Scuola di Volo Internazionale (IFTS)

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Scuola di Volo Internazionale (IFTS)

Messaggio da Phant » 23 marzo 2010, 0:48

Espresso.repubblica.it ha scritto:
La scuola delle aquile

La base di Galatina nel Salento trasforma i ragazzi in piloti da caccia. Insegnandogli a domare aerei supersonici usando soprattutto la testa. E si prepara a diventare l'accademia internazionale del volo. Ecco come un ventenne impara le leggi del cielo, tra tecnologie avanzate e tradizione artigianale

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Million dollar boys: ragazzi da un milione di dollari, quanto di più lontano dallo stereotipo del bamboccione incollato a mamma e papà . Perché tanto costa allo Stato trasformare un ventenne in un pilota da caccia: poco meno di 800 mila euro. La metamorfosi avviene nella base di Galatina, nel cuore del Salento. Un luogo atipico: rigore statunitense e genio mediterraneo, tecnologia avanzata ed esperienza artigianale. L' aeroporto appare come un'isola di efficienza, lontana dal caos delle strutture pubbliche del nostro paese. Tutti - e questo è il segreto - sono orgogliosi di quello che fanno: allievi, maestri e tecnici. Per mettere ogni anno le ali a 50 matricole lavorano 1.200 veterani.

Quando arriva nel campus del 61 stormo il ragazzo da un milione di dollari indossa la divisa da quattro anni, è a un passo dalla laurea e sa già  volare. A 19 anni ha superato le selezioni dell'Accademia di Pozzuoli, poi ha frequentato la scuola di Latina dove ha conquistato il brevetto per gli aeroplani ad elica, puledri difficili da domare che gli hanno insegnato le leggi del cielo. A Galatina deve imparare a combattere tenendo le briglia di purosangue che sfiorano i mille chilometri all'ora. Lì lo attendono dieci mesi senza respiro: 37 missioni virtuali al simulatore, poi il decollo per un master con 120 ore alla cloche. Gli errori non sono permessi: quasi sempre significano morte, per sé, per i compagni, per le altre persone. L'istinto passa in secondo piano, è tutta concentrazione, dove ogni minuto viene pianificato per giorni. Prima di alzarsi da terra ci sono ore di studio sulle mappe, sui video, sui simulatori. Senza dimenticare il fisico: volare è anche questione di stomaco, in cui l'organismo viene sottoposto a una prova enorme. Gli allievi devono abituarsi a decidere ed agire mentre la pressione sale fino a cinque volte la gravità  terrestre, schiacciando il corpo contro il seggiolino: anche muovere un dito diventa un'impresa. E allo stesso tempo bisogna interpretare le mosse dell'avversario, controllare gli strumenti e manovrare ad altissima velocità .

Il loro cavallo di battaglia è l'ultima versione 'digitale' dell'Aermacchi MB 339, un jet scuola con un passato guerriero nel conflitto delle Falkland: tutte le informazioni decisive vengono proiettate su uno schermo trasparente, che permette di pilotare tenendo sempre alta la testa. àˆ la stessa macchina che riempie il cielo di colori durante le esibizioni delle Frecce Tricolori, il sogno di tutti i ragazzi da un milione di dollari.

Sono giovani poco marziali, nulla che ricordi i Rambo con le ali di Top Gun. Hanno 24 anni e i gradi di tenente, ma non hanno fatto questa scelta per la carriera militare. La loro vita è il volo: una passione nata da bambini ammirando proprio le Frecce Tricolori. Dopo Galatina lo Stato gli affiderà  macchine che costano da 50 a 100 milioni di euro. Parlando con i nove neo ufficiali del corso 'Drago V' però si capisce subito che bombe e missili, tecnologie e gerarchie per loro hanno un interesse relativo: pensano soprattutto al cielo. A fine corso, il momento della verità : quello che decide il futuro. Una cerimonia all'americana, pochi minuti che valgono una vita. Il pilota con alle spalle lo schermo del cinema: lì viene proiettato l'aereo a cui è destinato. Si volta e sa cosa gli accadrà  per i prossimi vent'anni. Se si trova davanti un supercaccia come l'Eurofighter, andrà  in missione, sfreccerà  tra le nuvole superando la barriera del suono. Se è un elicottero, rischierà  di sentirsi sempre un gregario.

Un destino quasi paradossale. Si spera che i cacciabombardieri non servano mai. E che quel ragazzo non debba mai spingere il tasto per aprire il fuoco, come hanno fatto molti dei suoi istruttori durante il conflitto jugoslavo. Mentre invece l'elicotterista soccorrerà  persone tutti i giorni e sarà  sempre un eroe. Ma per loro razzi o salvagenti non contano: hanno la testa fra le nuvole, letteralmente.

Poche le fanciulle: dopo la corsa agli arruolamenti degli scorsi anni, le domande sono in calo costante. Ma spesso le ragazze sono le migliori alla cloche e vengono mandate a formarsi negli Stati Uniti: a Sheppard, l'università  Nato dei piloti, il modello che l'Aeronautica vuole imitare e superare.

Perché nella base a pochi chilometri da Lecce in due anni cambierà  tutto. Un altro salto nel futuro. Un nuovo aereo da fantascienza, il più moderno esistente: l'Aermacchi 346. Che trasformerà  radicalmente il sistema di addestrare: prima di decollare ci saranno ancora più simulatori, di tipo evolutissimo, in modo da abbattere i costi e perfezionare la preparazione. L'aviazione vuole sfruttare questa rivoluzione per invertire la rotta e mutare una spesa in una fonte di reddito. Fare della base pugliese una scuola europea. Di più: un'accademia mondiale. Dove gli allievi stranieri pagheranno: l'Italia è convinta di potere offrire di meglio e a prezzi più bassi.

Il generale Giampiero Gargini, responsabile delle scuole dell'Aeronautica, presenta questa operazione destinata a trasformare un centro di costo in una miniera di guadagni. Ai tempi della guerra fredda in Italia si formavano più di cento piloti combat l'anno: adesso spesso non si arriva a 50. Un numero che non giustifica gli investimenti per mantenere una struttura del genere. Ed ecco l'internazionalizzazione, con i corsi offerti a 20 nazioni e la speranza di battezzare qui tutti gli 'aquilotti' europei. Già  oggi questa è una scuola senza frontiere, dove si parla solo l'inglese: ci sono istruttori e allievi di ogni paese. Un cadetto francese nelle mani di un pilota italiano, un italiano affidato a un maggiore argentino. Presto si spera ne arriveranno dalla Grecia, dall'Austria, dalla Nigeria, da Singapore. Con tariffe cash o in beni materiali: ad esempio gli algerini ricchi di petrolio potrebbero pagare in carburante.

