Intervento aereo contro ISIS (Siria, Iraq, Libia, Afghanistan, Filippine)

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Re: Intervento aereo contro ISIS (Siria, Iraq, Libia, Afghanistan, Filippine)

Messaggio da Phant » 8 agosto 2019, 2:21

Analisidifesa.it ha scritto:
500 ore di volo in 100 giorni per i Typhoon italiani sull’Iraq

Iniziata il 26 marzo scorso in sostituzione degli AM-X, l’esperienza dei nostri Eurofigther, nell’ambito della missione in Kuwait, ha raggiunto qualche giorno fa l’importante traguardo delle 500 ore di volo, segno tangibile di un importante impegno in un teatro operativo complesso.

L’ulteriore impegno in seno alla Coalizione, formatasi nel 2014 per il contrasto al Daesh, rappresenta il primo impiego dell’Eurofighter nel ruolo di ricognitore tattico in operazioni fuori dai confini nazionali e, in tale complesso scenario, sta dimostrando la versatilità di un velivolo tecnologicamente avanzato che è in grado di effettuare anche missioni nel settore ISR (Intelligence, Surveillance and Reconnaisance), espandendo ulteriormente le sue capacità in chiave di pregiato assetto multi-ruolo.

La componente del Task Group “Typhoon” vede tra le proprie fila personale proveniente da tutte le basi di Eurofighter italiane, al quale si aggiunge il supporto di colleghi di altri Stormi ed Enti anche interforze. Nonostante le peculiari condizioni climatiche, in alcuni casi con temperature superiori ai 50°C, gli aerei hanno effettuato oltre 120 missioni e fotografato oltre 1700 punti di interesse.

Le immagini, dopo essere state studiate ed interpretate dagli analisti dell’Integrated Italian Multisensor Exploitation Cell (I2MEC), acquisiscono ulteriore qualità informativa e cognitiva.

L’Eurofighter è in servizio con l’Aeronautica Militare italiana dal 2004 e opera quotidianamente al servizio del Paese dalle basi di Trapani, Grosseto e Gioia del Colle, assicurando senza soluzione di continuità la Difesa Aerea Nazionale.

In aggiunta, nel rispetto di specifici accordi e secondo un preciso criterio di avvicendamento con assetti aerei di altre nazioni, contribuisce a mantenere inviolati gli spazi aerei di altri Paesi membri dell’Alleanza Atlantica, esprimendo efficaci contributi nelle operazioni di Air Policing per la NATO.


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Re: Intervento aereo contro ISIS (Siria, Iraq, Libia, Afghanistan, Filippine)

Messaggio da Phant » 4 settembre 2019, 1:11

Analisidifesa.it ha scritto:
Siria: anche raid statunitensi su Idlib

Aerei statunitensi hanno compiuto ieri raid nella Siria nord-occidentale uccidendo almeno 40 persone, per lo più capi di milizie qaediste locali presenti nella “sacca di Idlib” oggetto delle offensive delle forze di Damasco sostenute da Mosca.

Sarebbe stato un edificio dove era in corso una riunione di rappresentanti delle milizie qaediste Hurras ad Din (Guardiani della Fede) e Ansar at Tawhid (Seguaci dell’unificazione). Già il 30 giugno scorso, un altro raid attribuito agli Usa nella provincia di Idlib aveva ucciso 8 miliziani qaedisti.

Il raid, confermato dal Pentagono, ha avuto luogo durante ll cessate il fuoco unilaterale proclamato dalle forze governative siriane e dai loro alleati russi per favorire l’evacuazione dei civili in fuga dai combattimenti.

Tutte le fonti hanno confermato che dopo l’entrata in vigore della tregua sono cessati i raud aerei e anche i combattimenti terrestri tra le forze del regime e gli insorti, nonostante alcuni lanci sporadici di razzi e colpi di artiglieria.

Il portavoce del Comando Centrale Usa, il colonnello Earl Brown, ha sottolineato che il raid è stato condotto contro un gruppo jihadista che è accusato di “attacchi contro cittadini americani, nostri partner e civili innocenti”.


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Re: Intervento aereo contro ISIS (Siria, Iraq, Libia, Afghanistan, Filippine)

Messaggio da Phant » 12 settembre 2019, 19:32

Aviation-report.com ha scritto:
F-35A e F-15E americani bombardano postazioni di ISIS in Iraq

Il 10 settembre scorso gli F-35A Joint Strike Fighters e gli F-15E Strike Eagles della US Air Force hanno lanciato circa 36.000 chilogrammi (80.000 libbre) di bombe su un’isola nel fiume Tigri in Iraq utilizzata dell’ISIS come hub di transito per spostare uomini e materiali dalla Siria e altre località verso l’interno dell’Iraq. Un comunicato stampa ufficiale della coalizione guidata dagli Stati Uniti che combatte i terroristi in Iraq e in Siria non ha confermato che gli attacchi hanno ucciso militanti o distrutto obiettivi specifici.

Gli attacchi si sono verificati sull’isola di Qanus nel fiume Tigri. Qanus si trova a circa 175 miglia a nord-ovest di Baghdad, a circa 55 miglia a sud-ovest della capitale regionale curda di Erbil e circa 100 miglia a est del confine siriano. Le sortite stavano sostenendo l’operazione del 2nd Iraqi Special Operations Forces Battalion nell’operazione denominata “Black Dirt”, per sradicare elementi dell’ISIS presenti nell’area e che si stavano spostando dalla Siria e dal deserto di Jazeera verso Mosul, Makhmour e la regione di Kirkuk. Sebbene la coalizione guidata dagli Stati Uniti, conosciuta formalmente come operazione Inherent Resolve (CJTF-OIR) della Joint Task Force congiunta, abbia dichiarato di aver distrutto il “califfato fisico” dei terroristi nel dicembre 2017, il gruppo ha continuato a essere una costante minaccia alla sicurezza sia in Iraq che in Siria.

