Gli F-35 israeliani

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Gli F-35 israeliani

Messaggio da Phant » 1 ottobre 2008, 17:53

Dedalonews.it ha scritto:
Pentagono autorizza vendita JSF a Israele

Il dipartimento di stato per la Difesa USA ha approvato la vendita di 25 F-35 Joint Strike Fighters (JSF) all’aeronautica militare israeliana.

Alle macchine già ordinate ed autorizzate nei prossimi anni il governo israeliano potrà esercitare un’opzione fino ad altri 50 aerei il cui valore stimato è tra i 70 e gli 80 milioni di dollari per esemplare.

Un contratto del valore, dunque, di oltre 15 miliardi di dollari che rappresenta anche la prima vendita del velivolo al di fuori delle otto nazioni partecipanti al programma.
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Re: Gli F-35 israeliani

Messaggio da Phant » 8 ottobre 2010, 19:06

Difesanews.it ha scritto:
Israele formalizza l’acquisto di 20 F-35

Israele ha firmato un accordo a New York presso il suo consolato con il governo degli Stati Uniti per l’acquisizione, secondo procedura Foreign Military Sales, di 20 F-35A Lightning II, versione a decollo e atterraggio convenzionale (CTOL) del JSF, con opzione per altri 55 (mediante aiuti americani), formalizzando così la decisione presa dal governo israeliano a metà settembre.

Israele sarà quindi il primo paese, non parte del consorzio che ne ha curato lo sviluppo, a ricevere il cacciabombardiere, definito “vitale” dal Primo Ministro Netanyahu per la difesa della nazione. Le consegne sono previste a partire dal 2016 fino al 2018. L’accordo, il cui valore è stimato in 2.75 miliardi di dollari, ma che potrebbe superare i 10 miliardi/$ se verrà esercitata l’opzione, prevede anche la partecipazione di indutrie locali, prime fra tutte Israel Aerospace Industries (che potrebbe produrre fino a 800 set alari, cioè 1/4 della produzione mondiale) e Elbit Systems (suite elettronica). Le ricompensazioni industriali hanno un valore iniziale di oltre 4 miliardi di dollari (compresi anche accordi di acquisto di sistemi israeliani per le forze USA), individuabili come aiuti di stato americani ad Israele.

Gli aerei della prima tranche saranno simili nella configurazione a quelli USA (esclusi sistemi C4ISR), ma dalla seconda saranno più profondamente personalizzati con sistemi di produzione israeliana (incluse armi, serbatoi ausiliari, suite da guerra elettronica), decisione che è stata oggetto di discussione tra le parti in causa per il significativo aumento dei costi e dei tempi di lavorazione per ciascun aereo che tale scelta provocherebbe, la quale potrebbe causare la riduzione del numero di velivoli della seconda tranche a 24.

“Il Lightning II rafforzerà la posizione della sicurezza nazionale israeliana sia a livello militare che industriale”, ha detto Tom Burbage, Vice Presidente Esecutivo di Lockheed Martin e Direttore Generale del programma F-35.

Ogni F-35I avrà un costo unitario di circa 96 milioni di dollari, compreso il motore F135 di Pratt & Whitney, simulatore, supporto e parti di ricambio.

L’F-35 Lightning II è un cacciabombardiere stealth supersonico multiruolo di 5a generazione che verrà prodotto in 3 versioni ad alta comunanza di componenti: F-35A, versione a decollo e atterraggio convenzionale (CTOL – conventional takeoff and landing), F-35B, versione a decollo corto ed atterragio verticale (STOVL – short takeoff/vertical landing) e F-35C, versione per portaerei convenzionali (CV – carrier variant). L’F-35, il maggiore programma aeronautico in essere, sostituirà almeno 13 tipi di aerei, inizialmente in 11 paesi, con una stima complessiva di velivoli prodotti oltre i 3.000 esemplari.
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Re: Gli F-35 israeliani

Messaggio da Aviators » 9 gennaio 2015, 10:07

Difesa Online ha scritto: Israele consacra l'F-35 a difensore della nazione per il XXI secolo

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L'aeronautica militare di Israele celebra l'acquisto dei nuovi F-35.

Con il caccia di quinta generazione – scrivono dall'IAF – incrementeremo la potenza della nostra aeronautica e saremo in grado di difendere Israele da qualsiasi minaccia futura.

Il primo squadrone composto da 19 F-35 sarà operativo nell'Isralian Air Force ad inizio 2019, mentre è stata già confermata la volontà di acquistare un secondo lotto per la creazione di un secondo squadrone.

L'F-35 è tecnologicamente più avanzato rispetto all' F-16I (la ‘I’ sta per Israele) ed è considerato uno dei più potenti caccia in produzione. Il velivolo della Lockheed Martin, diventerà il primo aereo stealth in forza all'IAF.

Il primo lotto di F-35 è stato acquistato nel 2010. I velivoli saranno consegnati per l'addestramento a partire dalla fine del 2015.

Così come avviene per ogni aereo che entra in linea con l'aviazione israeliana (prassi comune anche negli Usa, in Russia, in Cina, in Giappone, in Svezia, in Germani, ma purtroppo non Italia), anche l'F-35 sarà ribattezzato.

"Ha-Adir" (Il Grande), sarà il nome di battaglia dell'F-35 di Israele.

