NATO Air Policing

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Messaggio da Phant » 11 giugno 2020, 3:35





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Re: NATO Air Policing

Messaggio da Phant » 17 giugno 2020, 17:13





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Re: NATO Air Policing

Messaggio da Phant » 6 luglio 2020, 17:56

Insideover.com ha scritto:
F-35 italiani intercettano aerei russi nei cieli di Islanda

Decollo su allarme per gli F-35 dell’Aeronautica Militare impegnati nell’operazione Northern Lightning II nei cieli di Islanda. In un comunicato stampa del 3 luglio l’Arma Azzurra fa sapere che due coppie di velivoli di quinta generazione ridislocati a Keflavik per l’attività di Air Policing della Nato sono dovuti decollare in “scramble” per intercettare velivoli “provenienti dal mar di Norvegia”.

L’ordine di decollo rapido è stato lanciato dal Combined Air Operations Centre (Caoc) Nato con sede ad Uedem (Germania) e quindi gestito dal Control & Reporting Center (Crc) di Keflavik.

Si tratta della prima missione di alpha scramble per i caccia intercettori italiani impegnati nell’operazione di sorveglianza dello spazio aereo nord europeo.

L’attivazione dei velivoli F-35A in Quick Reaction Alert (Qra) è stata richiesta in quanto alcuni velivoli non identificati si stavano dirigendo verso lo spazio aereo islandese.

Leggiamo nel comunicato dell’Aeronautica che una prima coppia di velivoli italiani, decollati in pochi minuti, ha raggiunto l’area di interesse e, in accordo alle procedure Nato, ha effettuato l’identificazione degli assetti provenienti dalla Norvegia.

Un’ulteriore coppia di velivoli è decollata successivamente a protezione dello spazio aereo, effettuando attività di pattugliamento in circolo, impegnati in una attività chiamata Combat Air Patrol (Cap), al fine di assicurare un rapido intervento qualora gli assetti già identificati avessero interessato lo spazio aereo di competenza. Così almeno si legge nella versione ufficiale, che è un modo “militare” di dire che la seconda coppia è decollata per fornire ulteriore copertura vista la numerosa ed “eterogenea” presenza di velivoli intrusi, come vedremo a breve.

L’Aeronautica Militare non riporta la nazionalità dei velivoli in avvicinamento alla Adiz (Air Defense Identification Zone) islandese ma sappiamo, grazie a uno stringato comunicato del Ministero della Difesa russo emesso lo stesso giorno, che si tratta di velivoli della Vks, l’aeronautica militare di Mosca. Si legge infatti che “tre aeromobili Tu-142 della flotta settentrionale hanno completato un volo programmato sulle acque neutrali del mare di Barents, i mari della Norvegia e l’Atlantico nord-orientale”. La missione dei pattugliatori marittimi Bear F, così è definito il Tupolev Tu-142 in codice Nato, è durata 12 ore e in alcune parti della loro rotta, gli aerei russi sono stati scortati da caccia F-16 norvegesi e da aerei F-35 dalla base aerea di Keflavik.

La scorta per il volo dei Tu-142 della Flotta Settentrionale è stata fornita da MiG-31 come parte del programma di addestramento al combattimento per gli equipaggi dei velivoli coinvolti nell’operazione. Il Cremlino fa sapere anche che sulla rotta di volo di ritorno, gli equipaggi dei quadriturboelica antisommergibile hanno fatto rifornimento in volo da un’aerocisterna Il-78.

L’Aeronautica Militare Italiana partecipa con continuità all’Interim Air Policing, attività svolta dalla Nato sin dagli anni ’50 che consiste nella continua sorveglianza dello spazio aereo Nato e nell’identificazione di tutte le eventuali violazioni integrando i rispettivi dispositivi di difesa aerea dei Paesi membri dell’Alleanza, sin dal 2004 con le missioni in Slovenia, reiterate poi anche in Albania a partire dal 2009, Montenegro dal 2018, ed in particolare è già stata impegnata in Islanda per cinque volte dal 2013 a oggi, oltre ad aver operato in missioni di Enhanced Air Policing a favore dei Paesi membri del fianco orientale quali Bulgaria, Romania ed Estonia.

In quest’ultimo caso si è trattato di un potenziamento dell’attività di sorveglianza dello spazio aereo, prevalentemente con l’impiego dei velivoli F-2000 Eurofighter.

L’operazione Northern Lightning II vede impiegati, per la seconda volta in Islanda, i velivoli F-35A del 32esimo Stormo di base ad Amendola (Foggia). Il primo schieramento dei cacciabombardieri stealth di quinta generazione a Keflavik risale a settembre del 2019: in quella occasione i sei F-35 con le coccarde tricolori sono stati impegnati per tre settimane nei cieli islandesi appoggiati da C-130J e aerocisterne KC-767 rispettivamente della 46esima Brigata aerea di Pisa e del 14esimo Stormo di Pratica di Mare che hanno fornito il supporto logistico; per la sicurezza a terra è stato impiegato un team costituito da personale del 16esimo Stormo “Fucilieri dell’Aria” dell’Aeronautica Militare di Martina Franca (Taranto) mentre la sicurezza dei voli di trasferimento è stata garantita dal pattugliatore P-72 del 41esimo Stormo con compiti Sar (Search and Rescue).

Proprio durante quella missione i nostri F-35 hanno raggiunto un’importante certificazione operativa: la cosiddetta Full Operational Capability (Foc). Questo traguardo ha permesso all’Italia di essere il primo Paese della Nato a utilizzare gli F-35 in condizioni operative. La missione di Air Policing per preservare l’integrità dello spazio aereo Nato in Islanda si rende necessaria in quanto, come noto, Reykjavik non dispone di proprie Forze Armate (eccezion fatta per un corpo di Guardia Costiera) e pertanto delega la sua difesa agli altri Paesi dell’Alleanza Atlantica.

Questa seconda Northern Lightning II durerà circa due mesi per i sei caccia F-35 dell’Aeronautica, che sono arrivati a Keflavik il 7 giugno scorso, quando col primo alzabandiera è cominciata ufficialmente la missione. Dal punto di vista operativo non cambia nulla rispetto alla missione dell’anno scorso, ma la differenza della tempistica di impiego, più lunga rispetto a quella precedente, certifica che i nostri velivoli sono pienamente maturi e in grado di effettuare operazioni in modo efficace anche in teatri distanti, senza considerare poi l’ulteriore testimonianza della capacità dell’Aeronautica Militare di fornire sostegno logistico in modo continuo ai suoi assetti dislocati “fuori sede”.

Un lavoro importante, che fornirà ulteriori credenziali politiche all’Italia nel consesso dell’Alleanza, e che viene svolto, lo ricordiamo, in tempi di pandemia, quindi con particolari protocolli sanitari da osservare. Misure che in ambito militare rappresentano una sfida che non è così scontato si possa vincere, come dimostrano i focolai di Covid19 scoppiati a bordo di unità navali statunitensi nel recente passato.


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Re: NATO Air Policing

Messaggio da Phant » 20 dicembre 2021, 1:37

Aviation-report.com ha scritto:
L’Italia prende il comando della missione NATO (enhanced) Air Policing in Romania con gli Eurofighter dell’Aeronautica Militare

L’Aeronautica Militare ha preso il posto della Royal Canadian Air Force presso la base aerea di Mihail Kogalniceanu, in Romania, dopo una cerimonia di consegne avvenuta lo scorso 15 dicembre 2021. Quattro velivoli da combattimento Eurofighter dell’Aeronautica Militare sono arrivati ​​alla base aerea di Mihail Kogalniceanu, in Romania, per un dispiegamento di quattro mesi nell’ambito della missione potenziata (enhanced) di polizia aerea della NATO, assumendo la responsabilità dall’aeronautica militare canadese.

Il distaccamento Eurofighter dell’Aeronautica Militare è quindi pronto a condurre missioni potenziate di Air Policing insieme alle controparti rumene su MiG-21 nell’ambito della missione denominata “Task Force Air Black Storm” che ha già certificato la FOC (Full Operational Capability) e che, agli ordini del Col. Morgan Lovisa, contribuirà alla sicurezza dello spazio aereo del Paese dell’Europa orientale al fianco dei rumeni.

