Guida pratica al plastimodellismo

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semtex
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Guida pratica al plastimodellismo

Messaggio da semtex » 4 settembre 2006, 1:29

Dal giorno che il Ns Generale Vlad ha ufficialmente aperto un nuovo post sul modellismo e dopo le prime pubblicazioni di foto e consigli vari, mi sono, non senza una certa sorpresa e, perchè no, compiacimento, pervenute varie e mail di aiuto. Come già  sapete il modellismo lo pratico come una attività  integrativa e parallela alla simulazione, che cerco di portare avanti nonostante la pressante richiesta di tempo libero da impiegare per entrambe (della penuria di "freetime"non c'è bisogno di parlarne).
Dato che però noto (ovviamente i più esperti hanno già  la loro esperienza) che la maggior parte delle richieste comprende un campo troppo vasto di questo hobby, ho pensato che fosse di maggior aiuto ai più esporlo in questo luogo di appassionati(o semplici spettatori, o arrugginiti "ex").
E' altrettanto ovvio che quanto segue è frutto genuino della mia quasi trentennale esperienza, ciò per difendere procedure differenti e magari in contrasto con altre da Voi in uso.
Perchè la prima regola del plastimodellismo è: SBAGLIANDO SI IMPARA, si può imparare anche da un manuale, certo, ma rimarrà  sempre un diario di viaggio di un altro.Occorre quindi l'azione del fare modellismo
per affinare le proprie capacità .
Ritengo superfluo, ma lo aggiungo a scanso di equivoci,che chiunque è invitato a postare una sua particolare tecnica a vantaggio sempre della comunità .
Premesso questo si comincia!

GIUDA AL PLASTIMODELLISMO-CAP.1: "Principio sì giulivo.."

..ben conduce, a significare che occorre fare un pò "quadrato" attorno se stessi prima di mettere mano alla colla!
Prima di tutto occorre scegliere il kit e la scala per il Vs primo modello.
Qui si aprirebbe una furiosa battaglia di ditte, prezzi, box art, decals, impossibile da dafinire in questa sede per bene.
Purtroppo in questo campo gioca molto l'esperienza (kit riciclati, stampi vecchi e usurati, ditte in crisi, ditte rampanti ma alla prima esperienza, ditte storiche, blasonate, ne troviamo per tutti i gusti). Potrei solo dire che di massima un kit in 1/72, scala che consiglio ai neofiti, non dovrebbe costare più di 20€ (tralasciando i kit "potenziati" con resine fotoincisioni,metallo bianco,etc.) e che molto dipende dal soggetto da riprodurre.
Questo perchè alcune ditte hanno prodotto stampi master di kit perfetti su cui hanno basato la loro bilancia commerciale, magari facendio riflettere questa aura di perfezione su altri stampi tuttaltro che perfetti.
Ecco perchè prima di procedere all'acquisto bisogna cercare la ditta che che produce il Vs soggetto al miglior rapporto qualità /costo.
Difficile? No, la soluzione più immediata sarebbe frequentare di persona (chi ha la possibilità ) un buon negozio di modellismo: potrete, col permesso del negoziante, "visitare" molte scatole di montaggio, giusto per farvi un'idea dello stampo, delle decals e degli eventuali ammennicoli "extra parts" a corredo, altrimenti fatevi dare qualche consiglio, oppure iniziate anche voi il viatico di ogni modellista di rispetto:accumulare scatole!
Effettuato l'acquisto iniziate un altro importante (e istruttivo) viaggio: la ricerca storiografica. Il nostro è un hobby "dotto", perchè induce inconsapevolmente allo studio: ogni modello infatti è incastonato come una pietra preziosa nella sua epoca, racconta di uomini di sacrifici e di passioni, fa rivivere nelle sue forme il progresso della tecnologia (non della civiltà : fin quando sulla terra esisterà  una sola arma non ci saremo mai distaccati dal buio delle nostre origini).
Ormai su internet c'è tutto (quanti soldi spesi nei manuali: Verlinden, Squadron, Concord, PKL,... :cry: ), fatevi un bel "trip" sulla rete e troverete persino le mutande usate dal pilota!
A questo punto, con una directory piena di foto, si inizia davvero!
Prima di iniziare a staccare pezzi (e a perderli) prendete le stampate e immergete nell'acqua con 2 gocce di sapone per piatti.
Questo procedimento elimina i residui di grasso dello stampaggio (viene spennellata una certa dose di grasso sulla lastra di stirene prima di essere pressata e fusa negli stampi) ed evita problemi di fissaggio della vernice. Lasciate asciugare in un posto tranquillo (occhio agli animali domestici e alle indaffarate donne di casa..).
Fatto ciò prendete le istruzioni e fate una fotocopia ingrandita del trittico che quasi sempre trovate all'ultima pagina.
Motivo? E' una specie di campo di "battaglia" dove trascriverete tutte le vostre noticine, errori da correggere, parti da stuccare, avvisi vari, riferimenti a foto e libri visti, etc. Tenetelo a vista (piegato serve a poco).
Giusto perchè abbiamo parlato delle donne di casa, chiariamo quest'argomento: non dovete andare in giro per casa a cercare forbicine o rubravi la pinzette per le ciglia, compratevele!
Ci sono naturalmente attrezzi professionali che costano un occhio, ma in questo viaggetto faremo uso di attreezi di uso comune, per cui prendete nota:

-una pinzetta (non troppo piccola e a punte dritte);
-una boccetta di colla per STIRENE o PLASTIMODELLISMO (qua occorre sborsare un eurozzo in più della "UHU", "COCCOINA", "SUPERGLUE" anonima: prendete solo se scritto quanto riportato, è importante, la colla per modellismo fonde leggermente le parti per cui il fissaggio prima è chimico, poi sfumato il solvente diventa meccanico: le 2 parti sono saldate a vita, si spera);
-carta abrasiva lavabile di varia grana;
-forbici;
-cutter;
-stuzzicadenti;
-pennelli (altra battaglia:spendete un pò e comprateli di setola animale, ne bastano un paio a punta e un paio a scalpell, ma sull'argomento torneremo);
-stucco per PLASTIMODELLISMO (quello per l'edilizia non va bene..);
-nastro per carrozzieri (in cartoleria, non dal carrozziere..).
E STOP!
Fine prima parte.
..A dire il vero non è proprio finita. Questo è quanto un modellista "light" dovrebbe fare. Il modellista con maggiore esperienza (e magari con una mostra da vincere) invece si allontana un attimo dall'assemblaggio oramai prossimo e stacca dallo sprue i pezzi componenti la fusoliera, prende tutti i disegni reperiti e CONFRONTA palmo a palmo tutti i pannelli, portelli, alette, strumenti (non parliamo del cockpit!) insomma tutta la fusoliera alla ricerca del particolare mancante, del martinetto inesistente (famosi da una casa come l'Hasegawa gli attuatori dei flap dello Ju-87 1/48 costituiti da un solo triangolo pieno di stirene, pergiunta già  stampati sul flap, cosa che nemmeno la Airfix si era permessa di fare 30 anni prima e questo per una cifra poco sotto le 50€!).
Va da sè che non bisogna confondersi con le versioni dello stesso soggetto, anzi occhio perchè proprio le case produttrici molto spesso fanno confusione (a volte voluta, per non creare troppi master differenti tra loro a volte, se sono coscienziosi, avvertono sul foglio istruzioni di chiudere quel portello o stuccare quella presa, peccati veniali, ma ci sono stati casi noti nel modellismo che sono passati alla storia: quasi tutte le case hanno commercializzato gli stampi per l'F-15D tacciandolo per un "E", solo la REVELL e la TAMIYA hanno fatto le brave-e che brave!).
A questo punto si assemblano i pezzi principali del modello con un pò di nastro e si procede al controllo delle dimensioni (a volte capita che il modello difetti o sia abbondante di forme e dimensioni, tralascio questa parte perchè è piuttosto laboriosa, ma ci torneremo se vi interessa) e si segnano sulla fotocopia le eventuali correzioni. I pezzi staccati vengno cancellati dalle istruzioni e in caso di confusione vengono trascritti i numeri con un pennarello indelebile su una parte non in vista (ah, procuratevi qualche scatola per camicie, scarpe, vi servirà  da magazzino). Beh, basta così, il resto ve lo inventerete da voi.

