Esercitazioni Ufficiali

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Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 21 maggio 2021, 18:06

Aviation-report.com ha scritto:
Esercitazione Atlantic Trident 2021: Francia, USA e Regno Unito si addestrano per l’integrazione tra velivoli di quarta e quinta generazione con gli F-35 e i Rafale

Sulla base aerea francese 118 di Mont-de-Marsan, il 17 maggio 2021, è iniziata l’esercitazione “Atlantic Trident 21”, esercitazione multinazionale congiunta che coinvolge la Francia, gli Stati Uniti e il Regno Unito. Gli obiettivi dell’esercitazione, che terminerà il prossimo 28 maggio, sono quelli dell’integrazione tra velivoli di quarta e quinta generazione e la preparazione al combattimento attraverso lo svolgimento di complesse operazioni aeree in un contesto di forze congiunte multinazionali.

L’ultima esercitazione Atlantic Trident si è svolta nel maggio del 2017 e fu ospitata presso la Joint Base Langley-Eustis, in Virginia. Quell’evento ha visto operare insieme gli F-22 e gli F-35 statunitensi insieme agli Eurofighter Typhoon del Regno Unito e ai Rafale francesi. La prima esercitazione si è svolta nel 2015, sempre a Langley.

Organizzato dal Comando delle forze aeree francesi (CFA – Commandement des Forces Aériennes), questo addestramento è il punto di incontro di tre aviazioni militari occidentali, ed è un’esercitazione in grado di coprire tutte le cosiddette missioni di combattimento aereo ad “alto spettro”. L’US Air Force, la Royal Air Force britannica e l’Armée de l’Air et de l’Espace, durante queste due settimane, rivedranno le loro capacità, tra interoperabilità e know-how tecnico e tattico.

Una cinquantina di aerei da combattimento di ultima generazione come il francese Rafale, il Typhoon e/o gli F-35B britannici e gli F-35A americani condurranno raid combinati nei cieli francesi. Uno degli obiettivi è promuovere lo sviluppo di procedure comuni, che riflettano la realtà del combattimento aereo ad alta intensità. “Interoperabilità significa saper combattere insieme. Significa rafforzare gli scambi tra i più moderni caccia esistenti al mondo, condividere le nostre conoscenze tattiche e tecniche e migliorare la reattività delle nostre operazioni congiunte”, ha detto il Tenente Colonnello Mickaël, vicedirettore dell’esercitazione.

Per l’edizione 2021 gli Stati Uniti hanno schierato i caccia di quinta generazione F-35A Lightning II del 4th Fighter Squadron provenienti dalla base aerea di Hill nello Utah. Gli aerei americani con piloti del 388th Fighter Wing e del the 419th FW sono arrivati in Francia il 10 maggio scorso e parteciperanno a più eventi, oltre alla Atlantic Trident 21, sottolineando il costante impegno degli Stati Uniti nella regione e migliorando l’interoperabilità con alleati e partner della NATO.

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Questo è il terzo rischieramento in Europa del 388th FW. Il primo è stato quello del 34th Fighter Squadron sulla RAF Lakenheath, in Inghilterra, nell’aprile 2017. Il secondo è stato il dispiegamento del 421st Fighter Squadron sulla base aerea di Aviano, in Italia, nel maggio 2019. L’F-35A dà all’Aeronautica Militare degli Stati Uniti e ai suoi alleati il ​​potere di dominare i cieli, sempre e ovunque. È un velivolo multiruolo agile, versatile, ad alte prestazioni capace di tirare fino a 9g e che combina furtività, fusione dei sensori e consapevolezza della situazione senza precedenti.

I velivoli francesi che partecipano all’esercitazione sono i Rafale e provengono dallo squadrone Escadron de Chasse 1/4 “Gascogne”, mentre gli F-35B della Royal Air Force sono quelli appartenenti al 617th Squadron “Dambusters” della RAF Marham o imbarcati sulla portaerei britannica HMS Queen Elizabeth.

L’esercitazione Atlantic Trident è il risultato di una partnership strategica denominata “Trilateral Strategic Initiative” stabilita tra le tre forze aeree dal 2010. Da parte britannica, “l’esercitazione è una pietra miliare nella storia della Royal Air Force“, spiega il Capitano Jonathan Farrow OBE, ufficiale di collegamento con sede in Francia. “Atlantic Trident sarà in particolare la prima esercitazione internazionale durante la quale verrà schierata la nuova portaerei HMS Queen Elizabeth”.


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Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 30 maggio 2021, 16:14

Aviation-report.com ha scritto:
Aviazione dell’Esercito: conclusa l’esercitazione CAEX 1-2021

Presso il poligono di Capo Teulada (SU), alla presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito (SME), Generale di Corpo d’Armata Pietro Serino, si è conclusa nei giorni scorsi l’esercitazione “CAEX 1 – 2021” (Complex Aviation Exercise), organizzata dal Comando Aviazione dell’Esercito e condotta congiuntamente tra i reparti di volo della Specialità e altri reparti dell’Esercito. L’Aviazione dell’Esercito (AVES) e altri reparti impegnati per due settimane in addestramento tra il Lazio e la Sardegna.

Presenti all’esercitazione anche il Comandante del Comando Forze Operative Terrestri e Comando Operativo Esercito, Generale di Corpo d’Armata Federico Bonato e il Comandante del Comando Forze Operative Sud, Generale di Corpo d’Armata Giuseppenicola Tota.

La CAEX è la principale esercitazione dell’AVES che viene svolta due volte l’anno al fine di uniformare l’addestramento di tutte le sue unità sotto un profilo di standardizzazione e di sicurezza del volo. L’attività prevede anche la partecipazione di diversi assetti dell’Esercito, nel quadro di interoperabilità e specializzazione che caratterizza l’impiego della Forza Armata. L’evento addestrativo è anche l’occasione per validare le unità di prossima immissione nei teatri operativi esteri.

Sotto la direzione del Comandante dell’Aviazione dell’Esercito, Generale di Divisione Paolo Riccò, l’addestramento si è sviluppato in modo continuativo per due settimane. Lo scenario supposto ha ricreato situazioni operative quanto più verosimili alla realtà. Sul terreno, infatti, sono state schierate diverse tipologie di Opposing Forces (forze nemiche contrapposte), che di volta in volta hanno sottoposto le unità esercitate ad attivazioni di varia natura, proprio allo scopo di valutarne la capacità di reazione alle diverse attivazioni (injections) e trarre, in tal modo, spunti di riflessione e di correzione volti ad adeguare lo strumento militare in risposta al continuo evolversi della minaccia.

Nel corso della prima settimana, il personale partecipante è confluito presso le basi di Viterbo, Capo Teulada e Perdas de Fogu per la fase di amalgama, durante la quale le diverse unità sono state coinvolte in un intenso addestramento congiunto, propedeutico alla “CAEX”. La seconda settimana ha visto le forze impegnate nelle fasi di pianificazione e di esecuzione dell’esercitazione presso il poligono di Capo Teulada. Qui, la Task Force comandata dal Colonnello Giovanni Quartuccio, Comandante del 1° Reggimento AVES “Antares” ha condotto un’operazione di contrattacco, eseguita secondo le modalità dell’assalto aeromobile (Air Assault).

Il “Complesso Tattico Pluriarma” ha effettuato, in totale integrazione, un insieme di attività tra le quali il raid aeromobile, l’elitrasporto tattico, l’inserzione ed estrazione di personale, l’evacuazione medica, il recupero di personale isolato e il supporto aereo ravvicinato.

Congiuntamente ai Reparti dell’Aviazione dell’Esercito, alla “CAEX 1-2021” hanno preso parte il personale e i mezzi del 1° Reggimento “Granatieri di Sardegna”, 3° Reggimento Bersaglieri, 5° Reggimento Fanteria “Aosta”, 5° Reggimento Genio Guastatori, 7° e 11° Reggimento Trasmissioni, 66° Reggimento Fanteria Aeromobile “Trieste”, 151° e 152° Reggimento Fanteria “Sassari”, 185° Reggimento Paracadutisti Acquisizione Obiettivi “Folgore”, Centro Militare Veterinario e medici del Corpo Militare della Croce Rossa.

Il Capo di SME, durante la visita, ha espresso parole di soddisfazione per la condotta della “CAEX” e per l’impegno profuso da parte di tutto il personale militare, sottolineando l’importanza della sinergia tra tutte le componenti di Forza Armata e dell’addestramento congiunto che sempre più deve tendere alla specializzazione, nell’ottica dell’impegno che l’Esercito assicura quotidianamente a tutela della sicurezza nazionale ed internazionale.


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Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 30 maggio 2021, 16:24

Aviation-report.com ha scritto:
Iniochos 2021: la Hellenic Air Force ha organizzato la 6^ edizione della sua esercitazione aerea internazionale più importante

Dopo la cancellazione dello scorso anno a causa del COVID-19 e nonostante l’epidemia in corso, l’Aeronautica Militare Greca (Hellenic Air Force) ha organizzato quest’anno con successo la 6a edizione dell’esercitazione internazionale INIOCHOS. L’edizione 2021 ha visto nuovamente aumentare i paesi partecipanti, il numero di sortite volate e il grado di difficoltà.

L’esercitazione INIOCHOS è un’esercitazione aerea su media scala di tipo INVITEX delle forze aeree greche, il che significa che gli inviti vengono inviati a diverse forze aeree, chiedendo se vogliono partecipare. Tutti gli squadroni stranieri partecipanti operano da un’unica base aerea. Questo viene fatto principalmente per effetti sinergici, una simulazione più realistica di operazioni di combattimento reali e l’opportunità di una migliore analisi dei risultati. La base ospitante è stata quella di Andravida nel Peloponneso nord-occidentale.

Le ragioni principali per la scelta della base aerea di Andravida, sono state l’estensione dello spazio aereo libero nella Grecia occidentale e sul Mar Ionio, qualcosa di molto raro oggi in molte parti d’Europa, e ovviamente l’ubicazione ad Andravida della KEAT, la Hellenic Air Force Air Tactics Centrer. Dal 2015 vengono invitate la NATO e altre forze aeree alleate.

