Le "esche" BAE Systems che proteggono i caccia dai missili

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Le "esche" BAE Systems che proteggono i caccia dai missili

Messaggio da Phant » 24 maggio 2024, 1:34

Insideover.com ha scritto:
Le “esche” BAE Systems che proteggono i caccia dai missili

I duelli aerei sono diventati estremamente rari nella guerra moderna. Anche nei teatri di scontro previsti da guerre simmetriche, come ad esempio il conflitto ucraino dove abbiamo assistito al confronto tra jet da combattimento della stessa generazione – aerei di 4° generazione come i Sukhoi Su-33 e i MiG-29 – le occasioni in cui gli aerei sono stati a contatto con una minaccia missilistica sono stati ridotti al minimo (e sono ancora poco noti dati), ma non sono mancati casi in cui due velivoli si sono trovati in manovra e abbattuti attraverso il lancio di missili Air-to-Air nelle loro differenti versioni. O a tentare di sfuggire da un missile lanciato da un sistema anti-aereo, fosse esso un Patriot o un S-300. Eppure, in ognuno di questi casi, le contromisure note come “flares“e “chaffs” – i sistemi di difesa usati da tutti gli aeromobili militari per ingannare i sensori ottici a guida infrarossa e i sistemi di guida radar dei suddetti missili – hanno trovato largo impiego nel tentativo, a volte sicuramente riuscito, di salvare l’aereo e la vita del pilota.

Nell’era degli aerei di ultima generazione come gli F-35 della Nato, i Su-57 della Federazione Russa e i J-20 della Repubblica Popolare Cinese, avversari teorici di scontri ipotetici che stanno già valutando le capacità dell‘Intelligenza Artificiale come integrazione eventuale o essenziale, realtà come BAE Systems sono già impegnate nello sviluppo di nuovi tipi di contromisure di prossima generazione come le “esche” aeree.

Questo un sistema, identificato come Dual Band Decoy, e definito come una delle contromisure a radiofrequenza più avanzate al mondo, è basato su un’unità collegata alle apparecchiature per la guerra elettronica a bordo dell’aereo che, una volta rilasciata, viene trainata da un cavo in fibra ottica, e dovrebbe consentire all’aereo da caccia ingaggiato da un missile lanciato da un velivolo o da un sistema antiaereo avversario, di confondere il missile lanciato dall’aggressore.

Il sistema, abbreviato in sigla come DBD, consisterebbe dunque in un jammer di autoprotezione all’avanguardia sviluppato appositamente per protegge gli aerei da combattimento dagli attacchi nemici fungendo da esca, e rappresenta la più innovativa tecnologia di disturbo per disturbare i radar nemici e attirare i missili lontano dall’aereo. Secondo quanto riportato da BAE Systems, azienda britannica leader nel settore della difesa, il sistema DBD può essere lanciato dal pilota o automaticamente in risposta alle minacce imminenti, offrendo protezione critica in uno spazio aereo altamente conteso. “Con Dual Band Decoy, stiamo sfruttando gli anni di successo della missione dell’ALE-55 come sistema di disturbo ad alta potenza”, ha affermato D. Davidson, direttore della linea di prodotti Advanced Compact Electronic Warfare Solutions presso BAE Systems, ricordando che il “Dual Band Decoy offre un’ampia capacità che può essere installata su una varietà di velivoli ed è aggiornabile per affrontare le minacce future”.

La ricerca e lo sviluppo di questo sistema di BAE System, che è integrato della capacità di creare una “sfera protettiva attorno alle piattaforme in spazi di battaglia altamente contesi utilizzando l’intero spettro elettromagnetico per rilevare, sfruttare e contrastare le minacce avanzate”, è stato commissionato dall’Us Navy e secondo i piani sarà inizialmente schierato sui Super Hornet F/A-18 dei gruppi aerei imbarcati dalla portaerei statunitensi. Appare tuttavia evidente come questo tipo di tecnologie sono destinate a sostituire, gradualmente, le vecchie contromisure presenti in tutti i velivoli di prossima generazione, consentendo ai piloti di affrontare al meglio le minacce che incombono nel futuro della guerra aerea.


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