Solo l'area tecnica, il gigantesco hangar del 10 Reparto manutenzione velivoli diretto dal colonnello Roberto Filippi, è totalmente italiana, con una predominanza di specialisti salentini. Lì vengono curati tutti gli Aermacchi, un jet ancora d'avanguardia ma con un'anima tradizionale. I motori richiedono attenzioni da orologiaio, in cui l'orecchio del maresciallo conta più della diagnosi computerizzata. In fondo la scuola italiana è questa: tenere il cervello acceso ed essere sempre pronti a fare a meno degli strumenti. Si predilige l'equilibrio all'esuberanza. E l'uomo al software. "Conta il pilota dalla mano buona", sottolinea il colonnello Alessandro Bartomeoli, comandante del 61 stormo: "Quello che usa la testa e non si fa trasportare dalla macchina".


FONTE: http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... 2123369//0
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Re: Scuola di Volo Internazionale (IFTS)

Messaggio da RugerOne » 23 marzo 2010, 9:03

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Re: Scuola di Volo Internazionale (IFTS)

Messaggio da Harley » 29 marzo 2010, 18:47

eh quanti ne vedo passare. Adesso è da molto che non utilizzano il poligono di tiro. :wink:

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Re: Scuola di Volo Internazionale (IFTS)

Messaggio da Aviators » 2 marzo 2015, 19:07

Difesa Online ha scritto: A Galatina il primo T-346A del 61° Stormo

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Giovedì 26 febbraio, è atterrato sulla pista dell’aeroporto “F. Cesari” di Galatina, sede del 61° Stormo, il primo T-346A assegnato alla Scuola di Volo salentina.

A ritirare il nuovo addestratore dell’Aeronautica Militare dalla sede AleniaAermacchi di Venegono (VA), il colonnello Paolo Tarantino, comandante della Base aerea, insieme al cap. Gabriele A., pilota collaudatore sperimentatore del 311° Gruppo Volo del Reparto Sperimentale Volo (RSV) di Pratica di Mare (RM).

Il nuovo addestratore è destinato al 212° Gruppo Volo del 61° Stormo che lo utilizzerà per l’addestramento di fase IV.

Si tratta di un altro step fondamentale nell’iter d'introduzione del nuovo trainer di Forza Armata all’interno del sistema formativo del pilota destinato ai velivoli militari ad alte prestazioni di nuova generazione, iter che si concluderà con il reale addestramento del primo allievo sul velivolo T-346A.

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Nei mesi di maggio e luglio dello scorso anno si è svolta la fase denominata F.O.T.E., Follow-on Operational Test and Evaluation, attività condotta dal RSV con la collaborazione dei piloti del 212° GV e finalizzata a verificare la piena integrazione del nuovo Lead-in Fighter Trainer (LIFT) nell’ambito dell’Integrated Training System (ITS), il sistema di addestramento integrato comprendente non solo il velivolo, ma anche i sistemi di simulazione e addestramento a terra.

L’attività di volo effettuata fino alla consegna di questo velivolo è stata condotta utilizzando velivoli contrassegnati da matricola temporanea, quindi non appartenenti al 61° Stormo, ma in carico al RSV. Nel mese di agosto 2014 sono state concluse le prime abilitazioni a favore degli istruttori del 61° Stormo, ad ottobre, invece, è stata effettuata la prima missione addestrativa con equipaggio interamente appartenente al 61° Stormo.

Attualmente si sta procedendo con l’addestramento di ulteriori istruttori del 212° Gruppo Volo ed allo sviluppo dei syllabus e dei manuali addestrativi.

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Di costruzione italiana (Finmeccanica-AleniaAermacchi), il jet T-346A è il velivolo da addestramento pre-operativo più avanzato esistente oggi al mondo: ha caratteristiche tecnologiche e prestazioni che consentiranno di ottenere un concreto incremento qualitativo nella formazione dei piloti assegnati ai jet di ultimissima generazione e, nel contempo, ottimizzare l’utilizzo delle risorse attraverso la migrazione alla fase IV di tutta una serie di attività che attualmente vengono svolte nell’ambito degli Operational Conversion Unit (OCU) su velivoli dal più alto costo operativo. Oltre che dall’Aeronautica Militare, il T-346 è già stato selezionato dalle Forze Aeree di Singapore, Israele e Polonia.

L’introduzione del velivolo T-346A rappresenta un tassello determinante per consolidare il ruolo di Lead Nation nel progetto di internazionalizzazione, anche in chiave europea, del settore dell’addestramento al volo militare.

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Re: Scuola di Volo Internazionale (IFTS)

Messaggio da Phant » 28 aprile 2015, 4:24

Theaviationist.com ha scritto:
We have flown one of the world’s most advanced jet trainers: the M-346 of the Italian Air Force

The never-ending evolution of the front-line warplanes that operate in a hi-tech battlefield with new generation avionics, PGMs (Precision Guided Munitions), EW (Electronic Warfare) suites and several hi-tech sensors, has called for the redesign of the training syllabus: rather than learning to fly fast jets, at a certain point of their training process, student pilots are required to become proficient at employing modern weapons systems in complex missions, in high-threat/high performance environments.

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The Alenia Aermacchi M-346 “Master” is a dual-engine LIFT (Lead-In to Fighter Trainer) jet selected by Italy, Poland, Israel and Singapore for advanced pre-operative training, the latest stage of a fighter pilot training, which aims to develop the information management and aircraft handling skills of future pilots before they are assigned to the OCUs (Operational Conversion Units).

The “Master” couples cutting edge equipment with impressive performance for a plane of its type: the jet features a high thrust-to-weight ratio, supersonic speed at high altitude, and a maneuverability similar to those of the leading combat aircraft. It is equipped with a HUD (Head Up Display), HOTAS (Hands On Throttle And Stick), VCI (Vocal Control Inputs), and a Helmet Mounted Display system built around a lightweight HGU-55P helmet, with a night module that can to be fitted to the standard NVG eyepiece kit that works by overlaying the HMD symbology to that of the NVG imagery. In other words, it is equipped with all the “accessories” pilots can find in the Eurofighter Typhoon, the F/A-18 Hornet, the Dassault Rafale or the F-35 Lightning II Joint Strike Fighter.

