Esercitazioni Ufficiali

Area dedicata al mondo dell'aviazione reale. News e discussioni su aerei e nuove tecnologie
Rispondi
Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 3 maggio 2023, 0:36

Aviation-report.com ha scritto:
Esercitazione Iniochos 2023, Andravida Air Base Grecia

Siamo andati in Grecia sulla base aerea di Andravida per seguire lo svolgimento dell’esercitazione Iniochos 2023. Iniochos in Greco significa colui che conduce l’Auriga, ed è la più importante esercitazione per la Polemiki Aeroporia (Aeronautica Militare Greca). L’esercitazione si è svolta per la prima volta nel 1988. Al suo esordio l’esercitazione Iniochos era una prova su piccola scala che riguardava solo l’Aviazione Ellenica, ed all’epoca gli aerei erano basati a Larissa, sede del 110 Combat Wing, e negli anni seguenti, ogni aereo operava dalla propria base.

Nel 2005 la Iniochos venne trasformata in un esercitazione su media scala, comprendendo le tre forze armate greche, ovvero Aviazione, Esercito e Marina. Nel 2013 divenne un’esercitazione su larga scala, invitando anche forze aeree di altri paesi, e scegliendo come base principale per le operazioni, Andravida, sede del 117 Combat Wing.

L’edizione del 2023 risulta particolarmente importante in vede la partecipazione di diversi paesi non appartenenti alla NATO, come Arabia Saudita, India e Giordania. L’esercitazione Iniochos 2023, che è iniziata il 24 aprile e terminerà il 5 maggio, oltre all’impegno di tutti i reparti della Polemiki Aeroporia e dei suoi nuovi Rafale, vede il rischieramento di Su-30MKI indiani del 222 Squadron, F-15SA Sauditi, F/A-18 Hornet spagnoli della 46 Ala di Gando, isole Canarie, F-16 Giordani, Tornado del 6° Stormo di Ghedi dell’Aeronautica Militare, PC-7 Sloveni, Rafale dalla base di Niemen, Francia e gli elicottero AW139 Ciprioti.

Senza alcun dubbio, i caccia pesanti Su-30MKI del 222nd Squadrone dell’aeronautica militare indiana sono i protagonisti dell’esercitazione. Quest’anno stanno fornendo una grande opportunità ai piloti di F-16, F-18 e Rafale delle forze aeree di Grecia, Francia e Spagna per esercitarsi in combattimenti aria-aria dissimilari.

Immagine Immagine

Come nelle precedenti edizioni, la base scelta per le operazioni è stata Andravida, nel Peloponneso, sede del 117 Combat Wing, composto dal 338 Mira, dotato di F-4E AUP (Avionics Upgrade Program) Phantom II, grazie all’enorme perimetro occupato dalla base che consente di ospitare diversi aerei ed alla sua posizione ottimale per svolgere le esercitazioni, lontana dalla Turchia, che avrebbe potuto creare interferenze elettroniche durante l’esercitazione e scongiurando il rischio di innescare procedure di “scramble” per i caccia turchi.

Dalle 2 alle 3 sortite giornaliere, diurne e notturne, unità navali, tra cui 4 fregate, carri armati e mezzi blindati, elicotteri, 200 equipaggi, più di 1.000 tra personale di manutenzione e supporto, tutto volto a testare le capacità di effettuare operazioni aeree composite e complesse su larga scala, COMAO (COMposite Air Operation). Lo scopo dell’esercitazione è quello di fornire agli equipaggi un addestramento avanzato e realistico in uno scenario tattico attuale.

In Grecia gli equipaggi ospiti sfruttano a pieno la possibilità di operare in un teatro privo delle restrizioni ai voli militari tipiche di altri paesi dell’Europa centrale e occidentale, dove l’aumento del traffico aereo comporta riduzioni nelle possibilità di effettuare combattimenti aerei e missioni composte da pacchetti di quattro o più aerei, con riduzione della qualità dell’addestramento degli equipaggi. Inoltre, le condizioni meteorologiche della Grecia sono più favorevoli rispetto a quelle dell’Europa centro-settentrionale, soprattutto dovendo volare sopra il mare a bassa quota.

Immagine Immagine

I piloti hanno evidenziato che la costa occidentale della Grecia si adatta bene ad un addestramento realistico. C’è una buona visibilità dal terreno fino a 70.000 piedi, oltre alla possibilità di effettuare rifornimenti in volo sopra una vasta area disabitata ed inoltre sono presenti numerose basi aeree da poter utilizzare in caso di atterraggi d’emergenza.

Tuttavia forse l’aspetto più importante per le forze aeree che hanno preso parte all’esercitazione Iniochos 2023e è rappresentato dal fatto che la Polemiki Aeroporia rappresenta un formidabile avversario con cui confrontarsi, grazie alla estrema professionalità del personale, oltre alla disponibilità degli istruttori della Fighter Weapon School Greca nel programmare e pianificare le operazioni su larga scala.

Negli scenari di combattimento durante l’esercitazione Iniochos 2023, i pacchetti da attacco hanno affrontato tutti i sistemi di difesa aerea disponibili, sia di terra che di mare, forniti da tutti tre gli Stati Maggiori delle forze armate Elleniche. Inoltre, i caccia hanno cooperato con i reparti di volo dell’Esercito Greco, che ha messo a disposizione gli AH-64DHA Apaches, come con gli SH-70 Seahawks della Marina Greca e con i reparti speciali. Assieme, i reparti in campo, erano in grado di ingaggiare ogni tipo di bersaglio, da carri armati e basi aeree a fregate e mezzi anfibi d’assalto.

In comune con altre esercitazioni come la Red Flag, i Comandanti della missione e quelli dei distaccamenti hanno effettuato le prime sortite, alleviando alcune delle ansietà tra gli equipaggi più giovani e meno esperti.

Immagine Immagine

Durante l’esercitazione Iniochos 2023 vengono svolte le seguenti missioni:

  • Counter Air Operations
  • Fighter Sweep
  • Anti-Surface Force Air Operations.
  • Combat Search And Rescue (CSAR).
  • Interdiction of Air Defenses
  • Air strikes against high value targets
  • Close Air Support
  • Combat Air Patrol


Durante l’esercitazione Iniochos 2023 le missioni pianificate dalla Fighter Weapon School prevedono una forza “rossa”, che deve svolgere il ruolo di “aggressor” nei confronti della forza “blu”, rappresentata dalla task force alleata rischierata in Andravida.

La componente “rossa” può inoltre contare su un significativo numero di sistemi di difesa aerea terrestri, oltre alle capacità antiaeree degli assetti navali. Inoltre gli equipaggi hanno dovuto confrontarsi anche contro i sistemi missilistici di fabbricazione russa, gli S300 basati sull’isola di Creta.

“Il valore di questa esercitazione consiste nell’abbattimento delle barriere comunicative e della distanza tra le diverse forze aeree permettendoci di creare una unica forza da combattimento estremamente complessa ed efficace” – ci spiega l’ Lt.Col. Yiannis Angelis – “gli scenari operativi sono particolarmente stimolanti, dando la possibilità ai nostri equipaggi di addestrarsi in un ambiente con minacce realistiche, effettuando sia missioni aria-aria che aria-terra.”

Immagine Immagine

Gli equipaggi d’attacco decollano da Andravida e volano sopra le isole del Mar Ionio verso Nord-Ovest, e poi si preparano per colpire i bersagli assegnati. Il terreno accidentato ed irregolare del territorio Greco si dimostra un valido alleato per le forze d’attacco, e i piloti italiani, francesi, sloveni e spagnoli, hanno dichiarato che quest’area è stata la più emozionante per effettuare voli a bassa quota in cui abbiano mai operato.

Successivamente, vengono simulati scenari operativi più complessi nel Mar Egeo; qui, le condizioni geografiche con centinaia di piccole isole e unità navali disseminate forniscono una nuova sfida per gli equipaggi.

I pianificatori delle esercitazioni, ovvero gli istruttori della Fighter Weapon School, creano le condizioni per le quali i Comandanti delle operazioni si trovano a dover cambiare le pianificazioni delle missioni in base agli improvvisi cambiamenti degli scenari operativi. Una chiave di tutto questo è data dalla guerra elettronica, su cui gli organizzatori ripongono gran parte dei loro sforzi.

Cosi, venendo utilizzato ogni disponibile disturbo delle trasmissioni radiofoniche e di contromisure elettroniche, i piloti sono frequentemente ingaggiati da false informazioni (spoofing) cosi come sono vittime di disturbi delle comunicazioni tra di loro e con la torre di controllo. Il risultato è un aumento drammatico di carico di lavoro per i piloti.

I Comandanti delle COMAO stabiliscono i singoli dettagli di ogni missione il giorno precedente al suo svolgimento, e godono di piena libertà nell’assegnamento dei ruoli tra i vari equipaggi di volo, come nella scelta del tipo di velivolo da utilizzare e nell’armamento da caricare. Se gli aerei o gli armamenti non sono disponibili, devono improvvisare e conseguentemente modificare i piani. Durante l’esercitazione gli equipaggi delle nazioni partecipanti scambiano le loro esperienze ed idee, incrementando la capacità ci cooperare assieme in uno scenario tattico realistico.

Immagine Immagine

Lo scenario tipico dell’esercitazione Iniochos 2023 è quello in cui la forza “blu” lancia una controffensiva con lo scopo di colpire i bersagli in territorio nemico e le unità navali avversarie. In questo contesto, tutte le missioni aria-terra vengono effettuate , dalla ricognizione, all’interdizione come alla soppressione delle difese aeree.

