L'Alliance Ground Surveillance (AGS) della NATO

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L'Alliance Ground Surveillance (AGS) della NATO

Messaggio da Phant » 21 gennaio 2009, 19:10

Dedalonews.it ha scritto:
Sigonella sede AGS della NATO

Il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha annunciato in una conferenza stampa assieme al generale Vincenzo Camporini, Capo di Stato Maggiore della Difesa, che sarà  Sigonella ad ospitare l'AGS (Alliance Ground Surveillance) della NATO, il sistema di sorveglianza di superficie basato sull'UAV Global Hawk.

La Russa ha precisato che "A Sigonella è previsto l'arrivo di aerei Global Hawk con compiti di osservazione senza pilota e di 800 uomini della Nato, con le rispettive famiglie", mentre "altri quattro Global Hawk arriveranno dagli Usa", con un costo per l'Italia di "150 milioni di euro, ripartiti in più anni, su un totale di un miliardo e 560 milioni" di cui gli Stati Uniti si faranno carico per circa un terzo del totale.

Camporini ha parlato di due o tre anni di tempo per l'avvio del programma ed ha sottolineato come la scelta della base siciliana sia stata fatta "dopo un'attenta valutazione e per la sua centralità  strategica nel Mediterraneo che le consentirà  di concentrare in quella zona importanti informazioni per diffonderle agli altri alleati".

FONTE:
http://www.dedalonews.it/it/index.php/0 ... ella-nato/
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Re: L'Alliance Ground Surveillance (AGS) della NATO

Messaggio da Aviators » 21 gennaio 2009, 19:50

evvaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
io sono a 90 km da cataniaaaaaaaaaa
iuuuuuuuuuu finalmente una bella notizia ( anzi detta pulita: finalmente qualcuno ci caga!!)

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Re: L'Alliance Ground Surveillance (AGS) della NATO

Messaggio da Aviators » 5 febbraio 2012, 15:13

http://www.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/6409/
Per future «guerre preventive» in Medio Oriente, Africa, Est Europa, gli Usa e la Nato varano uno dei più costosi programmi nella storia dell'alleanza. Solo 13 paesi contribuiranno, Francia e Gran Bretagna restano ai margini, Spagna e Polonia si tirano fuori. L'Italia al centro del progetto. Altro che rinunciare agli F35...

Â«àˆ un buon accordo, un grande accordo, un accordo ben fatto». Non nasconde la sua soddisfazione il segretario della difesa Leon Panetta: la Nato si doterà  entro il 2017 di un nuovo sistema di sorveglianza terrestre, l'AGS (Alliance Ground Surveillance) e il suo centro di comando e di controllo verrà  installato nella base siciliana di Sigonella. La lunga ed estenuante trattativa tra i partner ha visto però ridurre progressivamente a 13 il numero di paesi che contribuiranno a quello che si preannuncia come uno dei più costosi programmi della storia dell'Alleanza atlantica. Oltre a Stati uniti e Italia, Bulgaria, Repubblica ceca, Estonia, Germania, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Romania, Slovacchia e Slovenia. Un contributo operativo specifico verrà  comunque da Francia e Gran Bretagna che metteranno a disposizione i propri sistemi French Heron Tp (coprodotti con Israele) e Uk Sentinel. Restano fuori Spagna e Polonia, candidatesi inizialmente con l'Italia per ospitare l'AGS con i cinque velivoli senza pilota del tipo "Global Hawk" che la Nato acquisterà  dalla statunitense Northrop Grumman.
«L'accordo è un passo fondamentale verso un sistema di sorveglianza dell'Alleanza in grado di dare ai comandanti una fotografia precisa di qual è la situazione sul terreno», ha dichiarato il segretario generale Nato, Anders Fogh Rasmussen. «E la recente operazione in Libia ha dimostrato quanto importante sia questa capacità Â». Durante i mesi del conflitto libico, proprio a Sigonella l'US Air Force aveva schierato due "Global Hawk" e un imprecisato numero di droni MQ-1 Predator, utilizzati in particolare per individuare gli obiettivi e dirigere i bombardamenti dei caccia della coalizione a guida Nato. Nei programmi del Pentagono, la base siciliana è destinata a fare da vera e propria capitale mondiale dei velivoli senza pilota: entro il 2015 dovrà  ospitare un reparto di Us Air Force con 4-5 "Global Hawk", più altri 4 droni in via di acquisizione della Marina Usa.
Un accordo di massima per la trasformazione di Sigonella in «principale base operativa» del sistema AGS era stato raggiunto a Cracovia il 19 e 20 febbraio 2009, durante il vertice dei ministri della difesa della NATO. «Abbiamo scelto questa struttura dopo un'attenta valutazione e per la sua centralità  strategica nel Mediterraneo che le consentirà  di concentrare in quella zona le forze d'intelligence italiane, della Nato e internazionali», dichiarò a margine dell'incontro l'allora capo di stato maggiore della difesa, generale Vincenzo Camporini. Ancora più esplicito il vicesegretario generale per gli investimenti alla difesa dell'Alleanza, Peter C. W. Flory: «L'AGS è essenziale per accrescere la capacità  di pronto intervento in supporto delle forze Nato per tutta le loro possibili future operazioni». Un sistema destinato non solo alle attività  d'intelligence o alla raccolta ed elaborazione dati, ma che consentirà  la realizzazione dei futuri piani di «guerra preventiva» e di first strike in Africa, est Europa e Medio oriente.

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Re: L'Alliance Ground Surveillance (AGS) della NATO

Messaggio da Aviators » 7 marzo 2015, 11:27

Difesa Online ha scritto:
La Sicilia sta per diventare la base più importante della NATO?

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“L'alleanza era pronta a consigliare il governo libico in materia di difesa e sicurezza, il deteriorarsi della situazione nel paese potrebbe determinare nuove minacce alla sicurezza europea. Ciò richiede una difesa costante ed una sorveglianza massiccia”.

