GA-ASI MQ-20 Avenger

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GA-ASI MQ-20 Avenger

Messaggio da Phant » 13 maggio 2010, 18:13

Difesanews.it ha scritto:
Presentato il Sea Avenger

General Atomics Aeronautical Systems (GA-ASI) ha presentato presso l'expo "Sea-Air-Space 2010" della Navy League a Washington, il Sea Avenger, un derivato del Predator C Avenger studiato per operazioni a bordo di portaerei, per soddisfare il requisito della Marina degli Stati Uniti riguardo un assetto senza pilota da sorveglianza e attacco (UCLASS – Unmanned Carrier-Launched Airborne Surveillance and Strike). La società  ha formalmente proposto il Sea Avenger al Naval Air Systems Command (NAVAIR) rispondendo alla relativa richiesta di informazioni (RFI) della Marina.

Come il Predator C, il Sea Avenger rappresenta una soluzione tecnologicamente pronta, e a basso rischio, per svolgere compiti di intelligence, sorveglianza, ricognizione (ISR) e attacco di precisione, con autonomia prolungata. Si giova dell'esperienza della compagnia nella realizzazione di assetti non pilotati conseguita in 18 anni di sviluppo della serie Predator, con un milione di ore di volo operative accumulate.

Anticipando le necessità  future della US Navy per un velivolo senza pilota basato su portaerei, GA-ASI ha introdotto per tempo sul Predator C delle caratteristiche tese a facilitare il successivo sviluppo di una versione adatta unicamente ad operare dal ponte delle Nimitz e delle Ford, con l'obiettivo di procedere per gradi all'integrazione di uno stormo completamente unmanned nel gruppo di volo imbarcato a fiianco degli aerei convenzionali. In particolare il velivolo è equipaggiato con un motore a bassissimo consumo di carburante unito ad una riprogettazione delle relative prese d'aria, una piattaforma retrattile ospitante i sensori elettro-ottici e all'infrarosso (EO/IR), armi ospitate nella baia interna e ali ripiegabili. La struttura del velivolo è stata progettata anche per accomodare un carrello di atterraggio più robusto, gancio di coda, dispositivi di frenata, e altre disposizioni atte alle operazioni sul ponte di volo.

Il Predator C, da cui il Sea Avenger deriva, è progettato per eseguire missioni ISR ad alta velocità  e tempestivi attacchi di precisione. La configurazione attuale presenta una fusoliera di 13 metri di lunghezza con un'apertura alare di 20 metri; l'aereo è in grado di volare a 740 km/h per 20 ore, e può operare fino a 50.000 piedi di altitudine. L'Avenger incorpora un Synthetic Aperture Radar (SAR) Lynx, vari sensori EO/IR, e fino a 3.000 libbre di ordigni opitati nella baia interna. E' in corso di valutazione l'integrazione a bordo del sistema ALERT (Advanced Low-observable Embedded Reconnaissance Targeting), una versione ad hoc del sistema EOTS sviluppato da Lockheed Martin per l'F-35 Lightning II. L'aereo è basato su un'architettura aperta e modulare in modo che il carico pagante possa essere rapidamente personalizzato secondo le esigenze del cliente. Il primo volo del Predator C Avenger è avvenuto il 4 aprile 2009 e attualmente sta continuando la campagna di prove di volo come previsto da programma, con un secondo aereo in fase di sviluppo che dovrebbe essere completato entro la fine dell'anno.


FONTE: http://www.difesanews.it/archives/prese ... ea-avenger
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Re: GA-ASI MQ-20 Avenger

Messaggio da Phant » 10 dicembre 2020, 3:07

Aviation-report.com ha scritto:
La General Atomics fa volare un suo velivolo senza pilota Avenger utilizzando l’intelligenza artificiale

Il 28 ottobre 2020, General Atomics Aeronautical Systems ha condotto un volo autonomo utilizzando un “motore/sistema autonomo” CODE – Collaborative Operations in Denied Environment CODE fornito dal governo, più precisamente dalla DARPA – Defence Advanced Research Projects Agency per supportare le missioni di targeting delle minacce aria-aria. Il sistema autonomo CODE è stato installato su un drone con caratteristiche stealth GA-ASI Avenger Unmanned Aircraft System (UAS).

Il sistema CODE, potremmo già chiamarlo un cervello artificiale, è stato implementato per comprendere ulteriormente l’elaborazione dell’intelligenza artificiale cognitiva su piattaforme UAS più grandi, come l’Avenger, in ambienti e scenari fortemente contestati nei quali potrebbero operare macchine senza pilota completamente autonome, dei loyal wingman a tutti gli effetti, collegate a velivoli con equipaggio o collegate tra loro in sciami di droni autonomi capaci di diverse missioni, dalla guerra elettronica all’attacco aereo, fino alla difesa aerea.

“Questo rappresenta un grande passo nel percorso verso missioni autonome più sofisticate per velivoli senza pilota in cui l’input dell’operatore può essere ridotto al minimo per supportare un equipaggio ottimale di più prodotti per battaglie aeree complesse“, ha dichiarato il presidente di GA-ASI David R. Alexander. “Per questo volo iniziale, abbiamo utilizzato l’Avenger come surrogato di velivolo con il set di capacità Skyborg, che è un obiettivo chiave per i sistemi emergenti di GA-ASI“.

Come parte del volo autonomo, il software CODE ha controllato le manovre dell’UAS Avenger per oltre due ore senza il tradizionale input del pilota. GA-ASI ha promosso lo sviluppo del software CODE aggiungendo funzioni comportamentali per la missione di ricerca di potenziali minacce aeree coordinata insieme ad un massimo di sei velivoli (per la dimostrazione, cinque dei velivoli erano virtuali). L’architettura aperta del software CODE consente la comunicazione tra il velivolo, il software CODE stesso e l’autopilota.

L’operatore CODE, utilizzando un computer commerciale che eseguiva il software fornito dal governo e una radio TTNT – Tactical Targeting Network Technology abilitata per comunicazioni di missione in rete, ha fissato gli obiettivi della missione per il volo in cui il software autonomo è stato utilizzato e per coordinare i sei velivoli per raggiungere l’obiettivo della ricerca di potenziali minacce aeree. Gli input di missione dall’operatore alla costellazione di volo di aeromobili hanno utilizzato messaggi in formato Link 16.