L'F-35 – continuano dall'IAF - è per certi versi una versione moderna dell'F-16. E' stato costruito come un piccolo aereo monomotore. “Ha-Adir” è estremamente efficace per la sua versatilità in quanto può svolgere qualsiasi tipo di missione: supporto aereo ravvicinato e dogfight in primis oltre alla capacità di ingaggiare il nemico oltre il raggio visivo.

Ma perchè Israele ha puntato sull'F-35?

Per due motivi principali: la tecnologia stealth e l'avionica. La tecnologia stealth consente al velivolo di volare praticamente inosservato. Per molti anni, la tecnologia stealth è stata ritenuta troppo costosa per essere implementata sui piccoli aerei, motivo per cui fu utilizzata solo sui bombardieri più grandi e costosi come il B-2, il B-1 e l' F-117.

Il recente sviluppo dell’F-35 consente l'incorporazione delle caratteristiche stealth ad un prezzo contenuto.

L'F-35, infine, è stato progettato per essere equipaggiato i con migliori sistemi elettronici di bordo al mondo.

Essi saranno parte integrante del velivolo e non come dotazione supplementare così come avviene per altri caccia.

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Gli F-35 acquistati

Il Comitato Ministeriale per gli Appalti Pubblici della Difesa di Israele lo scorso primo dicembre ha approvato l'acquisto di 14 nuovi F-35 rispetto ai 31 previsti dall'Air Force. Non si tratterebbe di un ripensamento, ma di una proroga rimandata al 2017. Dopo ulteriori consultazioni ed un voto supplementare della Commissione, si valuterà l'acquisto degli altri 17 caccia.

I 31 F-35 si aggiungono ai 19 già acquistati per formare due squadriglie stealth composte da 25 caccia. I primi 19 F-35 sono costati complessivamente, anche grazie ad aiuti militari ottenuti da Israele, 2,75 miliardi di dollari.

I primi due caccia saranno consegnati alla fine del 2015. L'IAF prenderà in consegna gli aerei del primo lotto composto da 19 velivoli tra il 2016 e il 2018.

La base aerea di Nevatim, nel Negev, sarà la casa degli F-35.

La “I” sul nostro caccia sta per Israele

Dieci anni fa, l'aviazione israeliana ha introdotto la lettera “I” sul famoso F-16 Falcon, divenuto l'F-16I. Conosciuto anche come 'Sufa' (Tempesta in ebraico), il velivolo è stato costruito negli Stati Uniti, ma pesantemente modificato con sistemi avanzati progettati e costruiti in Israele.

Ma cosa c'è di così speciale nell’ F-16 israeliano?

In effetti, esistono migliaia di F-16 in quasi ogni forza aerea occidentale. L’F-16I 'Sufa' tuttavia, è molto diverso. Intanto la 'I' sta per Israele. Il caccia è stato pesantemente modificato per adattarsi alle specifiche esigenze dell’Israel Air Force. L'F-16I è equipaggiato con sistema di armi all'avanguardia, un radar appositamente costruito e una tecnologia implementata nel casco che consente al pilota di inquadrare il nemico con “il semplice sguardo”.

Queste le caratteristiche del ‘Sufa’

Conformal Fuel Tanks (CFT) - Questi serbatoi sono realizzati dalle "Israel Aircraft Industries" e aumentano la capacità del carburante interno del velivolo del 50%.

AGP-68(V)X Radar – Il radar ad apertura sintetica (SAR), permette il tracciamento di bersagli terrestri con qualsiasi condizione meteo. Il radar consente il targeting automatico, risparmiando così tempo prezioso.

Helmet Mounted Cueing System – Sul casco dei piloti e dei navigatori sono proiettate varie informazioni come altezza, velocità ed equipaggiamento. Il casco è collegato al sistema di mira e consente al pilota di inquadrare e lanciare un missile su un bersaglio nemico usando solo la vista.

Dorsal spine Avionics Compartment - Parte dei sistemi avanzati sono stati installati secondo le specifiche della IAF. L’F-16I è dotato di sistemi di guerra elettronica avanzati sviluppati in Israele.

Comunicazione satellitare - L'F-16I incorpora due nuovi dispositivi di comunicazione prodotti da Elta e Rafael, tra cui una radio UHF con nuovi metodi di codifica e capacità di relè a lunga distanza.

La pubblicazione dell’IDF, al di là delle note informazioni sul caccia, andrebbe letta in un’altra chiave. L’approfondimento infatti, è un inno patriottico tipico di Israele.

Chiamare un caccia con la prima lettera del proprio paese, lo eleva a difensore assoluto della nazione.

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Re: Gli F-35 israeliani

Messaggio da Tycho » 9 gennaio 2015, 19:03

Se se li prende pure Israele, allora sti F-35 NON DEVONO ESSERE DEL TUTTO UN BIDONE NO?

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Re: Gli F-35 israeliani

Messaggio da Aviators » 9 gennaio 2015, 19:41

l'ho pensato anche io...

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Re: Gli F-35 israeliani

Messaggio da Aviators » 25 febbraio 2015, 17:41

Difesa Online ha scritto: F-35: Israele acquista altri 14 caccia

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Siglato l’accordo tra Lockheed Martin ed Israele per l’acquisto di altri quattordici F-35 per un costo di circa 110 milioni di dollari ciascuno. E’ quanto comunica dal ministero della Difesa israeliano.

