Gli F-35 italiani

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Re: Gli F-35 italiani

Messaggio da Phant » 6 agosto 2017, 19:42

Aviation-report.com ha scritto:
Ottavo F-35A per l’Aeronautica Militare

Procede a ritmo spedito il programma Joint Strike Fighter.

Dopo la sensazionale presentazione in volo al Salone Aerospaziale di Le Bourget nel corso del quale il Lockheed Martin F-35A Lightning II ha stupito i presenti con manovre molto tecniche dimostrando doti di agilità che molti non si aspettavano (ed il fattore di carico è tutt’ora limitato a 7g) ha da pochi giorni marcato una nuova pietra miliare: gli oltre 220 jet ad oggi consegnati hanno raggiunto e superato il traguardo delle 100’000 ore di volo.

E ieri 3 Agosto 2017, la nostra Aeronautica Militare ha preso in carica presso la F.A.C.O. di Cameri (Final Assembly and Check-Out) il suo ottavo F-35A Joint Strike Fighter.

Il jet di 5a generazione, tail code 32-08, è stato raggiunto per l’occasione dell’esemplare 32-05 che è atterrato presso l’aeroporto novarese ancora dotato della speciale colorazione caudale applicata per le celebrazioni dei “100 Anni della Caccia”.

Dopo il decollo, avvenuto nel pomeriggio, i due caccia hanno messo la prua verso sud purtroppo senza eseguire alcun fly-by di saluto con un sorvolo sulla pista prima di imboccare la rotta per Amendola.

Attendiamo ora il debutto in volo del primo esemplare F-35B STOVL presentato lo scorso maggio (nella foto sotto un esemplare del VMFAT-501 degli US Marine Corps), ragionevolmente entro poche settimane.


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Re: Gli F-35 italiani

Messaggio da Phant » 25 ottobre 2017, 2:48

Theaviationist.com ha scritto:
First F-35B assembled outside U.S. makes first flight in Italy

On Oct. 24, the first F-35B, the Short Take-Off Vertical Landing variant of the the F-35 Lightning II, the first assembled internationally, flew its first sortie from Cameri airfield, home of the Final Assembly and Check Out (FACO) facility, in northwestern Italy.

The aircraft, designated BL-1, is the first F-35B assembled internationally. The aircraft should be delivered to the Italian MoD soon.

Then, after a series of “confidence flights” from Cameri, an Italian pilot will fly the first F-35B jet to Naval Air Station Patuxent River, Maryland, to conduct required Electromagnetic Environmental Effects certification. The next Italian F-35B aircraft is scheduled for delivery in November 2018.

Based on the previous LM releases, the aircraft should be destined to the Italian Navy. However, for the moment it was not given any specific unit markings.

The Cameri FACO has the only F-35B production capability outside the United States. It will assemble the 60 Italian F-35As and 30 F-35Bs (for a total of 90 aircraft to be procured by the Italian Air Force and Navy), will build 29 F-35A for the Royal Netherlands Air Force and was selected in December 2014 as the European F-35 airframe Maintenance, Repair, Overhaul and Upgrade center for the entire European region.

In spite of some initial internal criticism and threatened cuts, F-35s will replace the Italian Air Force ageing Tornado and AMX attack planes and the Italian Navy AV-8B aircraft.


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Re: Gli F-35 italiani

Messaggio da Aviators » 26 ottobre 2017, 16:25

Analisi Difesa ha scritto: Vola il primo F-35B italiano, più silenzioso che invisibile