Quali fossero i reali obiettivi di questi attacchi aerei non è chiaro e la coalizione non ha rilasciato informazioni ufficiliale e dettagliate su quanti aerei hanno effettivamente condotto gli attacchi o quali munizioni hanno impiegato. I tweet che hanno accompagnato il breve comunicato stampa e alcune immagini rilasciate dallo U.S. Air Forces Central Command hanno confermato l’utilizzo degli F-35A e degli F-15E, entrambi attualmente rischierati sulla base aerea di Al Dhafra negli Emirati Arabi Uniti. Attualmente ci sono anche i bombardieri strategici B-52H schierati sulla base aerea di Al Udeid in Qatar, che forse sarebbero stati sicuramente molto adatti a questa missione, ma non vi è alcuna indicazione che abbiano partecipato.

Da alcune immagini rilasciate gli F-15E sembravano trasportare carichi di almeno cinque bombe guidate GPS (JDAM) da 2.000 libbre GBU-31/B. I Joint Strike Fighters avevano le loro rotaie alari esterne per il Sidewinder AIM-9X, ma senza i missili aria-aria. Non trasportavano altri ordigni esterni, suggerendo che probabilmente ciascuno portava due GBU-31/Bs aggiuntive in stiva. Secondo quanto dichiarato quindi i velivoli avrebbero sganciato 40 GBU-31 per raggiungere le 80.000 libbre di bombe che sarebbero state sganciate sull’isola. Il bombardamento è stato supportato anche dai tanker americani KC-135.




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Re: Intervento aereo contro ISIS (Siria, Iraq, Libia, Afghanistan, Filippine)

Messaggio da Phant » 12 novembre 2019, 1:49

Analisidifesa.it ha scritto:
2000 ore di volo in Iraq per gli NH-90 della Task Force Griffon

L’Airmobile Task Group “Griffon”, unità di elicotteri dell’Esercito Italiano impegnata dalla primavera del 2016 nell’Operazione Inherent Resolve a Erbil, ha conseguito nell’ottobre scorso un traguardo di assoluto spessore, raggiungendo, in teatro operativo iracheno, la soglia delle 2000 ore di volo con gli elicotteri UH90.

Questo significativo traguardo, raggiunto a soli tre anni dall’inizio dell’operazione, è avvenuto in occasione di una missione di Air Mobility condotta, nei cieli iracheni, in formazione congiunta con due assetti statunitensi, Chinook e Black Hawk della Task Force “Gunfighter”. In particolare, gli UH90 del Task Group “Griffon” hanno assicurato il trasporto di personale e materiali nelle basi della Coalizione dislocate a Q-West e Kirkuk.

L’elicottero multiruolo UH-90, in dotazione ai reparti dell’Aves (Aviazione Esercito), nato da necessità operative comunemente espresse in ambito NATO/Unione Europea è stato concepito, sviluppato e realizzato per essere in grado di operare nei diversi contesti operativi, rispondendo a tutti i requisiti specifici previsti per gli elicotteri da trasporto tattico, assicurando un’elevata efficienza con un ridotto sforzo manutentivo.

La capacità diurna e notturna di decollare, operare e atterrare, anche in condizioni meteorologiche avverse, con profilo di volo tattico ed in ambiente ostile, è resa possibile grazie all’integrazione di sistemi tecnologicamente avanzati con un sistema sofisticato di autoprotezione contro le minacce terra-aria e aria-aria.

L’Esercito Italiano sempre più al passo con i progressi tecnologici applicati ai settori operativi di competenza, coniuga la formazione di soldati professionisti ed altamente addestrati con l’impiego di strumenti e mezzi operativi di ultima generazione.

Questo risultato rappresenta il conseguimento di un ulteriore obiettivo reso possibile anche grazie alla costante sinergia e professionalità espressa dal personale tecnico-manutentivo che determina la piena efficienza operativa degli assetti in un teatro operativo climaticamente sfavorevole.

Il personale dell’Air Task Group Griffon, attualmente su base 7° Reggimento Aves “Vega” di Rimini, celebra questo prestigioso traguardo, frutto dell’impegno e del sacrificio di tutti gli uomini e le donne dell’Esercito in basco azzurro confermando l’impegno a supporto della coalizione anti Daesh nell’ambito dell’Operazione “Inherent Resolve”.


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Messaggio da Phant » 18 marzo 2020, 1:41

Analisidifesa.it ha scritto:
2.000 ore di volo per i Typhoon rischierati in Kuwait

Con il volo dell’8 marzo scorso, i velivoli Eurofighter del Task Group “Typhoon”, rischierati sulla base aerea di Al Jaber, in Kuwait, hanno raggiunto le 2.000 ore di volo, in poco meno di 12 mesi dall’inizio del loro mandato.

Il Task Group “Typhoon” opera alle dipendenze dell’IT NCC Air/TFA Kuwait (Italian National Contingent Command Air/ Task Force Air), costituito il 17 ottobre 2014 nell’ambito dell’Operazione nazionale “Prima Parthica” e multinazionale “Inherent Resolve” di contrasto al DAESH.

Il velivolo Eurofighter, in tutte le missioni operative effettuate dal 26 marzo 2019 ad oggi, ha dato prova di essere un sistema d’arma estremamente versatile ed affidabile. Grazie al sofisticato POD da ricognizione aerotattica Reccelite II ha raccolto e distribuito un’impressionante quantità di immagini ad altissima risoluzione dei punti di interesse chiesti dalla Coalizione.

Il Task Group ha perfezionato le tattiche, le tecniche e le procedure utilizzate, sia a terra sia in volo, per pianificare ed eseguire le missioni, analizzare e disseminare i dati e le immagini raccolte, evidenziando l’Eurofighter in ambito Coalizione quale velivolo da ricognizione aerotattica altamente efficace in termini di manovrabilità, tempo trascorso nell’area di operazioni, quota di ripresa e velocità di transito.

