Il Giappone sta per annunciare le portaerei difensive

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Il Giappone sta per annunciare le portaerei difensive

Messaggio da Phant » 3 dicembre 2018, 15:07

Ilgiornale.it ha scritto:
Il Giappone sta per annunciare le portaerei difensive

La decisione sarà formalmente adottata tra due settimane quando il governo giapponese adotterà le nuove linee guida del Programma Nazionale per la Difesa. Tokyo, inoltre, approverà l’ordine di altre cento piattaforme tattiche F-35 che si uniranno alle 42 già acquistate nel 2011, così da soddisfare le richieste di Trump che ha ripetutamente invitato il Giappone ad acquistare più hardware americano ed a ridurre lo squilibrio commerciale tra i due paesi.

Una nuova era di proiezione

Il Giappone è particolarmente preoccupato per le crescenti attività aeree della Cina all'estremità meridionale della catena delle isole giapponesi. C'è poi la questione delle isole Senkaku, rivendicate dalla Cina come Diaoyu, nel vicino Mar Cinese orientale. Tokyo ha una sola base aerea sull'isola di Okinawa, la Naha Air Base, che funge anche da aeroporto civile regionale. La base di Naha ospita 40 F-15J ed è l’unica struttura a difesa dell’intera area meridionale del Giappone. Con delle portaerei in servizio attivo, il Giappone sarebbe in grado di disperdere le proprie forze aeree che non sarebbero più subordinate alle strutture fisse, certamente bersaglio primario durante un conflitto. Il Giappone, quindi, si appresta ad invertire decenni di politica governativa modificando le due cacciatorpediniere portaelicotteri per trasportare aerei ad ala fissa ed inaugurare una nuova era di proiezione di potenza.

Giappone: Cacciatorpediniere portaelicotteri classe Izumo

Le due unità classe Izumo sono grandi come le portaerei che il Giappone ha utilizzato durante la seconda guerra mondiale. Sia la capofila Izumo DDH-183 che la gemella Kaga DDH-184, sono lunghe 250 metri, con equipaggi di 470 marinai ed un dislocamento di 27mila tonnellate, un terzo delle portaerei degli Stati Uniti. Sebbene abbiano capacità anfibie, le portaelicotteri giapponesi sono tradizionalmente focalizzate sulla guerra antisom. Ogni unità della Kaij? Jieitai trasporta 14 velivoli a rotore come gli elicotteri antisom SH-60K Seahawk, cinque dei quali possono decollare e atterrare contemporaneamente. L’idea di convertirle in portaerei non giunge inaspettata considerando le eccessive dimensioni dei vettori. Negli anni il Giappone ha lavorato per ricostruire la sua aviazione navale ed il progetto delle Izumo si ispira chiaramente al trasporto aereo ad ala fissa. Fino a pochi anni fa la riconversione delle due cacciatorpediniere portaelicotteri come vettori per l’F-35B era ritenuta onerosa e politicamente rischiosa.

La vera natura del Progetto 22DDH: una questione costituzionale

La decisione di riconvertire le unità della classe Izumo avviene in un contesto di crescente vulnerabilità delle basi aeree giapponesi nei confronti dei missili da crociera e balistici di Cina e Corea del Nord. Tokyo ha sempre pubblicamente negato la vera natura delle Izumo a causa delle questioni relative alla violazione costituzionale del sistema d’arma di proiezione. In base all'articolo nove della Costituzione giapponese, il governo proibisce la costruzione di armi considerate principalmente di natura offensiva come le portaerei. Tuttavia il Giappone possiede una straordinaria capacità marittima latente. La sua economia è considerevolmente più grande di quella di Francia, India o Regno Unito. Gli ostacoli che hanno impedito lo sviluppo di una forza di proiezione navale (la già citata questione costituzionale, le preoccupazioni sull'opinione pubblica internazionale, l'impegno per il pacifismo) sono stati lentamente spazzati via. La propulsione nucleare sembra improbabile, ma il Giappone in futuro costruirà vettori sempre più grandi sulla base di una plausibile interpretazione delle sue esigenze di autodifesa nei confronti della Cina.