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Saranno anche “steath”, invisibili ai radar, ma la peculiarità più evidente degli F-35 italiani sembra essere la “silenziosità”, almeno sul sempre caldo fonte mediatico.
Può darsi che qualche dubbio circa la bontà della scelta di dotarsi dell’F-35 sia sorto anche nel Governo e alla Difesa considerato che il battesimo dell’aria del primo F-35B assemblato alla Final Assembly and Check Out (FACO) di Cameri non è stato accolto da cerimonie, celebrazioni e discorsi pubblici di Vip politici o militari ma è stato effettuato quasi in segreto.
Nessun comunicato stampa né invito ai media a seguire l’evento del 24 ottobre, comunque importante al di là dell’opinione che si possa avere circa il programma F-35, sul quale Analisi Difesa non ha mai nascosto critiche e perplessità.
Aviation Report ha svelato diversi dettagli con un reportage di Gianluca Conversi che mostra anche belle immagini del primo volo del primo JSF a decollo corto ed atterraggio verticale (anche se a Cameri ha effettuato decollo e atterraggio convenzionali) assemblato fuori dagli Stati Uniti.
Un volo durato un’ora e 40 minuti in cui l’F-35B, privo di qualsiasi insegna fatta eccezione la coccarda tricolore a bassa visibilità ed il proprio numero di matricola, è stato accompagnato da un EF 2000 Typhoon.
Non è chiaro se il velivolo suia destinato all’Aeronautica o all’Aviazione di Marina considerato che entrambe le forze armate ne hanno ordinati 15.
Il velivolo effettuerà altri voli di collaudo a Cameri per poi raggiungere la Naval Air Station di Patuxent River, in Maryland, dove sarà sottoposto alle certificazione degli impianti elettronici e radar. Un secondo esemplare della versione B dovrebbe essere pronto entro novembre.
Del resto non è certo la prima volta che eventi e notizie relativi al programma F-35 italiano (a breve volerà anche il nono esemplare in versione A che verrà consegnato all’Aeronautica) vengono mantenute a bassa visibilità mediatica.
A Formiche.net il generale Vincenzo Camporini, già capo di stato maggiore della Difesa e vicepresidente dell’Istituto Affari Internazionali , evidenzia come ci sia “una consegna del silenzio per cui la Difesa vuole evitare ogni genere di copertura mediatica: scarsi comunicati stampa, nessuna pubblicità su tutto ciò che concerne gli F-35?. Perché? “Non è dichiarato, ma credo che ci sia un qualche timore dell’opinione pubblica” riferendosi alle polemiche che anche in Italia hanno accompagnato il più costoso programma militare della storia.
“È segno di un paese immaturo” ha aggiunto Camporini. “Prendiamo per esempio la traversata atlantica: un nostro pilota è stato il primo a scavalcare l’oceano con un F-35, quando è arrivato negli Stati Uniti è stato accolto trionfalmente, ma da noi poco più di una nota stampa. Altrove non è mica così: quando sono stati consegnati i primi velivoli in Israele, c’erano il presidente e il primo ministro ad accoglierli. Era considerato un vanto nazionale. Mi chiedo: come possiamo pensare di presentarci sulla scena internazionale se rinunciamo a qualsiasi forma di auto-pubblicità, soprattutto su questioni per cui siamo avanti rispetto agli altri paesi?”.
Interrogativi più che giustificati anche se è facile immaginare che in un’Italia in perenne campagna elettorale e con il voto politico ormai alle porte nessun leader e nessun partito abbiano voglia di abbinare la propria immagine al discusso e costoso velivolo statunitense.

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Re: Gli F-35 italiani

Messaggio da Phant » 2 novembre 2017, 18:31

Aviation-report.com ha scritto:
Primo F-35B STOVL italiano esegue con successo il decollo ed atterraggio verticale

Se il 5 Maggio ed il 24 Ottobre scorsi sono state giornate storiche per il programma Joint Strike Fighter e per l’Italia in particolare con il roll-out ed il “maiden flight” 5 mesi dopo del primo Lockheed Martin F-35B Lightning II STOVL, la data di ieri 30 Ottobre 2017 la possiamo tranquillamente annoverare tra le date da ricordare.

Come preannunciato da una nota del Ministero della Difesa, che annunciava l’inizio dei test per questa settimana, il primo esemplare italiano versione “B”, prodotto presso la F.A.C.O. di Cameri, (Final Assembly & Check-Out), ha compiuto il suo primo decollo corto ed atterraggio verticale al rientro dalla terza missione di collaudo. Lo stabilimento novarese è l’unico, al di fuori degli Stati Uniti, abilitato all’assemblaggio e collaudo della versione a decollo corto ed atterraggio verticale.