Il programma del drone autonomo Skyborg dell’US Air Force Research Laboratory tende proprio a sviluppare un sistema di intelligenza artificiale capace di far funzionare autonomamente un prototipo di drone entro il 2021 e di poter far volare successivamente un vero aereo da caccia. Ma l’obiettivo più ampio è integrare questo sistema in diversi aerei senza pilota per trasformarli in “copiloti digitali” a supporto alle piattaforme tradizionali con equipaggio, con capacità semi-autonome controllate da un pilota in carne ed ossa o completamente autonome guidate da un’intelligenza artificiale.

A marzo del 2019, lo US Air Force Research Laboratory aveva emesso una richiesta formale di informazioni per determinare quali tecnologie potevano essere già disponibili, o quasi disponibili, o da sviluppare per supportare Skyborg. Una di queste poteva essere il drone Kratos XQ-58 ma oggi anche l’Avenger di GA-ASI con il “cervello” CODE.


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Re: GA-ASI MQ-20 Avenger

Messaggio da Phant » 31 gennaio 2021, 2:18

Aviation-report.com ha scritto:
Il pod Legion di Lockheed Martin integrato sul drone invisibile Avenger di General Atomics: verso un futuro in cui il combattimento aria-aria sarà dominato dai droni?

La scorsa settimana la General Atomics Aeronautical Systems ha annunciato di aver fatto volare uno dei loro droni Avenger con un pod sensore avanzato Legion prodotto dalla Lockheed Martin. Potrebbe essere una mossa che suggerisce che l’azienda sta guardando verso un futuro in cui il combattimento aria-aria è dominato dai droni (vedasi anche il drone da combattimento pesante russo S-70 Okhotnik). Il test di volo della durata di 90 minuti ha verificato le interfacce meccaniche e la sicurezza aerodinamica dell’aereo con il pod.

L’Avenger (o Predator C) doveva essere il futuro dei rivoluzionari ed ormai iconici droni MQ-1 Predator e MQ-9 Reaper di GA-ASI, i pilastri della flotta di aerei a pilotaggio remoto statunitense e della NATO, compresa l’Italia. A differenza dei primi droni, l’Avenger ha un motore turbofan – la sua velocità e altre metriche sulle prestazioni rimangono segrete – ed è altamente invisibile sia per ai sensori radar che a infrarossi. Ciò significa che può operare in un ambiente ostile al contrario dei Predator/Reaper che, come visto più volte, sono facili prede di missili terra-aria.

L’aeronautica militare americana non è mai stata entusiasta del nuovo drone, forse scoraggiato dal prezzo elevato, e ha cercato alternative a basso costo dopo aver acquistato un solo velivolo di prova, mentre un altro ente del governo degli Stati Uniti, probabilmente la CIA, ha acquistato non più di sei esemplari di Avengers nel 2017.

GA-ASI potrebbe ora guardare a nuove opportunità. Il mese scorso l’US Air Force ha acquistato due Avengers per lo Skyborg Vanguard Program, che sta sviluppando droni autonomi con intelligenza artificiale e capacità di machine learning, tecnologie che saranno integrate in una nuova generazione di droni da combattimento della US Air Force.

Il nuovo sviluppo in questione potrebbe essere sempre collegato al contratto Skyborg. Il Pod Legion di Lockheed Martin è un sensore a infrarossi da 550 libbre con elaborazione avanzata. Combina il collaudato sistema di ricerca e tracciamento a infrarossi IRST21 dell’azienda con un nuovo processore per rilevare, localizzare, tracciare e identificare gli aeromobili a lungo raggio grazie alla firma del calore dei loro motori e della cellula.

Tradizionalmente gli aerei si affidano al radar per rilevarsi a vicenda. Ma il radar su un aereo è molto simile ai fari di un’auto: illumina ciò che vuoi vedere, ma ti rende facilmente visibile agli altri. I sistemi a infrarossi, sono passivi e non emettono nulla per rivelare la loro posizione. L’F-35 ha sofisticati sensori a infrarossi per combattere senza accendere il suo radar. Il Legion Pod è già stato montato sui velivoli da combattimento F-15C e F-16 per fornire loro ciò che i produttori chiamano “capacità di vedere prima e colpire per primo”.

Fondamentalmente, il Legion Pod è collegato in rete per impieghi di targeting condiviso e collaborativo. Ciò significa che un aereo furtivo, equipaggiato con il Legion può localizzare e segnalare gli aerei nemici (anche quelli a bassa osservabilità) e trasmettere i dati del bersaglio in modo che possano essere ingaggiati con missili da caccia, anche non invisibili, più lontani. Equipaggiare gli Avengers con i pod Legion potrebbe quindi consentire loro di agire come osservatori per gli aerei con equipaggio che si trovano al di fuori della zona di pericolo.

Come accennato in apertura, questa potrebbe essere una risposta adeguata ai droni pesanti da combattimento russi Okhotnik (“Hunter”) che sono stati già testati con missili aria-aria il mese scorso. L’Avenger, come gli F-35 e altri velivoli di quinta generazione stealth ha un vano armi interno in grado di trasportare 3.500 libbre di armi per mantenere la furtività. GA-ASI non ha fornito alcun indizio sullo scopo dell’integrazione del pod Legion con l’Avenger o sui loro possibili piani, ma sicuramente la coppia Avenger-Legion potrebbe essere il velivolo da combattimento aereo intelligente, furtivo e sacrificabile del prossimo futuro.

“Dall’implementazione dell’architettura software e hardware all’integrazione dei sensori, l’Avenger è un’ottima piattaforma per fornire funzionalità critiche“, ha dichiarato J.R. Reid, Vicepresidente dello sviluppo strategico di General Atomics, in un comunicato stampa, senza dire però quali capacità critiche l’Avenger potrebbe avere o sviluppare.


