Gli F-35 USA

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Re: Gli F-35 USA

Messaggio da Phant » 29 gennaio 2022, 2:16

Aviation-report.com ha scritto:
Incidente per un F-35C in atterraggio sulla portaerei USS Carl Vinson

Sui social media sta circolando un breve video di 17 secondi che mostra l’aereo da guerra F-35C della Marina militare americana precipitato lunedì scorso nel Mar Cinese Meridionale durante le operazioni di volo della portaerei Carl Vinson.

Gli utenti di Twitter e Instagram hanno ampiamente condiviso un video di 18 secondi che mostra il jet da combattimento che la Marina degli Stati Uniti ha detto “ha avuto un incidente in atterraggio sul ponte di volo mentre la USS Carl Vinson stava conducendo operazioni di volo di routine“. Il video mostra l’F-35C in fase finale per il ponte di volo prima di andare oltre la fotocamera che lo stava riprendendo. Negli ultimi istanti si sente cambiare regime al motore e si vede la ripresa riempirsi di fumo e detriti con un rumore che sembra quello di uno schianto.

Non è chiaro chi abbia filmato la clip video e come sempre è da verificarne l’autenticità o meno, ma un portavoce della Marina degli Stati Uniti avrebbe detto al giornale Newsweek che effettivamente il video sarebbe stato ripreso dalla Carl Vinson durante l’incidente. Come avevamo già scritto à di almeno 7 feriti il bilancio complessivo dell’incidente avvenuto nel Mar Cinese Meridionale ad un F-35 C in carico agli “Argonauts” del VFA-147 e assegnato al 2° Carrier Air Wing (CVW-2). Secondo quanto è stato possibile apprendere, l’incidente sarebbe avvenuto durante una normale fase di appontaggio a bordo della USS Carl Vinson (CVN 70) nel corso di routinarie operazioni di volo.

Da una prima ricostruzione, il velivolo avrebbe prima impattato sul ponte di volo per poi precipitare in mare ed inabissarsi. Il pilota per fortuna è riuscito a lanciarsi dall’aereo in totale sicurezza ed è stato subito recuperato da un elicottero militare statunitense fatto giungere sul posto. Al momento non si conoscono i dettagli di questo clamoroso incidente anche se è già stata aperta un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. Avevamo ipotizzato un malfunzionamento al gancio d’arresto dell’aereo ma dal video si nota il gancio normalmente esteso e il lancio del pilota sembra essere avvenuto pochi instanti prima dell’appontaggio vero e proprio.

La foto apparsa ieri che mostra l’F-35C galleggiare in acqua senza il tettuccio, che pare essere genuina anche se non è possibile provare la sua autenticità, sarebbe stata scattata da mano ignota subito dopo l’incidente sul ponte di volo della CVN-70 Carl Vinson, probabilmente proprio dall’elicottero che ha tratto in salvo il pilota. L’incidente del caccia stealth della US Navy è ad oggi il primo ad aver coinvolto un F-35C e il secondo in ordine cronologico quest’anno dopo quello avvenuto lo scorso gennaio ed occorso ad un F-35A sudcoreano.

Ora è probabile che il recupero dell’aereo precipitato incontrerà ostacoli non solo per la natura della missione stessa, ma anche per il fatto che l’incidente è avvenuto nelle acque altamente contese del Mar Cinese Meridionale. Come sappiamo Pechino rivendica quasi l’intera area di 3,3 milioni di chilometri quadrati come proprio territorio sovrano. Ha cercato di incoraggiare questa affermazione costruendo e militarizzando scogliere e isole nella regione. Le navi della marina militare e della guardia costiera cinesi mantengono una presenza costante nelle acque del Mar Cinese Meridionale. Gli analisti ritengono che Pechino terrà d’occhio l’operazione di recupero degli Stati Uniti, altri hanno indicato che potrebbe tentare di ottenere la tecnologia dell’F-35 recuperando il relitto stesso, operazione complessa anche per la Cina non sapendo esattamente il luogo dell’incidente.