Per gli appassionati ed i pochi fortunati presenti, complice la bella giornata di sole ed il cielo terso, è stato uno spettacolo vedere il jet stealth di quinta generazione aprire tutti i portelli, ruotare l’ugello di scarico del potente motore P&W F135 e manovrare in hovering per testare l’intero ciclo del passaggio dal volo orizzontale a quello verticale.

ll sofisticatissimo “Lift System” di Rolls Royce, messo a punto per questa specifica versione del Joint Strike Fighter , ha funzionato perfettamente consentendo all’aereo di manovrare sulla pista , traslare e ruotare sul proprio baricento ed infine atterrare senza alcun tipo di comportamento nervoso tipico dell’Harrier, l’unico jet di questo genere operativo fino all’arrivo del nuovo F-35B.

Nonostante i programmi di acquisizione per le nostre forze armate procedano a rilento, possiamo tranquillamente affermare che le capacità messe in mostra dal discusso velivolo di fabbricazione americana, prodotto ad oggi in più di 240 esemplari, faranno fare un balzo tecnologico verso il futuro alle nostre Aeronautica Militare e Marina Militare.


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Re: Gli F-35 italiani

Messaggio da Phant » 11 novembre 2017, 12:36

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Re: Gli F-35 italiani

Messaggio da Phant » 11 dicembre 2017, 18:27

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Re: Gli F-35 italiani

Messaggio da Phant » 19 dicembre 2017, 18:02

Aviation-report.com ha scritto:
Consegnato all’Aeronautica Militare Italiana il nono F-35A Lightning II

Il 15 dicembre scorso, è stato consegnato all’Aeronautica Militare il nono Joint Strike Fighter Lockheed Martin F-35A Lightning II. L’aeromobile, con codice operativo 32-09 e progressivo di produzione AL-9 (dove A indica la versione convenzionale e L la nazione Italia), è stato preso in carico presso la FACO (Final Assembly & Check-Out) di Cameri dai piloti del 32° Stormo.

Un altro F-35A (il 32-07), è giunto a Cameri in mattinata con il compito di accompagnare il 32-09 nel suo volo di trasferimento verso l’unica base italiana al momento abilitata per ricevere e gestire gli F-35. I 2 JSF hanno poi lasciato Cameri intorno le 12:30 diretti presumibilmente verso Amendola.

L’Aeronautica Militare italiana ha già commissionato 9 F-35, di cui 4 si trovano negli Stati Uniti presso Luke AFB, sede della scuola internazionale di addestramento dei velivoli stealth di 5a generazione mentre 5 sono in carico al 32° Stormo di Amendola, primo reparto italiano a ricevere e gestire i nuovi aerei. L’Italia ha in programma di ricevere 60 F-35A entro il 2027 mentre nel 2018 dovrebbero venire consegnati due F-35A secondo il programma di consegne a basso ritmo di produzione LRIP 10.

Il primo modello STOVL (BL-1) che ha effettuato il suo volo inaugurale lo scorso 24 ottobre dovrebbe invece essere consegnato entro la fine dell’anno e ad oggi il Ministro della Difesa non ha ancora ufficializzato se sarà l’Aeronautica italiana o la Marina Militare italiana a ricevere il primo F-35B Lightning II assemblato fuori dagli Stati Uniti.

Il programma Joint Strike Fighter di Lockheed Martin consiste in una famiglia di caccia multiruolo ognitempo, stealth, monoposto e, monomotore ed è progettato per eseguire missioni di attacco al suolo, difesa aerea e sorveglianza elettronica grazie alle sue caratteristiche di bassa osservabilità e sensoristica integrata allo stato dell’arte.

