Operation Barkhane (Niger, Mali, Burkina Faso, Mauritania e Ciad)

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Re: Operation Barkhane (Niger, Mali, Burkina Faso, Mauritania e Ciad)

Messaggio da Phant » 27 aprile 2018, 1:35

Analisidifesa.it ha scritto:
Niger: la base aerea Usa di Agadez sarà operativa dal 2019

Mentre l’Italia fatica a dare il via alla missione militare in Niger varata nel gennaio scorso ma mai decollata, sembrano non vere problemi a operare nello stesso Paese africano i contingenti ben più bellicosi di Francia e Stati Uniti.

La nuova base aerea americana ad Agadez destinata ad ospitare droni armati MQ-9 Reaper e forze speciali per il contrasto alle milizie jihadiste nell’area del Sahel sarà operativa nel 2019.

La base, nota come Air Base 201, è costata 110 milioni di dollari, potrà accogliere anche aerei cargo C-17 ed è stata realizzata in seguito ad un accordo tra Usa e Niger che risale al 2014 mentre i lavori hanno preso il via l’anno successivo.

Dall’anno prossimo gran parte dei droni e delle forze americane oggi schierate all’aeroporto di Niamey (Air Base 101, nella foto a fianco) verranno trasferiti ad Agadez, 800 chilometri a nord est della capitale.

La base si trova in un’area isolata, sarà presidiata anche da truppe nigerine e completerà il dispositivo dello US Africa Command che include già le basi di Gibuti (Camp Lemonnier) utilizzata dai Reaper mentre voli di droni e velivoli pilotati di sorveglianza/intelligence ma non armati sono effettuati anche da basi in Tunisia, Camerun, Burkina Faso e Kenya.

I lavori di completamento della Air Base 201 (foto a fianco) sono affidati al 724° Expeditionary Air Base Squadron appoggiato dal Genio della Us Navy (Seabees) e da un reparto di Polizia Militare dell’US Army.

Le difficoltà logistiche hanno determinato un ritardo di un anno nei lavori e costi maggiori del previsto per 22 milioni di dollari ma gli hangar sono già stati completati e i genieri stanno ultimando la pista di 2mila metri lunghezza e 50 di larghezza.


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Re: Operation Barkhane (Niger, Mali, Burkina Faso, Mauritania e Ciad)

Messaggio da Phant » 17 ottobre 2018, 2:30

Analisidifesa.it ha scritto:
I missili MMP testati a Gibuti, pronti per l’Operazione Barkhane

Le forze francesi hanno autorizzato l’impiego del missile da combattimento terrestre di 5a generazione MBDA MMP (Missuile Moyenne Portèe) nelle operazioni in aree desertiche. Dal 25 agosto al 22 settembre 2018 a Gibuti, il servizio tecnico dell’esercito francese (STAT), il La DGA francese (Direction Générale de l’Armement), con il supporto di MBDA, ha completato la valutazione campagna del sistema missilistico di combattimento terrestre di 5a generazione MMP.

L’obiettivo di questa valutazione operativa era verificare l’idoneità del sistema d’arma efficace contro carri armati, veicoli e postazioni nemiche MMP per l’uso in condizioni semi-desertiche. A tal fine, sono stati raggiunti nove lanci che hanno visto tutti i missili raggiungere il loro obiettivo. I risultati confermano l’affidabilità del sistema d’arma in ambiente caldo e le sue prestazioni in contesti operativi.

Sono stati effettuati due lanci dalle forze specuiali della Marina a bordo del gommone a scafo rigido ECUME (Commando di Embarcation à Usage Multiple Embarquable): un primo sparo dal mare su un bersaglio terrestre e il secondo dal mare su un bersaglio marittimo.

MMP è il primo sistema d’arma di questa classe di prestazioni di cui è stata resa possibile l’implementazione su ECUME.

A Gibuti, le forze francesi dispongono di un ambiente addestrativo con condizioni climatiche simili a quelle riscontrabili nelle attuali zone di impiego nella cintura Sahel-Sahariana. Per questo i risultati raggiunti durante questa campagna di valutazione consentirà l’impiego del sistema MMP presso i reparti impegnati nell’operazione Barkhane già dalle prossime settimane.


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Messaggio da Phant » 28 novembre 2018, 1:36

Analisidifesa.it ha scritto:
Operazione Barkhane: i francesi colpiscono la Katiba Massina in Malì

Nella notte tra il 22 e il 23 novembre 2018, nella regione di Mopti, in Mali, le forze francesi dell’operazione Barkhane hanno colpito duramente milizie del gruppo terroristico Katiba Massina.

Questa operazione ha combinato l’azione di molte risorse aeree: aerei Mirage 2000, elicotteri Tiger e Gazelle supportati da droni Reaper e tanker C135.