Il Segretario generale della NATO Jens Stoltenberg, in visita a Roma giovedì scorso, ha affermato che l'Alleanza prevede di rafforzare la sua capacità di intelligence, utilizzando a partire dal prossimo anno, i droni rischierati nella base aerea di Sigonella, in Sicilia.

“La NATO ha agito dietro mandato delle Nazioni Unite per proteggere i civili e garantire il rispetto della No Fly Zone imposta sulla Libia durante il regime di Muammar Gheddafi. La missione si è conclusa nell’ottobre del 2011. Adesso la situazione è fuori controllo, con due governi separati e diversi gruppi armati, tra cui alcuni affiliati allo Stato islamico”.

Stoltenberg ha poi ammesso che “sarebbe stata necessaria una maggiore presenza internazionale in Libia dopo la caduta del regime e che la NATO è sempre stata disponibile ad aiutare il paese”.

“Quello che sta avvenendo in Libia così come il conflitto in Ucraina è l’ennesima dimostrazione che sono necessari cospicui investimenti per garantire quella capacità di auto-difesa e pronto intervento, venuta meno con la fine della guerra fredda, con la riduzione dei tagli nella Difesa. Il mondo è cambiato. Abbiamo visto le nuove minacce e le nuove sfide. In Ucraina, abbiamo fatto rispettare il cessate il fuoco ed abbiamo chiesto alla Russia di ritirare le armi pesanti schierate. La Russia ha trasferito negli ultimi mesi più di mille sistemi d’arma tra carri armati, artiglieria ed aerei. Dovranno ritirare il loro esercito e smettere di sostenere i separatisti. Qualsiasi tentativo di espandere ulteriormente il territorio in mano ai separatisti sarebbe una chiara violazione del cessate il fuoco. E sarebbe inaccettabile per la comunità internazionale".

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Il Segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha menzionato Sigonella, ma non ha parlato del programma AGS.

Proviamo ad esporlo brevemente. Sigonella, in Sicilia, è il cuore dell’Alliance Ground Surveillance, probabilmente il più importante asset della NATO per missioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione (Joint Intelligence, Surveillance e Reconnaissance – JISR).

La base siciliana otterrà la Capacità Operativa Iniziale nel 2017 con Full Operational Capability nel 2018 (anche se Stoltenberg ha parlato di operazioni già dal prossimo anno).

L’AGS è composto da due segmenti: quello aereo basato sulla piattaforma robotica Hale (High-Altitude Long-Endurance Unmanned Aircraft System) Globak Hawk RQ-4 Block 40 e quello a terra a cui è demandata sia la capacità di controllo della missione che l’analisi, distribuzione ed archiviazione dei dati.

Sigonella, quindi, ospiterà sia il MOS o Mission Operation Support che l’Air Vehicle Missions Command and Control (AVMC2), compreso l’intero apparato logistico.

Il primo contractor del programma AGS è la Northrop Grumman che ha firmato nel maggio del 2012 un contratto da 1,7 miliardi dollari per una flotta di cinque Global Hawk con radar MP-RTIP. Il team industriale primario comprende EADS Deutschland GmbH (Cassidian), Selex Galileo e Kongsberg, ICZ, AS, Retia, AS, Aktors OÜ, Komerccentrs DATI grupa, Elsis LTD., Konstrukta-Difesa, AS, COMTRADE DOO, Bianor, Technologica, ZTA dC, SELEX ELSAG, Elettra Communications, UTI Systems e SES. Le 15 nazioni partecipanti sono Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Germania, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia e Stati Uniti. Tutte le 28 nazioni dell’alleanza sosterranno il programma a lungo termine.

Il segmento aereo del programma AGS si baserà sul drone RQ-4, in grado di volare ad altitudini massime di 60.000 piedi per più di 32 ore a velocità prossime ai 340 nodi, ben al di sopra dello spazio aereo occupato dal traffico commerciale.

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L'RQ-4 può operare a duemila miglia nautiche dalla sua base operativa principale. E’ ritenuta la migliore piattaforma robotica esistente per missioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione in grado di sorvegliare in un solo giorno centomila chilometri quadrati di terreno.

Il radar ad apertura sintetica ad alta definizione MP-RTIP, è in grado di rilevare e tracciare ogni oggetto a terra e missili da crociera a bassa quota.

In tema di interoperabilità con i sistemi della NATO, non si può non menzionare il MUOS della US Navy, sistema tattico a banda stretta di nuova generazione di comunicazione via satellite tra le forze Usa in movimento.

Il MUOS è stato progettato per fornire ai militari maggiori capacità di comunicazione rispetto ai sistemi esistenti. I quattro satelliti (più uno di riserva) MUOS in orbita geostazionaria, sono dotati di Code Division Multiple Access a banda larga (WCDMA), con una velocità di trasmissione 16 volte maggiore rispetto l'attuale sistema satellitare Ultra High Frequency (UHF).

Ogni satellite MUOS è pienamente compatibile anche con le precedenti frequenze utilizzate così da assicurare una transizione fluida nella tecnologia WCDMA, mandando in pensione il sistema UFO (UHF Follow-On).

Le quattro stazioni di terra sono associate ad un satellite. La prima sorge presso l'Australian Defence Satellite Communications Station, a Kojarena, circa 30 km a est di Geraldto. La seconda a Niscemi, a 60 km dalla Naval Air Station di Sigonella. La terza nella Virginia sudorientale e la quarta nelle Hawaii.

Sarebbe corretto affermare che Sigonella, tra pochi mesi, diverrà una delle basi principali della Marina degli Stati Uniti e certamente la più importante della NATO.

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Messaggio da Aviators » 7 giugno 2015, 22:50

IL RUOLO DI SELEX ES NEL PROGRAMMA AGS

http://www.analisidifesa.it/2015/06/il- ... gramma-ags

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Re: L'Alliance Ground Surveillance (AGS) della NATO

Messaggio da Phant » 5 dicembre 2015, 2:53

Analisidifesa.it ha scritto:
Hi-tech Finmeccanica per la sicurezza dell’AGS della NATO

Sono state presentate ieri a Torino le tecnologie di Finmeccanica-Selex ES che la NATO ha scelto di impiegare per la sorveglianza e la sicurezza dei Paesi della coalizione.