Sono tre i modelli attualmente in produzione: la variante F-35A a decollo ed atterraggio convenzionali (CTOL), il modello F-35B a decollo corto ed atterraggio verticale (STOVL) e la versione C destinata all’US Navy per decollo ed appontaggio su portaerei (CATOBAR) che è anche quella che differisce lievemente dai precedenti due modelli.

Gli F-35C imbarcati sono dotati di ali più grandi per garantire maggior carburante in dotazione e migliore controllabilità dell’aereo nelle delicatissime fasi di decollo da catapulta ed atterraggio sui ponti delle portaerei.

Come la versione B, anche l’F-35C è privo di cannone interno (disponibile invece in un pod ventrale naturalmente a bassa osservabilità) ed è dotato di sistema di rifornimento in volo “probe and dogue” laddove la versione CTOL è progettata con il ricettacolo dorsale per il rifornimento tramite sonda ad asta rigida (boomer).

Dopo una lunga serie di tests, il 31 luglio 2015 gli F-35B dei Marines hanno ricevuto la IOC (Initial Operational Capability) rischierando subito dopo il primo squadrone da comattimento nel sud-est asiatico. Il 2 agosto 2016, dopo poco più di un anno, anche l’USAF ha dichiarato la IOC per il suo primo reparto montato su F-35A.

Nel teatro europeo e medio orientale, gli F-35 operano in Italia, Norvegia ed Israele che ha dichiarato a sua volta la IOC per i propri F-35I Adir, mentre il Regno Unito accoglierà i primi jet a metà del 2018 e saranno destinati alla portaerei HMS Queen Elizabeth ed alla RAF Marham dove sono in corso i lavori di adeguamento delle strutture.

Gli F-35B britannici parteciperanno alla Royal International Air Tattoo 2018 nel quadro delle celebrazioni per i “100 anni della RAF”

Proseguono nel frattempo in Germania i colloqui (e le polemiche) volti a scegliere il sostituto degli anziani Panavia Tornado IDS ed ECR. Ne risultano in inventario ancora 93 anche se meno della metà risulterebbero operativi. L’F-35 è in cima alla “lista dei desideri” della Luftwaffe, ma i candidati sul tavolo sono anche Eurofighter Typhoon T3, Boeing con una versione avanzata di F-15 Strike Eagle e F / A-18 Super Hornet.


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Re: Gli F-35 italiani

Messaggio da Phant » 16 gennaio 2018, 1:15

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Re: Gli F-35 italiani

Messaggio da Phant » 19 gennaio 2018, 17:21

Aviation-report.com ha scritto:
Il primo F-35B della Marina Militare Italiana

Il primo aereo a decollo corto ed atterraggio verticale prodotto al di fuori degli Stati Uniti nella FACO di Cameri in provincia di Novara (Final Assembly & Check-Out) è ritornato in volo l’11 ed il 16 gennaio scorsi per riprendere i voli di collaudo e certificazione prima della consegna alla Difesa italiana.

Ma la vera novità è l’attribuzione del velivolo alla Marina Militare. Il volo del giorno 16 gennaio a differenza del precedente ha visto il jet di 5a generazione mostrare ai lati della fusoliera il nome della Forza Armata ed immediatamente sotto il cockpit il numero 01.

Si possono già ora fare speculazioni sulle insegne di reparto definitive che probabilmente verranno attribuite al velivolo, in base alle regole in essere nella Marina Militare, il primo numero delle insegne di reparto identifica il modello del velivolo in organico ed il successivo il progressivo. Se gli SH-90 hanno attribuito il numero 3, l’F-35B dovrebbe ricevere il 4, pertanto 4-01.

Termina così la “querelle” e le speculazioni degli addetti ai lavori su quale delle due Forze Armate avrebbe ricevuto il primo F-35B, è destinato ad equipaggiare il Gruppo Aerei Imbarcati e ad appontare nei prossimi anni sulla portaerei Cavour. Gli F-35B andranno a sostituire gli anziani “jump jets” AV-8B Harrier II+ oggi basati a Grottaglie.

