Lo Spazio

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Messaggio da Aviators » 9 febbraio 2018, 22:49

Focus.it ha scritto: La Tesla Roadster fotografata dalla Terra

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L'auto di SpaceX e il suo passeggero Starman sono ormai ufficialmente un veicolo spaziale, con tanto di coordinate celesti: e iniziano ora ad apparire nelle foto degli astrofili.

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Messaggio da Aviators » 12 febbraio 2018, 16:57


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Messaggio da Aviators » 13 febbraio 2018, 14:20

Repubblica.it ha scritto: I misteri di Centaurus A, la galassia che sfida gli astrofisici

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Le galassie nane che la circondano mostrano un movimento decisamente peculiare. Un risultato inatteso, che potrebbe mettere in crisi i modelli cosmologici

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Messaggio da Aviators » 15 febbraio 2018, 19:20

HWUpgrade.it ha scritto: Dov'è la Tesla Roadster lanciata nello spazio? Ecco il sito che ne traccia ogni movimento

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Elon Musk è uno che sa far parlare di sé e delle proprie imprese, sia direttamente che indirettamente. Vi state chiedendo dove si trovi in questo momento la Tesla Roadster che ha lanciato nello spazio? Ecco la risposta

Tutto il mondo ha parlato del lancio di Falcon Heavy, principalmente per l'impresa titanica svolta da una società privata. Il razzo di SpaceX è stato il più pesante mai lanciato all'interno di una missione commerciale, e al suo ritorno non uno, ma ben due booster sono atterrati delicatamente in sincrono come quasi all'interno di un balletto agonistico. E, se non bastasse ciò per far parlare di sé, Elon Musk c'ha messo la ciliegina sulla torta: insieme al Falcon Heavy il miliardario americano ha spedito sullo spazio una Tesla Roadster rossa con il pupazzo Starman a bordo.

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Ma dove si trovano la Tesla Roadster e Starman in questo momento?

L'automobile avrebbe dovuto raggiungere l'orbita di Marte, ma per via di un imprevisto adesso viaggia verso la fascia di asteroidi fra Marte e Giove con la scritta "Don't Panic" in bella vista sul display. E se non bastasse tutto ciò per farci emozionare, fin quando possibile il sistema di infotainment riproduceva le note di Space Oddity di David Bowie. La compagnia è riuscita a riprodurre una diretta per alcune ore dopo il lancio per mezzo di alcune videocamere installate sulla scocca, ma ci sono altri mezzi per continuare a seguire il viaggio spaziale della sportiva elettrica.

Uno di questi è il sito whereisroadster.com, approntato dallo "space nerd" Bean Pearson, che fornisce tutte le informazioni necessarie per individuare la posizione della Tesla Roadster in ogni momento attraverso calcoli matematici sul naturale movimento che segue il corpo nello spazio. Al momento Starman si trova a quasi 2,3 milioni di chilometri dalla Terra, spostandosi rispetto ad essa a circa 11 mila chilometri all'ora (3 km/s). La macchina si avvicina verso Marte ad una velocità di circa 70 mila chilometri orari, ed è distante circa 230 milioni di chilometri dal pianeta rosso.
E, in tutto ciò, sta scrivendo una piccola ed importante pagina nella storia dell'esplorazione spaziale dell'uomo.

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Messaggio da Aviators » 24 febbraio 2018, 22:20

Focus.it ha scritto: Una supernova fotografata in diretta

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Un appassionato di astronomia ha visto l'esplosione della stella di un'altra galassia in diretta, mentre stava provando la sua nuova fotocamera.

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Messaggio da Aviators » 26 febbraio 2018, 18:43

Focus.it ha scritto: SpinLaunch e la catapulta elettromagnetica

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Una vecchia tecnologia in chiave moderna: una sorta di frombola elettromagnetica per lanciare satelliti in orbita.
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Messaggio da Aviators » 27 febbraio 2018, 16:38