Gli attacchi aerei hanno permesso di ottenere un effetto sorprendente sull’obiettivo, quindi di sfruttare questa azione con attacchi di elicotteri e l’impegno a terra dei soldati francesi.

In questa fase della valutazione dell’operazione, sembra che una trentina di terroristi siano stati messi fuori combattimento, tra cui probabilmente il capo di Katiba Massina, Hamadoun Kouffa e i suoi principali luogotenenti.

Katiba Massina è un gruppo terroristico armato che fa parte del Rassemblement pour la Victoire de l’Islam et des Musulmans – RVIM (organizzazione che dal marzio scorso raggruppa le milizie jihadiste di Ansar Dine, Aqmi, Al-Mourabitoun e il Fronte di Liberazione del Macina) che attacca in Mali tutti i simboli dello Stato istituendo un regime di terrore contro la popolazione civile e suscitando tensioni tra le diverse comunità maliane.

Dopo la neutralizzazione del capo della Katiba di Gourma due settimane fa, la probabile neutralizzazione del capo della Katiba Massina è un nuovo colpo molto grave portato alla RVIM di cui è stato uno dei principali leader.


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Re: Operation Barkhane (Niger, Mali, Burkina Faso, Mauritania e Ciad)

Messaggio da Phant » 8 gennaio 2019, 19:17

Analisidifesa.it ha scritto:
Dal Qatar blindati Storm per le forze del Mali

Il Qatar ha donato 24 mezzi blindati trasporto truppe Storm all’Esercito del Mali per aiutarlo a combattere i gruppi terroristici nell’area. I veicoli sono arrivati in Mali il 26 dicembre a bordo degli aerei da trasporto C 17 Globemaster III delle forze aeree del Qatar secondo quanto reso noto il giorno successivo dal ministero della Difesa di Doha.

I ruotati Storm saranno utilizzati dal Mali e dagli altri quattro paesi del gruppo del G5 Sahel (Burkina Faso, Ciad, Mauritania e Niger) e fanno parte del pacchetto di aiuti militari e finanziari promessi dall’emirato agli Stati del G5 Sahel.

I mezzi saranno utilizzati dalla forza multinazionale per combattere Boko Haram, e altri gruppi jihadisti della regione, specialmente in aree dove c’è un alto rischio di presenza di ordigni esplosivi improvvisati (IED). Gli Storm sono prodotti dalla società Stark Motors di Qatar, fondata nel 2017 come primo costruttore di veicoli blindati del paese arabo.

Il veicolo è basato su un telaio Toyota Land Cruiser serie 79, alimentato da un motore V8 turbodiesel da 4,5 litri che sviluppa 195 CV. Può ospitare 6 o 8 militari più i 2 d’equipaggio. Secondo Stark Motors, il veicolo è blindato con una protezione di livello CEN B6 che protegge il motore, i fianchi, il tetto, il parabrezza, il sottoscocca e le porte.

La pavimentazione del mezzo è protetta dall’esplosione pari a quella di due granate tedesche DM t51. I veicoli consegnati al Mali hanno una dotazione di armi consistente in una mitragliatrice o un lanciagranate automatico sopra lo scompartimento delle truppe.

Secondo IHS Jane’s Defense Weekly, le Storms si uniranno ai veicoli in servizio con le forze del Mali: veicoli blindati BTR-60, BRDM-2 da ricognizione, trasporto truppe Arquus Bastion e un mix di almeno 10 Python e 4 Gladiator realizzati dallo Streit Group i cui ultimi esemplari sono stati consegnati nel maggio scorso.

Il G5 Sahel ha creato una task force militare per sradicare la violenza jihadista. L’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti hanno accettato di fornire circa 150 milioni di dollari alla forza costituita dal G5 Sahel.


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Re: Operation Barkhane (Niger, Mali, Burkina Faso, Mauritania e Ciad)

Messaggio da Phant » 8 gennaio 2019, 19:18

Analisidifesa.it ha scritto:
El Salvador invia altri 3 elicotteri MD 500 in Mali

El Salvador ha inviato una seconda unità di aviazione con tre elicotteri MD 500E in Mali, dove hanno sostituito i 4 elicotteri da attacco tedeschi Tigre ritirati dakl Malì kll’inizio del 2018 all’interno della forza dell’ONU MINUSMA, Missione multidimensionale di stabilizzazione integrata in Mali

Il governo del Paese centro americano ha annunciato l’arrivo degli elicotteri l’11 dicembre, consegnati tramite aerei da trasporto Ilyushin Il-76 e sbarcati a Gao, in Mali, con l’aiuto del personale militare canadese.