“Sono felice di dare il bentornato alla nostra Air Task Force dalle loro intense e proficue operazioni in Romania come parte della missione rafforzata di polizia aerea della NATO. I membri delle forze armate canadesi si sono integrati molto bene con i nostri alleati della NATO nella regione, inclusa la Romania che ci ha gentilmente ospitato fianco a fianco con i nostri alleati della NATO, con il nostro personale e i velivoli CF-188 Hornet che hanno contribuito a fornire misure di sicurezza e deterrenza della NATO nella regione dal 2014. Auguriamo al personale dell’Aeronautica Militare italiana tutto il meglio mentre assumono i compiti di polizia aerea sulla base aerea di Mihail Kogălniceanu“, ha affermato il Generale Wayne Eyre, Capo di Stato Maggiore della difesa canadese.

Questa missione fa parte del contributo italiano alle misure di sicurezza e deterrenza della NATO. Queste misure dimostrano la determinazione collettiva degli alleati, la natura difensiva della NATO e aiutano a scoraggiare la minaccia di aggressione contro gli alleati della NATO.

“La missione di polizia aerea della NATO è una parte vitale della difesa collettiva, che funge da spina dorsale per l’Alleanza. Dimostra la coesione degli alleati per difendere e scoraggiare qualsiasi potenziale minaccia che tenti di mettere a rischio le nostre nazioni. Fornisce 24 ore su 24, 7 giorni su 7 sicurezza e protezione dello spazio aereo sui paesi membri utilizzando il comando e il controllo aereo, i sistemi di sorveglianza e controllo aereo e gli aerei di allarme per la reazione rapida, supportati nelle rispettive basi aeree dai paesi dei nostri alleati“, ha affermato il Tenente Generale Fernando De la Cruz, Comandante del CAOC (Combined Air Operations Centre) di Torrejón.

“Le Forze Aeree italiane hanno una vasta esperienza nella difesa dei cieli della NATO. In Romania, i 140 militari e i 4 aerei Eurofighter Typhoon, che costituiscono la Task Force Air Black Storm, potenziano il personale e i velivoli delle Forze Aeree rumene che assicurano il servizio di polizia aerea. Il rafforzamento tramite la missione di polizia aerea della NATO, attraverso il rafforzamento delle capacità nazionali con quelle alleate, è diventata la nuova normalità all’interno dell’Alleanza quando si tratta di dimostrare la sicurezza per i suoi membri e consolidare la posizione deterrente e difensiva. La Romania, un alleato chiave sul fianco orientale, contribuisce alla difesa dello spazio aereo della NATO nella regione del Mar Nero, e il suo contributo viene rafforzato con ulteriori capacità aeree britanniche, canadesi, italiane, portoghesi e spagnole, in un sistema a rotazione per assicurare la stabilità regionale, che contribuisce al mantenimento della sicurezza euro-atlantica complessiva“, ha detto il Generale Daniel Petrescu, Capo di Stato Maggiore della difesa rumeno.

Il Generale di Divisione Aerea Francesco Vestito, in rappresentanza del Comandante del COVI (Comando Operativo di Vertice Interforze) e del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare ha ricordato che l’attività che si sta svolgendo in Romania rientra in una più ampia operazione di Air Policing che, dal 2014, assicura, 24 ore su 24 365 giorni all’anno, la sicurezza dello spazio aereo della NATO, e ha ringraziato il personale per il lavoro fin qui svolto sottolineando come l’operato degli uomini e delle donne dell’Aeronautica Militare in questi contesti rafforzi il prestigio e il ruolo che l’Italia riveste all’interno della NATO.

La missione della TFA “Black Storm”, la cui lead è assegnata al 36° Stormo di Gioia del Colle, ha come obiettivo, infatti, di concorrere all’integrità dello spazio aereo della Romania rafforzando l’attività di sorveglianza normalmente svolta dai MiG-21 della Forṱele Aeriene Romậne, con un dispositivo di difesa integrato con i velivoli Eurofighter 2000, provenienti dal 4°, 36°, 37° e 51° Stormo dell’Aeronautica Militare.

L’attività della Task Force Air consentirà, inoltre, di condurre attività operative finalizzate a rafforzare la cooperazione e quindi l’interoperabilità tra gli assetti nazionali e quelli della Host Nation (HN), nonché dei contingenti alleati presenti nell’area d’interesse, in analogia a quanto già perseguito dall’Aeronautica Militare italiana in Islanda, in Bulgaria, nei Paesi Baltici.

In Romania oltre agli Eurofighter italiani, sono giunti anche gli F-15 americani. I velivoli statunitensi sono atterrati a Campia Turzii, per operare fianco a fianco con i loro ospiti e con il distaccamento Eurofighter italiano presso la base aerea di Mihail Kogalniceanu dal 18 al 22 dicembre 2021. Le forze aeree italiane, rumene e statunitensi voleranno insieme durante questo periodo per proteggere e salvaguardare lo spazio aereo alleato. Questo dispiegamento pianificato è focalizzato sull’assicurare la presenza aerea alleata nella regione del Mar Nero, migliorare le relazioni multinazionali e migliorare l’interoperabilità tra gli alleati.

La Romania

La Romania è entrata a far parte della NATO il 29 marzo 2004 in seguito alla decisione presa al vertice di Praga, nel novembre 2002. Lo stesso giorno, la Romania ha iniziato a condurre missioni di polizia aerea nell’ambito del sistema integrato di difesa aerea della NATO, supportato da CRC Baloteşti.

Come sappiamo l’aeronautica militare rumena gestisce due tipi di caccia, il MiG-21 e l’F-16, per difendere il proprio spazio aereo in base agli accordi nazionali e in collaborazione con il Combined Air Operation Center di Torrejón, in Spagna. I velivoli da combattimento della Romania conducono l’intero spettro di missioni e cooperano con tutti gli alleati, in particolare con la vicina Bulgaria e i distaccamenti di caccia della NATO schierati a rotazione sul proprio territorio.

“L’F-16 ha iniziato le missioni di polizia aerea della NATO dal 2019. Stiamo eseguendo questa missione in alternanza con il Mig-21 LanceR schierato presso la base aerea Mihail Kogalniceanu. L’F-16 offre capacità avanzate per le missioni di polizia aerea per l’aeronautica rumena, entrando a far parte della comunità F-16 della NATO. Ha aumentato significativamente le nostre capacità con tempi di risposta migliorati e sensori e avionica nuovi od aggiornati. Questo ci dà la possibilità di eseguire missioni di polizia aerea sul Mar Nero e in tutto lo spazio aereo della NATO integrandoci perfettamente con altri membri della NATO“, ha dichiarato il Maggiore Alexandru Pavelescu, pilota di F-16 presso la 86 Air Base.

La 86 AFB ha una grande responsabilità al confine orientale dello spazio aereo della NATO, essendo responsabile della conduzione della QRA con gli F-16 di Fetesti e con i MiG-21 Lancer di Mihail Kogalniceanu. Inoltre, un secondo squadrone della 71 AFB di Campia Turzii è coinvolto nell’Air Policing con velivoli MiG-21 LanceR.


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Re: NATO Air Policing

Messaggio da Phant » 2 gennaio 2022, 0:18

Aviation-report.com ha scritto:
Operazione Reassurance 2021: gli F-18 Hornet canadesi in Romania per la NATO Air Policing

Lo scorso mese di novembre ci siamo recati in Romania per trascorrere una giornata con il personale dell’aviazione militare canadese, la Royal Canadian Air Force, impegnato nell’operazione Reassurance 2021 con i velivoli da combattimento CF-188 Hornet. La missione canadese si è svolta nell’ambito del potenziamento (enhanced) della NATO Air Policing in Romania e sul fianco est dell’Alleanza. Il distaccamento canadese è stato sostituito pochi giorni fa da quello della nostra Aeronautica Militare con quattro caccia Eurofighter Typhoon.