Il traguardo raggiunto, oltre a rappresentare un importante contributo operativo fornito dell’Aeronautica Militare alla lotta al DAESH, è il risultato dell’impegno e della professionalità delle donne e degli uomini del Task Group “Thypoon” e del loro quotidiano lavoro in ogni condizione ambientale, reso possibile anche grazie al supporto di tutti gli Enti e Reparti della Forza Armata coinvolti in Patria.

La missione della TFA-K (Task Force Air-Kuwait) garantisce l’impiego sinergico e coordinato degli assetti rischierati: i velivoli KC-767A, utilizzati per soddisfare le esigenze di rifornimento in volo degli assetti della Coalizione e i velivoli a pilotaggio remoto Predator e gli Eurofighter, impiegati, invece, in attività ISR (Intelligence, Surveillance and Reconnaissance), finalizzate alla produzione di immagini e video ad alta risoluzione.

Le immagini prodotte dagli assetti ISR dell’Aeronautica Militare vengono valorizzate dalla cellula di fusione interforze denominata I2MEC (Integrated Italian Multisensor Exploitation Cell), un’eccellenza italiana nel settore dell’intelligence, unica nel suo genere.


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Messaggio da Phant » 18 aprile 2020, 0:43

Analisidifesa.it ha scritto:
Berlino conclude la missione dei Tornado nella Coalizione anti-Isis

Il 2 aprile la Germania ha fatto rientrare nella base aerea di Buchel i velivoli Tornado da ricognizione del 33° Taktisches Luftwaffengeschwader schierati sulla base giordana di al-Asraq, in Giordania, terminando una ki8ssione durata 4 anni nell’ambito della Coalizione internazionale a guida statunitense contro lo Stato Islamico.

La missione aerea tedesca aveva visto nel 2016 i Tornado rischierati inizialmente nella base statunitense di Incirlik, in Turchia, per poi trasferirsi in Giordania nell’ottobre 2017.

I 4 Tornado della Luftwaffe hanno effettuato 7.500 ore di volo durante 2.467 missioni, oltre 870 da al-Asraq, che hanno raccolto circa 114.000 immagini per l’operazione “Inherent Resolve”.

I Tornado tedeschi, come i cacciabombardieri italiani della Coalizione, non hanno mai impiegato ordigni in base alle regole d’ingaggio e ai caveat nazionali.

Il Ministero della Difesa tedesco ha dichiarato sul suo sito Web il 26 marzo che la missione dei Tornado sarebbe stata rilevata da altri partner della Coalizione dopo aver precedentemente specificato l’Italia, che schiera in Kuwait droni MQ9 Reaper, caccia Typhoon e un tanker Boeig KC-767A.

La Luftwaffe continuerà a fornire capacità di rifornimento in volo alla Coalizione con un A400M equipaggiato come tanker e schierato ad al-Asraq dal luglio 2019 quando ha avvicendato in questo ruolo un Airbus A310 Multi Role Tanker Transport (MRTT).

Resteranno in Iraq anche i militari tedeschi che a Erbil curano l’addestramento delle forze curdo-irachene.


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Re: Intervento aereo contro ISIS (Siria, Iraq, Libia, Afghanistan, Filippine)

Messaggio da Phant » 10 settembre 2020, 2:09

Analisidifesa.it ha scritto:
Coalizione anti-Isis: i Tornado italiani subentrano ai Typhoon basati in Kuwait

Nella missione in Kuwait, presso la base aerea di Ahmed Al Jaber, si è tenuta alla presenza del colonnello Sergio Cavuoti, comandante dell’Italian National Contingent Command Air/Task Force Air Kuwait – la cerimonia di passaggio tra i caccia Eurofighter del Task Group Typhoon che terminano il loro primo periodo di impiego operativo in Kuwait e i velivoli Tornado del Task Group Devil che tornano a schierarsi in Kuwait, nell’ambito dell’Operazione Inherent Resolve, dopo poco più di cinque anni.

Il Task Group Typhoon, arrivato sulla base aerea di Al Jaber il 26 marzo 2019, ha compiuto 2900 ore di volo operative di ricognizione aerotattica, in oltre 700 sortite, riuscendo a coprire quasi 9000 punti di interesse, fotografandoli in alta risoluzione e predisponendoli per l’analisi e le valutazioni della coalizione.

Per il Task Group “Devil”, appena ricostituito sulla base di Al Jaber con 4 Tornado dotati di POD da ricognizione (gondola subalare che contiene gli apparati video-fotografici), si tratta di un ritorno in Kuwait dopo poco più di cinque anni, per operare di nuovo all’interno della “Coalition of willings” che diede il via all’Operazione Inherent Resolve contro i terroristi del Daesh operanti in Iraq e Siria.

In poco meno di 24 mesi (dalla fine del 2014 a metà 2016), con oltre 3000 ore di volo e con più di 2000 obiettivi ricogniti ed analizzati, il Task Group Devil contribuì intensamente alle operazioni di contrasto del costituito stato islamico.


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Messaggio da Phant » 22 settembre 2020, 19:21

Aviation-report.com ha scritto:
Operazione Chammal: battesimo del fuoco per i Rafale standard F3-R in medio oriente

Il 30 agosto 2020 i Rafale “B” biposto, della 4e Escadre de Chasse dell’Armée de l’Air, rischierati in Giordania sono stati sostituiti dai velivoli Rafale monoposto equipaggiati con lo standard F3-R, della 30e Escadre de Chasse, per la prima volta utilizzati, da parte dell’aeronautica militare francese, in un teatro di operazioni all’estero.

Questo nuovo standard offre molte nuove funzionalità al velivolo. Attualmente, in attesa dell’arrivo del pod di designazione laser Talios, il nuovo standard aumenta la flessibilità di utilizzo delle munizioni ed espande le capacità di attacco del velivolo, grazie all’ultimissima versione dell’A2SM, Armement Air-Sol Modulaire, del missile aria-aria a lungo raggio Meteor e delle bombe a guida laser GBU-16 da 500 kg.