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Furthermore, the M-346 can replicate the capabilities of the frontline aircraft in challenging tactical scenarios: the pilots can learn to use the radar, drop LGBs (Laser Guided Bombs) on moving ground targets designated through an Advanced Targeting Pod, and shoot radar-guided enemy planes in dissimilar air combat, even if the plane is not equipped with any of these systems: while interacting with the other aircraft or ground stations via datalink, the on-board computer generates the required HUD and radar symbology, offers a different weapons load out, in accordance with the training needs of the mission. The real-time mission monitor can even inject new allied and enemy planes into the system via Link 16, so that the threats will show up in the radar and on the HUD. This means, a flight of two M-346 in the air can perform a simulated intercept on a “virtual” enemy plane or attack a convoy on the ground generated by an IP (Instructor Pilot) on the ground.

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Needless to say, along with the training mission, such a plane can be used for operational roles, thanks to Electronic Warfare System Radar Warning Receiver (RWR) and a Chaff & Flare (C&F) dispensing sub-system and to seven hardpoints that enable the aircraft to carry a wide variety of air-to-air and air-to-ground weapons, including the AIM-9L and IRIS-T air-to-air missiles, a 12,7 mm Gun Pod, and BRD (Bomb Rocket Dispensers).

The aircraft is so advanced that it is considered one of the best candidates for the T-X program, to replace the U.S. Air Force Northrop T-38 Talon, even though the future of the T-100, the T-38 replacement offering based on the M-346, is unclear after General Dynamics has withdrawn itself as the prime contractor for the bid.

Recently we had the unique opportunity to take part in a training mission from the back seat of an Italian Air Force M-346 “Master”. And we did it from Lecce Galatina airbase, in southeastern Italy, home of the 61° Stormo (Wing), where Italian and international aircrews are trained, by far considered one the best candidates to become the European Air Training Center, a multinational flight school responsible for the training of allied pilots in accordance with NATO’s “pooling & sharing” concept: share the best assets in order to save money.

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Four T-346A jets (as the M-346 is designated in accordance with the Mission Design Series of the Italian Air Force) are assigned to the 212° Gruppo (Squadron), one of the three squadrons (the other ones being the 213° and the 214° GIP) of the 61° Stormo. The task of the 212° Gruppo is to provide a training tailored to the needs of the frontline squadrons. “The courses delivered here at Galatina on the T-346A aim to bring the student pilots to the skill set required by the three Italian Air Force OCUs: the 101° OCU for the AMX, at Istrana; the 102° for the Tornado, at Ghedi; and the 20° for the Eurofighter, at Grosseto,” says Col. Paolo Tarantino, commander of the 61° Stormo.

“With the M-346, the training syllabus can be split into ground and air segment: half of the flight hours are flown in extremely realistic simulators and the remaining half is flown on the actual plane. Furthermore, the induction of a new trainer with an in-flight sensor and scenario simulation can “download” forefront combat planes’ workload to less expensive but highly advanced trainers with a significant cost reduction.”

On Apr. 16 this Author had the opportunity to be the first journalist to fly in the ItAF T-346A and here’s a brief report of the mission.

“Dragon formation”

It’s Apr. 16 and I’m on the backseat of one of the four T-346A already assigned to the Italian Air Force.

In the front seat, currently talking on the radio, there’s Maj. Alessandro Olivares, commander of the 212° Gruppo, an IP with 2,500 flight hours and a wide experience in real operations flying the Tornado fighter bomber. In front of us, there are two T-346As waiting for the clearance to line up on the runway: the plan is to take off in sequence, rejoin and proceed to a working airspace located off the coast to the southwest of Lecce. Once in the area, we will split from the other two 346s and work a bit on the air-to-air mode to shoot some (virtual missiles) against them.

The cockpit is quite large, with a HUD in front of me showing the relevant flight parameters, radio channel, distance from the selected bullseye, attitude indicator and any other information required to fly the plane while looking outside. The front panel includes digital instruments and three MFD (Multi Function Displays) that can be arranged at will, to show the nav menu, the system status, the engine status, the moving map, etc. The visibility is excellent from the backseat.

“Dragon, line up and wait, runway 32?.

Ok, it’s our turn.

We enter the runway and prepare for take off. We complete the run-up bringing the engine power to the 80 percent. The two T-346As start the take off run with a separation of 10 seconds. Once the stopwatch reaches 20 seconds, Olivares brings the throtthles to the maximum power and we start rolling as well.

The acceleration is simply impressive; comparable to those of fast jets equipped with afterburner. In 11 seconds we reach 120 knots and rotate. We are airborne.

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We soon reach 2,500 feet, at 400 knots and we rejoin with the rest of the formation to head towards the operative area. The position of the two T-346s is clearly shown on the map thanks to the datalink.

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We transition to the working area briefly joined by an MB.339A and an MB.339CD, the other two types flown at Lecce, and once on the pre-planned breaking point, we split to work a bit with the radar.

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Now the datalink provides the information that the on-board computer translates into a radar picture. We can work on both TWS (Track While Scan) and RWS (Range While Search) radar modes and, using the button on the throttle, select any of the tracks to lock the target.

Using the buttons on the throttle, we can select the scale and aperture of the radar.

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What is more, the datalink can be used to send encrypted messages or to provide information about the other planes’ configuration: in this case, the two M-346s carry 2 AIM-9L and 4 AIM-120 AMRAAMs.

We select TWS to scan the airspace from ground to 42,000 feet and we lock one of the two distant targets: the HUD symbology reacts accordingly showing the locked “enemy”. Distance to the target, closure speed, missile range are shown until the message “shoot” appears, stating that we are ready to fire our simulated air-to-air missile. After a couple of turns we terminate the engagement and reposition for another one.

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Once again, we find the target on the radar, lock it, wait until at the right distance for using the AAM and this time, we shoot a missile. “M346 hit” message appears shortly thereafter on the MFD providing a real-time kill notification.

The aircraft provides the pilot with the same “user experience” as if he was using an APG-80 radar. Awesome.

After some more air-to-air activity, we engage another working area for some free flight, during which Olivares shows me the maneuverability of the plane. The autotrim feature is quite useful, while the way the engines react to the throttle is pretty impressive. I’ve also the opportunity to taste the flight controls and HOTAS to perform some basic maneuvers. A breathtaking 280°/s aileron roll (performed by the pilot in the front seat) ends this part of our flight.