Abbiamo acquistato – si legge nella nota ufficiale - altri quattordici JSF per circa tre miliardi dollari, con un costo medio di 110 milioni di dollari a velivolo.

L’affare da 2,82 miliardi di dollari, compresa anche la manutenzione dei velivoli e la formazione del personale, è stato siglato lo scorso fine settimana dopo essere stato approvato da un comitato ministeriale il primo dicembre scorso. Esso prevede l'acquisto di quattordici caccia stealth e la possibilità di comprarne altri 17.

E' la prosecuzione di un accordo siglato nel 2010 per l'acquisto di diciannove F-35.

I primi due caccia arriveranno in Israele per la fine del 2016.

Con il caccia di quinta generazione – scrivono dall'IAF – incrementeremo la potenza della nostra aeronautica e saremo in grado di difendere Israele da qualsiasi minaccia futura.

Il primo squadrone composto da diciannove F-35 sarà operativo nell'Isralian Air Force ad inizio 2019, mentre è stata già confermata la volontà di acquistare un secondo lotto per la creazione di un secondo squadrone.

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L'F-35 è tecnologicamente più avanzato rispetto all' F-16I (la ‘I’ sta per Israele) ed è considerato uno dei più potenti caccia in produzione.

Il velivolo della Lockheed Martin, diventerà il primo aereo stealth in forza all'IAF. Così come avviene per ogni aereo che entra in linea con l'aviazione israeliana (prassi comune anche negli Usa, in Russia, in Cina, in Giappone, in Svezia, in Germani, ma purtroppo non Italia), anche l'F-35 sarà ribattezzato. "Ha-Adir" (Il Grande), sarà il nome di battaglia dell'F-35 di Israele.

L'F-35 – continuano dall'IAF - è per certi versi una versione moderna dell'F-16. E' stato costruito come un piccolo aereo monomotore. “Ha-Adir” è estremamente efficace per la sua versatilità in quanto può svolgere qualsiasi tipo di missione: supporto aereo ravvicinato e dogfight in primis oltre alla capacità di ingaggiare il nemico oltre il raggio visivo.

Ma perché Israele ha puntato sull'F-35?

Per due motivi principali: la tecnologia stealth e l'avionica.

La tecnologia stealth consente al velivolo di volare praticamente inosservato. Per molti anni, la tecnologia stealth è stata ritenuta troppo costosa per essere implementata sui piccoli aerei, motivo per cui fu utilizzata solo sui bombardieri più grandi e costosi come il B-2, il B-1 e l' F-117. Il recente sviluppo dell’F-35 consente l'incorporazione delle caratteristiche stealth ad un prezzo contenuto.

L'F-35, infine, è stato progettato per essere equipaggiato i con migliori sistemi elettronici di bordo al mondo. Essi saranno parte integrante del velivolo e non come dotazione supplementare così come avviene per altri caccia.

Gli F-35 acquistati

Il Comitato Ministeriale per gli Appalti Pubblici della Difesa di Israele lo scorso primo dicembre ha approvato l'acquisto di quattordici nuovi F-35 rispetto ai trentuno previsti dall'Air Force.

Non si tratterebbe di un ripensamento, ma di una proroga rimandata al 2017. Dopo ulteriori consultazioni ed un voto supplementare della Commissione, si valuterà l'acquisto degli altri diciassette caccia.

I quattordici F-35 si aggiungono ai diciannove già acquistati per formare due squadriglie stealth. I primi diciannove F-35 sono costati complessivamente, anche grazie ad aiuti militari ottenuti da Israele, 2,75 miliardi di dollari.

Israele, entro il 2021, conta di avere in linea cinquanta F-35.

La base aerea di Nevatim, nel Negev, sarà la casa degli F-35.

La “I” sul nostro caccia sta per Israele

Dieci anni fa, l'aviazione israeliana ha introdotto la lettera “I” sul famoso F-16 Falcon, divenuto l'F-16I. Conosciuto anche come 'Sufa' (Tempesta in ebraico), il velivolo è stato costruito negli Stati Uniti, ma pesantemente modificato con sistemi avanzati progettati e costruiti in Israele.

Ma cosa c'è di così speciale nell’ F-16 israeliano?

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In effetti, esistono migliaia di F-16 in quasi ogni forza aerea occidentale.

L’F-16I 'Sufa' tuttavia, è molto diverso. Intanto la 'I' sta per Israele. Il caccia è stato pesantemente modificato per adattarsi alle specifiche esigenze dell’Israel Air Force.

L'F-16I è equipaggiato con sistema di armi all'avanguardia, un radar appositamente costruito e una tecnologia implementata nel casco che consente al pilota di inquadrare il nemico con “il semplice sguardo”.

‘Sufa’ Conformal Fuel Tanks (CFT) – i serbatoi sono realizzati dalle "Israel Aircraft Industries" e aumentano la capacità del carburante interno del velivolo del 50%.

AGP-68(V)X Radar – Il radar ad apertura sintetica (SAR), permette il tracciamento di bersagli terrestri con qualsiasi condizione meteo. Il radar consente il targeting automatico, risparmiando così tempo prezioso.