I partecipanti alla Iniochos 2021

L’aeronautica militare greca ha partecipato con tutti gli squadroni di caccia e di supporto, compresi i team UAV e Joint Terminal Attack Controller (JTAC). Quest’anno, a causa delle restrizioni dovute anche all’aumento del numero di partecipanti, è stata presa la decisione di basare gli squadroni F-16C/D Block 52+ ad Araxos. Gli squadroni di caccia che hanno partecipano all’esercitazione come forze “red air/aggressor” insieme alle risorse di supporto e agli UAV hanno operato dalle rispettive basi di partenza.

Il primo nuovo arrivato per INIOCHOS di quest’anno, e una grande sorpresa, sono state le forze armate canadesi che hanno partecipato con team JTAC di grande esperienza.

A fare il lungo viaggio da Paphos alla Grecia è stato un elicottero Leonardo AW139 appartenente al 460 MED della Guardia nazionale cipriota. A causa del programma dell’esercitazione e delle corrispondenti missioni, il contingente cipriota ha partecipato solo nella seconda settimana. Hanno preso parte alle missioni Combat Search and Rescue (CSAR) e alle missioni delle forze speciali con l’obiettivo di posizionare le squadre JTAC in un territorio “ostile” per eseguire il controllo degli attacchi aerei. Tutti i partecipanti sono stati molto positivamente sorpresi dalle capacità e dall’esperienza degli equipaggi ciprioti, operanti in condizioni difficili ed impegnative. Lo squadrone ha fatto un’ottima impressione in tutte le fasi dell’esercitazione per quanto riguarda l’accuratezza delle loro missioni e la loro professionalità.

Il secondo nuovo arrivato è stata la Francia. Il motivo principale è stata la sfida a partecipare all’esercitazione più prestigiosa d’Europa e, ovviamente, anche la recente decisione dell’Aeronautica Militare Greca di scegliere il Rafale B/C in sostituzione del Mirage 2000BGM/EGM. L’esercitazione è stata l’occasione migliore per evidenziare le capacità del Rafale alla Hellenic Air Force e ad altre parti interessate. Gli altri partecipanti sono stati pieni di elogi per la professionalità del personale francese e per le straordinarie capacità del Rafale, in particolare della suite SPECTRA EW. Tutti i Rafale erano dello standard F3-R, equipaggiati con radar AESA e missili Meteor aria-aria. La Francia ha partecipato con unità sia dell’Aeronautica Militare che della Marina.

Quest’ultima, l’Aéronautique Navale ha partecipato con 5 Rafale M della Flottille 12 con sede sulla BAN Landivisiau. L’Armée de l’Air ha partecipato con 6 Rafale B/C dell’Escadron de Chasse 1/4 “Gascogne” e 2/4 “La Fayette” con sede sulla BA113 di Saint Dizier-Robinson, Escadron de Chasse 2/30 “Normandie- Niemen” con sede sulla BA118 di Mont-de-Marsan e 5 Mirage 2000D della EC 2/3 “Champagne”, EC 3/3 “Ardennes” e ETD 4/3 “Argonne” con sede sulla BA133 di Nancy-Ochey.

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L’aeronautica militare israeliana ha partecipato a tutte e sei le edizioni dell’esercitazione INIOCHOS dal 2015. Quest’anno, l’Israeli Air Force come di consueto ha inviato nuovamente un mix di velivoli da combattimento di diversi squadroni, provenienti tutti dalla stessa base aerea. È stata la volta della base aerea di Hatzerim e dei suoi due squadroni, il 69th Squadron “The Hammers” e il 107th Squadron “The Knights of the Orange Tail”, rispettivamente con 6 F-15I Ra’am e 6 F-16I Sufa. Ulteriori partecipanti sono stati un Gulfstream G550 Nachshon Eitam Conformal Airborne Early Warning Aircraft (CAEW) del 122nd Squadron di Nevatim e un KC-707 Re’em Aerial Refuelling Aircraft del 120th Squadron sempre di Nevatim.

Il terzo nuovo arrivato alla INIOCHOS è stata l’Aeronautica Militare spagnola. Il contingente spagnolo era composto da 3 EF-18A e un EF-18BM della Ala 12 di Torrejon e 4 EF-18A della Ala 15 di Saragozza. In una dimostrazione pratica di solidarietà NATO, il trasferimento da e per Andravida è stato supportato da un velivolo da rifornimento aereo KC-767A dell’Aeronautica Militare Italiana, sul Mar Tirreno.

Come negli ultimi anni, l’Aeronautica Militare degli Emirati Arabi Uniti ha partecipato nuovamente, questa volta con 5 F-16E e un F-16F Desert Falcon dei 2 gruppi di volo di Al Dhafra, velivoli equipaggiati con il radar Northrop Grumman AN/APG-80 AESA. La partecipazione di F-16 equipaggiati con radar AESA, ha dato l’opportunità alla Hellenic Air Force di avere uno sguardo nel proprio futuro, dopo il completamento del programma di aggiornamento dei Fighting Falcon allo standard F-16CV/DV, equipaggiato con il radar AESA AN/APG-83.

La United States Air Forces Europe (USAFE) ha partecipato con 13 F-16C Block 40 e un F-16D Block 40 del 510th Fighter Squadron di Aviano (Italia). All’esercitazione ha partecipato anche un velivolo da rifornimento aereo KC-135R del 351st ARS della RAF Mildenhall (Regno Unito) con sede durante la INIOCHOS a Souda, Creta e squadre JTAC. Una novità per la INIOCHOS 2021 è stata la partecipazione di un UAV armato MQ-9 Reaper dal 31st EOG, attualmente con sede a Campia Turzii, in Romania.

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Durante la INIOCHOS 2021 erano presenti come osservatori Austria, Egitto, Giordania, Romania e Slovenia.

L’esercitazione Iniochos 2021

Le unità partecipanti sono state divise in forze Blu Air, che operavano da Andravida ed Araxos, e forze Red Air, che operavano dalle rispettive basi di origine. Le forze Blu Air, hanno svolto diverse missioni al giorno ma non tutti gli squadroni hanno partecipato a tutte le sortite giornaliere. Più di 1.100 sortite di velivoli da combattimento sono state effettuate durante gli 11 giorni dell’esercitazione con un tasso di disponibilità di quasi il 100%! In totale, comprese le missioni di rifornimento aereo, early warning, trasporto ed elicotteristiche, sono state effettuate 2.500 sortite. Solo gli F-16 dell’USAFE hanno sganciato circa 170 munizioni inerti, hanno sparato 8.300 munizioni da addestramento e completato più di 200 sortite. Il contingente statunitense ha anche svolto missioni autonome utilizzando i poligoni dell’aeronautica militare greca.

Le forze Red Air hanno agito principalmente con la Hellenic Air Force tramite il 330 M di Nea Anchialos e il 337 M di Larissa nel ruolo Air-To-Air, e tramite i sistemi di difesa aerea a terra dell’esercito greco e le capacità antiaeree del Marina militare greca. Le forze Red Air sono state anche supportate da stazioni radar a terra della Hellenic Air Force. Sia il 330 M che il 337 M hanno portato all’esercitazione la loro vasta esperienza e tattiche sofisticate, raccolte dopo migliaia di combattimenti dal vivo sul Mar Egeo contro l’aviazione militare turca.

Durante le due settimane dell’esercitazione, gli obiettivi principali delle missioni erano la neutralizzazione della difesa aerea nemica, il degrado delle capacità operative degli aeroporti nemici e successivamente la distruzione di importanti obiettivi infrastrutturali, come ad esempio ponti, centrali elettriche, operazioni marittime ecc. Particolare enfasi è stata data alla guerra elettronica (EW) con disturbi, contromisure elettroniche e interruzione delle comunicazioni, alle missioni di rifornimento aereo e alle missioni di attacco a bassa quota a lungo raggio.

Per supportare e aumentare il realismo dell’esercitazione, la Marina Militare Ellenica ha eseguito nello stesso periodo altre esercitazioni, come AIGIALOS, ANAPNEUSTIR, LAILAPS e PERISKOPIO con la partecipazione di tutti i tipi di sottomarini e navi da guerra elleniche.

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I principali tipi di missioni svolte durante l’esercitazione sono state:

  • Combat Search & Rescue
  • Close Combat Attack con supporto JTAC
  • Counter Surface Force Operations incluso contributi alle operazioni terrestri e marittime
  • Defensive Counter-Air Operations
  • High Value Airborne & Ground Asset Attack Operations
  • Non Traditionnel Intelligence, Surveillance and Reconnaissance
  • Offensive Counter-Air Operations contro gli Integrated Air Defence Systems
  • Strike Coordination and Reconnaissance
  • Supporto degli assetti “Slow Movers”
  • Suppression of Enemy Air Defences e Destruction of Enemy Air Defences
  • Tactical Reconnaissance
  • Time Sensitive e Dynamic Targeting


Lezioni apprese e futuro dell’esercitazione Iniochos

Come in passato, anche quest’anno sono state apprese molte lezioni per tutti i partecipanti. Ovviamente, come in ogni tipo di esercizio simile, non molti dettagli ufficiali sono venuti a galla, ma è chiaro che tutti i partecipanti hanno elogiato la simulazione realistica degli scenari di combattimento e la moltitudine di minacce simulate ed inaspettate che lo Stato maggiore dell’aeronautica militare greca ha incorporato all’esercitazione per tenere sempre in allerta i partecipanti, come ad esempio la presenza di unità A/A nelle zone previste come “libere”.

Il contributo e la professionalità delle forze aeree Red Air sono stati molto apprezzati dai partecipanti stranieri. Tutti i partecipanti hanno sottolineato quanto fosse grande il vantaggio di poter operare senza la maggior parte delle restrizioni che spesso compromettono, in termini di realismo e qualità dell’addestramento, molte esercitazioni dell’Europa centrale e settentrionale. Ultimo ma non meno importante, il rilievo geografico della Grecia è stato utile, fornendo molte opportunità per un addestramento realistico.