Noteworthy, we make extensive use of the Voice Command (VC), to change radio channels or to squawk “ident” to the Air Traffic Control radar. I can even give it a try: I activate the VC with my left finger on the throttle button and by saying “Radio 2, Channel 19? I instruct the plane to select a new radio frequency.

The VC can be used to know the fuel to bingo (in our case 140 kilograms) or to change the MFD arrangement to show the Map on the central display.

Unfortunately, it’s time to return to the base.

We coordinate with the Approach the exit from the area and head towards the base to fly a straight in approach to runway 32 at Lecce. Once established, with the field in sight, below 250 knots, we extend the landing gear and at 200 kts we lower the flaps.

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The final is flown at 120 kts with 8° AOA (Angle Of Attack), following the guidance of the HUD that helps us correcting the wind drift.

After the touchdown at 110 kts, Olivares shows me the aerodynamic braking. The aircraft decelerates to 80 kts and gently lowers the nose.

We have landed after a really interesting 70-minute flight during which we have had a taste of one of about 20-30 air-to-air modes the aircraft can provide.

“Impressive” and “Awesome” are the adjectives that I’ve used the most to describe such an experience. Stay tuned, there is more to say about the T-346A and this flight….


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Re: Scuola di Volo Internazionale (IFTS)

Messaggio da Jay » 28 aprile 2015, 9:29

Ottima lettura :yes:
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Re: Scuola di Volo Internazionale (IFTS)

Messaggio da Cougar » 28 aprile 2015, 15:54

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Re: Scuola di Volo Internazionale (IFTS)

Messaggio da Gringo » 29 aprile 2015, 19:50

:grande: :grande: :grande:
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Re: Scuola di Volo Internazionale (IFTS)

Messaggio da Phant » 5 ottobre 2015, 18:56

Theaviationist.com ha scritto:
First ever swing role course on the T-346 prepares Italian Air Force pilots to the Typhoon and Tornado

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At the beginning of September, the Italian Air Force has launched the very first training course on the T-346A (M-346 “Master”) at 61° Stormo (Wing) based at Lecce-Galatina.

The course, that started 6 months ahead of schedule, is a swing role class held by 212° Gruppo (Squadron) and attended by four Italian pilots who will convert to the Typhoon and Tornado combat fleets upon successful completion of the training, which aims to develop the information management and aircraft handling skills of future pilots before they are assigned to the OCUs (Operational Conversion Units).

The four Italian pilots will be trained for 9 months in accordance with a new “experimental syllabus” designed by the squadron’s Instructor Pilots (IPs) in the last months and currently based on 170 training events, 50 percent of those carried out in flight and the remaining 50 percent in the simulator.

In fact, with the “Master,” the training syllabus can be split 50-50 between ground and air segment: half of the flight hours is flown in the simulator and the remaining half is flown on the actual plane with a significant cost reduction. Indeed, thanks to an integrated training system (ITS), student pilots can attend ground lessons and practice the training missions in extremely realistic simulators several times before their knowledge and skills are evaluated by an IP, both at the sim and in flight.

The T-346A is a LIFT (Lead-In Fighter Trainer) with impressive performance, cutting edge human-machine interface and a lot of interesting technologies such as a full digital cockpit, HOTAS (Hands On Throttle And Stick) commands, carefree handling, VCI (Vocal Control Inputs), a Helmet Mounted Display as well as the ability to simulate the flight characteristics of other aircraft and to replicate a wide array of sensors and weapons as if these were actually installed on the aircraft.

The plane itself is just the air segment of the ITS that includes ground-based facilities, academics, simulators, and mission planning and debriefing stations developed to fill the gap between the flight schools and the operational unit and to prepare the pilots to operate Gen. 4th and 5th multirole aircraft in high-threat/high performance environments.

Indeed, while current pilots are being prepared for the Typhoon or Tornado aircraft, in the near future, courses will be aimed at training attendees destined to the F-35 Lightning II.

Besides the Italians, pilots from the Royal Netherlands Air Force, are going to undertake the LIFT course with the T-346A at Lecce, along with the Polish Air Force pilots whose first of 16 pilots will start training on the Master with the ItAF in November.

The Polish Air Force is expected to take delivery of the first of 8 M-346A, selected in 2014, by the second half of 2016.


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Re: Scuola di Volo Internazionale (IFTS)

Messaggio da Aviators » 14 luglio 2017, 22:11

Difesa Online" ha scritto:
I velivoli T-346 per l'addestramento di Esercito, Aeronautica e Carabinieri

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Si è svolta dal 12 al 16 giugno un’attività sperimentale joint&combined tra assetti forniti da tre differenti providers: Esercito Italiano, Aeronautica Militare e Carabinieri. Il coordinamento è stato affidato al 61° Stormo di Galatina (Lecce) che ha fornito i nuovi velivoli di addestramento avanzato T-346A, i piloti, la logistica e la disponibilità del proprio personale JTAC (Joint Terminal Attack Controller). Esercito e Carabinieri hanno schierato sul campo militari altamente qualificati al controllo di velivoli CAS (Close Air Support) e alla condotta di operazioni di acquisizione obiettivi.
L’esercitazione, finalizzata a confermare le capacità del velivolo T-346A in ruolo CAS e ad addestrare gli allievi piloti di fase IV a condurre missioni “CAS Day e Night”, è stata brillantemente condotta dai piloti istruttori del 212° Gruppo Volo e dalle unità JTAC, in scenari complessi che hanno visto l’impiego del sistema ETTS (Embedded Tactical Training System) del 346, in piena sinergia agli strumenti di acquisizione obiettivi utilizzati realmente sul terreno. Inoltre, nella fase finale, i giovani piloti hanno potuto effettuare missioni a supporto di forze a terra che simulavano situazioni altamente critiche, con feriti e fuoco nemico.