Helmet Mounted Cueing System – Sul casco dei piloti e dei navigatori sono proiettate varie informazioni come altezza, velocità ed equipaggiamento. Il casco è collegato al sistema di mira e consente al pilota di inquadrare e lanciare un missile su un bersaglio nemico usando solo la vista.

Dorsal spine Avionics Compartment - Parte dei sistemi avanzati sono stati installati secondo le specifiche della IAF. L’F-16I è dotato di sistemi di guerra elettronica avanzati sviluppati in Israele.

Comunicazione satellitare - L'F-16I incorpora due nuovi dispositivi di comunicazione prodotti da Elta e Rafael, tra cui una radio UHF con nuovi metodi di codifica e capacità di relè a lunga distanza.

La pubblicazione dell’IDF, al di là delle note informazioni sul caccia, andrebbe letta in un’altra chiave. L’approfondimento infatti, è un inno patriottico tipico di Israele. Chiamare un caccia con la prima lettera del proprio paese, lo eleva a difensore assoluto della nazione.

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Re: Gli F-35 israeliani

Messaggio da Aviators » 25 giugno 2015, 23:05

F-35: Israele riceverà versione potenziata

http://www.difesaonline.it/index.php/it ... potenziata

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Re: Gli F-35 israeliani

Messaggio da Phant » 4 gennaio 2016, 2:36

Flightglobal.com ha scritto:
Israeli air force details F-35 transition plan

The Israeli air force plans to close one of its Lockheed Martin F-16C/D squadrons in 2017, in parallel with the service's new-generation F-35 "Adir" achieving initial operational capability.

Halting operations with the F-16C/D unit will be part of a major adjustment programme aimed at tailoring the air force's inventory to future challenges, while taking into account the limitations of the nation's defence budget.

Earlier this year, a contract was signed for the purchase of another 14 F-35 (Adir) fighters for the Israeli air force. The service and defence ministry had wanted to 31, but strong opposition in the Israeli cabinet limited the number in a $2.82 billion deal. The order includes options for the 17 additional aircraft, and Flightglobal has previously quoted defence ministry sources as saying efforts will continue to acquire the additional number needed to match the air force's operational needs.

According to the Israeli defence ministry – which signed a first, 19-aircraft order in 2010 – the first two F-35s will land in the nation at the end of 2016.

Flightglobal's Fleets Analyzer database records Israel as operating 77 F-16C fighters and 48 D-model trainers.
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Re: Gli F-35 israeliani

Messaggio da Phant » 18 gennaio 2016, 2:34

Flightglobal.com ha scritto:
Israel's lead F-35 enters final assembly

Lockheed Martin has begun the final assembly of Israel’s first F-35 Lightning II, having passed a key milestone at its Fort Worth site in Texas on 7 January.

The Israeli air force’s lead example of the “Adir” – designated AS-1 – entered the mate process, where its four main structural assemblies are brought together.

“AS-1 is expected to roll out of the factory in June, and be delivered to the Israeli air force later this year,” says Lockheed.

Israel has so far signed contracts for 33 of the conventional take-off and landing aircraft, via the US government’s Foreign Military Sales programme.

“The F-35A Adir will be a significant addition to maintaining Israel’s qualitative military edge in the Middle East, with the advanced capability to defeat emerging threats, such as advanced missiles and heavily defended airspace through its combination of low-observability and sensor fusion,” says Lockheed.

The number of Israeli-developed systems installed in the nation’s fifth-generation fighter will be greater than expected when the contracts were signed. Some of the national-specific equipment will be integrated in the USA, and other elements in Israel. Its industrial involvement in the F-35 project also includes companies such as Elbit Systems and Israel Aerospace Industries.

Israel expects to achieve initial operational capability with the F-35 in 2017 and the type will replace its ageing Lockheed F-16C fighters.


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Re: Gli F-35 israeliani

Messaggio da Phant » 3 marzo 2016, 1:45

Analisidifesa.it ha scritto:
I dubbi di Israele sull’F-35

Israele, Stati Uniti a parte il più accanito sostenitore del rivoluzionario F-35, starebbe rivedendo almeno in parte le sue convinzioni. Ad affermarlo, citando fonti governative e militari, sono alcuni organi di stampa di Gerusalemme, secondo i quali la Heyl Ha’Avir/Israel Air Force vorrebbe dotarsi, almeno in parziale alternativa, di nuovi caccia multiruolo Boeing F-15I “Raam” da affiancare ai 25 che schiera dal 1997 equipaggiandoli con sistemi elettronici prodotti dall'industria locale più avanzati ancora di quelli che già fanno di quella israeliana la variante più dotata del modello d’origine F-15E “Strike Eagle”.

Meglio questa soluzione – almeno per il breve/medio termine – che “trovarsi con decine di Joint Strike Fighter molto costosi ma con funzionalità limitate”, riporta Israel National News.

Questo fino a quando il “sistema F-35” non entrerà pienamente a regime, non monterà cioè l’ultima delle 4 release previste per la prima versione del post-sviluppo del software, la Block 4, imbarcabile secondo l’ultimo rapporto DOT&E del Pentagono solo intorno al 2025 e sperabilmente non votata solo alla mera correzione delle disfunzioni dei block di software precedenti. Un traguardo ancora lontano questo, che verosimilmente preoccupa un po’ tutto il partenariato del programma oltre ai semplici acquirenti del JSF come Israele.