Avviato nel 2012, il programma Alliance Ground Surveillance (AGS) si basa su droni, sensori,sistemi di terra e strutture di supporto alla missione in grado di acquisire e analizzare dati e informazioni per assicurare la sorveglianza in tempo reale su ampie zone, in ogni condizione ambientale e meteorologica.
Il programma rappresenta un’ulteriore applicazione di successo delle capacità di Finmeccanica nei sistemi senza pilota (Unmanned Aerial System – UAS) e nei relativi equipaggiamenti di terra e di bordo. Selex ES è uno dei principali partner industriali dell’AGS NATO.

suo ruolo consiste nella fornitura delle stazioni di terra per la centrale operativa, di due sistemi trasportabili, degli apparati di comunicazione per la trasmissione di dati e immagini tra i droni e il segmento terrestre e di supporto alla missione. Queste attività, cuore del sistema di sorveglianza dell’alleanza, sono realizzate presso lo stabilimento di Torino Caselle, dove operano circa 350 persone.

All’evento hanno partecipato anche istituzioni locali, rappresentanti di Northrop Grumman, prime contractor dell’AGS, dell’agenzia NAGSMA (NATO Alliance Ground Surveillance Management Agency), responsabile del programma, e dell’Aeronautica Militare italiana. L’AGS NATO è composto dagli aerei senza pilota Global Hawk, da sensori, stazioni di terra e sistemi di trasmissione dati.

Ha lo scopo di assicurare la protezione delle popolazioni civili e delle truppe di terra e il controllo delle frontiere e di migliorare la gestione delle crisi e degli aiuti umanitari in situazioni di emergenza. Il sistema diverrà operativo in Italia dal 2017, presso la base di Sigonella (SR).


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Re: L'Alliance Ground Surveillance (AGS) della NATO

Messaggio da Phant » 4 gennaio 2016, 3:01

Flightglobal.com ha scritto:
NATO’s new 'AGS' Global Hawk achieves first flight

NATO has moved a step closer to filling its long-held airborne ground surveillance capability gap after Northrop Grumman successfully flight tested the military alliance’s new RQ-4B Global Hawk-based “Alliance Ground Surveillance” UAV.

On 19 December, the high-flying unmanned aircraft took off from a site in Palmdale, California, and flew to nearby Edwards AFB, Northrop says in a statement.

The programme milestone comes six months after the aircraft was unveiled at a ceremony at Northrop’s Global Hawk plant in Palmdale in June.

The aircraft is one of five being delivered to NATO, and will eventually be based at Sigonella air base in Sicily, Italy. Initial operational capability has been planned for late 2017, with the full capability due the year after.

Northrop had expected first flight by year’s end, and now the aircraft will continue its test and certification campaign in Palmdale ahead of delivery to NATO.

Carrying the Northrop-Raytheon “MP-RTIP” sensor for ground-looking synthetic aperture radar imaging and ground-moving target indication (GMTI), the unmanned air vehicle offers similar capabilities to the Northrop E-8C “JSTARS,” but without an onboard battle management function.

NATO once considered buying its own JSTARS aircraft, but decades of indecision resulted in it opting for the Global Hawk-based option back in 2012.

Based on the RQ-4 Block 40 operated by the US Air Force, the NATO version adds maritime modes and a transportable ground control and intelligence-gathering segment produced by European industrial partners such as Airbus, Kongsberg and Selex ES.

Fifteen nations are contributing to the acquisition, with America providing about 40% of the cost.

Delivery of the next four AGS aircraft is expected in quick succession, making way for production of South Korea and Japan’s Global Hawks.

In total, 28 nations have pledged to support day-to-day operations of the aircraft once deployed. The programme provides a shared, common capability – similarly to the alliance’s Boeing E-3 Sentry airborne early warning and control operations.

“NATO AGS’s successful initial flight kicks off the program’s flight test program and represents Northrop Grumman’s commitment to advanced, airworthy systems for the alliance,” says Northrop’s deputy program manager, Rob Sheehan.

The company has had some success proliferating Global Hawk as the surveillance system matures, with South Korea and Japan buying their own versions, while the US Navy and Australia procure the MQ-4C Triton specifically for maritime patrol.

The aircraft is mainly automatic when pre-programmed and can operate for up to 30h non-stop at approximately 60,000ft.


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Re: L'Alliance Ground Surveillance (AGS) della NATO

Messaggio da Phant » 5 luglio 2016, 3:33




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Re: L'Alliance Ground Surveillance (AGS) della NATO

Messaggio da Phant » 27 giugno 2017, 16:35

Analisidifesa.it ha scritto:
Leonardo fornirà logistica e supporto al programma AGS della NATO

Nell’ambito di una gara internazionale, la società si è infatti aggiudicata da NAGSMA (NATO Ground Support Management Agency) il contratto per la realizzazione di una piattaforma integrata di logistica, che sarà utilizzata dalla NATO durante l’intero ciclo di vita del sistema, per la gestione dei servizi operativi e di manutenzione a Sigonella (Siracusa), la principale base operativa del programma, oltre che nei siti dove verranno dispiegate le basi mobili e presso le organizzazioni di supporto logistico dell’Alleanza.

In particolare, la piattaforma consentirà la pianificazione, il monitoraggio e la gestione della catena dei fornitori, le attività di riparazione e manutenzione e quelle di supporto sul campo, il controllo della contabilità e del magazzino, l’addestramento e l’impiego del personale. La piattaforma sarà utilizzata anche per la manutenzione degli apparati di base e della configurazione del sistema AGS, in conformità con le norme di sicurezza di volo.