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Re: Gli F-35 USA

Messaggio da Phant » 8 febbraio 2022, 0:53

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Re: Gli F-35 USA

Messaggio da Phant » 4 marzo 2022, 2:08

Aviation-report.com ha scritto:
Recuperato dal Mar Cinese Meridionale l’F-35C della US Navy precipitato durante l’atterraggio sulla portaerei USS Carl Vinson a fine gennaio 2022

Un portavoce della settima flotta statunitense ha confermato che l’F-35C Lightning II Joint Strike Fighter precipitato nel Mar Cinese Meridionale lo scorso 24 gennaio 2022 dopo un incidente sul ponte di volo della portaerei USS Carl Vinson è stato recuperato ieri 03/03/2022. L’F-35C, assegnato al VFA-147 Strike Fighter Squadron “Argonauts”, è stato recuperato dal fondo del Mar Cinese Meridionale tramite personale della Marina USA imbarcato a bordo della nave offshore DSCV Picasso, partita da Okinawa il 23 febbraio.

Secondo il proprietario Ultra Deep Solutions, la Marina americana ha inviato personale della Task Force 75, Naval Sea Systems Command e Supervisor of Salvage and Diving della NAVSEA a bordo della Picasso, una nave progettata per le immersioni profonde e il salvataggio ad uso delle industrie offshore.

“Il relitto è stato recuperato da una profondità di circa 12.400 piedi da una squadra del CTF 75 e il supervisore del salvataggio e delle immersioni della NAVSEA (SUPSALV) si è imbarcato sulla nave di supporto per le immersioni (DSCV) Picasso“, si legge in una dichiarazione della settima flotta statunitense. “L’aereo è stato recuperato utilizzando un CURV-21, un veicolo telecomandato (ROV), che ha collegato all’aereo un sistema di sollevamento. Il gancio di sollevamento della gru della nave è stato quindi abbassato sul fondo del mare e collegato a questo sistema, con il quale l’aereo è stato riportato in superficie e issato a bordo della Picasso.

Il recupero dell’aereo attenua così i timori che la Cina o la Russia potessero recuperare l’aereo prima degli Stati Uniti per mettere le mani sulla tecnologia del caccia di quinta generazione F-35, per eventualmente replicarne la tecnologia di bordo o per scoprirne i punti deboli.

Sebbene la US Navy non abbia specificato dove sono avvenute le operazioni di recupero, a fine gennaio la Guardia Costiera giapponese aveva emesso un avviso ai marinai avvertendo di operazioni di salvataggio a circa 170 miglia a ovest dell’isola filippina di Luzon, dove quindi si presuppone fosse precipitato l’aereo. L’aereo sarà consegnato a una vicina installazione militare per aiutare nelle indagini in corso e per valutare un potenziale trasporto negli Stati Uniti, poiché la causa dell’incidente è attualmente oggetto di indagine.

La portaerei USS Carl Vinson è rientrata a San Diego nel mese di febbraio 2022 al termine del suo dispiegamento programmato. Ricordiamo che quello della Vinson è stato il primo schieramento a includere sia il caccia F-35C Lightning II che il nuovo CMV-22 Osprey nella veste di Carrier Onboard Delivery.

Come avevamo ricostruito e confermato dall’ormai famoso video, il velivolo avrebbe prima impattato sul ponte di volo per poi precipitare in mare ed inabissarsi. Il pilota per fortuna è riuscito a lanciarsi dall’aereo in totale sicurezza ed è stato subito recuperato da un elicottero militare statunitense fatto giungere sul posto. Al momento non si conoscono i dettagli o i problemi che avrebbero portato a questo clamoroso incidente anche se è già stata aperta un’inchiesta per fare luce sull’accaduto.

Il lancio del pilota sembra essere avvenuto pochi instanti prima dell’appontaggio vero e proprio. A quel punto il velivolo cade pesantemente sul ponte di volo per essere poi avvolto dalle fiamme e, fuori controllo, cadere in mare ad una velocità di circa 150 km/h, mentre il personale dell’antincendio corre sul ponte di volo per intervenire su alcuni frammenti incendiati ancora presenti sul ponte di volo.

L’incidente del caccia stealth della US Navy è ad oggi il primo ad aver coinvolto un F-35C e il secondo in ordine cronologico quest’anno dopo quello avvenuto lo scorso gennaio ed occorso ad un F-35A sudcoreano. Inoltre, .il recupero dell’F-35C americano segue un’operazione simile in cui Regno Unito, Italia e Stati Uniti hanno organizzato un’operazione di salvataggio lo scorso anno per un .F-35B britannico che si è schiantato nel Mediterraneo a seguito di un problema in decollo dalla portaerei HMS .Queen Elizabeth.