Il personale JTAC e LO (Laser Operator) dell’Esercito ha schierato un TACP (Tactical Air Control Party) creato ad hoc per l’attività, con operatori provenienti dal Reggimento Lagunari “Serenissima” e dal 9° Reggimento Fanteria. Il Reggimento Lagunari “Serenissima”, unico reparto a connotazione anfibia dell’Esercito Italiano, e da sempre connotato da una spiccata mentalità interforze, rappresenta uno dei migliori Enti nel settore della formazione di personale addetto alla gestione e controllo del supporto di fuoco integrato, tra cui rientrano, per l’appunto, le attività CAS. Tali capacità si sono congiunte a quelle degli LO del 9° Reggimento Fanteria, tutti qualificati nella condotta di missioni di marcamento per aerei CAS e nell’osservazione e integrazione delle potenzialità del supporto aereo con quello fornito dall’artiglieria. Lo scenario sul terreno, infine, è stato reso ancora più vario e realistico, grazie all’impiego di JTAC in forza al Gruppo Intervento Speciale (GIS) dei Carabinieri, unità altamente specializzata, chiamata ad operare nei contesti più disparati e spesso in modalità non convenzionali.
La creazione di una collaborazione professionale tra “eccellenze” provenienti da realtà diversificate ha reso possibile simulare moduli e scenari addestrativi molto aderenti alle future realtà d’impiego dei piloti frequentatori, i veri customers dell’attività esercitativa.

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Re: La scuola delle aquile

Messaggio da Aviators » 10 settembre 2017, 10:50

Analisi Difesa ha scritto:
Al 61° Stormo corso internazionale sul T-346A

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A Galatina (Lecce) è iniziato il corso per svolgere le mansioni di istruttore sul velivolo T-346A, l’avanzatissimo addestratore realizzato da Leonardo e scelto da Italia, Israele, Polonia e Singapore.
Per la prima volta insieme piloti di ben cinque nazioni diverse: Austria, Francia, Italia, Spagna e Stati Uniti parteciperanno al
corso denominato Lead-In to Fighter Training Instructor Pilot (L.I.P.) è propedeutico a svolgere la funzione di istruttore di volo per la fase IV dell’addestramento al volo; chi lo terminerà, potrà quindi insegnare ad altri piloti militari a volare sul T-346A.
Il corso, il cui termine è previsto per giugno 2018, si articola in circa 160 eventi di cui un’ottantina sono effettuati sugli avanzatissimi simulatori che fanno parte dell’ITS (Integrated Training System), il complesso sistema integrato di addestramento, realizzato da Leonardo.

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La partecipazione di personale straniero ai corsi erogati dal 61° Stormo rientra nel cosiddetto processo di internazionalizzazione della scuola di volo salentina: attualmente oltre alle nazioni sopra indicate, altre sei aeronautiche estere hanno scelto di mandare i propri istruttori e/o allievi a Galatina: Argentina, Grecia, Kuwait, Olanda, Polonia e Singapore.
Per Austria e Francia si tratta di un passaggio al nuovo velivolo (istruttori austriaci e francesi sono presenti a Galatina già da qualche anno in virtù di Technical Agreements stipulati tra l’Italia e i due Paesi europei); per Spagna e USA si tratta invece di una new entry che certamente scaturisce dai recenti e significativi progressi (segnatamente a carattere tecnologico) dell’offerta addestrativa del 61° Stormo grazie anche all’M-346 e al suo avanzato sistema integrato di addestramento.

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Re: Scuola di Volo Internazionale (IFTS)

Messaggio da Phant » 25 febbraio 2019, 3:39

Analisidifesa.it ha scritto:
Al 61° Stormo i primi due M-346 del progetto International Flight Training School

Sono atterrati nei giorni scorsi sulla pista dell’aeroporto della base dell’Aeronautica Militare di Galatina (Lecce) i primi due velivoli M-346 di Leonardo che si aggiungeranno ai 18 velivoli dell’Aeronautica Militare già presenti presso il 61° Stormo.

I nuovi velivoli, come previsto nell’accordo stipulato lo scorso luglio tra Aeronautica Militare e Leonardo, finalizzato al potenziamento dell’offerta formativa dell’Aeronautica Militare attraverso la creazione dell’International Flight Training School (IFTS), saranno impiegati per soddisfare la crescente domanda addestrativa.

L’accordo tra Leonardo e Aeronautica Militare per la creazione della IFTS è nato dalla volontà di mettere a sistema due eccellenze nazionali per creare sinergia a beneficio dell’intero Paese: le risorse della principale realtà industriale italiana del comparto aerospazio, difesa e sicurezza e l’expertise dell’Arma Azzurra nel settore dell’addestramento al volo militare.

In questo contesto, la base aerea di Galatina gioca un ruolo da indiscusso protagonista grazie alla consolidata esperienza maturata in tanti anni di operatività. Elemento imprescindibile della creazione dell’IFTS è il progressivo potenziamento fino alla massima capacità operativa del 61° Stormo, con l’arrivo a Galatina dal 2020 del nuovissimo M-345 HET (High Efficiency Trainer), denominato T-345 dall’Aeronautica Militare, che andrà a sostituire gradualmente il T-339A (utilizzato per la Fase II dell’addestramento) e l’FT-339C (utilizzato per la Fase III).

La IFTS, che avrà come focus la fase IV del sillabo addestrativo– Lead In to Fighter Training – LIFT, propedeutica all’impiego dei piloti sui velivoli fighters, garantirà il pieno soddisfacimento della domanda di formazione dei piloti militari anche di Forze Aeree estere e prevede, una volta saturata la capacità addestrativa di Galatina, un’eventuale espansione presso un’altra base aerea su territorio nazionale.

Il sillabo addestrativo dell’Aeronautica Militare ha già dimostrato con studenti piloti di varie nazionalità la sua modularità e flessibilità nel rispondere alle diverse esigenze delle Forze Aeree che, presso il 61° Stormo di Galatina (Lecce), sono già stati formati con moduli propedeutici ai caccia di quarta e quinta generazione. L’addestramento di tipo operativo, effettuato in gran parte sul T-346A, è propedeutico alla linea aerotattica, quella dei caccia di ultima generazione come Eurofighter e F-35. Inoltre presso la base dell’Aeronautica Militare di Galatina (Lecce) è operativa la tecnologia LVC (Live, Virtual and Constructive Simulation) che caratterizza l’avanzatissimo sistema di simulazione dell’M-346 e che consente agli allievi di interagire, attraverso il simulatore, con i piloti in volo nell’ambito della stessa missione addestrativa.

