News da Mosca

Area dedicata al mondo dell'aviazione reale. News e discussioni su aerei e nuove tecnologie
Rispondi
Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: News da Mosca

Messaggio da Phant » 28 novembre 2020, 0:59

Aerospacecue.it ha scritto:
Sukhoi Su-30SM2, in arrivo il nuovo super caccia russo

L’aggiornamento del caccia multiruolo Sukhoi Su-30SM porterà la sigla Su-30SM2, anche detto Super Sukhoi. Probabilmente, entro la fine di questo anno saremo in grado di vedere in volo il nuovo caccia da circa 40 milioni di dollari.

La nascita del Sukhoi Su-30SM2

Il Sukhoi Su-30SM è un profondo ammodernamento del Su-30, anch’esso a sua volta una variante avanzata del Su-27, dotato di spinta vettoriale, grande autonomia e spiccata versatilità operativa. Inizialmente il Su-30SM integrava diversi componenti di origine straniera, come ad esempio l’head-up display ed i display LCD multifunzionali di fabbricazione francesi e targati Thales.

Tuttavia, dal 2018 ha avuto inizio un programma di unificazione dei componenti del Su-30SM con quelli del Su-35. Così facendo è stato possibile semplificare le operazioni di manutenzione dell’intera flotta russa e ridurne notevolmente i costi, allo stesso tempo estendere il periodo operativo del Su-30SM e aumentarne le capacità di combattimento.

Il nuovo programma e le innovazioni

Per le ragioni appena descritte si è dunque arrivati alla definizione del velivolo Sukhoi Su-30SM2. Per arrivare al nuovo caccia sono state necessarie delle modifiche molto importanti del velivolo, tra cui l’integrazione del motore turbofan AL-41F-1S, e l’utilizzo del radar N035 Irbis.

Immagine

In particolare, l’installazione del nuovo motore AL-41F-1S permette di usufruire di numerosi miglioramenti dal punto di vista di performance ed economicità. Il turbofan a due alberi fornisce controllo vettoriale della spinta, controllo digitale integrato, spinta di 140 KN con post-combustori attivati (per un aumento del 16% rispetto al predecessore standard). Come accennato in precedenza, questo velivolo richiede interventi di manutenzione meno costosi, inoltre il sistema di accensione al plasma garantisce maggior durata del motore e migliore autonomia. Dunque, come desiderato dal Ministero della Difesa, i caccia-bombardieri russi della famiglia Flanker (denominazione NATO) potranno contare su un motore universale, proprio AL-41F-1S, semplificando nettamente tutte le fasi di produzione, assemblaggio, manutenzione, test.

Il caccia sarà equipaggiato da un radar Irbis Passive Electronically Scanned Array, progettato dalla Tikhomirov NIIP, una evoluzione dei radar multimodali BARS attualmente usati nei Sukhoi Su-30SM. Il radar è in grado di rilevare il target a distanze elevate, grazie anche alla maggior potenza disponibile a bordo, utilizzata per apparecchiature avioniche come ad esempio apparecchiature di guerra elettroniche.

Immagine

Riguardo l’apparecchiatura avionica, il cockpit può contare su un nuovo display CRT, head-up display, capacità digitali fly-by-wire con architettura di ridondanza quadrupla. Pertanto, i computer di bordo sono in grado di ricavare quattro differenti strategie per eseguire l’azione di controllo del volo necessaria.

Molto probabilmente il Su-30SM2 sarà dotato del nuovo missile supersonico Raduga KH-32 caratterizzato da una tangenza di 40 km, una portata di circa 1000 km e una velocità massima compresa fra 3,6 e 4,5 Mach. Insomma, si tratta di un’arma esclusiva sinora utilizzata dal bombardiere strategico supersonico Tupolev Tu-22M3.

La disponibilità di tale nuovo missile da crociera supersonico, caratterizzato da peso di 5500 kg e lunghezza di quasi 12 metri, conferisce al velivolo nuove capacità, potendo difatti colpire bersagli terrestri o navali posizionati a una distanza considerevole.

La virata verso il Su-30SM2

Almeno 130 esemplari di Sukhoi Su-30SM sarebbero già pronti presso i reparti di volo dell’aviazione russa. Tuttavia, secondo quanto previsto dal ministro della difesa russo, questi verranno sottoposti ad operazione di adeguamento alla nuova variante, ovvero Su-30SM2. Il nuovo velivolo costituirà dunque un importante passo in avanti nella generazione dei caccia russi. Entro la fine del 2020 la Russia intende firmare un accordo per la consegna dei primi 21 esemplari del nuovo caccia di famiglia Flanker.

La produzione di questo nuovo esemplare potrà sicuramente interessare in maniera diretta i paesi membri dell’organizzazione del trattato di sicurezza collettiva (CSTO), quindi Armenia, Bielorussia e Kazakistan, ma anche i paesi già in possesso di velivoli Sukhoi, ovvero Cina, Algeria, India, Indonesia, Malaysia, Vietnam, Venezuela, e Uganda.


Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: News da Mosca

Messaggio da Phant » 10 dicembre 2020, 2:55

Aviation-report.com ha scritto:
Russia: Sukhoi ha completato un altro contratto a lungo termine per la produzione dei Su-34 per il Ministero della Difesa

Il costruttore Sukhoi, parte del PJSC UAC della Rostec State Corporation, ha completato l’attuazione di un altro contratto a lungo termine per la fornitura di un lotto di cacciabombardieri Su-34 per il Ministero della Difesa russo. Dallo stabilimento aerospaziale di Novosibirsk. V.P. Chkalov, filiale della PJSC Sukhoi è uscita la macchina finale dell’ultimo lotto di produzione di questa versione.

“Abbiamo prodotto un centinaio di velivoli di questo tipo nell’interesse del dipartimento militare con un contratto a lungo termine“, ha affermato Yuri Slyusar, Direttore generale di PJSC UAC, Direttore generale della Sukhoi Company. “Quest’anno è diventato importante per noi, abbiamo completato l’adempimento dei nostri obblighi nei confronti del Ministero della Difesa in base a grandi contratti a lungo termine per la fornitura di nuove attrezzature per l’aviazione. Allo stesso tempo, abbiamo iniziato ad attuare nuovi contratti firmati nell’ambito dell’Army Forum 2020, che ci ha permesso di rinnovare le nostre imprese e dare lavoro ai nostri dipendenti in diverse regioni del Paese“.

Lo stabilimento di Novosibirsk della Sukhoi Company è oggi una delle più grandi imprese di costruzione di aeromobili nel circuito UAC. La produzione del velivolo Su-34 e delle sue versioni con capacità di combattimento avanzate fornisce all’impianto un carico di lavoro stabile per il futuro. La Russia sta sviluppando contemporaneamente anche una versione pesantemente aggiornata del cacciabombardiere, la Su-34M. Un contratto per la produzione per questo velivolo dovrebbe essere firmato nel 2021, anche se si parla già di 76 velivoli.

Spinto da due motori Lyulka AL-31FM1 da 13.500 kg, il cacciabombardiere bireattore supersonico Su-34 ha prestazioni di volo elevate, efficacia in combattimento e manovrabilità. Il design e l’ergonomia della sua cabina di pilotaggio biposto e corazzata in titanio consentono di effettuare voli a lungo raggio. L’aereo Su-34 è progettato per attaccare bersagli terrestri, aerei e di superficie in qualsiasi condizione meteorologica di giorno come di notte con armamenti missilistici aria-superficie e aria-aria a lungo raggio.

Il Su-34 ha un’autonomia massima di 4.000 km e un raggio di combattimento di circa 1100 Km, può sviluppare una velocità massima di 1.900 km/h in quota e di 1400 Km/h a livello del mare, ed è in grado di trasportare un carico utile di armi fino a 8 tonnellate. Tutte queste caratteristiche unite al sistema di rifornimento in volo e un sistema di controllo delle armi migliorato assicurano al velivolo una maggiore sopravvivenza al combattimento.


Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: News da Mosca

Messaggio da Phant » 14 gennaio 2021, 2:43

Analisidifesa.it ha scritto:
Mosca ordina 10 nuovi tanker Ilyushin Il-78MD-90A

Lo scorso 18 dicembre il Vice Ministro della Difesa Alexei Krivoruchko ha visitato la fabbrica di aerei JSC Aviastar-SP di Ulyanovsk e in quell’occasione, assieme al primo vice direttore generale dell’UAC e CEO di Ilyushin Sergey Yarkovoy, è stato firmato il contratto (nella foto sotto) per la produzione e la fornitura di 10 aerei cisterna Ilyushin Il-78M-90A per le esigenze della Forza Aerospaziale russa (VKS).

Un ordine essenziale per una forza aerea come quella russa costituita da ben 1.531 velivoli operativi ma al contempo dotata di sole 19 aerocisterne, meno dell’Arabia Saudita (22).

Ad oggi ricordiamo che l’Aviastar-SP ha realizzato un solo prototipo del tanker Il-78M-90A: si tratta del numero di serie 02-01 e numero di registrazione RF-78741 sviluppato dalla Ilyushin sulla base del nuovo aereo da trasporto militare Il-76MD-90A.

Uscito dalle linee di produzione dell’Aviastar-SP il 29 novembre 2017, questo velivolo ha effettuato il suo primo volo il 19 gennaio 2018 e fino al 25 gennaio 2018 ha effettuato altri tre voli di prova. Successivamente l’aereo è rimasto a terra per 11 mesi essendo stato sottoposto ad alcune modifiche e ai test a terra dei sistemi avionici e solo il 27 dicembre 2018 ha effettuato il suo quarto volo di prova ufficialmente accreditato come il primo nell’ambito del programma di test di volo in fabbrica.

Nel 2019 è stato infine annunciato che i test di Stato dell’Il-78M-90A sarebbero stati completati nel 2021.

L’Il-78M-90A come l’aereo da trasporto da cui deriva è dotato di quattro motori Aviadvigatel PS-90A-76 di nuova generazione con prestazioni superiori e consumi ridotti del 12-14% rispetto ai vecchi Aviadvigatel’ Solov’ëv D-30KP utilizzati sull’Il-76/78.

Anch’esso è ovviamente dotato di nuovi sistemi di volo e navigazione incluso un glass cockpit che permette di ridurre il carico di lavoro dell’equipaggio e aumentare la sicurezza del volo.

L’Il-78M-90A di cui Analisi Difesa segue costantemente lo sviluppo dal 2013 consentirà il rifornimento simultaneo in volo di due aerei da combattimento attraverso le unità di rifornimento montate sulle estremità alari e di un’unità a lungo raggio (bombardiere strategico, trasporto o compiti speciali) attraverso l’asta di coda.

L’Il-78M-90A può trasportare 91 tonnellate di carburante nei suoi serbatoi principali più altre 36 tonnellate riposte in un serbatoio ausiliario presente in stiva per una fornitura massima di 127 tonnellate di carburante trasferibile; a terra l’Il-78M-90A permetterà invece il rifornimento simultaneo di quattro velivoli pur contemplando la possibilità attraverso una conversione in loco di trasformarsi in un aereo da trasporto e se necessario persino anche in un aereo antincendio attraverso l’installazione di speciali serbatoi VAP-2.

L’Il-78M-90A sarà la prima aerocisterna totalmente “made in Russia” poiché i vecchi Il-78 “Midas” furono realizzati a suo tempo dall’azienda TAPO (Tashkent Aviation Production Association) sita in Uzbekistan.


Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: News da Mosca

Messaggio da Phant » 18 febbraio 2021, 3:19

Analisidifesa.it ha scritto:
Consegnati i primi simulatori Dinamika del Sukhoi Su-34

Il primo simulatore del cacciabombardiere Sukhoi Su-34 è stato consegnato al Centro educativo e scientifico militare (VUNTz) della Forza Aerospaziale russa di Chelyabinsk.

Il simulatore, sviluppato dalla CSTS Dinamika (azienda leader in Russia nel campo dei simulatori delle piattaforme aeree come più volte evidenziato su queste pagine), è strutturato con una fedele riproduzione dell’abitacolo del Su-34 inclusi strumentazioni e sistemi di controllo.

Il simulatore, che secondo dichiarazioni rese dal Ministero della Difesa russo è già operativo, dispone di una grafica migliorata e offre al pilota un’aumentata sensazione di realismo grazie al sistema di visualizzazione che permette di creare un’unica immagine continua e omogenea del contesto operativo simulato in cui è immerso il velivolo.


Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: News da Mosca

Messaggio da Phant » 18 febbraio 2021, 3:32

Aviation-report.com ha scritto:
La Russia schiera i caccia MiG-31BM Foxhound nell’Artico

Sullo sfondo del crescente confronto tra la Russia e la NATO nell’Artico, le forze aeree russe hanno schierato i caccia intercettori MiG-31BM Foxhound nell’arcipelago di Novaya Zemlya, chiamato anche la “terra dei venti”. Il numero esatto di aerei da combattimento schierati in questa regione settentrionale della Russia è sconosciuto, tuttavia, a giudicare dalle fotografie almeno cinque velivoli da combattimento, del 98° reggimento aereo misto, sarebbero rischierati per respingere quasi tutti gli attacchi da nord. Qui da sei anni un reggimento missilistico antiaereo, equipaggiato con il sistema S-400, è in servizio di combattimento e ora anche l’aviazione navale russa sorveglierà lo spazio aereo sopra l’Artico.

Fino a poco tempo fa, il 98° reggimento dell’aviazione navale aveva un solo squadrone di intercettori MiG-31BM. Ma nel 2019 è iniziata la formazione del secondo squadrone . Ora, mentre uno squadrone del MiG-31BM coprirà la penisola di Kola e le basi della flotta, gli equipaggi dell’altro saranno in servizio nei remoti territori del nord.

I caccia-intercettori a lungo raggio MiG-31 Foxhound sono i primi al mondo ad entrare in servizio a latitudini così elevate, nell’estremo nord, e sono rischierati sull’aeroporto di Rogachevo, sull’isola Yuzhny dell’arcipelago di Novaya Zemlya, pronti alle loro missioni di combattimento, in uno scenario dominato dal ghiaccio e dal gelo. Un mese fa circa i caccia MiG-31BM hanno assunto il servizio di combattimento per proteggere il confine russo nello spazio aereo artico e fino ad oggi non sono stati intercettati eventuali trasgressori. A breve molto probabilmente li vedremo alle prese con i quattro bombardieri strategici americani B-1B Lancer che arriveranno presto in Norvegia.

La Marina militare russa ha spiegato che con questo rischieramento valuteranno anche le capacità di combattimento e di utilizzo degli aerei da combattimento alle alte latitudini dell’Artico. I piloti acquisiscono esperienza nel decollo e nell’atterraggio negli aeroporti nelle isole dell’Oceano Artico, dove le condizioni meteorologiche avverse hanno un impatto significativo sulle capacità e sul comportamento di aerei ed elicotteri.

“Bassa temperatura dell’aria, forte vento laterale, nebbia e bassa nuvolosità, forti nevicate e altri capricci della natura possono accadere molto rapidamente, anche contrariamente alle previsioni dei meteorologi.” ha detto il servizio stampa della flotta settentrionale della Marina militare russa, che ha aggiunto che la prossima posizione ancora più a nord è la base aerea Nagurskaya nella terra di Franz Josef, ad est delle isole Svalbard. I piloti inizieranno a svolgere il servizio di combattimento lì nel prossimo futuro.

Nell’arcipelago di Novaya Zemlya i caccia intercettori Mig-31 sono accompagnati da un Tu-134 e un An-26 per la logistica, un Il-38 per i compiti di ricerca e soccorso, un Il-78 per il rifornimento in volo e un A-50 per la sorveglianza radar schierati sulla stessa base dei caccia o nei pressi di Murmansk.