Naturalmente, altrettanto di alto valore, è stata la possibilità di aumentare la collaborazione, di condividere valori comuni, di inviare un messaggio forte e comune di stabilità e protezione della pace nel Mediterraneo orientale in questi tempi difficili, e l’opportunità di risollevare lo spirito di cooperazione tra le forze aeree partecipanti, per supportare lo scambio produttivo di idee e per produrre effetti sinergici.

Secondo il Tenente Colonnello Romain Barrois, direttore dell’esercitazione del distaccamento dell’Armée de l’Air: “Il nostro obiettivo è addestrare e sviluppare la nostra interoperabilità con le varie forze aeree presenti ad Andravida. Stiamo già assistendo a miglioramenti e ai primi effetti attesi. La nostra presenza è anche un’opportunità per sviluppare la nostra cooperazione con l’Aeronautica Militare Greca. Soprattutto ora, dopo essere stati accettati nella comunità di Rafale, iniziano ad essere formati e sono curiosi, quindi ci scambiamo molta esperienza. Oltre a lavorare con nazioni straniere, abbiamo l’opportunità e il piacere di poter scambiare le nostre esperienze con gli equipaggi Rafale dell’Aéronautique Navale. Ciò rafforza i legami all’interno della comunità Rafale, per non parlare del lavoro con i Mirage 2000D. I nostri rapporti con i greci e le altre nazioni sono eccellenti“. Proiettando 6 Rafale e 5 Mirage 2000D come parte dell’esercitazione, l’Armée de l’Air dimostra anche “la sua principale capacità di proiezione della forza, una prerogativa impegnativa che richiede molta abilità e specializzazione“.

“Questo esercizio è principalmente un’opportunità per uscire dalla nostra zona di comfort, al fine di imparare ad operare correttamente in un ambiente dove quasi tutto è sconosciuto, come in guerra“, afferma il Tenente Colonnello A., Comandante del 69th Squadron di Hatzerim. “Ci sono alcune sfide che devono essere affrontate nel briefing. Uno di questi è la topografia. Volare è impegnativo, non siamo abituati a volare in una topografia del genere che include valli e alte montagne“. La topografia in Grecia è significativamente diversa da quella in Israele: migliaia di chilometri di spiagge, migliaia di isole e il continente stesso è molto montuoso.

“INIOCHOS è un’importante opportunità per i nostri aviatori di addestrarsi insieme ai nostri alleati greci e di imparare dagli altri partecipanti all’esercitazione“, ha detto il Generale J. Harrigian, comandante USAFE-AFAFRICA dell’aeronautica militare americana. “Migliora le relazioni che sono alla base della nostra alleanza militare e crea opportunità per affinare abilità critiche che migliorano la nostra interoperabilità. L’amicizia, la comprensione e la cooperazione che si stanno instaurando qui sono per noi un’importante risorsa militare“.

L’esercitazione INIOCHOS si sta lentamente ma costantemente trasformando in una delle principali, se non “la” principale, esercitazione aerea di media scala in Europa e nel vicino Medio Oriente, coprendo un ampio spettro di operazioni, comprese le operazioni marittime. A testimoniarlo è il crescente numero di paesi che desiderano partecipare. Di conseguenza la base aerea di Andravida è attualmente in fase di ampliamento con ulteriori spazi per il piazzale e le strutture ricettive. Ci sono anche piani per creare un poligono ACMI completo, con Andravida al centro dell’area. Per quanto riguarda i nuovi partecipanti, ci sono indicazioni che l’Egitto e l’Arabia Saudita vogliano partecipare il prossimo anno. Se questo si avvererà, aumenterà ancora di più la dinamica e l’attrattiva dell’esercitazione.


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Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 30 maggio 2021, 16:37

Aviation-report.com ha scritto:
Ad Aviano conclusa l’esercitazione internazionale Astral Knight 2021: tra i partecipanti gli F-16 americani e gli F-35 italiani

Si è conclusa la Astral Knight 2021 (AK21), esercitazione multinazionale congiunta che ha visto coinvolti aviatori, soldati, marinai e forze speciali degli Stati Uniti che hanno interagito con aliquote ed assetti di Albania, Croazia, Grecia, Italia e Slovenia, con lo scopo di migliorare l’integrazione di comando e controllo, il coordinamento e l’interoperabilità delle capacità aeree, terrestri e marittime e le operazioni di difesa aerea e missilistica integrate (IAMD).

All’esercitazione hanno partecipato circa 1200 uomini dell’USAFE-AFAFRICA, inclusi piloti ed avieri del 31st Fighter Wing, nello specifico il 555th Fighter Squadron e il 56th Rescue Squadron con i loro caccia-bombardieri tattici F-16C Fighting Falcon e gli elicotteri CSAR HH-60G Pave Hawk di stanza nella base friulana di Aviano, supportati dal 31st Maintenance Group e dal 606th Air Control Squadron.

L’esercitazione si è concentrata sulla conduzione delle operazioni di difesa aerea e missilistica integrata in varie zone dell’area Adriatica e Balcanica, in modo particolare combinando operazioni di volo e scenari assistiti da sofisticatissimi simulatori. Inoltre, l’esercitazione intendeva verificare la prontezza e le capacità di “force protection” e “forward presence” della NATO.

Gli assetti aerei americani coinvolti, oltre alle macchine di Aviano, sono stati i caccia-bombardieri F-15E Strike Eagle rischierati in Grecia, con i “tutto-fare” C-130J Super Hercules per il sostegno logistico avanzato, trasporto materiale e aviolancio.

Il contributo della Grecia si è tradotto nella partecipazione massiccia dei propri F-16C/D Block 50+ unitamente ad aerei-radar Embraer ERJ-145; da parte croata la partecipazione degli anziani MiG-21 BisD/UMD, in procinto di essere sostituito dal Dassault Rafale.

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Il contributo dell’Aeronautica Militare è stato qualitativamente rilevante con la partecipazione di alcuni velivoli a pilotaggio remoto e soprattutto di un’aliquota di avanzatissimi aerei di quinta generazione Lockheed Martin F-35A Lightning II che hanno operato dalla home base di Amendola, rappresentando nel contempo il velivolo più moderno ed avanzato tra tutti quelli schierati sul campo.

Scopo di questo genere di esercitazioni, come abbiamo già sottolineato, è migliorare l’integrazione tra le forze, il loro coordinamento e tutte le operazioni di comando e controllo. L’obiettivo è garantire e sostenere l’interoperabilità delle capacità aeree, terrestri e marittime a sostegno delle operazioni di difesa aerea e missilistica integrate. Applicare misure offensive e difensive per creare una forza articolata e combinata completa, consente di impedire a un nemico di impiegare efficacemente le sue armi aeree e missilistiche offensive.

Operando con alleati e partner regionali è possibile giungere alla stesura di processi decisionali e risposte sincronizzate e preparate alle possibili minacce alla sicurezza della regione e naturalmente alle operazioni di emergenza a livello mondiale.

Il 31st Fighter Wing di Aviano è la spina dorsale dell’USAFE-AFAFRICA per il perseguimento degli obiettivi di deterrenza, interoperabilità e proiezione della forza negli scenari regionali e nelle emergenze che via via si possono manifestare sullo scacchiere Mediterraneo e internazionale.

Non è un caso che la base aerea di Aviano, dove abbiamo avuto il piacere di essere ospitati nelle fasi finali dell’esercitazione, grazie alla disponibilità dell’USAFE-AFAFRICA Public Affairs Office di Ramstein (PAO) e dell’Aeronautica Militare, non abbia visto rischieramenti di altri squadroni americani, i cui velivoli, in particolare gli F-15E, sono invece giunti in Grecia, nazione confinante con la turbolenta Turchia, membro NATO ma ormai ai margini di molte esercitazioni-chiave.

Durante la nostra permanenza all’interno dell’Aeroporto “Pagliano e Gori”, abbiamo avuto l’occasione di visionare da vicino un elicottero CSAR HH-60G Pave Hawk, un veterano classe 1988, e due F-16CM revisionati e portati ad uno standard molto vicino ai più recenti Blocks, seppur privi dei serbatoi conformal (CFT).

La caratteristica dei “nuovi” velivoli, immediatamente riconoscibili, è la colorazione grigia “Have Glass V”, evoluzione del programma standard Have Glass che ha visto già molti F-16 ricevere una combinazione bicolore a toni di grigio realizzata con una speciale vernice in grado di ridurre la Radar Cross Section dell’aereo attraverso una particolare miscela RAM (Radar Absorbent Material) costituita da microscopici granuli di metallo che, per le loro caratteristiche, contribuiscono a degradare la firma radar del velivolo.

Gli F-16, al termine della revisione generale, ricevono il nuovo schema di verniciatura presso stabilimento SABCA di Charleroi in Belgio, responsabile della manutenzione a livello di deposito e dell’aggiornamento dei Fighting Falcon operati da nove diversi operatori in tutto il mondo.

Oltre al continuo supporto alle flotte di F-16 del Belgio e di altre flotte europee, la SABCA assicura l’MRO (Maintenance, Repair and Operations) a livello di deposito degli F-16 dell’USAFE operati nel teatro europeo.

Come noto, invece, il Comando Aeroporto “Pagliano e Gori” è uno dei reparti operativi che costituisce l’organizzazione periferica dell’Aeronautica Militare ed è responsabile della diretta esecuzione delle attività definite dal Capo di Stato Maggiore e sancite dagli accordi bilaterali Italia-USA per l’utilizzo delle infrastrutture e dello spazio aereo da parte dell’aviazione americana che vi opera dal lontano 1954.

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Il 31st Fighter Wing

Il 31st Fighter Wing, il cui motto è “Return with Honor”, è l’unico stormo statunitense a Sud delle Alpi, fatto che lo rende un assetto critico per le operazioni della NATO nel Sud Europa. Esso ha compiti di deterrenza attraverso lo svolgimento di missioni sicure ed efficaci per vincere la battaglia di oggi per essere pronti a vincere quella di domani.