Il Pentagono ha risposto no a una richiesta ufficiale da parte dell’esecutivo guidato da Benjamin Netayahu di F-15I con cui equipaggiare uno, forse due nuovi squadron da attacco: niente nuovi “Strike Eagle” e neppure le bombe “bunker buster” che venivano richieste a corredo.

Meglio altri Joint Strike Fighter, ha rilanciato il Segretario alla Difesa Ashton Carter (critico del programma quando era agli “acquisti”), fruttando magari le forniture supplementari di armi che Washington potrebbe accordare a Gerusalemme (come contropartita dell’accordo sul nucleare con Teheran) col nuovo pacchetto di aiuti militari che seguirà quello attuale, valido fino al 2018.

Gerusalemme ordinò 19 F-35I “Adir” nel 2010; i primi due arriveranno entro dicembre e i rimanenti nel 2017 e 2018. L’anno scorso ha poi ordinato ulteriori 14 esemplari, promettendo di comprarne altri 17.

Nel frattempo, però, con l’inasprirsi della guerra in Siria e soprattutto dopo l’entrata in campo della Russia, le cose per gli Israeliani sono cambiate. La decisione di Mosca di dispiegare sulla base siriana di Latakia moderni sistemi missilistici superficie-aria S-400 (subito utilizzati per il targeting dei velivoli turchi e della Coalizione anti-Isis a guida statunitense) ha di fatto eroso la superiorità aerea degli assetti occidentali in gioco e in particolare di quelli statunitensi, con riflessi diretti anche nel campo israeliano.

Una erosione che potrebbe diventare qualcosa di più tangibile constatando come in aggiunta alla deterrenza dagli S-400, la presenza in teatro di caccia russi Sukhoi Su-30M possa interdire (come è già avvenuto una prima volta a ottobre) i cieli siriani (e libanesi) ai velivoli della Heyl Ha’Avir, i quali per anni hanno goduto della più assoluta impunità negli spazi aerei oggi teatro di operazioni cui anche Mosca partecipa.

L’F-35 non è ancora nelle basi del Negev, e gli esemplari che cominceranno ad affluirvi saranno e resteranno relativamente immaturi fino al primo decisivo upgrade (Block 4), operando fino ad allora in uno stato di latente provvisorietà; lo stesso del resto varrà per gli altri Paesi del programma. Israele in buona sostanza dovrà contare nel breve periodo ancora su F-15I e F-16I “Sufa”, da ammodernare convenientemente.

Da qui l’intenzione di votarsi di nuovo a quello che verosimilmente è ancora l’aereo da combattimento multiruolo occidentale più efficace e “strategico” nell'intero scacchiere medio-orientale, la versione multiruolo dell’F-15, che gli Israeliani hanno reso negli anni via via più efficace, e che dal canto loro le forze aeree Saudite metteranno a breve in servizio in una configurazione notevolmente upgradata.

Difficile prevedere se questo re-innamoramento israeliano per l’anziano bireattore già di McDonnell Douglas interromperà la partecipazione (importante anche dal punto di vista industriale) al programma JSF. Quelle stesse fonti governative e militari hanno però messo a fuoco un preoccupante paradosso: gli irrinunciabili vantaggi promessi dal JSF potrebbero alla fine costituire un elemento di debolezza fino a rivelarsi un vero tallone d’Achille per la Heyl Ha’Avir.

Per due motivi. Il primo è la sudditanza tecnico-operativa di ogni flotta estera di F-35 (evidentemente anche di quella largamente “personalizzata” dall’industria israeliana) nei confronti degli Stati Uniti, che custodiscono la chiave per il funzionamento e i necessari upgrade del sistema di supporto logistico ALIS attraverso cui passa anche la formulazione dei dati di missione, e sul cui suolo opereranno i relativi siti di riprogrammazione.

Una leva (anche politica) assai importante per Washington, che persino un “alleato di ferro” come Israele teme possa tradursi in un inaccettabile super-potere. Il secondo motivo è la stessa vulnerabilità intrinseca in termini di cyber-warfare di una catena tecnico-operativo-logistica che ha come fulcro un sistema informatico globalizzato che “gira” sul Web, affidandosi in massima parte a collegamenti sottomarini per definizione mal difendibili.

Diminuzione del potere aereo americano nell’area medio-orientale e vulnerabilità/dipendenza da Washington dell’F-35 appaiono in definitiva come altrettanti motivi di inquietudine per Israele. Che non esclude, se il prossimo presidente americano non sarà più filo-israeliano dell’attuale, di voltare almeno una spalla agli alleati storici d’oltre Atlantico per rivolgersi più a Oriente, per lo meno nel settore dell’aviazione da combattimento.

C’è già una prima avvisaglia: Gerusalemme starebbe proponendo a New Dheli di costruire insieme un nuovo caccia ispirato a quel “Lavi” di Israel Aircraft Industries che Washington impedì di fatto all’alleato di sviluppare e produrre.

Sarà interessante sondare le reazioni degli otto partner interazionali del programma JSF e degli altri acquirenti alle novità che vengono da Israele.