Il 61° Stormo dell’Aeronautica Militare ha il compito di provvedere all’addestramento al volo su aviogetti:

– di fase II – Primary Pilot Training, comune a tutti gli allievi piloti militari, finalizzata alla individuazione delle linee su cui voleranno (fighters, pilotaggio remoto (RPA), elicotteri, trasporto);

– di fase III – Specialized Pilot Training, rivolta esclusivamente agli allievi piloti selezionati per le linee “Fighter” e “RPA”. Si conclude con il conseguimento del Brevetto di Pilota Militare (aquila turrita);

– di fase IV – Lead In to Fighter Training – LIFT, propedeutica al successivo impiegobsui velivoli Fighters;

– dei piloti militari da qualificare Istruttori di Volo sui jet (Pilot Instructor Training- PIT). Attualmente il 61° Stormo ospita personale navigante proveniente da ben otto nazioni straniere.


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Re: Scuola di Volo Internazionale (IFTS)

Messaggio da Phant » 14 luglio 2020, 18:57

Analisidifesa.it ha scritto:
La base di Decimomannu sarà la sede della Scuola di Volo Internazionale (IFTS)

“Al fine di soddisfare le richieste, nazionali e straniere, in tema di addestramento al volo, l’Aeronautica Militare e Leonardo S.p.A. hanno firmato, il 17 luglio 2018, una Lettera d’Intenti per la realizzazione di una Scuola di Volo Internazionale (International Flight Training School – IFTS) da realizzarsi attraverso una partnership nel settore specifico.

La progettualità è di previsto avvio entro l’anno in corso nella base di Decimomannu (Cagliari), la cui operatività è stimata, indicativamente, a partire dal primo semestre del 2022.” – ha dichiarato il Sottosegretario alla Difesa, Giulio Calvisi (nellafoto sotto), intervenendo il 9 luglio in Commissione Difesa, rispondendo all’Onorevole Andrea Frailis (PD) in merito al progetto per la riorganizzazione della base aerea di Decimomannu.

“Il progetto sarà focalizzato sulla fase di addestramento avanzato dei piloti militari.

Nello sviluppo della IFTS, che potrà interessare, nel tempo, anche altre fasi dell’addestramento al volo, l’Aeronautica Militare sarà responsabile della determinazione dei requisiti operativi e della gestione dell’aspetto addestrativo, mentre Leonardo e partners avranno il ruolo di sostenere l’iniziativa sia nella fase di realizzazione, con i necessari investimenti, sia nella fase di esercizio, fornendo piloti e personale tecnico in affiancamento a quello dell’Aeronautica Militare, sia nell’erogazione dei servizi necessari al funzionamento dell’impresa – dalle manutenzioni, ai trasporti, allo smaltimento dei rifiuti, alle utenze – da affidare a ditte locali, con le conseguenti ricadute in termini occupazionali.

Quanto alla durata, per l’impegno militare e industriale nell’IFTS, si prevede già oggi un periodo di attività almeno ventennale; in quest’arco di tempo, la base di Decimomannu potrà essere sviluppata con l’obiettivo di divenire un Centro d’Eccellenza per l’addestramento al volo avanzato, potenzialmente in grado di attrarre un ampio bacino di “clienti” internazionali.

In termini di benefici per l’indotto, la controparte industriale prevede, per il solo adeguamento della Base di Decimomannu, un investimento complessivo nell’ordine di alcune decine di milioni di euro, con il coinvolgimento, in via prioritaria, di aziende regionali che potranno utilmente partecipare alle procedure previste per l’aggiudicazione degli appalti che verranno posti a gara.

A regime, la progettualità, con un flusso di allievi piloti e di personale incrementale dell’Aeronautica Militare e di Leonardo S.p.A. stimato nell’ordine di alcune centinaia di persone all’anno, potrà comportare, anche in conseguenza dell’affidamento, a ditte locali dei servizi connessi all’operatività del sito, una cospicua ricaduta sull’indotto locale in termini di occupazione diretta ed indiretta stabile, per un valore economico complessivo che le aziende investitrici stimano nell’ordine di centinaia di milioni di euro per i prossimi 10 anni.

Infine, sotto l’aspetto ambientale, le attività previste e le nuove infrastrutture, in osservanza delle disposizioni di legge richiamate dall’interrogante, saranno caratterizzate da una marcata eco-compatibilità, pienamente declinata anche dall’ampio ricorso ad attività di simulazione e alle caratteristiche innovative del velivolo M-346, che consente un uso assai limitato dello spazio aereo dei poligoni (limitato al 5% circa delle ore totali di volo), senza l’impiego di alcun armamento reale.


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Re: Scuola di Volo Internazionale (IFTS)

Messaggio da Phant » 13 novembre 2020, 16:58

Analisidifesa.it ha scritto:
Firmato accordo tecnico per l’addestramento dei piloti militari del Qatar presso le basi aeree italiane

In occasione della visita del Ministro della Difesa Lorenzo Guerini a Doha conclusa nei giorni scorsi, nell’ambito della quale sono stati affrontati – tra gli altri – diversi temi inerenti la cooperazione bilaterale militare e tecnico industriale tra i due Paesi, è stato siglato un importante accordo tecnico tra l’Aeronautica Militare italiana e l’Aeronautica Militare del Qatar nel settore dell’addestramento dei piloti militari, che vede coinvolta anche Leonardo SpA attraverso il progetto della International Flight Training School (IFTS).

L’interesse del Qatar per le capacità AM nel settore del “pilot training” deriva da una serie di attività bilaterali, culminate a luglio 2019 con la visita del Sottocapo di Stato Maggiore della Qatar Emiri Air Force (QEAF) presso il 61° Stormo di Galatina, focalizzata sul velivolo T-346A, sulle potenzialità del sistema ITS (Integrated Training System) e sui programmi addestrativi dell’Aeronautica Militare presso la International Flight Training School.

Il Technical Agreement Gov To Gov, di durata quinquennale, firmato tra i Capi di Stato Maggiore delle rispettive Forze Aeree disciplinerà lo status giuridico ed i profili di responsabilità connessi alla presenza e all’addestramento presso le basi italiane dei frequentatori del Qatar destinati alle linee da combattimento della QEAF – Qatar Emiri Air Force.

Con tale accordo si accresce quindi la cooperazione militare tra i due Paesi ed in particolare tra le due Forze Aeree, nell’ambito della quale sono già coinvolti in prima linea personale e sistemi addestrativi della 46ª Brigata Aerea di Pisa.