La “mission” è quella di rappresentare, all’interno dell’U.S. Air Force, un luogo ambito, di primo livello, per gli aviatori e le loro famiglie, essere lo stormo più pronto al combattimento, un luogo in cui il personale sia orgoglioso nel recarsi al lavoro, sia consapevole della propria identità e dei compiti assegnati.

Il 31st FW mantiene in organico due Squadroni da combattimento basati sui caccia multiruolo Lockheed Martin F-16CM Fighting Falcon: il 555th Fighter Squadron “Triple Nickel” e il 510th Fighter Squadron “Buzzards”, capaci di condurre operazioni aeree offensive e difensive.

Il Wing inoltre ospita da qualche tempo anche il 56th Rescue Squadron dotato di elicotteri Sikorsky HH-60G Pave Hawk con compiti di soccorso in combattimento e forza di reazione rapida immediatamente dispiegabile.

Il 56thg RQS supporta, attraverso il sistema Guardian Angel e forze speciali, inserzioni in ambiente ostile, estrazione e recupero di combattenti americani e alleati, oltre a svolgere compiti di protezione civile, assistenza umanitaria, evacuazione d’emergenza in caso di catastrofi naturali in tempo di pace.

Il Guardian Angel è un sistema d’arma non aereo dell’USAF progettato per eseguire le missioni di Ricerca e Soccorso in Combattimento (CSAR) e il Recupero del personale (PR) nell’intero spettro delle operazioni militari statutarie dello squadrone ed eseguibili di giorno e di notte. Aviano ospita anche il 57th Rescue Squadron che definisce, guida, organizza ed equipaggia il sistema Guardian Angel e il relativo personale.

Non va però dimenticato il 731st Munitions Squadron, assegnato al 31st FW ma fisicamente dislocato nella base di Camp Darby vicino a Livorno. In tempo di pace, il 31st FW si addestra al combattimento attraverso la formazione del personale e la manutenzione degli aeromobili al fine di garantire un elevata prontezza operativa. All’interno del Wing non va dimenticato il 606th Air Control Squadron incaricato della sorveglianza aerea, delle comunicazioni e del controllo elettronico.

Lo Stormo è stanziale ad Aviano dal 1994 quando iniziò a supportare la prima missione operativa in assoluto della NATO, l’operazione Deny Flight volta ad imporre una no-fly zone sui cieli della Bosnia-Erzegovina nel pieno della grave crisi politica umanitaria, conseguenza della dissoluzione dell’allora Jugoslavia.

La Deny Flight cessò formalmente con il trattato di pace di Dayton, imposto dall’allora presidente americano Bill Clinton ai rappresentanti bosniaci, croati e serbi, che ufficializzò le divisioni sancite da un conflitto cruento che costò più di 100 mila morti.

Parteciparono ai colloqui di pace tutti i più importanti rappresentanti politici della regione: Slobodan Milošević, presidente della Jugoslavia e rappresentante degli interessi dei Serbo-bosniaci (il loro leader Radovan Karadžić era assente), il presidente della Croazia Franjo Tuđman e il presidente della Bosnia Erzegovina Alija Izetbegović, accompagnato dal ministro degli esteri bosniaco Muhamed Sacirbey. La conferenza di pace fu guidata dal mediatore statunitense Richard Holbrooke, assieme all’inviato speciale dell’Unione Europea Carl Bildt e al viceministro degli esteri della Federazione Russa Igor’ Ivanov.

Tra l’Agosto e il Settembre 1995, il 31st FW portò a compimento più di 400 missioni di combattimento reale inquadrate nell’operazione Deliberate Force, legittimata dalla Risoluzione 836 delle Nazioni Unite contro le forze armate della Repubblica Serba di Bonsia ed Erzegovina.

Il 31st Fighter Wing fu nuovamente impegnato in operazioni reali a partire dal Marzo 1999 a supporto dell’operazione Allied Force che vide aliquote di velivoli americani ed alleati NATO rischierati sulla base di Aviano a sostegno della campagna di attacchi aerei contro la Repubblica Federale di Jugoslavia.

Le missioni operative dei due Squadroni, il 510th e il 555th, sono poi proseguite negli anni 2000 con il supporto all’operazione Southern Watch successiva alla Guerra del Golfo, per il controllo e monitoraggio dello spazio aereo a sud del 32° Parallelo, per proseguire con l’operazione Iraqi Freedom e Enduring Freedom.

Nel 2007, il rischieramento sulla Kunsan AFB in Korea del Sud segnò il primo rischieramento in assoluto nel teatro asiatico da parte di uno Squadrone inquadrato nell’US Air Force Europe (il 555th).

Nel 2011 invece, il 31st Fighter Wing fu protagonista assoluto durante l’operazione Odissey Dawn ottemperando alla risoluzione ONU 1973 che sancì l’ennesima no-fly zone sui cieli della Libia, volando 2250 missioni operative in 15 giorni di operazioni, passate poi sotto controllo NATO con il nome di Unified Protector.


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Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 12 giugno 2021, 1:57

Analisidifesa.it ha scritto:
Al via l’esercitazione “Falcon Strike” con gli F-35 di quattro forze aeree

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Ha preso il via ieri alla base aerea di Amendola, sede del 32° Stormo, l’esercitazione aerea multinazionale ‘Falcon Strike 2021’, uno degli eventi addestrativi più importanti dell’anno organizzati dall’Aeronautica Militare, che fino al 15 giugno vedrà impegnati oltre 50 velivoli tra caccia, aerei da trasporto e da rifornimento in volo ed altri assetti di supporto.

Per la prima volta in Europa, nell’ambito di un evento esercitativo multinazionale, opereranno insieme F-35A ed F-35B di quattro diverse Nazioni che hanno aderito al programma Joint Strike Fighter (JSF): Stati Uniti, Italia, Regno Unito e Israele.

L’esercitazione, sotto il comando e controllo del Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico (Ferrara), ha l’obiettivo di riprodurre uno scenario operativo in cui si svolgono operazioni aeree complesse con assetti di 5ª generazione appartenenti a diverse nazioni.

Gli scenari esercitativi sono stati creati per offrire agli equipaggi di volo ed ai team di supporto un contesto complesso, altamente mutevole e non permissivo, in cui potersi addestrare in varie tipologie di missioni, tra cui la protezione di assetti aerei di alto valore, le operazioni di Close Air Support, l’interdizione aerea con gestione strategica e tattica, il supporto alle forze speciali a terra, le operazioni di targeting dinamico.

Le attività di volo vengono svolte all’interno di spazi aerei dedicati all’addestramento, nell’ambito dei quali saranno svolte attività EW (Electronic Warfare) e SBAD (Surface Base Air Defence); in tale contesto opereranno anche il sistema di comando e controllo/radar SIRIUS del 2° Stormo di Rivolto (Udine) e una componente SAMP-T dell’Esercito Italiano.


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Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 27 giugno 2021, 3:01

Aviation-report.com ha scritto:
I velivoli MiG-31K (con missili ipersonici) si uniscono alle esercitazioni navali russe nel Mar Mediterraneo

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Nel Mar Mediterraneo si sta svolgendo un’esercitazione congiunta delle forze della Marina e delle forze aerospaziali della Russia. L’esercitazione sta coinvolgendo i bombardieri a lungo raggio Tu-22 M3, i caccia Su-35, gli aerei antisommergibile Il-38 e Tu-142MK, cinque unità navali di superficie, due sottomarini e i caccia MiG-31K che possono trasportare i missili ipersonici Dagger / Kinzhal.

Lo scopo dell’esercitazione è esercitare la protezione delle strutture russe a Khmeimim e Tartus. Oltre ai compiti di addestramento previsti dal programma, i piloti hanno eseguito anche verifiche tecniche in condizioni climatiche difficili, in particolare a temperature elevate. Il lavoro congiunto di piloti e marinai è diventato possibile dopo la ricostruzione della base aerea di Khmeimim vicino a Latakia. Qui la pista è stata allungata e cementata ed ora consente l’utilizzo di tutti i tipi di aerei militari russi.

Per la prima volta la Russia ha inviato in Siria sulla base aerea di Khmeimim due caccia intercettori MiG-31K Foxhound, che sono gli utilizzatori dei missili ipersonici Dagger. L’arrivo inaspettato dei MiG-31K in Siria è stato annunciato il 25 giugno dal dipartimento della difesa russo. I caccia sono arrivati sulla base aera di Khmeimim senza i missili ipersonici che sono giunti in Siria a bordo di aerei da trasporto.

Come detto insieme ai due MiG-31K, sono stati schierati anche almeno tre bombardieri strategici a lungo raggio Tu-22M3 con nuovi missili antinave. I bombardieri sono apparsi per la prima volta in Siria solo un mese fa, dopo il completamento della ricostruzione della pista della base di Khmeimim. I velivoli d’attacco sono coperti dai caccia Su-35 con basati permanente in Siria.

Ricordiamo anche che il gruppo d’attacco della Marina britannica, il Carrier Strike Group, guidato dalla portaerei HMS Queen Elizabeth è situata non lontano dalle basi russe. Dall’area vicino all’isola di Cipro, i suoi 18 caccia di quinta generazione F-35B imbarcati stanno effettuando da diversi giorni dei raid aerei contro Daesh in Iraq e Siria.

Missile ipersonico russo Kinzhal

I velivoli della versione MiG-31K sono già in grado di trasportare e utilizzare il sistema missilistico ipersonico Kinzhal (Dagger in inglese), e il 98° reggimento dell’aviazione navale russa di Monchegorsk, insieme al 317° reggimento di Yelizovo, saranno gli utilizzatori del missile ipersonico a bordo dei propri caccia Foxhound.

Il MiG-31K è privato della capacità di utilizzare missili aria-aria, quindi molto probabilmente sarà utilizzato insieme al MiG-31BM quale velivolo di scorta. Pertanto, sembra che i futuri reggimenti aerei saranno costituiti da almeno due squadroni, uno dei quali svolgerà il ruolo di difesa aerea e protezione con i MiG-31MB e l’altro svolgerà il ruolo di attacco con i MiG-31K.