Nell’ambito del programma AGS della NATO, Leonardo è anche responsabile del supporto alla missione (Mission Operation Support – MOS) e delle stazioni di terra trasportabili (Transportable General Ground Stations – TGGS).

La funzione principale di queste due componenti è di acquisire dati e immagini dai droni per scopi di intelligence, elaborazione e analisi. Leonardo fornisce anche il Wide Band Data Link (WBDL), sistema che assicura la comunicazione nella “linea di vista” tra il segmento di terra e i velivoli a pilotaggio remoto.

Il programma di sorveglianza Alliance Ground Surveillance (AGS) della NATO, di cui la statunitense Northrop Grumman è prime contractor, è stato avviato nel 2012. Il sistema rappresenta il principale asset della NATO per gestire un’ampia gamma di missioni operative, che includono l’acquisizione ordinaria e straordinaria – in caso di potenziali minacce – di dati di intelligence, le operazioni di sorveglianza e ricognizione, la gestione delle emergenze, il supporto agli aiuti umanitari, la raccolta e l’analisi di informazioni per indirizzare gli interventi e la protezione delle truppe di terra. AGS è un sistema integrato che comprende tre segmenti: uno aereo, uno terrestre e uno di supporto.

La componente aerea è basata sulla versione Block 40 del velivolo a pilotaggio remoto statunitense RQ-4B Global Hawk, dotato di un’autonomia di volo elevata e in grado di operare a grandi altezze. Il drone sarà equipaggiato con un sensore radar di sorveglianza del suolo multi-piattaforma allo stato dell’arte e con un sofisticato sistema di trasmissione dati a larga banda con capacità di connessione entro e oltre la linea di vista. Il secondo segmento, quello di terra, fungerà da collegamento tra il sistema principale e un’ampia serie di sistemi di comando, controllo, intelligence, sorveglianza e ricognizione (C2ISR) interconnessi. Dovrà altresì provvedere alla distribuzione dei dati a una moltitudine di operatori sul teatro operativo e non, comprese anche le strutture dislocate lontano dall’area sorvegliata.

Il segmento terrestre principale si comporrà di un certo numero di stazioni terrestri anche in configurazione trasportabile e mobile, che permetteranno la ricezione dei dati dai droni, la loro elaborazione, nonché il collegamento con gli altri sistemi di C2ISR. La parte di terra includerà, inoltre, strutture dedicate di supporto alla missione, dislocate presso la principale base operativa del programma, situata a Sigonella in Italia, e stazioni terrestri per la pianificazione e il controllo delle operazioni di volo dei droni.


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Re: L'Alliance Ground Surveillance (AGS) della NATO

Messaggio da Phant » 27 novembre 2017, 16:18

Occhidellaguerra.it ha scritto:
Operativo il quinto satellite Muos e a Sigonella arrivano i droni Triton

Il quinto satellite della costellazione Mobile User Objective System (MUOS) è pienamente operativo. E’ quanto comunica il Communications Satellite Program Office della US Navy. Il MUOS-5 è stato posto sotto il comando del NASVOC o Naval Satellite Operations Center dopo la configurazione effettuata dall’Army Forces Strategic Command (ARSTRAT) per supportare tutte le comunicazioni satellitari UHF della Marina. Per facilitare la transizione da UHF a WCDMA i cinque satelliti MUOS in orbita sono stati progettati con due payload per le comunicazioni. Il Mobile User Objective System è stato progettato per fornire ai militari maggiori capacità di comunicazione rispetto ai sistemi esistenti. I quattro satelliti (più uno di riserva) MUOS in orbita geostazionaria, sono dotati di Code Division Multiple Access a banda larga (WCDMA) con una velocità di trasmissione 16 volte maggiore rispetto l’attuale sistema satellitare Ultra High Frequency (UHF). Ogni satellite MUOS è pienamente compatibile anche con le precedenti frequenze utilizzate così da assicurare una transizione fluida nella tecnologia WCDMA, mandando in pensione il sistema UFO (UHF Follow-On).

Le quattro stazioni MUOS

Il Mobile User Objective System si basa su quattro stazioni di terra associate ad un satellite. Ogni stazione ospita tre antenne paraboliche alte come un palazzo di dieci piani e larghe venti metri. La prima stazione sorge presso l’Australian Defence Satellite Communications Station, a Kojarena, circa 30 km a est di Geraldto. La seconda nella SATCOM Facility, Northwest, Chesapeake nel Sud-Est della Virginia, la terza nelle Hawaii. Il quarto sito si trova a Niscemi, in Sicilia, a circa 60 km dalla Naval Air Station di Sigonella. Costruita nella riserva della Sughereta, l’impianto sorge nella stessa zona sono attive le 46 antenne del Naval Radio Transmitter realizzate nel 1991.

Come funziona il MUOS

Il MUOS è stato concepito come un sistema onnipresente. Ogni satellite si interfaccia costantemente con due stazioni di terra. La seconda opzione riduce un’improvvisa interruzione di trasmissione causata dalla possibile perdita del segnale di un satellite con una delle due stazioni. E’ come se soldati e piattaforme sul campo disponessero sempre ed in qualsiasi parte del mondo di una connessione stabile ad alta velocità, senza la necessità fisica di una cella, così come avviene per i cellulari. Tutte le piattaforme sono quindi collegate alla stessa rete geostazionaria. In questo modo, secondo le specifiche del Mobile User Objective System, si dovrebbero prevenire errori e decisioni sbagliate causate dalla mancanza di informazioni in tempo reale provenienti dal campo di battaglia. Il MUOS-5 è stato lanciato il 24 giugno dello scorso anno e si trova in orbita geostazionaria a 22.000 miglia di distanza. Una successiva anomalia nel satellite ha richiesto una manovra di trasferimento in orbita intermedia per consentire alla squadra MUOS di valutare la situazione e determinare le soluzioni da adottare. L’intera flotta sottomarina statunitense, dopo i test con i boomer, è interfacciata con la costellazione MUOS.