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Re: Gli F-35 USA

Messaggio da Phant » 21 luglio 2022, 2:03

Aviation-report.com ha scritto:
Il Pentagono e la Lockheed Martin raggiungono un accordo per costruire ulteriori 375 caccia F-35

Il Dipartimento della Difesa Statunitense ha concordato con la Lockheed Martin di costruire ulteriori 375 caccia F-35 in tre anni, hanno affermato ieri le due parti, ma il prezzo della versione più comune del velivolo, la “A” a decollo e atterraggio convenzionali potrebbe aumentare a causa dell’inflazione e del rallentamento della produzione.

“Siamo lieti di annunciare che il Dipartimento e la Lockheed Martin hanno raggiunto un accordo per l’acquisto del prossimo lotto di F-35 sulla base di 375 velivoli“, ha affermato William LaPlante, il referente per gli acquisti degli armamenti del Pentagono. L’accordo, del valore di circa 30 miliardi di dollari dovrebbe essere vicino.

L’accordo è arrivato quando l’industria aeronautica mondiale si è riunita al Farnborough International Airshow 2022, mirando a una dimostrazione di fiducia dopo la devastazione del COVID-19. Questo è un punto di partenza per finalizzare i prezzi anche se il valore finale del contratto, e il prezzo di ciascuna variante del jet, sono ancora incerti.

Il primo velivolo della versione F-35A CTOL è costato 221 milioni di dollari quando è uscito dalla linea di produzione nel 2007. Da allora, le quantità di produzione maggiori e il know-how sono aumentati, aiutando a far scendere il prezzo del caccia furtivo di quinta generazione a 79 milioni di dollari ciascuno guadagnando, come sappiamo, molti più clienti internazionali. Come abbiamo scritto più volte l’F-35 ha avuto diversi recenti successi nelle competizioni internazionali per la fornitura di nuovi caccia, tra cui Finlandia, Svizzera e Germania oltre a nuovi potenziali clienti quali Grecia e Repubblica Ceca.

Il Pentagono ha affermato che la quantità finale di aeromobili in questo accordo potrebbe cambiare in base a eventuali aggiustamenti apportati dal Congresso degli Stati Uniti al bilancio dell’anno fiscale 2023 e a qualsiasi ordine richiesto dai partner internazionali. Lockheed ha dichiarato che nel mezzo del continuo impatto del COVID-19 e della diminuzione delle quantità di F-35 prodotti, l’impresa dell’F-35 è stata in grado di raggiungere un costo per jet inferiore alle tendenze dell’inflazione, oggi da record.

Un precedente “block buy” triennale del Pentagono, firmato nel 2019, riguardava 478 caccia F-35, aveva consentito alla Lockheed Martin di acquistare quantità maggiori di componenti per ridurre i costi di circa l’8%, a 34 miliardi di dollari, rispetto alla negoziazione di contratti annuali. La scorsa settimana i dati statunitensi hanno mostrato che l’inflazione era accelerata a un tasso annuo del 9,1% a giugno. Nel mezzo della pandemia, Lockheed ha iniziato a prefigurare che il prezzo del jet sarebbe potuto aumentare con la diminuzione delle economie di scala e con i problemi delle catene di approvvigionamento.


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Re: Gli F-35 USA

Messaggio da Phant » 28 febbraio 2023, 2:23

Aviation-report.com ha scritto:
Un errore del pilota avrebbe provocato l’incidente dell’F-35C nel Mar Cinese Meridionale

L’indagine sull’incidente dell’F-35C Lightning II avvenuto a bordo della portaerei di classe Nimitz USS Carl Vinson (CVN 70) il 24 gennaio 2022 è stata completata ed è stata rilasciata lo scorso 16 febbraio 2023. l’incidente è risultato essere un errore del pilota; tuttavia, l’errore non è stato il risultato di azioni sconsiderate o intenti malevoli. Il pilota era aggiornato su tutte le qualifiche e l’aereo era conforme a tutte le ispezioni periodiche di manutenzione e assistenza.

Il 24 gennaio 2022, intorno alle 16:30 ora locale, l’F-35C in carico agli “Argonauts” del VFA-147 si era schiantato sul ponte di volo della USS Carl Vinson che stava operando nel Mar Cinese Meridionale. Il pilota si era lanciato in sicurezza e l’aereo è poi scivolato giù dal ponte di volo e in mare. L’incidente del caccia stealth della US Navy è ad oggi il primo ad aver coinvolto un F-35C.

Furono sei i feriti coinvolti nell’incidente dell’F-35C: il pilota e altri cinque marinai che stavano lavorando sul ponte di volo al momento dello schianto del velivolo. Tutto il personale ferito era poi stato dimesso dalle cure mediche. L’incidente ha provocato danni per circa 120.000 dollari al ponte di volo della Carl Vinson, per circa 2,5 milioni di dollari di danni ad un velivolo EA-18G Growler che era stato colpito da detriti mentre era parcheggiato sul ponte di volo e per più di 115 milioni di dollari per l’F-35C.