Per far funzionare gli elicotteri, l’Aviazione salvadoregna ha istituito una nuova unità, nota come Gavilan I, e composta da 50 militari. Gli MD 500E supporteranno gli elicotteri CH-146 Griffon (Bell 412) e CH-147 Chinook canadesi assegnati alla MINUSMA, con compiti dio attacco al suolo e scorta.

Gli MD 500E in Mali sono armati con una combinazione di un Minigun da 7,62 mm e razzi da 7,7 pollici.

MINUSMA ha detto che gli MD 500E saranno usati per le missioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione diurne e notturne con l’impiego di visori NVG.

El Salvador ha schierato MD500 in Mali dal 2015 (nell’ambito della missione nazionale Torogoz inserita nell’operazione dell’ONU) quando tre MD 500E arrivarono a Timbuktu il 18 maggio dello stesso anno. in totale.

El Salvador ha ora più di 200 militari dispiegati in Mali (inclusa l’unica pilota donna della forza Onu) con 6 dei 9 elicotteri MD 500E in dotazione all’Aeronautica.


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Re: Operation Barkhane (Niger, Mali, Burkina Faso, Mauritania e Ciad)

Messaggio da Phant » 28 marzo 2019, 2:23

Analisidifesa.it ha scritto:
Puma rumeni con i caschi blu in Mali

Bucarest schiererà alla fine dell’agosto di quest’anno un reparto con 120 militari e 4 elicotteri Puma IAR 330L a Gao, in Mali, nell’ambito sotto della Missione di stabilizzazione multidimensionale integrata delle Nazioni Unite in Mali (MINUSMA). Lo ha rivelato il ministero della Difesa rumeno al Jane’s Defence Weekly (JDW) il 12 marzo.

L’unità di volo entrerà in servizio operativo solo il 15 ottobre. La missione durerà un anno e comprenderà la rotazione semestrale dei contingenti. La missione dei rumeni è fornire assistenza medica di evacuazione (Medevac) ai caschi blu dell’Onu e svolgerà anche il trasporto di truppe e merci nonché i compiti di ricognizione aerea.

I quattro IAR 330L sono stati aggiornati per il loro spiegamento in Mali, secondo il Ministero della Difesa rumeno che però non ha fornito ulteriori chiarimemti : potrebbe però trattarsi secondo il JDW dell’installazione a bordo dei velivoli di filtri antiparticolato per prevenire l’ingestione di polvere e armature aggiuntive, come è avvenuto in genere per le precedenti unità di elicotteri occidentali schierate in Mali o in altri teatri operativi contro-insurrezionali.

Altri 3 elicotteri IAR 330 saranno tenuti in riserva e utilizzati per addestrare gli equipaggi in vista della rotazione del personale in Mali.


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Re: Operation Barkhane (Niger, Mali, Burkina Faso, Mauritania e Ciad)

Messaggio da Phant » 26 novembre 2019, 18:32

Theaviationist.com ha scritto:
Thirteen french soldiers killed in the collision of two military helicopters in Mali

The French Armed Forces confirmed today the crash of two helicopters the evening of November 25, 2019 in Mali during an anti-terrorism operation, causing the death of 13 soldiers. The two helicopters, a Tiger and a Cougar, collided while flying at low altitude on their way to support a special operations team on the ground in contact with armed terrorist.

According to the official release, the spec-ops team was already on the ground for a few days and made contact with a terrorist group moving on pickups and motorbikes. After requesting support, Mirage 2000s, a Cougar and a Tiger were dispatched to the area. The Cougar was carrying six mountain commandos and a mission chief and was tasked with the immediate extraction of the team.

Around 19:40 (Paris time), while approaching the landing zone, the Cougar and the supporting Tiger collided for unknown causes, crashing close to each other without survivors. The thirteen soldiers who lost their life are the two crew members of the Tiger, belonging to the 5e Régiment d’hélicoptères de combat (5e RHC), the five crew members of the Cougar, belonging to the same unit of the Tiger, four special operators of the Groupement commandos montagne (GCM) du 4e Régiment de chasseurs (4e RCH), an operator of the 93e Régiment d’artillerie de montagne (93e RAM) and operator of the 2e Régiment étranger du génie (2e REG).

A security and recovery operation is currently underway. The soldiers were deployed in support of Operation Barkhane, the French anti-insurgency effort in Africa’s Sahel region.


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Re: Operation Barkhane (Niger, Mali, Burkina Faso, Mauritania e Ciad)

Messaggio da Phant » 4 gennaio 2020, 1:36

Analisidifesa.it ha scritto:
Anche in Mali arrivano i contractors russi della Wagner

Durante una sessione parlamentare di novembre, il ministro della Difesa maliano, il generale Ibrahim Dahirou Dembele, aveva annunciato “l’arrivo nelle prossime settimane di soldati russi in Mali per sostenere tecnicamente” le forze armate locali, e in particolare gestore la manutenzione di due elicotteri Mi-35 consegnati da Mosca nell’ottobre 2017 (impiegati nella lotta alle milizie jihadiste) e prendere parte all’addestramento dei loro piloti.