Classe Izumo: Da portaelicotteri a portaerei difensive

Le cacciatorpediniere portaelicotteri classe Izumo del Giappone sono state progettate specificatamente per ospitare la variante STOVL (Short Takeoff and Vertical Landing) della piattaforma tattica F-35. Eufemisticamente classificate come cacciatorpediniere elicotteri dal Japan Maritime Self-Defense Force per minimizzare le offensive capacità belliche delle navi, le due unità del progetto 22DDH sono state chiaramente concepite per la riconversione in portaerei. Nell'ultimo rapporto del Ministero della Difesa giapponese pubblicato lo scorso maggio e contrariamente a quanto affermato in precedenza, il ponte di volo delle Izumo è già stato rivestito con lo speciale materiale termoresistente necessario per garantire le operazioni di decollo ed atterraggio dell'F-35B. Anche gli ascensori che collegano l'hangar al ponte di volo sono stati specificamente progettati per ospitare l'F-35B e l'MV-22 Osprey. La classe Izumo non è stata equipaggiata con delle catapulte per lanciare i caccia ne con lo ski-jump per il decollo corto. Tuttavia se opportunamente modificate, potrebbero trasportare la variante a decollo corto e atterraggio verticale dell’F-35 così da garantire una difesa regionale mobile. L'aggiunta di uno ski-jump non si rende necessario anche se migliorerebbe le prestazioni in decollo dell'F-35B e aggiungerebbe un ulteriore margine di sicurezza. Dovrà essere riconfigurata l’intera griglia di difesa a corto e medio raggio così da non intralciare le operazioni di volo degli F-35B. La struttura interna delle portaerei dovrà essere riprogettata per ospitare l’intera linea logistica JSF ed ALIS. Il costo complessivo per la riconversione delle due unità classe Izumo, compresa l’acquisizione di trenta piattaforme tattiche F-35B (12/14 a vettore) è stimato in 4 miliardi di dollari. L'opzione AV-8B potrebbe essere economicamente valida e non presenterebbe problemi di compatibilità con il rivestimento del ponte di volo, ma non assicurerebbe le capacità tattiche di quinta generazione dello JSF. Da rilevare che la futura forza aerea del Giappone si sta rimodellando sull'F-35A già ordinato. Il Giappone investe poco più dell'1 per cento del suo PIL nella Difesa.


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Re: Il Giappone sta per annunciare le portaerei difensive

Messaggio da Phant » 21 dicembre 2018, 17:52

Analisidifesa.it ha scritto:
Approvate le nuove linee guida della difesa giapponese

Nell’ambito della nuova politica decennale di Difesa, il 18 dicembre scorso il governo giapponese ha deciso di disporre, per la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale, di portaerei in grado di ospitare aerei da combattimento F-35B e rinforzare la difesa in nuovi settori di guerra, tra i quali il cyberspazio.

Secondo quanto riporta il Japan Times, il governo ha adottato le nuove linee guida a seguito delle preoccupazioni per le attività militari e i rapidi progressi tecnologici cinesi.Secondo quanto riferito dal governo di Shinzo Abe, il paese ha bisogno di sviluppare efficaci capacità difensive oltre che di espandere semplicemente quelle tradizionali.

Nelle nuove linee guida il governo afferma che le attività militari della Cina nel Mar Cinese orientale e in altre acque circostanti sono fonte di “forte preoccupazione” nella regione. I bilanci nazionali per la difesa annunciati dalla Cina sono aumentati di circa dodici volte negli ultimi 20 anni. La Cina ha migliorato le sue capacità marittime, aeree e missilistiche e ora ha 57 nuovi cacciatorpediniere e fregate e circa 850 aerei da combattimento di quarta e quinta generazione, paragonabili all’F-15 e al F -35, quasi il triplo del Giappone.

L’ultimo documento programmatico che delinei le linee guida del Giappone risaliva al 2013. Come parte degli sforzi per migliorare la difesa delle isole del Pacifico e di altre aree dove scarseggiano gli aeroporti, il governo ha detto che intende potenziare le due portaelicotteri classe Izumo per consentire l’imbarco di cacciabombardieri STOVL come gli F-35B.

Tokyo intende acquisire nei prossimi anni altri 105 cacciabombardieri F-35 dei quali una quarantina in versone B, a decollo corto e atterraggio vertucale imbarcabili sulle unità classe Izumo, che si aggiungeranno ai 42 F-35A già ordinati.

