F-35 Lightning II: sviluppo, test e valutazioni

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Re: F-35 Lightning II: sviluppo, test e valutazioni

Messaggio da Irpus » 23 dicembre 2016, 17:05

"Nella speranza che regga in volo"... praticamente per volare su un F-35B c'è bisogno di un HOTAS e di tre mani (di cui una fissa a toccarsi le 'staffette' laggiù :D )!
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Re: F-35 Lightning II: sviluppo, test e valutazioni

Messaggio da Aviators » 25 dicembre 2016, 12:59

Fromtheskies.it ha scritto: Trump valuta l’F-18 Super Hornet al posto dell’F-35

I tweet di Donald Trump continuano a far discutere.
Il 21 dicembre il neo-eletto presidente degli Stati Uniti ha incontrato l’amministratore delegato di Boeing Dennis Muilenburg e quello di Lockheed Martin Marillyn Hewson nel resort di Palm Beach, in Florida. Gli incontri sono stati individuali e Trump ha discusso con i due amministratori delegati sui costi dei rispettivi progetti che a suo avviso hanno raggiunto costi fuori controllo: il Boeing 747-8, il nuovo Air Force One, che aveva superato i 4 miliardi di $… e il Lockheed Martin F-35,  di cui il Dipartimento della Difesa USA aveva siglato – dopo 14 mesi di negoziazione – il nono contratto con Lockheed Martin per la fornitura di altri 90 F-35 proprio una na settimana prima dell’elezione di Trump.

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A giudicare dall’ultimo tweet, sembra che il CEO di Boeing sia stato molto convincente nei confronti di Trump:
Donald J. Trump ha scritto:Based on the tremendous cost and cost overruns of the Lockheed Martin F-35, I have asked Boeing to price-out a comparable F-18 Super Hornet!
“Visti i tremendi costi dell’F-35 e il loro sforamento, ho chiesto a Boeing di fare un’offerta per la produzione di un analogo F-18 Super Hornet“. Inoltre, subito dopo gli incontri, Donald aveva dichiarato che i costi dell’Air Force One avrebbero subito un ribasso.
Una scelta analoga è stata compiuta qualche settimane fa dal Canada che ha acquistato 18 Boeing  F/A-18E/F Super Hornet come soluzione temporanea, la volontà del primo ministro Justin Trudeau è quella di non acquistare gli F-35 come promesso in campagna elettorale.
Paragonare un F-18 ad un F-35 è davvero molto difficile. Stiamo parlando di jet di generazioni diverse, con profonde differenze. Una su tutte che l’F-35 è un caccia stealth e che ha anche una variate a decollo verticale.

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Sicuramente il progetto F-35 ha incontrato alcune difficoltà nel suo percorso che ne hanno ritardato lo sviluppo e incrementato i costi, ma è pur vero che ad oggi è lo strumento tecnologicamente più avanzato in occidente e necessario per missioni di superiorità aerea, supporto, e bombardamento tattico.
Ma anche gli F-18, vista la loro età, non sono immuni a difetti e stanno riscontrando qualche problema di troppo. A seguito di un incidente occorso lo scorso 16 dicembre, la U.S. Navy ha messo temporaneamente a terra l’intera flotta di F/A-18E/F Super Hornet e EA-18G Growler (la variante per la guerra elettronica). Inoltre negli ultimi 6 mesi ben 9 “Legacy Hornet” (le versioni più vecchie, A, B, C, D) sono rimasti coinvoilti in incidenti.
Il generale USAF Chris Bogdan, responsabile del programma F-35, la settimana scorsa si era detto d’accordo con Trump sulla necessità di ridurre gli sprechi della difesa americana, ma allo stesso tempo aveva sottolineato che il programma F-35 era stato rivisto 5 anni fa (nel 2011) e da allora la tabella di marcia così come il budget erano stati sempre rispettati. I primi F-35 sono costati il doppio rispetto al previsto,  ma a partire dal prossimo ordine il costo di ogni singola unità subirà un taglio del 6-7%.
Sostituire i “costosti” F-35 con gli “economici” F-18 potrebbe essere una soluzione azzardata: potrebbe esserci un ritorno economico immediato, ma comportare gravi carenze e problemi in futuro. La Cina e la Russia invece procedono senza troppa pubblicità nello sviluppo dei loro jet di quinta generazione, il Chengdu J-20 ed il Sukhoi PAK FA.
Trump con le sue dichiarazioni sta creando un pò di scompiglio, il titolo Lockheed Martin in borsa ha perso il 2%. Forse, da buon imprenditore, con i suoi tweet sta cercando solo di ottenere il miglior prezzo per i suo F-35, così come ha fatto con l’Air Force One. Infatti dopo l’accordo “positivo”, Boeing ha guadagnato l’1% in borsa.