Il ruolo di Sigonella

Sigonella, in Sicilia, è il cuore dell’Alliance Ground Surveillance, il più importante asset della NATO per missioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione (Joint Intelligence, Surveillance e Reconnaissance – JISR). La base siciliana raggiungerà la Full Operational Capability nel 2018. L’AGS è composto da due segmenti: quello aereo basato sulla piattaforma robotica Hale (High-Altitude Long-Endurance Unmanned Aircraft System) Globak Hawk RQ-4 Block 40 e quello a terra a cui è demandata sia la capacità di controllo della missione che l’analisi, distribuzione ed archiviazione dei dati. Sigonella ospita sia il MOS o Mission Operation Support che l’Air Vehicle Missions Command and Control (AVMC2), compreso l’intero apparato logistico.

Il primo contractor del programma AGS è la Northrop Grumman che ha firmato nel maggio del 2012 un contratto da 1,7 miliardi dollari per una flotta di cinque Global Hawk con radar MP-RTIP. Il team industriale primario comprende EADS Deutschland GmbH (Cassidian), Selex Galileo e Kongsberg, ICZ, AS, Retia, AS, Aktors OÜ, Komerccentrs DATI grupa, Elsis LTD., Konstrukta-Difesa, AS, COMTRADE DOO, Bianor, Technologica, ZTA dC, SELEX ELSAG, Elettra Communications, UTI Systems e SES. Le 15 nazioni partecipanti sono Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Germania, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia e Stati Uniti. Tutte le 28 nazioni dell’alleanza sosterranno il programma a lungo termine.

Il segmento aereo del programma AGS si basa sul drone RQ-4, in grado di volare ad altitudini massime di 60.000 piedi per più di 32 ore a velocità prossime ai 340 nodi, ben al di sopra dello spazio aereo occupato dal traffico commerciale. L’RQ-4 può operare a duemila miglia nautiche dalla sua base operativa principale. E’ ritenuta la migliore piattaforma robotica esistente per missioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione in grado di sorvegliare in un solo giorno centomila chilometri quadrati di terreno. Il radar ad apertura sintetica ad alta definizione MP-RTIP, è in grado di rilevare e tracciare ogni oggetto a terra e missili da crociera a bassa quota.

UAS SATCOM Relay Pads and Facility

L’UAS SATCOM Relay Pads and Facility di Sigonella, ospiterà tutte le attrezzature necessarie a supportare le telecomunicazioni via satellite degli aerei senza pilota ed assicurare lo spazio per la gestione delle operazioni e delle attività di manutenzione dei droni in dotazione all’US Air Force e all’US Navy. Nel nuovo centro saranno installati dodici ripetitori UAS SATCCOM con antenne, macchinari e generatori di potenza con la possibilità di aggiungerne altri otto della stessa tipologia. Il progetto prevede inoltre tutti i sistemi infrastrutturali, meccanici, elettrici, stradali, di prevenzione incendi ed allarme per supportare il sito per le comunicazioni satellitari. La costruzione di una SATCOM Antenna Relay facility è necessaria per supportare i link di comando dei velivoli controllati a distanza, in modo da collegare le stazioni presenti negli Stati Uniti con gli aerei senza pilota operativi nella regione dell’Oceano atlantico. Con il completamento di questo progetto saranno soddisfatte le richieste a lungo termine di ripetitori SATCOM per i Predator (MQ-1), i Reaper (MQ-9) ed i Global Hawk (RQ-4). Il nuovo sito supporterà inoltre il sistema si sorveglianza aeronavale con velivoli senza pilota UAV Broad Area Maritime Surveillance (BAMS) dell’US Navy e le missioni speciali del Big Safari dell’Air Force. Il nuovo centro di Sigonella coordinerà tutti i droni militari americani a supporto dei principali comandi strategici per fornire informazioni aggiornate ai reparti combattenti. Il sito di Sigonella garantirà la metà delle trasmissioni dei velivoli senza pilota UAS e opererà in appoggio al sito di Ramstein, in Germania. La SATCOM Communications Support Facility avrà un’estensione di 1.200 metri quadri. Il nuovo UAS Satcom Relay di Sigonella opererà come stazione gemella dell’infrastruttura ospitata in Germania, assicurando l’indispensabile backup alle operazioni d’intelligence e di telecomunicazione satellitare di Ramstein. La principale base per le operazioni su scala planetaria dei droni USA si trova nella Creech Air Force Base, in Nevada. L’UAS Satcom Relay di Sigonella garantirà un costante flusso di dati per consentire ai piloti nel Nevada di manovrare i droni in tempo reale a migliaia di chilometri di distanza. Tutte le strutture saranno completate entro il prossimo anno.

MQ-4 Triton

Sigonella ospita i cinque Global Hawk del sistema Alliance Ground Surveillance, diversi sistemi UAV dell’USAF ed il 61° Gruppo Volo, unità distaccata del 32° Stormo “A. Boetto” di Amendola da cui dipende anche il 28° Gruppo Volo, è equipaggiato con l’MQ-1C Predator A+. L’US Navy ha già confermato che in futuro schiererà a Sigonella un contingente MQ-4C Triton. Il 13 novembre scorso la US Navy ha ricevuto Northrop Grumman il primo drone MQ-4C Triton operativo. Il Triton MQ-4C si basa sull’RQ-4N, variante marittima dell’RQ-4B Global Hawk.