L’iniziativa è già stata criticata da alcuni osservatori che la definiscono una deviazione dalla politica di autodifesa del paese che ha una Costituzione “pacifista” promulgata dopo la seconda guerra mondiale. Il ministro della Difesa, Takeshi Iwaya, in una conferenza stampa dopo l’approvazione delle linee guida, ha detto che “la modifica pianificata per le unità navali della classe Izumo ha lo scopo di aumentarne le capacità operative”. Iwaya ha aggiunto che le navi non avranno costantemente a bordo i velivoli da combattimento e che le loro operazioni saranno di natura difensiva e non violeranno la Costituzione.

Il governo ha posto una notevole enfasi sulla necessità di affrontare i settori del cyberspazio, dello spazio e della guerra elettronica perché in grado di “cambiare radicalmente la forma della sicurezza nazionale”, che finora si è concentrata principalmente su domini convenzionali di terra, mare e aria. Preso atto della crescente necessità che le unità terrestri, marittime e aeree del paese debbano agire in modo flessibile in tutti i tipi di settori, il governo afferma che mirerà a formare una “forza di difesa congiunta multidimensionale”.

Sempre secondo il ministro della Difesa ci si aspetta anche che le Forze di Autodifesa migliorino drasticamente le loro capacità di cyber-defense, come ad esempio la capacità di ostacolare l’uso del cyberspazio da parte del nemico quando il paese è sotto attacco. Una decisione che richiederà un’attenta considerazione affinché il Giappone compia tali “contrattacchi”, poiché la Nazione limita l’uso della forza per l’autodifesa a determinate condizioni in base alla Costituzione.

Per quanto riguarda lo spazio esterno, dove il Giappone sembra essere in ritardo rispetto ad altri paesi nella corsa per ottenere la superiorità militare, verrà creata una nuova unità all’interno della Forza di Autodifesa Aerea per monitorare continuamente lo spazio e agire per la difesa del paese. Il governo prevede inoltre di investire in tecnologie di intelligenza artificiale e droni subacquei.

Per il programma di difesa a medio termine, che copre un periodo di cinque anni dall’anno fiscale 2019, il governo prevede di spendere circa 27.47 trilioni di yen, un livello record.

Il programma include un piano per l’acquisto di 18 aerei da combattimento F-35B da imbarcare sulle 4 unità tuttoponte classe Izumo (a cui verrà insrtallato uno sky jump) e installare a terra due sistemi missilistici terrestri Aegis Ashore (nella foto a lato) sviluppati dagli Stati Uniti per contrastare la minaccia nucleare e missilistica nordcoreana.

Di seguito la sintesi delle nuove linee guida per la difesa e programma di build-up per il medio termine fiscale 2019-2023 del Programma di difesa nazionale approvato dal Consiglio dei ministri il 18 dicembre scorso:

  • aggiornamento dei cacciatorpediniere portaelicotteri della classe Izumo in modo che possano utilizzare i jet da combattimento;
  • acquisizione di 18 jet da combattimento F-35B capaci di decolli brevi e atterraggi verticali;
  • rafforzamento della difesa in nuovi settori della guerra come il cyber e lo spazio;
  • intenzione di creare la capacità di difesa “multidimensionali” per operazioni su vari domini;
  • installazione di due sistemi missilistici Aegis terrestri.


Non si sono fatte attendere le reazioni di Cina e delle due Coree che hanno espresso preoccupazione per le ultime linee guida della difesa nazionale del Giappone.

In particolare, il ministero degli Esteri cinese ha espresso “forte delusione e obiezione” alle linee guida, mentre la portavoce del ministero, Hua Chunying, ha detto che il Giappone “fa commenti irresponsabili sulla normale costruzione della difesa nazionale e sulle attività militari della Cina”.


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Re: Il Giappone sta per annunciare le portaerei difensive

Messaggio da Phant » 23 marzo 2019, 16:57

Analisidifesa.it ha scritto:
La Marina Giapponese avrà di nuovo le portaerei

Dopo settanta anni dalla loro sparizione dagli oceani e dalla scomparsa della sua famosa ed efficiente Aviazione Navale, la Marina Giapponese (Japan Maritime Self Defence Forces) ha deciso di dotarsi nuovamente di portaerei. Lo sta facendo con la sua tradizionale politica a basso profilo, in cui i silenzi si mischiano a brevi e sintetiche comunicazioni, soprattutto se si tratta di questioni militari.