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Re: F-35 Lightning II: sviluppo, test e valutazioni

Messaggio da Phant » 17 gennaio 2017, 0:31




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Re: F-35 Lightning II: sviluppo, test e valutazioni

Messaggio da Phant » 6 febbraio 2017, 2:41

Aviation-report.com ha scritto:
Firmato accordo per la produzione del lotto 10 del caccia F-35

La Lockheed Martin e Dipartimento della Difesa USA hanno raggiunto un accordo per il nuovo lotto di produzione a basso ritmo nr. 10 (LRIP 10) del caccia di quinta generazione F-35 Lightning II.

Il lotto 10 prevede 90 aerei per le Forze Armate americane e per alcuni partners che partecipano al programma e si articola su 90 aerei da consegnarsi a partire dal 2018:

  • 55 F-35A per l’USAF
  • 9 F-35B per i MARINES
  • 2 F-35C per l’US Navy
  • 3 F-35B per il Regno Unito
  • 6 F-35A per la Norvegia
  • 8 F-35A per l’Australia
  • 2 F-35A per la Turchia
  • 4 F-35A per il Giappone
  • 6 F-35A per Israele
  • 6 F-35A per la Corea del Sud
In quello che viene considerato il contratto più vantaggioso per gli acquirenti (e naturalmente per i contribuenti…), per la prima volta, il prezzo di un jet della versione convenzionale scende sotto i 100 milioni dollari con una riduzione del 7% rispetto al contratto precedente (LRIP 9).

Un F-35A, tutto compreso, costa 94,6 milioni dollari per esemplare.

Il risparmio è pari a 728 milioni di dollari complessivi e ci si attendono ulteriori riduzioni con la produzione in grande serie a partire dal 2020 e l’aumento delle macchine da produrre delle versioni B e C.

Attualmente sono poco più di 200 i jets stealth consegnati, con oltre 146.000 addetti in USA impegnati e alcune migliaia nel resto del mondo; il programma JSF è non solo il più costoso dell’ultimo cinquantennio ma anche quello che prevede il maggiore coinvolgimento di aziende e lavoratori in assoluto con imponenti e positive ricadute nell’economia reale.

Con l’inizio della produzione su larga scala, gli addetti saliranno a 260. 000 e gli aerei prodotti per ogni anno saranno 160.

Spicca tra i 35 jets ordinati dai partners non USA nel LRIP 10, l’assenza di aerei per l’Italia, unica nazione tra gli 8 partners internazionali a non avere aerei in ordine.

Con le consegne così spalmate nel tempo, la pressione sulla flotta Tornado è inevitabilmente alta: le macchine hanno decenni di vita e la manutenzione è gioco-forza onerosa e complicata mentre deve continuare il piano di ritiro dal servizio una volta raggiunte le ore di fatica della cellula.

Sinora, l’Aeronautica Militare ha ricevuto 7 aerei, 4 sono rischierati in USA presso la Luke AFB per l’addestramento e formazione di piloti e personale tecnico, 3 sono stati consegnati a fine anno al 32° Stormo di Amendola ma ancora non hanno raggiunto una piena operatività: macchine così nuove e complesse necessitano di tempo prima di essere proficuamente impiegate nel pieno delle loro capacità e naturalmente integrate con gli altri assets operativi.[/b]

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Re: F-35 Lightning II: sviluppo, test e valutazioni