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Re: GA-ASI MQ-20 Avenger

Messaggio da Phant » 9 luglio 2021, 0:54

Aviation-report.com ha scritto:
Il cervello di intelligenza artificiale del programma Skyborg vola su un secondo drone, un MQ-20 Avenger, a dimostrazione della modularità, portabilità e la scalabilità dell’ACS – Autonomy Core System

Il 24 giugno 2021 il team Skyborg ha condotto un test di volo di due ore e trenta minuti del sistema centrale autonomo di intelligenza artificiale Skyborg ACS – Autonomy Core System a bordo di un velivolo tattico senza pilota MQ-20 Avenger della General Atomics durante l’esercitazione Orange Flag 21-2, che si concentra sui test sui materiali, presso la base aerea di Edwards in California.

Skyborg è una capacità incentrata sull’autonomia che consentirà all’US Air Force di operare e sostenere velivoli a basso costo, spendibili e di squadra in grado di contrastare gli avversari con azioni rapide e decisive in ambienti altamente contestati. Il programma oggi si concentra sullo sviluppo e la dimostrazione di un ACS aperto e modulare in grado di far volare, navigare e comunicare autonomamente un velivolo a pilotaggio remoto per poi integrare altre funzionalità avanzate di combattimento.

Il volo di prova faceva parte della campagna Autonomous Attritable Aircraft Experimentation (AAAx) il programma per testare lo sviluppo di ACS, il cervello dello Skyborg, man mano che lo sviluppo procede. Questo volo arriva due mesi dopo che l’ACS è stato testato per la prima volta a bordo di un velivolo tattico senza pilota Kratos UTAP-22 sulla Tyndall AFB, in Florida, il 29 aprile 2021.

Integrando l’ACS sull’MQ-20 meno di due mesi dopo aver completato i test sull’UTAP- 22 (deriva dai droni bersaglio Kratos BQM-167A Skeeter), il team Skyborg ha dimostrato la modularità, la portabilità e la scalabilità dell’ACS dimostrando le stesse capacità su un aereo completamente diverso utilizzando la stessa versione del software. Kratos, insieme a Boeing e General Atomics, hanno un contratto per iniziare a consegnare presto nuovi droni per supportare questo progetto.

Durante il volo, l’ACS ha eseguito una serie di comportamenti fondamentali necessari per caratterizzare il funzionamento sicuro del sistema. Una volta che il pilota umano del velivolo MQ-20 ha raggiunto un volo stabile e livellato in quota, ha passato il controllo del drone all’ACS per dimostrare la sua capacità di eseguire comportamenti di autonomia di volo di base. L’ACS ha compiuto comportamenti aeronautici di base e ha risposto ai comandi di navigazione, reagendo alle geo-recinzioni, aderendo agli inviluppi di volo degli aerei e dimostrando manovre coordinate. Come abbiamo già spiegato la geo-recinzione è un confine virtualmente stabilito intorno ad una certa area che può essere definita anche semplicemente attraverso coordinate GPS. Questa recinzione geografica ha posto dei limiti su dove il drone avrebbe dovuto operare grazie al sistema Skyborg che cambiava autonomamente il suo percorso per rimanere all’interno di questo spazio aereo “recintato”.

Il team Skyborg Vanguard è una relazione unica che associa il maggiore generale Heather Pringle, comandante del laboratorio di ricerca dell’aeronautica militare come ufficiale esecutivo della tecnologia Skyborg (TEO) e Brig. Gen. Dale White, Program Executive Officer for Fighters and Advanced Aircraft come Skyborg PEO. L’Emerging Technologies Combined Test Force (ET-CTF), sotto la guida del tenente colonnello Adam Brooks, funge da agente esecutore per queste missioni di test presso il 412th Test Wing, comandato dal Brig. Gen Matthew Higer a Edwards AFB.

“Questo tipo di sperimentazione operativa consente all’Air Force di alzare l’asticella delle nuove capacità, rese possibili dalle tecnologie emergenti“, ha affermato il Brig. Gen. Dale White, responsabile del programma per caccia e velivoli avanzati come lo Skyborg, “e questo volo è una pietra miliare chiave nel raggiungimento di tale obiettivo“.

“Far volare lo Skyborg ACS su piattaforme di due diversi produttori dimostra la portabilità del nucleo di autonomia di proprietà del governo, sbloccando le future capacità multi-missione per la Joint Force“, ha affermato il Brig. Gen. Heather Pringle, comandante dell’US Air Force Research Laboratory in qualità di Skyborg Technology Executive Officer.

L’Emerging Technologies Combined Test Force (ET-CTF) è ben posizionato per integrare e testare tecnologie emergenti, come l’autonomia, su varie piattaforme (aeromobili e armi). L’utilizzo del MQ-20 Avenger segna la prima volta che l’ET-CTF ha lavorato su un UAS del Gruppo 5. La categoria UAS del Gruppo 5 comprende i più grandi velivoli senza pilota in termini di dimensioni con un peso lordo massimo al decollo di oltre 1.320 libbre, un’altitudine operativa di oltre 18.000 piedi e in grado di raggiungere velocità superiori a 250 nodi. L’ET-CTF ha fornito supporto alle infrastrutture critiche e competenze di test a Skyborg e contribuirà a gettare le basi per l’integrazione di questi velivoli in ambienti operativi complessi.

I futuri eventi di sperimentazione di Skyborg esploreranno il teaming diretto pilotato e non tra aerei con equipaggio e più velivoli senza equipaggio controllati dall’Autonomy Core System dello Skyborg.


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Re: GA-ASI MQ-20 Avenger

Messaggio da Phant » 20 agosto 2021, 23:55

Aviation-report.com ha scritto:
Un drone invisibile Avenger di General Atomics equipaggiato con il Legion Pod traccia e insegue autonomamente i bersagli aerei

Per la prima volta in assoluto, sull’alto deserto della California meridionale, il 2 luglio 2021, la General Atomics Aeronautical Systems ha utilizzato un suo drone invisibile Avenger® Unmanned Aircraft System dotato di un Lockheed Martin Legion Pod® per tracciare e seguire autonomamente i target aerei di interesse.

Questa dimostrazione finanziata dall’industria porta i militari un passo avanti verso l’acquisizione di sistemi autonomi che supportano il teaming Manned-UnManned Teaming (MUM-T) nelle operazioni congiunte in tutti i domini.

“Il successo di questa dimostrazione di Avenger/Legion Pod rappresenta un passo importante verso missioni autonome più sofisticate per velivoli senza pilota e MUM-T in uno spazio di battaglia complesso“, ha affermato Chris Pehrson, vicepresidente dei programmi speciali di GA-ASI.