Ogni giorno viene svolta una missione differente, iniziando dalle missioni SEAD (Sopression of Enenmy Air Defence), per proseguire con la distruzione delle strutture logistiche, come depositi di armi, ponti, basi aeree, aree industriali, veicoli, mezzi navali ed anfibi, per concludere con la supremazia nello spazio aereo avversario e l’annientamento delle forze nemiche. Gli aerei simulano lo sgancio di ogni tipo di armamento, incluse le bombe laser guidate GBU 12 e GBU 24 e JDAM (Joint Direct Attack Munitions).

Gli F-16 del 341 Mira, specializzati nel ruolo SEAD, forniscono la protezione, e sono supportati dai caccia da superiorità aerea, incaricati di sgombrare un percorso attraverso la potenziale minaccia aerea. Segue la formazione principale, composta dai Mirage 2000 del 331 Mira equipaggiati col missile antinave AM-39 Exocet, F-16 Block 52+ del 335Mira e 336 Mira con gli AGM-154C, GBU-31 e JDAM, gli F-4E AUP Phantom II del 338 Mira con le GBU-16, le GBU-24 e con gli AGM-65 Maverick.

Inoltre alcuni aerei sono armati anche con gli AIM-120 Amraam per autodifesa. All’interno dei pacchetti COMAO vi sono gli F-16 C del 335 Mira equipaggiati con il Pod DB 110 da ricognizione per la valutazione dei danni inflitti. Questi aerei effettuano delle orbite in aree predefinite, dette “loose time” con lo scopo di dare agli aerei da attacco il tempo di colpire i loro bersagli e poi di allontanarsi. Quando necessario, gli aerei da superiorità aerea mettono al sicuro lo spazio aereo attorno agli F-16.

L’obiettivo di sviluppare l’interoperabilità e standardizzazione degli equipaggi, estendere l’eredità di esperienze degli equipaggio più esperti con quelli più giovani, e preparare gli equipaggi a combattere contro le minacce moderne, è pienamente raggiunto, e ormai l’Iniochos può considerarsi l’esercitazione su più vasta scala che si tenga in Europa.


Immagine Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 13 maggio 2023, 2:25

Aviation-report.com ha scritto:
Mare Aperto 2023 ‐ 1: a bordo del Cavour per seguire il maggiore evento addestrativo della Marina Militare

Dal 13 Aprile al 6 Maggio si è svolta l’esercitazione Mare Aperto 2023, prima parte per l’anno in corso, con l’impiego di tutti gli assetti della Marina Militare, in cooperazione con l’Aeronautica Militare e l’Esercito, sotto il Comando dell’ Ammiraglio di Squadra Aurelio De Carolis, Comandante in Capo della Squadra Navale.

L’esercitazione a connotazione marittima e multidominio Mare Aperto 23-1, parte del principale ciclo addestrativo avanzato della Marina Militare, organizzato e condotto dal Comando in Capo della Squadra Navale, che vede impegnate forze e personale di 23 nazioni (13 Paesi NATO e 10 Partner), 41 unità navali tra navi e sommergibili, oltre ad aerei ed elicotteri dell’Aviazione Navale, reparti anfibi della Brigata Marina San Marco, incursori e subacquei del COMSUBIN, mezzi navali e aeromobili del Corpo delle Capitanerie di Porto, con l’aggiunta di mezzi e personale di Esercito, Aeronautica, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza.

In totale circa 5.500 militari coinvolti unitamente a personale civile proveniente da diversi istituti universitari e centri di ricerca. L’area di operazioni si estende per circa 430.000 miglia quadrate caratterizzata da un forte connotato marittimo, geograficamente e morfologicamente idonea a sviluppare il teatro di impiego di una forza di intervento”joint” con preponderanza della componente marittima.

Lo scenario caratterizzato da multidimensionalità e interdisciplinarità, in cui si sviluppa l’esercitazione Mare Aperto 2023, consente alla Marina di testare le proprie capacità di risposta. Come ci spiega il Personale imbarcato su nave Cavour, è fondamentale addestrarsi ad essere efficaci e tempestivi in modo da poter gestire qualsiasi minaccia posta al sistema di interessi nazionali.

Con la Mare Aperto si testano e si consolidano le capacità della Squadra Navale di rispondere alle sfide crescenti che interessano i domini marittimo e subacqueo. Si tratta di una attività caratterizzata da elevato realismo e che prevede il coinvolgimento reale, a tutti i livelli (Comandi complessi imbarcati e a terra, relativi staff, singole unità e componenti funzionali), di tutte le componenti della Marina Militare (navi, sommergibili, aviazione navale, forze anfibie, contromisure mine, C4S, supporto tecnico-specialistico, logistico-amministrativo e medico-sanitario).

Immagine Immagine Immagine Immagine

L’ articolato e realistico scenario addestrativo della Mare Aperto 2023 – 1 è sviluppato per lo svolgimento di un’operazione di tipo Art.5 che prevede l’impiego di una forza multinazionale costituita da diversi gruppi navali, caratterizzati da una forte e intrinseca connotazione expeditionary, con il coinvolgimento di assetti aerei, terrestri e della dimensione sottomarina. Il tutto interconnesso attraverso gli strumenti e le reti offerte dai domini cibernetico e spaziale.

Le Forze della Squadra Navale, che si eserciteranno insieme a quelle dell’Alleanza Atlantica e di altre Marine partner, operano negli spazi marittimi compresi tra il Mar Adriatico, lo Ionio, il Tirreno, lo Stretto di Sicilia e il Mar di Sardegna, includendo sia l’alto mare e le zone costiere che le porzioni di territorio circostante e i relativi spazi aerei sovrastanti.

“Metteremo alla prova il nostro Strumento Marittimo per verificarne prontezza, efficienza, proiettabilità, sostenibilità nel lungo periodo, bilanciamento, interoperabilità e capacità di generare effetti multi-domino a livello strategico, operativo e tattico.” ci dichiara l’Ammiraglio di Squadra Aurelio De Carolis all’inizio delle operazioni.

Le forze in campo – sotto la guida degli staff delle diverse Divisioni Navali, della Brigata Marina San Marco e dei Comandi delle Componenti Specialistiche della Marina – si cimentano in simulazioni ad alto realismo, lotta contro minacce convenzionali e asimmetriche, raid su siti costieri d’interesse, esercitazioni di sicurezza marittima, controllo e bonifica dei fondali, prevenzione e contrasto di traffici illeciti.

Nell’ambito dei compiti duali della Marina Militare, saranno condotte anche attività addestrative di tutela dell’ambiente marittimo e di soccorso a popolazioni colpite da calamità naturali con la collaborazione di personale della Protezione Civile. Durante l’esercitazione è programmata un’attività addestrativa ambientata nel dominio cibernetico denominata Chironex 23-1.

In continuità con le precedenti edizioni, anche in questa Mare Aperto si consoliderà la partecipazione di operatori e assetti della Brigata “Pozzuolo del Friuli” dell’Esercito (AAV7 e Blindo Centauro) che, con la Brigata Marina San Marco, costituisce la Capacità Nazionale di Proiezione dal Mare (CNPM), e la partecipazione di diversi velivoli dell’Aeronautica Militare, tra cui aerei CAEW G550, caccia Eurofighter e F-35 nonché assetti per il rifornimento in volo KC767A.

Immagine Immagine Immagine Immagine

Proprio la variante a decollo corto e atterraggio verticale dell’F35 (la versione “B”), in dotazione alle Forze Aeree della Marina e all’Aeronautica, opera da Nave Cavour, in stretta cooperazione con gli altri velivoli imbarcati e pienamente integrata nei cicli di volo giornalieri programmati dalla cellula di coordinamento delle operazioni aeree in mare, imbarcata sulla portaerei.

Attualmente la Marina Militare Italiana è l’unica Marina europea a poter schierare in servizio attivo due velivoli, l’ AV 8B+ Harrier II e l’ F-35B Lightening II. La “convivenza” tra i due velivoli è possibile ed essenziale nell’ambito del processo di validazione delle capacità della nuova macchina di 5° generazione.

Per validare e affinare le tattiche di impiego del velivolo F-35B nel compito omni-role, è necessario disporre del supporto di altre piattaforme aeree, navali e terrestri che contribuiscano a creare un realistico scenario operativo e in questo ambito la disponibilità degli AV-8B si è dimostrata di elevatissimo valore.

La funzione operativa dei velivoli AV-8B della Marina sta progressivamente virando verso un ruolo di supporto alla crescita della capacità di 5a generazione, tanto che dopo una trentennale collaborazione con i Marines a Point Cherry, non vengo più formati nuovi piloti destinati alla linea AV 8B. Oggi la Marina Militare opera da terra e da bordo con flotta mista, grazie anche alla professionalità e all’esperienza del personale tecnico-specialista.

Nonostante la linea Harrier si avvii verso la fase di phase-out la Marina ha deciso di puntare sulla scelta di qualificare parte dei suoi piloti esperti su entrambe le macchine così da poterli utilizzare, a bordo degli AV-8B, in supporto alla delicata attività di OT&E (Operational Test and Evaluation) del velivolo di 5° generazione.

Immagine Immagine Immagine Immagine

A bordo delle unità della Squadra Navale ci sono anche oltre 70 universitari, tra studenti e docenti accompagnatori, pienamente integrati all’interno degli staff imbarcati, in funzione del loro percorso di studi. Il coinvolgimento degli studenti è espressione della tradizione che vede la Marina Militare promotrice del progresso di una cultura della difesa e della marittimità che fa della formazione universitaria elemento strategico nel panorama nazionale.

Ben 14 gli atenei coinvolti in questa prima edizione della Mare Aperto 2023: l’Università di Bari, l’Università deglistudi Alma Mater Studiorum di Bologna, l’Università di Genova, l’Università statale di Milano, l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, il Politecnico di Milano, la Libera Università di Lingue e Comunicazione di Milano (IULM), l’Università Federico II di Napoli, l’Università Sant’Anna di Pisa, l’Università La Sapienza di Roma, la Libera Università Internazionale degli Studi Sociali (LUISS) di Roma, l’Università per Stranieri di Siena, l’Università di Trieste e l’Università degli Studi della Tuscia.