Messaggio da Aviators » 18 marzo 2017, 16:01

Analisi Difesa ha scritto: Primi lanci del missile MBDA ASRAAM da un F-35

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Un F-35 Lightning II ha effettuato con successo il primo lancio di un missile aria-aria MBDA Advanced Short Range Air-to-Air Missile (ASRAAM): l’arma progettata in Gran Bretagna rappresenta il primo missile non “made in USA” a essere impiegato dal jet di Lockheed Martin.
I test sono stati effettuati sulla Naval Air Station Patuxent River e sulla Edwards Air Force Base statunitensi coinvolgendo i tecnici di Lockheed Martin, BAE Systems, MBDA e Northrop Grumman.
MBDA ha acquisito nel2016 un contratto da 184 milioni di sterline per produrre e integrare il missile a guida infra-rosso sugli F-35 destinati alla Royal Air Force e alla Royal Navy ma l’azienda missilistica europea è impegnata dal 2015  anche nel contratto da 300 milioni di sterline ASRAAM Capability Sustainment Programme (CSP) per il supporto ai missili ASRAAM della flotta di Eurofighter Typhoon della RAF.

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Re: F-35 Lightning II: sviluppo, test e valutazioni

Messaggio da Phant » 21 aprile 2017, 19:59

Analisidifesa.it ha scritto:
Contratto a MBDA per integrare il Meteor sugli F-35

Il Ministero della Difesa Britannico ha assegnato a MBDA un contratto che spiana la strada all’integrazione del missile aria-aria a lungo raggio Meteor (BVRAAM) sul cacciabombardiere Lockheed Martin F-35 acquisito da Royal Air Force e Royal Navy.

Il contratto riguarda la vasta gamma di test di assetto, produzione e progettazione necessari a supportare la compatibilità e l’integrazione del missile europeo sul velivolo statunitense, che dovrebbe essere operativo in Gran Bretagna dotato di Meteor (arma che equipaggia anche i cacciabombardieri Eurofighter Typhoon) nel 2020.

L’accordo fa seguito al successo conseguito il mese scorso nei test di lancio di un altro missile aria –aria di MBDA, Advanced Short Range Air-to-Air Missile (ASRAAM) da un F-35 mentre in futuro è previsto che i caccia di 5a generazione delle forze britanniche imbarchino anche il missile per l’attacco di precisione contro bersagli al suolo SPEAR di MBDA.


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Re: F-35 Lightning II: sviluppo, test e valutazioni

Messaggio da Aviators » 30 aprile 2017, 10:36

Analisi Difesa ha scritto: Lockheed Martin: nuove capacità per il sistema ALIS dell’F-35

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La nuova release dell’Autonomic Logistics Information System (ALIS) dell’F-35 di Lockheed Martin ha ottenuto l’approvazione per l’installazione presso i siti operativi dell’US Air Force e dell’US Navy. Oltre ad apportare una serie di miglioramenti nella struttura del sistema, l’upgrade potenzia significativamente la capacità di gestione delle operazioni e l’attività di manutenzione.
ALIS è il sistema di gestione della flotta F-35, che permette di ridurre i costi operativi e di manutenzione aumentando allo stesso tempo la disponibilità di velivoli. Dopo aver eseguito con successo i test di volo, l’upgrade del software ALIS – denominato versione 2.0.2 – sarà installato in tutti i siti operativi dell’F-35 entro la fine del 2017. Dal 22 marzo l’upgrade ha registrato performance positive nell’attività a supporto delle operazioni dell’F-35 presso l’Air Force Base di Nellis, in Nevada.
L’ALIS 2.0.2 ora integra i dati di propulsione, che consentono di gestire il motore dell’F-35 attraverso ALIS stesso, eliminando la necessità di utilizzare diversi sistemi di manutenzione e di assistenza sul campo per le attività di diagnostica, analisi e manutenzione del motore. ALIS 2.0.2 migliora la tracciabilità delle parti che hanno una durata limitata e ottimizza la gestione delle risorse per quanto riguarda le operazioni in campo.