La regione del circolo polare artico russo ha visto più schieramenti già nel 2020. A luglio e settembre 2020, anche la base aerea di Kamchatka, nella Russia nord-orientale, ha visto un dispiegamento di MiG-31BM. Da quella posizione, i russi hanno controllato i confini del Mare di Bering e del Polo Nord con fino a dodici MiG-31BM.

Secondo il ministero della Difesa russo, negli ultimi anni sono stati riparati o ricostruiti 19 aeroporti nella zone dell’Artico. Sulle isole di Alexander nell’arcipelago Frans-Josef e Kotelny sulle nuove isole siberiane, sono in costruzione piste da utilizzare tutto l’anno. Sono in grado di ospitare aerei da combattimento e da trasporto che supportano le basi militari costruite in questi luoghi.

Le capacità del MiG-31BM Foxhound

Gli aerei MiG-31BM Foxhound sono la versione moderna ed aggiornata del famoso caccia-intercettore supersonico a lungo raggio. È progettato per rilevare e distruggere bersagli a qualunque altitudine, di giorno come di notte e con qualsiasi condizione meteorologica. Il MiG-31BM ha un nuovo sistema di controllo degli armamenti e con l’ausilio delle stazioni radar a terra può rilevare i bersagli da una distanza massima di 320 km e di colpirli a una distanza massima di 280 km. Un solo aereo è in grado di scortare fino a dieci altri aerei ed impegnare con i missili fino a sei bersagli contemporaneamente.

Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine

Il MiG-31BM è una macchina complessa, e in linea di principio è perfettamente in grado di eseguire tutte le attività oltre il Circolo Polare Artico e di funzionare a temperature comprese tra -50 e +50. Ha una velocità massima di 2500 Km/h, un’autonomia di migliaia di chilometri aumentabile con il rifornimento in volo, un radar efficace e nuovi missili di precisione e a lungo raggio. In generale, tali velivoli saranno in grado di bloccare completamente lo spazio aereo sopra l’Artico.

Missile ipersonico russo Kinzhal

E’ importante anche ricordare che i velivoli della versione MiG-31K sono già in grado di trasportare e utilizzare anche il sistema missilistico ipersonico Kinzhal (Dagger in inglese), e come confermato da alcuni medie russi proprio il 98° reggimento dell’aviazione navale russa di Monchegorsk, insieme al 317° reggimento di Yelizovo, saranno gli utilizzatori del missile ipersonico a bordo dei propri caccia Foxhound.

Il MiG-31K è privato della capacità di utilizzare missili aria-aria, quindi molto probabilmente sarà utilizzato insieme al MiG-31BM quale velivolo di scorta. Pertanto, sembra che i futuri reggimenti aerei saranno costituiti da almeno due squadroni, uno dei quali svolgerà il ruolo di difesa aerea e protezione con i MiG-31MB e l’altro svolgerà il ruolo di attacco con i MiG-31K.

Tali reggimenti aerei dalle aree delle penisole di Kamchatka e Kola potranno agire efficacemente contro qualsiasi nemico nella maggior parte degli oceani Atlantico e Pacifico, Mar Baltico, Mare di Barents, Mare del Nord e Circolo Polare Artico, sia contro le portaerei che contro formazioni di unità navali e anfibie, nonché contro strutture di comando e controllo di un potenziale nemico.

Il missile ipersonico Kh-47M “Dagger” ha una portata fino a 2.000 km e una velocità di Mach 10-12. Come vettore di lancio viene utilizzato il caccia MiG-31K convertito che ha il compito di trasportare e lanciare il missile da un’altitudine di 12-15 km. Il missile “Dagger” accelera a velocità ipersoniche e corre lungo una traiettoria complessa verso un determinato bersaglio.




Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: News da Mosca

Messaggio da Phant » 15 marzo 2021, 1:14

Insideover.com ha scritto:
La Russia “rispolvera” il suo programma di missili aria-aria dopo 20 anni

La GosMKB “Vympel”, impresa con sede a Mosca che progetta missili aria-aria, sta finanziando la ricerca su quella che sembra essere la continuazione di un progetto per un missile a corto raggio che era stato interrotto decenni fa.

La GosMkb è stata fondata nel lontano 1949 e si è sempre occupata di armamento per aerei: è infatti l’azienda che ha fabbricato una lunga famiglia di missili, come gli R-23 e R-24 (AA-7 “Apex” in codice Nato), gli R-73 (AA-11 “Archer”), R-27 (AA-10 “Alamo”), ed R-33 (AA-9 “Amos”), nonché il vettore aria-superfice Kh-29 (AS-14 “Kedge”).

Fa parte della Tactical Missile Corporation (Ktrv), una corporazione che raccoglie diverse imprese del settore missilistico/aeronautico, stabilita in conformità con il programma federale di “ristrutturazione e sviluppo del complesso dell’industria della difesa” messo in atto tra gli anni 2002 e 2006. Si tratta, come si legge sul loro sito, di un “centro di ricerca e produzione statale” che ha come obiettivo quello del mantenimento e dello sviluppo della capacità di ricerca e produzione missilistica, fornendo capacità di difesa nazionale, mobilitazione delle risorse necessarie e produzione di sistemi d’arma basati su aerei, mezzi terrestri e marittimi.

Ora l’azienda sembra aver ripreso il lavoro sul progetto per sviluppare un successore del missile aria-aria a corto raggio R-73, dopo quasi 20 anni dalla data prevista per il suo previsto ingresso in servizio. La mancanza di un avanzato missile a corto raggio è una notevole pecca nell’inventario dei missili delle forze aerospaziali russe (Vks) ed è una lacuna e una debolezza nel catalogo di esportazioni della Tactical Missile Corporation.

Alla fine di gennaio, l’azienda ha raccolto i frutti del suo lavoro di ricerca e sviluppo condotto nel 2020, da cui sembra essere nato il progetto “izdelye 300M” (izdelye significa “prodotto” in russo).

Si tratterebbe di un ulteriore sviluppo del progetto missilistico a corto raggio K-30, o K-MD, lanciato dalla GosMKB nel 1986 come parte del suo lavoro sull’armamento per il caccia multiruolo MiG di quinta generazione, poi abbandonato nel 1994 per mancanza di fondi.

Successivamente, l’impresa ha offerto il progetto 300 mentre si occupava dell’armamento per il caccia Sukhoi Su-57 (allora conosciuto come programma Pak-Fa). Nel 2006, la società ha affermato che i nuovi missili avrebbero potuto essere pronti nel 2013, se fossero stati disponibili fondi sufficienti. Poi il programma fu “congelato”.

L’introduzione di missili moderni è cominciata solo negli ultimi anni: l’aggiornamento R-74M dell’R-73 è stato introdotto solo nel 2016. Un ulteriore sviluppo, l’R-74M2 è nelle fasi finali dei suoi test. L’R-74M include miglioramenti nella capacità di ingaggio e nel raggio di acquisizione del seeker, mentre l’R-74M2 è stato concepito per sostituire il seeker a infrarossi con uno a infrarossi per immagini e soprattutto per essere compatibile con le baie interne del Su-57.

La Russia moderna ha avuto difficoltà con lo sviluppo della tecnologia di ricerca per immagini a infrarossi. Nell’era sovietica, i sistemi di guida a infrarossi furono sviluppati e prodotti in Ucraina da quella che ora è chiamata Arsenal State Enterprise. Ora la filiale “Azov” Optical Mechanical della Tactical Missile Corporation si occupa della progettazione e produzione di seeker a immagini infrarosse. Tuttavia, lo stato degli sviluppi raggiunti dalla “Azov” rimane poco chiaro. Si tratta della stessa problematica incontrata anche per la produzione di turbine navali, che venivano costruite in Ucraina e che, soprattutto con la rottura dei rapporti tra i due Paesi, ha causato forti ritardi nelle costruzioni russe.