La Romania rientra tra quei paesi dell’ex Patto di Varsavia i quali dopo la fine dell’alleanza con l’Unione Sovietica, hanno visto un progressivo ridimensionamento del loro potenziale di difesa aerea. Dopo la messa in servizio del programma LanceR, iniziato nel 1993 e concluso nel 2003 con l’ultima consegna, la Romania aggiornò 110 MiG 21 tra monoposto e biposto, ad opera della rumena Aerostar in collaborazione con l’israeliana Elbit Systems, con lo scopo di aggiornarne l’avionica e i sistemi d’arma e aumentarne cosi l’interoperabilità e compatibilità con gli standard delle altre forze aeree NATO.

Nei primi anni il programma si dimostrò efficace, portando i MiG 21 LanceR rumeni al pari dei velivoli di tante altre forze aeree NATO. Poi però, col passare degli anni, sia per il progressivo avanzamento tecnologico dei sistemi di difesa, sia soprattutto per la sempre più difficile disponibilità di parti di ricambio per i MiG 21, il potenziale aereo rumeno andava progressivamente riducendosi, fino ad avere una decina di velivoli in condizioni operative per ciascuno dei due Squadron, basati a Campia Turzii e Mihail Kogalniceanu.

A questo punto la Romania decise per l’acquisto di 12 F-16 AM/BM dal Portogallo sotto il programma Peace Carpathian, con l’intenzione di acquistarne altri 36 per poter rimpiazzare tutta la flotta di MiG 21, ma le limitazioni finanziarie rappresentano il principale ritardo in tale programma. Alla stato attuale, una dozzina di MiG 21 LanceR e 12 F-16 rumeni non sono sufficienti per garantire la totale difesa aerea di un paese che presenta circa 225 km di coste sul mar Nero e dista meno di 400 Km dalla Crimea, ora russa.

Considerando che nonostante la fine della Guerra Fredda, laddove lo spazio aereo russo si fonde con quello NATO, le incursioni da parte di caccia e ricognitori russi nello spazio aereo NATO, si stavano facendo sempre più frequenti, fino a 60-70 incursioni all’anno, la NATO nel 2014 decise di costituire una Task Force per garantire la sicurezza dello spazio aereo rumeno e bulgaro, rischierando velivoli di altri paesi NATO per aumentare la polizia aerea nella regione, cosi come accadeva già nei paesi Baltici.

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I CF-188 Hornet della Royal Canadian Air Force nell’Operazione Reassurance

L’operazione Reassurance è il contributo del Canada nel garantire le misure di sicurezza dello spazio aereo rumeno e nel fornire un deterrente verso le invasioni russe dello spazio aereo alleato, e rappresenta la capacità e la volontà di rispondere rapidamente alle crisi internazionali e di lavorare fianco a fianco con la NATO in Europa, dimostrando la solidità dell’alleanza atlantica.

Come contributo all’operazione Reassurance, il Canada ha rischierato dal 1 Settembre 2021 al 30 Novembre 2021 sulla base di Mihail Kogalniceanu, vicino a Costanza, sei velivoli CF-188 Hornet e 150 uomini e donne tra piloti e personale di terra, con lo scopo di aumentare le capacità di Air Policing dell’aviazione rumena. Questa è la sesta volta che il personale e mezzi canadesi si alternano con altri paesi NATO nella difesa dello spazio aereo rumeno, la prima volta nel 2014 a Campia Turzii, successivamente nel 2017, 2018, 2019, 2020 e adesso sempre a Mihail Kogalniceanu.

I velivoli e il personale rischierato nella missione del 2021 appartengono al 409th Tactical Fighter Squadron basato a Cold Lake, Alberta, sotto il 4th Wing, ma fa parte della missione anche personale di altre basi canadesi, sia dell’aviazione, ma anche Marina ed Esercito, dimostrando la versatilità e lavoro di squadra della Royal Canadian Air Force.

Durante l’operazione, il piloti canadesi svolgono missioni di QRA (Quick Reaction Alert) e missioni di addestramento al fianco dei velivoli rumeni, per aumentarne le capacità di polizia aerea. Questo include pattugliamenti continui nello spazio aereo rumeno e se necessario intercettazioni di velivoli che violano lo spazio aereo senza autorizzazione.

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Il programma di cooperazione e addestramento congiunto inizia da formazioni di volo basiche per poi procedere con manovre di combattimento simulato 2 vs 2 e nella condivisione di tattiche di combattimento, tra i CF-188 canadesi e F-16 e MiG 21 rumeni, per poi ulteriormente aumentare a formazioni di 4 velivoli contro 4 velivoli in composizioni miste canadesi e rumene.

Parlando col comandante della missione, Lt. Col. Corey Mask, del 409th TFS, ci racconta di non poter scendere nei dettagli di quanti e quali velivoli russi sono stati intercettati in queste settimane di attività, ma ci conferma che i velivoli canadesi sono stati intensamente impegnati in Scramble reali.

Ci conferma che le competenze canadesi sono limitate allo spazio aereo rumeno senza autorità in quello ucraino, ma i primi passi di cooperazione con l’aviazione ucraina si sono avuti recentemente nell’esercitazione Joint Endeavour, e ci racconta che “… operare in Europa ci ha fornito un esperienza unica, le procedure sono differenti, gli spazi aerei sono disposti in modo diverso rispetto a come siamo abituati in Nord America, cosi come i controlli e pure le condizioni meteo, e tutto questo ha offerto un importante opportunità formativa per i nostri piloti che non avevano ancora operato nei cieli d’Europa. Integrarsi all’interno della rete di Comando e Controllo NATO, contribuire ad aumentare il livello di difesa e polizia aera di un paese alleato e difendere il fianco sud-est dell’alleanza è un grande privilegio e ci rende fieri di partecipare nella risposta attiva a una delle minacce del mondo reale.”

Anche il Canada sarà uno degli utilizzatori dell’ F-35, ma per adesso, il CF-188 sta rispondendo assolutamente in modo adeguato alle esigenze difensive del Canada e lo farà ancora per diversi anni.


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Re: NATO Air Policing

Messaggio da Phant » 9 gennaio 2022, 1:06




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Re: NATO Air Policing

Messaggio da Phant » 29 gennaio 2022, 1:49

Aviation-report.com ha scritto:
La NATO rafforza la difesa aerea della Bulgaria con gli F-35A olandesi

La Royal Netherlands Air Force dispiegherà due aerei da combattimento di quinta generazione F-35A in Bulgaria in aprile e maggio per supportare le attività di polizia aerea della NATO nella regione del Mar Nero. Le forze armate olandesi hanno in programma di schierare due dei suoi moderni aerei da combattimento stealth F-35 e personale di supporto in Bulgaria nell’ambito della missione Quick Reaction Alert di polizia aerea potenziata della NATO.

“Tutti gli sforzi sono volti a ridurre l’escalation della situazione attraverso il dialogo e la diplomazia. In definitiva, questo è nell’interesse di tutte le parti coinvolte. Allo stesso tempo, è importante essere preparati allo scenario indesiderabile se i colloqui dovessero fallire“, ha affermato Kajsa Ollongren, Ministro della Difesa dei Paesi Bassi.

Questa sarà la prima volta che la Difesa olandese schiererà gli F-35 in una missione all’estero. Inoltre i Paesi Bassi sono il primo alleato ad impiegare aerei da combattimento di quinta generazione in questa missione nel sud-est dell’Europa, sottolineando il loro contributo alla difesa collettiva della NATO.

In patria, i caccia F-16 della Royal Netherlands Air Force hanno condotto il servizio di polizia aerea della NATO sopra l’area del BENELUX con l’aviazione belga dal 2017. I Paesi Bassi hanno schierato i loro F-16 per guidare il servizio di polizia aerea baltica della NATO nel 2005 e nel 2017 e hanno aumentato la missione in 2014.