Il pilota è stato successivamente recuperato dal mare e il ponte di volo sgombrato e ripristinato per le operazioni. Dopo una breve pausa in conformità con le procedure di sicurezza, la rapida risposta dell’equipaggio della porterei ha permesso alle operazioni di volo di riprendere in meno di un’ora con un impatto minimo sui requisiti della missione.

Il 2 marzo 2022, una squadra della Task Force 75 della US Navy e del Supervisor of Salvage and Diving (SUPSALV) del Naval Sea Systems Command, si sono imbarcati sulla nave per il supporto alle immersioni (DSCV) Picasso, recuperando il relitto dell’F-35C da un profondità di circa 12.400 piedi. Il recupero dell’aereo attenuò così i timori che la Cina o la Russia potessero recuperare l’aereo prima degli Stati Uniti per mettere le mani sulla tecnologia del caccia di quinta generazione F-35 e per eventualmente replicarne la tecnologia di bordo o per scoprirne i punti deboli.

Da quanto è emerso dall’indagine dell’incidente dell’F-35C, il 24 gennaio 2022 il pilota stava tentando un atterraggio particolare, popolarmente nota come Sierra Hotel break, una “manovra approvata e comune”, ma che il pilota in questione non aveva mai eseguito prima. “A causa della tempistica ridotta e della mancanza di familiarità (del pilota) con la manovra, il pilota ha perso la consapevolezza della situazione e non è riuscito a completare la sua lista di controllo per l’atterraggio”, secondo l’indagine.

“In particolare, il pilota è rimasto in modalità manuale quando avrebbe dovuto essere, e pensava di esserlo, in una modalità di comando automatizzata progettata per ridurre il carico di lavoro del pilota durante gli atterraggi.” Ciò ha portato il pilota a entrare per l’atterraggio senza abbastanza potenza e quando si è reso conto della sua situazione era troppo tardi.

Il portavoce delle Forze Aeree della Marina USA Cmdr. Zachary Harrell ha confermato che il pilota dell’incidente non vola più per la Marina USA ma continua a prestare servizio come ufficiale. Il pilota che era al suo primo dispiegamento aveva 650,3 ore di volo totali con 370,7 ore di volo nel Lightning II. All’epoca dell’incidente stava tentando una manovra di “recupero accelerato”, una pratica di atterraggio comune che riduce il tempo di apertura del ponte e aumenta l’efficienza, manovra mai provata prima dal pilota e con lo schianto avvenuto proprio durante il suo primo tentativo di eseguirla.

La Sierra Hotel Break “è una manovra in cui un aereo utilizza le forze G per decelerare nel corso di una virata di 360 gradi, facendo uscire il carrello di atterraggio quando l’aereo è al di sotto della velocità di transizione per l’uscita del carrello di atterraggio. Quando si vira a poppa o sopra la nave, un pilota ha una quantità di tempo ridotta per configurare l’aereo e condurre i controlli di atterraggio”, si legge nell’inchiesta.

Prima dell’incidente dell’F-35C, il pilota ha iniziato la prima virata per portarsi all’atterraggio sulla parte posteriore della portaerei appena sopra la piattaforma dell’ufficiale di segnale di atterraggio (LSO). Dopo la virata, il pilota non ha attivato i due strumenti di assistenza all’atterraggio del caccia, l’Approach Power Compensation Mode (APC) e il Delta Flight Path (DFP), che automatizzano alcuni dei compiti necessari al pilota per l’atterraggio su una portaerei . Quando attivato, il DFP regola automaticamente l’accelerazione per mantenere il velivolo sulla planata corretta per atterrare su una portaerei, mentre l’APC mantiene l’angolo di attacco del caccia.

Il pilota ha detto agli investigatori di non aver completato la sua lista di controllo per l’atterraggio e di non aver attivato i sistemi di assistenza all’atterraggio automatizzati “perché era sopraffatto da un’abbondanza di compiti”, una condizione nota come saturazione dei compiti, afferma l’indagine.