Il sistema HALE (High-altitude, long-endurance) si trova attualmente presso la Naval Base Ventura County Point Mugu, sede dell’Unmanned Patrol Squadron (VUP) 19, primo squadrone UAV della Marina degli Stati Uniti. I Triton sono pilotati in remoto dalla Naval Air Station (NAS) di Jacksonville, in Florida. I primi due MQ-4C saranno schierati a Guam entro il prossimo anno così da garantire i primi pattugliamenti in configurazione orbitale. Triton è un sistema senza equipaggio che garantisce il pattugliamento marittimo persistente in missioni C4ISR e capacità di attacco marittimo. Il programma è gestito dal Persistent Maritime Unmanned Aircraft Systems Program Office. La piattaforma può volare fino a 55.000 piedi per un massimo di 24 ore e garantire un flusso costante di dati per la rilevazione, classificazione e localizzazione delle navi. Northrop Grumman consegnerà 68 droni alla Marina come parte dell’iniziativa Triton. La flotta BAMS (broad area maritime surveillance) sarà schierata a Mayport, in Florida, nell’isola di Guam e a Sigonella, in Sicilia. Future implementazioni riguarderanno anche il Medio Oriente.

L’UAS ha una lunghezza di 14,5 metri, un’altezza di 4,7 metri ed un’apertura alare di 39,9 metri. Il suo carico utile interno massimo è di 1.452 kg, quello esterno di 1.089 kg. La suite avionica comprende un radar multifunzione con sensore attivo, radar elettro-ottico / infrarosso ed un ricevitore del sistema di identificazione automatica. Il sistema di targeting multispettrale MTS-B esegue il tracciamento del target automatico e produce immagini ad alta risoluzione. E’ propulso da turbofan Rolls-Royce AE3007H che gli garantisce una velocità massima di 570 km/h.


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Re: L'Alliance Ground Surveillance (AGS) della NATO

Messaggio da Phant » 3 novembre 2019, 2:39

Analisidifesa.it ha scritto:
NATO AGS: definito il callsign e consegnata la Military Type Certification per i velivoli della Allied Ground Surveillance

Il programma NATO AGS – Allied Ground Surveillance, strutturato su velivoli APR HALE (High Altitude Long Endurance) e su vari sistemi di terra, nasce da un’iniziativa di 15 Nazioni Alleate, all’interno della quale l’Italia riveste un ruolo di primaria importanza, in quanto terzo paese contributore (dopo Stati Uniti e Germania) ed Host Nation, ruolo fondamentale in termini di supporto logistico, infrastrutturale e tecnico-operativo, ruolo che viene svolto a partire dalla base aerea di Sigonella in Sicilia.

La capacità espressa dall’AGS permetterà alle nazioni dell’Alleanza di effettuare attività di sorveglianza persistente su vaste aree, operando al contempo a distanze considerevoli delle zone di interesse, in qualsiasi condizioni meteorologiche e di luce attraverso l’uso di un assetto a pilotaggio remoto acquisito ed operato da personale NATO. Un gruppo di 15 nazioni alleate partecipa al sistema AGS composto da cinque velivoli a pilotaggio remoto NATO RQ-4D e le relative stazioni di comando e controllo di terra di provenienza europea. La NATO quindi opererà e li manterrà per conto di tutti gli alleati dell’Alleanza Atlantica. L’aeromobile AGS NATO RQ-4D è basato sul velivolo statunitense Global Hawk Block 40. È stato adattato in modo univoco ai requisiti della NATO per fornire una capacità di intelligence, sorveglianza e ricognizione (ISR) all’avanguardia.

Presso la Casa dell’Aviatore, si è svolta la cerimonia di consegna della Military Type Certification (MTC) e della comunicazione del callsign (nominativo radio) designato per i velivoli del programma AGS (Alliance Ground Surveillance) dell’Alleanza Atlantica.

In occasione della consegna della comunicazione al Brigadier General Phillip A. Stewart, Comandante della NATO AGS Force, il Generale di Brigata Aerea Fabio Sardone, Capo Ufficio Generale per la Circolazione Aerea Militare ha sottolineato il ruolo chiave ricoperto nel programma AGS dall’Italia che “ha attivamente partecipato al gruppo di lavoro in ambito NATO favorendo l’integrazione dei velivoli a pilotaggio remoto nello spazio aereo ed adoperandosi fattivamente per il rilascio del nominativo radio da parte dell’ICAO – International Civil Aviation Organization”.

L’assegnazione del callsign “MAGMA”, infatti, è avvenuta al termine di un articolato processo avviato dall’Aeronautica Militare, che ha visto coinvolto l’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), ed ha portato all’attribuzione da parte dell’ICAO del nominativo radio che sarà utilizzato in volo dall’aeromobile.

Durante la cerimonia, è avvenuta anche la consegna ufficiale nelle mani del Brigadier General Volker Samanns, NAGSMA (NATO Ground Support Management Agency) General Manager, della la Military Type Certification, la necessaria certificazione di aeronavigabilità rilasciata al sistema dalla Direzione degli Armamenti Aeronautici e per l’Aeronavigabilità (D.A.A.A).

Questa rappresenta una tappa fondamentale per il raggiungimento della piena capacità operativa del NATO AGS, un programma nel quale l’Italia assume un ruolo di rilievo, mettendo a disposizione dell’Alleanza una comprovata esperienza in specifici settori come quello della certificazione tecnica del sistema ma anche dell’impiego degli APR (Aeromobili a Pilotaggio Remoto).


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Re: L'Alliance Ground Surveillance (AGS) della NATO

Messaggio da Phant » 29 novembre 2019, 0:39

Analisidifesa.it ha scritto:
Consegnato il primo RQ-4D Global Hawk del Programma AGS

Giovedì 21 novembre 2019 la NATO ha segnando un importante passo del programma Alliance Ground Surveillance (AGS) con la consegna a Sigonella del primo RQ-4D.

Il programma AGS, sviluppato con contributi significativi di 15 nazioni alleate (Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Germania, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia e Stati Uniti), comprende cinque aeromobili a pilotaggio remoto Northrop Grumman RQ-4D Global Hawk.

Una volta completata la consegna, i cinque velivoli inizieranno a Sigonella una fase di verifica che dovrà garantire la piena conformità del sistema: l’intero sistema AGS sarà consegnato alla Forza AGS NATO solo dopo il completamento di tutti i test e la verifica delle prestazioni, mentre la capacità operativa iniziale è prevista per la prima metà del 2020.