HDBlog.it ha scritto: NASA: l'universo si espande più velocemente del previsto

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Nonostante i progressi scientifici fatti negli ultimi decenni, la nostra conoscenza dell'universo è ancora piuttosto limitata, soprattutto per quanto riguarda i fenomeni fisici che lo regolano. L'ultimo studio della NASA, che sarà pubblicato sul prossimo numero di The Astrophysical Journal, conferma ulteriormente questo fatto e getta le basi per riscrivere alcune delle più importanti leggi della fisica, facendo esplicito riferimento alla velocità di espansione dell'universo.
Un team di ricercatori guidati dal premio Nobel Adam Riess, tra i quali figura anche l'italiano Stefano Casertano, ha scoperto che la velocità di espansione dell'universo è superiore a quanto si pensava.
Secondo i nuovi dati elaborati grazie al telescopio Hubble, le galassie si muovono a una velocità di 73 Km/s ogni megaparsec (3,3 anni luce), mentre le più recenti misurazioni effettuate con il satellite europero Planck avevano misurato una velocità di "soli" 67 Km/s.
Finora le misure erano incerte e diverse, ma abbiamo verificato tutto il possibile e riteniamo che questa nuova misura sia giusta, dichiara Casertano.
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Che l'universo sia in espansione non è un dato nuovo, lo stesso Riess vinse il Nobel perchè con i suoi studi svelò che questa espansione non è costante ma in crescita.
Quello che ovviamente non sappiamo è come e perchè avviene questo fenomeno; gli studiosi avanzano diverse ipotesi e tra queste si fa rifermento alla materia oscura, nonchè alla presenza di nuove particelle come i "neutrini sterili", capaci a quanto pare di viaggiare a velocità prossime a quelle della luce.

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Messaggio da Aviators » 1 marzo 2018, 10:07

Repubblica.it ha scritto: Ecco la prima stella dell'universo

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Si è "accesa" 180 milioni di anni dopo il Big Bang. Nature racconta come è stata osservata, sintonizzando un piccolo telescopio nel deserto australiano come si farebbe con una radio Fm

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Messaggio da Aviators » 12 marzo 2018, 20:08

HDBlog.it ha scritto: La formazione dell'universo in un emozionante video time-lapse di Boswell

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John Boswell, YouTuber famoso per i suoi originali video remix su scienza e cinema, ha pubblicato un filmato, realizzato in time-lapse, in cui viene riassunta la nascita e l'evoluzione dell'universo fino ai giorni nostri.
La storia ci insegna che tutto abbia avuto origine da un fenomeno chiamato Big Bang, un punto di infinita densità che si sarebbe espanso autogenerandosi. Questa teoria è stata spiegata dallo scienziato Georges Lemaìtre, successivamente dettagliata da George Gamow e poi accompagnata da numerosi studi e ipotesi scientifiche pubblicate nel corso dell'ultimo secolo.
Ciascun secondo del video equivale a 22 milioni di anni reali, e questo ci consente di capire quanto l'umanità rappresenti soltanto una infinitesima parte della scala temporale cosmica. Per la realizzazione dell'emozionante filmato, Boswell - in arte melodysheep - ha utilizzato una vasta libreria di contenuti derivanti dalla NASA, Voyage of Time e altre autorevoli fonti, il tutto accompagnato dalle voci del cantante Brian Cox, dell'astronomo Carl Sagan e del divulgatore scientifico David Attenborough.
Dopo una breve introduzione, non ci resta che augurarvi buona visione.



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Messaggio da Aviators » 14 marzo 2018, 16:31


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Messaggio da Aviators » 16 marzo 2018, 22:44

HDBlog.it ha scritto: Airbus vuole risolvere il problema dei rifiuti spaziali con un arpione

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Il problema dei rifiuti spaziali sta diventando sempre più serio e difficile da gestire. Sono diversi gli studi condotti dagli esperti per cercare di capire come ridurre l’anello di spazzatura che circonda il nostro pianeta, pieno di detriti di satelliti abbandonati, di parti staccate dai motori dei razzi e addirittura di pezzi della piattaforma European Envisat Earth. Alcuni di questi rifiuti raggiungono i 10 centimetri di lunghezza (se non di più) e se ne “contano” più di 20 mila. Troppo.
Per questo motivo Airbus ha progettato uno speciale arpione che avrà il compito di raccogliere la spazzatura spaziale - per lo meno i detriti di più grandi dimensioni - infilzandoli “come un coltello caldo nel burro” (sono parole del project manager Alastair Wayman) e accompagnandoli nell’atmosfera dove - per l'attrito - bruceranno fino a polverizzarsi prima di avvicinarsi alla superficie terrestre.