Se il presente post è di interesse e non suscita obiezioni da parte di forumisti, moderatori, curatori, fuochisti, seguirà  la seconda parte a tema:
"primi assemblaggi"
..notte! :wink:

Piggy
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Messaggio da Piggy » 4 settembre 2006, 13:53

solo una parola....continua!!!! :wink:

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Messaggio da FireFax » 4 settembre 2006, 19:30

Sem 4 president... Well done! :yes:
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Messaggio da semtex » 4 settembre 2006, 22:36

Parte seconda: "Primi assemblaggi".
---
Sono un aeromodellista, non me ne vogliano quindi i "carristi" (per i "navisti" si parte obbligatoriamente dallo scafo) o i "dioramisti" se mi riferisco, in queste righe, solo ai kit di aerei, ho costruito solo quelli o quasi.
Allora, partiamo dal cockpit, che per quanto possa essere stremenzito gioca una parte fondamentale nella buona riuscita del tutto.
C'è da dire che ben poche case danno cockpit completi in 1/72, mentre in altre scale la concorrenza si fa più agguerrita (HASEGAWA, TAMIYA, REVELL, MONOGRAM, TRUMPETER, qualche stampo FUJIMI, tanto per citare le migliori, in scala da un quarto di pollice, la 1/48 o la 1/32, sfornano cockpit da sbavare, un pò di dettaglio qua e la e il gioco è fatto. La ITALERI si difende discretamente, con poche eccezioni, vedi l'ottimo F-16 1/48, ma siamo lontanissimi), comunque vediamo come tirare su un discreto cockpit in 1/72, poi in appendice parleremo di quelli "big", Slurpp!!
Primo ostacolo: il pannello strumenti.
Se va bene vengono accennati microscopici rilievi, altrimenti c'è una misera decal a completarlo...troppo poco.
Assemblate "a secco" (cioè senza uso di colla) le parti principali dell'abitacolo, pavimento, pannello e paratia posteriore e inseritele nelle 2 semifusoliere (a PROPOSITO: capita spesso che 2 parti, ali o fusoliera, non combacino alla perfezione, siano svergolate, storte. Non pensate di piegarle con le mani: le spezzereste oppure peggiorereste la situazione! Il materiale usato per i kit, lo stirene, non è uguale per tutte le ditte, alcune producono uno stirene molle ed elastico, altre vetroso e duro, a mio avviso il migliore per inciso e spigoli, appuntiti e netti, anche se di complicato maneggio. Immergete la parte da correggere in acqua bollente, tenetecela per un minuto e poi, delicatamente, piegatela fino a raggiungere la curvatura desiderata), controllate quindi se le singole parte combacino alla perfezione.
Questo primo assemblaggio ha anche un'altra ragione: vi suggerisce lo spazio a disposizione per i pesi.
Gli aeroplani a carrello triciclo devono purtroppo essere appesantiti verso il muso per evitare di vederli in bilico o irrimediabilemte seduti di poppa. Per i jet c'è il comodo radome da riempire, più una porzione immediatamente posteriore.
Usate, consiglio, le sferette dei cuscinetti a sfera di varie dimensioni o altro che vi capita a tiro, fissate con cianoacrilato e riempite con cera fusa(se potete, fatevi una bella scorta di sferette: vengono inserite nelle boccette di colore per favorire la miscelazione). Adesso introduco un nuovo strumento che, badate, non è essenziale, ma costituisce il primo gradino per l'autocostruzione: i fogli di stirene.
Vengono venduti in buste nei negozi di modellismo e non sono altro che fogli di stirene bianco di vario spessore e profilo.
Con questi potrete ricostruire in scala: alette missili, antenne varie, pinne caudali, pannelli, interi pavimenti, seggiolini, di tutto
(chi riesce a destreggiarsi nell'uso di questo materiale può davvero fare a meno delle scatole di montaggio: un vero maestro, come il Signor Barbieri -mi sfugge il nome- costruisce da tempo aerei della 2GM in scala 1/20, 1/15 utilizzando sopratutto questo prodotto, fantastici!).
Bene, con un foglio si stirene da 0,25, se il cockpit da kit non vi soddisfa, prendete bene le misure e iniziate a tagliare (lame molto affilate e polso fermo): prima il pavimento, prova a secco, ok?, avanti con la paratia posteriore e così via.
Adesso focalizziamo l'attenzione sul pannello strumenti. Foto alla mano notiamo che di rado è piatto e liscio, presenta strumenti con cornici, altri sono più sporgenti.
Con molta pazienza (e fissando il pannello su un pezzo di nastro feltrato rivolto all'insù su un cartoncino) coloriamolo con la sua tinta e operiamo come segue:
- se il pannello è in rilievo (poco probabile) applichiamo una leggera mano di fondo, poi con un pennarello nero a punta fine