La notizia è stata riferita dai media maliani ma da quel che è emerso l’assistenza militare alle forze di Bamako non sarebbe fornita da forze regolari russe ma dalla compagnia militare privata Wagner, già impiegata in Ucraina/Donbass, nella Repubblica Centrafricana e che si dice sia presente anche in Libia, in Sudan, Madagascar e, più recentemente, in Mozambico settentrionale.

Secondo due fonti di sicurezza separate nell’Africa occidentale sentite dall’Agenzia France Press richieste, una piccola squadra di uomini della Wagner sarebbe giunta a Bamako poche settimane fa. Una fi queste fonti ha rivelato che “la decisione di istituire un’unità Wagner in Mali è stata approvata al vertice Russia-Africa”, tenutosi a Sochi in ottobre.

Durante la guerra fredda, l’Unione Sovietica e il Mali avevano coltivato strette relazioni, dopo che Bamako aveva orientato la sua economia verso un modello di tipo “socialista collettivista” in seguito all’indipendenza dalla Francia, che oggi sospetta vi sia la crescente in fluenza russa in Africa dietro il sentimento anti-francese in aumento in molti paesi del Sahel, alcuni dei quali sembrano determinati ad abbandonare la moneta CFA garantita e controllata da Parigi.

Le preoccupazioni di Parigi e Washington per la crescente presenza militare russa in Africa attuata attraverso le società Wagner sono comprensibili nell’attuale contesto strategico ma appaiono mediaticamente ingigantite specie tenendo conto che i contractors vengono regolarmente impiegati da anni per addestrare le forze africane o gestire la manutenzione di mezzi ed equipaggiamenti dagli Stati Uniti e dalla Francia che solo nel Sahel schiera oltre 5mila militari tra Operazione Barkhane e guarnigioni schierate a tempo indeterminato in Africa Occidentale.

Solo per l’Africa Command americano (AFRICOM) operano 21 società private americane fornitrici di servizi in Africa settentrionale e Sahel a cui si aggiungano dozzine di altre compagnie francesi, britanniche ed ucraine come ha ricordato su Analisi Difesa un articolo di Pietro Orizio nell’ottobre 2018.


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Re: Operation Barkhane (Niger, Mali, Burkina Faso, Mauritania e Ciad)

Messaggio da Phant » 11 gennaio 2020, 1:14

Analisidifesa.it ha scritto:
Elicotteri in Sahel: operativi gli HH101 danesi e i Mi-17 del Burkina Faso

Sono divenuti operativi i due elicotteri EH101 delle reali Firze Aeree Danesi schierati in Mali a sostegno dell’operazione francese contro le milizie jihadiste Barkhane.

I due EH101 insieme a 70 militari di supporto sono stati schierati a Gao, nel Mali orientale da metà dicembre 2019 in seguito al voto favorevole del parlamento nell’ottobre 2019, con compiti di trasporto e vi resteranno fino alla fine del 2020 come parte del primo contributo della Danimarca all’operazione Barkhane. I velivoli operano, oltre che in Mali, in tutta l’area operativa dell’operazione a guida francese: Mali, Burkina Faso, Niger, Ciad e Mauritania.

Per le forze armate danesi il Mali e il Sahel non costituiscono un teatro operativo sconosciuto. La Danimarca aveva già fornito a supporto dei francesi nel Sahel un aereo da trasporto C-130J assegnato nel 2013 all’Operazione Serval in Mali e ava inoltre contribuito alla missione delle Nazioni Unite in Mali dal 2014 (MINUSMA, poi guidata da un generale danese nel 215-16) fornendo due volte un velivolo da trasporto C-130J per la missione. Nel 2016 forze speciali danesi operarono in Mali, nella regione di Gao, all’interno di un task group olandese

La Danimarca ha poi fornito un sostanziale sostegno finanziario a MINUSMA, missione a cui oggi contribuisce con tre ufficiali e un aereo cargo C-130J schierato in rotazione semestrale con similari velivoli offerti da Belgio, Norvegia e Portogallo.

Nel Sahel si rafforzano anche le componenti elicotteristiche degli Stati della regione. Il Burkina Faso sta infatti rimettendo in servizio due elicotteri di trasporto Mi-17 rimessi in condizioni di nella Repubblica Ceca.

I due velivoli sono stati trasportati da un Il-76 dalla Base Aerienne 511 nel Burkina Faso all’aeroporto di Pardubice il 15 marzo 2019 e quindi inviati alla struttura di Lom Praha presso il campo di Kbely Air Field fuori Praga, secondo quanto riferito dal Jane’s Defence Weekly.