L’izdeliye 300M differisce notevolmente dall’R-73 avendo il design della cellula prevalentemente pulito, simile all’Advanced Short-Range Air-Air Missile (Asraam) del Regno Unito. Sono infatti assenti la sezione anteriore, le pinne di controllo e i destabilizzatori visti sugli R-73. Nella parte posteriore, invece dell’ala cruciforme dell’R-73, l’Izdeliye 300M ha quattro pinne cruciformi; nella parte anteriore, ha quelli che possono essere quattro destabilizzatori fissi a 45 gradi da ciascuna pinna. La cellula, nella parte superiore, sembra anche avere un piccolo alloggiamento che potrebbe essere per l’antenna di collegamento dati, simile a quello visto sull’R-77 (AA-12 “Adder”), un missile aria-aria a guida radar attiva a medio raggio. L’inclusione di un collegamento dati consentirebbe al missile di essere lanciato prima che il suo seeker si agganci al bersaglio, con l’aereo che fornisce aggiornamenti durante il volo del missile. Una possibilità che consentirebbe di utilizzare appieno le prestazioni di raggio migliorate del 300M.

Secondo la GosMKB, un altro missile a corto raggio ha eseguito “circa 30 test di lancio” nel 2020 come parte delle valutazioni statali, ovvero la fase finale dei test prima che il missile venga approvato per la produzione in serie su vasta scala. L’annuncio si riferisce probabilmente al missile R-74M2 (izdeliye 760), che ha iniziato le prove l’8 aprile 2016 e nel luglio 2019 è stato sottoposto a valutazioni statali sul Su-57. L’R-74M2 è un ulteriore sviluppo dell’R-74M in servizio oggi, avendo però la sezione trasversale ridotta in modo che possa essere montato all’interno delle baie armamenti del Su-57.

Le restanti informazioni fornite dalla società sul suo lavoro di ricerca e sviluppo per il 2020 sono molto generali. I tipi di armi non vengono nominati e vengono definite solo le categorie. Nella classe dei missili aria-aria a lungo raggio, viene detto che uno dei missili “ha completato i test preliminari nella misura sufficiente affinché la documentazione di costruzione ottenga la lettera O”. Nel gergo dell’industria della difesa russa, la lettera O denota il permesso di creare un lotto iniziale di missili. La GosMkb potrebbe riferirsi a un missile pesante di nuova generazione, l’izdeliye 810, destinato al trasporto interno del caccia Su-57. Questo vettore, mai presentato al pubblico, ha iniziato i test di lancio il 6 luglio 2017.

L’introduzione in servizio – oltremodo lenta a seguito di innumerevoli ritardi – del nuovo caccia di sesta generazione di Sukhoi sembra quindi aver accelerato lo sviluppo di nuovi missili aria-aria, che mancavano, per quanto riguarda il corto raggio, dagli arsenali russi da almeno 20 anni. Un ritardo ormai non più tollerabile anche in considerazione del mercato estero, che sino a quando non sarà entrato in servizio il nuovo 300M può affidarsi solo su costruzioni occidentali e cinesi.


Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: News da Mosca

Messaggio da Phant » 19 marzo 2021, 2:12

Analisidifesa.it ha scritto:
Il “drone-kamikaze” russo KYB completerà i test entro il 2021

Il 22 febbraio, il gruppo Kalashnikov, sotto il controllo del governo russo, ha annunciato che i test del nuovo “drone-kamikaze” (o munizione circuitante) KYB, sviluppato da Zala Aero, filiale del gruppo Kalashnikov, saranno completati entro il 2021.

Il velivolo è progettato per impattare contro obiettivi nemici con un carico utile di 3 chili di esplosivo volando tra gli 80 e i 130 chilometri orari con un’autonomia di 30 minuti.

Il bersaglio può essere programmato in base alla posizione o alle sue caratteristiche inclusa una semplice immagine che indurrebbe il software del KYB a cercare sul campo di battaglia proprio quella tipologia di bersaglio.

Secondo Rostec, la società madre del gruppo Kalashnikov, il KYB misura meno di un metro di lunghezza, ha un’apertura alare di 1,20 metri ed è completamente “silenzioso” ed è molto difficile da contrastare con i tradizionali sistemi di difesa aerea.

Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa russa TASS, che cita funzionari dell’azienda, diversai paesi del Medio Oriente hanno già espresso il loro interesse per questo nuovo drone-kamikaze.

Dopo il vasto impiego da parte degli azeri nel conflitto in Nagirno-Karabakh il mercato delle loitering munitions sembra essersi molto ampliato.


Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: News da Mosca

Messaggio da Phant » 19 marzo 2021, 2:26

Aviation-report.com ha scritto:
Rostec ha consegnato il primo Tu-160M Blackjack modernizzato per i test preliminari

La UAC – United Aircraft Corporation della Rostec State Corporation ha consegnato il primo bombardiere strategico modernizzato Tu-160M per i test preliminari. Questo Tu-160M ​​con i nuovi motori NK-32 serie 02 continuerà a svolgere il programma di test presso la base di sviluppo e test di volo Tupolev a Zhukovsky vicino a Mosca.

L’aereo è decollato dallo stabilimento di Kazan Aviation pilotato dall’equipaggio sotto la guida dell’Honored Test Pilot della Federazione Russa Anri Naskidyants. La UAC ha commentato che i sistemi e le apparecchiature hanno funzionato senza nessun problema.

“Il nuovo vettore missilistico Tu-160M ​​è dotato di nuovi motori NK-32-02 e di apparecchiature di bordo aggiornate, che hanno migliorato le caratteristiche del velivolo di base. L’aereo ha superato con successo i test di fabbrica. Oggi, il nuovo bombardiere strategico è stato trasferito alla base di test di volo di Tupolev per la preparazione per la fase successiva dei voli di test“, ha dichiarato la Rostec Aviation.

All’inizio di novembre 2020 il primo esemplare sperimentale del bombardiere strategico Tupolev Tu-160M aggiornato da un velivolo standard ma dotato di nuovi motori NK-32-02, era decollato dall’aerodromo dello stabilimento aeronautico Gorbunov a Kazan. La United Aircraft Corporation aveva affermato che durante il volo erano stati testati i sistemi generali aggiornati e le apparecchiature radio elettroniche di bordo ed erano state valutate le prestazioni del nuovo motore NK-32 della serie 02 prodotti dalla United Engine Corporation. Il motore Kuznetsov NK-32 era già il motore più grande e potente mai montato su un aereo militare con 55.000 libre di spinta. La nuova versione NK-32-02 ne migliora sia le prestazioni che l’efficienza.

A questi si aggiungono la modernizzazione del controllo e gestione del carburante e dei motori. Il bombardiere sarà in grado di volare per 12.000 chilometri (almeno 1000 in più rispetto al suo predecessore) senza rifornimento di carburante. Il secondo esemplare sperimentale del Tupolev-160M ​​è in fase di test a terra presso la stazione di test dell’impianto aeronautico Gorbunov a Kazan. Anche questo aereo è stato convertito da un Tupolev-160 standard costruito in precedenza.

Come affermato a fine 2020, il primo esemplare di nuova produzione del bombardiere strategico profondamente aggiornato Tupolev Tu-160M ​​Blackjack effettuerà il primo volo nel 4° trimestre del 2021, aveva detto alla TASS una fonte del complesso industriale della difesa russa. “Il prossimo anno andrà in volo il primo aereo di nuova produzione“, aveva detto la fonte, quando gli è stato chiesto dei progressi nello sviluppo del Tupolev Tu-160M.

Il bombardiere strategico russo Tu-160M modernizzato

Il Tu-160M ​​è un bombardiere strategico profondamente modernizzato con capacità nucleare, il più grande e potente aereo supersonico con geometria alare variabile nella storia dell’aviazione militare. Il Tupolev Tu-160M ​​è in grado di raggiungere velocità fino a 2000 km/h.

La decisione di riprendere la produzione della versione aggiornata del Tu-160 è stata presa nel 2015. Il 2 febbraio 2020 il primo Tu-160M ​​Igor Sikorsky sostanzialmente aggiornato e convertito da una versione Tu-160 standard, ha eseguito il suo primo volo. Era dotato di motori standard nuove apparecchiature di volo e navigazione, sistema di comunicazione e controllo del volo e radar.