(altro elemento molto importante per il dettaglio: ho trovato alcuni pennarelli con punta 005 in cartoleria: ottimi per i dettagli minimi come le rivettature) contorniamo le cornici degli strumenti e ritocchiamo alla fine con precisi tocchi di pennello.
Prendiamo un pennello economico, ne tagliamo la setola per circa il 60/70% ed intingiamolo nel bianco, asportiamo la maggior parte del pigmento con uno straccio ed iniziamo a ripassare delicatamente i rilievi: se abbiamo operato bene compariranno dal fondo nero le lancette e i bordi, se fate qualche sbavatura ripennellate col nero e riprovate (ecco perchè il colore di fondo deve essere leggero, non coprirete i particolari con la vernice).
Questa tecnica è chiamata"DRYBRUSHING" o "PENNELLO ASCIUTTO".
- se il pannello è piatto ma avete a disposizione una bella decal fate così: osservando sempre le foto in possesso e ritenendo corretta la disposizione degli strumenti, ritagliate con precisi incisioni di cutter le varie sezioni della decal (i pannelli strumenti hanno quasi sempre una disposizione logica ed ordinata di strumenti, navigazione a sin, motore/i a dx, ADI al centro etc..).
Prendete il pannello strumenti del kit e incollate su di esso pezzettini di stirene profilato da 0.25 o meno delle stesse dimensioni dei pezzettini di decal che avete ritagliato. Alla fine incollate le decals direttamente, senza levarle dal supporto: avrete così un piacevole effetto di "movimento". Completate con piccoli tocchi di colore rosso nelle zone "calde" degli strumenti, giallo per qualche warning, un pezzettino di carta messo a casaccio su una consolle (per nascondere magari qualche errore..) per imitare una cartina, qualche filo di SPRUE FILATO A CALDO (continuate ancora a buttare lo sprue delle stampate? ERRORE! Quelle più diritte servono per molti usi il primo dei quali è questo: prendete una candela e avvicinate alla fiamma un pezzetto di sprue. Dopo qualche seconodo esso comincerà  a diventare molle: è il omento di allungarlo finchè è caldo!Avrete così un lungo filo di plastica multiuso: switch, tubazioni varie nei vani carrelli-a dire la verità  va meglio il rame scaldato per questi, luci varie se lo sprue è trasparente, fate voi!!) per irazzi del seggiolino (altro elemento da dettagliare a volontà ), la MANETTA motore a sin o una cloche bitorzoluta, gli attuatori dei pedali sotto li pannello strumenti, visibilissimi...
Per chi vuole spendere unpò di euri in più e ha un polso fermo potrebbe iniziare ad usare un altro spettacolare mezzo di dettaglio: LE FOTOINCISIONI.
Sono dei floglietti metallici ove sono state riprodotte con precisione svizzera tutto quanto serve per il superdettaglio. Per farvi un'idea andate sempre dal Vs negoziante oppure visitate i negozi online. Lì spesso si pubblicano le foto di queste piastrine (le migliori ditte sono dell'Est): BINGO!!!
In caso di necessità  e con i dovuti accorgimenti di scala potete "rubare" questa foto e traslarla, almeno per quanto rigurda il pannello strumenti, sullo stirene, pochi forellini di TRAPANINO (altro strumento del modellista, come vedete la famiglia cresce, ma siamo già  in area avanzata), quattro colpi di cutter (sempre affilatissimo) e oplà , avrete la Vs fotoincisione amatoriale!
Come si usa una fotoincisione? Dipingete con comodo la parte da tagliare (la EDUARD per prima e poi le altre, fornisce anche un foglietto tipo negativo fotografico dove sono riprodotti gli strumenti, lo tagliate e lo incollate SENZA ESAGERARE con colla vinilica), quando asciutto, fermate la piastrina con un pò di nastro (se si piega sono guai) su una superficie rigida e tagliate con un colpo netto e il più possibile vicino al bordo, limate con carta (occhio alla vernice), ritoccate ed incollate con cianoacrilato "riposato" su un tappo o altro (il comune ATTACK appena deposto rilascia fumi che possono "imbiancare"il pezzo: lasciatelo riposare qualche secondo). ATTENZIONE AL CIANOACRILATO: applicatelo con uno stuzzicadenti spezzato a "L" alla punta, collimate con il negativo, applicate, lasciate asciugare, completate con un pò di drybrushing, ritocchi di colore, riempite i fori degli strumenti con trasparente lucido o CLEARFIX HUMBROL o altro, è lo stesso.
Lo stesso vale per il proiettore dell'HUD.
Bene! Fine seconda parte.
La prossima avrà  a tema: "Prima del grande incollaggio: alla ricerca del pelo"
Ciaociao!
Ultima modifica di semtex il 5 settembre 2006, 8:26, modificato 2 volte in totale.