Il velivolo è equipaggiato anche con l’AGCAS, l’Automatic Ground Collision Avoidance System, ovvero un sistema che conosce la mappatura del terreno sorvolato e monitora costantemente la quota di volo del velivolo rispetto a questo dato. Se per qualche motivo un pilota dovesse perdere conoscenza, l’aereo è in grado di prendere il controllo in autonomia. Infine, sono stati apportati miglioramenti al collegamento Link 16, alla suite di guerra elettronica Spectra e al radard AESA RBE2.

Con il pod di designazione laser Talios , che verrà implementato a breve, verrà apportato un miglioramento poiché gli equipaggi saranno in grado di elaborare e verificare bersagli più piccoli e osservarli dall’alto, avendo l’opportunità di identificare e caratterizzare meglio gli obiettivi a terra.

L’Armée de l’Air aveva dichiarato operativo lo standard Rafale F3-R a dicembre del 2019 dopo diversi mesi di addestramento degli equipaggi e del personale tecnico dell’Aeronautica Militare Francese (CFA) e delle forze aeree strategiche (CFAS) su questo standard dalla sua adozione lo scorso luglio 2019.

Prima missione di combattimento reale per i Rafale F3-R

Il 12 settembre 2020, pochi giorni dopo il loro arrivo nel teatro delle operazioni, una pattuglia di Rafale F3-R decollati dalla base aerea H5 (BAP) nel Levante è stata impegnata in una missione di attacco aereo contro Daesh.

In volo sopra il teatro iracheno-siriano nell’ambito dell’Operazione Chammal (nome della partecipazione francese alla coalizione anti-jihadista guidata dagli Stati Uniti), la pattuglia di due Rafale F3-R su richiesta delle forze della coalizione è intervenuta contro una posizione di Daesh ed ha effettuato uno attacco di opportunità. Diverse bombe sono state utilizzate contro l’obiettivo neutralizzando diversi terroristi e distruggendo i loro depositi di armi.

Questo volo, avvenuto nelle prime ore del mattino, è durato poco più di quattro ore e ha richiesto diversi rifornimenti in volo da parte di un tanker Airbus A400M tedesco. Questo attacco è una tappa importante nella vita del Rafale perché è la prima missione operativa di combattimento “a fuoco” del velivolo portato allo standard F3-R.

Oltre alle missioni di attacco i Rafale francesi grazie al pod per la ricognizione RECO NG, coprono il 25% del fabbisogno dell’intelligence della coalizione anti Stato Islamico.

La Marine Nationale francese è stata la prima a utilizzare i suoi Rafale F3-R in missioni operative, in particolare durante l’ultimo rischieramento della portaerei “Charles de Gaulle” nel Mediterraneo orientale (missione “Foch”), a gennaio del 2020, ma in quella occasione non erano stati utilizzati in combattimento.


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Messaggio da Phant » 28 novembre 2020, 1:07

Aviation-report.com ha scritto:
I Tornado italiani in Kuwait superano le 500 ore di volo operativo nei primi 100 giorni di missione

I Tornado italiani del Task Group Devil della Task Force Air Kuwait, hanno raggiunto e superato qualche giorno fa il primo importante traguardo delle 500 ore di volo operativo, nei primi 100 giorni di missione. Tornati il 12 agosto scorso sulla base di Ali Al Jaber in Kuwait, i velivoli del 6° Stormo di Ghedi avevano sostituito gli Eurofigther italiani del Task Group Typhoon, nell’ambito dell’Operazione Inherent Resolve.

La componente del Task Group Devil, ritornata in Kuwait dopo poco più di cinque anni, vede tra le proprie fila personale proveniente dal 6° Stormo di Ghedi (BS), al quale si aggiunge il supporto di colleghi di altri Stormi ed Enti anche interforze. Nonostante le peculiari condizioni climatiche, in alcuni casi, durante i mesi estivi con temperature superiori ai 50°C, gli aerei hanno effettuato un cospicuo numero di missioni per circa 1400 punti di interesse coperti.

I Tornado italiani in Kuwait sono impiegati in missioni di ricognizione e sorveglianza aerea, ISR – Intelligence, Surveillance and Reconnaissance, per assicurare alla Coalizione il contributo richiesto in termini di monitoraggio e controllo dall’alto del Teatro di operazioni, fondamentale per ottenere l’Information Superiority che ha un ruolo cruciale in tutte operazioni militari.

Le forze dei vari Paesi, che hanno espresso l’intendimento di aderire alla Coalizione, stanno operando ai sensi dell’Art. 51 della Carta dell’ONU, nonché delle Risoluzioni n. 2170 del 15 agosto 2014 e n. 2178 del 27 settembre 2014, sulla base della richiesta di soccorso presentata il 20 settembre 2014 dal rappresentante permanente dell’Iraq presso l’ONU al Presidente del Consiglio di Sicurezza.

Dopo la caduta fisica dello stato islamico, avvenuta nel marzo 2018, la minaccia è costituita principalmente dalle cellule del Daesh che cercano di riemergere. I punti di interesse sono preliminarmente studiati e analizzati dagli analisti che collaborano alla pianificazione della missione per individuare la traiettoria di volo ottimale necessaria al POD da ricognizione Reccelite II, un vero e proprio occhio elettronico inserito sotto il velivolo, per acquisire le immagini più adatte e con la migliore qualità possibile.

Il Reccelite II è un eccellente POD elettro-ottico da ricognizione di ultima generazione che consente una accurata raccolta di immagini da media ed alta quota, sia di giorno sia di notte. I dati raccolti dai velivoli sono analizzati, interpretati, arricchiti e valorizzati grazie al sapiente operato del personale della Cellula Italian Integrated Multisensor Exploitation I2MEC, elemento integrante dell’Italian National Contingent Command Air. Trasformati quindi in “prodotti informativi” di varia tipologia sono distribuiti alla stessa coalizione che diede il via all’operazione Inherent Resolve contro i terroristi del DAESH operanti in Iraq e Siria.