Prendono parte all’esercitazione anche i rappresentanti del Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana, del Ce.S.I. (Centro Studi Internazionali), del Centro di Geopolitica e Strategia Marittima(CESMAR), di Confitarma, dell’Assarmatore.

L’esercitazione acquisisce maggior rilevanza in un periodo storico di forti tensioni internazionali, svolgendosi in uno scenario estrememente realistico ed attuale, con la simulazione di un paese amico che viene invaso da un paese nemico, con l’intervento dell’Alleanza per neutralizzare la minaccia.

La Marina Militare è l’unica componente delle Forze armate ad avere la possibilità di utilizzare assetti di mare, aria e terra. Durante la Mare Aperto 2023 vengono svolte esercitazioni anfibie operate dalla Brigata Marina San Marco, sotto il comando del Contrammiraglio Massimiliano Giuseppe Grazioso, imbarcato sulla Nave San Giusto, comandata dal Capitano di Vascello Nicola Giannotta. Le unità fanno parte della Terza Divisione Navale ai comandi del Contrammiraglio Stefano Costantino.

Immagine Immagine Immagine Immagine

La San Giusto è una nave anfibia dotata di bacino allargabile (Landing Platform Dock), specializzata per lo sbarco di truppe sia in operazioni di proiezione di forza sia in operazioni di incursione che di recupero e MEDEVAC. L’unità rappresenta un evoluzione della classe San Giorgio per quanto riguarda le capacità di Comando, Controllo e Comunicazione in supporto ad un Comando complesso imbarcato e le capacità correlate ai compiti di formazione del personale.

I compiti principali rappresentano la conduzione di operazioni anfibie, operare come sede di Comando nelle operazioni anfibie e marittime, supporto alla protezione civile in caso di pubbliche calamità, fornire supporto logistico e medico alle truppe ed ai civili evacuati, concorrere alla formazione del personale della Marina Militare, nel segno del suo motto triestino “coragio no manca cò semo nel giusto”.

La Brigata Marina San Marco utilizza anche una importantissima componente cinofila, con cani perfettamente addestrati nello scovare ordigni esplosivi e attaccare personaggi ostili. L’addestramento delle unità cinofile di solito dura 13 mesi, e si crea un importante affiatamento con l’operatore.

L’esercitazione ha sancito la prontezza operativa di tutti i reparti della Marina Militare, la loro alta professionalità e interoperabilità con gli altri assetti NATO, pronti dunque a rappresentare un deterrente verso ogni minaccia nei confronti dell’Alleanza e a proteggere i confini della stessa.

Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 31 maggio 2023, 1:26

Aviation-report.com ha scritto:
Romania: esercitazione “Dracula Flag” per gli Eurofighter italiani della TFA-R Gladiator

L’evento addestrativo denominato “Dracula Flag”, interamente organizzato e gestito a livello di unità, è stato pianificato in coordinamento con la catena di Comando e Controllo della NATO (AIRCOM) e autorizzato dal Combined Air Operation Centre (CAOC) di Torrejon e ha visto la partecipazione degli Eurofighter italiani della TFA-R Gladiator.

La condotta dell’esercitazione è stata improntata sulla falsa riga del Tactical Leadership Programme (TLP) ed è stata attentamente coordinata e pianificata dagli equipaggi delle 3 nazioni partecipanti, Italia, Spagna e Romania, in una campagna che ha previsto la simulazione di un ambiente elettromagnetico complesso.

In uno scenario di crisi a blocchi contrapposti, sono state effettuate missioni COMAO (COMposite Air Operation) con i caccia F-2000 nei ruoli Air to Air e Swing Role (cioè impiegati come assetti dedicati al conseguimento della superiorità aerea, sia di attacco al suolo).

I quattro Eurofighter italiani dell’Aeronautica Militare della Task Force Air Gladiator sono stati impiegati in missioni con l’obiettivo di conseguire l’Air Dominance in una determinata area. All’attività hanno preso parte anche velivoli F-16 della Forza Aerea Rumena e F-18 dell’Ejército del Aire y Espacio (SpAF), la forza aerea spagnola, operanti dalla base aerea di Feteşti.

Lo scenario operativo è stato pianificato come Evolving Scenario, con la simulazione di un’escalation del conflitto nei due giorni di operazioni, durante i quali sono state effettuate complessivamente circa 16 ore di volo.

Lo scenario altamente realistico, dinamico e versatile, ha permesso di approfondire sia l’attività di pianificazione (anche da remoto) delle missioni di volo, sia di consolidare l’integrazione e l’interoperabilità tra i vari Sistemi d’arma coinvolti, anche attraverso l’implementazione delle comuni “western tactics”, cioè delle tattiche operative e delle modalità di addestramento comuni ai paesi della NATO.

​Con la Task Force Air in Romania (TFA-R) “Gladiator”, gli Eurofighter italiani schierati in Romania assicurano il servizio di Quick Reaction Alert – Interceptor (QRA-I) ovvero la sorveglianza e protezione dei cieli atlantici sul fianco orientale. La Task Force italiana in Romania è stata attivata nel mese di dicembre 2022 e il rischieramento dovrebbe terminare a fine luglio 2023.

Il contingente italiano della Task Force Gladiator, posto sotto la diretta dipendenza nazionale del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), è composto da 150 donne e uomini dell’Aeronautica Militare provenienti dai Gruppi di Volo di diversi Stormi Eurofighter (4° di Grosseto, 36° di Gioia del Colle, 37° di Trapani e 51° di Istrana) e da personale tecnico e logistico che, fino alla fine di luglio 2023, opereranno con la Forṱele Aeriene Romậne e con gli alleati della NATO a protezione del fianco est dell’Alleanza Atlantica.


Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 6 giugno 2023, 1:20

Aviation-report.com ha scritto:
Aerei ed elicotteri da combattimento britannici si addestrano in Estonia con gli alleati della NATO

Aerei ed elicotteri da combattimento britannici hanno condotto un’importante attività di addestramento multi-dominio in Estonia per tutto il mese di maggio esercitandosi insieme a più di 10.000 membri del personale di 11 paesi della NATO. I caccia Typhoon della RAF e gli elicotteri Apache dell’Army Air Corps hanno concluso un’esercitazione al largo delle coste dell’Estonia, durante la quale si sono esercitati a sparare con mitragliatrici pesanti e missili avanzati contro obiettivi in ​​mare.

L’esercitazione, denominata Spring Tempest, è stata condotta congiuntamente con Estonia e Francia e ha dimostrato la capacità del Regno Unito e dei suoi alleati di sferrare attacchi di precisione operando in profondità nello spazio di battaglia nemico.

Gli elicotteri d’attacco Apache, della UK Army Air Corps Aviation Taskforce (1AAC ATF), erano armati per la loro missione con missili Hellfire, razzi CRV7 e proiettili da 30mm, mentre i jet Typhoon, del 140 Expeditionary Air Wing (EAW), erano armati con Paveway Bombe a guida laser IV e proiettili perforanti da 27 mm.

Il Wing Commander Scott MacColl, 140 Expeditionary Air Wing’s Commanding Officer, ha dichiarato che “l‘esercitazione Spring Tempest è stata un’eccezionale opportunità per integrare gli effetti nei domini terrestri, marittimi e aerei. Lavorare con la Royal Navy e il Royal Army ci ha permesso di esercitare competenze di alto livello, migliorando al contempo l’interoperabilità tra un’ampia gamma di alleati della NATO. La flessibilità di operare efficacemente in ambienti diversi dimostra il nostro contributo chiave alla difesa collettiva e alla sicurezza regionale. Altrettanto importante, la portata di questo esercizio sviluppa ulteriormente la coesione dell’Alleanza.“

La missione è stata supportata da un Forward Air Controller, operante nelle vicinanze da un elicottero Wildcat. Entrambi i tipi di elicotteri hanno lavorato in tandem con il personale di terra per fare rifornimento e riarmarsi prima di rientrare nell’area della missione.

Questo addestramento degli aerei ed elicotteri da combattimento britannici fa seguito all’esercitazione Spring Storm, la più grande esercitazione militare annuale in Estonia che coinvolge la NATO Enhanced Forward Presence (eFP) guidata dal Regno Unito, che ha visto oltre 1.500 soldati britannici addestrarsi insieme a più di 10.000 membri del personale di 11 paesi della NATO .

Al vertice dei leader della NATO dello scorso anno a Madrid, il Regno Unito si è impegnato ad aumentare le dimensioni del suo contributo e delle sue capacità, con l’esercitazione di quest’anno che ha segnato il primo dispiegamento a livello di brigata in Estonia da parte del Regno Unito.

Le esercitazioni di addestramento terrestri hanno visto i soldati britannici, schierati per rafforzare l’eFP nell’ambito dell’operazione CABRIT dell’esercito, nonché carri armati e veicoli corazzati, esercitarsi a sparare dal vivo in una serie di scenari diversi, condurre assalti alle trincee, missioni di ricognizione e manovre dei veicoli blindati e corazzati.

Il comandante dell’Op CABRIT, il brigadiere Giles Harris, ha dichiarato che “l’esercitazione Spring Tempest dimostra chiaramente la riuscita integrazione delle nostre capacità terrestri ed aeree. Arriva alla fine dell’esercitazione Spring Storm 2023, la più grande iterazione del suo genere con circa 14.000 membri del personale che prendono parte in domini terrestri, marittimi e aerei. Attraverso un rigoroso addestramento con i nostri alleati, dimostriamo di essere una forza multinazionale capace e flessibile.“

Anche la nave d’assalto anfibia della Royal Navy, HMS Albion, con circa 550 marinai e Royal Marines a bordo, si è unita alla RAF e al Royal Army per prendere parte alle esercitazioni di addestramento della NATO che si svolgono nella regione. Nelle ultime settimane, ha preso parte allo sbarco dei Royal Marines del 45 Commando per un’esercitazione di raid sulle spiagge.