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Re: Gli F-35 israeliani

Messaggio da Aviators » 23 maggio 2016, 19:28

Difesa Online ha scritto: F-35, Israele conferma: "Sarà l'ultimo caccia con equipaggio"

“Il Pentagono ha già dichiarato di voler integrare l’Intelligenza Artificiale nel prossimo caccia di sesta generazione. Al momento, l'F-35 è considerato l'ultimo aereo da caccia con equipaggio”.

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È quanto si legge in un approfondimento pubblicato sul sito web dell’Israeli Air Force. “La sesta generazione integrerà una componente AI fino ad oggi mai immaginata. Stimiamo in venti anni il primo vero impiego operativo di tali tecnologie. Da quel momento spetterà solo all’uomo decidere il suo grado di coinvolgimento”. Gli F-35I “Ha-Adir” raggiungeranno la base di Nevatim AFB verso la fine del 2016. Da quel momento, Israele sarà il primo paese al mondo a volare con i caccia tattici di quinta generazione (Stati Uniti esclusi). Attualmente, l’IAF è presente a Fort Worth, in Texas, per l’integrazione sul velivolo. Gli F-35 israeliani saranno unici. La cellula subirà profonde modifiche per estendere il raggio d’azione dell’F-35 di almeno il 30% in più. L’F-35 israeliano, così come avvenuto per l’F-15 e l’F16, sarà un caccia diverso da quelli che Lockheed Martin consegnerà ai partner del programma JSF. Sara senza dubbio caratterizzato da sistemi avanzati e, tra questi, un maggiore raggio d’azione. La IAF avrebbe già disegnato dei serbatoi supplementari specifici, tali da non inficiare il profilo del caccia e le sue caratteristiche a bassa osservabilità.

Lockheed Martin ha già prodotto in passato una versione speciale del caccia F-16, proprio con serbatoi supplementari, per le forze aeree israeliane. L’attuale raggio d’azione di un F-35 è di circa 1150 km. Se l’F-35 israeliano incrementasse del 30% il suo ‘flight range’ potrebbe colpire obiettivi iraniani. Tuttavia, anche con questa maggiore capacità, il caccia avrebbe sempre necessità di un rifornimento in volo, considerando che gli obiettivi iraniani si trovano ad una distanza minima di almeno 1000 km.

Il primo contratto da 2,82 miliardi di dollari, compresa anche la manutenzione dei velivoli e la formazione del personale, è stato siglato nel febbraio dello scorso anno. E' la prosecuzione di un precedente accordo del 2010 per l'acquisto di diciannove F-35. I primi due caccia arriveranno in Israele per la fine del 2016. Il primo squadrone composto da diciannove F-35 sarà operativo nell'Isralian Air Force ad inizio 2019. Sono 33, ad oggi, gli F-35 acquistati (Israele ne vorrebbe almeno 75, ma dipende dalle forniture militari di assistenza degli Usa). Ogni “Ha-Adir” costerà 110 milioni di dollari.

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Re: Gli F-35 israeliani

Messaggio da NOCS » 23 maggio 2016, 20:00

Ho appena letto la notizia su Facebook e sinceramente ci tenevo a esprimere un mio parere a riguardo . È indubbio che nel panorama contemporaneo l'intelligenza artificiale sia sempre più sfruttata , basta pensare a tutti i vari droni prodotti , è pure innegabile il fatto che in termini di vite umane , questa soluzione tende a diminuire molto le perdite a causa di un eventuale abbattimento, tuttavia ritengo che si stia andando un po' oltre , il sogno dell'uomo di volare , soprattutto per chi è appassionato di aerei militari , che interessano di più il nostro campo , sta venendo gradualmente limitato , naturalmente a beneficio della sicurezza dell'operatore , ma come può la macchina sostituire totalmente l'uomo ? Sinceramente accetto a stento l'idea di un possibile futuro , in cui il pilota non ha più quel ruolo principale , che lo ha caratterizzato nel corso del tempo ed è posto davanti a uno schermo , a questo proposito mi viene in mente il film "Good Kill" , in cui il protagonista riflette ' su questa questione è alla fine si rende anche conto ,che forse la guerra computerizzata crea più vittime di qualla umana .
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Re: Gli F-35 israeliani

Messaggio da Aviators » 24 giugno 2016, 11:17

Analisi Difesa ha scritto: Rollout del primo F-35 Adir di Israele
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Rappresentanti dei governi di Israele e degli Stati Uniti insieme a Lockheed Martin hanno celebrato ieri nbegli stabilimebnti Lockheed Martin di Fort Worth, Texas, il rollout del primo F-35A Lightning II dell’Aeronautica Israeliana.

“Israele è orgoglioso di essere il primo paese nell’area a ricevere e utilizzare l’F-35,” ha commentato Avigdor Liberman, Ministro della Difesa di Israele. “L’F-35 è il migliore aereo al mondo e la scelta dei nostri vertici militari è di primo livello. È evidente e ovvio per noi e per l’intera regione che l’F-35, l’Adir, sarà in grado di garantire una vera deterrenza e di accrescere le nostre capacità per un lungo lasso di tempo.”