Tornando ai voli di collaudo e certificazione, essi hanno sicuramente avuto come obiettivo gli avvicinamenti in configurazione STOVL, hovering ed i tests della sonda per il rifornimento in volo tramite un tanker dell’Aeronautica Militare.

Il modello “B”, così come il “C” imbarcato ed ordinato esclusivamente dalla US Navy, si diversificano dalla versione convenzionale “A” per le differenti modalità del rifornimento in volo.

Gli F-35A “convezionali” adottano il sistema ad asta rigida tipico dell’USAF mentre gli F-35B e F-35C sono equipaggiati con il sistema “probe-and-drogue” tramite sonda retrattile in alloggiamento stealth e tubo flessibile spiegato dall’aereo rifornitore.

Il sistema Probe-and-drogue utilizza un tubo flessibile srotolato dagli aerei cisterna. Il drogue,chiamato anche cestello o basket, è un accessorio montato nella parte terminale del tubo di rifornimento, molto simile ad un volano, ha le funzioni di imbuto per facilitare l’inserimento della sonda del velivolo ricevente.

Tale sonda non è altro che un braccio retrattile rigido, sporgente o semi-annegato in fusoliera, in genere di lato, e serve per ricevere il carburante una volta completata l’inserzione nel basket.

Il “boomer” invece, è un tubo rigido telescopico con superfici mobili di controllo gestito da un operatore situato sull’aereo cisterna ed è posizionato in posizione caudale. Esso si estende e si inserisce in un ricettacolo posto generalmente sul dorso dell’aereo ricevente.

In campo occidentale, gli aerei più moderni in servizio come i KC-135 Stratotanker, KC-10 Extender, KC-767 ed i nuovi KC-46 hanno un unico boomer per questo possono rifornire di carburante un solo aereo alla volta. L’Aeronautica Militare Italiana ha attualmente in servizio il moderno Boeing KC-767A equipaggiato con entrambi i sistemi ed alcuni Lockheed Martin KC-130J Super Hercules dotati esclusivamente di sistema Probe-and-drogue.

Prima dell’atterraggio al termine di ciascun volo di prova, l’F-35B ha eseguito le spettacolari “evoluzioni” volte alla completa la certificazione in volo garantita dall’avanzato “Lift System” di Rolls Royce e dal motore Pratt & Whitney F135 ruotato verso il basso, il più potente turbofan in servizio al mondo.

Il primo F-35B della Marina Militare Italiana dovrebbe essere preso in carico ufficialmente entro la fine di gennaio per poi effettuare quanto prima la trasvolata oceanica per completare la certificazione elettromagnetica presso la NAS Patuxent River. Con ragionevole certezza l’aereo rimarrà in USA per l’addestramento degli equipaggi destinati alla linea STOVL. Il secondo velivolo STOVL (BL-2) è attualmente in produzione sempre presso la FACO di Cameri e dovrebbe essere consegnato alla Difesa entro l’anno.


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Re: Gli F-35 italiani

Messaggio da Phant » 27 gennaio 2018, 1:40

Aviation-report.com ha scritto:
Consegnato alla Marina Militare Italiana Il primo F-35B realizzato a Cameri

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Il primo velivolo F-35B STOVL (Short Take-Off/Vertical Landing) Lightning II assemblato al di fuori degli Stati Uniti è stato consegnato, oggi 25 Gennaio 2018, al Ministero della Difesa Italiano e poi assegnato alla Marina Militare Italiana presso lo stabilimento FACO (Final Assembly and Check Out) di Cameri.

L’evento è il risultato della solida collaborazione tra il Ministero della Difesa Italiano, il partner industriale Leonardo e Lockheed Martin. La FACO italiana è gestita da Leonardo in collaborazione con Lockheed Martin Aeronautics attraverso un team di oltre 800 professionisti qualificati, impegnati nell’assemblaggio delle varianti F-35A, a decollo e atterraggio convenzionale, e F-35B STOVL e nella produzione delle ali per l’F-35A.