Durante il volo, il sistema di ricerca e tracciamento a infrarossi del Legion Pod, IRST21®, ha rilevato più velivoli in rapido movimento operanti nell’area e ha fornito informazioni di tracciamento del bersaglio al motore di autonomia e di intelligenza artificiale dell’Avenger che ha dato la priorità ai bersagli da seguire impostando le manovre del drone Avenger per l’ingaggio dei bersagli.

“Questo volo dimostra una capacità critica del sensore che consente agli aerei da combattimento senza equipaggio come l’Avenger di operare autonomamente nelle operazioni congiunte per tutti i domini“, ha affermato Dave Belvin, vicepresidente di Sensors and Global Sustainment presso Lockheed Martin. “Abbiamo progettato il Legion Pod per rilevare e tracciare passivamente i bersagli per i piloti di caccia tattici in ambienti altamente contestati. Questa capacità fornisce i dati necessari per consentire ai velivoli senza equipaggio di tracciare e ingaggiare bersagli aerei ostili senza l’intervento umano”.

Questo volo si basa su una serie di test di volo in autonomia di GA-ASI iniziata nel dicembre 2020 per dimostrare la funzionalità del velivolo senza pilota con capacità aria-aria di prossima generazione. L’integrazione del software Legion Pod nell’Avenger Mission Management System (MMS) ha richiesto meno di tre mesi ed è stata abilitata tramite lo standard Open Mission Systems (OMS). Questa dimostrazione OMS dimostra che i sistemi operativi esistenti possono essere rapidamente integrati tra piattaforme con costi minimi.

General Atomics Avenger

L’Avenger (o Predator C) doveva essere il futuro dei rivoluzionari ed ormai iconici droni MQ-1 Predator e MQ-9 Reaper di GA-ASI, i pilastri della flotta di aerei a pilotaggio remoto statunitense e della NATO, compresa l’Italia. A differenza dei primi droni, l’Avenger ha un motore turbofan – la sua velocità e altre metriche sulle prestazioni rimangono segrete – ed è altamente invisibile sia per ai sensori radar che a infrarossi. Ciò significa che può operare in un ambiente ostile al contrario dei Predator/Reaper che, come visto più volte, sono facili prede di missili terra-aria.

L’aeronautica militare americana non è mai stata entusiasta del nuovo drone, forse scoraggiato dal prezzo elevato, e ha cercato alternative a basso costo dopo aver acquistato un solo velivolo di prova, mentre un altro ente del governo degli Stati Uniti, probabilmente la CIA, ha acquistato non più di sei esemplari di Avengers nel 2017.

Inoltre a inizio 202q l’US Air Force ha acquistato due Avengers per lo Skyborg Vanguard Program, programma che sta sviluppando droni autonomi con intelligenza artificiale e capacità di machine learning, tecnologie che saranno integrate in una nuova generazione di droni da combattimento della US Air Force. Lo sviluppo in questione, con il Legion Pod, potrebbe essere quindi collegato al contratto Skyborg.

Lockheed Martin Legion Pod

Il Pod Legion di Lockheed Martin è un sensore a infrarossi da 550 libbre con elaborazione avanzata. Combina il collaudato sistema di ricerca e tracciamento a infrarossi IRST21 dell’azienda con un nuovo processore per rilevare, localizzare, tracciare e identificare gli aeromobili a lungo raggio grazie alla firma del calore dei loro motori e della cellula. Il Legion Pod è già stato montato sui velivoli da combattimento F-15C e F-16 per fornire loro ciò che i produttori chiamano “capacità di vedere prima e colpire per primo”.

Fondamentalmente, il Legion Pod è collegato in rete per impieghi di targeting condiviso e collaborativo. Ciò significa che un aereo furtivo, equipaggiato con il Legion può localizzare e segnalare gli aerei nemici (anche quelli a bassa osservabilità) e trasmettere i dati del bersaglio in modo che possano essere ingaggiati con missili da caccia, anche non invisibili, più lontani. Equipaggiare gli Avengers con i pod Legion potrebbe quindi consentire loro di agire come osservatori per gli aerei con equipaggio che si trovano al di fuori della zona di pericolo.


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Re: GA-ASI MQ-20 Avenger

Messaggio da Phant » 8 novembre 2021, 0:18

Aviation-report.com ha scritto:
Skyborg: due droni stealth MQ-20 Avenger volano autonomamente sfruttando l’intelligenza artificiale e integrando funzionalità avanzate

Il 26 ottobre 2021 il team Skyborg ha condotto un test di volo di più ore del sistema centrale di autonomia Skyborg (ACS – Autonomy Core System) a bordo di due veicoli tattici senza pilota MQ-20 Avenger della General Atomics durante la Orange Flag (OF ) 21-3 che si è svolta sulla base aerea di Edwards in California.

Il programma Skyborg si concentra sulla dimostrazione di un ACS aperto, modulare e di proprietà del governo in grado di volare, navigare e comunicare autonomamente e, infine, integrare altre funzionalità avanzate. Questo evento di sperimentazione si è basato sui comportamenti di autonomia di base del volo dimostrati durante la OF 21-2.

Il volo ha dimostrato le capacità maturate dell’ACS che hanno permesso a due droni stealth MQ-20 di volare autonomamente mentre comunicavano tra loro per garantire un volo coordinato. Inoltre, gli aerei hanno risposto ai comandi di navigazione, sono rimasti all’interno di geo-recinzioni specifiche e hanno mantenuto gli inviluppi di volo. Entrambi i velivoli sono stati monitorati da una stazione di comando e controllo a terra. La comunità di test, in particolare il 412th Test Wing, è stata determinante nell’aiutare ad integrare l’autonomia di proprietà del governo negli eventi di test operativi.

“Questi test di sperimentazione operativa continuano a dimostrare le tecnologie emergenti e aiutano l’azienda a trasferire questa capacità ai velivoli da combattimento mentre si prepara per il combattimento di fascia alta“, ha affermato il Brig. Gen. Dale White, Program Executive Officer for Fighters and Advanced Aircraft, US Air Force Life Cycle Management Center.