A fine dicembre 2021 l’Olanda aveva ufficialmente dichiarato il raggiungimento della capacità operativa iniziale (IOC) con lo squadrone di F-35A. Ciò ha significato la possibilità da parte della Difesa olandese di schierare un’unità fino a 4 velivoli da combattimento stealth di quinta generazione F-35 con personale ed equipaggiamento in qualsiasi parte del mondo per un breve periodo di tempo.

L’Olanda ha ricevuto il primo F-35A alla fine del 2019. L’aereo è il successore dell’F-16 Fightning Falcon che sarà sostituito da un totale di 46 F-35 fino alla fine del 2024. Infatti entro questa data tutti i 48 Fighting Falcon olandesi saranno dismessi e a quel punto l’F-35A sarà l’unico jet da combattimento in carico alla Reale Aeronautica Olandese.

In tutta Europa, oltre 60 jet della NATO sono sempre in allerta, pronti a rispondere a voli militari non previsti, così come ad aerei civili che perdono la comunicazione con i controllori del traffico aereo per qualsiasi motivo, dai problemi tecnici al dirottamento. La NATO ha due centri operativi, uno in Germania che copre il nord Europa e uno in Spagna che copre il sud, che controllano i movimenti aerei in tutta Europa.

Ricordiamo anche che l’Italia nel 2021 aveva rischierato quattro suoi aerei invisibili F-35A in Estonia nel Baltico nell’ambito della missione NATO Baltic Air Policing segnando la prima volta dell’impiego dei caccia F-35 a protezione dei cieli del fronte orientale dell’Alleanza Atlantica. Si è trattato, inoltre, di un ulteriore primato per l’Italia e per l’Aeronautica Militare in questo ambito, dopo che nel 2019 gli F-35 di Amendola furono i primi in Europa ad operare nella missione di air policing a protezione dei cieli islandesi.


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Re: NATO Air Policing

Messaggio da Phant » 10 febbraio 2022, 1:22

Analisidifesa.it ha scritto:
Typhoon italiani e tedeschi in Romania

Tra la fine di febbraio e i primi di marzo gli F-2000 della Task Force Black Storm opereranno in sinergia con i Typhoon del Taktisches Luftwaffengeschwader 74 tedesco.

L’attività rientra in un programma di collaborazione bilaterale tra i due Paesi che, condividendo lo stesso sistema d’arma, stanno promuovendo una sempre più stretta collaborazione secondo il concetto del “plug & fight”.

I tre Eurofighter Typhoon tedeschi opereranno all’interno della missione eAPA-S (Enanched Air Policing Area South) a guida italiana contribuendo, per un breve periodo, al servizio di QRA (Quick Reaction Allert), svolto in modalità congiunta con mezzi, personale e piloti misti appartenenti alle due Forze Aeree.

Oltre a migliorare l’interoperabilità tra assetti alleati, il “plug & fight” offre la possibilità per promuovere sinergie capacitive in ottica di ottimizzazione delle risorse e dei mezzi a disposizione in contesti deployable. L’arrivo dei tre velivoli tedeschi, supportato dalle strutture operative e logistiche garantite dalla Task Force Black Storm, permetterà infatti alla Lutwaffe di contenere nel complesso il footprint logistico integrandosi nel contingente italiano, minimizzando i tempi di set-up e beneficiando delle infrastrutture esistenti per un rapido build-up capacitivo.

Attività come questa rappresentano una novità assoluta in ambito nazionale mentre nel contesto NATO troviamo un altro precedente che ha visto i tedeschi e gli inglesi assicurare congiuntamente il servizio di allarme, sempre in missioni di Air Policing e con i velivoli Typhoon.

Iniziative come queste non sarebbero possibili senza la spiccata interoperabilità di impiego e l’elevata standardizzazione in termini di procedure tecniche e operative dell’F-2000 che si sta dimostrando, sempre di più, un programma maturo e altamente versatile.

“Attività come queste” precisa il comandante della Task Force Black Storm “garantiscono un ritorno addestrativo e operativo importante perché ci permetterà di scambiare con i colleghi tedeschi le nostre esperienze. L’F-20000, in quanto sistema d’arma, è ormai maturo come dimostrano i numerosi ambiti di impiego in cui è chiamato ad operare e attività come queste sono un’ulteriore opportunità di crescita. La nostra missione in Romania” aggiunge il colonnello “è quella di rafforzare le capacità della difesa aerea di questo Paese così come previsto dagli accordi tra i Paesi membri della NATO.

Oltre alla missione che ci è stata affidata stiamo lavorando con le altre forze aeree, in particolare con quella rumena e in questo caso quella tedesca, per aumentare le nostre capacità operative e al tempo stesso rafforzare il livello di interoperabilità tra gli assetti degli altri Paesi della NATO.


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Re: NATO Air Policing

Messaggio da Phant » 29 marzo 2022, 23:49

Aviation-report.com ha scritto:
La RAF schiera gli Eurofighter in Romania per rafforzare la risposta della NATO alla crisi Russia-Ucraina

I jet Typhoon FGR4 e il personale della Royal Air Force si stanno schierando in Romania per unirsi alla missione di lunga data della NATO Air Policing per la regione del Mar Nero. I 4 jet Typhoon dispiegati dal 3rd Squadron (Fighter) sono normalmente basati a RAF Coningsby e condurranno la missione di polizia aerea della NATO dalla base aerea di Mihail Kogalniceanu sulla costa rumena del Mar Nero dove affiancheranno gli otto Eurofighter italiani e i sei tedeschi, portando la flotta in allerta NATO a ben diciotto Eurofighter.

La missione è supportata da 150 membri del personale della RAF con sede presso la RAF Wittering che formano il quartier generale di un Expeditionary Air Wing (EAW). Il personale ha recentemente intrapreso una formazione presso il Centro di formazione operativa della RAF Leeming.

La polizia aerea è un’operazione puramente difensiva e una missione NATO permanente iniziata nel 1961 durante la Guerra Fredda. La missione garantisce la sicurezza e l’integrità di tutti gli spazi aerei dei membri dell’Alleanza NATO. Lo spazio aereo è monitorato da centri operativi e laddove si valuta che sia necessaria un’intercettazione, gli aerei della NATO possono essere fatti decollare come parte di un avviso di reazione rapida. Il Regno Unito sostiene la Romania aumentando le proprie capacità.

Il dispiegamento della RAF in Romania è stato supportato dal personale dello squadrone logistico n. 1 e dello squadrone di trasporto meccanico n. 2, parte della forza di supporto della RAF costituita nel 2020. Entrambi gli squadroni hanno preparato e trasportato attrezzature e rifornimenti per mantenere e sostenere i jet Typhoon durante la missione.

Operazione Biloxi è il nome britannico della missione di polizia aerea della NATO: è la quarta volta dal 2017 che la RAF la conduce. La missione NATO migliora la polizia aerea nazionale condotta dall’aviazione rumena e vedrà i Typhoon della RAF impiegati nella missione Quick Reaction Alert che viene condotta regolarmente nel Regno Unito. I Typhoon britannici sono supportati dagli aerei di rifornimento aria-aria della RAF Voyager della RAF Brize Norton, che offrono carburante aggiuntivo per i caccia consentendo così una maggiore portata e resistenza, mostrando la portata della potenza aerea britannica per supportare la missione di difesa della NATO.


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Re: NATO Air Policing

Messaggio da Phant » 4 maggio 2022, 0:51

Aviation-report.com ha scritto:
L’Italia schiera i velivoli da combattimento F-35 in Islanda a difesa dei confini settentrionali della NATO

Un distaccamento di moderni jet da combattimento stealth F-35A e personale dell’Aeronautica Militare sarà dispiegato in Islanda per due mesi per supportare gli sforzi di polizia aerea della NATO nell’estremo nord dei confini dell’Alleanza Atlantica. La missione di routine e già programmata da tempo avrà compiti addestrativi ed operativi e fornirà velivoli intercettori per supportare la sorveglianza aerea dello spazio aereo islandese con l’obiettivo di mantenerlo sicuro.