Tali reggimenti aerei dalle aree delle penisole di Kamchatka e Kola potranno agire efficacemente contro qualsiasi nemico nella maggior parte degli oceani Atlantico e Pacifico, Mar Baltico, Mare di Barents, Mare del Nord e Circolo Polare Artico, sia contro le portaerei che contro formazioni di unità navali e anfibie, nonché contro strutture di comando e controllo di un potenziale nemico.

Il missile ipersonico Kh-47M “Kinzhal” ha una portata fino a 2.000 km e una velocità di Mach 10-12. Come vettore di lancio viene utilizzato il caccia MiG-31K convertito che ha il compito di trasportare e lanciare il missile da un’altitudine di 12-15 km.




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Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 9 luglio 2021, 1:05

Aviation-report.com ha scritto:
Esercitazione “Tri-Lightning” per gli F-35 di Stati Uniti, Regno Unito e Israele che attiva anche il terzo gruppo di volo su F-35I Adir

Dopo l’esercitazione di quinta generazione Falcon Strike 2021 che si è tenuta in Italia presso la base aerea di Amendola e che ha visto partecipare gli F-35 italiani, americani, britannici ed israeliani, le forze aeree israeliane hanno condotto, nel sud di Israele, l’esercitazione congiunta “Tri-Lightning 2” tra l’Aeronautica Militare israeliana, il Corpo dei Marines degli Stati Uniti e la Royal Air Force. La prima esercitazione Tri-Lightning si era svolta a giugno 2019 alternata a tre edizioni dell’esercitazione Enduring Lightning tra Israele e Stati Uniti.

Come parte dell’esercitazione, i caccia israeliani di quinta generazione F-35I Adir si sono addestrati insieme agli F-35B del Corpo dei Marines degli Stati Uniti e con gli F-35B della Royal Air Force quest’ultimi decollati, come per la Falcon Strike 2021, direttamente dalla portaerei inglese HMS Queen Elizabeth che era in navigazione nel Mar Mediterraneo dell’ambito della campagna UK Carrier Strike Group 2021.

Durante l’esercitazione, le forze in campo si sono addestrate in vari scenari aerei operativi complessi che hanno compreso combattimenti aria-aria, attacchi aerei, contrasto alle minacce avanzate terra-aria simulando missioni in ​​profondità nel territorio nemico.

Lo scopo dell’esercitazione è stato quello di rafforzare la cooperazione strategica regionale e migliorare la cooperazione con la comunità internazionale di quinta generazione attraverso un addestramento di qualità che ha consentito l’apprendimento condiviso e il progresso reciproco.

Come parte dell’esercitazione, i piloti della Israeli Air Force hanno visitato la portaerei della Royal Navy per migliorare le loro conoscenze sul caccia stealth. La cooperazione strategica tra i paesi partecipanti all’esercitazione internazionale in Israele è stata ancora una volta un’eccellente opportunità per l’IAF di rafforzare il suo potere e migliorare la sua prontezza per l’attività operativa.

Il Comandante delle forze aeree israeliane, il Mag. Gen. Amikam Norkin ha detto: “La cooperazione con gli Stati Uniti e la Gran Bretagna consente all’IAF di rafforzare le sue capacità e migliorare la sua prontezza operativa per affrontare un’ampia varietà di minacce. La regione del Medio Oriente è altamente dinamica, il che ci impone di allenarci e prepararci per una moltitudine di scenari al fine di continuare a garantire efficacemente la sicurezza dello Stato di Israele e difendere i suoi cieli“.

Terzo gruppo di volo su F-35I Adir

Parallelamente l’aeronautica militare israeliana ha attivato anche il terzo gruppo di volo su F-35I. Il Ministro della Difesa israeliano Benny Gantz aveva sollecitato la creazione di un terzo squadrone nel gennaio del 2021.

Il 117th Squadron, l’omonimo dell’iconico squadrone che ha guidato l’attacco del 1981 al reattore nucleare in Iraq, inizialmente si concentrerà principalmente sull’addestramento dei piloti di Adir. Lo squadrone si unisce così al 116th Squadron “Lions of the South” che ha raggiunto la capacità operativa con l’Adir nell’agosto 2020 e il 140th Squadron “Golden Eagle”, entrambi operativi dalla base aerea di Nevatim.

L’Israeli Air Force ha, inoltre, iniziato anche le operazioni per formare un quarto squadrone di jet stealth di quinta generazione negoziando l’arrivo di 25 ulteriori jet F-35. Ricordiamo che l’aeronautica militare israeliana ha attualmente 27 jet stealth F-35I, consegnati come parte di un accordo di 50 velivoli firmato con gli Stati Uniti. La consegna dei restanti jet dovrebbe concludersi entro il 2024, con l’arrivo di sei aeromobili all’anno fino ad allora.

Il velivolo F-35 di quinta generazione è stato lodato come un “punto di svolta” dai militari israeliani, non solo per le sue capacità offensive e invisibili, ma per la sua capacità di connettere i suoi sistemi con altri velivoli e formare una rete di condivisione delle informazioni.


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Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 19 luglio 2021, 2:21

Aviation-report.com ha scritto:
Turchia: esercitazione Anatolian Eagle 2021

Una Turchia un po’ più lontana dalla NATO è la prima impressione che è emersa dopo la nostra visita in occasione dell’esercitazione internazionale Anatolian Eagle 2021. Nessun paese NATO ha difatti preso parte all’edizione di quest’anno, eccetto che come osservatori.

Instituita nel 2001, l’Anatolian Eagle vide come partecipanti nelle varie edizioni diversi paesi NATO, tra cui l’Italia nel 2019 con il rischieramento degli AMX del 132° Gruppo.

Il centro organizzativo dell’esercitazione è sempre la base aerea di Konya situata al centro della Turchia e che rappresenta un centro di alto livello tecnico, che fornisce un ambiente di combattimento realistico dove i reparti dell’aviazione turca e gli alleati possono esercitarsi contro minacce impegnative, più sofisticate, grazie anche alle dimensioni dell’area operativa dedicata all’addestramento, tipologia di missioni e livello dei partecipanti.

L’Anatolian Eagle non rappresenta solo un fondamentale punto nell’andare incontro alle esigenze addestrative della forza aerea turca e degli alleati ma contribuisce anche nel rafforzare le relazioni e cooperazione tra i partecipanti condividendo le tattiche, le esperienze e tecniche possedute.

L’edizione 2021 è iniziata il 21 Giugno per concludersi il 2 Luglio e ha visto come partecipanti l’aviazione militare turca con 38 F-16C/D del 113, 132, 151, 152, 181 e 191 Filo, un KC-135 del 101 Filo, un E-7T del 131 Filo e un ANKA-S del 302 Filo, la Marina Militare turca ha partecipato con due fregate e due navi da assalto veloce, l’aviazione militare azerbaigiana con due MiG-29S e due Su-25K, l’aviazione militare del Qatar con quattro Rafale e quella pakistana con cinque JF-17 Thunder, e la NATO con un E-3 AWACS. Gli osservatori erano il Bangladesh, Bielorussia, Bulgaria, Burkina Faso, Georgia, Iraq, Svezia, Kosovo, Libano, Ungheria, Malesia, Nigeria, Romania, Tunisia, Ucraina, Oman, Giordania e Giappone.

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L’Anatolian Eagle si è svolta ogni anno, eccetto nel 2020 a causa del covid, sulla base aerea di Konya, in un ambiente realistico di combattimento con lo scopo di migliorare le capacità operative, testare nuove tattiche e tecniche di combattimento, sviluppando l’operatività congiunta e la cooperazione tra i vari assetti aerei e migliorando l’efficienza delle missioni.

Supportata dal sistema ACMI (Air Combat Maneuvering Instrumentation) e dal sistema di analisi dopo la missione, usato per valutare la performance delle missioni in tempo reale, viene fornito ai partecipanti il massimo livello di addestramento possibile. L’area delle operazioni copriva una superficie di 300×400 Km nella zona del lago Tuz permettendo ai partecipanti di svolgere le loro missioni senza alcuna limitazione, in una zona chiusa al traffico civile. Dalla sua istituzione, sono state svolte 43 edizioni, 24 internazionali e 19 nazionali con circa 24.000 sortite svolte dai 15 Paesi partecipanti.

Lo scenario dell’esercitazione era composto da una forza rossa, aggressor, che doveva attaccare la zona blu, difesa appunto dalla forza blu, la quale doveva poi contro-respingere gli aggressori trovandosi a doversi confrontare anche contro le batterie SAM della forza rossa. Le missioni erano COMAO, con l’utilizzo di foto aeree da ricognizione e guerra elettronica.

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L’Anatolian Eagle continua dunque a rappresentare un importante teatro operativo addestrativo , grazie anche alle caratteristiche geografiche e assenza di traffico aereo civile in larghi spazi, difficili da trovare in Europa.

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Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 21 agosto 2021, 0:00

Aviation-report.com ha scritto:
Nave Trieste unità d’assalto anfibio della Marina Militare inizia le prove in mare

Il 12 agosto 2021, in una calda giornata estiva di agosto e in puntuale osservanza di tutte le attuali prescrizioni sanitarie vigenti, si è svolta nelle acque del golfo della Spezia, la prima uscita in mare per la nuova unità d’assalto anfibio della Marina Militare.

A circa tre anni e mezzo dall’impostazione del primo blocco sullo scalo nell’ambito dell’allestimento di nave Trieste presso il cantiere integrato di Fincantieri Muggiano, sono iniziate le prove a mare. Un complesso e variegato programma di test, che vedrà l’Unità impegnata, per oltre un anno, in attività volte a verificare la funzionalità dei sistemi di piattaforma e combattimento condotte da personale tecnico dell’Industria Privata sotto la supervisione della Marina Militare, per assicurare il rigoroso rispetto dei requisiti militari contrattuali.

La realizzazione di questa Unità – interamente costruita presso lo storico e rivitalizzato cantiere navale di Castellammare di Stabia (Napoli) – rientra nell’importante quadro del programma navale di rinnovamento della Flotta militare d’altura italiana, avviato con la legge di stabilità 2014, “al fine di assicurare il mantenimento di adeguate capacità nel settore marittimo a tutela degli interessi di difesa nazionale”.