IFTS – International Flight Training School

L’iniziativa IFTS nasce dalla collaborazione strategica tra l’Aeronautica Militare e Leonardo SpA per la realizzazione di un centro avanzato di addestramento al volo che costituirà il riferimento internazionale nell’addestramento dei piloti militari a partire dalla Fase IV (Advanced/Lead-In to Fighter Training). E’ un virtuoso esempio di collaborazione e sinergia per il Sistema Paese in grado di soddisfare la crescente domanda dell’Aeronautica Militare e dei Paesi partner per la formazione dei propri piloti. Il progetto consentirà infatti di raddoppiare l’attuale offerta addestrativa attraverso la creazione di nuovo polo addestrativo distribuito tra la base di Galatina e quella di Decimomannu.

La partnership tra l’Aeronautica Militare, in possesso di una lunga e consolidata esperienza nell’addestramento al volo, e Leonardo SpA, leader nel training integrato, consentirà alla prima di ottimizzare il rapporto costo/efficacia dell’addestramento al volo e, alla seconda, di rafforzare il proprio posizionamento internazionale quale “Training Service Provider”.


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Re: Scuola di Volo Internazionale (IFTS)

Messaggio da Phant » 17 dicembre 2020, 1:24

Aviation-report.com ha scritto:
Posata prima pietra a Decimomannu dell’International Flight Training School di Leonardo e Aeronautica Militare

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Si è svolta oggi 16 dicembre 2020, presso la base aerea dell’Aeronautica Militare di Decimomannu in Sardegna, la cerimonia di posa della prima pietra della nuova International Flight Training School. Presenti tra gli altri, il Sottosegretario di Stato alla Difesa, Giulio Calvisi, il Presidente della Regione Sardegna, On. Christian Solinas, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Enzo Vecciarelli, il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Alberto Rosso, il Presidente di Leonardo, Luciano Carta, l’Amministratore Delegato di Leonardo, Alessandro Profumo e il Capo della Divisione Velivoli di Leonardo, Marco Zoff.

L’International Flight Training School (IFTS) nasce dalla collaborazione strategica tra l’Aeronautica Militare e Leonardo per la realizzazione di un centro di addestramento avanzato al volo che costituirà il riferimento internazionale nella formazione dei piloti militari a partire dalla fase avanzata dell’addestramento di quei piloti successivamente impiegati su velivoli caccia di ultima generazione.

Luciano Carta, Presidente di Leonardo, ha dichiarato che “L’International Flight Training School porta in dote un altissimo grado di innovazione tecnologica e di capacità di addestramento all’avanguardia, che contribuiranno a valorizzare il ruolo della nostra Aeronautica e della nostra Azienda in un contesto internazionale sempre più complesso e competitivo. Per questo motivo Leonardo metterà a disposizione competenze, tecnologia e innovazione per sostenere la nascita del più importante centro di addestramento per l’aviazione militare, un vanto per l’Italia, per l’Europa e per i nostri alleati strategici”.

Alessandro Profumo, Amministratore Delegato di Leonardo ha dichiarato: “L’International Flight Training School, in grado di soddisfare la crescente domanda dell’Aeronautica Militare e dei Paesi partner per la formazione dei propri piloti, rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione sinergica tra Forza Armata e Industria con importanti ricadute per il sistema Paese. Abbiamo messo a fattor comune il consolidato know-how dell’Aeronautica Militare e l’eccellenza di Leonardo nell’ambito dei sistemi integrati per l’addestramento dei piloti militari ottimizzando il rapporto costo/efficacia per la formazione del pilota e rafforzando il posizionamento internazionale di Leonardo quale Training Service Provider”.

“L’evento di oggi, seppur semplice e purtroppo limitato alla presenza di poche autorità, rappresenta un momento importante e nello stesso tempo un ulteriore tassello di un progetto ambizioso e di rilevanza internazionale non solo per l’Aeronautica Militare e per Leonardo ma per tutto il Sistema Paese”, ha dichiarato il Generale di Squadra Aerea Alberto Rosso, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare.

“Da oggi in questa base dell’Aeronautica Militare iniziano i lavori per la realizzazione delle infrastrutture che ospiteranno una modernissima scuola di volo avanzata. In essa si addestreranno i piloti militari italiani e dei Paesi stranieri che hanno riconosciuto e affermano la validità e l’efficacia del nostro sistema addestrativo integrato, sviluppato e destinato a coloro che voleranno su velivoli di 4ª e 5ª generazione. Insieme a Leonardo” – ha aggiunto il Gen. Rosso – “mettiamo a sistema competenze e tecnologie per creare, nel modo più costo-efficace, professionisti all’avanguardia, capaci di operare e gestire velivoli sempre più tecnologici e complessi. La competenza, la qualità e la lunga esperienza sia dell’Aeronautica Militare che della nostra industria nel campo dell’addestramento sono il miglior biglietto da visita per questa offerta formativa innovativa e di assoluta eccellenza”.

“Con l’inaugurazione odierna diamo avvio ai lavori che porteranno la Scuola di Volo Internazionale (International Flight Training School – IFTS) di Decimomannu ad essere operativa nel 2022. Un polo di eccellenza tutto italiano, che sarà realizzato grazie alla straordinaria sinergia tra la Difesa e Leonardo SpA, importante partner in questo settore.” – ha dichiarato il Sottosegretario alla Difesa, Giulio Calvisi.

“La Scuola sarà un centro avanzato di addestramento al volo, riferimento internazionale nel training dei piloti militari a partire dalla Fase IV (Advanced/Lead-In to Fighter Training). Si tratta di una realizzazione importante che, per l’impegno militare e industriale nell’IFTS, prevede già oggi un periodo di attività almeno ventennale. In quest’arco di tempo, la base di Decimomannu potrà essere sviluppata con l’obiettivo di divenire un Centro d’Eccellenza per l’addestramento al volo avanzato, in grado di attrarre un ampio bacino di “clienti” internazionali.

Una volta a regime, la progettualità, con un flusso di allievi piloti italiani e stranieri e di personale incrementale dell’Aeronautica Militare e di Leonardo S.p.A., stimato nell’ordine di alcune centinaia di persone all’anno, potrà comportare, anche in conseguenza dell’affidamento a ditte locali (che potranno partecipare alle procedure di aggiudicazione degli appalti posti a gara) dei servizi connessi all’operatività del sito, una cospicua ricaduta sull’indotto locale in termini di occupazione diretta ed indiretta stabile.