Questa profonda modernizzazione del bombardiere strategico russo ne farà aumentare l’efficacia e le prestazioni di oltre il 60% grazie all’aggiornamento e all’ampliamento dei sistemi avionici, di navigazione, di difesa e di comunicazione. Il Tu-160M inoltre sarà dotato di un nuovo sistema di comando e controllo, il cui vantaggio sarà la capacità di raccogliere, elaborare e trasmettere le informazioni di volo da un unico sistema, a questo si aggiungerà la possibilità di utilizzare i missili da crociera a lungo raggio come il missile da crociera Kh-101 / Kh-102 (variante nucleare) con una portata stimata da 2.700 a 5.000 chilometri insieme a nuovi tipi di armi.

Il bombardiere strategico supersonico Tu-160 Blackjack è il più grande aereo con ali a geometria variabile ed uno dei più potenti aerei da combattimento al mondo. Nel 2015, il presidente russo Vladimir Putin aveva annunciato il programma di aggiornamento del Tu-160 a causa dei ritardi nel progetto del bombardiere strategico stealth di prossima generazione PAK-DA (Prospective Aviation Complex for Long-Range Aviation). Per inciso, anche il PAK DA dovrebbe essere dotato del motore Kuznetsov NK-32 02.

Il Tu-160M2 è il primo nuovo aeromobile prodotto nell’ambito del programma di profonda modernizzazione delle forze armate russe e degli aerei da combattimento dell’aviazione strategica e a lungo raggio. Il roll-out della nuova versione del Tu-160 era avvenuta il 16 Novembre 2017 dagli stabilimenti industriali al Kazan Aviation Plant.


Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: News da Mosca

Messaggio da Phant » 26 marzo 2021, 17:38

Analisidifesa.it ha scritto:
Nuovi lanci del missile ASM Kh-32 dal Tupolev Tu-22M3

Un bombardiere strategico supersonico russo Tupolev Tu-22M3 ha condotto in febbraio test di lancio dei nuovi missili da crociera Raduga Kh-32 (o X-32); a rivelarlo all’agenzia RIA Novosti è stata una fonte del complesso militare – industriale.

«Un Tu-22M3 appositamente modificato ha effettuato diversi lanci di missili da crociera Kh-32, un’arma che costituirà la base della variante modernizzata del Backfire nota come Tu-22M3M. Tali test – ha dichiarato la fonte – si sono svolti nell’ambito di una serie di collaudi sui nuovi sistemi d’arma presso un poligono di Stato. Le caratteristiche del missile sono state confermate e la precisione nella neutralizzazione dell’obiettivo è stata estremamente elevata.»

Il missile Kh-32 è destinato principalmente a distruggere obiettivi terrestri e navali, incluse le portaerei le cui attuali difese aeree avrebbero «una bassa probabilità di intercettarlo» secondo la fonte russa.

Analisi Difesa ne ha parlato nel 2016, quando le notizie giunte da Mosca parlavano di collaudi terminati e del contestuale ingresso in servizio per questa nuova arma sviluppata a metà degli anni ’80 e interrotta per mancanza di finanziamenti come numerosi altri sistemi d’arma in concomitanza con la fine dell’URSS.

Versione profondamente aggiornata del Kh-22 questo missile da crociera, che può essere armato sia con una testata convenzionale che nucleare, dovrebbe raggiungere la considerevole velocità di Mach 4.5/5 adottando un nuovo sistema di navigazione che combina i dati GLONASS-GPS e la mappatura radar del terreno al fine di raggiungere livelli estremamente elevati di precisione.

Inoltre, il Kh-32 disporrebbe del doppio della portata del Kh-22 e quindi sarebbe in grado di colpire un bersaglio a circa mille chilometri di distanza dal velivolo lanciatore.

Il missile risulterebbe difficile da intercettare con i sistemi antiaerei e i caccia intercettori poiché è in grado di raggiungere una quota di 40.000 metri per poi giungere in picchiata ad altissima velocità e con un angolo estremamente ripido sul il bersaglio.


Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: News da Mosca

Messaggio da Phant » 7 aprile 2021, 17:54

Analisidifesa.it ha scritto:
Addestramento al combattimento aereo per i piloti russi dei Sukhoi Su-34

Il programma di addestramento standard per i piloti del cacciabombardiere Sukhoi Su-34 (“Fullback” per la NATO) sarà ampliato e gli equipaggi del “Platypus” (ornitorinco a becco d’anatra, nomignolo dovuto alla forma schiacciata del muso dell’aereo, noto anche come “Hellduck”) verranno addestrati a condurre combattimenti aerei ad alta quota e a velocità supersoniche, come ha riferito l’agenzia di stampa Izvestia citando una fonte del dipartimento della Difesa russo.

Non solo bombe e missili aria-terra dunque per questo velivolo ma anche missili a medio e lungo raggio che gli consentiranno di intercettare caccia e bombardieri nemici.

In questo modo le sessioni di addestramento all’interno della Forza Aerospaziale (VKS) permetteranno al Su-34 di difendersi da solo, soprattutto sulle lunghe distanze o quando sarà impossibile chiedere copertura ai caccia in particolari missioni d’interdizione.

L’abbattimento del Su-24 avvenuto il 24 novembre 2015 ad opera di due F-16 turchi era stato un primo grido d’allarme che aveva accelerato questa decisione all’interno dei vertici della VKS attraverso l’adozione di missili aria-aria a corto e medio raggio, ma dopo pochi mesi questa pratica fu interrotta per utilizzare daccapo i Su-34 esclusivamente come bombardieri di prima linea.

Di recente invece, alcuni reparti di volo del Su-34 appartenenti al Distretto Militare Centrale hanno condotto per la prima volta un’azione di intercettazione di un velivolo nemico simulato negli strati inferiori della stratosfera (a circa 15.000 metri di quota), a velocità supersoniche e senza l’ausilio dai sistemi di difesa aerea terrestri.

Il Su-34 è stato spesso mostrato con missili aria-aria a corto raggio R-73 o col più potente R-27 a guida radar semi-attiva a medio raggio ma il velivolo è in grado di utilizzare anche l’ultima versione dell’R-77 (nota come R-77-1 o RVV-SD), in grado di colpire bersagli aerei fino a 110 chilometri di distanza.

Considerando che di recente la Difesa ha firmato un contratto con la KTRV (JSC Tactical Missile Weapons Corporation) del valore di oltre 800 milioni di dollari per l’acquisto di diverse migliaia di questi missili, la sua massiccia implementazione consentirà di superare la carenza di tali armi e al contempo di equipaggiarne non solo gli squadroni di caccia Su-57, Su-35 e Su-30SM, ma anche altri modelli di aerei incluso il Su-34.

Un velivolo del resto presente nella VKS in circa 130 esemplari, senza contare l’inizio della produzione in serie del primo lotto di 23 aerei modernizzati Su-34M dove si prevede che entro il 2027 la consegna di almeno 76 nuovi aerei che porterà il numerico a non meno di duecento Su-34.

Un numero che tiene conto anche della necessità, in un futuro non troppo lontano, di radiare i vecchi Su-24 “Fencer” ancora presenti nei reparti della VKS e dell’Aviazione di Marina in poco meno di 300 esemplari.

«Nonostante il fatto che il Su-34 sia un bombardiere di prima linea con un raggio d’azione notevole, il velivolo ha le capacità di un caccia;» – ha dichiarato il tenente generale Valery Gorbenko, ex comandante della 4^ Armata della Forza Aerea – «…non c’è niente di particolarmente difficile in questo perché già dai tempi del Sukhoi Su-17 ci esercitavamo ad abbattere bersagli aerei. Certamente questi velivoli non sono chiamati a svolgere funzioni di difesa aerea, ma dovranno essere in grado di difendersi durante le missioni di combattimento.»

«Stiamo parlando di un potente aereo supersonico in grado di operare fino a 15.000 metri di quota e per questo motivo sarà in grado di utilizzare missili aria-aria quando sarà il caso.» – ha proseguito Gorbenko – «Il Su-34 è abbastanza manovrabile, può eseguire tutte le acrobazie aeree e persino condurre un combattimento aereo ma ovviamente è più pesante dei caccia ideati per questa specificità e questo dovrà essere preso in considerazione quando si addestreranno gli equipaggi. Se un Su-34 vola con un pieno carico di bombe, sarà certamente più impegnativo affrontare un dogfight.»