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Il generale di brigata aerea Tal Kelman, Capo di Stato Maggiore della Israeli Aur Fiorce ha commentato, “Come pilota con più di 30 anni di esperienza su un’ampia gamma di aerei, ho avuto il privilegio di volare con il simulatore dell’F-35 a Fort Worth ed è stato come avere il futuro nelle mie mani.

La combinazione unica di tecnologia all’avanguardia, impatto e un’incredibile interfaccia uomo-macchina porteranno il mondo verso la quinta generazione.”

“Siamo onorati di essere partner di Israele e di contribuire a rafforzare la partnership solida e duratura tra le nostre due nazioni,” ha dichiarato Marillyn Hewson, Chairman, Presidente e CEO di Lockheed Martin durante la cerimonia. “L’F-35 aiuterà Israele a confermarsi nel ruolo di punto di forza e stabilità nella regione e a mantenere la nazione sicura per le generazioni future.”

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Il programma di acquisizione di Israele prevede 33 F-35A Conventional Take Off and Landing, o CTOL, acquistati attraverso il programma delle Foreign Military Sales (FMS). Israele contribuisce al programma F-35 con la produzione di semi-ali per l’F-35A da parte di IAI – Israel Aerospace Industries; il contributo di Elbit Systems Ltd. al casco Generation III Helmet-Mounted Display, che sarà utilizzato dai piloti dell’F-35 in tutto il mondo; la produzione di componenti compositi per la parte centrale della fusoliera dell’F-35 da parte di Elbit Systems-Cyclone.

Il generale Tal Kelman valuta che l’aeronautica israeliana possa in futuro incrementare la flotta di F-35 a 50 o 75 esemplari dotando i velivoli di equipaggimenti per la cyber war completamente nazionali.

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Re: Gli F-35 israeliani

Messaggio da Aviators » 15 novembre 2016, 13:14

Difesa Online ha scritto: F-35, Israele pensa a ridurre i costi: oltre il 50% della formazione sui simulatori, il punto sulla flotta

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Il nuovo centro di formazione per gli F-35 israeliani sarà nella base aerea Nevatim, nel Negev. Lockheed Martin ha annunciato di aver selezionato Elbit Systems per l’implementazione dei simulatori. Quest’ultima fornisce servizi di outsourcing per la forza aerea F-15/ F-16 nella base di Hatzor. Elbit Systems, infine, è leader mondiale nel settore dei display ad alta tecnologia.
Oltre il 50% della formazione si svolgerà sui simulatori avanzati. In questo modo si ridurranno i costi per la formazione dei piloti che voleranno sugli F-35. Lockheed Martin gestirà il nuovo centro di formazione: l'accordo finale tra le due società sarà ratificato nei prossimi mesi. Il centro di formazione, infine, sarà completato il prossimo anno.
Lockheed Martin ha costruito 200 F-35. La flotta ha accumulato più di 73.000 ore di volo. Abilitati oltre 350 piloti.
Il programma di acquisizione di Israele prevede 33 F-35A Conventional Take Off and Landing, o CTOL, acquistati attraverso il programma delle Foreign Military Sales (FMS). Israele contribuisce al programma F-35 con la produzione di semi-ali per l’F-35A da parte di IAI - Israel Aerospace Industries, il contributo di Elbit Systems Ltd. al casco Generation III Helmet-Mounted Display che sarà utilizzato dai piloti dell’F-35 in tutto il mondo e con la produzione di componenti compositi per la parte centrale della fusoliera dell’F-35 da parte di Elbit Systems-Cyclone.
Dopo la dichiarazione della capacità operativa iniziale (IOC - Initial Operational Capability) combat-ready per il Corpo dei Marine e l’Aviazione, la Marina Militare americana prevede di raggiungere tale traguardo nel corso del 2018.
Il punto sugli F-35 di Israele
Israele riceverà i primi due F-35 Ha-Adir entro il prossimo dicembre nella base aerea Nevatim, nel Negev. Il primo squadrone composto da 19 velivoli sarà operativo con l’Israeli Air Force nel 2019. Ogni Ha-Adir costerà 110 milioni di dollari.
Ma è sulla prevista quanto inevitabile manutenzione pesante delle cellule ad opera degli israeliani che Lockheed Martin nutre perplessità. Basti pensare che gli F-15 e gli F-16 israeliani sono considerati i più potenti del pianeta a causa delle pesanti modifiche apportate rispetto al loro progetto originario.
Sappiamo che Lockheed Martin è già al lavoro per soddisfare una particolare esigenza del Ministero della Difesa israeliano: estendere il raggio d’azione dell’F-35 di almeno il 30%. L’F-35 israeliano, così come avvenuto per l’F-15 e l’F16, sarà un caccia diverso da quelli che Lockheed Martin consegnerà ai partner del programma JSF. Sara senza dubbio caratterizzato da sistemi avanzati e, tra questi, un maggiore raggio d’azione.
L'esatta natura delle alterazioni (esterne ed interne) non è chiara, ma alcune di queste dovranno essere scritte nel prezioso codice sorgente, gelosamente custodito dagli USA. Proprio Israele sarebbe riuscita ad implementare le nuove funzionalità senza richiedere l’assistenza degli Stati Uniti. Sarà un’eccezione per l’alleato nel Medio Oriente, che non sarà mai consentita ad altri partner.
La IAF ha già richiesto serbatoi supplementari specifici. Significa che gli israeliani, vogliono qualcosa di più di un semplice serbatoio standard. L’integrazione non dovrà inficiare il profilo del caccia e le sue caratteristiche stealth. Israele potrebbe essere interessata ad estendere il raggio d’azione dello JSF per ridurre i rifornimenti in volo nelle missioni a lungo raggio. Da rilevare che in passato Lockheed Martin ha prodotto una versione speciale del caccia F-16, proprio con serbatoi supplementari, per le forze aeree israeliane.
L’attuale raggio d’azione di un F-35 è di circa 1150 km. Se l’F-35 israeliano incrementasse del 30% il suo flight range, potrebbe colpire obiettivi iraniani. Tuttavia, anche con questa maggiore capacità, il caccia avrebbe sempre necessità di un rifornimento in volo, considerando che gli obiettivi iraniani si trovano ad una distanza minima di almeno 1000 km.
Ad ogni modo, il divario tra F-35 di seria A e di serie B, continua a farsi sempre più evidente. Se è vero da un lato che l’F-35 riceverà tutte le integrazioni fino al 2040, dall’altro già dal 2020 saranno disponibili importanti modifiche (come un nuovo motore, avionica di sistema e radar più potente) che potranno essere acquistate a discrezione dei paesi che decideranno di mantenerlo al passo con i tempi.
L’affare da 2,82 miliardi di dollari, compresa anche la manutenzione dei velivoli e la formazione del personale, è stato siglato lo scorso febbraio dopo essere stato approvato da un comitato ministeriale il primo dicembre scorso. Il primo squadrone composto da diciannove F-35 sarà operativo nell'Isralian Air Force ad inizio 2019, mentre è stata già confermata la volontà di acquistare un secondo lotto per la creazione di un secondo squadrone.