La partnership tra l’Aeronautica Militare, in possesso di una lunga e consolidata esperienza nell’addestramento al volo, e Leonardo SpA, leader nel training integrato, rappresenta una chiara sinergia tra due eccellenze italiane, una collaborazione che genererà da una parte un ampliamento dell’offerta addestrativa, con importanti ricadute positive anche sull’indotto locale in termini di occupazione diretta ed indiretta e dall’altra la possibilità, per Leonardo, di attrarre ulteriori investimenti esteri, rafforzando il prestigio e la leadership mondiale nel settore.” – ha concluso Calvisi.

L’International Flight Training School sulla base aerea di Decimomannu

Con l’avvio dei lavori per la costruzione del nuovo campus IFTS presso la base aerea di Decimomannu verrà realizzata una vera e propria accademia del volo in grado di ospitare allievi, personale tecnico nonché aree ricreative, mensa, impianti sportivi, infrastrutture logistico-manutentive che dovranno gestire l’operatività della flotta di 22 velivoli T-346. Un intero edificio sarà dedicato al GBTS – Ground Based Training System per ospitare le aule di formazione e l’installazione di un moderno sistema di addestramento basato su sistemi di simulazione di ultima generazione. La realizzazione di tali opere avrà positive ricadute in favore dell’indotto locale. Completato l’adeguamento infrastrutturale, l’IFTS sarà operativa a partire dal 2022, generando importanti ricadute occupazionali sul territorio.

Grazie all’imminente arrivo del nuovo T-345 di Leonardo presso la base aerea del 61° Stormo dell’Aeronautica Militare di Lecce-Galatina, che andrà a sostituire gradualmente le flotte di T-339A e FT-339C, si procederà con il progressivo spostamento della fase avanzata del syllabus addestrativo, basata sul velivolo M-346 e sul 212° Gruppo di Volo, presso la base di Decimomannu.

L’M-346 di Leonardo rappresenta la punta di diamante del reparto di addestramento al volo dell’Aeronautica Militare, dove si sono già formati oltre ai piloti italiani, quelli provenienti da altri Paesi quali Stati Uniti, Spagna, Francia, Austria, Olanda, Polonia, Singapore, Argentina, Grecia e Kuwait.

Cosa è l’International Flight Training School?

Da diversi anni il profilo d’impiego operativo dell’aereo da combattimento è mutato, l’era del velivolo tutto motore e del pilota tanto manico è solo un ricordo. Ormai si parla di “sistema aereo integrato” e la superiorità nella gestione della capacità informatica ha definitivamente soppiantato il binomio romantico motore&manico: oggi il “Top Gun” non è solo il pilota più abile nel volo, ma il pilota più preparato in grado di gestire al meglio i dati e le informazioni. L’Aeronautica Militare, intuendo anzitempo il cambiamento, e trovando in Leonardo un valido partner, ha lavorato alla rimodulazione dell’offerta formativa-addestrativa per i piloti militari rivoluzionando il mercato internazionale e, da questa intuizione prende corpo l’International Flight Training School.

Nel Luglio 2018 durante il Salone Internazionale di Farnborough, è stata siglata tra l’Aeronautica Militare e Leonardo una lettera di intenti che prevede la creazione in Italia di un centro di addestramento appunto denominato IFTS. L’iniziativa, che punta anche a soddisfare la sempre più crescente richiesta di addestramento proveniente da partner stranieri, è nata dalla volontà di mettere a sistema due eccellenze nazionali: la riconosciuta expertise dell’Arma Azzurra nel campo dell’addestramento, e in particolare in quello avanzato, e le risorse di Leonardo, la principale realtà industriale italiana del settore della sicurezza e della difesa. Obiettivo di questa progettualità è valorizzare, nel breve-medio termine, l’eccellenza raggiunta dall’Italia e dall’Aeronautica Militare nel settore dell’addestramento avanzato, potenziando in maniera significativa l’offerta formativa disponibile, il tutto a vantaggio dell’intero Sistema-Paese.

Attualmente stanziata sullo stesso sedime aeroportuale del 61° Stormo, l’IFTS è innovativa sia per l’alta tecnologia che impiega che per gli orizzonti internazionali a cui rivolge la propria offerta ed è ormai certo che negli anni a venire vedrà sempre più un progressivo incremento di allievi “stranieri” con il conseguente impiego di tutti gli aeromobili e dei sistemi addestrativi integrati di cui dispone.

Il fulcro è il sistema d’addestramento integrato M-346A di Leonardo che con dispositivi altamente sofisticati basati a terra, comprensivi di simulatori di volo per missioni complete, ambienti virtuali in tempo reale all’avanguardia e velivoli trainer avanzati equipaggiati con sistemi per l’addestramento tattico in volo ETTS (Embeded Tactical Training Simulation), consente all’allievo la simulazione dell’utilizzo di sensori, contromisure elettroniche ed armamenti con l’ausilio dei comandi vocali e del casco HMD.

In quest’ottica si inserisce anche il TMIS – Training Management and Information System uno strumento per garantire l’ottimizzazione delle risorse a disposizione (aule, Computer Based Training – CBT, Simulator Based Training – SBT, simulatori, velivoli e Live, Virtual, & Constructive). Il TMIS è un software per la gestione della programmazione e pianificazione dell’attività addestrativa in modo automatizzato, creato con l’obiettivo di ridurre al minimo l’intervento manuale sulle pianificazioni giornaliere ottimizzando allo stesso tempo le risorse disponibili e permettendo la quasi totale gestione delle attività della scuola.

La struttura a terra che ospita l’IFTS è il GBTS – Ground Based Training System, un vero e proprio gioiello di alta tecnologia a supporto della formazione teorica, che verte su una infrastruttura formativa-addestrativa articolata su un’area multimediale a 4 livelli crescenti di simulazione, che gradualmente si avvicinano sempre più all’assetto reale. Si inizia da sale di simulazione low cost, con attrezzature simili ai comuni PC equipaggiati con periferiche per la condotta del velivolo, fino al più avanzato simulatore del sistema M-346 (T-346A) che utilizza l’addestramento accademico computerizzato per l’auto-apprendimento, il Part Task Trainer (PTT) simulatore del cockpit con campo visivo di 180° e due Full Mission Simulators (FMS), simulatori avanzati con campo visivo di 360°, seggiolino eiettabile realistico, opzione di utilizzo del modernissimo casco HMD con visore integrato con la strumentazione di bordo. Il fattore veramente innovativo dell’Integrated training System (ITS) è dato dalla possibilità di interfacciare in tempo reale più simulatori agli assetti in volo per le sessioni addestrative assegnate, in cui l’istruttore può svolgere missioni congiunte con gli studenti “up in the air”.





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