Lom Praha non è estraneo a lavorare con il Burkina Faso e in luglio e agosto 2013 ha addestrato nove studenti pilota e ingegneri di volo a guidare elicotteri Mi-17.

Il Burkina Faso ha in linea anche 2 Mi-171Sh consegnati da Mosca nel 2018, 2 elicotteri da attacco Mi-35 in servizio dal 2005, operativi insieme a 2 elicotteri AS350 e AS365N Dauphin, un AW139 e 2 elicotteri UH-1H Huey donati da Taiwan nel giugno 2017 e a tre aerei controguerriglia Embraer Super Tucano ottenuti dal Brasile nel 2011, un Diamond DA 42 MPP e un aereo da trasporto Airbus C-295W.

Le forze armate del Burkina Faso hanno ottenuto per il quinquennio 2018-2022 un budget di 1,2 miliardi di dollari dagli Stati Uniti


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Re: Operation Barkhane (Niger, Mali, Burkina Faso, Mauritania e Ciad)

Messaggio da Phant » 19 gennaio 2020, 18:58

Analisidifesa.it ha scritto:
Sahel: I jihadisti avanzano, gli americani sgombrano, i francesi mandano rinforzi

Il presidente francese, Emmanuel Macron, al termine del vertice di Pau insieme ai Paesi del G5 Sahel, ha annunciato il 13 gennaio l’invio di altri 220 militari per rafforzare l’Operazione Barkhane che dal 2014 combatte i miliziani jihadisti nella regione.

Durante il vertice di Pau, il presidente francese e gli omologhi africani hanno deciso di rafforzare il coordinamento attraverso un “nuovo quadro politico, strategico e operativo”, la cosiddetta “Coalizione per il Sahel”. Vi faranno parte i Paesi del G5 Sahel, la forza internazionale Barkhane a guida francese e tutti i Paesi partner.

I partecipanti al vertice di Pau hanno deciso di “concentrare immediatamente i loro sforzi militari nella zona delle tre frontiere” (Mali, Burkina Faso e Niger) sotto al “comando congiunto della Forza Barkhane e della Forza congiunta G5 Sahel”.

E’ proprio lì, che in questi ultimi mesi, si sono concentrati gli attacchi, a cominciare da quelli del cosiddetto ‘Stato Islamico nel Grande Sahara’ (EIGS in francese o ISWAP in inglese).

L’ultimo è stato condotto il 9 gennaio contro la base militare a Chinagodrar, in Niger, vicino al confine con il Mali. Attacco in cui lo Stato islamico reclama di aver ucciso 100 militari nigerini mentre Niamey ammette la morte di 89 militari a fronte di 77 terroristi uccisi.

L’ennesimo devastante attacco dell’EIGS (169 soldati uccisi negli ultimi de attacchi) è costato il posto al capo di stato maggiore dell’esercito, maggior generale Ahmed Mohamed, destituito dal presidente Mahamadou Issoufou che lo ha sostituito col maggiore generale Salifou Modi.

Ahmed Mohamed ha guidato l’esercito per più di due anni in un periodo caratterizzato da un forte aumento degli attacchi delle milizie di Stato islamico e al-Qaeda

L’ultimo attacco è avvenuto meno di un mese dopo un altro assalto jihadista all’avamposto di Inates, vicino al confine col Mali, simile sul piano tattico, in cui vennero uccisi 71 soldati. Attacchi che hanno sollevato dubbi sulla capacità del Niger di contenere la diffusione di gruppi jihadisti attraverso il suo confine occidentale.

Gli attacchi in Niger sono aumentati di quattro volte nell’ultimo anno, uccidendo oltre 400 militari. Nel paese è presente anche una missione italiana che si occupa solo di addestramento delle forze nigerine a Niamey: nessun indizio per il momento di un rafforzamento del continente italiano e di un suo impiego in appoggio alle oirze locali nella lotta ai jihadisti.

Il rafforzamento della presenza europea al fianco delle forze locali è resa necessaria non solo dall’offensiva jihadista ma anche dall’annunciato ridimensionamento della presenza statunitense nella regione.

Le forze che il Pentagono destina all’Africa o al Medio Oriente” potrebbero essere ridotte e anche reindirizzate per migliorare la preparazione delle nostre forze negli Stati Uniti o nel Pacifico”, ha dichiarato il capo di Stato maggiore delle forze armate americane, generale Mark Milley.

“Spero di riuscire a convincere il presidente Trump che la lotta al terrorismo si gioca anche in questa regione e che il tema libico non può essere separato dalla situazione nel Sahel e nella regione del Lago Ciad” ha detto Macron.