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Re: Gli F-35 israeliani

Messaggio da Phant » 28 novembre 2016, 18:57

Theaviationist.com ha scritto:
Israel purchase of 17 more F-35s bringing the total to 50 stealth jets

On Nov. 27, the Israeli Ministerial Committee for National Security, headed by Prime Minister Binyamin Netanyahu decided to purchase another 17 F-35A Conventional Take Off and Landing (CTOL) aircraft, bringing the total to 50 Lightning II jets.

The first two examples of the controversial, expensive, advanced 5th Generation aircraft, designated “Adir” (“Mighty One”) by the Israeli, are expected to be delivered to the Israeli Air Force (IAF), at Nevatim Air Base in southern Israel, in about three weeks.

The stealth aircraft, that the Israeli Defense Minister Avigdor Liberman defined “the most advanced in the world and the best for safeguarding Israel’s aerial superiority,” was contracted through the U.S. government’s Foreign Military Sales program; the first 33 examples were purchased in two batches: the first one worth 2.75 billion USD and the second for 2.82 billion USD, including infrastructure, parts, and training simulators.

The Israeli F-35s will have some components contributed by Israeli companies, including Israel Aerospace Industries that will produce the F-35’s outer wings, Elbit Systems-Cyclone, that will provide center fuselage composite components as well as Elbit Systems Ltd. that will provide Gen. III helmet-mounted display systems to be worn by all Lightning II pilots.

Although the extent of “domestic” modifications is still unknown, the IAF F-35As will be somehow different from the “standard” F-35s, as they will embed national EW (Electronic Warfare) pods, weaponry, C4 systems etc. This is the reason why Israeli F-35s are sometimes dubbed F-35I (for Israel), as if they were a different variant from the three baseline versions (A, B and C).

For sure, the new sales represents a good promotion for Lockheed Martin, considered the fame of the Israeli Air Force, known to be one of the most advanced and very well equipped: if the F-35s were deemed to be able to meet all the requirements of a service with a really strong reputation, that has been at war for decades and has employed its combat planes to perform some really complex operations (like the air strikes on the Iraqi nuclear reactor and the Syrian nuclear facility in 2007), then they should be good for most of the world air forces (some of those continue to invest in the program.)

Still, there are many, even at the Pentagon, who firmly believe that the F-35 is not suitable for combat for years to come.

By the way, the news comes few days after Canada announced the plan to use F/A-18E/F Super Hornet multi-role fighters as “gap fillers” until Ottawa decides on a replacement for its fleet of legacy Hornet aircraft. In fact, after investing in the program for several decades, the new Trudeau Government canceled Canada’s planned purchase of the F-35 (considered too expensive) and announced a new, forthcoming open competition for a permanent CF-18 replacement.

Anyway, it seems that the IAF might end up operating F-35Bs as well.

As we have already reported last year, talks between Israel and U.S. about a possible IAF acquisition of the F-35B, the STOVL (Short Take Off Vertical Landing) version of the Joint Strike Fighter, have started in 2015, according to some Israeli media outlets.

F-35Bs would allow the aircraft to take off and land from austere landing strips in should Iran be able to knock out IAF airbases with precision weapons.

Israel is a small country and its main airfields could be easily threatened by long-range weapons in the hands of state actors or handed over to militant movements like Hamas and Hezbollah: IAF’s only chance to continue operating in case of attack would be dispersing aircraft to remote locations, an option that would be viable only thanks to the unique F-35B STOVL capabilities.


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