La nave e l’equipaggio hanno anche sostenuto un ulteriore addestramento al largo della costa di Paldiski, che ha visto le tre forze armate britanniche testare le loro capacità in modo completamente integrato. I jet Typhoon, gli elicotteri Apache e Wildcat hanno svolto missioni di copertura aerea, mentre i Royal Marines scortavano i soldati dei Queen’s Royal Hussars con i loro carri armati da 62 tonnellate dalla riva all’interno dell’HMS Albion.

Il capitano Marcus Hember, comandante dell’HMS Albion, ha dichiarato che “non capita spesso che la Royal Navy, la RAF e l’esercito si trovino nello stesso posto allo stesso tempo con risorse importanti. Questo ci ha dato l’opportunità di testare come possiamo lavorare insieme in mare, dimostrando ancora una volta che la Royal Navy può spostare attrezzature pesanti dell’esercito su e giù da una costa con la copertura in sicurezza della RAF e dell’Army Air Corps.“

L’eFP fornisce una presenza continua della NATO lungo il suo confine orientale, con truppe dispiegate che fungono da deterrente contro qualsiasi aggressione verso i confini dell’Alleanza. La RAF ha anche rafforzato la presenza della NATO, attualmente alla guida della missione di Air Policing dell’Alleanza Atlantica in Estonia, con oltre 200 membri del personale di base presso la base aerea di Amari, che ha portato a diverse intercettazioni aeree di aerei russi da parte di caccia della RAF.


Immagine Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 8 giugno 2023, 0:26

Aviation-report.com ha scritto:
Joint Stars 2023: conclusa l’attività addestrativa di maggior rilievo a carattere interforze e interagenzia

È terminata la Joint Stars 2023, l’esercitazione complessa multi-dominio che ha visto le Forze Armate italiane addestrarsi nella difesa degli spazi aerei, terrestri e marittimi, nella sicurezza cibernetica e spaziale, nella difesa da contaminazione chimica, biologica, radiologica o nucleare e nel contrasto alle minacce emergenti, tra cui droni sottomarini o aerei.

Durante la Joint Stars 2023 i reparti di Esercito, Marina Militare, Aeronautica Militare e Arma dei Carabinieri, si sono anche esercitati in 28 eventi “interagenzia”, allo scopo di incrementare l’integrazione e l’interoperabilità tra le componenti delle Forze Armate e le altre articolazioni dello Stato coinvolte nella gestione dell’ordine pubblico, nelle attività di contrasto al terrorismo e ai traffici illeciti, nel soccorso ai profughi e nella gestione delle situazioni emergenziali.

In totale le attività addestrative, pianificate e dirette dal Comando Operativo di Vertice Interforze, hanno visto operare oltre 5.300 uomini e donne e 900 piattaforme provenienti dalle Forze Armate, inclusa Guardia Costiera, e dai Corpi Armati e non dello Stato, quali Guardia di Finanza, Protezione civile, Corpo militare della Croce Rossa Italiana, Vigili del Fuoco.

Coinvolti anche assetti stranieri, tra questi un battaglione meccanizzato norvegese, assetti delle NATO Standing Naval Forces e ufficiali di staff sloveni. L’ultima attività addestrativa si è svolta presso il Poligono Sperimentale Interforze di Salto di Quirra (PISQ), dove sono stati lanciati missili Aster e missili Stinger.

Ai lanci missilistici hanno contribuito oltre 150 soldati provenienti da tutti i reparti dell’Artiglieria Controaerei, che si sono addestrati e approntati per garantire il corretto svolgimento dell’esercitazione a fuoco e il raggiungimento della piena capacità operativa.

Anche per questo evento, particolare cura è stata posta al tema ambientale: i materiali rilasciati sul territorio o nei fondali marini interessati dalle attività addestrative della Joint Stars 2023, che per essere impiegati devono essere preliminarmente valutati attraverso le rispettive Schede di Sicurezza Integrata e dichiarati non contaminanti, verranno comunque rimossi.

Campagne di individuazione e rimozione dei residuati sono già state pianificate nel periodo estivo di sospensione delle attività e i materiali recuperati che non potranno trovare utile re-impiego verranno regolarmente smaltiti secondo le norme vigenti in materia.

Decisivo il ruolo dell’Aeronautica Militare nell’esercitazione che ha garantito un importante contributo a livello operativo e tecnico e ha fornito un determinante supporto logistico.

Nel corso dell’esercitazione sono stati impegnati diversi assetti dell’Aeronautica Militare che, oltre ad essere rischierati presso il Reparto Sperimentale e di Standardizzazione Tiro Aereo (R.S.S.T.A) di Decimomannu, hanno operato prevalentemente dalle proprie basi di appartenenza o rischierati nelle vicinanze della zona di addestramento, come i Tornado del 6° Stormo di Ghedi, i T-346, il P-72 del 41° Stormo di Sigonella, gli elicotteri HH-139 ed HH-101A del 9° Stormo.

In particolare, dalla 46ª Brigata Aerea di Pisa hanno operato i C-130J e i C-27J per trasporto personale e materiale, aviorifornimento, attività di aviolancio di forze speciali e trasporto sanitario in bio-contenimento, dal 14° Stormo di Pratica di Mare il G-550 CAEW per le capacità di Comando e Controllo e di sorveglianza aerea e il KC-767, dal 32° Stormo di Amendola il velivolo a pilotaggio remoto MQ-9 “Predator”, mentre dal 37° Stormo di Trapani hanno operato gli F-2000 Eurofighter e gli F3-5, provenienti dagli Stormi 4° di Grosseto, 32°, 36° di Gioia del Colle e 51° di Istrana.

Impiegato presso il PISQ l’assetto FARP (Forward Arming and Refuelling Point) del 3° Stormo di Villafranca, capacità della Difesa che permette un elevato livello di efficacia nella condotta di Operazioni Speciali, Personnel Recovery, Search and Rescue (SAR) e in soccorso alla popolazione civile, garantendo la disponibilità di carburante ed equipaggiamento anche in zone isolate ed in contesti logisticamente complessi, ampliando il raggio di azione dei velivoli ad ala rotante.

Rischierato su Decimomannu anche il Reparto Mobile di Comando e Controllo, con personale del Reparto Difesa Aerea e Missilistica Integrata e del Reparto Addestramento Controllo Spazio Aereo, per la gestione del sistema D-ASACS, Deployable Air Surveillance and Control System.

Impiegate anche le forze di terra dell’Aeronautica Militare, provenienti dal 16° Stormo di Martina Franca e dal 17° Stormo di Furbara, con compiti di Counter Unmanned Aerial Systems, Joint Terminal Attack Control e Supporto Tattico alle Operazioni Speciali in funzione di Extraction Forces per le missioni di Personnel Recovery.

Tutte le attività aeree della Joins Stars 2023 sono state pianificate e gestite attraverso il Comando di Componente Aerea attivato su Poggio Renatico, sede del Comando Operazioni Aerospaziali. Competenza, flessibilità, capacità, rapidità di intervento ed efficacia sono caratteristiche intrinseche del Potere Aerospaziale per garantire il dominio dell’aria, elemento imprescindibile nelle operazioni militari moderne, in sinergia con gli altri Comandi di Componente. Attraverso il Comando e Controllo e l’impiego di sensori e attuatori operanti a terra e nell’aerospazio, operando a livello tattico, operativo e strategico viene raggiunta e mantenuta la supremazia aerea ed informativa, indispensabile al successo delle operazioni congiunte.

Il R.S.S.T.A. Aereo di Decimomannu si è distinto durante l’esercitazione JOST23, dimostrando la sua importanza cruciale e fornendo un ambiente strategico e tattico perfetto per le operazioni congiunte. La base aerea cagliaritana, la cui vasta infrastruttura e le ampie aree di addestramento hanno permesso di condurre operazioni complesse e realistiche, ha consentito alle forze partecipanti di affinare le proprie capacità operative.

La base ha fornito indispensabili servizi di supporto, tra cui alloggiamento, rifornimento e manutenzione, contribuendo al successo complessivo dell’esercitazione. Nonostante l’intensa attività militare, le dinamiche della base non sono state influenzate negativamente e sono state infatti assicurate sia le attività di volo che le attività inerenti la l’International Flight Training School (IFTS), dimostrando, ancora una volta, l’affidabilità ed il ruolo fondamentale della base nel supportare importanti missioni internazionali.


Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 14 giugno 2023, 2:17

Aviation-report.com ha scritto:
Gli F-35 italiani partecipano all’esercitazione Arctic Challenge 2023

L’Arctic Challenge Exercise 2023 è la principale esercitazione area del Nord Europa e si concentra sulle attività di sicurezza dell’Artico, sul miglioramento dell’interoperabilità in tutto l’estremo nord e Svezia, enfatizza le operazioni aeree congiunte e combinate tra alleati e partner nordici e l’iterazione di quest’anno, guidata dalla Finlandia, riunisce 13 nazioni e una coalizione NATO che vede in prima linea la partecipazione di assetti di quinta generazione tra i quali gli F-35 italiani.

In qualità di nuovo membro della NATO, la Finlandia, alla guida dell’edizione di quest’anno dell’Arctic Challenge, rappresenta la forza e la capacità dell’Alleanza in tutta la regione nordica. L’esercitazione è iniziata nel 2013, con cadenza biennale, come esercitazione di addestramento all’interoperabilità tra Finlandia, Svezia e Norvegia, e ora si è estesa fino a includere quasi tutte le nazioni artiche e molti alleati e partner della NATO. L’edizione 2023 si conclude il 9 giugno.