Mentre scriviamo inoltre, giunge a tal proposito notizia da Mosca dell’addestramento dei Su-34 di stanza nella regione aerea di Chelyabinsk all’elaborazione di manovre aeree al combattimento e di disimpegno: – «Durante le manovre di combattimento – ha affermato il servizio stampa del Distretto militare centrale – il sovraccarico in cabina di pilotaggio ha raggiunto i 7 G. Il programma di volo consentirà ai piloti istruttori del reggimento dell’aviazione di Chelyabinsk di preparare i piloti allo svolgimento dei combattimenti aerei con la distruzione di bersagli volanti della categoria dei caccia.»

Il Su-34 iniziò a essere progettato alla fine degli anni ’80 sulla base del caccia Su-27 ereditando i potenti motori a turbogetto AL-31F che consentono all’aereo di superare la barriera del suono e che ad alta quota lo accelerano fino a una velocità di 1900 km/h e inoltre il velivolo ha ricevuto una stazione radar multifunzionale avanzata Sh-141 in grado di rilevare non solo bersagli terrestri, ma anche aerei.

Come il Su-24 che è chiamato a sostituire, il Su-34 è costituito da un abitacolo a posti affiancati ma possiede una cabina decisamente più confortevole resa necessaria dalla più ampia autonomia: all’interno esiste persino un riscaldatore di alimenti in lattina, una piccola toilette (in realtà una sorta di pappagallo) e uno spazio tecnico che consentirebbe il riposo di uno dei due membri d’equipaggio.

L’aerodinamica derivata dal Flanker ne consente certamente un miglior disimpegno in azioni aria-aria rispetto a quelle del Su-24 e inoltre l’elettronica di bordo e i sistemi di autoprotezione sono più avanzati rispetto a quelli del “Fencer” progettato nella prima metà degli anni ’60 come aereo da interdizione supersonica a bassa quota.

Dall’inizio delle operazioni russe in Siria il Su-34 è stato costantemente utilizzato in quel teatro bellico diventando il principale operatore nell’utilizzo delle armi di precisione aria-suolo. Durante le ostilità più intense contro l’ISIS fino a 14 Su-34 sono stati impiegati contemporaneamente in missioni dalla base aerea di Khmeimim (Latakya).


Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: News da Mosca

Messaggio da Phant » 1 maggio 2021, 18:16

Analisidifesa.it ha scritto:
Altius, Orion, Okhotnik e Molnya: le commesse per i droni di Mosca

Il Ministero della Difesa russo ha firmato un contratto con l’azienda Ural Civil Aviation Plant di Kazan per la fornitura di un lotto pilota di droni multiruolo pesanti a lungo raggio Sokol “Altius-RU“.

Lo ha riferito l’ufficio stampa del Ministero dell’Industria e del Commercio della Repubblica del Tatarstan secondo cui il velivolo senza pilota entrerà in produzione nell’anno in corso poiché: – «Nell’ambito dell’attuazione del contratto statale per lo sviluppo del drone pesante Altius-RU la JSC Ural Civil Aviation Plant di Kazan ha completato con successo la chiusura della cosiddetta fase tecnica di progettazione. Motivo per cui è stato firmato un contratto statale per la produzione e la fornitura di un primo lotto pilota del suddetto sistema UAV.»

Il drone da ricognizione a lungo raggio Altius appartenente alla categoria MALE (Medium Altitude, Long Endurance) è considerato a tutti gli effetti l’omologo dello statunitense MQ-9 Reaper.

Sviluppato dall’OKB Sokol (precedentemente noto come Simonov Design Bureau) e Tranzas e successivamente trasferito per gravi inadempienze contrattuali alla JSC Ural Civil Aviation Plant (UZGA), è stato ideato per eseguire missioni da ricognizione, attacco e Guerra Elettronica (EW) per conto dell’Aeronautica e della Marina.

Il programma è iniziato nel 2011 e finora sono stati realizzati 3 prototipi; è stato presentato per la prima volta al pubblico attraverso un modello sperimentale in occasione del Forum russo Army-2015 e ha volato per la prima volta nell’agosto del 2019.

Secondo le dichiarazioni rese dal costruttore l’Altius ha un peso di 3 tonnellate, un’apertura alare di 28,5 metri ed è in grado di trasportare fino a 2 tonnellate di carico bellico a 10.000 km di distanza e ad una quota massima di 12.000 metri. Dotato di un design ad ala lunga con due motori turboelica sotto l’ala e una coda a forma di V, la sua cellula è praticamente quasi interamente realizzata in compositi.

Dall’Altius al Kronshtadt Orion, (nella foto sopra) un altro drone più volte trattato su Analisi Difesa e noto per la sua partecipazione al conflitto siriano: – «La società Kronshtadt – ha dichiarato lo scorso mese il CEO dell’impresa Sergey Bogatikov in occasione di una visita del Ministro della Difesa russo all’azienda – fornirà nell’anno in corso alle Forze Armate della Federazione Russa almeno sei o sette complessi di droni d’attacco Orion “Inokhodets”»: ogni complesso comprende una stazione terrestre di controllo più tre droni Orion.

Relativamente all’UCAV sviluppato dal bureau Sukhoi, l’S-70 Okhotnik (nelle foto a lato e sotto), il Ministero della Difesa russo ha ordinato altri tre prototipi (nel dettaglio il secondo, il terzo e il quarto) che saranno realizzati dalla NAPO di Novosibirsk, azienda nota per la realizzazione del cacciabombardiere Sukhoi Su-34.

La dichiarazione resa da una fonte del settore industriale della Difesa russa all’agenzia RIA Novosti spiega che gli esemplari in questione riceveranno alcune modifiche rispetto al prototipo iniziale che vola già da qualche anno in specifici test di collaudo di volo e operativi.

La fonte ha rivelato infatti che i miglioramenti riguarderanno in particolare i sistemi di apparecchiature radioelettroniche di bordo e gli elementi strutturali della cellula e solamente il terzo e il quarto esemplare costituiranno la versione definitiva per la produzione seriale.

Nonostante questo – fa presente la fonte – già dal secondo prototipo si potrebbero osservare alcune modifiche esteriori che quasi certamente aiuteranno alla riduzione della firma radar e IR (ad esempio attraverso una particolare copertura dello scarico di tipo piatto e annegato nella fusoliera tutt’ala e con il bordo d’uscita a dente di sega considerando che, lo ricordiamo, al momento nel primo prototipo questo appare totalmente scoperto).

Secondo i programmi in corso con la Difesa russa i tre esemplari saranno poi assegnati in sequenza ai test di volo durante il biennio 2022-2023, mentre ricordando le dichiarazioni rese dal capo dell’UAC Yuri Slyusar nell’agosto dello scorso anno, la società prevede di iniziare le consegne in serie degli Okhotnik alla VKS solo a partire dal 2024 e produzione in serie dell’S-70 inclusi nel programma statale sugli armamenti per il 2024-2033.

L’accelerazione evidente del programma di ricerca e sviluppo richiesto dalla Difesa russa al progetto dell’UCAV di Sukhoi corrisponde evidentemente ad una più ampia copertura dei ruoli assegnati rispetto a quelli preventivati dagli analisti a suo tempo: le operazioni d’interazione tra il drone e il caccia Su-57 (e non solo) sono note da tempo ma è notizia recente che i vertici russi starebbero lavorando alla realizzazione di tattiche speciali per l’uso dei reggimenti aerei misti di Su-57 e S-70 e del resto i voli di coppia tra i due velivoli sono già stati testati a partire dal 2019.

Il ruolo dell’S-70 potrebbe evolversi verso quello dell’intercettore al fine di neutralizzare non soltanto gli aerei da combattimento avversari ma anche le piattaforme da ricognizione, gli aerei radar AEW o le aerocisterne, giustificando così l’integrazione e le contestuali prove di lancio dei missili aria-aria a corto e medio raggio (R-73/74 e R-77).