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L’arpione è lungo appena un metro e verrà posizionato all’esterno di una navicella spaziale. Una volta che il materiale da recuperare viene perforato, la punta dell’arpione si aprirà per evitare che i detriti intercettati sfuggano alla presa (il funzionamento ricorda quello dei tasselli da muro, per intenderci).
I test fino ad ora condotti sono stati soddisfacenti, e hanno previsto la perforazione di pannelli che simulavano il materiale con cui sono costruiti i satelliti utilizzando aria compressa. Si tenga conto che tali pannelli sono realizzati in alluminio con struttura alveolare ed hanno uno spessore che non supera i 3 centimetri. Non mancano tuttavia i potenziali pericoli che devono essere tenuti in considerazione, come il rischio di arpionare un oggetto o un detrito che contiene al suo interno sostanze infiammabili (frammenti di un serbatoio, ad esempio).
Prima che la soluzione implementata da Airbus possa essere effettivamente impiegata, verrà testato nello spazio un arpione su scala ridotta nel corso della missione RemoveDebris prevista per aprile.

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Messaggio da Aviators » 21 marzo 2018, 23:08

Focus ha scritto: L'Universo potrebbe vivere più a lungo del previsto. Oppure no.

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Nuovi calcoli spostano in avanti le stime sull'aspettativa di vita dell'Universo, ma mettono in luce un'incertezza sul bosone di Higgs, che potrebbe anticipare la fine del Cosmo.

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Messaggio da Aviators » 24 marzo 2018, 15:04

HDBlog.it ha scritto: Curiosity festeggia i 2000 giorni marziani di permanenza sul pianeta

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Il traguardo è stato finalmente raggiunto, il rover Curiosity in esplorazione su Marte dal 6 agosto 2012, ha festeggiato ieri i 2000 giorni marziani di permanenza sul pianeta rosso. La NASA ha festeggiato l'evento, pubblicando l'ultima immagine mosaico risalente a gennaio, che evidenzia i progressi nella salita verso il Monte Sharp, visibile sullo sfondo.

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Al centro della foto è presente un'area evidenziata in bianco, si tratta del prossimo obbiettivo di esplorazione per gli scienziati della NASA. Il motivo di tanto interesse è presto spiegato, la superficie pare ricoperta da rocce argillose, che potrebbero offrire ulteriori dettagli sul ruolo dell'acqua in passato, nei meccanismi di formazione dell'area: In effetti, la formazione di minerali argillosi è strettamente legata alla presenza di acqua, gli scienziati hanno già stabilito che gli strati inferiori del Monte Sharp si sono formati all'interno di laghi che in passato attraversavano il cratere Gale, analisi approfondite potrebbero quindi dirci per quanto tempo persistettero tali condizioni.
Verranno analizzati dei campioni di roccia estratti dalle aree argillose, al fine di capire non solo la storia, ma valutare anche per quanto tempo ci sia stato un ventaglio di tempo adatto alla formazione della vita in questa zona. Curiosity ha viaggiato per 18,7 km sin dal suo atterraggio nel 2012, i segni della passata presenza di laghi e fiumi sotterranee hanno convinto il team di ricerca che le condizioni di abitabilità del pianeta siano durate per milioni di anni.

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Messaggio da Aviators » 4 aprile 2018, 17:32

HDBlog.it ha scritto: SpaceX: i razzi Falcon 9 Block 5 saranno riutilizzabili sino a 100 volte

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SpaceX sta costruendo la sua fortuna sul business dei razzi riutilizzabili, grazie ai quali è possibile accelerare le missioni spaziali, abbattendone in maniera significativa i costi. Le versioni del Falcon 9 sino ad ora utilizzate, tuttavia, rischiano di apparire come semplici ''beta release'' rispetto al cosiddetto modello Block 5, il prossimo e conclusivo step di sviluppo che promette di tagliare nuovi traguardi in termini di affidabilità e di resistenza sulla lunga distanza. Sarà infatti riutilizzabile sino a cento volte.
Il nuovo modello sarà leggermente più potente, offrirà un miglior controllo in fase di rientro, ma la novità più rilevante riguarda la manutenzione e l'attitudine ad essere riusato con interventi minimi o del tutto assenti. Potrà infatti affrontare sino a dieci lanci, senza alcuna significativa revisione: al termine della missione dovrà essere semplicemente recuperato, ispezionato e inviato alla piattaforma per affrontare un nuovo lancio.
Dopo dieci voli, il razzo verrà rinnovato e potrà affrontare un'altra sequenza di dieci missioni, sino ad un massimo di cento missioni totali. Per avere un parametro di riferimento, i razzi Falcon 9 sino ad ora impiegati, i cosiddetti modelli Full Thrust nelle varianti Block 3 e 4, sono progettati per essere impiegati per due o tre voli, e possono andare incontro ad un rinnovamento rilevante tra una missione e l'altra.