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“Questo upgrade consentirà alle unità schierate di prevedere gli scenari ipotetici attraverso ALIS, eliminando la maggior parte della pianificazione manuale che viene fatta oggi,” ha spiegato Reeves Valentine, vice presidente di F-35 Logistics. “ALIS 2.0.2 consentirà di prevedere gli scenari e prendere delle decisioni. Scegliendo i migliori velivoli, l’equipaggiamento di supporto, parti di ricambio e il personale da schierare e gestendo le risorse per tutto il loro ciclo di vita – questa tipologia di dati dovrebbe tradursi in modo definitivo in una migliore disponibilità di aerei.”
Il software aggiornato prevede anche una capacità di networking che consente di stabilire più facilmente le connessioni tra gli schieramenti in loco e le basi. L’upgrade garantisce alle unità di controllo maggiore versatilità nella gestione della catena logistica – la catena di fornitori e ricambi – per gli squadroni schierati.
In quanto spina dorsale IT dell’F-35, l’ALIS integra la manutenzione preventiva, la pianificazione di volo e delle missioni. La pianificazione di missione e il debriefing, così come le attività di supporto da parte del personale per la manutenzione dell’F-35, vengono effettuate attraverso ALIS.
L’approvazione per lo schieramento in tutti i siti operativi dell’F-35 per il Corpo dei Marine è attesa nelle prossime sei settimane. L’US Marine Corps e l’US Air Force hanno dichiarato la capacità operativa iniziale (IOC) per l’F-35 rispettivamente nel 2015 e nel 2016, e l’US Navy dovrebbe dichiarare l’IOC nel 2018. Oggi ALIS è operativo da 20 postazioni e ha supportato più di 85.000 F-35 ore di volo.

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Messaggio da Phant » 19 maggio 2017, 19:11




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Re: F-35 Lightning II: sviluppo, test e valutazioni

Messaggio da Phant » 26 luglio 2017, 2:51

Analisidifesa.it ha scritto:
100 mila ore di volo per gli F-35

La flotta di velivoli F-35 Lightning II di Lockheed Martin ha recentemente raggiunto il traguardo delle 100.000 ore di volo e i team dell’Integrated Test Force dell’F-35 stanno completando gli ultimi requisiti della fase di System Development and Demonstration (SDD) del programma.

“Il raggiungimento delle 100.000 ore indica un livello di maturità significativo per il programma e il sistema d’arma F-35,” ha commentato l’Executive Vice President di Lockheed Martin e General Manager del programma F-35 Jeff Babione. “Siamo a buon punto per portare a compimento lo sviluppo del software 3F e del sistema di missione entro la fine del 2017.”

I test in volo della fase di sviluppo da completare sono la validazione della release finale del software 3F, i test per lo ski jump dell’F-35B, le operazioni con l’F-35B in aree critiche, i test con carico ad alta velocità per l’ F-35B e l’F-35C e il completamento degli ultimi test di precisione per gli armamenti.

I principali obiettivi raggiunti dal flotta della fase SDD negli ultimi mesi sono:

  • Il completamento dei test per l’inviluppo dell’F-35A, che comprende manovre ad alto rischio “al limite dell’inviluppo”, spingendo il velivolo ai limiti della sua forza strutturale, delle sue capacità di performance e delle sue capacità aerodinamiche, dimostrando nel contempo un’eccellente manovrabilità.

  • Il completamento dei test di precisione in UK per lo sgancio dei sistemi d’arma AIM-132 ASRAAM e Paveway IV, e il completamento di 45 dei 50 test di precisione di sgancio di armi della fase SDD, tra cui i test con obiettivi multipli e ingaggi multipli, oltre che test di precisione con il cannone interno e con il pod esterno da 25mm sulla linea mediana.

  • Test per verificare l’efficacia in missione con diverse navi, come missioni di offensiva contraerea e interdizione marittima, per dimostrare le performance del sistema di volo dell’F-35.


Tre diversi modelli di F-35 sostituiranno diversi velivoli F-16 Fightnin Falcon e A/OA-10 Thunderbolt II dell’US Air Force, l’F/A-18 Hornet dell’US Navy, gli F/A-18 e gli AV-8B Harrier dei Marines e velivoli di almeno 11 altre nazioni. I Marines hanno dichiarato l’Initial Operational Capability (IOC) per i loro velivoli a luglio 2015, l’US Air Force ad agosto 2016 e l’US Navy dichiarerà l’IOC nel 2019.