In effetti dall’inizio del programma il gruppo russo Concern Radio-Electronic Technologies (KRET) ha cercato di capitalizzare sull’UCAV le soluzioni avioniche già sviluppate sul Su-35 e le soluzioni di guerra elettronica che utilizzano la tecnologia DRFM per la guerra elettronica nonché parte del sistema radar sviluppato per il Su-57.

Già al MAKS 2015 la stessa KRET presentò un modello di UCAV che integrava un radar dotato di un’antenna sul bordo anteriore in banda X oltre a molti altri (in banda L) distribuiti su tutto il velivolo e per questo destinati allo scopo di rilevare piattaforme stealth e velivoli AEW.

Persino lo stesso IRST del Su-57 (101 KS-V) consentirebbe al drone-gregario di designare il suo bersaglio in modo discreto attraverso l’uso del sensore passivo del velivolo leader. L’impiego di Intelligenza Artificiale da parte degli UCAV consentirebbe di automatizzare l’analisi delle vulnerabilità nemiche e la sequenza delle manovre di attacco ad un ritmo insostenibile per un pilota impegnato in combattimento.

L’Okhotnik potrebbe in un certo senso moltiplicare le capacità d’attacco di nuova generazione della Forza Aerospaziale russa che prevede di ricevere 76 Su-57 entro il 2027, numero che potrebbe tuttavia moltiplicare notevolmente le proprie potenzialità offensive attraverso l’associazione con l’S-70.

Secondo l’Izvestia sarebbe allo studio l’associazione di 2 o 3 squadroni di Su-57 operanti assieme ad uno squadrone di S-70 ampliando le capacità di combattimento della flotta russa

3_4_Molnyia (002)Durante la recente visita del ministro della Difesa, Sergei Shoigu, agli stabilimenti della Kronshtadt è stato rivelato l’ultimo drone d’attacco russo noto con nome di “Molniya” (fulmine) impiegabile come drone con compiti ISR o come loitering munition (Drone suicida) colpendo il bersaglio con una carica esplosiva.

Le caratteristiche del nuovo velivolo (nelle foto a lato e sotto) sono: peso 60 kg, lunghezza 1,5 m, apertura alare 1,2 metri, velocità: 650 km/h, testata/carico utile dai 5 ai 7 kg, portata di circa 200 km, modalità di guida laser – optronica – Glonass o radar; il Molniya adotta un design di tipo stealth attraverso l’applicazione di numerose tecnologie che contribuiscono alla riduzione della traccia radar e della sua firma termica: un rivestimento speciale sulla fusoliera, un ugello di scarico piatto, una presa d’aria nella parte superiore della fusoliera e un’ala pieghevole a scomparsa sotto la fusoliera.

Il Molnya può essere impiegato in sciami di decine di droni a basso costo gestiti da intelligenza artificiale per saturare qualsiasi sistema di difesa aereo.

L’attacco dello sciame di droni (o drone swarm) è l’ultimo ritrovato delle future dottrine militari ed è proprio la soppressione e la saturazione della difesa aerea nemica uno dei compiti principali del Molniya che potrà essere trasportato in otto esemplari dal Su-57 o diversamente comandato in ben 10 esemplari da un drone madre noto col nome di “Grom” (tuono), nella foto sotto, il cui mock-up è stato mostrato in occasione della passata edizione del Forum Army-2020.

I Molniya saranno in costante comunicazione (e scambio dati) tra di loro e sarà possibile scambiare i ruoli tra i vari membri dello stormo: dal passaggio-scambio del ruolo di leader fino al cambio di mansioni in volo; grazie all’intelligenza artificiale i compiti assegnati verranno svolti dal gruppo senza costante comunicazione col velivolo madre.

La Russia è in ritardo nello sviluppo dei moderni UAV poiché l’inclusione di questi mezzi nelle dottrine militari e il loro relativo sviluppo è iniziato decisamente dopo rispetto a Stati Uniti e ad altri paesi occidentali ma si è risvegliata dal torpore tecnologico dopo il conflitto con la Georgia nel 2008.

Mosca è corsa ai ripari contando sul know-how esistente dato che diversi bureau sovietici in passato si erano cimentati con i teleguidati (MiG, Tupolev, Yakovlev, Lavochkin, etc.), ma parliamo di un’epoca in cui la parola drone era ancora lontana e mai lontanamente associabile a velivoli armati operativi. Da allora è iniziata la realizzazione di sistemi di varie categorie e tipologie, inclusi mezzi supersonici.


Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: News da Mosca

Messaggio da Phant » 29 maggio 2021, 2:08

Analisidifesa.it ha scritto:
Continua il potenziamento aereo russo nell’Artico

Fonti della Difesa russa hanno rivelato a Izvestia che quest’anno verranno testati diversi tipi di aerei militari nella regione artica, inclusi cacciabombardieri Sukhoi Su-34, caccia Sukhoi Su-35 e aerei anfibi Beriev Be-200.

Le operazioni consentiranno così di testare le disponibilità e l’affidabilità di questi velivoli a operare nell’Artico e nell’area della rotta del Mare del Nord.

In precedenza ad esempio i Su-34 non erano stati stanziati nell’Artico ma nel 2016 l’allora comandante della Flotta del Nord, il Vice Ammiraglio Nikolai Evmenov, affermò che un’unità di Su-34 e un paio di aerei cisterna Il-78 potevano essere schierati sull’arcipelago della Terra di Francesco Giuseppe al fine di aumentarne il raggio d’azione.

Una novità assoluta per gli aerei anfibi Beriev Be-200 ordinati in sei esemplari dal Ministero della Difesa russo e che contano sulla particolare possibilità di poter operare sia da terra che dall’acqua e dunque assolvere egregiamente funzioni SAR (ricerca e soccorso) e ASW (antisom).

Il primo esemplare che è stato consegnato il 14 luglio presso l’859° Centro di addestramento dell’Aviazione navale di Yeysk è già stato trasferito nella terra di Alessandra, un’isola che fa parte appunto dell’arcipelago della Terra di Francesco Giuseppe.

Come ampiamente ribadito su questi spazi, con la creazione del Comando strategico Congiunto della Flotta del Nord nato alla fine del 2014 (il quinto distretto militare della Federazione russa), è stato deciso di ripristinare ben 18 basi aeree nell’Artico da Murmansk a Pevek.

Inizialmente tali basi erano state ideate per la gestione degli aerei da trasporto ma recentemente alcune di loro sono state completamente ricostruite e hanno ricevuto notevoli potenziamenti atti ad ospitare una più ampia categoria di velivoli militari.

In tal senso il programma più ampio è stato realizzato sull’isola di Alessandra con una spresa di oltre 4 miliardi di rubli (45 milioni di euro). Lo scorso anno infatti il Ministero della Difesa ha annunciato che la pista semipreparata della base aerea di Nagurskoye – così come mostrato sul nostro canale Telegram – era stata ricostruita e trasformata in una pista operativa per tutto l’anno.

In precedenza si trattava di una striscia di terra non asfaltata e utilizzabile solo d’inverno, ora che la sua lunghezza è stata aumentata da 2,5 km a 3,5 km e rifatta con lastre di cemento potrà operare qualsiasi tipo di aeromobile in ogni stagione.

Un lavoro simile infine è in corso anche presso l’aeroporto di Temp sull’isola di Kotelny: dopo la costruzione di un sito di atterraggio temporaneo nel 2013 è stato lanciato un progetto del valore di oltre 5 miliardi di rubli (56 milioni di euro) per trasformarla in una pista operativa per ogni tipologia di velivoli.


Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: News da Mosca

Messaggio da Phant » 27 giugno 2021, 2:47

Analisidifesa.it ha scritto:
Missili ipersonici Kh-47M2 Kinžal per i Sukhoi Su-34 russi

La Russia punta a imbarcare i missili ipersonici KH-47M2 Kinžal (pugnale) sui velivoli da combattimento Sukhoi Su-34 modernizzati (Su-34M).