Curiosità: sul calendario 2021 dell’Aeronautica Militare presentato il 25 novembre scorso a Palazzo Aeronautica, il mese di Aprile 2021 è caratterizzato proprio da una fantastica immagine di due Tornado del Task Group Devil in volo sul deserto del Kuwait.


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Messaggio da Phant » 10 dicembre 2020, 3:30

Analisidifesa.it ha scritto:
Coalizione anti Isis: 7000 ore di volo per il tanker KC-767A italiano

Con il volo del 13 Novembre 2020, il velivolo Boeing KC-767A dell’Aeronautica Militare, in dotazione al 14° Stormo di Pratica di Mare (Roma) ed attualmente inquadrato nel Task Group Breus della Task Force Air Kuwait, ha raggiunto l’importante traguardo delle 7000 ore di volo in teatro operativo, nell’ambito dell’operazione internazionale “Inherent Resolve” istituita per il contrasto al Daesh.

Il velivolo è stato schierato in Kuwait presso la base aerea di Abdullah al Mubarak a partire dal 14 ottobre 2014 per svolgere operazioni di rifornimento in volo (Air to Air Refuelling), incrementando così la quantità di carburante disponibile in volo agli altri assetti aerei e consentire la permanenza prolungata di assetti tattici nazionali e internazionali nelle zone di svolgimento delle operazioni militari.

Il rifornimento in volo rientra nelle capacità particolari di cui solo alcune forze aeree possono disporre e che risulta sempre più richiesta quale funzione abilitante all’espressione del potere aereo nelle sue forme più persistenti e pervasive.

La Task Force Air Kuwait si avvale, oltre che del Task Group Breus con il KC-767A, anche del Task Group Devil che impiega i Tornado del 6° Stormo di Ghedi, il Task Group Araba Fenice che utilizza il Predator del 32° Stormo di Amendola e il Task Group Albatros che svolge missioni con il C-27J della 46° Brigata Aerea di Pisa.

Il complesso coordinato di queste capacità ha il compito di effettuare operazioni di intelligence, sorveglianza, ricognizione aerea, rifornimento in volo ed è perfettamente integrato nel dispositivo militare della Coalizione Internazionale.


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Messaggio da Phant » 10 dicembre 2020, 3:31

Theaviationist.com ha scritto:
Italian Tornado IDS aircraft are flying Anti-Daesh ISR missions with Enhanced Countermeasures Pod

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A few days ago, we wrote about the Tornado IDS of the Italian Air Force tasked with Intelligence, Surveillance and Reconnaissance (ISR) missions in support of Operation Inherent Resolve. A detail that went unnoticed at first in the photos provided by the ItAF and was visible again in some higher resolution photos published by the U.S. Air Forces Central Command is the use of the BOZ-102 EC podded self-protection system.

The BOZ-102 is an Italian-specific variant of the Saab BOZ-107 Countermeasures Dispenser System originally developed for the RAF Tornado aircraft, with another variant called BOZ-101 developed for Germany, used to protect the aircraft from radar and IR-guided missiles by dispensing chaffs and flares. The BOZ-102 Enhanced Capability is the evolution of the original pod, designed to detect missile and laser threats for a 360° cover around the aircraft.

According to Saab, “BOZ-EC implements the Saab CIDAS-100 Compact Integrated Defensive Aids Suite into the BOZ pod. The countermeasures dispensing is characterized by the flare cocktail capability, designed to defeat modern InfraRed- -guided threats. The dispensing system also caters for dispensing or chaff and Expendable Active Decoy (EAD). BOZ EC contains five pyrotechnical BOP-L 39 dispensers and four Missile Approach Warning (MAW) sensors in the aft section. The dispensing can be performed forward and downward or sideways in two adjustable directions.”

The system is reportedly in service with the Italian A-200C and EA-200B Tornado fleet since 2008, when it was first ordered to address an urgent operational requirement to enhance the protection against shoulder-launched IR-guided surface-to-air missiles in Afghanistan, where a detachment of four aircraft was being deployed in a reconnaissance role with the RecceLite pod. The system is considered plug-and-play without specific integration activities as, after the refurbishment and upgrade, the pod’s mass and center of gravity are still within the clearance tolerances of the original design and there are no changes to the aircraft interface.

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Until now, the pod has been rarely seen under the Tornado’s wings and only photographed by some spotters. For this reason, the shots you can find in this article mark the first time the system is shown in official photos. As far as we can see in the photos, it looks like that the Tornado IDS is carrying both a standard BOZ-102 and a BOZ-102 EC, in addition to its auxiliary fuel tanks, RecceLite pod and AIM-9L missiles.

The integration of Missile Approach Warning Systems (MAWS) became increasingly common in the last two decades to counter the increased threats from IR-guided missiles. As Radar Warning Receivers can only provide warning about radar-guided missiles, the crews had to constantly use their eyes to look around the aircraft for incoming IR-guided missiles, but sometimes this is not enough, especially if the missile’s trajectory is hidden by the airframe.

That’s when MAWS systems come in handy. The UltraViolet sensors employed by these systems detect the radiation in solar blind spectrum from incoming missile’s exhaust plumes and signals it to the crew, often with simultaneous automatic reaction by the countermeasures dispenser.

The first air assets to receive the MAWS systems were the helicopters, as their low altitude and speeds leave them more exposed to surface-to-air threats, but soon these systems were fitted also to cargo and fighter aircraft and now are being fitted also to more strategic assets like tankers. While initially MAWS where integrated in pods, like the BOZ EC of the Tornado IDS/ECR or the Terma AIRCM of the Tornado GR4, or pylons, like the Terma PIDS+ and ECIPS+ used by European F-16A-MLUs, the sensors are now being integrated directly into the airframes, like we reported for the F-15QA, F-15EX and M-346 LFFA.