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Messaggio da Phant » 25 agosto 2017, 1:58





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Messaggio da Aviators » 29 agosto 2017, 22:18

Analisi Difesa ha scritto: F-35: ancora delusioni per l’Italia, in Olanda i ricambi per le flotte europee

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Ferragosto amaro per quanti hanno a cuore in Italia il programma F-35. Il giorno prima il Pentagono ha ufficializzato la sua decisione di costruire in Olanda il magazzino dei pezzi di ricambio per le flotte europeo-mediterranee dell’aereo da attacco statunitense Lockheed Martin F-35, e in Australia quello per le flotte dell’area Asia-Pacifico. Il nostro Paese resta quindi fuori da questo importante sviluppo del programma.
Come aveva già fatto nell’ambito della sua Global Support Solution Strategy per l’assegnazione delle prime attività di manutenzione strutturale del velivolo e del motore, il Joint Strike Fighter Program Office del Pentagono ha preventivamente vagliato le credenziali e possibilità pratiche offerte sia dagli otto partner interazionali del programma che dai tre clienti Foreign Military Sales.
Concluse le valutazioni, la scelta è caduta sull’Olanda. Partner di secondo livello come l’Italia, il paese dei tulipani ci soffia così un business valutato secondo fonti di Amsterdam intorno al miliardo di dollari, assicurandosi con questa risorsa fondamentale per l’esecuzione del programma un ruolo cruciale nel sostegno tecnico-logistico delle centinaia Joint Strike Fighter che opereranno al di qua dell’Atlantico.

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Saranno non meno di una settantina le imprese olandesi (l’industria aeronautica locale Fokker in testa) a trarre vantaggi tanto da una mera conservazione e smistamento delle parti di ricambio quanto soprattutto delle attività tecnologiche connesse alla loro gestione.
La decisione appare poco chiara/comprensibile/accettabile per almeno due motivi. E’ l’Italia al momento l’unico partner a disporre in Europa di una grande infrastruttura a supporto del programma – la linea di assemblaggio di Cameri con le relative stazioni di manutenzione – e conseguentemente delle potenzialità necessarie ad assicurare il sostegno logistico degli aerei dei partner europei. Spazi, ambienti a elevato tenore tecnologico e misure (anche americane) per la loro gestione in sicurezza, non fanno certo difetto alla base piemontese. Almeno in questa ottica, solo relativamente secondaria, non si capisce perché la scelta sia caduta sull’Olanda.
Secondo motivo. Come abbiamo illustrato per anni su queste colonne e come giustamente conferma con ampie spiegazioni la recente relazione della Corte dei Conti sullo stato della nostra partecipazione al Joint Strike Fighter – alla quale dedicheremo prossimamente un’analisi dettagliata – quanto a ritorni economico/industriali/occupazionali l’Italia è già stata penalizzata significativamente dalla riduzione degli impegni di acquisto dagli originari 131 esemplari a 90, vedendo indebolito uno dei due cardini del nostro interesse nel programma americano.

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Abbiamo rallentato gli ordini, va bene, ma i 90 aerei e il loro finanziamento sono stati ripetutamente confermati dalla nostra Difesa, che ha persino cominciato (!) ad attrezzare una base aerea che non li schiererà, Grottaglie. Si dà però il caso che anche l’Olanda abbia ridotto il suo interesse per lo stealth d’oltre Oceano: all’inizio ne voleva 85, ma si fermerà a 37, meno della metà. Per quali ragioni è stata trattata meglio del nostro Paese?
La catena logistica che vedrà come epicentro sarà certamente molto complessa. Servirà la flotta americana di F-35 stanziata in Europa, ma con qualche probabilità non quella britannica né quella norvegese – come si ricorderà Oslo ha stretto accordi con Londra per collaborare nell’addestramento e nel supporto logistico.
Quanto a Israele, provvederà da sé. Norvegia e Turchia, poi, non fanno parte dell’Unione Europea, e come ha giustamente commentato Defence Aerospace, questo comporterà vincoli, ritardi e costi aggiuntivi per le rispettive flotte: le forze aeree norvegesi e turche dovranno infatti sottostare ai controlli doganali, e pagare la VAT (la nostra IVA) sulle forniture.
Il “magazzino” olandese forse lavorerà meno del previsto, ma lo smacco per l’Italia non risulterà meno avvilente.