Nave Trieste, unità LHD (Landing Helicopter Dock), con distintivo ottico L9890, è stata progettata per svolgere missioni ad ampio spettro, sfruttando le sua intrinseca flessibilità d’impiego e di riconfigurazione di capacita. È quindi in grado di esprimere, senza soluzione di continuità, una rilevante proiezione di forza a lungo raggio, sul mare e dal mare, di molteplici assetti operativi, militari e di supporto umanitario, con elevata prontezza ovunque sia richiesto.

L’Unità potrà ospitare un Comando complesso di Componente Navale (NATO MCC) ovvero un Comando di Task Force Anfibia (CATF), nonché trasportare e proiettare a terra una forza anfibia di circa 600 uomini e donne, impiegando il suo ampio bacino allagabile, e impiegare i più moderni aeromobili oggi in dotazione alla Marina. In chiave dual-use, la sua flessibilità d’impiego e la presenza a bordo di un ospedale dotato di capacità diagnostica autonoma, operatoria, e ricovero con possibilità di assicurare trattamento di terapia intensiva, le consentirà di concorrere alle attività interministeriali di soccorso umanitario in occasione di eventi straordinari/calamità naturali.

Con una lunghezza fuori tutto di 245 metri, un dislocamento di circa 38.000 tonnellate a pieno carico, e un ponte di volo lungo 230 metri e largo 55 metri circa (comprensivo degli elevatori), ha nove spot per il decollo e l’atterraggio degli elicotteri in servizio con la Marina Militare, EH-101 e SH-90, oltre a velivoli ad ala fissa STOVL AV-8B Harrier II+ e F-35B JSF e velivoli convertiplani come i V-22 Osprey.

La nave anfibia multiruolo Trieste, il cui varo è avvenuto il 25 maggio 2019 a Castellammare di Stabia alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (con madrina della cerimonia la figlia Laura), si prepara a essere consegnata alla Marina Militare a fine anno 2022, rappresentando, di fatto, la più grande Unità Navale mai costruita in Italia dal dopoguerra a oggi, in totale e rigorosa sinergia di intenti – nel campo marittimo – tra la Marina Militare e l’Industria Nazionale di eccellenza, esempio eclatante delle capacità progettuali e tecnologiche nel mondo.

La costruzione e l’allestimento di nave Trieste sono seguiti quotidianamente dal personale del Centro Allestimento Nuove Costruzioni Navali (MARINALLES) e dell’Ufficio di Programma LHD della Direzione Tecnica per gli Armamenti Navali (NAVARM).

Nave Trieste è stata progettata per essere uno strumento flessibile, modulare, affidabile, a basso impatto ambientale, facilmente riconfigurabile, secondo il concetto “one fits all”, ovvero la capacità per una stessa classe di unità di portare a termine delle missioni che tradizionalmente spettavano a differenti tipologie di piattaforme.

Consentirà quindi di proiettare e sostenere – in aree di crisi – la forza da sbarco e la capacità nazionale di proiezione dal mare, assicurerà il trasporto strategico di un numero elevato di mezzi, personale e materiali, ma potrà anche concorrere a compiti di “Protezione Civile” per il soccorso a popolazioni sinistrate, potendo assicurare anche funzioni di comando e controllo per attività emergenziali di natura non militare di varie tipologie.


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Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 8 ottobre 2021, 18:26

Aviation-report.com ha scritto:
Al via l’esercitazione aeronavale Mare Aperto 2021 della Marina Militare

Ha preso il largo, lunedì 4 ottobre 2021, la Mare Aperto 2021, maggiore esercitazione aeronavale della Marina Militare che avrà luogo nelle acque del Mar Adriatico, Mar Ionio, Canale di Sicilia e Mar Tirreno, dopo oltre un anno e mezzo in cui la pandemia ne aveva impedito la regolare esecuzione. L’esercitazione terminerà il prossimo 27 ottobre.

Per ventiquattro giorni, più di 4.000 donne e uomini appartenenti a 9 differenti Marine, alleate e partner, 21 unità navali, 4 velivoli AV-8B Harrier II+ e 17 elicotteri imbarcati, di cui due da combattimento dell’Esercito Italiano, 3 sommergibili nazionali, velivoli dell’Aeronautica Militare e aeromobili P72 (da pattugliamento marittimo), P180 basati a terra, saranno coinvolti in attività addestrative a difficoltà crescente al fine di addestrare i comandanti e gli staff imbarcati della Squadra Navale, alla conduzione di operazioni in possibili aree di crisi internazionale.

Navi ed equipaggi si eserciteranno per consolidare ed incrementare la capacità di fronteggiare le principali forme di lotta sul mare e dal mare, di prevenzione e contrasto ai traffici illeciti sul mare, di gestione delle crisi caratterizzate dalla presenza di minaccia convenzionale e asimmetrica, oltre alla gestione di eventi dannosi di natura endogena.

Tra i principali obiettivi si annovera la certificazione del comando della Terza Divisione Navale e della Brigata Marina San Marco rispettivamente quale Commander Amphibious Task Force e Commander Landing Force quali assetti che saranno impegnati per la forza di risposta rapida della NATO nel 2022 (Nato Response Force – NRF 2022).

La Mare Aperto 2021 avrà, per questo, una forte connotazione aeronavale-anfibia, con la presenza di una forza da sbarco composta da circa 400 fucilieri di Marina della Brigata Marina San Marco, che condurranno attività di proiezione di potenza dal mare in supporto a popolazioni interessate da situazioni di crisi.

Come accaduto nelle precedenti edizioni, anche la Mare Aperto 2021 vedrà la partecipazione di 45 studenti provenienti da 9 differenti atenei: l’università degli studi di Bari, l’università di Genova, la Libera Università Internazionale degli Studi Sociali (LUISS) di Roma, l’università per gli stranieri di Siena, l’università Sant’Anna di Pisa, l’università di Catania, l’università di Perugia, l’università Federico II di Napoli e l’università di Trieste.

Studenti e docenti accompagnatori saranno integrati all’interno degli staff imbarcati sulle unità della Squadra Navale ed eserciteranno i ruoli di political adivisors, legal advisors, addetti alla pubblica informazione ovvero si cimenteranno con sistemi altamente tecnologici di propulsione e di architettura navale e di esplorazione dell’ambiente marino.

Lo scopo della Mare Aperto è di migliorare i livelli di efficacia e prontezza operativa dello strumento aeronavale della Marina Militare e di favorire il processo di integrazione interforze con le altre Forze Armate, le Marine estere e le agenzie del cluster marittimo nazionali, sempre più indispensabile per assicurare, in maniera olistica, la difesa degli interessi nazionali, rafforzando in particolar modo la presenza e la sorveglianza marittima del Mediterraneo.

La Marina Militare, da sempre impegnata nella condotta di attività di presenza e sorveglianza a tutela degli interessi nazionali sul mare, grazie alle capacità d’intervento insite nello strumento aeronavale, svolge una costante attività di vigilanza marittima, capacità già consolidata ed indispensabile per la tutela degli interessi nazionali tra cui meritano particolare menzione le attività di controllo della Zona Economica Esclusiva (ZEE) nazionale, intesa come estensione, verso l’alto mare, della domestic jurisdiction in materia di tutela dell’ambiente marino e delle connesse risorse economiche (naturali, minerarie ed energetiche).


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Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 13 ottobre 2021, 0:18

Aviation-report.com ha scritto:
Russia e Serbia hanno dato il via all’esercitazione di volo tattico congiunta “Bars-2021” con Mig-29, Mi-35 e Mi-8

I piloti militari russi e serbi hanno dato il via all’esercitazione di volo tattico congiunta “Bars-2021” in Serbia, ha riferito lunedì scorso il ministero della Difesa russo. “Nel corso delle esercitazioni, il personale di volo di entrambi i paesi eserciterà manovre di combattimento aereo con coppie di aerei, attacchi di caccia MiG-29 contro bersagli a bassa velocità, operazioni di assalto aereo e copertura aerea a missioni di soccorso in combattimento e altri compiti designati con anche il supporto di elicotteri Mi-8 e Mi-35“, ha affermato Mosca in una nota. La BARS è condotta alternativamente nella Federazione Russa e nella Repubblica di Serbia.

Durante l’esercitazione saranno quindi praticate missioni di ricerca e il soccorso, esercitato il controllo e la protezione dello spazio aereo anche con combattimenti aerei simulati, il trasporto aereo, l’assalto aereo, l’evacuazione di feriti e il loro trasporto verso le installazioni mediche. Questo evento, come le precedenti edizioni, fornirà l’opportunità per il trasferimento e lo scambio di esperienze e conoscenze e l’interoperabilità tra gli equipaggi dei due paesi.

L’esercitazione BARS, diventata ormai un appuntamento fisso per la Serbia e la Russia, ha così riunito equipaggi misti di entrambi i paesi che volano su aerei MiG-29, elicotteri Mi-8 e Mi-35, ha specificato il ministero. “Le manovre coinvolgeranno circa 10 velivoli dell’aeronautica serba e delle truppe di difesa aerea provenienti dagli aeroporti militari di Batajnica e Ladevci“, si legge nel comunicato. L’esercitazione “Bars-2021” durerà fino al 16 ottobre prossimo, ha precisato il ministero.

I piloti militari russi hanno studiato in via preliminare i termini aeronautici e le frasi di scambio radiofonico in lingua serba per un’interazione più efficace come parte degli equipaggi congiunti, ha inoltre affermato il ministero della Difesa russo. La Serbia è il più grande importatore di armi russe in Europa e negli ultimi anni, la Russia ha trasferito in Serbia 30 carri armati T-72MS modernizzati e sei velivoli da combattimento MiG-29 Fulcrum.


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Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 23 ottobre 2021, 17:45

Aviation-report.com ha scritto:
In Israele è in corso l’esercitazione internazionale Blue Flag 2021

Dopo mesi di lunghi preparativi, equipaggi e velivoli da combattimento di quarta e quinta generazione provenienti da 8 paesi: Israele, Germania, Italia, India, Francia, Regno Unito, Stati Uniti e Grecia hanno dato il via all’esercitazione biennale Blue Flag 2021, lo scorso 17 ottobre. L’esercitazione è progettata sviluppare l’interoperabilità e la forza della coalizione, migliorando al contempo i partenariati multinazionali. All’esercitazione, che si svolge presso la base aerea di Uvda nel deserto del Negev, sono previsti più di 60 jet e un migliaio di soldati. La Blue Flag 21 dovrebbe terminare il 28 ottobre.