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SpaceX ha superato la soglia dei due-tre lanci con lo stesso razzo Falcon 9 nel corso dell'ultimo anno, sino a portare a dieci il numero massimo. L'azienda di Musk punta ad incrementare del 50 per cento tale valore entro il prossimo anno, anche grazie all'arrivo dei Falcon 9 Block 5. Si tratta di un tassello importante aggiunto al piano che si concentra sulla colonizzazione di Marte. Nell'immediato, tuttavia, i Falcon 9 Block 5 raggiungeranno traguardi meno impegnativi.
Il debutto non dovrebbe essere molto distante: un portavoce di SpaceX ha infatti confermato al sito Cnet che l'azienda spera di utilizzare il primo razzo Falcon 9 Block 5 per inviare in orbita il primo satellite per le comunicazioni del Bangladesh, Bangabandhu-1, entro la fine di aprile. La finestra di lancio non è stata ancora confermata, ma, secondo indiscrezioni, potrebbe collocarsi intorno al 24 aprile. L'azienda aerospaziale di Musk punta inoltre ad usare lo stesso razzo per trasportare gli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale entro l'anno - preliminarmente, il nuovo razzo dovrà ricevere il via libera da parte della NASA.

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Messaggio da Aviators » 5 aprile 2018, 17:59

HDBlog.it ha scritto: La fine dell’universo? Esattamente come è nato: con un big bang | Studio

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L’universo potrebbe morire esattamente così com’è nato: con un big bang. È, questa, la teoria presentata in uno studio pubblicato su Physical Review D da parte di un gruppo di fisici di Harvard, in cui si cerca di dimostrare come la “fine di tutto” possa dipendere dal bosone di Higgs, la particella elementare dalla massa di 125 gigaelettronvolt rilevata per la prima volta nel 2012 al CERN di Ginevra.
La destabilizzazione dei bosone potrebbe infatti causare un’esplosione di energia capace di inghiottire l’universo lasciando dietro di sé il vuoto. La teoria del team di scienziati mostrerebbe dunque come le sorti dell’universo siano legate ad un evento improvviso, piuttosto che ad un lento decadimento previsto dal modello standard.
Prima che ciò avvenga passerà tuttavia un discreto lasso di tempo: il secondo big bang - se così sarà - avverrà tra 10^139 anni (10^58 anni con il 95% di confidenza), ovvero tra 10 milioni di trilioni di trilioni di trilioni di trilioni di trilioni di trilioni di trilioni di trilioni di trilioni di trilioni di trilioni di anni. Il fenomeno potrebbe però già essere iniziato, in quanto il bosone di Higgs potrebbe essere già collassato in una zona dell’universo estremamente distante dalla nostra galassia.

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Il Prof. Ruth Gregory della Durham University si spinge ancora più in là, ipotizzando quale potrebbe essere la causa scatenante del nuovo big bang: ad esempio, la curvatura dello spazio-tempo attorno a un buco nero potrebbe fungere da catalizzatore per il collasso del bosone.
La teoria presentata nello studio è alternativa al cosiddetto modello standard, secondo cui la fine dell’universo avverrebbe in modo graduale, seguendo le leggi conosciute della fisica.
Il bosone di Higgs potrebbe dunque modificare la sua massa, e questo altererebbe definitivamente l’equilibrio degli elementi che rendono possibile la vita. Lo stesso Stephen Hawking - deceduto pochi giorni fa - aveva ipotizzato una fine istantanea dell’universo.
“Si scopre che siamo al limite tra un universo stabile ed un universo instabile”, aveva affermato il fisico Joseph Lykken con cui Hawking aveva condotto lo studio. ""Siamo quasi al limite dove l'universo può durare a lungo, ma alla fine dovrebbe fare 'boom' ".

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