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Re: F-35 Lightning II: sviluppo, test e valutazioni

Messaggio da Phant » 14 settembre 2017, 19:10

Aviation-report.com ha scritto:
La portaerei USA Lincoln imbarca per test gli F-35C

La portaerei classe Nimitz USS Abraham Lincoln (CVN 72) ha imbarcato la versione per la US Navy del nuovo caccia Lockheed Martin F-35C per una serie di test con decolli e appontaggi con la catapulta e gancio di arresto.

I velivoli interessati nei test erano inquadrati del reparto Strike Fighter Squadron 101 (VFA 101) “Grim Reapers”, proveniente dalla base aerea di Eglin in Florida ed è ad oggi il reparto addestratvio per l’F-35C.

Il caccia imbarcato F-35C è ancora in una fase di test e non è pienamente operativo. Il VFA 101 si è imbarcato per condurre le qualificazioni all’uso del ponte di volo, tramite decolli ed appontaggi, per qualificare i piloti, il personale della manutenzione e i landing signal officers. Le attività di volo dell’F-35C è stata anche un’opportunità per il personale della portaerei Abraham Lincoln per lavorare con il nuovo caccia della Marina USA.

Secondo la tabella di marcia del F-35 Lightning II Pax River Integrated Test Force, la versione F-35C dovrebbe raggiungere la IOC – Initial Operational Capacity nel 2018.

Il Joint Strike Fighter Fleet Integration Office ha dichiarato che l’F-35C introdurrà capacità aeronautiche avanzatissime presso i Navy Carrier Air Wings, consentendo ai Carrier Strike Groups e alla flotta USA di impegnare e sopravvivere in modo efficace ad una vasta gamma di minacce in rapida evoluzione.




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Messaggio da Phant » 28 settembre 2017, 0:45





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Messaggio da Aviators » 9 ottobre 2017, 18:50

Difesa Online ha scritto: F-35: qualificato il 500° pilota

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L’U.S. Air Force ha annunciato di aver portato a compimento l’addestramento del 500° pilota dell’F-35 Lightning II con il programma di addestramento internazionale congiunto presso la base di Eglin.
Il maggiore Chris Campbell, director of operations del 461° Flight Test Squadron, è un test pilot dell’F-16, con all’attivo oltre 1.000 ore di volo su fighter jet e 245 ore di combattimento. Ha iniziato l’addestramento sull’F-35 presso il 33° Fighter Wing la scorsa estate ed è stato il 500° pilota a completare il programma di addestramento.
“Come test pilot, lavorare sull’F-35 rappresenta per me l’opportunità di essere un vero e proprio moltiplicatore di forze”, ha commentato Campbell. “Quello di volare con l’F-35 è un obiettivo che ho inseguito per molto tempo. Sono entusiasta di far parte del programma e spero di portare un contributo positivo.”
Durante l’addestramento con l’F-35A presso la Air Force Base di Eglin, Campbell ha seguito circa 200 ore di lezioni teoriche, 14 ore con il simulatore, un rullaggio ad alta velocità e sei voli sul velivolo prima di ottenere la qualifica necessaria.
Il corso sfrutta le tecnologie più avanzate e si serve della realtà virtuale per preparare i piloti a volare con il più avanzato sistema d’arma militare.
“Man mano che emergono nuove modalità d’impiego dell’F-35, grazie all’ampliamento delle capacità del velivolo, dobbiamo adattare l’addestramento dei piloti per rispondere alle esigenze delle forze aeree di combattimento”, ha commentato il col. Paul D. Moga, comandante del 33° Fighter Wing. “Le tattiche di quinta generazione sono in rapida evoluzione. Stanno modificando il nostro modo di pensare, di addestrare e operare come gruppo multinazionale e interforze.” 
Dalla consegna del primo velivolo nel 2011, il programma F-35 e l’integrated training program hanno consegnato oltre 200 velivoli, formato più di 4.500 addetti alla manutenzione, e superato le 100.000 ore di volo.
 “L’F-35 e le capacità che porta nel teatro operativo sono fondamentali per garantire all’Air Force la capacità di dominare ogni spazio aereo”, ha commentato Moga. “Gli Airmen che concludono oggi il loro percorso di formazione sono i migliori al mondo. La loro abilità, abbinata al livello di sopravvivenza e alle capacità garantite da questo sistema d’arma, saranno in grado di assicurare la superiorità aerea degli Stati Uniti, dei loro partner, e dei loro alleati per i decenni a venire”.
“Questo grande risultato è frutto di un lavoro di gruppo: il personale in servizio attivo, la Guardia, le Riserve, i civili, i contractor, il personale dell’Air Force e della Navy, tutti insieme con l’unico obiettivo di portare a compimento una missione condivisa – completare l’addestramento di eccezionali professionisti per le forze aeree di combattimento.”
Campbell si propone di sfruttare la sua esperienza di test pilot di velivoli di quarta generazione per migliorare le performance del fighter jet di quinta generazione.
“L’F-35 sarà la spina dorsale della flotta tattica di fighter jet del Dipartimento di Difesa”, ha aggiunto Campbell. “Migliorare al massimo il velivolo durante i test avrà enormi effetti positivi per la Combat Air Force in futuro.”
Eglin AFB è una delle due basi dell’Air Education and Training Command responsabile dell’attività di addestramento con l’F-35. Insieme, Eglin AFB e Luke AFB, Arizona, contribuiscono all’attività dell’Air Education and Training Command con l’addestramento del personale di volo e degli addetti alla manutenzione dell’F-35.