La sorveglianza terrestre dell’Alleanza sarà di proprietà collettiva e gestita da tutti gli alleati della NATO e sarà una capacità vitale per le operazioni e le missioni della NATO. Tutti gli alleati avranno accesso ai dati acquisiti da AGS e beneficeranno delle informazioni intelligence raccolte durante le missioni di sorveglianza e ricognizione svolte dai cinque RQ-4D.


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Re: L'Alliance Ground Surveillance (AGS) della NATO

Messaggio da Phant » 21 dicembre 2019, 2:54

Analisidifesa.it ha scritto:
Il secondo velivolo RQ-4D Phoenix della NATO Alliance Ground Surveillance Force arriva a Sigonella

“Questo secondo volo di trasferimento attraverso l’Atlantico è un altro importante traguardo sulla nostra strada per stabilire una capacità di sorveglianza, ricognizione e intelligence all’avanguardia per tutti gli alleati della NATO“, ha affermato il comandante della forza AGS della NATO, il Generale di Brigata Phillip Stewart, che sovrintende all’attivazione dell’unità aerea presso la base aerea italiana di Sigonella.

L’aeromobile è stato ricevuto dal Direttore Generale della NATO Surveillance Management Agency (NAGSMA) brigadiere generale Volker Samanns, dal Generale di Brigata comandante della forza AGS Phillip Stewart e da altri alti funzionari. Quest’ultima traversata dell’Atlantico dalla California all’Italia è stata interamente controllata da un pilota presso la base operativa principale dell’AGS a Sigonella, allo stesso modo del volo del primo aereo NATO RQ-4D dello scorso 21 novembre 2019.

L’aereo NATO AGS RQ-4D, noto anche come “Phoenix”, è decollato mercoledì 18 dicembre 2019 dalla base aerea di Edwards in California, negli Stati Uniti alle 8:40 ora locale ed è atterrato circa 20 ore dopo presso l’AGS Main Operating Base in Sigonella.

“Aver ricevuto il secondo dei cinque velivoli Phoenix qui nei tempi previsti significa che ora possiamo continuare a sviluppare il programma AGS della NATO e lavorare per la capacità operativa iniziale prevista nei prossimi mesi“, ha dichiarato il Generale Stewart. Una volta che tutti e cinque gli aeromobili arriveranno in Italia nel corso del 2020, il sistema di sorveglianza terrestre dell’Alleanza di proprietà e gestione collettiva fornirà una capacità all’avanguardia unica acquisita da 15 alleati e condivisa con tutti i 29 membri dell’Alleanza. Con due aeromobili già in Europa, le verifiche delle prestazioni a livello di sistema multi-aereo con NAGSMA e l’industria possono continuare a confermare che il sistema fornisce ciò che dovrebbe fornire e ciò che è stato contratto.

Tutti i velivoli RQ-4D Phoenix costruiti negli Stati Uniti e gli elementi di supporto a terra realizzati in Europa verranno consegnati alla Forza AGS della NATO nei prossimi mesi. L’intero sistema AGS è un sistema sviluppato e disegnato su misura, adattato in modo univoco ai requisiti della NATO e specificamente progettato per soddisfare i requisiti di intelligence, sorveglianza e ricognizione (ISR) identificati dal Consiglio del Nord Atlantico e dal Comandante supremo alleato in Europa.

Satellite dish for desktop used to link the Transportable General Ground Station to the NATO AGS RQ-4D Phoenix
Attualmente uno staff internazionale di 300 persone continua a sostenere la Forza AGS della NATO e porterà il progetto alla capacità operativa iniziale nei prossimi mesi. Mentre gli altri tre velivoli Phoenix RQ-4D effettueranno il trasferimento nella base operativa principale di Sigonella, la Forza continuerà a crescere fino a circa 600 e si trasferirà gradualmente in strutture di nuova costruzione. La missione della Forza AGS della NATO è condurre operazioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione a spettro completo e distribuire dati e informazioni a sostegno di tutti gli alleati della NATO. È una risorsa operativa del Comandante supremo degli alleati in Europa (Supreme Allied Commander Europe) ed è sotto il controllo operativo dell’Allied Air Command.


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Re: L'Alliance Ground Surveillance (AGS) della NATO

Messaggio da Phant » 23 luglio 2020, 1:26

Analisidifesa.it ha scritto:
A Sigonella il terzo UAV Phoenix della flotta AGS della NATO

Il terzo dei cinque previsti UAV Phoenix (RQ4D Global Hawk) realizzati per il programma AGS (Alliance Ground Surveillance) della NATO è arrivato alla base di Sigonella in Sicilia il 15 luglio.

La consegna del velivolo proveniente dalla base dell’USAF di Edwards (AFB) in California alla base costituisce un ulteriore potenziamento della flotta AGS che dovrebbe vedere la capacità operativa iniziale entro la fine dell’anno.

Anche il terzo velivolo verrà sottoposto alla verifica delle prestazioni dei sistemi imbarcati prima di essere consegnato ufficialmente alla Forza AGS mentre gli ultimi due velivoli dovrebbero arrivare a Sigonella nelle prossime settimane.

Il Phoenix è un velivolo senza pilota del “segmento” HALE (alta quota di lunga durata) realizzato sviluppando lo statunitense Northrop Grumman RQ-4D Global Hawk Block 40.

Il programma AGS offre alla NATO una capacità di sorveglianza terrestre e marittima su vaste aree per la protezione delle truppe di terra e delle popolazioni civili, il controllo delle frontiere, la sicurezza marittima e l’assistenza umanitaria.


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Re: L'Alliance Ground Surveillance (AGS) della NATO

Messaggio da Phant » 6 agosto 2020, 2:51

Aviation-report.com ha scritto:
La flotta dei velivoli a pilotaggio remoto RQ-4D della NATO AGS FORCE continua a crescere

Il 26 luglio 2020, il quarto velivolo a pilotaggio remoto della NATO AGS – Alliance Ground Surveillance Force è arrivato sulla base dell’Aeronautica Militare di Sigonella. L’aereo è decollato dalla base aerea di Edwards in California, negli Stati Uniti, alle 18:33 ora locale il 25 luglio 2020 ed è atterrato a Sigonella alle 16:20 ora locale il giorno seguente, quasi 22 ore dopo.

