aeree con altri 12 Sukhoi Su-30MKI e 100 LCA

Lo scorso 16 settembre il Defense Acquisition Council (DAC) indiano ha autorizzato l’acquisto di 12 nuovi aerei da combattimento multiruolo Sukhoi Su-30MKI per l’Indian Air Force o Bharatiya Vayu Sena).

Avevamo annunciato quest’ipotesi nel maggio del 2020, quando allora la società statale Hindustan Aeronautics Limited (HAL) aveva dichiarato di aver completato la produzione su licenza russa di tutti i 272 caccia multiruolo Sukhoi Su-30MKI ordinati da Nuova Dehli (con i primi 50 esemplari costruiti in Russia e i restanti 222 costruiti in India), ma con la non tanto velata speranza di ottenere nuovi ordini da parte della IAF.

I 12 nuovi aerei aggiuntivi andranno a rimpiazzare gli 11 caccia perduti finora in incidenti. Ricordiamo la genesi di questo contratto: nell’aprile del 1994 il Ministero della Difesa indiano cominciò ad interessarsi concretamente al Su-30MK (versione multiruolo dell’originario Su-27PU), aggiornato e con maggiore presenza di componentistica occidentale.

Un primo ordine per 40 Su-30MKI (il suffisso sta per “Modificato Commerciale – cioè da esportazione – India”) fu firmato con il gruppo russo per un ammontare di 1,8 miliardi di dollari, ovvero 45 milioni di dollari a esemplare. Ricordiamo che il Su-30MKI (“Flanker-H” per la NATO) è una variante del Su-30MK sviluppata dalla russa Sukhoi sulla base delle specifiche fornite dall’IAF.

Costruito su licenza dalla HAL, tale versione adotta nello specifico l’uso di avionica di provenienza francese, israeliana e indiana ed è dotato di numerose modifiche che la differenziano dall’originale Su-30 quali una serie di alette canard, turboreattori AL-31FP dotati di ugelli mobili per il controllo della spinta vettoriale (TVC) e radar Fazotron NO-11M Bars. Dato che i Su-30MKI non erano al momento disponibili, la Irkut del gruppo Sukhoi propose di fornire 8 Su-27K (o Su-30 Mk.I) e 8 Su-30Mk.II con avionica Sextant Avionique prima di 24 Su-30MK, dei quali solo gli ultimi 12 con ugelli mobili.

I primi 8 aerei a questo punto designati Su-30K furono consegnati al 24th Squadron “Hawks” di Pune-Lohegaon a partire dal marzo 1997. Nel frattempo l’ordine fu modificato e aumentato da 40 a 50 caccia. Il 24th Squadron dichiarato operativo l’11 giugno 1997 ricevette altri 10 esemplari (per un totale di 18) ed il reparto assegnò ai “Flanker” codici identificativi compresi tra SB 001 e SB 018: questi velivoli erano dotati di una livrea a due toni di azzurro uguale a quella in uso all’Aviazione russa.

L’aggiornamento dei primi 18 Su-30K allo standard Su-30MKI, sebbene originariamente previsto, non risultò tuttavia conveniente e di conseguenza fu deciso di restituire gli aerei alla Irkut e acquistare altrettanti Su-30MKI Mk.3 (versando la differenza di prezzo).

Così i “Flanker” ex indiani trovarono un nuovo cliente nel Governo bielorusso che li acquistò per 300 milioni di dollari incaricando la locale azienda ARZ-558 di Baranovichi di portarli allo stesso standard dei Su-30KN già in servizio.

Nel 2002 l’IAF ricevette i primi 10 Su-30MKI Mk.1 (SB 019 – SB 028), nel 2003 giunsero 12 Su-30MKI Mk.2 (SB 029 – SB 040) con funzionalità radar più potenti e alla fine del 2004 si concluse la fornitura di 10 Su-30MKI Mk.3 (SB 041 – SB 050) con potenzialità aria-terra nettamente migliorate.

Mentre gli Mk.1 e Mk.2 sono stati successivamente portati allo standard Mk.3, il 28 novembre 2004 è uscito di fabbrica il primo esemplare costruito su licenza dalla HAL per la seconda parte del programma che riguardava 26 esemplari da montare con kit provenienti dalla Russia e 114 da costruire in India, alla cadenza di poco più di un esemplare al mese.

India e Russia avevano già avviato trattative per ulteriori Su-30MKI già nel 2019 considerando che allora l’IAF voleva accelerare l’acquisizione di ulteriori 12 “Flanker” e che alla fine del 2021 tale numero aggiuntivo venne incrementato addirittura a 50 esemplari, ma ancora una volta ci sono voluti altri quattro anni per giungere all’attuale approvazione dell’ordine.

Il passo successivo saranno i negoziati con HAL sul budget di spesa prima che il Comitato del Gabinetto per la Sicurezza (CCS) possa dare l’approvazione finale, stanziare i fondi e firmare il contratto.

Nuova Delhi ha recentemente annunciato l’intenzione di acquisire anche altri 100 aerei da combattimento LCA Tejas Mark.1A di fabbricazione indiana, come ha riferito l’agenzia TASS citando una dichiarazione del Comandante in capo dell’IAF, l’Air Chief Marshal Vivek Ram Chaudhari.

Secondo Chaudhari l’ordine per 100 aerei sarà presentato in aggiunta agli 83 caccia già ordinati in precedenza. Egli ritiene che tale decisione potrebbe dare impulso allo sviluppo del settore aerospaziale indiano: – «L’LCA è stato progettato da zero per sostituire la grande flotta di aerei MiG-21, MiG-23 e MiG-27.

Con il graduale ritiro di tutti questi aerei è imperativo disporre di un numero sufficiente di aerei della classe LCA nel nostro arsenale, quindi oltre agli 83 LCA Mark.1A, per i quali abbiamo già concluso i contratti, stiamo considerando un ordine per circa altri 100 aerei.»


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