L’esercitazione Arctic Challenge 2023 offre alle nazioni alleate e partner e alle forze statunitensi l’opportunità di adattarsi alle difficoltà di operare nel duro ambiente dell’Artico, nonché di migliorare l’interoperabilità e le relazioni chiave attraverso il programma avanzato di caccia di quinta generazione del comando europeo degli Stati Uniti e dei paesi NATO già utilizzatori degli F-35.

L’Arctic Challenge ha quindi offerto un’eccellente opportunità per schierare diversi assetti di quinta generazione di diverse nazioni per addestrarsi in una varietà di scenari nel duro ambiente nordico. La suite avanzata dell’F-35 composta dalla tecnologia più recente consente il collegamento in rete con altre nazioni pur mantenendo la sua furtività e versatilità.

Come abbiamo accennato in questo scenario, e tra i circa 150 velivoli partecipanti tra i quali Rafale, Mirage 2000, F-15, F-16, F-18, F-35, JAS 39 Gripen ed Eurofighter, ci sono anche gli F-35 italiani.

“Per la prima volta quest’anno è una grande esercitazione e l’addestramento è assolutamente allo stato dell’arte. L’importanza è quella di mantenere la standardizzazione tra le forze utilizzatrici del caccia di quinta generazione e l’integrazione con i caccia di quarta generazione. Parlare con gli altri, condividere tattiche, tecniche e procedure come le nostre migliori pratiche per tenerci tutti aggiornati. Queste sono le più importanti capacità che possiamo prendere da questa esercitazione“, ha detto il comandante del distaccamento italiano.


Immagine Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 25 giugno 2023, 2:10

Aviation-report.com ha scritto:
Aeronautica Militare: 2 esercitazioni NATO per la TFA-R Gladiator rischierata in Romania

La TFA-R Gladiator rischierata in Romania ha preso parte, in soli quattro giorni, a due tra le più importanti esercitazioni della NATO per l’anno in corso: la Air Defender 2023 (AD23) che si svolge contemporaneamente in più parti d’Europa e vede impegnate oltre 25 Nazioni, circa 10.000 uomini e più di 250 velivoli e la Dacian Strike 2023 (DS23), che ha l’obiettivo più specifico di evidenziare le capacità di integrazione del mezzo aereo con le forze di terra.

La AD23, sotto la leadership della Luftwaffe, l’Aeronautica militare tedesca, è stata pianificata con uno scenario altamente realistico, in cui una violazione dell’articolo 5 del Trattato del Nord Atlantico genera una reazione della NATO a difesa di uno dei partner dell’Alleanza, con lo scopo di potenziare l’integrazione e l’interoperabilità tra i diversi assetti coinvolti, anche attraverso il consolidamento delle “western tactics”, ovvero delle tattiche operative e delle modalità di addestramento comuni ai Paesi della NATO.

La Dacian Strike è stata pensata, invece, per esercitare il Comando e Controllo e verificare le procedure di integrazione del mezzo aereo con le forze di terra in un battlespace multidominio.

I due eventi esercitativi, attentamente pianificati e coordinati da remoto, hanno reso possibile una precisa esecuzione dei task assegnati, confermando la piena rispondenza agli standard operativi e qualitativi richiesti dalla NATO. In particolare il contributo della TFA-R Gladiator ha visto impegnati due Eurofighter Typhoon per la AD23 e ben quattro per la DS23.

TFA-R Gladiator Romania Eurofighter italianiEurofighter italiani in RomaniaEurofighter italiani in Romania
I velivoli sono stati impiegati in specifiche zone d’operazioni per fornire supporto ravvicinato alle truppe a terra (CAS – Close Air Support), tramite contatto radio con personale qualificato J-TAC (Joint Terminal Attack Controller) olandese, italiano e rumeno in scenari ad alta intensità, supportando la manovra di terra sganciando armamento di caduta a guida laser sul poligono del Joint National Training Center di Cincu, nel centro della Romania, per la AD23 e Smardan-Mallina, nei pressi del confine della Moldavia, per la DS23.


Immagine Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 29 luglio 2023, 1:23

Aviation-report.com ha scritto:
Esercitazione Grifone 2023: conclusa la nota esercitazione internazionale di Soccorso Aereo

Pochi giorni fa si è conclusa l’esercitazione Grifone 2023. 11 elicotteri in totale di cui 2 stranieri, 48 ore di volo e 65 missioni diurne e notturne sono i numeri della nota esercitazione internazionale SAR, interforze ed interagenzia, che ha l’obiettivo di simulare scenari tanto più simili alle possibili emergenze di Ricerca e Soccorso reali.

L’attività è pianificata e condotta annualmente dall’Aeronautica Militare tramite il Rescue Coordination Centre (RCC) del Comando Operazioni Aerospaziali (COA) nell’ambito dell’accordo internazionale SAR.MED.OCC. (SAR Mediterraneo Occidentale), in collaborazione operativa con il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS).

Piloti ed equipaggi provenienti dall’Aeronautica Militare (con 2 TH-500B ed un HH-139B), dall’Aviazione dell’Esercito (1 NH-90), dalla Marina Militare (1 MH-90A), dai Carabinieri (1 AW-139), dalla Polizia di Stato (1 AW-139) e dalla Guardia di Finanza (1 AW-169 e 1 AW-139) hanno operato insieme ad 1 A-555 dell’Armée de l’Air e de l’Espace francese e 1 S-76 dell’Ejercito del Aire y del Espacio spagnolo, a riprova del carattere internazionale dell’evento.

430 gli specialisti coinvolti a vario titolo nella complessa organizzazione e approntamento del Posto Base Avanzato (PBA) all’interno dell’aeroporto “G. Moscardini”, sede del 72° Stormo, ente che ha fornito un notevole supporto logistico. E poi ancora personale del Corpo delle Infermiere Volontarie della CRI (qualificate AASAR), personale sanitario dell’ARES 118 Lazio, della Croce Rossa Italiana, volontari della Federazione Pronto Intervento Volontariato della Protezione Civile del Lazio; finanche un gruppo di 6 “survivors” – nell’ambito degli scenari esercitativi – ha svolto un modulo di addestramento alla sopravvivenza in montagna.

Hanno assistito ad alcune fasi dell’esercitazione Grifone 2023 anche 15 osservatori stranieri di 8 nazioni partner e rappresentanti dei Centri di Coordinamento soccorsi di Spagna, Francia e Svizzera. Come ha evidenziato il direttore dell’esercitazione, Colonnello Giacomo Zanetti, la Grifone è “un’opportunità aperta a tutto il mondo della Ricerca e Soccorso. Serve per conoscersi meglio e addestrarsi come un’unica squadra, scambiando esperienze, tecniche, procedure per il nobile fine della salvaguardia della vita umana”.

Gli elicotteri, coordinati dall’Aeronautica Militare, e le squadre terrestri, coordinate dal CNSAS del Lazio, hanno utilizzato alcune aree dei Monti Simbruini e dei Monti Lepini per coprire tutta la possibile tipologia di missioni operative in ambiente impervio, evidenziando ancora una volta la competenza e le capacità tecniche di tutti i partecipanti.

L’esercitazione Grifone 2023

Come abbiamo detto la “Grifone” è un’esercitazione internazionale e interdipartimentale pianificata e condotta annualmente dall’Aeronautica Militare nell’ambito dell’accordo internazionale SAR.MED.OCC. (SAR Mediterraneo Occidentale). Essa ha lo scopo sia di sviluppare sinergie tra l’Aeronautica Militare e gli altri Dicasteri pubblici, sia di migliorare costantemente tecniche e procedure per portare a termine qualsiasi missione di Ricerca e Soccorso. Tale missione è uno dei compiti d’istituto dell’A.M. che persegue, eventualmente, anche con l’apporto di assetti interforze, interministeriali o inter-agenzia.

La Grifone trae origine sostanzialmente da due accordi. Il primo è quello stipulato circa 60 anni fa dall’Italia, Spagna e Francia per operare, in caso di sinistro aeronautico, congiuntamente perché sia il Mediterraneo che i confini terrestri come le Alpi sono scenari molto vasti e, in caso di un aeromobile disperso, queste aree così complesse richiedono un lavoro congiunto. Almeno una volta all’anno le nazioni partner dell’accordo SAR.Med.Occ. si incontrano per condurre un’esercitazione congiunta.

Il secondo accordo è quello stipulato tra Stato Maggiore Difesa e Corpo Nazionale Soccorso Alpino che prevede una collaborazione tra le Forze Armate e il Soccorso Alpino in caso di incidente aeronautico per organizzare e condurre le ricerche. Le Forze Armate e l’Aeronautica Militare mettono a fattor comune gli assetti aerei mentre il Soccorso Alpino, che ha una dislocazione territoriale su tutta l’Italia, mette a disposizione i propri tecnici. A questa macchina si aggiungono anche assetti, uomini e donne della Guardia di Finanza, della Polizia di Stato e dei Vigili del Fuoco.




Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 29 luglio 2023, 1:26

Aviation-report.com ha scritto:
La Marina Militare con il suo Carrier Strike Group ha partecipato all’esercitazione Neptune Strike 23

La Marina Militare, dal 7 al 14 luglio scorso, ha preso parte all’esercitazione Neptune Strike 23 -2, attività operativa internazionale ed interforze di enhanced Vigilance (sorveglianza marittima avanzata) sotto la guida del comando alleato STRIKFORNATO (Naval Striking and Support Forces Nato).

Con l’attivazione del Task Group aereonavale composto dall’Incrociatore portaeromobili Giuseppe Garibaldi (flagship della componente nazionale), dalla nave anfibia San Marco (con a bordo personale della Brigata Marina San Marco e relativi mezzi da sbarco), dalla fregata Carabiniere, oltre agli assetti dell’Aviazione Navale, la Marina ha partecipato per la seconda volta nel 2023 alle operazioni di enhanced Vigilance.