“Abbiamo fatto enormi progressi nel trasformare le idee in realtà in un breve lasso di tempo. Il team ha continuato a lavorare a tutto campo per maturare un nucleo di autonomia di proprietà del governo e sviluppare le tecnologie fondamentali per una capacità futura”, ha affermato il Maggiore Generale Heather Pringle, comandante dell’US Air Force Research Laboratory. “La grande prova di forza del teaming autonomo senza equipaggio è la naturale evoluzione per mettere in campo le future capacità di combattimento per gli scenari futuri”, ha affermato il Brig. Gen. Matthew Higer, comandante del 412th Test Wing presso Edwards AFB.

I futuri eventi di sperimentazione di Skyborg esploreranno il concetto di manned-unmanned teaming diretto tra velivoli con equipaggio e più velivoli senza equipaggio controllati da ACS. L’US Air Force sta lavorando con Kratos e General Atomics per sviluppare la capacità incentrata sull’autonomia che consentirà al servizio di operare e sostenere velivoli a basso costo. Skyborg non è progettato per sostituire eventualmente i piloti umani, ma per fornire loro dati chiave per supportare decisioni rapide, tattiche e strategiche. In questo modo, Skyborg fornirà ai compagni di squadra con equipaggio una maggiore consapevolezza della situazione e capacità di sopravvivenza durante le missioni di combattimento.

L’MQ-20 è una evoluzione dell’Avenger della General Atomics, un UAV stealth, che ha volato ad ottobre 2020 in modalità autonoma utilizzando un “motore/sistema” Collaborative Operations in Denied Environment – CODE fornito dal governo, più precisamente dalla DARPA – Defence Advanced Research Projects Agency per supportare le missioni di targeting delle minacce aria-aria. Il sistema CODE, potremmo già chiamarlo un cervello artificiale, è stato implementato per comprendere ulteriormente l’elaborazione dell’intelligenza artificiale cognitiva su piattaforme UAS in ambienti e scenari fortemente contestati nei quali potrebbero operare macchine senza pilota completamente autonome, dei loyal wingman a tutti gli effetti, collegate a velivoli con equipaggio o collegate tra loro in sciami di droni autonomi capaci di diverse missioni, dalla guerra elettronica all’attacco aereo, fino alla difesa aerea.

L’MQ-20 Avenger nei mesi scorsi è stato sottoposto a svariati test di volo in autonomia per dimostrare la funzionalità del velivolo senza pilota con capacità aria-aria di prossima generazione. Ciò che GA-ASI ha evidenziato con tutti questi test è cosa ci si può aspettare aspettare dai droni di tipo gregario che operano in rete insieme a velivoli con equipaggio per condurre missioni di combattimento aereo.

Come abbiamo spiegato più volte, i droni fornirebbero una maggiore portata e copertura dei sensori su un’ampia area per l’intero gruppo da combattimento e i dati dei sensori potrebbero essere fusi insieme alle informazioni provenienti da altre fonti esterne per dare ai piloti una maggiore consapevolezza dello spazio di battaglia per determinare la migliore strategia per perseguire gli obiettivi della missione. In altri casi i gregari senza pilota potrebbero fungere da vere e proprie piattaforme da combattimento sia aria-aria che aria-suolo.


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Re: GA-ASI MQ-20 Avenger

Messaggio da Phant » 15 gennaio 2022, 0:55

Aviation-report.com ha scritto:
Due droni invisibili ed autonomi Avenger collaborano tramite un algoritmo avanzato per identificare e trasmettere dati in tempo reale sulle minacce aeree

La General Atomics Aeronautical Systems ha utilizzato due velivoli senza pilota Avenger di proprietà della società e dotati del pod Lockheed Martin Legion Pod per inviare dati, ad un centro di comando e controllo, sulle minacce aeree a lungo raggio acquisiti passivamente e fusi da un algoritmo avanzato.

“Questo test di volo finanziato per la prima volta dal settore industriale dimostra le capacità consolidate delle piattaforme senza equipaggio e dei loro sensori per fornire dati provenienti dalla fusione dei sensori“, ha affermato Michael Atwood, direttore senior dei programmi avanzati di GA-ASI. “L’Avenger con il Legion Pod dimostra come le piattaforme collaborative autonome con rilevamento avanzato possono fornire una consapevolezza persistente e condivisa del dominio aereo“.

Nelle due ore di volo di volo, i due Avenger hanno sorvolato il deserto della California meridionale. Durante la missione, il sistema di ricerca e localizzazione a infrarossi IRST21 del Legion Pod ha rilevato più velivoli in rapido movimento operanti nell’area. Il software di fusione della Lockheed Martin ha unito i dati dei sensori di entrambi i pod in tempo reale e gli Avenger li hanno trasmessi in streaming alla stazione di terra. Già nel mese di luglio 2021, un Avenger aveva tracciato autonomamente più bersagli utilizzando la capacità IRST del Legion Pod.

“Questa è la prima volta che i sistemi IRST su più velivoli autonomi hanno fornito dati combinati sulle minacce aeree agli utenti a terra“, ha affermato Scott Roberson, direttore di Sensors and Global Sustainment Advanced Programs presso Lockheed Martin. “È un grande passo avanti nello sviluppo di un quadro operativo comune che aumenti la consapevolezza situazionale tra i domini nelle operazioni congiunte“.

Questa tecnologia di fusione è stata precedentemente testata con alcuni caccia F-15 equipaggiati con i Legion Pod e i datalink durante l’esercitazione Northern Edge nel 2021. Il Legion Pod è sensore IRST passivo a lungo raggio collaudato su più piattaforme, inclusi due tipi di UAV Avenger. Dal momento che il Legion Pod è in produzione, potrebbe volare in missioni nel mondo reale non appena i clienti del governo degli Stati Uniti lo desiderassero, in caso di necessità urgente.

La capacità del sistema di fusione dei dati di assorbire più sorgenti di sensori lo rende un nodo centrale che collega i Legion Pod su piattaforme con e senza pilota. Lockheed Martin ha in programma di testare la fusione dei dati tramite il Legion Pod con capacità di collegamento dati tra velivoli F-16 e da velivoli F-15 a velivoli F-16. Il design aperto del sensore supporta i requisiti Joint All Domain Operations per architetture di collegamento dati alternative.