Il Generale Claudio Graziano, Capo di Stato Maggiore della Difesa italiana, l’Ammiraglio Valter Girardelli, ?Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, il Generale Francesco Langella, Direttore della Direzione degli Armamenti Aeronautici (ARMAEREO), l’Air Commodore Docherty dell’F-35 Joint Program Office, Filippo Bagnato, Responsabile della Divisione Velivoli di Leonardo, e Doug Wilhelm, Lockheed Martin Vice President, F-35 Program Management, sono intervenuti alla cerimonia.

“La produzione del primo modello di F-35B, la variante più complessa dal punto di vista tecnologico, presso la FACO italiana è una chiara dimostrazione delle eccellenti capacità e della qualità dell’industria aerospaziale italiana” ha commentato Wilhelm. “La FACO di Cameri si conferma un centro d’eccellenza per gli F-35 in Europa.”

Ad oggi nove F-35A e un F-35B sono stati consegnati dalla FACO di Cameri unico sito produttivo per l’F-35B situato fuori dagli USA; quattro di questi velivoli attualmente si trovano all’Air Force Base di Luke, in Arizona, per il programma internazionale di addestramento dei piloti, e cinque si trovano presso la base di Amendola. L’Aeronautica Militare italiana ha già superato le 1.700 ore di volo con la sua flotta di F-35A.

La FACO di Cameri, inoltre, ha in programma la produzione di 29 F-35A per l’Aeronautica Militare olandese (RNLAF) e ha la capacità di soddisfare le richieste anche di altri partner europei in futuro.

Gli F-35A e B italiani andranno a sostituire i velivoli Panavia Tornado, AMX e AV-8B Harrieri II+ attualmente in servizio presso l’Aeronautica Militare e la Marina Militare. L’evento è il risultato della solida collaborazione tra il Ministero della Difesa Italiano, il partner industriale Leonardo e Lockheed Martin.

La FACO italiana è gestita da Leonardo in collaborazione con Lockheed Martin Aeronautics attraverso un team di oltre 800 professionisti qualificati impegnati nell’assemblaggio delle varianti F-35A, a decollo e atterraggio convenzionale, e F-35B STOVL e nella produzione delle ali per l’F-35A. La FACO sta anche producendo 835 set di cassoni alari per l’F-35A a supporto di tutti i clienti del programma.

Ricordiamo anche che nel 2014 La FACO è stata selezionata dal Dipartimento della Difesa USA come centro per Heavy Airframe Maintenance, Repair, Overhaul and Upgrade in Europa. Lo stabilimento italiano si estende su un’area di 40 ettari e comprende 22 edifici per un totale di oltre un milione di metri quadrati destinati alla produzione, con 11 stazioni di assemblaggio e cinque aree attrezzate per le varie attività di manutenzione, riparazione, revisione e aggiornamento.

L’F-35 Lightning II è un caccia di quinta generazione che combina la più avanzata tecnologia stealth a bassa osservabilità con la velocità e l’agilità di manovra tipiche dei caccia, la sensor fusion per l’acquisizione e la gestione più efficiente delle informazioni, capacità operative di rete e avanzate funzioni di supporto. Tre diversi modelli di F-35 sostituiranno diversi velivoli A-10 e F-16 dell’US Air Force, l’F/A-18 dell’US Navy, gli F/A-18 e gli AV-8B Harrier dei Marines e velivoli di almeno 11 altre nazioni. 265 F-35 sono stati costruiti e consegnati in tutto il mondo e ad oggi più di 550 piloti qualificati hanno totalizzato più di 120.000 ore di volo.