Gli Usa, che evidentemente vogliono concentrarsi maggiormente sulle minacce poste da Russia e soprattutto Cina, schierano in Africa circa 7.000 uomini per lo più appartenenti a reparti aerei e del Comando Operazioni Speciali (oltre a numerosi contractors) che conducono operazioni contro i terroristi e miliziani islamici, talvolta congiunte con gli eserciti nazionali locali, in particolare in Somalia.

Inoltre, circa 2.000 militari statunitensi conducono missioni di addestramento in circa 40 Paesi africani (donando velivoli e veicoli come i camion consegnati pochi giorno or sono alle forze militari del Burkina Faso) e partecipano a operazioni di cooperazione, in particolare con le forze francesi dell’Operazione Barkhane in Mali, a cui forniscono principalmente assistenza logistica come aerei da trasporto pesante e tanker per il rifornimento in volo.

Esper starebbe anche pensando di chiudere la base aerea utilizzata dai droni MQ9 Reaper di Agadez, nel nord del Niger, costata oltre 100 milioni di dollari e aperta solo da pochi mesi e che fornisce agli Stati Uniti una piattaforma di sorveglianza formidabile sul Sahel.

Il generale Milley ha assicurato che il capo del Pentagono non ha ancora “preso alcuna decisione”: “Ridurre la nostra forza non significa portarla a zero”, ha osservato a Bruxelles intervenendo al Comitato Militare della Nato.


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Re: Operation Barkhane (Niger, Mali, Burkina Faso, Mauritania e Ciad)

Messaggio da Phant » 21 febbraio 2020, 2:25

Analisidifesa.it ha scritto:
Un altro tanker KC-130J per potenziare le forze francesi nel Sahel

La Francia ha messo in servizio il secondo dei due velivoli da trasporto/cisterna Lockheed Martin KC-130J come parte di un più ampio sforzo di acquisizione di cargo Hercules annunciato dalla Direzione Generale degli Armamenti (DGA) il 7 febbraio.

La variante di tanker del velivolo da trasporto C-130J è stata consegnata presso lo stabilimento di produzione Marietta in Georgia il 4 febbraio scorso, quattro mesi dopo l’arrivo del primo KC-130J alla base aerea di Orléans-Bricy, in Francia, a fine settembre 2019.

Prima di ricevere i suoi due KC-130J, la Francia aveva precedentemente preso in consegna due velivoli da trasporto “allungati” C-130J-30. Tutti e quattro i velivoli saranno gestiti da 2/61 “Franche-Comté” 123 alla base aerea di Orléans-Bricy.

Come aveva precisato dalla DGA, l’acquisto dei 4 nuovi Hercules è stato accelerato a causa dell’elevato impegno operativo delle forze francesi nel Sahel nell’ambito dell’Operazione Barkhane che impegna oltre 4mila militari con una cinquantina di aerei ed elicotteri.

L’arrivo del primo KC-130J ha permesso per la prima volta all’Armèe de l’Air di rifornire in volo gli elicotteri Airbus H225M Caracal, estendendo così la portata dei velivoli e delle capacità d’intervento di fanteria elitrasportata nella regione del Sahel-Sahara.


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Re: Operation Barkhane (Niger, Mali, Burkina Faso, Mauritania e Ciad)

Messaggio da Phant » 3 aprile 2020, 17:15

Analisidifesa.it ha scritto:
I francesi e gli alleati africani hanno concluso l’Operazione Monclair nel Sahel

I soldati francesi, maliani, burkinabe e nigerini hanno concluso con successo l’’operazione congiunta antiterrorismo Monclair nel Sahel che ha coinvolto diverse migliaia di truppe.

Ben 1.700 militari francesi (sui 5.100 che partecipano dell’Operazione Barkhane) e 3.000 soldati maliani, nigerini e burkinabe della Forza G5 Sahel hanno preso parte alle operazioni tra il 3 e il 23 marzo.

Il ministero della Difesa francese ha reso noto che un numero imprecisato di terroristi sono stati messi fuori combattimento e molte armi ed equipaggiamenti sono stati sequestrati: tra questi 80 motociclette, un pick-up armato di mitragliatrice pesante, una quantità molto grande di armamenti, munizioni e materiale necessario per la fabbricazione di ordigni esplosivi improvvisati (IED).

L’operazione ha avuto luogo nella regione di Gourma, nel sud del Mali (dove è molto forte la presenza di insorti jihadisti) ma la forza congiunta ha anche effettuato una grande operazione al confine tra Burkina Faso e Mali, impiegando complessivamente 400 veicoli inclusi i francesi 8×8 VBCI (nella foto sopra) armati di cannone a tiro rapido da 25 millimetri.

Inoltre, durante l’operazione, velivoli teleguidati e aerei da combattimento di stanza a Niamey (Niger) hanno fornito supporto ISR (intelligence, sorveglianza, ricognizione) e supporto di fuoco ravvicinato.