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Re: F-35 Lightning II: sviluppo, test e valutazioni

Messaggio da Aviators » 19 ottobre 2017, 12:09

Repubblica.it ha scritto: Il jet F35 di nuovo nella tempesta: hacker rubano dati sensibili

Violati i server di un'agenzia della difesa australiana: trafugati 30 gigabyte di informazioni commerciali sul velivolo militare, sul P-8 Poseidon, su navi da guerra e sul sistema di guida intelligente per trasformare le bombe a caduta libera. I "pirati" potrebbero essere cinesi o nordcoreani

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Una spy story dai contorni misteriosi e inquietanti. Dati sensibili sul jet delle polemiche F35, sono stati rubati in Australia da un non meglio precisato gruppo di hacker che ha utilizzato un sistema denominato "China chopper", un backdoor "amato" da cinesi e (si teme) nordcoreani per aggirare le difese dei server.

Tra le carte digitali prelevate nel corso di alcuni "raid" virtuali, iniziati nel luglio scorso e scoperti da pochi giorni, ci sono riferimenti all'utilizzo del F35 in Australia, oltre a informazioni sul P-8 Poseidon, un aereo Boeing da pattugliamento utilizzato dalla marina e derivato dal 737 civile, oltre al velivolo da trasporto C-130. Accanto ai dati relativi al jet più criticato della storia, l'F35, chi indaga guarda con grande preoccupazione al furto del sistema di guida remota Jdam della Boeing, riservato alle bombe a caduta libera: i missili "basici" con questo piccolo aggiornamento dal costo limitato (circa 25mila dollari) possono essere trasformate in oggetti micidiali capaci di viaggiare con l'ausilio remoto per quasi 30 chilometri.

Gli inquirenti ufficialmente non puntano il dito su aree calde dell'area Asia-Pacifico. Ma in genere questo tipo di attacchi e di sistemi vengono utilizzati da hacker cinesi o nordcoreani. Il governo australiano nelle ultime ore ha comunque smentito che si tratti di dati confidenziali. In ogni caso gli hacker in questo momento hanno in mano parte delle strategie commerciali della difesa australiana. Sarebbero state violate anche della mappe molto dettagliate delle navi da guerra del Paese che permettono di zoomare addirittura la cabina del comandante e la posizione di tutti i membri dell'equipaggio, la disposizione delle armi e di molto altro all'interno delle imbarcazioni da guerra.

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