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Messaggio da Vlad » 5 settembre 2006, 8:19

Salve ragassuoli, inutile dire che sono più che contento di vedere tanti appassionati (e che appassionati) di questo hobby.
L'idea di aprire una stanza apposita per il modellismo statico (ma perchè no anche dinamico se c'è chi lo pratica) mi era venuta un pò di tempo fa, perciò vediamo un attimo come va
Per ora limitiamoci a sfruttare questo trhead aperto dal buon Semtex che ho provveduto a classificare come "Annuncio" in modo che sia sempre visibile in alto, poi, se l'interesse continua apriamo la stanza apposita k?
Sem ......... continua così :yes:
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Messaggio da Hurricane » 5 settembre 2006, 13:52

Aaaaah.... 8-) che spettacolo.... 8-) Splendidi ricordi..... 8-) Io ho fatto aero modellismo dagli 11 ai 15 anni circa.... Preferivo revell e italeri per i modellini rigorosamente in scala 1:72 mentre per le vernici e collanti ho sempre preso revell.... Quasi quasi farei un salto indietro di qualche anno andando a ripescare dalla cantina lo scatolone con tutto quello che ho avanzato da allora..... :D

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Messaggio da Speed » 5 settembre 2006, 14:57

@JAG@ Io userei il clear fix cioè la colla per incollare i trasparenti, quella della Humbrol è densa e trasparente al punto giusto per resistere al lavoro che devi fare.

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Messaggio da Speed » 5 settembre 2006, 16:20

Esatto l'ho fatto proprio con gli AGM-56 dell'A-10 1/48...dovrei anche aver fotografato il risultato se le trovo le posto.
Ciao

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Messaggio da semtex » 5 settembre 2006, 17:00

In 1/72 ci sono sostanzialmente 3 metodi per imitare l'ogiva trasparente di un missile:
1-come ti detto Speed;
2-come hai esordito tu ed è il metodo che preferisco(a volte con il Kristal Kleer o il Clearfix la "goccia" non è perfetta,asciugando potrebbe "ammosciarsi"),continua però ad usare carta abrasiva bagnata di grana via via sempre più fine,questo solo per raggiungere la forma giusta ed eliminare eventuali graffi sulla superficie dell'ogiva.
Quando ti accorgi di avere una superficie ormai uniformemente opaca immergi l'ogiva nell'acqua ragia e inizia a lucidare con uno staccio morbido,quando avrai raggiunto una certa blillantezza finisci con un pizzico di lucidante(ce ne sono tanti,personalmente uso il "Tamiya modeling wax",ma puoi usare quello che vuoi),un'altra mano di straccio e avrai un diamante sul missilotto!Ovvio che puoi usare questa tecnica per riprodurre luci di posizione,fari,etc.
3-La tecnica di cui al n.2 ha la sua max.efficacia nelle scale grandi,in 1/72 raggiungi lo scopo ugualmente immergendo l'ogiva del missile direttamente nella boccetta di un bel 11 Humbrol o meglio in un bel 1790 Model Master(stesso FS ma più brillante).L'ingresso nella vernice deve essere perfetto:perpendicolare,leggero,un tocco e via.Puoi ammirare il risultato subito.Ciao!

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Messaggio da semtex » 6 settembre 2006, 0:16