“Viviamo in una regione molto complicata e le minacce allo Stato di Israele da Gaza, Libano, Siria e Iran stanno solo aumentando. Organizzando un’esercitazione internazionale in questa realtà attuale, continuando le nostre attività operative pubbliche e segrete su tutti fronti, è di estrema importanza strategica e ha un ampio impatto sull’aviazione militare israeliana, sulle IDF e sullo Stato di Israele“, ha affermato il Mag. Gen. Amikam Norkin, Comandante delle Forze Aeree Israeliane.

Questa è la quinta volta che l’aeronautica militare israeliana ospita l’esercitazione nel deserto del paese mediorientale da quando è iniziata nel 2013. All’edizione precedente, quella del 2019, avevano partecipato solamente quattro nazioni ospiti. Anche la Germania partecipa con sei Eurofighter, sotto il comando del Tactical Air Force Squadron 31 “Boelcke”,di cui uno appositamente decorato per l’evento con una fantastica livrea speciale e soprannominato Eagle Star.

La cooperazione con la Germania è una delle collaborazioni più strette dell’aeronautica militare israeliana. Pochi mesi fa il Generale Ingo Gerhertz, Comandante delle Forze Aeree Tedesche, aveva ospitato personalmente una delegazione israeliana in Germania, altra espressione della cooperazione di settore tra i due Paesi. Inoltre la Luftwaffe aveva ospitato lo scorso anno una delegazione dell’aeronautica militare israeliana in visita in Germania, quando aveva partecipato ad un volo su Dachau ed aveva visitato il villaggio olimpico di Monaco, dove furono uccisi 11 atleti israeliani.

Anche in questa occasione i membri della delegazione tedesca appena arrivati ​​in Israele hanno organizzato un volo sulla città di Gerusalemme e la Knesset d’Israele. Gli aerei sono stati guidati dal generale Gerhardz, che ha volato nell’Eurofighter speciale color appositamente dipinto con le bandiere dei paesi tedeschi e israeliani, e il generale Nurkin in un F-15 Baz in una ideale continuazione dello storico volo effettuato sul campo di Dachau in Germania circa un anno fa.

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“La sfida particolare dell’esercitazione Blue Flag 2021 è quella di raggiungere obiettivi di missione comuni in un tempo molto breve in condizioni climatiche e geografiche sconosciute. L’interazione con i partecipanti al di fuori della NATO è particolarmente entusiasmante, poiché dobbiamo trovare insieme procedure adeguate. Sono lieto che la mia prima esercitazione come leader del contingente goda di una così grande reputazione internazionale“, ha dichiarato il Tenente Colonnello della Luftwaffe tedesca Niko Biedermann, che guida il contingente tedesco nell’esercitazione.

L’esercitazione di due settimane si concentrerà sul potenziamento delle capacità difensive complessive di Israele nella regione. “Questo evento di addestramento biennale è essenziale per costruire e mantenere l’interoperabilità difensiva e garantire un vantaggio tattico congiunto“, ha affermato il Tenente Colonnello dell’US Air Force Shaun Loomis, comandante del 480th Fighter Squadron. “Avendo sperimentato questo esercizio nel 2019, non vediamo l’ora di esercitare nuovamente la cooperazione militare e di costruire nuove capacità con i nostri partner“, ha aggiunto.

L’edizione 2021 della Blue Flag vede il primo dispiegamento di uno squadrone britannico, con gli Eurofighter Typhoon, in Israele dalla costituzione del paese, così come il primo dispiegamento di uno squadrone di caccia indiano su velivoli da combattimento Mirage e il primo dispiegamento di uno squadrone di caccia francese su velivoli Rafale.

Anche gli F-35I Adir stanno partecipando per la prima volta all’esercitazione, nella quale sono coinvolti due gruppi di volo: lo Squadron 140 (“Golden Eagle”) e lo Squadron 116 (“Southern Lions”). Israele partecipa anche con gli F-15I, gli F-16C Barak, gli F-16I Sufa e i velivoli CAEW. La nostra Aeronautica Militare torna ad Ovda con gli F-35A del 32° Stormo con un G.550 CAEW (Conformal Airborne Early Warning) del 14° Stormo. La Grecia partecipa con gli F-16 e gli Stati Uniti con gli F-35A.

La Blue Flag 2021 si pone anche come un’altra occasione per integrare tra loro i caccia di quinta generazione F-35 di nazioni diverse e di integrarli con assetti di quarta generazione per sviluppare sinergie e cooperazione tra le nazioni alleate. Infatti ricordiamo che non è la prima volta che gli F-35 italiani, americani ed israeliani di incontrano durante esercitazioni, tra le quali ricordiamo le Tri-Lightnings o l’ultima che si è tenuta proprio in italia, la Falcon Strike 2021, che ha visto anche la partecipazione degli F-35B britannici.


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Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 30 ottobre 2021, 23:43

Aviation-report.com ha scritto:
Axalp 2021: le forze aeree svizzere si addestrano ai tiri ad alta quota

Si è appena conclusa la sessione autunnale dei tiri d’aviazione che le forze aeree svizzere (Schweizer Luftwaffe) organizzano abitualmente sul poligono di Axalp-Ebenfluh, alle spalle della nota base aerea di Meiringen e che culmina con la presentazione delle capacità della forza armata ad addetti ai lavori e pubblico proprio sul poligono alpino ubicato a 2321 metri sul livello del mare.

La dimostrazione per il pubblico, normalmente organizzata su due giorni, ha avuto luogo esclusivamente nella giornata di mercoledì 20 Ottobre causa le cattive condizioni meteo del giorno successivo. L’edizione del 2019 venne cancellata per maltempo e il 2020 vide l’inevitabile assenza dal calendario come conseguenza dell’emergenza sanitaria collegata alla pandemia da Covid-19.

Un giorno solo per il pubblico, ma ricco di spunti sia dal punto di vista dei contenuti della conferenza stampa tenuta dal Comandante delle forze Aeree svizzere Divisionario Peter Merz, sia per il programma mostrato sul poligono nell’ora e mezza di dimostrazioni serrate chiuse con il tradizionale display della Patrouille Suisse che in quota e tra canaloni e cime fa di sicuro un certo effetto per chi è abituato alle esibizioni in pianura.

Il Divisionario Merz ha aperto la conferenza stampa introducendo lo scenario internazionale con il quale uno stato neutrale come la Svizzera, seppur circondato da paesi con i quali intrattiene solidi legami culturali ed economici, deve confrontarsi per garantire la propria stabilità, la sicurezza delle istituzioni federali e cantonali al fine di rendere a sua volta credibile il proprio status internazionale.

L’aggressività di una potenza militare ed economica come la Cina, slide iniziale della presentazione con eloquenti immagini di un bombardiere H-6 e del caccia pesante di 5a generazione J-20, l’evacuazione dall’Afghanistan, il sempre turbolento Medio-Oriente e le relazioni USA-NATO-Russia sono considerati elementi tali da richiedere una programmazione a lungo termine che l’Esercito Svizzero (e la Luftwaffe in particolare) hanno voluto pianificare e portare avanti.

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Da qui la scelta, tramite il programma Air2030, del Joint Strike Fighter nella versione convenzionale che ancora sta facendo discutere e dei sistemi missilistici Raytheon Patriot sono visti dal Divisionario come cruciali per mantenere la deterrenza e il controllo dello spazio aereo ed elettronico della confederazione.

Per la protezione e la difesa dello spazio aereo, ha ribadito il Comandante Merz, è necessaria una combinazione di aerei da combattimento e difesa terra-aria. Gli aerei da combattimento e la difesa terra-aria a corta gittata attuali sono obsoleti o lo saranno presto. Nell’immediato futuro non vi è un’alternativa idonea agli aerei da combattimento e alla difesa aerea perché droni sempre più sofisticati, elicotteri e aerei da combattimento oggi volano a quote troppo basse e anche a velocità ridotte.

L’acquisto di nuovi aerei da combattimento e i nuovi sistemi di difesa aerea finanziati, rappresentano un investimento per almeno 30 anni con consegne presumibilmente tra il 2025 e il 2030 anno in cui i “legacy” F/A-18 Hornet verranno definitivamente dismessi.

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Il Divisionario Merz è stato peraltro un attore fondamentale del processo di selezione e scelta dei nuovi sistemi; prima di essere nominato Comandante delle forze aeree elvetiche, è stato infatti Project Manager del programma AIR2030; un’interessante analisi di come è stata gestita la gara internazionale e le fasi successive è disponibile al link Air2030: Il progetto «Nuovo aereo da combattimento», tanto da meritare un riconoscimento ad Armasuisse nella categoria grandi progetti al Concorso indetto dall’International Process Management Association (IPMA).

Al termine della conferenza stampa, lo abbiamo avvicinato per porgere alcune brevi domande collegate al tipo di contratto siglato con gli Stati Uniti e in particolare sul luogo di produzione degli F-35 elvetici. In esclusiva per Aviation-Report, Merz ha dichiarato che la scelta non è stata ancora definita ma dovrà essere presa entro il prossimo mese e mezzo. Pertanto la F.A.C.O. di Cameri (Final Assembly & Check-Out), vicinissima al confine elvetico, potrebbe essere il luogo dal quale usciranno i JSF svizzeri. “Tutto dipenderà dalle offerte finali che riceveremo” ha chiosato il Divsionario Merz.

Ricordiamo che l’acquisizione del pacchetto Lockheed-Martin/Raytheon è frutto di un accordo a livello governativo in quanto prevede non solo la fornitura dei sistemi d’arma e assistenza ma anche corposi ritorni industriali che devono essere garantiti all’acquirente. A differenza delle acquisizioni tramite canali FMS (Foreign Military Sales) nelle quali non è possibile produrre alcunché al di fuori del territorio statunitense, gli accordi a livello governativo possono invece prevedere altre forme di acquisizione materiali e produzione.