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Re: Gli F-35 italiani

Messaggio da Aviators » 2 febbraio 2018, 17:42

Difesa Online ha scritto: F-35B: conclusa la trasvolata atlantica dall’Italia agli Stati Uniti

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Il primo F-35B assemblato fuori dagli Stati Uniti è atterrato ieri nella Naval Air Station di Patuxent River, nel Maryland (USA), dopo aver completato la traversata dell'Atlantico partendo dall'Aeroporto Militare di Cameri.
Il velivolo di quinta generazione, consegnato alla Marina Militare lo scorso 25 gennaio presso lo stabilimento FACO (Final Assembly and Check Out) di Cameri e destinato ad operare a bordo di nave Cavour in sostituzione degli AV-8B Plus, sarà ora sottoposto ai test di certificazione di compatibilità elettromagnetica, presso il centro di prova Battlespace Simulation. Al termine dell'attività di collaudo il velivolo sarà destinato presso la base USMC di Beaufort (SC) per l'addestramento dei piloti del Gruppo Aerei Imbarcati.
Il volo di trasferimento della versione F-35 STOVL (Short Takeoff and Vertical Landing) è stato la risultante di una stretta attività di cooperazione e coordinamento interforze tra la Marina Militare e l'Aeronautica Militare. La trasvolata atlantica è stata infatti effettuata da due piloti militari sperimentatori, uno dell'Aeronautica e uno della Marina, entrambi in forza al Reparto Sperimentale di Volo dell'Aeronautica Militare, Centro di Eccellenza della Difesa titolato per le attività di sperimentazione ed immissione in servizio di nuovi assetti aerei. La lunga navigazione dell'F-35B è stata resa possibile grazie al supporto degli assetti dell'Aeronautica Militare, tra cui un velivolo C-130J della 46^ Brigata Aerea di Pisa configurato con capacità di SAR (Search And Rescue) oceanico, un KC-767A del 14° Stormo di Pratica di Mare (RM) per il rifornimento in volo ed un velivolo TF-2000A del 4° Stormo di Grosseto con funzioni di chase.
Gli stabilimenti di assemblaggio finale degli F-35 fuori dagli Stati Uniti sono due, quello di Cameri, in provincia di Novara, e quello di Nagoya, in Giappone. Cameri è tuttavia l'unico in grado di eseguire anche l'assemblaggio della versione B dell'F-35. Il 7 settembre 2015 il primo F-35A prodotto in Italia presso la FACO di Cameri ha effettuato il primo volo internazionale nella storia del programma, mentre a febbraio 2016 l'Aeronautica Militare è stata la prima Forza Armata al mondo a realizzare il volo transatlantico di un F-35A. A dicembre 2016, i primi F-35A dell'Aeronautica Militare sono entrati in servizio presso il 36° Stormo di Amendola (FG), prima base aerea in Europa a ospitare questi velivoli di quinta generazione, e da allora hanno maturato già 1.700 ore di volo.

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Re: Gli F-35 italiani

Messaggio da Phant » 6 marzo 2018, 19:25

Aviation-report.com ha scritto:
Gli F-35 italiani implementano il sistema di difesa aerea nazionale

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Al 32° Stormo di Amendola è iniziata l’operatività con il velivolo F-35 il nuovo sistema d’arma di 5^ generazione in dotazione all’Aeronautica Militare.

Dal 1 marzo 2018 gli assetti F-35 JSF del 32° Stormo di Amendola fanno ufficialmente parte del dispositivo di Difesa Aerea Nazionale in quanto inseriti operativamente a pieno titolo nel Servizio di Sorveglianza dello Spazio Aereo (S.S.S.A.), fondamentale compito istituzionale dell’AM.

Il conseguimento di questo importante obiettivo si inserisce nel più ampio sviluppo delle innumerevoli capacità operative del sistema d’arma F-35. La validazione di questa capacità è stata ottenuta attraverso un intenso e complesso addestramento degli equipaggi e del personale tecnico del Reparto ed a seguito di numerosi test svolti con esito positivo in piena sinergia e coordinamento con gli altri Enti di Forza Armata preposti alla Difesa Aerea.

Questo a testimonianza della ampia versatilità operativa del sistema d’arma, concepito per assolvere a numerose tipologie di operazioni aeree, con la caratteristica unica di essere capace di ricevere e ridistribuire un flusso straordinario di informazioni essenziale per conseguire l’information superiority, elemento nodale delle operazioni aeree complesse.