Questa volta ci sono voluti degli anni e si è proceduto in due tempi successivi: il primo tempo è stato caratterizzato dall’annuncio nel Novembre del 2009 dell’impostazione di due nuovi “cacciatorpediniere” dalle dimensioni inconsuete designati tipo “22DDH” o classe Izumo; quindi nel Dicembre del 2018 il Governo di Tokyo ha dichiarato di voler acquistare un certo numero di caccia F35 nella versione “B” ossia in grado di decolli ed atterraggi verticali, questi velivoli saranno imbarcati sulle unità navali predette.

Chiamare “cacciatorpediniere” gli Izumo lascia tutti i cultori di strategia marittima molto perplessi. Si tratta infatti di navi lunghe 248 metri, larghe 38 e dislocanti 19.500 tonnellate scariche (ben 27.000 a pieno carico) e dotate di un ponte di volo continuo da poppa a prua con una “isola” abbastanza grande posta sul lato dritto della nave.

Una configurazione quindi più da portaerei leggera (CVL) che da caccia portaelicotteri (DDH) anche se per ora non sembra prevista la costruzione di uno “Ski-jump” per facilitare il decollo dei velivoli STOVL (short take-off vertical landing). L’ampiezza del ponte di volo consente comunque la piena operatività del velivoli F35B Lightning II e probabilmente anche dei V22 Osprey dando a queste unità una particolare valenza nel sostegno di forze anfibie.

L’autodifesa di queste unità è affidata a due complessi CIWS “Phalanx” ed a due sistemi missilistici a corta portata “SeaRAM”, ma dobbiamo considerare che gli Izumo faranno parte di gruppi d’impiego precostituiti, i cosiddetti Escort Squadron, in cui sono presenti caccia missilistici della classe Hatakaze dotati dei più performanti sistemi missilistici antiaerei (AAW) e antisommergibile (e ASuW) in dotazione alle forze navali giapponesi.

Dotate di un apparto motore COGAG su due assi queste navi possono raggiungere la velocità di 30 nodi, non è noto il dato di autonomia, ma si può ipotizzare che questa non sia troppo inferiore alle 10.000 miglia a velocità economica e che con l’impiego di rifornitori nazionali e/o alleati gran parte del Pacifico Settentrionale sia la possibile area operativa per queste grandi unità.

Dopo questa breve descrizione degli Izumo possiamo addentrarci con un po’ di fantasia strategica alla logica che ha portato a sviluppare un tale tipo di mezzo nel quadro della politica del Giappone. Certamente preoccupati degli sviluppi della Marina Cinese e del riprendere delle attività operative di quella Russa, i governanti di Tokyo hanno capito che investire capitali nel potenziamento delle loro forze navali può garantire una maggior sicurezza non solo ai traffici marittimi nipponici, ma anche al ruolo di importante potenza economica in Asia e nel mondo.

Queste nuove portaerei possono svolgere un fondamentale compito di “presenza navale” non solo nelle acque costiere, ma anche in aree geografiche molto ampie in cui gli interessi giapponesi possono svilupparsi. Dotare poi queste unità di mezzi aerei performanti e dello stesso tipo di quelli adottati dagli alleati americani consente una più facile integrazione in gruppi d’impiego misti e facilitare l’eventuale scambio di velivoli in particolari situazioni operative.

Riprendere inoltre per l’Aviazione Navale nipponica una capacità offensivo- difensiva in aggiunta a quella quasi esclusivamente antisom finora sviluppata, pur se non raggiungerà i fasti delle antiche tradizioni consentirà alle forze armate giapponesi di svolgere un ruolo internazionale più consono al Paese del Sol Levante, che per economia, demografia e cultura rappresenta una delle grandi Potenze mondiali.

Probabile quindi che si avvicini il superamento dei condizionamenti che la Costituzione pacifista ha imposto negli ultimi cinquant’anni al Giappone e le “portaerei” possono essere funzionali a questo mutamento.


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