L’arrivo del quarto aereo rappresenta un altro passo positivo per la NATO Alliance Ground Surveillance Force. Meno di due settimane dopo l’atterraggio del terzo velivolo a pilotaggio remoto RQ-4D “Phoenix”, la flotta della NATO AGS Force di cinque velivoli, in totale, è quasi completata.

L’approvvigionamento del sistema di sorveglianza NATO AGS – Alliance Ground Surveillance è di competenza dell’Agenzia dell’Alleanza Atlantica (NAGSMA).

“Avere ora quattro velivoli RQ-4D su cinque a Sigonella dimostra l’impegno e la capacità delle nazioni parte dell’AGS e di NAGSMA di consegnare il sistema AGS della NATO, aumentando al contempo la nostra flessibilità nel testare il sistema fornendo inoltre equipaggiamenti aggiuntivi per la familiarizzazione e l’addestramento”, ha affermato il Generale di brigata Volker Samanns, direttore generale dell’Agenzia.

Quest’ultima traversata dell’Atlantico dalla California all’Italia è stata interamente controllata da piloti presso la principale base operativa dell’Alliance Ground Surveillance Force a Sigonella, come già fatto con i primi tre voli consegnati. Dopo l’arrivo la NATO AGS – Alliance Ground Surveillance e gli enti per l’aeronavigabilità italiane metteranno a punto la documentazione richiesta e consegneranno il sistema alla Forza il più presto possibile.

Il primo RQ-4D della NATO AGS era arrivato a Sigonella il 21 novembre 2019, mentre il secondo RQ-4D NATO era arrivato il 19 dicembre 2019. Il terzo Phoenix era decollato martedì 14 luglio 2020 sempre dalla base aerea di Edwards in California, negli Stati Uniti, alle 07:47 ora locale ed è atterrato a Sigonella circa 21,8 ore dopo.

Una volta che tutti e cinque gli aeromobili saranno arrivati ​​alla base operativa principale dell’Alliance Ground Surveillance a Sigonella entro la fine del 2020, il sistema di sorveglianza di proprietà e gestione collettiva della NATO fornirà una capacità all’avanguardia unica acquisita da 15 alleati e condivisa con tutti e 30 i membri dell’Alleanza Atlantica.

Il programma AGS dell’Alleanza sarà di proprietà collettiva e gestito da tutti gli alleati della NATO e sarà una capacità vitale per le operazioni e le missioni dell’Alleanza stessa. Tutti gli alleati avranno accesso ai dati acquisiti da AGS e beneficeranno dell’intelligence derivata dalle missioni di sorveglianza e ricognizione che AGS intraprenderà.

Con i suoi elementi fondamentali, il NATO AGS è un sistema su misura appositamente progettato per soddisfare i requisiti di sorveglianza identificati dal North Atlantic Council e SACEUR. L’aeromobile a pilotaggio remoto RQ-4D della NATO AGS si basa sul velivolo della US Air Force Global Hawk block 40. È stato adattato in modo univoco per soddisfare i requisiti della NATO e per fornire una capacità di intelligence, sorveglianza e ricognizione all’avanguardia a vantaggio di tutti gli alleati dell’Alleanza Atlantica.

NATO AGS – Allied Ground Surveillance – il ruolo dell’Italia

Come detto il programma NATO AGS – Allied Ground Surveillance, strutturato su velivoli APR HALE (High Altitude Long Endurance) e su vari sistemi di terra, nasce da un’iniziativa di 15 Nazioni Alleate, all’interno della quale l’Italia riveste un ruolo di primaria importanza, in quanto terzo paese contributore (dopo Stati Uniti e Germania) ed Host Nation, ruolo fondamentale in termini di supporto logistico, infrastrutturale e tecnico-operativo, ruolo che viene svolto a partire dalla base aerea di Sigonella in Sicilia.

La capacità espressa dal NATO AGS permetterà alle nazioni dell’Alleanza di effettuare attività di sorveglianza persistente su vaste aree, operando al contempo a distanze considerevoli delle zone di interesse, in qualsiasi condizioni meteorologiche e di luce attraverso l’uso di un assetto a pilotaggio remoto acquisito ed operato da personale NATO.

Il 28 ottobre 2019 presso la Casa dell’Aviatore, si è svolta la cerimonia di consegna della Military Type Certification (MTC), la necessaria certificazione di aeronavigabilità rilasciata al sistema dalla Direzione degli Armamenti Aeronautici e per l’Aeronavigabilità (D.A.A.A), e della comunicazione del callsign (nominativo radio) designato per i velivoli del programma AGS (Alliance Ground Surveillance) dell’Alleanza Atlantica. L’Italia ha attivamente partecipato al gruppo di lavoro in ambito NATO favorendo l’integrazione dei velivoli a pilotaggio remoto nello spazio aereo ed adoperandosi fattivamente per il rilascio del nominativo radio da parte dell’ICAO – International Civil Aviation Organization.

L’assegnazione del callsign “MAGMA”, infatti, è avvenuta al termine di un articolato processo avviato dall’Aeronautica Militare, che ha visto coinvolto l’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), ed ha portato all’attribuzione da parte dell’ICAO del nominativo radio che sarà utilizzato in volo dall’aeromobile.

Queste sono tappe fondamentali per il raggiungimento della piena capacità operativa del NATO AGS, un programma nel quale l’Italia assume un ruolo di rilievo, mettendo a disposizione dell’Alleanza una comprovata esperienza in specifici settori come quello della certificazione tecnica del sistema ma anche dell’impiego degli APR (Aeromobili a Pilotaggio Remoto).


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