Basati presso la base aerea di Amendola, in Italia, i moderni caccia F-35A si stanno preparando per il loro prossimo dispiegamento di due mesi in Islanda, alleato della NATO, per la missione di sorveglianza e protezione dello spazio aereo islandese e dell’Alleanza Atlantica. L’autorità sui caccia ricadrà sull’Allied Air Command della NATO e il Northern Combined Air Operations Center a Uedem, in Germania, controllerà tatticamente le operazioni del distaccamento.

“Dopo essere stata il primo alleato a schierare i caccia di quinta generazione in una missione NATO all’estero, l’Italia dimostra una elevata capacità sostenuta di fornire moderni aerei da combattimento alle operazioni dell’Alleanza“, ha affermato il colonnello Gianmarco Di Loreto, comandante della Task Force Air F-35A italiana in Islanda. “I nostri aerei F-35A hanno già maturato una notevole esperienza internazionale partecipando alle missioni di Air Policing della NATO in Islanda, ma anche in Estonia. Il personale ha anche svolto l’attività nazionale di QRA dalla propria base e continuerà ad addestrare gli equipaggi per proteggere i cieli nazionali e dell’Alleanza“, ha aggiunto il colonnello Di Loreto.

Secondo la leadership della guardia costiera islandese, l’operazione NATO in corso in Islanda è specifica e unica. Data la sua posizione geografica, gli alleati, in collaborazione con le autorità islandesi, hanno convenuto che l’accordo appropriato per aiutare a mantenere lo spazio aereo islandese sicuro e protetto è quello di mantenere una presenza periodica di aerei da combattimento della NATO con base presso la base aerea di Keflavik. L’obiettivo della missione, in tempo di pace, è svolgere addestramento ed esercitazioni di volo di routine affinché l’Alleanza soddisfi i requisiti e la necessità dell’Islanda di rimanere preparata, monitorare e gestire il suo spazio aereo in tempo di pace.

Il distaccamento dell’Aeronautica Militare italiana è composto da più di 130 uomini e donne e da quattro caccia F-35A tra cui piloti, personale di terra, personale di supporto e di protezione delle forze armate. Questo è il terzo dispiegamento di caccia italiani di quinta generazione in Islanda dopo il 2019 e il 2020. In precedenza, l’Italia aveva sostenuto la missione con l’Eurofighter Typhoon per salvaguardare lo spazio aereo islandese nel 2013, 2017, 2018 e 2019.

Gli F-35A del 32° Stormo sono stati impiegati per la prima volta in Islanda nell’operazione Northern Lightning I nel 2019. Inoltre l’Aeronautica Militare partecipa con continuità all’Interim Air Policing della Slovenia, dal 2004, dell’Albania, a partire dal 2009, del Montenegro dal 2018, ed è già stata impegnata in Islanda per cinque volte a partire dal 2013, oltre ad aver operato in missioni di Enhanced Air Policing a favore dei Paesi membri del fianco orientale quali Bulgaria, Romania ed Estonia. In questo ultimo caso si è trattato di un potenziamento dell’attività di sorveglianza dello spazio aereo, riducendo così i costi e massimizzando l’efficienza, prevalentemente con l’impiego dei velivoli F-2000 Eurofighter.

In particolare nel rischieramento terminato alla fine del mese di Luglio 2020 per oltre sei settimane l’Italia aveva provveduto all’integrità dello spazio aereo della NATO con l’impiego di sei velivoli caccia F-35A, rafforzando la sorveglianza dei cieli dell’Islanda che, come abbiamo detto, non possiede una difesa aerea autonoma. In questa occasione ò’attività operativa sviluppata dalla Task Force aveva visto impegnati i velivoli per oltre 380 ore di volo, con più di 20 Tango Scramble (decolli rapidi addestrativi) mantenendo un grado di efficienza prossimo al 100%.

Numerose erano state, inoltre, le attività addestrative – scramble e “slow mover interception” – svolte a fianco di componenti di altre nazioni: la Royal Danish Air Force, la Marina Danese e assetti aerei della Navy Francese e degli Stati Uniti d’America. Inoltre gli F-35A unitamente ad una componente del personale, si erano direttamente rischierati presso la base aerea di Marham, in Inghilterra, per un addestramento finalizzato all’integrazione e all’interoperabilità con i velivoli F-35B della Royal Air Force.


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Re: NATO Air Policing

Messaggio da Phant » 29 luglio 2022, 2:51

Aviation-report.com ha scritto:
Gli Eurofighter italiani tornano nel Baltico schierandosi per la prima volta in Polonia a difesa dello spazio aereo della NATO

Mesi impegnativi per la nostra Aeronautica Militare che a poco meno di un mese dal termine di altre due importanti operazioni fuori dai confini nazionali, Romania ed Islanda, dal 1 agosto tornerà all’estero con i suoi aerei da combattimento.

I velivoli da combattimento italiani parteciperanno ad un nuovo rischieramento in territorio baltico per la missione NATO Baltic Air Policing volta a salvaguardare lo spazio aereo dell’Alleanza Atlantica nella regione baltica dimostrando coesione e solidarietà verso i partners ed elevate capacità operative. I velivoli Eurofighter italiani saranno affiancati dai Jas-39 Gripen dell’Ungheria e dagli Eurofighter della Germania.

“Le missioni baltiche e di polizia aerea rafforzate continuano a dimostrare la natura collettiva della NATO come alleanza difensiva“, ha affermato il Tenente Generale Pascal Delerce, vice comandante del comando aereo alleato. “Mentre Ungheria, Germania e Italia assicureranno la 60esima rotazione dell’Air Policing nella regione, gli alleati hanno rapidamente fornito ancora più risorse contribuendo alla nostra nuova missione di difesa aerea che consentirà un aumento a lungo termine della posizione di difesa aerea e missilistica lungo il fianco orientale in risposta ai cambiamenti nella situazione della sicurezza“, ha aggiunto.

Gli Eurofighter italiani si schiereranno per la prima volta a Malbork, in Polonia, e aumenteranno per l’ottava volta la missione Allied Air Policing nella regione. L’Aeronautica Militare ha schierato all’estero diverse volte i suoi aerei da combattimento Eurofighter e F-35 in ambito NATO. Ricordiamo che proprio questi assetti erano rientrati in patria i primi del mese di luglio rispettivamente dalla Romania e dall’Islanda.

I Typhoon e gli equipaggi che hanno partecipato alle operazioni in Romania, provenienti da tutti gli Stormi dell’Aeronautica Militare che impiegano questo sistema d’arma (il 4°, il 36°, il 37° e il 51° Stormo), hanno superato, in sei mesi di operazioni, le 1.400 ore di volo, un risultato mai raggiunto da una TFA sul suolo europeo. Questo risultato ammonta a circa 750 sortite, di cui oltre la metà destinate a missioni di pattugliamento aereo dei confini rumeni.

Il distaccamento F-35A dell’Aeronautica Militare è stato in stand-by 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per salvaguardare i cieli dell’Islanda e per continuare la pluriennale missione NATO Air Policing. Questo è stato il terzo dispiegamento in Islanda dei caccia italiani di quinta generazione dopo quelli del 2019 e del 2020. Prima di allora, l’Italia aveva sostenuto la missione con i suoi velivoli da combattimento Eurofighter Typhoon nel 2013, 2017, 2018 e 2019. In questa ultima occasione gli F-35 hanno effettuato quasi 30 scramble di addestramento e quasi 500 ore di volo con il 99% di efficienza con i quattro jet, a dimostrazione della grande maturità dell’F-35 a livello globale e in particolare all’interno dell’Aeronautica Militare.

Ungheria e Germania

Gli aerei da combattimento ungheresi JAS-39 torneranno sulla base aerea di Šiauliai, in Lituania, per la terza volta dopo il 2019 e il 2015 per guidare la missione collettiva della NATO. Quando operativi dalla loro base di Kecskemét, i caccia garantiscono la difesa aerea sopra l’Ungheria sotto il CAOC Centro operativo meridionale della NATO a Torrejón, in Spagna, mentre nel Baltico effettueranno anche missioni sotto il CAOC settentrionale di Uedem, in Germania.