Parte terza: il pelo nell'uovo.
---
A cockpit ultimato ed incollato ad una semifusoliera e con i pesi giusti conformati a dovere (e una bella firmetta con la data all'interno della fusoliera, così per una sorta di "imprinting") siamo pronti ad incollare le semifusoliere.
Già . Il fatto è che chiudendole chiuderemmo la porta ad altri eventuali interventi di abbellimento, forse è meglio riguardare le foto, alla ricerca del "pelo". A questo punto il modellista in "parking area", deve fare una scelta coraggiosa: accetta il modello così com'è oppure si cimenta nella autocostruzione, niente di difficile, come vedrete, ma da qui si comincia a lavorare sul serio (come se non lo avessimo già  fatto col cockpit). Vedete, l'errore col cockpit, che so, uno sgarro col cutter (improbabile), una sbavatura di colla (molto probabile: il modellista alle prime armi eccede o scarseggia nell'uso della colla, come le neomogli col sale) è rimediabile perchè agli inizi oppure camuffabile con pilotini, caschi, trolley-non vincerete un tubo, perchè la giuria non è scema, ma almeno avete salvato la faccia- si rimedia e a meno che non abbiate fatto un macello chiudete la cappottina e buonanotte, ma sbagliare con le ali o la fusoliera condannereste irrimediabilmente (o con enorme difficoltà  e il divertimento diventa un calvario) il modellino e vi ritroverete con un lavoro tutto in salita.
Ecco quindi la scelta: io vi consiglio di provare, provare sempre, vi darà  enormi soddisfazioni.
Ok, foto alla mano vediamo dove si può migliorare.
Negli aerei della 2GM il taglio dei flap o del timone è facile, sono quasi tutti a spacco per i caccia (OCCHIO ALLE FOTO!!!), al limite bisogna ricostruire con plasticard le centine, oppure praticare una piccola apertura sull'intradosso della'ala sinistra per l'avvisatore dello Spifire, mentre per i gli aerosiluranti bisogna lavorare più di fino e magari affidarsi a qualche fotoincisione (vedi flap del Dauntless).
Ma procediamo con ordine.
Facciamo finta che (tutto va ben..) il nostro modellino sia un jet.
Notiamo subito che la struttura delle prese d'aria è appena accennata o addirittura tappata (mentre per l'F-4 -faccio un esempio- il peccato è veniale, tra piastre di aspirazione strato limite e galleria, stretta e alta, il fondo è invisibile, per un F-86 la cosa è grave e bisogna rimediare). A seconda della sezione (circolare o quadrata) dobbiamo conformare il plasticard secondo la bisogna. Come? Beh, se la presa d'aria e a sez.quadrata, vedi Tornado o F-15, prendete misure e tagliate il plasticard, incollate e tappate il fondo della presa con una ventola di un motore proveniente dalla BANCA dei PEZZI (all'inizio sarà  inesistente, col tempo diverrà  una comoda fonte), se è a sezione circolare dobbiamo usare una nuova tecnica, semplice ma delicata: la TERMOFORMATURA.
Questa ve la dico la prossima volta..
Fine della Terza Parte

P.S.:Ah, la prossima volta finiremo con la fusoliera con una nuova e stavolta noiosa (ma molto professionale) tecnica:LA REINCISIONE.
Ciaociao.

Piggy
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Messaggio da Piggy » 6 settembre 2006, 1:09

a questo punto aggiungi anche le foto ed il gioco è fatto!!!fai una veria e propria guida!!! :wink:

semtex
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Messaggio da semtex » 6 settembre 2006, 1:43

ci stavo giusto pensando stasera,avrete anche quelle!!!
..notte!

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Messaggio da Irpus » 6 settembre 2006, 9:58

Continua così che si fa interessante!
Non vedo l'ora che si parli di termoformatura! Un argomento mooolto interessante! Ma non dimenticare, se puoi, di dire qualcosa a proposito delle capottine termoformate e sulla loro realizzazione in casa!
Come gli altri, aspetto anch'io le foto!
E grazie per il tuo impegno!

Ciao.
Irpus.

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Messaggio da semtex » 8 settembre 2006, 12:25

Parte quarta: sfreniamoci un pò!