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Messaggio da Phant » 15 dicembre 2020, 18:31

Aviation-report.com ha scritto:
Operazione Chammal: prima missione operativa dei caccia Rafale con il nuovo pod per la designazione laser Talios

Il Talios (TArgeting Long-range Identification Optronic System – sistema optronico di identificazione e targeting a lungo raggio) è un pod optronico multifunzione prodotto dal produttore francese Thales. Si tratta di un pod di designazione laser di nuova generazione (PDL-NG), un’evoluzione del pod Damocle attualmente in servizio nei teatri operativi. Il Talios può rilevare e identificare i bersagli a terra, ma anche attaccarli con grande precisione.

Con la sua architettura aperta, il pod TALIOS è progettato come un sistema “plug & fight” per tutti i jet da combattimento attuali e futuri. Funzioni aggiuntive possono essere incorporate come e quando saranno necessarie per soddisfare le esigenze sempre in evoluzione delle forze aree. Testato in volo per la prima volta nel 2016, il Talios è stato qualificato con successo dalla DGA francese nel 2018.

Questo nuovo pod sta iniziando ad equipaggiare gradualmente tutti i gruppi di volo su Rafale dell’Aeronautica Militare Francese ed è stato schierato nel teatro operativo del Medio Oriente/levante nell’ambito dell’operazione Chammal. Il pod è particolarmente adatto per missioni di supporto al fuoco (CAS – Close Air Support) o di ricognizione armata (SCAR – Strike Coordination and Reconnaissance).

Il pod Talios è caratterizzato da una qualità dell’immagine molto elevata grazie ai suoi nuovi sensori agli infrarossi, consentendo al velivolo di rimanere a una distanza di sicurezza dai potenziali obiettivi. La risoluzione e le sovrapposizioni di informazioni tattiche aggiuntive consentono una migliore interpretazione dell’immagine e ne facilitano l’utilizzo (ricerca, identificazione, inseguimento e designazione dei target) e quindi il successivo processo decisionale. Talios formerà insieme al Damocles lo standard per la designazione laser dei Mirage 2000D e dei Rafale dell’Armée de l’Air et de l’Espace e della Marina Nationale.

Prima missione operativa con il pod Talios

Lo scorso 25 novembre 2020 il nuovo pod di designazione laser di Talios, dichiarato operativo e messo in servizio alla fine di ottobre 2020 e arrivato in teatro operativo il giorno prima, è stato subito utilizzato in un’attività operativa in Medio Oriente durante una missione di supporto aereo ravvicinato (CAS – close air support) di poco meno di 5 ore da una coppia di Rafale della 4e Escadre de Chasse, un monoposto e un biposto. L’obiettivo era scortare un convoglio terrestre.

“Quello che mi ha colpito per primo è la maggiore qualità dei sensori ottici forniti da questo pod. La precisione delle immagini permette una maggiore analisi della scena e una comprensione della situazione”, ha commentato il pilota militare francese. Più specificamente, il capitano ha confidato che l’acquisizione di questo sistema all’avanguardia conferisce un tale guadagno in velocità, efficienza e precisione da fornire un’autonomia ottimizzata nel processo decisionale. “Il lavoro del pilota è notevolmente facilitato, in particolare attraverso una migliore guida delle armi laser con elementi di realtà aumentata che ottimizzano il targeting. Tutto sommato, la letalità intrinseca del Rafale, con l’integrazione del Talios, è così amplificata“, ha aggiunto il pilota del Rafale.

L’arrivo del Talios non solo consente un ampliamento delle capacità dell’Armée de L’Air et de l’Espace, ma consolida la credibilità delle forze aeree francesi nei confronti degli alleati presenti in questa area geografica.

In definitiva, questo nuovo pod, ormai considerato essenziale, verrà utilizzato quotidianamente nelle missioni nel Medio Oriente/Levante e la messa in servizio di questo dispositivo all’avanguardia pone la Francia al centro della scacchiera strategica del Levante, in particolare al fianco degli Stati Uniti e del Regno Unito.


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Messaggio da Phant » 26 febbraio 2021, 4:13

Aviation-report.com ha scritto:
Kuwait operazione Inherent Resolve: i Tornado italiani superano le 4000 ore di volo e 5000 obiettivi ricogniti

Superate, nell’ambito dell’Operazione Inherent Resolve, le 4000 ore volate nei cieli di Iraq e Kuwait e i 5000 obiettivi ricogniti dai sensori di bordo ad alta definizione dei velivoli da combattimento Tornado dell’Aeronautica Militare.

“Celebriamo oggi un risultato operativo che va ben oltre il dato statistico: 4000 ore volate e 5000 obiettivi a favore della Coalizione IR. Le migliaia di ore volate nelle missioni operative, di obiettivi e punti di interesse coperti nell’ambito dell’Operazione Inherent Resolve dal Task Group “Devil” sono il frutto della vostra capacità di operare in team, di mantenere l’assetto pronto ed in piena efficienza, di individuare e risolvere tempestivamente problematiche e criticità, qualità che consentono oggi al Tornado, e consentiranno ancora per diversi anni, di esprimere grande efficacia operativa.”

Con queste parole, il Colonnello Luca Giuseppe Vitaliti, Comandante dell’Italian National Contingent Command Air e Task Force Air Kuwait, intervenuto domenica 14 febbraio 2021 presso la base aerea di Ahmed Al Jaber (Kuwait), ha riconosciuto agli uomini ed alle donne del Task Group Devil il merito per il conseguimento di importanti traguardi da parte dei Tornado italiani, dal 2014 ad oggi. Tornati il 12 agosto 2020 sulla base di Ali Al Jaber in Kuwait, i velivoli del 6° Stormo di Ghedi avevano sostituito gli Eurofigther italiani del Task Group Typhoon, nell’ambito dell’Operazione Inherent Resolve.