Infine, la Germania schiera quattro Eurofighter del Tactical Air Force Squadron 71 “Richthofen” di Wittmund ed un Eurofighter del Tactical Air Force Squadron 31 “Boelke” di Nörvenich sulla base aerea di Ämari, in Estonia, per la nona volta dopo cinque schieramenti in Lituania. L’aviazione militare tedesca si conferma come uno degli alleati che schierano regolarmente i loro jet nella regione. La missione tedesca durerà nove mesi.

Mentre la Baltic Air Policing della NATO a Šiauliai è iniziata nel 2004, la missione potenziata di Air Policing ad Ämari e Malbork è iniziata nel 2014 come reazione alleata all’invasione russa della Crimea. Oltre alla missione di polizia aerea, gli alleati hanno protetto il fianco orientale con risorse aeree aggiuntive contro potenziali aggressioni, assicurando gli alleati e migliorando la prontezza, soprattutto negli ultimi mesi a causa dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.


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Re: NATO Air Policing

Messaggio da Phant » 20 settembre 2022, 2:09

Aviation-report.com ha scritto:
Gli Eurofighter italiani e i MiG-29 polacchi si addestrano insieme nell’ambito dell’attività NATO di enhanced Air Policing

La Task Force Air White Eagle è impegnata da poco più di un mese sull’aeroporto Krolewo di Malbork, sede della 22^ Baza Lotnictwa Taktycznego, in missioni NATO di supporto all’attività di enhanced Air Policing (eAP), con gli Eurofighter provenienti da quattro Stormi operativi dell’Aeronautica Militare.

Nei giorni scorsi la TFA White Eagle ha condotto una serie di attività con la Host Nation, tese a migliorare le possibilità di utilizzo dei propri assetti aerei. L’attività operativa che si svolge con cadenza giornaliera all’interno dello spazio aereo della Polonia (Shield), vede spesso i Typhoon dell’Aeronautica Militare italiana impegnati insieme a velivoli Mig-29 dell’Aeronautica polacca dislocati sulla stessa Base di Malbork.

Le missioni effettuate dagli Eurofighter insieme ai Mig-29 polacchi, offrono ai piloti di entrambe le nazioni l’opportunità di testare le capacità dei rispettivi sistemi d’arma e forniscono al nostro personale la possibilità ancora una volta di mettere a frutto le indiscusse potenzialità di questo velivolo, il più moderno frutto della collaborazione industriale di Germania, Gran Bretagna, Italia e Spagna, in grado di offrire capacità operative di ampio respiro e di estrema efficacia nel settore della Difesa Aerea insieme ai nostri partner NATO.

L’Aeronautica Militare, per meglio supportare l’attività di Air Policing NATO sui cieli di Malbork dei velivoli EF-2000, nonché per attuare al meglio le possibilità di impiego congiunto, ha messo anche a disposizione altri assetti quali il KC-767A Tanker/Transport ed il CAEW (Conformal Airborne Early Warning) a dimostrazione di coesione, responsabilità condivisa e solidarietà all’interno dell’Alleanza.

Per la prima volta in Polonia in operazioni di enhanced Air Policing, la Task Force Air White Eagle è sotto la diretta dipendenza nazionale del COVI, il Comando Operativo di Vertice Interforze, e dal 1 agosto al giorno 30 novembre 2022 opera al fianco della Polish Air Force a protezione del fianco nord-est dell’Alleanza Atlantica.

L’impegno assunto in uno dei punti nevralgici dello scacchiere internazionale sia politico che strategico per la TFA “White Eagle”, è quello di di assicurare l’integrità e la sicurezza dello spazio aereo della Polonia e di tutti i Paesi dell’Alleanza, quale doverosa risposta alla minaccia alla sicurezza dei Paesi più esposti in nel quadrante nord-orientale, e mantenendo allo stesso tempo una flessibilità strategica tale da poter intervenire rapidamente in altri quadranti in caso di necessità.

L’attività operativa della TFA White Eagle dell’Aeronautica Militare italiana è sotto il controllo operativo di AIRCOM, ed è esercitato attraverso il Combined Air Operation Center (CAOC) di Uedem (Germania).

La missione di enhanced Air Policing della NATO, puramente difensiva e non basata su una minaccia specifica, è orientata a preservare l’integrità territoriale dell’Alleanza, con misure di sicurezza modulabili e flessibili, che possono essere incrementate o ridotte a seconda della situazione di sicurezza. Misure di garanzia sono la continua presenza militare ed una significativa attività nella parte est dell’alleanza da parte dei Paesi della NATO, su base rotazionale. Queste misure difensive dimostrano la solidarietà collettiva della NATO ed il suo impegno a protezione di tutti i Paesi alleati.

Sovrintende a tutte le missioni di Air Policing l’Allied Air Command (AIRCOM) con sede a Ramstein, che esercita il Comando e Controllo (OPCON) 24/7 per le operazioni con il CAOC di Torrejon, in Spagna, responsabile delle attività di Air Policing nell’area a sud delle Alpi, e con quello di Uedem, responsabile delle attività di difesa aerea nell’area a nord delle Alpi, ai quali sono devoluti il controllo tattico degli assetti ovvero la responsabilità di decidere quali degli intercettori disponibili avranno il compito di reagire, in base all’area nella quale sono avvenute le violazioni o le infrazioni dello spazio aereo della NATO.

L’Aeronautica Militare è presente in Polonia dal 1° agosto con 4 velivoli Eurofighter F-2000A ed i relativi equipaggi provenienti dal 4°, 36°, 37° e 51° Stormo dell’Aeronautica Militare dipendenti dal Comando Squadra Aerea, che contribuiscono al rafforzamento della postura di deterrenza sul fianco nord-orientale della NATO.

A supporto della missione degli Eurofighter schierati a Malbork sull’aeroporto Krolewo, in Polonia, sotto l’egida del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), l’Aeronautica Militare ha predisposto il rischieramento di personale proveniente da numerosi Enti e Reparti della Forza Armata, tra cui il 16° Stormo Fucilieri dell’Aria, una componente il Comando Forze per la Mobilità che offre la necessaria sicurezza e protezione terrestre a personale, mezzi ed installazioni. Il contributo del personale del Servizio dei Supporti del Comando Logistico ha inoltre garantito tutte le predisposizioni logistiche, un aspetto essenziale che consente agli equipaggi di andare in volo per garantire la sicurezza dei cieli dell’Alleanza.


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Re: NATO Air Policing

Messaggio da Phant » 21 gennaio 2023, 2:29

Aviation-report.com ha scritto:
Gli F-35 norvegesi e olandesi saranno schierati rispettivamente in Islanda e Polonia insieme agli Awacs della NATO che si schiereranno in Romania

Gli aerei della NATO continuano a riposizionarsi lungo i confini dell’Alleanza a protezione del territorio europeo. In questo contesto gli F-35 norvegesi e olandesi arriveranno a breve rispettivamente in Islanda e Polonia insieme agli E-3 AWACS della NATO che si schiereranno in Romania. Qui sono schierati anche gli Eurofighter italiani inquadrati nella Task Force Air Gladiator dell’Aeronautica Militare.

Gli Awacs della NATO in Romania

La NATO prepara un dispiegamento di aerei di sorveglianza AWACS (Airborne Warning and Control System) a Bucarest, in Romania. L’arrivo degli aerei è previsto per il 17 gennaio 2023 e sosterrà la presenza rafforzata dell’Alleanza nella regione e monitorerà l’attività militare russa.

“Poiché la guerra illegale della Russia in Ucraina continua a minacciare la pace e la sicurezza in Europa, non ci devono essere dubbi sulla determinazione della NATO a proteggere e difendere ogni centimetro del territorio alleato“, ha affermato il portavoce della NATO Oana Lungescu. “I nostri AWACS possono rilevare velivoli a centinaia di chilometri di distanza, rendendoli una capacità chiave per la deterrenza e la posizione di difesa della NATO“, ha aggiunto.

