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Sukhoi Su-25: il martellatore di carri sovietico Il primo volo del Frogfoot risale al 1975, come risposta all’americano Fairchild A10 Thunderbolt II

25 lug 2017 Aeronautica dal mondo

Il primo volo del Frogfoot risale al 1975, come risposta all’americano Fairchild A10 Thunderbolt II

In appoggio all’avanzata delle forze governative nel sud-est della Siria, contro le milizie del Califfato, i russi avrebbero schierato, nella base aerea di Tyas, i caccia d’appoggio al suolo Sukhoi SU-25BM (Frogfoot in codice NATO).

Il primo volo del Frogfoot risale al 1975, come risposta all’americano Fairchild A10 Thunderbolt II – praticamente un cannone GAU8/A Avenger a sette canne rotanti da 30 mm con un aereo costruito intorno. L’intento dei sovietici era quello di realizzare un velivolo d’appoggio tattico, dotato di una efficace blindatura (capace di resistere al fuoco delle artiglierie semoventi contraeree di piccolo calibro) e di un vasto assortimento di bombe e missili, in grado di attaccare consistenti forze corazzate nemiche.

Entrato in servizio nel 1980, il suo battesimo del fuoco avviene in Afghanistan dove è utilizzato come mezzo antiguerriglia; è ipotizzabile che proprio l’introduzione di questo velivolo (insieme al massiccio impiego di elicotteri d’attacco Mil-Mi 24 Hind) abbia obbligato gli americani a fornire di missili spalleggiabili a guida infrarossi - prima Redeye e in seguito Stinger - i guerriglieri Mujahidin.

Anche in Siria il suo ruolo è quello di Close Air Support (CAS) alle truppe di terra russe e siriane, impegnate negli scontri con i miliziani dello stato islamico. Infatti lo scenario tattico che ormai si sta delineando nel teatro siriano permette al velivolo russo di sfruttare al massimo le sue caratteristiche tecniche, consentendogli di colpire i gruppi di combattenti islamici in fuga dall’avanzata governativa.

La blindatura al titanio del Sukhoi gli permette di resistere ai colpi di armi leggere e a quelli delle mitragliere antiaeree – KPV da 14,5 mm e complessi binati Su- 23 da 23 mm, montati su pick-up. Sistemi d’artiglieria più pesanti, come il cannone S-60 da 57 mm, molto più efficaci probabilmente vengono abbandonati in quanto intralcerebbero con la loro massa la ritirata – nonché la possibilità di poter utilizzare il cannone binato di bordo GSh-30-2 da 30 mm, estremamente efficace contro veicoli poco protetti, e i razzi UV-32-57 da 57 mm (il Frofoot può trasportare fino a 8 razziere da 32 colpi) con testate HE, trasformandolo in una vera e propria cannoniera volante in grado di erogare quindi un enorme volume di fuoco.

 

Fonte: http://www.difesaonline.it/mondo-militare/mezzi/sukhoi-su-25-il-martellatore-di-carri-sovietico