L’attività si è inquadrata nel più ampio scenario delle Multi Carrier Operations (MCO) che, facendo leva sulla interoperabilità di forze aeronavali esprime un moltiplicatore di potenza nella capacità di deterrenza e di proiezione di forze militari dell’Alleanza Atlantica e supporto attivo nei contesti multilaterali per la sicurezza nell’area del Mediterraneo Allargato.

Il gruppo navale italiano, per l’occasione guidato dell’ammiraglio di divisione Giacinto Sciandra, Comandante della 2° Divisione Navale, ha operato in attività congiunta con il gruppo portaerei statunitense (Carrier Strike Group 12 con la portaerei USS G. R. Ford come flagship), alle navi dello Standing Nato Maritime Group 2 presenti nel Mediterraneo, alle forze speciali e navali albanesi e croate presenti nell’area di operazione.

Sotto la guida di STRIKEFORNATO sono state pianificate e condotte missioni aeree con la partecipazione degli aeromobili AV8 e degli F-35B della Marina (caccia di V generazione nella variante a decollo corto e atterraggio/appontaggio verticale, Short Takeoff and Vertical Landing).

Anche l’Aeronautica Militare ha partecipato all’esercitazione Neptune Strike 23, con due caccia Eurofighter appartenenti alla Task Force Air-R Gladiator, di stanza presso la base aerea rumena di Mihail Kogălniceanu a Costanza nell’ambito della missione NATO attualmente in corso di Enhanced Air Policing dell’area sud (eAPAS), che sono stati impiegati nella giornata conclusiva dell’esercitazione in alcune missioni complesse di addestramento.

L’impiego dei Carrier Strike Group, in sinergia con il coinvolgimento delle navi anfibie, dei fucilieri della Brigata Marina San Marco (forza anfibia) e degli assetti aerei è in linea con il concetto strategico della NATO e va considerato come elemento ad alta valenza strategica in grado di garantire opzioni differenti e scalabili nella gestione delle crisi internazionali.

Inoltre, tali eventi addestrativi, condotti in scenari altamente realistici, dinamici e versatili, permettono di consolidare l’integrazione e l’interoperabilità tra sistemi d’arma diversi e di standardizzare tattiche operative e modalità di addestramento comuni ai paesi della NATO.


Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 29 luglio 2023, 1:28

Aviation-report.com ha scritto:
Al via ad agosto l’esercitazione congiunta tra l’Aeronautica Militare e la Japan Air Self-Defense Force

Attraverso una complessa operazione logistica, l’Aeronautica Militare rischiererà in Giappone molteplici assetti per l’attività addestrativa, tra cui quattro velivoli F-35. Si svolgerà dal 4 all’8 agosto, presso la base aerea giapponese di Komatsu, l’esercitazione congiunta che vedrà velivoli dell’Aeronautica Militare e della Japan Air Self-Defense Force addestrarsi insieme su diverse attività in scenario operativo.

Per l’Aeronautica Militare, il cui rischieramento dei mezzi inizierà già negli ultimi giorni di luglio con una complessa e minuziosa operazione logistica, questa esercitazione congiunta sarà anche un importante test della rete di comando e controllo e della propria capacità di proiettare, sostenere e far operare assetti in un teatro lontano (definita expeditionary).

L’Italia porterà infatti in Giappone velivoli dalle caratteristiche di impiego molto diverse, inclusi i caccia di quinta generazione F-35, i tanker KC-767A, il CAEW (Conformal Airborne Early Warning) G-550 e i velivoli da trasporto tattico C-130J.

Anche questa attività addestrativa, volta ad accrescere ulteriormente le competenze delle reciproche Forza Aeree in termini interoperabilità e capacità operativa, rientra nell’ambito dei più ampi rapporti di collaborazione tra Italia e Giappone, che includono anche l’accordo tra Aeronautica Militare e Japan Air Self-Defense Force per la formazione di student pilot presso l’International Flight Training School (IFTS), basata a Decimomannu.

Tuttavia oltre al tema IFTS, attualmente sono molti i punti di contatto tra Italia e Giappone, come ad esempio il fatto di essere entrambi utilizzatori degli F-35A e F-35B o di essere le uniche due nazioni a gestire, fuori dagli Stati Uniti, le due altre linee di assemblaggio del caccia di quinta generazioni, le F.A.C.O. – Final Assembly and Check-Out. Oggi il Giappone è il più grande cliente per l’esportazione del Lightning II con un programma per 147 velivoli, comprendente 105 F-35A e fino a 42 F-35B.

Inoltre, come abbiamo già scritto, Italia e Giappone sono anche partners dell’ambizioso progetto del caccia di sesta generazione GCAP – Global Combat Air Programme. In questo ambito, insieme al Regno Unito, attraverso le rispettive industrie nazionali, Leonardo, BAE Systems e Mitsubishi Heavy Industries, le tre nazioni collaboreranno allo sviluppo delle tecnologie per la piattaforma aerea di sesta generazione, in ottica sistema di sistemi.


Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 29 luglio 2023, 1:36

Aviation-report.com ha scritto:
I Tornado italiani si addestrano presso il poligono per la guerra elettronica “Polygone” in Germania

Dal 10 al 21 luglio 2023 i velivoli Tornado italiani, in versione E.C.R. (Electronic Combat Reconnaissance), con una cellula di personale del 6° Stormo dell’Aeronautica Militare, si sono rischierati sulla base aerea di Lechfeld in Germania per svolgere missioni addestrative presso il centro multinazionale “Polygone” utilizzato per tattiche di guerra elettronica MAEWTF (Multinational Aircrew Electronic Warfare Tactics Facility).

L’attività addestrativa dei Tornado italiani, inserita all’interno di uno scenario dinamico e variegato con alta densità di minaccia missilistica ed elettronica e crescente difficoltà, ha consentito agli equipaggi coinvolti di mantenere il massimo livello di capacità operativa in un’ambiente elettromagnetico complesso.

In funzione delle missioni pianificate sono stati conseguiti diversi obiettivi, quali: addestrare gli equipaggi di volo all’esecuzione delle manovre evasive contro minaccia terra-aria, riconoscere e localizzare emissioni nella banda elettromagnetica tipicamente usata dai radar dei sistemi di difesa aerea terrestri, pianificare ed eseguire missione di soppressione delle difese aeree nemiche di tipo SEAD/DEAD (Suppression/Destruction of Enemy Air Defense).

L’evento esercitativo ha permesso ai Tornado italiani, e ai relativi equipaggi di volo, di acquisire il massimo ritorno addestrativo, confermando, di conseguenza, il sistema d’arma Tornado con capacità operativa E.T.S. (Electronic Warfare Tactical Suppression) quale assetto prezioso in grado di operare in maniera efficace in contesti ad elevata esposizione a minaccia.

Il 6° Stormo “Alfredo Fusco” ha il compito di acquisire e mantenere la capacità di svolgere operazioni di attacco, ricognizione e supporto alle forze di superficie, ricognizione elettronica e supporto alle forze d’attacco contro obiettivi relativi alle forze e potenziali nemici. Garantire l’attività di riconversione operativa e standardizzazione degli equipaggi di volo assegnati alla linea Tornado IDS/ECR per il loro successivo inserimento nelle Direzioni Operative.

Dipende gerarchicamente dal Comando Forze da Combattimento (CFC) di stanza a Milano, a sua volta dipendente dal Comando della Squadra Aerea (CSA) con sede a Palazzo Aeronautica di Roma.


Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 30 agosto 2023, 1:30

Aviation-report.com ha scritto:
Typhoon Flag 23: al via a Grosseto una delle più importanti esercitazioni nazionali per la linea Eurofighter

Si svolgerà dal 28 agosto all’8 settembre, presso il 4° Stormo Caccia di Grosseto, l’esercitazione aerea nazionale “Typhoon Flag 23”, appuntamento addestrativo annuale rivolto in modo specifico ai Reparti di volo dell’Aeronautica Militare che impiegano assetti Eurofighter.

I quattro Reparti Eurofghter della Difesa Aerea, 4° Stormo di Grosseto, 36° Stormo di Gioia del Colle (Bari), 37° Stormo di Trapani e 51° Stormo di Istrana (Treviso), parteciperanno all’esercitazione con propri velivoli e proprio personale, con lo specifico obiettivo di svolgere addestramento avanzato dei piloti nell’ambito di scenari operativi complessi, nonché sviluppare in modo simulato tattiche avanzate per l’impiego del missile Meteor.

Gli istruttori di tiro e tattiche, in gergo tecnico “Weapons Instructor”, formati lo scorso anno metteranno a fattor comune quanto appreso nella precedente edizione della Typhoon Flag e nelle ulteriori esercitazioni alle quali ha preso parte la Forza Armata, al fine di addestrare i piloti più giovani alle tattiche e tecniche d’impiego dei diversi sistemi d’arma.

La Typhoon Flag 23 rappresenta un’importante opportunità per la standardizzazione delle procedure operative e manutentive tra i vari Reparti, il raggiungimento di obiettivi addestrativi ai vari livelli, il consolidamento delle tattiche operative di tutta la “Comunità EFA”, aumentandone lo spirito di cooperazione e condivisione.

L’attività di volo, che sarà svolta nel rispetto delle regole che disciplinano la Sicurezza del Volo ed adottando tutte le procedure necessarie per minimizzare il più possibile eventuali disagi alla cittadinanza, sarà effettuata principalmente nello spazio aereo di Grosseto e nella zona sovrastante il Mar Tirreno, dal lunedì al venerdì e con orario che potrà protrarsi fino al tardo pomeriggio. Non ci sarà attività notturna se non quella addestrativa settimanale.