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Re: Operation Barkhane (Niger, Mali, Burkina Faso, Mauritania e Ciad)

Messaggio da Phant » 9 ottobre 2020, 17:54

Analisidifesa.it ha scritto:
I Chinook della RAF resteranno ancora a lungo in Mali

Londra continua a schierare tre elicotteri da trasporto CH-47 Chinook in Mali a supporto delle forze francesi e maliane.

I velivoli appartenenti al Flight 1310 del 18° Squadron di Odiham sono integrati nel Groupement Tactique Désert-Aérocombat francese, che fornisce supporto aereo per la missione di contro-insurrezione dell’Operazione Barkhane guidata dalla Francia nella regione del Sahel.

I Chinook, giunti in Niger nel giugno 2018 e dal mese successivo operativi in Mali, hanno supportato le operazioni per assistere l’esercito francese nel programma teso a ristabilire basi operative avanzate (Fob) sparse nel teatro dell’Operazione Barkhane appartenenti all’esercito maliano ma che vedono anche la presenza di unità francesi (nella foto sotto).

Gli elicotteri della RAF hanno effettuato numerosi voli per rifornire le truppe francesi in ogni nuova base con rifornimenti, equipaggiamento e armi pesanti. Una volta stabilite, queste basi saranno consegnate all’esercito maliano per consentire una transizione verso la sicurezza autonoma in ogni area.

Queste operazioni hanno coinvolto i Chinook operanti in formazione con gli elicotteri francesi e danesi schierati in Mali. I Chinook hanno anche condotto operazioni di trasporto pesante che hanno richiesto il sollevamento di veicoli corazzati militari francesi, per evitare spostamenti su strada e per favorire l’elemento sorpresa spostando mezzi e truppe di notte.

La RAF schierato in Mali anche il Tactical Supply Wing (TSW), che sta supportando le operazioni Chinook e ha anche condotto l’addestramento sull’interoperabilità con i diversi elicotteri francesi e il distaccamento di elicotteri EH-101 Merlin danesi (anch’esso integrato nel Groupement Tactique Désert- Aérocombat), incluse le operazioni di rifornimento campale di carburante in cui gli elicotteri vengono riforniti senza spegnere i motori e con le pale in rotazione.

Nel maggio 2020 i tre Chinook della RAF hanno superato le 2mila ore di volo in meno di due anni di operazioni nel Sahel trasportando oltre 1.000 tonnellate di merci e oltre 12.000 passeggeri.


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Re: Operation Barkhane (Niger, Mali, Burkina Faso, Mauritania e Ciad)

Messaggio da Phant » 21 maggio 2021, 17:52

Analisidifesa.it ha scritto:
Elicotteri NH-90 spagnoli in Mali

La Spagna invierà entro la fine dell’anno alcuni elicotteri multiruolo NH90 in Mali, dove sosterranno la missione di addestramento dell’Unione europea (EUTM) che addestra e supporta le forze locali impegnate a combattere l’insurrezione jihadista.

Si tratta di un contributo rilevante a un contesto bellico che vede sempre più contingenti europei affiancare le forze francesi dell’Operation Barkhane e del primo schieramento all’estero degli NH-90 spagnoli, in servizio in 14 esemplari (su 26 ordinati) nell’Esercito (Ejercito de Tierra) nella versione da trasporto truppe NH90 (TTH) dal settembre 2016. In Spagna altri 12 NH-90 sono stati ordinati dall’Aeronautica e 7 dalla Marina

Gli NH90 operati dal BHELMA III (3 ° battaglione di elicotteri di manovra) del FAMET (Fuerzas Aeromóviles del Ejército de Tierra -Aviazione dell’Esercito) avranno il compito di fornire trasporto tattico, supporto per forze speciali, recupero in combattimento e ricerca e soccorso in combattimento (combat SAR), guerra elettronica, supporto logistico operazioni di evacuazione medica e supporto al fuoco con le loro due mitragliatrici M3M MK3 da 12,7 mm.

Il generale di brigata Francisco Javier Marcos Izquierdo, comandante del FAMET, ha dichiarato: “I miglioramenti offerti da questo elicottero di ultima generazione aumentano la nostra efficacia nello svolgimento di missioni come trasporto tattico, assalti aerei e altre operazioni speciali nelle condizioni più impegnative”.

“Negli ultimi mesi abbiamo preparato il contingente di elicotteri NH90 per prendere parte alla Missione di addestramento dell’Unione europea in Mali. Questo gruppo tattico svolgerà missioni di supporto per le attività di formazione decentralizzate dell’EUTM Mali sulle basi delle forze armate maliane (FAMa)”.