Grazie all’implementazione di questa capacità operativa, il Sistema d’Arma multiruolo F-35 fornirà un prezioso contributo nell’assicurare la difesa dello spazio aereo nazionale da possibili minacce contro il Paese ed i cittadini.

Il 32° Stormo è il primo reparto aereo in Europa ad utilizzare i velivoli JSF e svolge inoltre attività operativa, addestrativa e tecnica degli aeromobili a pilotaggio remoto Predator, al fine di acquisire e mantenere la capacità di effettuare operazioni ISTAR nazionali e di coalizione.


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Re: Gli F-35 italiani

Messaggio da Phant » 22 giugno 2018, 19:50

Theaviationist.com ha scritto:
Four italian F-35A deploy to Rivolto and engage “Polygone” range in Germany

On Jun. 8, for Italian Air Force F-35s, belonging to the 13° Gruppo (Squadron) of the 32° Stormo (Wing) from Amendola airbase, landed at Rivolto, headquarters of the 2° Stormo, for their first operational deployment to another Italian airbase dubbed “Operation Lightning” (actually, the Italian Lightnings had already deployed to Decimomannu but as part of their first firing campaign in the Sardinian ranges).

During the subsequent week, the Italian stealth jets carried out a wide variety of activities including training operations with the SPADA missile systems Missile Group of the 2° Stormo. Interestingly, taking off from Rivolto and flying over Austria and Germany, the Italian F-35s also flew over “Polygone”, in Bann, Germany: the 5th generation aircraft performed an average of six sorties each day.

The activity was aimed at assessing and enhancing the skills required to conduct complex deployments far from the F-35’s main operating base and a step required to achieve the type’s Initial Operational Capability in the air-to-ground role (the IOC in the air-to-air role has already been achieved).

“Operation Lightning” came to an end on Friday Jun. 15, when the aircraft returned back to Amendola, along with the supporting personnel.


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Re: Gli F-35 italiani

Messaggio da Aviators » 9 settembre 2018, 12:08


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Re: Gli F-35 italiani

Messaggio da Phant » 12 settembre 2018, 2:39

Analisidifesa.it ha scritto:
F-35: assegnato il progetto per i lavori alla base di Ghedi

A fine anno sarà pronto il progetto per la «nuova» aerobase di Ghedi. Il ministero della Difesa ha infatti aggiudicato il bando di gara per il potenziamento dell’aerobase, con la realizzazione di una nuova palazzina comando, un hangar per le manutenzioni e piccoli hangar per ospitare i nuovi F35, destinati a sostituire i vecchi Tornado.

Il bando era stato pubblicato il 30 ottobre scorso. Bando da ben 2,5 milioni per la sola progettazione definitiva e il coordinamento della sicurezza. Nove le imprese che si sono fatte avanti. Ad aggiudicarsi l’appalto – per la cifra finale di 1,2 milioni, iva esclusa – è stato lo studio Proger spa di Pescara in partnership con lo studio di ingegneria Manens-Tifs di Padova.

L’aggiudicazione è avvenuta il 21 giugno, ma solo il 30 luglio il ministero ha ufficializzato l’esito. Ora i due studi hanno 120 giorni di tempo per terminare il loro lavoro.

Il bando prevede la riorganizzazione degli spazi interni, con la realizzazione di un hangar per la manutenzione dei velivoli, una palazzina comando di tre piani, a forma di «T», con sale operative e simulatori di volo, un magazzino da 1.100 mq, con annessi uffici e centrale tecnologica, e 15 «shelters», vale a dire i piccoli hangar da 440 mq destinati a ospitare i nuovi F35 (ciascuna struttura ne potrà ospitare due).

I lavori veri e propri valgono più di 60 milioni di euro e dovrebbero partire nel 2019. Sempre che nel frattempo il governo non cambi le decisioni sugli F35, rivedendo quindi anche i piani per Ghedi.


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