Il 4° Stormo di Grosseto, il 36° Stormo di Gioia del Colle (Bari), il 37° Stormo di Trapani e il 51° Stormo di Istrana (Treviso) sono, insieme al 32° Stormo di Amendola con i caccia F-35, gli Stormi dell’Aeronautica Militare che assicurano la difesa aerea nazionale e il servizio di Quick Reaction Alert della NATO. Dotati di velivoli Eurofighter, hanno come missione assegnata quella di assicurare, sin dal tempo di pace, la sorveglianza dello spazio aereo nazionale 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, senza soluzione di continuità, mediante un complesso sistema di difesa aerea integrato con quello degli altri paesi NATO.

L’inserimento di questi velivoli nel servizio d’allarme nazionale permette di fornire una maggiore capacità a quel complesso dispositivo che, in pochi minuti, assicura il decollo (in gergo tecnico “scramble”) dei caccia per intercettare e identificare qualunque traccia aerea sospetta rilevata dai radar. L’ordine di decollo, in gergo detto scramble, viene impartito alle sale operative dell’11° Gruppo D.A.M.I. di Poggio Renatico (FE) e del 22° Gruppo D.A.M.I. di Licola (NA) dal CAOC (Combined Air Operation Centre) di Torrejon (Spagna), in quanto responsabile del servizio di sorveglianza dello spazio aereo del Sud Europa.

I due Gruppi D.A.M.I. (Difesa Aerea Missilistica Integrata) sono posti alle dipendenze del Reparto D.A.M.I., che a sua volta dipende dalla Brigata Controllo Aerospazio con sede a Poggio Renatico (FE). Quest’ultima, che è alle dipendenze del Comando Operazioni Aerospaziali


Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 13 settembre 2023, 0:59

Aviation-report.com ha scritto:
Aerei del 14° Stormo dell’Aeronautica Militare all’esercitazione internazionale Cobra Warrior 2023

A partire dal 31 agosto scorso la base aerea di Waddington, in Gran Bretagna, ha ospitato la seconda e ultima edizione, per l’anno 2023, della complessa esercitazione Cobra Warrior, che ogni anno vede protagoniste le forze aeree di vari paesi partner dell’Alleanza Atlantica. L’Aeronautica Militare ha portato nel Regno Unito gli aerei del 14° Stormo.

L’obiettivo principale dell’esercitazione è quello di formare nuovi istruttori di tattiche operative per i velivoli caccia e integrare e sincronizzare le capacità delle forze aeree NATO in contesti caratterizzati da operazioni complesse e mutevoli, la cui esecuzione richiede particolare interoperabilità e flessibilità. Un ulteriore focus addestrativo è stata la simulazione di missioni multi-dominio, realizzate per mettere alla prova le capacità multiruolo dei velivoli caccia e le abilità nella conduzione di operazioni in diversi ambienti naturali.

L’Aeronautica Militare ha partecipato con alcuni aerei del 14° Stormo, un velivolo E-550A CAEW rischierato in loco e un KC-767A che ha operato direttamente da Pratica di Mare. Gli aerei del 14° Stormo hanno effettuato rispettivamente missioni di Airborne Early Warning/Battlespace Management e Air to Air Refueling in collaborazione con i caccia britannici, statunitensi e norvegesi e altri velivoli da supporto canadesi e della NATO.

Nello specifico prendono parte all’esercitazione, che continuerà fino al prossimo 23 settembre, i velivoli Eurofighter britannici, F-35A/B dell’USAF e della RAF, F-18 canadesi, l’AWACS della NATO e diversi aerei per il rifornimento in volo. Stanno altresì collaborando a particolari tipi di missioni addestrative anche elicotteri inglesi.

Le missioni addestrative schedulate sono di diversa natura: DCA (Defensive Counter Air), SEAD (Suppresion of Enemy Air Defense), AI (Air Interdiction) e PR (Personal Recovery). L’E-550A CAEW ha effettuato missioni di volo finalizzate all’addestramento dei piloti del 71° Gruppo Volo e dei controllori DAMI (Difesa Aerea e Missilistica Integrata) del CEM (Centro Equipaggi di Missione) conducendo attività di controllo dei velivoli aerotattici impiegati nell’esercitazione.

Il 14° Stormo ha impiegato nella Cobra Warrior 23-02 anche il KC-767A che ha effettuato sortite di rifornimento in volo ai velivoli delle diverse forze aeree protagoniste dell’esercitazione. Il 14° Stormo ha sede presso l’Aeroporto Militare “Mario de Bernardi” di Pratica di Mare e dipende dal Comando Forze per la Mobilità e il Supporto che fa capo al proprio Alto Comando sovraordinato: Comando Squadra Aerea.

Il Reparto si articola su due Gruppi volo: il 71° Gruppo Volo “Perseo”, che conduce missioni di Airborne Early Warning con i velivoli CAEW e attività di radiomisure e trasporto tattico, anche a favore del Dipartimento della Protezione Civile, con i velivoli P-180 Avanti I e II, e l’8° Gruppo Volo “Breus” che con i velivoli KC-767A effettua missioni di rifornimento in volo, trasporto strategico e trasporto in bio-contenimento.


Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 13 settembre 2023, 1:03

Aviation-report.com ha scritto:
Gli Eurofighter italiani all’esercitazione Typhoon Flag 2023: train as you fight, fight as you train

La linea Eurofighter, insieme ai velivoli F-35Lightning II del 32° Stormo di Amendola, costituiscono la punta di diamante della difesa dello spazio aereo nazionale, 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, grazie al servizio di QRA (Quick Reaction Alert), che in pochi minuti, assicura il decollo, in gergo “scramble”, dei caccia, per intercettare e identificare qualsiasi traccia aerea sospetta rilevata dai radar. E proprio la punta di diamante della nostra difesa aerea nazionale costituita dalla linea Eurofighter, ha sentito l’esigenza di affinare la standardizzazione, dando vita all’esercitazione “Typhoon Flag 2023”.

Tutto questo è parte di un complesso sistema di difesa aerea integrato con quello degli altri paesi NATO. Lo scramble, viene impartito alle sale operative dell’11° Gruppo D.A.M.I. di Poggio Renatico (FE) e del 22° Gruppo D.A.M.I. di Licola (NA) dal CAOC (Combined Air Operation Centre) di Torrejon (Spagna), responsabile del controllo e sorveglianza dello spazio aereo del Sud Europa. I due Gruppi D.A.M.I. (Difesa Aerea Missilistica Integrata) sono posti alle dipendenze del Reparto D.A.M.I., che a sua volta dipende dalla Brigata Controllo Aerospazio con sede a Poggio Renatico (FE). Quest’ultima, alle dipendenze del Comando Operazioni Aerospaziali.

Ed anche quest’anno, presso il 4° Stormo di Grosseto, dal 28 agosto 2023 all’8 settembre 2023, si è tenuta la seconda edizione di una delle più importanti esercitazioni per la linea Eurofighter dell’Aeronautica Militare, la “Typhoon Flag 23”. Con un rischieramento presso il 4° Stormo di Grosseto, oltre ai velivoli Eurofighter già presenti presso il reparto toscano, sono giunti i velivoli provenienti dagli altri tre stormi che hanno in dotazione il velivolo Eurofighter. Nello specifico all’esercitazione hanno preso parte assetti provenienti dal 36° Stormo di Gioia del Colle (BA), dal 37° Stormo basato a Trapani e dal 51° Stormo di Istrana (TV).

La “Typhoon Flag 2023” è stata voluta per mettere a punto, tutte quelle standardizzazioni operative già impartite ad ogni stormo, all’interno di scenari operativi complessi, al fine di equalizzare e consolidare la standardizzazione operativa della linea Eurofighter, manutentiva compresa con il GEA (Gruppo Efficienza Aeromobili), trovando e risolvendo problematiche comuni.

Gli istruttori di tiro e tattiche “Weapons Instructor”, formati lo scorso anno, impartiscono insegnando ai nuovi piloti, tattiche e tecniche d’impiego dei diversi sistemi d’arma, apprese nella precedente edizione della “Typhoon Flag 22” svolta presso la base di Gioia del Colle e nelle ulteriori esercitazioni in ambito NATO al di fuori dei confini nazionali alle quali ha preso parte la Forza Armata.

Immagine Immagine Immagine Immagine

Tutto questo vuole prefiggersi l’obiettivo di uniformare e standardizzare tutta la linea Eurofighter, perché nel caso di un rischieramento in Teatro Operativo viene coinvolta tutta la linea Eurofighter indipendentemente dal gruppo di provenienza, come ad esempio per le missioni NATO Air Policing nelle Repubbliche Baltiche o nell’Est dell’Europa, dove dal 2004 a protezione del loro spazio aereo come nazioni aderenti all’Alleanza Atlantica, possono ritrovarsi insieme assetti provenienti dal 4°, 36°, 37°e 51° Stormo, ritrovandosi così ad operare all’unisono in uno scenario complesso al di fuori del territorio nazionale.

Il Capo Ufficio Operazioni e Direttore dell’esercitazione, ci spiega che in questa esercitazione è un pò come “lavarsi i panni sporchi in famiglia“, passando giornate sotto il velivolo ed in aula briefing prima e dopo ogni sortita, Qui l’aula briefing, non è una semplice aula, ma un luogo dove grazie a briefing e debrifing si mettono a nudo le problematiche comuni riscontrate durante il volo, cercando tutte quelle piccole imperfezioni che non piacciono alla linea Eurofighter italiana.

Sempre il Direttore dell’esercitazione ci tiene ad affermare, che la linea Eurofighter non ha patch, gruppi o colori, in aria è un solo sistema d’arma e qui a Grosseto ci si addestra ad impiegare l’Eurofighter parlando tutti la stessa lingua. Se un capo formazione in volo impartisce un ordine, quest’ultimo verrà recepito chiaro ed uguale da tutti i gregari della formazione, indipendentemente dal gruppo di provenienza. Lo stesso avviene a terra per ciò che riguarda la manutenzione.