La Svizzera, attraverso un accordo governo-governo del valore complessivo di 8 miliardi franchi svizzeri, ha selezionato Lockheed Martin per l’acquisizione e gestione di 36 caccia statunitensi a bassa osservabilità F-35A Lightning II, le prime consegne previste attorno al 2027, destinati a sostituire la flotta di circa 30 F/A-18 Hornet e poco più di 20 F-5E Tiger II e Raytheon per 5 batterie di difesa aerea a lungo raggio Patriot PAC-3.

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“Il Consiglio federale ritiene che F-35 e Patriot siano i più adatti a proteggere la popolazione Svizzera contro le minacce aeree”, si legge nel comunicato pubblicato da Armasuisse (L’ufficio federale dell’armamento) circa la scelta del Joint Strike Fighter a discapito di Rafale, Typhoon e Super Hornet, gli altri aerei in gara. “Tutte le offerte hanno soddisfatto i requisiti per la Svizzera, ma l’F-35A presenta la più ampia gamma di benefici ed è di gran lunga il modello più economico”.

Ricordiamo che le offerte di Lockheed Martin e Raytheon hanno sbaragliato le analoghe presentate da Airbus per conto di Eurofighter, Dassault e Boeing per la scelta del NKF (nuovo aereo da combattimento) e di MBDA che aveva offerto il proprio FSAF/SAMP-T evoluto.

Venendo all’evento vero e proprio per il quale migliaia di cittadini elvetici, stranieri e addetti ai lavori oltre a delegazioni militari dei paesi vicini, la flotta di elicotteri Airbus Super Puma e H135M ha garantito il trasferimento degli invitati e media muniti di autorizzazione, tra cui noi di Aviation Report, dalla base aerea di Meiringen al poligono di tiro e ritorno, con una cadenza ed efficienza invero eccellenti.

Le dimostrazioni in volo hanno avuto come protagonisti gli aerei da combattimento Boeing F/A-18C Hornet che hanno colpito bersagli a terra il proprio cannone gatling a 6 canne rotanti General Dynamics M61A1 Vulcan da 20 mm dotato di 578 colpi.

Terminati gli “assalti” degli F/A-18 con il flypast conclusivo di una formazione di 4 Hornet ai quali si è aggiunto il bellissimo Hawker Hunter T.68 in livrea tigrata, il posto è stato lasciato ai display delle forze speciali supportati da un Super Puma che ha curato la spettacolare esfiltrazione di un intero team “appeso” al gancio baricentrico, alla spettacolare dimostrazione dell’ AS232 Super Puma e dalla poderosa esibizione dello Swiss Hornet Display Team ai quali hanno fatto seguito Pilatus PC-21 e lo scramble da Meiringen di due F/A-18 per intercettare un velivolo ostile e costringerlo all’atterraggio.

Al termine, la Patrouille Suisse si è esibita ed ha chiuso Axalp 2021 con la sua manovra numero 16 denominata “Grande” condita dallo spettacolare rilascio di bengala.


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Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 31 ottobre 2021, 0:01

Aviation-report.com ha scritto:
I tanker francesi e spagnoli si addestrano nei cieli delle Isole Canarie durante l’esercitazione EART21

Aerei cisterna provenienti da Francia e Spagna hanno praticato la delicata ma fondamentale arte del rifornimento n volo durante l’esercitazione annuale European Air Refueling Training (EART), tenuta quest’anno sulle Isole Canarie spagnole.

Guidata dall’European Air Transport Command (EATC), un’organizzazione formata da sette alleati della NATO e con sede nei Paesi Bassi, l’esercitazione ha anche sostenuto l’altra esercitazione internazionale dedicata al combattimento aereo, la Ocean Sky 2021 a guida spagnola, che si è svolta a partire dalla base aerea di Gando sull’isola di Gran Canaria.

I velivoli da combattimento impegnati nella Ocean Sky 2021 si sono riuniti con i tanker dell’EATC, fornendo loro il pieno di carburante ma dando agli equipaggi dei rifornitori la possibilità di affinare il proprio addestramento. A partecipare per la prima volta nel 2021 è stata anche la Multinational Multirole Tanker Transport Unit (MMU), che gestisce i veivoli da rifornimento in volo Airbus A-330 di proprietà della NATO e gestiti dalla NATO Support and Procurement Agency.

La MMU offre capacità di rifornimento in volo, trasporto ed evacuazione medica ai sei alleati della NATO che partecipano al programma Multi Role Tanker Transport (MRTT) della NATO e si prevede che la flotta raggiungerà la capacità operativa iniziale nel gennaio 2022.

Il video che trovate di seguito include alcune riprese degli aerei francesi Airbus A330 Phoenix e degli aerei spagnoli Airbus A400M che riforniscono in volo gli F/A-18 Hornet spagnoli, riprese del decollo e dell’atterraggio del velivolo Airbus A330 MRTT della NATO Multinational Multirole Tanker Transport Unit e interviste con gli ufficiali dell’EATC e della MMU.

Il Colonnello Salvatore Melillo dell’Aeronautica Militare e direttore dell’esercitazione EART 21 ha detto che “… all’interno della mobilità aerea, il rifornimento in volo è uno dei nostri temi nell’EATC (European Air Transport Command). Questa esercitazione ha un collegamento con l’esercitazione per il combattimento aereo, l’Ocean Sky, ed è nata proprio per dare supporto ai veilvoli da combattimento che partecipano a questa esercitazione di risorse per il rifornimento aria-aria, e allo stesso tempo, è una buona opportunità per condividere la formazione e standardizzare procedure operative all’interno della comunità del rifornimento in volo.”

L’EATC è un’organizzazione multinazionale tra sette nazioni europee, ed è nata più di 10 anni fa, e il suo intento è quello di condividere tutte le informazioni e di avere competenze fondamentalmente sulla mobilità aerea, sul rifornimento in volo e sull’evacuazione medica aerea.

“Il vantaggio di EATC è il concetto di condivisione, quindi condividere informazioni, condividere risorse e avere queste informazioni disponibili per le missione di volo, al fine di creare un’organizzazione unica per la standardizzazione di tutte le procedure operative”, ha aggiunto il Col. Melillo.

Il Ten. Colonnello Christian Kornig della Luftwaffe tedesca e Comadante del distaccamento della MMU della NATO ha spiegto che “… anche la Multinational Tanker Unit è nata diversi anni fa, con diverse nazioni che volevano partecipare e che avevano l’idea di costruire una unità che fosse comeposta da più nazioni ma con un unico obiettivo: avere la capacità di rifornimento in volo, trasporto passeggeri e trasporto merci”.

La particolarità della NATO Multinational Multirole Tanker Transport Unit è che gli aerei sono di proprietà della NATO, ma sono gestiti dalle nazioni partecipanti che sono nella MMU. “Un velivolo per il rifornimento in volo può essere un grande punto di svolta, in termini di schieramento di caccia da A a B, o quando si trovano in un teatro operativo nel quale possono estendere la loro permanenza sugli obiettivi, e questo è un obiettivo importante per i tankers”, ha aggiunto il Ten. Col. Kornig.




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Re: Esercitazioni Ufficiali

Messaggio da Phant » 12 novembre 2021, 0:56

Hdblog.it ha scritto:
Cina, un poligono nel deserto: i bersagli sono copie di navi e portaerei USA

L'esercito cinese ha realizzato dei modelli in scala 1:1 di portaerei e navi statunitensi da utilizzare probabilmente come bersagli durante test di missili balistici a lunghissimo raggio, una sorta di poligono di addestramento.

L'area in cui sono state individuate queste sagome si trova nel deserto di Taklamakan, nella regione nordoccidentale dello Xinjiang. La scoperta è stata fatta grazie a delle immagini satellitari realizzate dalla Maxar Technologies, statunitense specializzata nella produzione di comunicazioni, osservazione della Terra, radar e assistenza in orbita di satelliti, prodotti satellitari e servizi correlati.

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Nel rapporto redatto dall'U.S. Naval Institute (Usni News), in cui viene citata la società di intelligence geospaziale AllSource Analysis, si legge che tra i bersagli è possibile distinguere sia la forma della nuova superportaerei a propulsione nucleare Gerald Ford, costata alle forze armate statunitensi oltre tredici miliardi di dollari, che quelle di almeno due cacciatorpedinieri della classe Arleigh Burke.

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Secondo quanto riportato dalla Reuters, questi modelli riflettono gli sforzi della Cina per difendersi da attacchi navali, in particolare dagli Stati Uniti, visto il crescere delle tensioni con Washington, che rimangono alte sia su Taiwan che sul Mar Cinese Meridionale e che si starebbero avvicinando pericolosamente a un punto di non ritorno.

Le immagini satellitari hanno anche mostrato un sistema ferroviario di circa 6 metri di larghezza su cui è montato un bersaglio delle dimensioni di una nave. Secondo gli esperti, questa sagoma potrebbe essere utilizzata per simulare una nave in movimento.

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I programmi missilistici cinesi sono supervisionati dalla PLARF, il comando delle Forze Missilistiche dell'Esercito Popolare di Liberazione, conosciute in precedenza come Secondo Corpo d'Artiglieria. Il ministero della Difesa cinese non avrebbe finora risposto a richieste di commenti.

Secondo l'ultimo rapporto annuale del Pentagono, il PLARF avrebbe condotto a luglio dello scorso anno il suo primo lancio nel Mar Cinese Meridionale lanciando sei missili balistici antinave DF-21 nelle acque a nord delle Isole Spratly, una zono in cui la Cina ha delle controversie territoriali con Taiwan e altri quattro paesi del sud-est asiatico.

Secondo gli esperti, un test missilistico balistico antinave nel deserto non rifletterebbe comunque le condizioni realistiche di un ambiente marino, cosa che potrebbe comunque influenzare i sensori e il sistema di puntamento. Tuttavia, consentirebbe alla Cina di eseguire i test in modo più sicuro.


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