IT NCC AIR ha celebrato l’importante traguardo conseguito per rimarcare la motivazione, sinergia e capacità di lavorare in squadra del Task Group “Devil”, componente operativa, assieme al Task Group KC-767A “Breus”, Task Group Predator “Araba Fenice” e Task Group “Albatros” di IT NCC AIR.


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Re: Intervento aereo contro ISIS (Siria, Iraq, Libia, Afghanistan, Filippine)

Messaggio da Phant » 7 aprile 2021, 18:07

Analisidifesa.it ha scritto:
12000 ore di volo per i Predator italiani della Coalizione anti Isis

Il Task Group Predator “Araba Fenice” ha superato le 12.000 ore di volo dalla sua costituzione nel 2014, quando venne schierato in Operazioni tra le prime Unità della Coalizione e nel solo 2020 ha volato per circa 2150 ore assicurando la ricognizione di oltre 1300 obiettivi.

Costituita il 17 ottobre 2014 e inserita nell’ambito dell’Operazione multinazionale “Inherent Resolve“, l’IT NCC AIR e TFA Kuwait garantisce unicità di comando e sostegno logistico per l’impiego sinergico e coordinato degli assetti forniti dall’Aeronautica Militare: Predator, Tornado, C-27J e KC-767A, fornendo quotidianamente un apporto di assoluta rilevanza per la strategic awareness e l’information superiority nel Teatro Operativo, per la protezione e la sicurezza, per l’estensione dell’autonomia di volo e del raggio d’azione degli assetti aerei della Coalizione e contribuendo in modo fattivo alla pace ed alla stabilità nell’area.

La TFA Kuwait concorre mediante l’impiego dei propri assetti Intelligence, Surveillance and Reconnaissance (ISR) – Tornado e Predator – alla definizione della situational awareness della Coalizione.

Il Colonnello Luca G. Vitaliti, Comandante dell’IT NCC AIR e della Task Force Air Kuwait, all’atto del conseguimento del significativo risultato, ha sottolineato come: “Il risultato evidenzia come l’assetto non solo esprima riconosciuta eccellenza tecnologica ed operativa ma anche un rilevante apporto alla Coalizione, confermando, ancora una volta, la tenacia, la determinazione e l’enorme spessore umano e professionale degli equipaggi, dei manutentori e del personale di supporto del Task Group “Araba Fenice”, la qualità del supporto e del sostegno logistico fornito dall’Italian National Contingent Command Air (IT NCC AIR) e dall’Aeronautica Militare.

L’eccezionalità del dato è ancor più evidente considerando come il Task Group “Araba Fenice”, con circa il 10% delle risorse umane e materiali della Linea in termini di equipaggi di volo, manutentori e velivoli Predator, sia stato in grado di esprimere il 30% delle ore di volo complessivamente generate nell’anno 2020. Un ulteriore eccezionale risultato, dunque, è stato conseguito grazie al valore del nostro personale, all’efficienza della nostra Organizzazione ed al sostegno del Paese.”

L’MQ-9A Predator è un sistema aeromobile a pilotaggio remoto di classe strategica che garantisce una lunga persistenza in volo a media ed alta quota, permettendo di ottenere elevate prestazioni sia nella condotta delle missioni Intelligence, Surveillance, and Reconnaissance (ISR), sia nell’ambito di operazioni di pattugliamento, ricerca e soccorso, protezione delle installazioni e scorta di truppe a terra. In sintesi, gli aeromobili a pilotaggio remoto di classe strategica dell’Aeronautica Militare consentono di coprire nel Teatro Operativo vaste aree per ampie finestre temporali, facendo di flessibilità d’impiego, persistenza e bassa rilevabilità ineguagliabili punti di forza.

La possibilità di avvicendare l’equipaggio ai comandi del velivolo a missione in corso, unito ad un’architettura di funzionamento che consente di dislocare presso diversi siti, anche su più continenti, le risorse necessarie alla condotta della missioni di volo, intese come velivolo, equipaggio, segmenti di terra e cellula di analisi per la fotointerpretazione, permette di perseguire la massima costo-efficacia.

Grazie ai sensori a disposizione ed alla professionalità degli equipaggi di volo e del personale analista foto-interprete, l’MQ-9A può rilevare la presenza di minacce o di ordigni esplosivi improvvisati, tra i pericoli più insidiosi e diffusi nei Teatri Operativi odierni.

Quotidianamente il Predator italiano del Task Group “Araba Fenice” è alla ricerca di attività potenzialmente in grado di costituire una imminente minaccia per la popolazione irachena e il Contingente schierato, contribuendo allo sforzo per la stabilizzazione del Paese. I sensori in dotazione al “Predator B” possono monitorare e sorvegliare ampie aree di operazioni e le zone a rischio, distribuendo tempestivamente a chi ne ha bisogno le informazioni utili a comprendere nel dettaglio l’ambiente d’interesse e le dinamiche che lo governano, facilitando, così, conoscenza e consapevolezza del contesto operativo. L’assetto Predator è irrinunciabile per la protezione del Contingente ed il supporto alla Freedom Of Mouvement in ambienti ostili.

L’Italia si colloca come primo contributore in OIR, dopo gli Stati Uniti, in termini di assetti aerei specializzati in raccolta informativa, sorveglianza e ricognizione, per il contrasto delle cellule DA’ESH, la protezione della popolazione ed il supporto alla pacificazione in Iraq.

Il Predator MQ-9A, unitamente a Tornado, EC-27J, KC-767A, nonché della Cellula Intelligence “Integrated Italian Multisensor Exploitation Cell” (I2MEC) costituiscono il complesso di assetti attraverso i quali IT NCC AIR/TFA Kuwait fornisce quotidianamente un apporto di assoluta rilevanza per la strategic awareness e l’information superiority nel Teatro Operativo, per la protezione e la sicurezza, per l’estensione dell’autonomia di volo e del raggio d’azione degli assetti aerei della Coalizione, contribuendo in modo fattivo alla pace ed alla stabilità nell’area.