La Typhoon Flag 2023 si suddivide al suo interno, in due macro aree di studio, aventi la standardizzazione come unico comune denominatore.

Una riguarda il pilota e la sua evoluzione con scenario fisso, nel caso il pilota debba risolvere alcune sue problematiche, o con scenari evolutivi giorno dopo giorno, dove ad esempio un giovane pilota in addestramento si ritrova ad avere nella formazione i piloti istruttori, cosi come avere un personal trainer a propria disposizione che offre la possibilità di evolvere sia come singolo pilota che come pilota in una formazione stessa, ritrovandosi da gregario a capo formazione.

L’altra macro area, è l’addestramento all’utilizzo della macchina ed alle sue implementazioni. Un Eurofighter è una macchina complessa gestita da computer, ogni volta che avviene un upgrade del software, c’è un’implementazione delle prestazioni della macchina, creando così un’evoluzione nel sillabus operativo da impartire ai presenti e futuri piloti.

Questa, intendiamoci, non vuol essere un’attività di testing, delegata all’ RSV (Reparto Sperimentale Volo), ma l’applicazione di ciò che è stato già testato ed ora a disposizione dei piloti in “front line”. Sviluppo di nuove tattiche possibili, grazie all’implementazione della macchina e successive verifiche dell’effettiva efficacia della nuova tattica, o come nel caso di questa edizione, l’utilizzo “simulato” del missile Meteor.

Un upgrade del software permette un’evoluzione delle performance del velivolo con tutti i suoi sistemi. Il pilota studia ed apprende i cambiamenti avvenuti per poi applicarli in volo in missioni con basso carico di lavoro, per non perdere la SA (Situational Awareness). Una volta metabolizzato e fatto proprio questo upgrade del velivolo, lo stesso upgrade diventa un automatismo che, ad esempio, permette di utilizzare la stessa tattica di impiego di un missile con più serenità.

Immagine Immagine

La ricerca ed implementazione di nuove tattiche, è svolta principalmente in ambito nazionale, ma messo poi a confronto con altre forze armate in ulteriori scenari complessi nel corso di esercitazioni internazionali, come le TLP (Tactical Leadership Program) presso la base di Albacete, Spagna, o in altre esercitazioni come la “Cobra Warrior” con inglesi e tedeschi su velivoli Eurofighter, o nel confronto a tavolino con gruppi “EAG” (European Air Group”) gli incontri con forze armate di altri paesi Europei, aventi in dotazione l’Eurofighter per migliorare e risolvere quelle problematiche comuni. Tuttavia le tattiche addestrative per l’impiego di sistemi d’arma, rimangono una prerogativa a livello della linea Eurofighter nazionale.

Al 4° Stormo aleggia dall’alto il mantra delle 3P “Patria, Passione e Professionalità” e per mostrare il risultato di questi ideali, lo Stormo ha voluto presentare l’esercitazione alla stampa e alla comunità, con un media/spotterday, introdotto dal Col. Filippo Monti, Comandante del 4° Stormo, il quale grazie alla partecipazione dei suoi collaboratori, ci ha fatto sentire parte di una grande famiglia anziché scomodi intrusi, dando così l’opportunità oltre che di documentare l’esercitazione in sé, la possibilità di toccare con mano l’armonia nella quale il personale dell’Aeronautica Militare si trova a lavorare ogni giorno.

Bye
Phant
Immagine Immagine

Avatar utente
Phant
Capitano
Capitano
Messaggi: 14282
Iscritto il: 19 settembre 2003, 15:14
Località: Olbia
Contatta:

Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 26 settembre 2023, 1:18

Aviation-report.com ha scritto:
Finlandia: gli F-35A sono atterrati in autostrada

Il 21 settembre, per la prima volta due F-35A sono atterrati in autostrada durante un’esercitazione. Gli F-35A norvegesi sono atterrati su un’autostrada a Tervo, in Finlandia. Questa è la prima volta che un aereo da caccia Lockheed Martin F-35A atterra su un’autostrada.

L’esercitazione in questione è la Baana23, dedicata alle operazioni aeree dalle autostrade finlandesi, che ha visto operare per la prima volta anche i Typhoon della Royal Air Force. La partecipazione del Regno Unito alla Baana 23, anche se con i caccia Typhoon, segue così anche i piani della RAF delineati all’inizio di quest’anno per utilizzare i suoi F-35B sulle strade nel prossimo futuro.

Gli aerei da combattimento stealth norvegesi F-35A sono atterrati in autostrada intorno alle 16:00 ora locale su un’autostrada a Tervo, dopo aver preso parte ad un addestramento congiunto con gli F-18 finlandesi. Immediatamente dopo l’atterraggio, il rifornimento è stato effettuato con i motori accesi, con il cosiddetto “rifornimento hotpit”. Poco dopo gli F-35 sono decollati pronti per nuove missioni.

Per l’esercitazione Baana 23, un tratto della strada regionale finlandese 551 tra le città di Karttula e Tervo, all’estremità meridionale del paese, è stato trasformato in una base aerea improvvisata e dalle immagini e dai video rilasciati, non sembra che siano state prese misure speciali per consentire agli F-35A norvegesi di decollare e atterrare dalla strada regionale 551.

Inoltre i Joint Strike Fighters norvegesi possiedono una caratteristica distintiva, poiché sono attualmente gli unici aerei operativi dotati di drag chute, il paracadute freno. Questa tecnologia, prevista per l’integrazione nei prossimi F-35A finlandesi e canadesi, ha il duplice scopo di garantire atterraggi sicuri durante condizioni meteorologiche invernali avverse e di ridurre l’usura dei sistemi frenanti. Questa potrebbe essere una capacità rilevante anche per operazioni su strada e altre operazioni a corto raggio, ma non vi è alcuna indicazione che questa funzione sia stata utilizzata durante la Baana 23. Ricordiamo che il paracadute freno dell’F-35 è racchiuso in una carenatura tra le derive.

“Si tratta di una pietra miliare. Non solo per l’aeronautica militare norvegese, ma anche per i paesi nordici e per la NATO. Ciò dimostra la nostra capacità di mettere in pratica il concetto di dispersione“, afferma il maggiore generale Rolf Folland, capo della Royal Norwegian Air Force.

Gli aerei da combattimento sono vulnerabili quando sono a terra, “… quindi la possibilità di utilizzare piccoli aeroporti – e ora autostrade – aumenta la nostra sopravvivenza in guerra. Inoltre, questa è anche una dimostrazione dell’entusiasmante sviluppo che abbiamo avviato nell’ambito della cooperazione aereo-militare nella regione nordica“, ha aggiunto Folland.

L’aereo da combattimento F-35 possiede caratteristiche uniche. Ciò lo rende uno dei migliori aerei da combattimento mai costruiti. L’F-35 può operare da molte basi e luoghi, ma le limitazioni sono legate al tempo in cui l’aereo può operare senza rifornimento di armi, carburante e supporto tecnico a terra.

La Finlandia è diventata membro della NATO all’inizio di quest’anno ed è un partner importante per l’aeronautica militare norvegese. “La Finlandia è da molto tempo un partner stretto e ora anche un alleato. Le sue autostrade diritte e larghe ci consentono di sviluppare ulteriormente il nostro concetto di dispersione“, ha detto Folland. “Lo scopo del concetto è rendere più difficile per un nemico colpire i nostri aerei a terra. Se vogliamo che un concetto del genere funzioni, dobbiamo mappare tutte le possibilità e metterle in pratica“, ha concluso Folland.

“Le forze aeree dei paesi nordici hanno mostrato una grande iniziativa per una maggiore cooperazione nordica e hanno fatto molta strada. Questo evento ne è un ottimo esempio e mostra che i paesi nordici presto potranno operare insieme come un’unica forza coordinata“, afferma il capo della difesa norvegese, Generale Eirik Kristoffersen.

Immagine Immagine

“Con l’ingresso della Finlandia nella NATO e l’imminente adesione della Svezia, i paesi nordici hanno una responsabilità particolare nello sviluppo e nel coordinamento della deterrenza della NATO nelle regioni settentrionali“, ha detto il ministro della Difesa norvegese, Bjørn Arild Gram. “La futura difesa aerea dei paesi nordici sarà composta da più di 200 aerei da combattimento. È importante lo sviluppo di una cooperazione nordica sulle operazioni aeree militari“, ha aggiunto Gram.

Gli alleati che utilizzano l’F-35 stanno testando e mettendo in pratica soluzioni comuni, tra cui le procedure Agile Combat Employment e Aircraft Cross Servicing. Questa cooperazione tra le forze aeree finlandesi e norvegesi ne è un esempio. L’idea di utilizzare le strade come piste temporanee, soprattutto nel caso in cui vengano eliminate le basi aeree esistenti, o se il rischio che ciò accada è elevato, non è nuova. Baana è proprio un’esercitazione annuale e la Finlandia ha una lunga storia di addestramento proprio per questi scenari. Anche molte altre forze aeree, inclusa quella vicina alla Svezia, si addestrano regolarmente per condurre operazioni stradali.

Fino all’estate di quest’anno, le nazioni F-35 avevano accumulato un totale di oltre 650.000 ore di volo, di cui oltre 20.000 ore volate con aerei norvegesi. Come sappiamo l’F-35 è prodotto in diverse varianti e l’atterraggio della Royal Norwegian Air Force su un’autostrada finlandese è il primo evento per la versione a decollo ed atterraggio convenzionali, F-35A.

Gli Stati Uniti avevano già effettuato atterraggi sulle autostrade con alcuni dei loro F-35B, ma si tratta della cosiddetta versione STOVL a decollo corto ed atterraggio verticale che può atterrare verticalmente, ad esempio su portaerei e strade.


Immagine Immagine

Bye
Phant
Immagine Immagine

Rispondi

Torna a “Aircraft Corner”