---
Bene, la scorsa lezione ha solo accennato ad alcune basilari tecniche di autocostruzione (troppo sonno).
In questa parte vediano di spiegarne in dettaglio il funzionamento.
La termoformatura.
Vi ritrovate con un canopy scheggiato se non rotto?
Avete bisogno di una particolare sezione, che so ovale, vedi per esempio la galleria della presa d'aria di un F-16?Si ricorre alla termoformatura.
Prima però di cominciare a preoccuparsi (nel caso vi ritroviate con una cappottina danneggiata o qualche altro pezzo) rovistate bene nella scatola e troverete, a parte o in una particolare zona del foglio di istruzioni, una sezione riguardante il servizio pezzi di ricambio.
Compilate quel fogliettino con i numeri dei pezzi danneggiati e speditelo: entro pochi giorni vi arriverà  a casa una scatolina di cartone con il pezzo richiesto (ho chiesto pezzi di ricambio un pò a tutti, primo per farmi una scorta adeguata in caso di errori, canopy, decals, poi per avere la soddisfazione e la sorpresa di ricevere il pacchetto, puntuale e preciso. Una volta scrissi alla Revell in Germania per farmi pervenire un nuovo foglio decals di un vecchio kit di MIG-21 1/32, malamente stampato. Dopo qualche giorno il responsabile PR mi rispose con un pacchetto e una lettera, chiedendomi scusa per il disservizio ma la decal era ormai fuori produzione e includendo nel pacchetto alcune decal 1/32 di altri aerei russi di produzione Revell-alcune stampate in Italia, tra le migliori in circolazione!)
Bene, detto ciò passiamo allo stampaggio di un pezzo molto delicato e quasi sempre bisognoso di cure: il canopy.
Andiamo in cartoleria e compriamo alcuni (insomma fate una buona scorta, prima di avere qualche risultato ne butterete di fogli!) fogli di acetato per fare le copertine e una cornice di legno(oh, economica, semplicissima), qualche puntina da disegno e tornate a casa.
Adesso prendete il canopy "malato", rivestitelo dall'interno con del nastro feltrato (il nastro deve essere tagliato perfettamente lungo il bordo,non deve piegare nè uscire) e incollate con cianoacrilato giusto al centro un pezzo di sprue o di legno, o di qualunque altro materiale.
Il motivo del rivestimento è chiaro: se la termoformatura fallisse senza rimedio potrete sempre usare il canopy, magari cercando di rimediare; se incollate con l'Attack direttamente il bastoncino sulla cappottina ve la siete giocata! Mi direte a questo punto: ma se abbiamo a disposizione il servizio pezzi di ricambio a che serve sampare il canopy, me lo faccio arrivare nuovo! Risposta: il canopy viene ristampato quasi sempre quando presenta difetti di sottosquadro, cioè quella fastidiosa cresta al centro della cupola risultato dello stampaggio di pezzi simmetricamente ricurvi, oppure distorce troppo o è troppo spesso: hai voglia a chiedere pezzi di ricambio, saranno sempre gli stessi!
Siete a casa? Bene, prendete un foglio di acetato e fissatelo femamente alla cornice con le puntine, prendete il "manufatto"canopy+manico e recatevi in cucina, accedete il fornello più grande al minimo e.. a questo punto vi serve un volontario (sai le risate, mia moglie ormai non ci fa più caso, mi ritiene pazzo e basta..), gli fate reggere la cornice sulla fiamma chiedendogli di muoverla continuamente con andamento ondulatorio (se la manina volenterosa rimane ferma l'acetato si buca e dovrete procedere alla sua sostituzione, mentre il volontario diventa sempre meno tale) a una distanza di circa 10-15 cm.
Dopo un pò l'acetato comincia a tremolare e farsi morbido: è il momento!!Spingete con decisione il canopy nell'acetato e con le dita tendete il folglio da ogni parte in modo da farlo aderire ovunque.Dovete essere veloci perchè questa operazione deve essere fatta lontano dal fornello mantre l'acetato è ancora caldo. Staccate l'acetato dalla cornice (ringraziate il volontario) e attendete qualche minuto.
Quando è di nuovo rigido e freddo estraete delicatamente il canopy + il manico e...oohh, un canopy lucidissimo e sottilissimo!!
Prendete la forbicina, ritagliate il bordo del nuovo canopy e il gioco è fatto!
Finito? No, adesso occorre un nuovo strumento, indispensabile per le mascherature "di fino", il TAMIYA MASKING TAPE, un nastro giallognolo
di 2 o 3 misure, eccezionale per le mascherature. A che ci serve? A rifare i frames del canopy, no?? Rifilate col cutter una sottile striscia e applicatela sul bordo del "neonato".
Una volta che avrete preso possesso di questa tecnica potrete termoformare luci varie, condotti vari e per le scale maxi anche le ogive degli AGM-65(capito?).
La reincisione.