Anche grazie al contributo fornito dall’assetto Predator dell’Italian National Contingent Command Air (IT NCC AIR), Comando di Contingente della componente Air italiana schierata nell’ambito della Coalizione in Kuwait e Iraq, dotato di assetti aerei dell’Aeronautica Militare inquadrati nella dipendente Task Force Air (TFA) Kuwait, l’Italia si colloca come primo contributore in OIR, dopo gli Stati Uniti, in termini di assetti aerei specializzati in raccolta informativa, sorveglianza e ricognizione, per il contrasto delle cellule DA’ESH, la protezione della popolazione ed il supporto alla pacificazione in Iraq. Gli assetti IT NCC AIR hanno inoltre un fondamentale ruolo per la protezione delle Forze nazionali e di Coalizione schierate nel Teatro Operativo.


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Re: Intervento aereo contro ISIS (Siria, Iraq, Libia, Afghanistan, Filippine)

Messaggio da Phant » 25 aprile 2021, 3:07

Aviation-report.com ha scritto:
Gli Eurofighter italiani atterrano in Kuwait e sostituiscono i velivoli Tornado in ambito operazione Inherent Resolve

Gli Eurofighter avvicenderanno i Tornado nelle missioni di Intelligence, Surveillance and Reconnaissance nell’Operazione Inherent Resolve in Kuwait. Provenienti dalle basi di Grosseto e di Gioia del Colle, sedi del 4° e del 36° Stormo dell’Aeronautica Militare, sono atterrati per la prima volta presso la base aerea di Alì Al Salem (Kuwait) i caccia Eurofighter, che a breve, inquadrati nel Task Group “Typhoon” avvicenderanno i Tornado del Task Group Devil nell’ambito dell’Operazione “Inherent Resolve”.

Ad attenderli presso la linea volo assieme a una rappresentanza del contingente italiano e statunitense, il Colonnello Luca Giuseppe Vitaliti Comandante dell’Italian National Contingent Command Air – Task Force Air Kuwait, che ha dato il benvenuto agli equipaggi Typhoon atterrati ed espresso grande soddisfazione per i risultati conseguiti nell’approntamento logistico ed operativo della Base di Al Salem, avvenuto in tempi record grazie a professionalità e determinazione del contingente italiano, livello di cooperazione con Partner di Coalizione ed Host Nation, supporto e sostegno logistico di Force Provider e linea gerarchica.

Il piano di avvicendamento tra gli assetti è stato organizzato preservando la continuità operativa a favore della Coalizione, nonostante la complessità di movimentare e supportare logisticamente assetti su più basi, tra i Tornado di stanza presso la base di Al Jaber e i Typhoon schierati ad Alì Al Salem.

La missione di trasferimento dei velivoli è stata composta da un pacchetto di velivoli KC-767A, dell’8° Gruppo, decollato dall’aeroporto di Pratica di Mare, Eurofighter del 36° Stormo e del 4° Stormo, ricongiunti sui cieli del Mar Ionio, dove ha avuto luogo il primo dei tre rifornimenti in volo che ha portato i velivoli a raggiungere il suolo kuwaitiano dopo circa 4 ore e mezza di volo, a dimostrazione del global reach che possono esprimere le capacità aerospaziali nazionali.

L’efficacia dell’assetto logistico, tecnico-operativo di supporto ed organizzativo, e la capacità di operare nel nuovo contesto operativo ed ambientale è stata immediatamente testata nel corso di sortite di Local Area Orientation, inclusive di eventi di validazione operativa congiunta con i Joint Tactical Controller USA, presso locali poligoni aria-suolo.

Con i velivoli Typhoon, l’Aeronautica Militare mette a disposizione della Coalizione assetti di assoluta avanguardia in grado di fornire un contributo di prim’ordine in termini di monitoraggio e controllo dall’alto del Teatro di operazioni, fondamentale per ottenere l’Information Superiority che ha da sempre un ruolo cruciale nelle operazioni militari.

Per la prima volta da quando nell’ottobre del 2014 fu costituita l’Italian National Contingent Command Air – Task Force Air Kuwait, i velivoli caccia Typhoon opereranno dalla base aerea di Alì Al Salem e non dalla base aerea di Al Jaber come nel primo rischieramento del marzo 2019 e terminato a settembre del 2020 con l’arrivo dei velivoli Tornado del Task Group Devil.

L’Eurofighter Typhoon è in servizio con l’Aeronautica Militare italiana dal 2004 e opera quotidianamente al servizio del Paese dalle basi di Trapani, Grosseto e Gioia del Colle, assicurando senza soluzione di continuità la Difesa Aerea Nazionale.

ITNCC/TFA Kuwait

​Costituita in data 17 ottobre 2014, l’ITNCC/TFA Kuwait garantisce l’unicità di comando e l’impiego sinergico e coordinato degli assetti di volo dell’Aeronautica Militare. La missione della TFA Kuwait è di soddisfare le esigenze di rifornimento in volo degli assetti della coalizione con il proprio KC 767A e di concorrere alla definizione della situation awareness della coalizione mediante l’impiego dei propri assetti Intelligence, Surveillance and Reconnaissance (ISR) Typhoon e Predator. Questi assetti producono immagini e video di alta qualità che vengono poi valorizzate dalla cellula Intelligence e fornite alla coalizione sotto forma di analisi.

Dal 2016 la configurazione dell’Italian National Component Command e della Task Force Air Kuwait è mutata ed il contributo nazionale si è espresso e diversificato attraverso l’impiego di differenti assetti e capacità, dall’AMX al Tornado fino al Typhoon consolidando nel tempo una struttura organizzativa in cui si andrà ora ad inserire il Task Group Typhoon, affianco ad altri tre differenti Task Group, il TG Breus con il KC767, il TG Araba Fenice che impiega il velivolo Predator, il TG Albatros che utilizza il C-27J/EC-27J “JEDI” EW e la cellula di integrazione e fruizione delle informazioni multi-sensore denominata I2MEC.


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