Il pilota si è quindi avvicinato alla portaerei in modalità manuale dove, secondo le indagini, avrebbe controllato sia lo stick che la manetta. L’atterraggio in modalità manuale comporta un aumento del carico di lavoro per il pilota in termini di controllo della velocità di avvicinamento, dell’allineamento e del sentiero di planata. Le modalità automatizzate disponibili, che all’epoca non erano richieste, consentono al jet di controllare automaticamente la spinta del motore per mantenere l’angolo di attacco desiderato, consentendo al pilota di concentrarsi solo sull’uso dello stick.

“Il pilota si è reso conto che il jet era estremamente lento e continuava a scendere”, ha continuato l’indagine. “In quel momento, il pilota ha spinto manualmente la manetta del motore alla potenza militare e poi è andato al massimo postbruciatore una volta che si è reso conto che l’aereo era in uno stato pericoloso, non riuscendo a salire.” L’ufficiale LSO aveva comunicato al pilota che la velocità era troppo bassa e un secondo dopo di salutare e accendere i postbruciatori.

“L’aereo ha sviluppato un rapido tasso di caduta in prossimità dell’avvicinamento all’atterraggio e una richiesta di potenza del motore manuale non è stata aggiunta fino a 2,6 secondi prima dell’impatto”, afferma l’indagine. “Questa successiva aggiunta di potenza non è stata sufficiente per impedire all’aereo di colpire il ponte di volo.”

Quando il jet ha colpito il ponte di volo della Carl Vinson, ha tranciato il carrello di atterraggio e ha fatto rimbalzare la coda in aria prima che il muso colpisse il ponte. Il jet ha poi preso il primo cavo di arresto sul ponte, ruotando il muso perpendicolarmente al percorso previsto andando ad impattare sul secondo cavo di arresto, facendo ruotare l’aereo in senso antiorario. A quel punto il pilota è stato espulso.

Continuando a girare, il jet è caduto in mare dal lato anteriore sinistro della portaerei. Era trascorso meno di un minuto tra l’inizio della manovra da parte del pilota e lo schianto contro il ponte di volo della portaerei. I dati recuperati dall’F-35C dopo l’incidente hanno mostrato che dopo la prima virata il motore dell’aereo è passato al minimo, la posizione minima dell’accelerazione, ed è rimasto in questa posizione fino a quando il pilota ha tentato di accelerare due secondi prima di colpire il ponte di volo della Vinson.

A seguito dell’incidente dell’F-35C, tra le raccomandazioni adottate e ordinate dal comandante delle Forze Aeree della US Navy, il Vice Ammiraglio Kenneth Whitesell, c’è l’obbligo per i piloti di utilizzare i sistemi di atterraggio automatizzati. Come detto prima dell’incidente dell’anno scorso, ai piloti veniva chiesto di utilizzare l’assistenza automatizzata a discrezione.




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Re: Gli F-35 USA

Messaggio da Phant » 25 aprile 2023, 0:08

Aviation-report.com ha scritto:
F-35C dei Marines americani: attivato il secondo gruppo di volo

Il 3rd Marine Aircraft Wing ha riattivato il Marine Fighter Attack Squadron 311, uno squadrone su F-35C Lightning II, presso la Marine Corps Air Station Miramar, California, 14 aprile 2023. Il VMFA-311 è il secondo squadrone F-35C dei Marines americani. L’F-35C è la versione del caccia stealth di quinta generazione basata su portaerei sviluppata per la US Navy ed utilizzata anche dal Corpo dei Marines statunitensi.

Il Comandante del 3rd Marine Aircraft Wing (MAW), il Comandante Generale Magg. Gen. Bradford J. Gering ha commentato che “avendo servito due volte nel VMA-311, i Tomcats occupano un posto speciale nel mio cuore“, ha detto Gering. “Siamo estremamente entusiasti di aggiungere un altro squadrone F-35C al 3rd MAW. La portata e la flessibilità operativa che il VMFA-311 porterà alla 1st Marine Expeditionary Force è impressionante e si aggiunge alla nostra capacità di combattimento in ogni dominio”.

Il Corpo dei Marines sta attraversando una transizione chiave verso l’F-35 per mantenere il suo vantaggio nei conflitti futuri. Il VMA-311 era stato disattivato il 15 ottobre 2020 e ora la sua riattivazione segna il passaggio per il gruppo di volo all’F-35C Lightning II, che portarà le sue capacità uniche al 3rd MAW come complemento a lungo raggio delle risorse aeronautiche esistenti.

“L’F-35C offre una piattaforma di combattimento/attacco a lungo raggio con le più avanzate capacità stealth“, ha dichiarato il Tenente Colonnello Michael P. Fisher, comandante del VMFA-311. “L’Harrier è stata una grande arma che ha servito bene il Corpo dei Marines ed è stata sostituita con una piattaforma più avanzata e capace. L’F-35 è stato progettato per il combattimento odierno e futuro“.