Inoltre l’architettura Open Mission System (OMS) del sensore Legion Pod consente una rapida integrazione, rendendo la tecnologia trasportabile tra le diverse piattaforme aeree e riducendo la sequenza temporale e la complessità per l’integrazione su nuove piattaforme.

I droni stealth GA-ASi Avenger sono utilizzati anche nel programma Skyborg e nel mese di ottobre 2021, due di questi velivoli invisibili e a pilotaggio remoto avevano dimostrato la capacità di volare autonomamente mentre comunicavano tra loro per garantire un volo coordinato, rispondendo ai comandi di navigazione, rimanendo all’interno di geo-recinzioni specifiche e mantenendo gli inviluppi di volo. Il programma Skyborg si concentra sulla dimostrazione di un ACS – Autonomy Core System aperto, modulare e di proprietà del governo in grado di volare, navigare e comunicare autonomamente e, infine, integrare altre funzionalità avanzate.


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Re: GA-ASI MQ-20 Avenger

Messaggio da Phant » 24 settembre 2022, 1:34

Aviation-report.com ha scritto:
GA-ASI ha utilizzato un pilota di intelligenza artificiale per pilotare il sistema Avenger MQ-20A

Lo scorso 12 settembre 2022, General Atomics Aeronautical Systems ha utilizzato un sistema aeronautico senza pilota MQ-20A Avenger di proprietà dell’azienda per testare l’aereo militare, dal punto di vista operativo, utilizzando un pilota virtuale con intelligenza artificiale (AI).

Il volo completamente autonomo dell’Avenger ha utilizzato un pilota virtuale con intelligenza artificiale per quasi 30 minuti come parte di uno sciame di UAS. Il volo è stato effettuato nell’ambito del continuo impegno e investimento di GA-ASI nello sviluppo delle capacità di autonomia avanzata di AI e Machine Learning (ML) per UAS.

Il volo ha utilizzato la nuova architettura Reinforcement Learning (RL) di GA-ASI per sviluppare e convalidare un agente RL in un ambiente operativamente rilevante. Gli agenti RL forniscono uno strumento nuovo e innovativo per le piattaforme militari di prossima generazione per prendere decisioni in condizioni dinamiche e incerte del mondo reale.

“Il volo è stato un enorme successo e ha dimostrato una serie di capacità rivoluzionarie nella corsa per rendere operativa l’autonomia per i velivoli da combattimento collaborativi (CCA)”, ha affermato Michael Atwood, direttore senior dei programmi avanzati di GA-ASI. “È emozionante vedere come l’IA può essere utilizzata per far avanzare il come e dove voliamo con i sistemi senza pilota man mano che la complessità dello spazio di battaglia aumenta. La capacità del nostro agente “insegui ed evita” di aggiornare dinamicamente la traiettoria di volo quando le minacce sono state identificate è il primo passo verso la costruzione di un ecosistema di aerei da combattimento autonomi collaborativi“.

TacIRST™ è una nuova classe di sistemi di sensori incorporabili multifunzione con un’architettura aperta. È stato sviluppato da Lockheed Martin per fornire una gamma di capacità sia per gli aerei con equipaggio che senza equipaggio. “Abbiamo anticipato la necessità di un rilevamento passivo delle minacce a lungo raggio da parte di velivoli autonomi e siamo orgogliosi di vedere questa capacità integrata con successo sull’Avenger“, ha affermato Terry Hoehn, Direttore dei sistemi avanzati di allarme per le minacce di Lockheed Martin. “Non vediamo l’ora di collaborare e testare ulteriormente con la GA-ASI.”

Il team ha utilizzato un motore di autonomia CODE fornito dal governo e il protocollo di messaggistica OMS standard per consentire la comunicazione tra l’agente RL e il Tactical IRST. Utilizzando gli standard governativi, come CODE e OMS, diventa possibile una rapida integrazione dell’autonomia per gli aerei da combattimento collaborativi.

La General Dynamics Mission Systems ha anche fornito tecnologie chiave per il volo. Il computer di missione utilizzato per ospitare il software OMS fa parte della famiglia di sistemi Digital Backbone Node (DBN) di General Dynamics Mission Systems. L’architettura DBN consente un’implementazione rapida e sicura delle capacità in evoluzione necessarie per i CCA attraverso l’applicazione delle più recenti architetture governative aperte per massimizzare la collaborazione sul campo di battaglia tra le piattaforme.

Questo volo è stato un altro di una serie, attualmente in corso, di voli autonomi eseguiti da GA-ASI utilizzando finanziamenti interni di ricerca e sviluppo per dimostrare importanti concetti di AI/ML per UAS avanzati.


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Re: GA-ASI MQ-20 Avenger

Messaggio da Phant » 3 dicembre 2022, 0:46

Aviation-report.com ha scritto:
Il drone autonomo stealth MQ-20 Avenger vola con i caccia tattici F-5 Tiger in missioni aria-aria

Il 17 novembre scorso, la General Atomics Aeronautical Systems (GA-ASI) ha fatto volare un suo drone autonomo MQ-20 Avenger® Unmanned Aircraft System (UAS) di proprietà dell’azienda con un velivolo Sabreliner, gestito da Lockheed Martin che fungeva da surrogato di un caccia e due velivoli da combattimento F-5 Advanced Tigers (AT) dell’azienda privata Tactical Air Support tutti equipaggiati con i sensori di ricerca e tracciamento a infrarossi TacIRST di Lockheed Martin, per eseguire il rilevamento a infrarossi multipiattaforma.

Durante questo evento, tutti i velivoli hanno eseguito manovre coordinate per rilevare e monitorare i bersagli aerei nello spettro infrarosso. L’MQ-20 e il Sabreliner erano collegati digitalmente su una rete TTNT (Tactical Targeting Network Technology) per condividere le osservazioni e altre informazioni di rilevamento. Oltre al drone vero e proprio utilizzato per il volo, sono stati integrati anche cinque gemelli digitali dell’MQ-20 per pilotare autonomamente una missione di combattimento collaborativo Live, Virtual, Constructive (LVC).