Si tratta della realizzazione di una nuova variante del cacciabombardiere Su-34 che può facilmente trasportare, oltre alle armi convenzionali, anche questo missile ipersonico in grado di distruggere obiettivi strategici: secondo le valutazioni di Mosca sarebbe sufficiente un solo missile Kh-47M2 per infliggere seri danni ad una portaerei indicato generalmente come il bersaglio ideale di quest’arma.

Come ampiamente trattato su questa rubrica, il principale e al momento esclusivo vettore di questo missile supersonico è una variante speciale del MiG-31 ribattezzata a tal proposito MiG-31K, versione destinataria di alcune modifiche elaborate dal team Mikoyan capeggiato dall’ingegner Vladimir Barkovsky.

Non si tratta solo di modifiche strutturali (rimozione delle APU per i missili aria-aria o potenziamento del punto d’attacco ventrale), ma anche elaborazioni tecniche al fine di trasformare questo aereo da caccia intercettore puro a velivolo d’attacco.

Tuttavia nelle Forze Aerospaziali russe di questa piattaforma non sembrerebbero esserne disponibili più di una decina di esemplari.

L’uso dei missili ipersonici Kinžal da parte dei cacciabombardieri Su-34 è stato valutato insieme all’impiego di quest’arma sui bombardieri aggiornati Tupolev Tu-22M3M e Tu-160M2 così come illustrato in passato da Analisi Difesa, ma la gestione del Kinžal da parte del Su-34 è certamente più interessante per l’ampia disponibilità futura di queste piattaforme che consentirà di schierare un numero elevato di missili ipersonici in grado di colpire con successo bersagli a distanze fino a 1.500-2.000 chilometri.

Secondo i rapporti di approvvigionamento infatti, saranno costruiti 76 Su-34M con la previsione di realizzare da 8 a 14 velivoli ogni anno fino al 2027 e con le prime unità entrate nella fase di assemblaggio già dalla seconda metà dello scorso anno.

Il Kinžal è una versione modificata del missile balistico tattico (superficie-superficie) a corto raggio 9K720 Iskander-M, capace di una velocità massima di 7.000 km/h ed entrato in servizio nelle Forze Armate russe nel 2006.

Il Kinžal, così come trattato dal nostro webmagazine nel 2018, è stato rivelato dal presidente russo Vladimir Putin durante il noto discorso all’Assemblea Federale assieme ad altri quattro tipi di armi che garantirebbero un vantaggio strategico sugli Stati Uniti.


Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: News da Mosca

Messaggio da Phant » 19 luglio 2021, 2:26

Analisidifesa.it ha scritto:
La Forza Aerospaziale Russa riceverà entro l’anno i primi Sukhoi Su-34M

Il Ministero della Difesa russo ha comunicato che entro la fine del 2021 consegnerà i primi 8 cacciabombardieri aggiornati Sukhoi Su-34M, Codice NATO “Fullback”, ad un Reggimento aeronautico del Distretto Militare Centrale.

Nel dettaglio il destinatario finale dei primi nuovi Fullback sarà lo Squadrone di ricognizione del 2° Reggimento di aviazione mista con sede presso la 6980^ Base Aerea Guardie (numero unità militare 69806), di stanza presso l’aeroporto di Chelyabinsk-Shagol, nella regione di Chelyabinsk.

Questo reggimento che fa parte della 21^ Divisione di Aviazione Mista della 14^ Armata delle Forze Aeree e di Difesa Aerea opera attualmente con gli aerei da ricognizione Sukhoi Su-24MR, mentre gli altri due rimanenti squadroni del reggimento sono stati riequipaggiati con i cacciabombardieri Su-34 tra il 2017 e il 2019 al fine di consentire la radiazione dei più vecchi Sukhoi Su-24M “Fencer”.

Il personale di volo e tecnico del Reggimento destinatario dei nuovi velivoli Su-34M è alle prese con la fase di riqualificazione presso il Centro di formazione, impiego e addestramento al combattimento (4° TsBP i PLS) di Lipetsk.

La nuova variante Su-34M, come ampiamente trattato da Analisi Difesa in passato, fa parte del programma di sviluppo del Fullback focalizzato principalmente sull’esecuzione dei compiti di ricognizione attraverso l’installazione di speciali pod da ricognizione sviluppati in tre varianti: UKR-RT (ELINT), UKR-OE (con sensori optoelettronici) e UKR-RL (radar), in grado secondo i costruttori di rilevare emissioni radar, segnali radio e persino comunicazioni tra telefoni cellulari a centinaia di chilometri di distanza.

L’aggiornamento include ovviamente anche l’avionica e l’integrazione di ulteriori armi ad alta precisione inclusi i missili da crociera Kh-101 e Kh-102 e probabilmente anche dei moderni missili ipersonici KH-47M2 Kinžal.

Ricordiamo infine che nel giugno dello scorso anno il Ministero della Difesa russo aveva concordato i dettagli del contratto per un nuovo lotto di Fullback: si trattava di 20 cacciabombardieri Su-34 da consegnarsi nei successivi tre anni a cui si sarebbero aggiunti altri 76 velivoli nella nuova variante Su-34M da consegnarsi entro la fine del 2027.

A questo punto è intuibile che la prima serie di 20 Su-34 sarà costruita rispondendo ai requisiti del nuovo Su-34M considerando il fatto che il Ministero della Difesa russo aveva autorizzato la NAPO di Novosibirsk ad avviare i preparativi per la loro produzione in serie ancor prima della firma ufficiale del contratto stesso.


Immagine Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: News da Mosca

Messaggio da Phant » 19 luglio 2021, 2:27

Analisidifesa.it ha scritto:
Nuovi “flares” russi sviluppati da Technodinamika

La holding russa Technodinamika facente capo alla Rostech State Corporation ha sviluppato i nuovi flares L376-2 Yagel (“Muschio”) per i dispenser di contromisure utilizzati dai velivoli militari russi.

Presentato per la prima volta in occasione della recente Esposizione Internazionale di Armi ed Equipaggiamento Militare MILEX-2021 di Minsk, il nuovo sistema di flares, secondo il costruttore, è due volte più efficace rispetto alle controparti straniere in termini di tempo operativo, intensità radiante e grado di protezione che offre al velivolo, ma soprattutto è idoneo a proteggere gli aerei dai missili aria-aria più avanzati in grado solitamente di riconoscere e ignorare i tradizionali flares che seguono una scia aerodinamica dietro l’aereo lanciatore.

Quando viene rilevata una minaccia l’aereo spara munizioni-esca per disorientare i sistemi di guida e deviano i missili nemici, ma lo “Yagel” viene sparato nella stessa direzione in cui si muove l’aereo stesso, il che consente, secondo l’azienda russa, di ingannare i sistemi di puntamento intelligenti dei missili nemici prima che raggiungano il bersaglio. Il pilota può inoltre decidere se sparare un’esca alla volta o l’intero set in una salva in meno di un secondo.

«Quando le nuove munizioni-esca vengono utilizzate in combinazione con tecniche avanzate di guerra elettronica e tattiche – ha riferito Rostech – possiamo ridurre significativamente la possibilità che i missili aria-aria e terra-aria nemici IR e con guida ottica e sistemi di puntamento cinematici vadano a colpire il velivolo” – ha commentato Igor Nasenkov, Direttore Generale della holding Technodinamika.

“Lo Yagel progettato in calibro 50 mm può essere utilizzato nelle migliori condizioni ad altitudini fino a 20.000 metri e a velocità fino a 1.500 km/h; può essere utilizzato come parte di vari sistemi di protezione e non vi sono sistemi analoghi in Russia.»

Secondo i portavoce del Rostech Armaments Cluster presente al MILEX-2021 un certo numero di aeronautiche straniere avrebbe già mostrato un immediato e discreto interesse per il nuovo prodotto che è stato sviluppato nel dettaglio dal Research Institute of Applied Chemistry (NIIPH), parte della holding Technodinamika.


Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Rispondi

Torna a “Aircraft Corner”