La riattivazione supporta il Piano per l’aviazione del Corpo dei Marines del 2022, che delinea gli sforzi di modernizzazione in corso in tutta l’aviazione navale statunitense. Il piano dà la priorità alla prontezza, rafforza l’importanza del combattimento e proiezione dal mare e si concentra nuovamente sul personale, sul supporto, sulla logistica e sulle capacità di combattimento moderne.

“Stiamo adottando un approccio aggressivo per costruire capacità che sosterranno il Corpo dei Marines rendendolo ancora più letale, efficace e capace di sopravvivere sul campo di battaglia“, aveva dichiarato nel 2022 l’allora Vice Comandante dell’aviazione dei Marines, il Tenente Generale Mark R. Wise.

I “Tomcats”, uno squadrone di “primati” per l’aviazione del Corpo dei Marines, era stato originariamente costituito nel 1942 come Marine Attack Squadron 311 presso la Marine Corps Air Station Cherry Point, nella Carolina del Nord, dove fu schierato per la prima volta a sostegno dei combattimenti sulle isole durante la seconda guerra mondiale.

Lo squadrone ha aperto la strada all’aviazione del Corpo dei Marines in molti eventi: è stato il primo squadrone dei Marines ad utilizzare aerei da combattimento per missioni di bombardamento in picchiata, ha volato la prima missione di combattimento dei Marines con jet nel 1950 durante la Guerra di Corea, è stato il primo squadrone dei Marines ad impiegare l’AV-8B Harrier in combattimento durante l’Operazione Desert Shield, il primo a volare in missioni di combattimento in Afghanistan durante l’Operazione Enduring Freedom, e ha partecipato alla prima sortita di combattimento dell’Operazione Iraqi Freedom nel 2003.

“Questa riattivazione non riguarda l’aereo, riguarda le persone“, ha affermato il colonnello Shannon M. Brown, comandante del Marine Aircraft Group 11. “Guardando a ciò che questo squadrone ha fatto nel corso degli anni è impressionante considerando i suoi 13 encomi. I Tomcats si occupano di combattere e vincere e ora questa eredità è affidata al Tenente Colonnello Fisher“.

L’altro gruppo di volo di F-35C dei Marines è il VMFA-314 “Black Knights”, che ha sede presso la Marine Corps Air Station Miramar di San Diego in California, e che è stato il primo squadrone del Corpo dei Marines a passare alla variante F-35C del caccia dopo aver ritirato il suo velivolo F-18A/C legacy. La transizione dei Black Knights verso l’F-35C era iniziata nel giugno 2019 con il primo velivolo ricevuto il 21 gennaio 2020,

Con l’attivazione del secondo squadron di F-35C dei Marines, ora il 3rd MAW ha quattro gruppi di volo operativi sul caccia stealth di quinta generazione. Insieme al VMFA-314 “Black Knights”, ci sono il VMFA-311 “Tomcats” su F-35C, il VMFA-122 “Flying Leathernecks” su F-35B e il VMFA-211 “Avengers” su F-35B.

Lo US Marine Corps ha così in servizio due varianti del caccia stealth della Lockheed Martin. Quindi, mentre la variante F-35B STOVL (Short Take Off Vertical Landing) offrirà la possibilità di operare da aeroporti austeri e navi d’assalto anfibie, la versione F-35C Carrier Variant consentirà all’USMC di integrare i suoi squadroni con i Carrier Air Wings della US Navy a bordo delle grandi portaerei della Marina USA.

L’F-35 rappresenta il futuro dell’aviazione tattica del Corpo dei Marines e fornirà agilità strategica, flessibilità operativa e supremazia tattica alla Marine Air Ground Task Force. La flotta aerea dell’USMC dovrebbe, in futuro, essere composta da 353 F-35B, versione STOVL a decollo corto ed atterraggio verticale e da circa 43-67 F-35C, versione Carrier Variant. Le due versioni sostituiranno le flotte di F-18 Hornet ed AV-8B Harrier II+.

La capacità dell’F-35C dei Marines di combinare capacità stealth avanzate, avionica integrata e il pacchetto di sensori più potente che il Dipartimento della Difesa abbia mai visto gli consentirà di operare in aree contese e conferirà al Corpo dei Marines un’abilità senza pari di mantenere la superiorità aerea in condizioni dinamiche, imprevedibili e ambienti competitivi.


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