Durante il test, tutti i velivoli attivi erano dotati di sensori TacIRST™ (Tactical Infrared Search and Track) di nuova generazione per fornire il tracciamento del bersaglio in modalità aria-aria. Queste tracce live sono state fornite dal sensore TacIRST di Lockheed Martin e sono state elaborate su un processore multifunzione (MFP) EMC2 di General Dynamics Mission Systems, comunemente indicato come “Einstein Box”, la scatola di Einstein. Utilizzando questa architettura definita dal software, il volo ha dimostrato la collaborazione e l’integrazione tra aerei con e senza equipaggio eseguita tra il drone MQ-20 con il velivolo Sabreliner e i caccia tattici F-5 AT con equipaggio.

Il sistema EMC2 era stato inizialmente sviluppato dalla nota divisione Skunk Works di Lockheed Martin e presentato nel 2017 come parte degli aggiornamenti sviluppati per gli aerei U-2S Dragon Lady. In pratica “Einstein Box” è un computer di missione modulare ad architettura aperta in grado di essere rapidamente riconfigurato sia a livello hardware che software per poter svolgere diverse funzioni. E’ stata utilizzata sugli U-2S per testare una varietà di nuovi gateway di comunicazione, per l’elaborazione dei dati in volo e per diversi sistemi di intelligenza artificiale e apprendimento automatico.

Inoltre, GA-ASI ha utilizzato un EMC2 di General Dynamics, un MFP ad architettura aperta con infrastruttura di sicurezza multilivello per eseguire l’architettura di autonomia, dimostrando la capacità di portare risorse di calcolo ad alte prestazioni (HPC) alle Autonomous Collaborative Platform (ACP) per eseguire set di missioni rapidamente personalizzabili a seconda sull’ambiente operativo.

“Questo volo di prova ha aperto nuovi orizzonti“, ha affermato Michael Atwood, Senior Director of Advanced Programs di GA-ASI. “Ha dimostrato un’efficace collaborazione tra quattro appaltatori principali della difesa, tra team con e senza equipaggio e le possibilità di calcolo avanzato ad alte prestazioni per soddisfare scenari di dominanza aerea impegnativi. Questa è una chiara dimostrazione della nostra suite di sistemi di missione Autonomous Collaborative Platform (ACP) in rapida maturazione e che ci avvicina di un passo alla fornitura di questa capacità rivoluzionaria alla difesa”.

“Far volare quattro piattaforme con TacIRST installato è stata una pietra miliare per Lockheed Martin“, ha dichiarato Matthew Merluzzi, Sr. Program Manager di Lockheed Martin. “Sfruttando i sistemi di missione aperti, il nostro team ha dimostrato che l’integrazione della piattaforma è possibile su una varietà di velivoli, offrendo capacità avanzate ai nostri aerei da combattimento in modo più rapido e conveniente“.

Per realizzare l’integrazione multi-azienda, il team MQ-20 ha utilizzato un motore di autonomia CODE – Collaborative Operations in Denied Environment fornito dalla DARPA e il protocollo di messaggistica OMS – Open Mission Systems standard del governo per consentire la comunicazione tra il nucleo di autonomia e il TacIRST.

Un sensore IRST, in generale, viene utilizzato per l’individuazione e il tracciamento di minacce aeree ed è immune al disturbo delle radiofrequenze. A differenza dei radar che operano in modalità attiva, gli IRST operano in modo interamente passivo e quindi non avvisano i bersagli della loro presenza. Gli IRST sono particolarmente utili per rilevare bersagli a bassa osservabilità nello spettro delle radiofrequenze. Se combinati con il radar, offrono un potente miglioramento nella ricerca e nell’attacco delle minacce aeree.

Come ha affermato Michael Atwood questo test avvicina ancora di più alla fornitura di questa capacità alle forze armate statunitensi. I sistemi di missione ACP – Autonomous Collaborative Platform testati fanno parte del più ampio tema dei CCA – Collaborative Combat Aircraft un termine che l’aeronautica militare americana utilizza sempre di più per descrivere in generale i futuri droni con alti livelli di autonomia progettati per lavorare a stretto contatto con gli aerei con equipaggio, tra i quali anche il futuro velivolo di sesta generazione NGAD – Next Generation Air Dominance o il nuovo bombardiere strategico stealth B-21A Raider della Northrop Grumman.


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Re: GA-ASI MQ-20 Avenger

Messaggio da Phant » 21 gennaio 2023, 2:31

Aviation-report.com ha scritto:
General Atomics effettua tre missioni di combattimento collaborativo multi-obiettivo utilizzando droni dotati di intelligenza artificiale

General Atomics ha fatto progredire ulteriormente il proprio ecosistema di aerei da combattimento collaborativi (CCA – Collaborative Combat Aircraft) eseguendo tre missioni uniche con droni dotati di intelligenza artificiale (AI) su un software Open Mission System (OMS) rilevante dal punto di vista operativo ed utilizzando finanziamenti interni di ricerca e sviluppo per dimostrare importanti concetti di AI/Machine Learning (ML) per i velivoli a pilotaggio remoto.

Un drone stealth MQ-20 “Avenger” Unmanned Aircraft System (UAS) di proprietà dell’azienda è stato abbinato ad un velivolo “gemello digitale” per condurre autonomamente missioni di combattimento collaborativo multi-obiettivo di tipo Live, Virtual e Constructive (LVC). I voli, che hanno avuto luogo il 14 dicembre 2022, dalla struttura per le operazioni di volo Desert Horizons di GA-ASI a El Mirage in California, dimostrano l’impegno dell’azienda a far maturare il suo ecosistema di droni dotati di intelligenza artificiale tipo CCA utilizzando l’intelligenza artificiale e il Machine Learning.

Il volo ha utilizzato la nuova architettura Reinforcement Learning (RL) di GA-ASI, costruita utilizzando una metodologia di sviluppo software agile e strumenti standard del settore come Docker e Kubernetes per sviluppare e convalidare tre algoritmi RL e di Deep Learning in un ambiente operativamente rilevante. Gli algoritmi con architettura RL hanno simulato il comportamento di velivoli singoli e multipli.

L’algoritmo RL a singolo agente ha navigato con successo sul piano live evitando dinamicamente le minacce per portare a termine la sua missione. Gli algoritmi RL multi-agente hanno pilotato un Avenger dal vivo ed uno virtuale per inseguire un bersaglio in modo collaborativo evitando le minacce.