Negli ultimi cinque anni, l’obiettivo principale è stato il completamento della formazione di piloti, specialisti e operatori di bordo. Più di 6.000 ore di volo sono state dedicate a questi compiti, pur mantenendo livelli di disponibilità operativa paragonabili a quelli di altre flotte che utilizzano questo modello, ha reso noto Airbus Helicopter.

Nuovi sistemi di missione sono stati progressivamente incorporati per ottimizzarne le caratteristiche (protezione balistica, sistema di caricamento a rulli, mitragliatrici da 12,7 mm, sistema di guerra elettronica, sistemi di corda doppia e veloce e gancio da carico). Nel frattempo, la configurazione Standard 2 dell’NH90 spagnolo include nuove apparecchiature come il sistema elettroottico/infrarosso a lunghissimo raggio, il telefono satellitare IRIDIUM e un doppio paranco di soccorso.

La configurazione Standard 2 spagnolo consente agli elicotteri di scambiare informazioni tattiche tra gli aeromobili e con le stazioni di terra tramite Data Link, che migliorerà la capacità di dirigere le operazioni in tempo reale.

“Riceveremo nuovi elicotteri nella configurazione Standard 3 per l’NH90 spagnolo, che incorpora miglioramenti aggiuntivi come la capacità IFF in modalità 5 e la suite di autoprotezione DIRCM. In futuro, tutte le configurazioni Standard 1 e 2 dell’NH90 spagnolo verranno aggiornate allo Standard 3”, ha spiegato il generale Izquierdo.


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Re: Operation Barkhane (Niger, Mali, Burkina Faso, Mauritania e Ciad)

Messaggio da Phant » 19 luglio 2021, 2:14

Analisidifesa.it ha scritto:
La Francia potenzia la flotta di MQ9 Reaper armati per le operazioni nel Sahel

La Francia sta armando i suoi velivoli senza pilota MQ-9 Reaper con bombe guidate Paveway per le operazioni nel Sahel nell’ambito dell’Operazione Barkhane.

L’Armée de l’Air et de l’Espace questo mese doterà di bombe a guida laser GBU-12 Paveway II tre dei suoi UAV MQ-9 Reaper Block 5 schierati nella base di Niamey, in Niger, a sostegno di Operazione Barkhane.

Il 33° Stormo di Sorveglianza, Ricognizione e Attacco (SRAW) “Belfort” gestisce 12 Reaper assegnati al 1° Squadrone (!/33): 6 Block 1 (uno dei quali è stato noleggiato dal 2020 per compensare la perdita di un velivolo dello stesso tipo nel 2018 a causa di un incidente poco prima dell’atterraggio) e 6 Blocco 5 consegnati a partire dal gennaio 2020.

La Francia è in procinto di acquisire altri sei UAV Block 5, che saranno armati con missili GBU-12 e AGM-114 Hellfire e saranno anche dotati di un pod FMS per la raccolta di informazioni, riferisce Jane che in gennaio aveva reso noto un programma di aggiornamento per i Reaper francesi che ne allunga l’autonomia operativa a oltre 30 ore di volo.

Il 6 luglio gli Stati Uniti hanno annunciato la vendita di un ulteriore Reaper Block 5 alla Francia nell’ambito dei Foreign Miliytary Sales per 79 milioni di dollari con consegna nel 2024.

Come evidenzia il web-magazine sudafricano Defenceweb, il potenziamento della flotta francese di Reaper mira a soddisfare la necessità di una sofisticata capacità di intelligence, sorveglianza, ricognizione (e attacco) nel Sahel, specie ora che Parigi prevede di ridurre il suo impegno militare nella regione oggi pari a 5.100 militari con due dozzine di velivoli e centinaia di mezzi terrestri.

In giugno la Francia ha assegnato uno dei Reaper del 33° Stormo a compiti di sorveglianza marittima nell’ambito dell’operazione europea EU Navfor Med Irini, la cui missione è quella di far rispettare l’embargo sulle armi in Libia.

I Reaper francesi sono presenti nel Sahel fin dal 2013, quando vennero basati all’aeroporto di Niamey iniziando a operare sul Mali dal gennaio 2014, disarmati.

Dopo i test di lancio di bombe a guida laser GBU-12 effettuati in Niger alla fine del 2019, la Francia ha iniziato a impiegare i Reaper nei raid contro le milizie jihadiste legate ad al-Qaeda e allo Stato Islamico.

Dopo l’annuncio del presidente Emmanuel Macron sulla riduzione dell’impegno militare francese nel Sahel, il 2 luglio, il ministro della Difesa francese Florence Parly ha dichiarato che l’operazione Barkhane sarà sostituita da una nuova missione, che si concentrerà sulla lotta al terrorismo e sul sostegno alle forze locali. Ma “questa trasformazione non significa che lasceremo il Sahel o che rallenteremo le nostre operazioni antiterrorismo” nella regione.


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