In risposta alla guerra della Russia in Ucraina, la NATO ha aumentato la sua presenza aerea nell’Europa orientale con ulteriori caccia, aerei di sorveglianza e rifornitori in volo. Dal febbraio 2022, gli AWACS della NATO hanno condotto pattugliamenti regolari sull’Europa orientale e sulla regione del Mar Baltico per rintracciare gli aerei da guerra russi vicino ai confini della NATO. Questo dispiegamento ridurrà quindi la necessità di supporto per i rifornitori poiché gli aerei AWACS ora operano dalle basi aeree in Germania e Turchia.

L’E-3 AWACS della NATO inizierà i voli di ricognizione, esclusivamente sul territorio dell’Alleanza, nei prossimi giorni. La missione dovrebbe durare diverse settimane. Il velivolo appartiene ad una flotta di 14 velivoli solitamente basati a Geilenkirchen, in Germania. Circa 180 militari schiereranno la base dell’aeronautica rumena a Otopeni vicino a Bucarest a supporto dell’aereo.

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F-35 olandesi in Polonia

La Royal Netherlands Air Force (RNLAF) dovrebbe schierare otto dei suoi Lockheed Martin F-35A Lightning II presso la base aerea di Malbork in Polonia per supportare le operazioni di polizia aerea della NATO a febbraio e marzo.

I caccia stealth multiruolo di quinta generazione si schiereranno per unirsi alla missione potenziata di polizia aerea eAP – enhanced Air Policing della NATO lungo il fianco orientale dell’Europa per i mesi di febbraio e marzo. Gli otto velivoli saranno divisi in due segmenti, con quattro degli F-35A destinati a essere costantemente impiegati nelle missioni di Air Policing. Gli altri quattro rimarranno in Polonia per l’addestramento e per svolgere esercitazioni congiunte con gli alleati della NATO e saranno disponibili anche per potenziare i quattro velivoli dedicati all’Air Policing, se necessario.

Nei Paesi Bassi, l’aeronautica militare olandese controlla regolarmente i cieli ùdell’area del Benelux (Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo) insieme all’aeronautica militare belga, una missione che entrambe le forze aeree conducono congiuntamente dal 2017. Nell’ambito delle operazioni di polizia aerea all’estero, la RNLAF aveva rischierato i Lockheed Martin F-16AM/BM (MLU) Fighting Falcons sulla base aerea di Siauliai in Lituania nel 2005 e 2017, e a Malbork in Polonia in seguito all’invasione della Russia e all’annessione illegale della penisola ucraina di Crimea nel 2014.

Questo imminente dispiegamento segnerà il secondo impiego da parte dei Paesi Bassi dei nuovi F-35A per missioni di polizia aerea sul fianco orientale dell’Europa, poiché avevano schierato i caccia stealth in Bulgaria nel maggio 2022 dopo l’invasione russa dell’Ucraina il 24 febbraio 2022. Gli F-35A olandesi si uniranno ai caccia francesi, tedeschi e polacchi già impegnati nelle missioni di polizia aerea nella regione baltica.

L’aeronautica militare polacca ha quattro dei suoi F-16C Block 52+ Fighting Falcons a Siauliai insieme a quattro Dassault Rafale F3-R francesi. La Luftwaffe sta utilizzando gli Eurofighter EF-2000 dalla base aerea di Amari in Estonia. Il tenente colonnello Guido Schols, comandante del distaccamento F-35 olandesi, ha dichiarato: “Con questi otto moderni aerei da combattimento, i Paesi Bassi contribuiscono alle missioni di polizia aerea e schermatura aerea della NATO per scoraggiare e, se necessario, difendere il territorio alleato nella regione baltica. Stiamo anche rassicurando i nostri alleati e dimostrando il nostro impegno nei confronti dell’alleanza NATO“.

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F-35 norvegesi in Islanda

La Royal Norwegian Air Force (RNAF) sta schierando i suoi aerei da combattimento F-35 per un dispiegamento nell’ambito della missione di polizia aerea della NATO in Islanda. Per la terza volta dopo il 2020 e il 2021, la Norvegia invia i suoi moderni caccia di quinta generazione per fornire una capacità di intercettazione allo spazio aereo islandese.

Dal 20 gennaio in poi, gli F-35 saranno in stand-by per salvaguardare lo spazio aereo nel Grande Nord. Controllati dal Centro di controllo e segnalazione della NATO a Keflavik e dal Centro per le operazioni aeree combinate di Uedem, in Germania, lavoreranno con la Guardia Costiera islandese dimostrando coesione e solidarietà durature tra gli alleati.

Gli alleati, tra i quali anche l’Italia, sostengono le esigenze di difesa dell’Islanda in tempo di pace con distaccamenti di caccia a rotazione dal 2008, integrando lo spazio aereo della NATO nell’estremo nord con gli standard di polizia aerea a livello di Alleanza.

Il primo aereo da combattimento di nuova generazione F-35A è atterrato in Norvegia il 3 novembre 2017 ed ora i velivoli operano sotto il 132 Air Wing sulla base aerea di Ørland. Gli aerei da combattimento sono anche di stanza presso la stazione aerea di Evenes per svolgere la missione NATO Quick Reaction Alert. L’F-35 ha preso ufficialmente il posto del caccia F-16 nel gennaio 2022.


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Re: NATO Air Policing

Messaggio da Phant » 31 maggio 2023, 1:21

Aviation-report.com ha scritto:
Guardian Lightning II: gli F-35 olandesi a difesa del fianco est della NATO

Terminata la missione White Eagle dell’Aeronautica Militare con quattro EF-2000 distaccati sulla base polacca di Malbork, a partire dal 30 Gennaio 2023, il testimone è stato consegnato alla Koninklijke Luchtmacht, (KLU) l’aeronautica militare dei Paesi Bassi, che ha trasferito sulla medesima base aerea otto F-35A Lightning II dando il via alla missione Guardian Lightning II.

Con l’inasprirsi delle tensioni internazionali tra Russia e NATO ed una pace che sembra sempre più lontana, le missioni di Air Policing sui paesi dell’Alleanza, che stavano diventando una normale routine, hanno progressivamente acquisito maggior importanza in ambito di deterrenza ai confini della NATO. I due fronti più impegnativi, e pattugliati, sono il fianco sud-est, ovvero Romania, e il fianco nord-est, ovvero Polonia e Lituania.

La prima missione olandese di Air Policing NATO avvenne già nel 2014, dopo l’annessione della Crimea da parte della Russia, e all’epoca si trattava della missione di Assurance Measures svolta con gli F-16.

Un totale di otto velivoli e circa 150 tra uomini e donne provenienti dal 322 Squadron della base olandese di Leeuwarden, sono stati dispiegati a Malbork, a circa 60Km a sudest di Gdansk (Danzica). Dopo un primo periodo di familiarizzazione e di voli di preparazione alle operazioni congiunte con Polonia e altri paesi NATO, sotto il controllo del Centro Operazioni Aeree Combinate di Uedem, in Germania, gli F-35 olandesi hanno acquisito la piena operatività.

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L’operazione di Air Policing olandese, sotto il nome di Guardian Lightning II, rappresenta lo sforzo più grande sostenuto sino ad oggi dall’aeronautica dei Paesi Bassi. Nel 2022 gli F-35 olandesi furono dislocati presso la base di Graf Ignatievo, in Bulgaria, ma in quell’occasione gli aerei utilizzati erano quattro e anche per fattori geografici, la Bulgaria è meno vicina al fronte “caldo”, non vi fu un intenso impiego in termini di Alfa Acramble.

Gli F-35 olandesi a fine 2022 erano stati rischierati anche in Italia, presso la base aerea di Amendola, in Puglia, sede del 32° Stormo, per partecipare all’esercitazione internazionale Falcon Strike 2022 che aveva visto la partecipazione di assetti di IV e V generazione di Italia, Olanda, USA ed Israele.