Per le missioni sono stati apportati aggiornamenti in tempo reale, alle rotte di volo dei droni dotati di intelligenza artificiale, basati sulle informazioni dei sensori forniti dai modelli AFSIM (Advanced Framework for Simulation, Integration, and Modeling) virtuali, e le missioni degli algoritmi RL sono state selezionate dinamicamente dagli operatori mentre l’aereo era in volo, dimostrando una collaborazione uomo-macchina dal vivo ed efficace per la gestione dell’autonomia del velivolo. Questi dati operativi che descrivono le prestazioni del pilota AI verranno analizzati ed utilizzati per perfezionare le prestazioni future dell’agente.

“I concetti dimostrati da questi voli stabiliscono lo standard per le capacità dei sistemi di missione dal punto di vista operativo sulle piattaforme CCA“, ha affermato Michael Atwood, Senior Director of Advanced Programs di GA-ASI. “La combinazione di calcolo aereo ad alte prestazioni, fusione di sensori, teaming uomo-macchina e piloti di intelligenza artificiale che prendono decisioni mostra quanto velocemente le capacità di GA-ASI stiano maturando mentre ci muoviamo per rendere operativa l’autonomia per i CCA“.

Il team ha utilizzato un motore autonomo CODE (Collaborative Operations in Denied Environment) fornito dal governo ed il protocollo di messaggistica OMS standard sempre del governo per consentire la comunicazione tra gli agenti RL e il sistema LVC. L’utilizzo di standard governativi come OMS renderà possibile una rapida integrazione dell’autonomia per i CCA.

Il sistema CODE, potremmo chiamarlo un cervello artificiale, è stato implementato per comprendere ulteriormente l’elaborazione dell’intelligenza artificiale cognitiva su piattaforme UAS in ambienti e scenari fortemente contestati nei quali potrebbero operare macchine senza pilota completamente autonome, dei loyal wingman a tutti gli effetti, collegate a velivoli con equipaggio o collegate tra loro in sciami di droni autonomi capaci di diverse missioni, dalla guerra elettronica all’attacco aereo, fino alla difesa aerea.

Inoltre, GA-ASI ha utilizzato un EMC2 di General Dynamics Mission Systems per eseguire l’architettura di autonomia. EMC2 è un processore multifunzione ad architettura aperta con infrastruttura di sicurezza multilivello che viene utilizzato per ospitare l’architettura di autonomia, dimostrando la capacità di portare risorse di calcolo ad alte prestazioni ai CCA per eseguire set di missioni rapidamente personalizzabili a seconda dell’ambiente operativo.

Ricordiamo anche che il 17 novembre scorso, la General Atomics aveva fatto volare un suo drone autonomo MQ-20 Avenger con un velivolo Sabreliner, gestito da Lockheed Martin che fungeva da surrogato di un caccia e due velivoli da combattimento F-5 Advanced Tigers dell’azienda privata Tactical Air Support tutti equipaggiati con i sensori di ricerca e tracciamento a infrarossi TacIRST di Lockheed Martin, per eseguire il rilevamento a infrarossi multipiattaforma. Durante questo evento, tutti i velivoli hanno eseguito manovre coordinate per rilevare e monitorare i bersagli aerei nello spettro infrarosso.


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Re: GA-ASI MQ-20 Avenger

Messaggio da Phant » 12 febbraio 2024, 2:16

Aviation-report.com ha scritto:
Il drone stealth MQ-20 Avenger lancia un nuovo piccolo drone denominato A2LE

General Atomics Aeronautical Systems (GA-ASI) ha ha effettuato con successo il rilascio in volo della sua piattaforma Advanced Air-Launched Effects (A2LE), un piccolo drone di tipo SUAS, dal vano armi interno del drone stealth MQ-20 Avenger. La dimostrazione ha avuto luogo il 28 novembre 2023, sul Dugway Proving Ground, nello Utah, a conclusione di una dimostrazione di produzione, test strutturale e di volo.

Il team di progettazione e ingegneria di GA-ASI ha collaborato con Divergent Technologies, Inc. per la progettazione e la costruzione del piccolo drone A2LE, abbinando l’esperienza di GA-ASI nella progettazione di aeromobili con il Divergent Adaptive Production System (DAPS™) per supportare una produzione rapida e a basso costo della dimostrazione del velivolo.

“La dimostrazione con l’MQ-20 Avenger è stata un primo passo fondamentale per dimostrare la capacità di GA-ASI di sviluppare, produrre e testare rapidamente un piccolo sistema aereo senza pilota (SUAS – Small Unmanned Aircraft System) con un approccio controllato e a basso rischio“, ha affermato Mike Atwood, vicepresidente dei programmi avanzati presso GA-ASI.

“A2LE dimostra l’accoppiamento delle capacità di progettazione aeronautica con pedigree di GA-ASI con il DAPS di Divergent, aprendo la strada alla continua maturazione di piattaforme SUAS convenienti e modulari che possono essere adattate per soddisfare le esigenze dei reparti da combattimento ad una frazione del costo e dei tempi di consegna dei sistemi attualmente in campo.”

La cellula del piccolo drone dimostrativo è stata prodotta al 100% in modo additivo ed è stata progettata per soddisfare i carichi di trasporto e di lancio del drone stealth MQ-20 Avenger dotato di alloggiamenti interni per le armi. La struttura è stata convalidata tramite test di prova e di lancio dalla stiva prima della dimostrazione di volo.

La dimostrazione ha evidenziato le efficienze di progettazione che possono essere realizzate quando la modalità additiva viene incorporata nelle prime fasi del processo di progettazione e in tutto il velivolo. È stato anche un passo fondamentale nella convalida del processo additivo e delle proprietà dei materiali da incorporare nei futuri sistemi da impiegare su piattaforme sia con equipaggio che senza.

La piattaforma A2LE di GA-ASI si basa sulla sua vasta esperienza nello sviluppo di SUAS. Fornisce una soluzione a basso rischio, a basso costo e personalizzabile che potrebbe aprire la strada a futuri sciami di droni lanciati da altri velivoli. La società pensa che una rete di A2LE potrebbe creare una rete persistente ed espansiva per la sorveglianza, l’attacco o la soppressione della difesa aerea nemica, supportando ed elevando le capacità delle attuali e future piattaforme con o senza pilota.


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