Presso la base di Malbork l’attività dei jet olandesi è moto intensa, come ci spiega il comandante della missione, il Magg. “Shackle”. Degli otto aerei impiegati, quattro vengono tenuti 24/7 pronti per lo scramble, mentre gli altri quattro svolgono ordinarie missioni di addestramento cooperando con l’aviazione militare polacca che mette a disposizione i suoi MiG 29 ed F-16, ma questi altri quattro aerei possono essere utilizzati immediatamente nella difesa aerea se la situazione lo dovesse richiedere.

La Guardian Lightining II è iniziata il 30 Gennaio per terminare ai primi di Aprile, e dopo il primo mese, piloti e specialisti sono stati sostituiti da altro personale proveniente dalla base madre, in modo da dare a più personale possibile la possibilità di addestrarsi in uno scenario operativo reale. Inoltre l’esperienza in Bulgaria ha permesso di acquisire informazioni ed esperienza per quanto riguarda la parte logistica e di supporto che l’utilizzo di un caccia di V generazione come l’F-35 richiede.

Prima di venire a Malbork, la KLU ha mandato un team per valutare le infrastrutture polacche e capire meglio quali attrezzature potevano essere utilizzate, e quali invece sarebbe stato necessario trasportare dall’Olanda. Un contributo in questo è stato fornito dai colleghi dell’Aeronautica Militare Italiana che li hanno preceduti pochi mesi prima.

Il Magg. “Shackle” ci riferisce che l’efficienza degli F-35 è stata prossima al 90%, e le missioni abortite, lo sono state per cause meteo, non per problemi tecnici del velivolo, e ci spiega che con la missione Guardian Lightning II l’Olanda evidenzia il suo contributo alla sicurezza collettiva nella regione e mostra la presenza NATO nei cieli.

Il primo Alfa Scramble è datato 13 Febbraio, quando due F-35 sono decollati per intercettare tre velivoli della Federazione Russa, due Su 27 Flanker ed un aereo per sorveglianza elettronica Ilyushin IL 20M Coot-A, i quali partiti dell’Oblast di Kaliningrad, enclave russa tra Polonia e Lituania, si sono avvicinati allo spazio aereo polacco, ma senza invaderlo, come invece riferito da alcuni media italiani.

I tre velivoli russi sono stati intercettati dagli F-35 olandesi, ai quali tempestivamente si sono aggiunti due EF-2000 della Luftwaffe decollati dalla base di Siuliai, in Lituania, e i quattro caccia NATO hanno scortato la formazione russa fino al loro rientro nello spazio aereo di Kaliningrad. In Lituania dalla base di Siuliai operano gli EF-2000 tedeschi e i Rafale dell’Armèe de l’Air francesi, che cooperano con gli aerei basati in Polonia per garantire la sicurezza dello spazio aereo NATO in quella regione.

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Come afferma il Brigadiere Generale della Forza Aera Turca Omer Nafiz Gùlmezoglu, Comandante delle Operazioni Aeree Congiunte NATO, “ogni giorno gli assetti dei Paesi NATO dimostrano con le loro manovre la capacità di pianificare e condurre operazioni aeree complesse in maniera eccellente, e il centro di comando di Ramstein pianifica le interazioni tra i caccia, gli aerei da trasporto e le missioni di rifornimento in volo con assetti multipli, garantendo la prontezza di risposta contro minacce esterne e assicurando la protezione dello spazio aereo nel fianco Est dell’Alleanza.”

Come sappiamo la Polonia ha annunciato la fornitura di alcuni suoi MiG-29 all’Ucraina. Non è ancora chiaro quanti saranno i MiG ceduti, ma voci non ufficiali ipotizzano un totale di 12, ovvero i MiG-29G ex-Luftwaffe che non hanno subito il programma di modernizzazione, per poi cedere i restanti una volta che il nuovo velivolo di fabbricazione Sud-Koreana FA-50 verrà consegnato alla Polonia, in previsione per la fine del 2023.

Per il momento la Polonia contribuisce alla protezione del suo spazio aereo e di quello slovacco con i suoi due Gruppi di F-16 e con i MiG-29, ora tutti basati a Malbork, dopo il trasferimento in questa base di quelli precedentemente basati a Minsk-Mazowiecki.


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Re: NATO Air Policing

Messaggio da Phant » 26 settembre 2023, 1:24

Aviation-report.com ha scritto:
NATO Air Policing: in Lituania sono 20 gli scramble degli Eurofighter italiani … e in Polonia gli F-35 effettuano il primo scramble

Il 22 settembre due caccia F-2000 Eurofighter italiani, rischierati presso la base aerea di Šiauliai, in Lituania, nell’ambito della missione di difesa dei cieli baltici denominata NATO Air Policing, si sono alzati in volo a seguito dell’ordine di decollo immediato, denominato “Alfa Scramble”, proveniente dal CAOC (Combined Air Operations Centre) NATO di Uedem (Germania).

L’attivazione dei due Typhoon della cellula di Quick Reaction Alert – Intercept è stata richiesta in quanto due velivoli non identificati attraversavano le Flight Information Region dei paesi Baltici preposti al controllo e alla difesa aerea dello spazio aereo. L’intervento si è reso necessario per identificare visivamente e monitorare i velivoli ignoti, a tutela della sicurezza degli altri velivoli civili che avrebbero potuto ignorarne la presenza lungo la propria rotta.

I velivoli, decollati in pochi minuti, sono rimasti in volo a protezione dello spazio aereo di competenza, effettuando attività di Visual Identification per assicurare un rapido intervento qualora gli assetti non identificati avessero assunto eventuali atteggiamenti ostili. Cessata l’esigenza, i due Typhoon sono rientrati presso l’aeroporto di Šiauliai.

Si tratta del ventesimo alpha scramble che la Task Force Air 4th Wing​ ha collezionato sino a oggi con i suoi caccia intercettori impegnati nell’operazione denominata “Baltic Horse III”, dall’assunzione del comando della missione lo scorso 1° agosto. Da allora sono stati intercettati complessivamente 39 velivoli, quasi uno per ogni giorno di presenza nei baltici.

Nel frattempo in Polonia una coppia di F-35A della Task Force Air 32° Wing, rischierati nella base aerea di Malbork, si è alzata in volo nel primo pomeriggio del 21 settembre per intercettare, per la prima volta dall’arrivo in Polonia lo scorso 13 settembre, due velivoli non identificati che erano penetrati nello spazio aereo dei Paesi dell’Alleanza atlantica. I velivoli sono stati scortati fuori dallo spazio aereo protetto dai Paesi Alleati.

Anche in questo caso lo scramble è stato ordinato dal Combined Air Operations Centre di Uedem in Germania, l’ente di controllo della NATO che ha il compito di controllare e vigilare su tutte le tracce radar i velivoli sospetti che si avvicinino o che tentino di entrare nello spazio aereo protetto dall’Alleanza Atlantica senza le dovute autorizzazioni.

L’Air Shielding, di cui è parte integrante il dispositivo permanente della NATO Air Policing, è una missione di difesa collettiva a guida NATO e gestita dall’Allied Air Command (AIRCOM) di Ramstein in Germania che viene condotta senza soluzione di continuità 365 giorni all’anno.

In un contesto geopolitico delicato, l’attività di intercettazione aerea assume il carattere di un tangibile segnale di deterrenza a difesa dei cieli baltici, ma con la moderazione e l’equilibrio che sono necessari e che rappresentano il frutto dell’addestramento costante dei piloti italiani e in generale, delle Forze Armate, delle numerose esperienze operative volutamente svolte negli anni e di una competenza professionale variegata, poliedrica e apprezzata in ambito NATO per tutte le capacità espresse.

Tutte le attività operative condotte dalle Forze Armate italiane a difesa degli spazi euro-atlantici e lungo il fianco orientale della NATO sono disposte dal Capo di Stato Maggiore della Difesa e dirette e coordinate dal Comando Operativo di Vertice Interforze che è l’Alto Comando della Difesa deputato alla pianificazione, coordinazione e direzione delle operazioni militari, delle operazioni/esercitazioni interforze nazionali e multinazionali e delle attività a loro connesse.


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