Confesso, senza tema di smentita neanche da parte dei più smanettoni, che questa tecnica è la più barbosa, noiosa, complicata tra tutte quelle usate nell'aeromodellismo. Purtroppo è efficace, molto professionale e alla fine anche molto, molto pagante.
"Ad angusta per angusta" dicevano i Latini, cioè alla sudata meta si arriva attraverso molti sacrifici ed è così..
Essa si avvale di uno "scriber", di una penna terminante con un pennino in acciaio molto appuntito o di un manico con mandrino a vite con accessori per il taglio o l'incisione (solo in negozi di modellismo ben forniti. A proposito, è contrario ai miei costumi fare pubblicità  a qualunque negozio, la scelta è solo vostra e col tempo vi renderete conto se è aggiornato o no).
In alternativa potete usare l'ago di un compasso o cose simili, ma in questo caso vi consiglio di non ricorrere al fai da te, un solo scriber a punta va benissimo (i dioramisti o i figurinisti invece ne usano molti di più, grossomodo della stessa fattura di quei micidiali attrezzi del dentista), è l'altro accessorio che costa.
Ricordate il caro vecchio normografo dell'ora di Educazione tecnica?Proprio lui, stavolta in metallo flessibile, in 3 misure per scala e forme e commercializzato dalla Verlinden o Eduard (credo intorno ai 20-25€).
Preparazione del campo di battaglia.
Facciamo finta che dovete aggiungere un semplice pannello quadrato sull'estradosso di un'ala.
Tenendo sempre a portata visiva la fotocopia, dove avete segnato i risultati della vostra ricognizione fotografica, prendete il "template" e lo fissate con un paio di pezzi di nastro per geometri (quello che sembra leggermente opaco, il motivo è che ha il giusto potere adesivo ed è più resistente del semplice "scotch") nella posizione esatta dove deve nascere il pannello. Tenendo saldamente fermo con le dita il "normografo" prendete lo scriber e iniziate a seguire con leggerezza il contorno del pannello, una, due, tre volte. Adesso levate il template e carteggiate con grana 800. Se non siete usciti fuori vi troverete con un bel pannello bianco. Con uno straccio imbevuto di acqua ragia passate sull'incisione. Asciugate bene. Adesso prendete uno stuzzicadenti e ripassate il solco. Rimettete il template perfettamente sul pannelo disegnato ed effettuate la stessa operazione stavolta girando in senso contrario (occhio che non è la stessa cosa). Rilevate il template, ripassata carta abrasiva, acquaragia, asciugate e riusate lo stuzzicadenti: avrete fatto la vostra prima incisione.
E se si tratta di una lunga linea, magari su una superficie molto curva?
Francois Verlinden suggerisce di usare il bordo dei suoi template, ma per non rovinarli (sono abbastanza delicati e poi non credo che lui li paghi..) io utilizzo il nastro delle etichettatrici, tipo Dymo (eccezionale, fatto apposta per le reincisioni).
Utilizzo? Arrivateci voi, rileggetevi il capitolo e sono sicuro che vi si accenderà  la lampadina.
Quando usare la reincisione? E' una questione complessa, non dipendente solo da voi, ma dalla moda corrente, dalle necessità  e dal colore della plastica! Cosa centra il colore della plastica? Centra, centra, adesso vi dirò perchè.
Supponiamo di avere sul tavolo un kit in positivo (oggi cominciano ad essere rari, ma 20 anni fa era di moda), cioè con pannelli non incisi ma in rilievo. Tecnicamente è un errore (i pannelli infatti sulla stragende maggioranza degli aerei moderni sono accostati e fissati, avvitati
sull'ordinata, tranne rare eccezioni-vedi il Facocero, eh, eh, eh, adesso ditemi come sono disposti i pannelli su questo!-quindi si forma un solco ben visibile, mentre gli aerei della 2GM avevano spesso pannelli sovrapposti o saldati, diversa quindi la resa in scala), ma possiamo elegantemente bypassare la reincisione, con una tecnica stavolta pittorica scoperta per puro caso da un vero maestro del modellismo: il signor Pigliapoco(o Bortolotto, non mi ricordo, comunque uno dei due) su un kit di A-10 1/48 Monogram in un bellissimo positivo e con plastica verde scurissima (tecnica che ho ovviamente provato).
Bene, siamo arrivati al punto nodale del capitolo: il pelo lo abbiamo trovato e spaccato in quattro, adesso tocca incollare!
Accostando le 2 semifusoliere prendete nota mentalmente del percorso che deve fare la colla, poi applicate il nastro per carrozzieri lungo il bordo da incollare, questo per evitare che la colla debordando intacchi la plastica. Adesso con velocità  applicate la colla (vi consiglio una boccetta con dosatore ad ago) ed unite. Tenendo ferme le 2 parti applicate del nastro di traverso per mantenere in tensione, oppure usate degli elastici o mollette per bucato. Dopo 3 o 4 ore controllate lo stato della giunzione togliendo delicatamente il nastro e controllando palmo palmo se la colla ha fatto presa. Se non siete stati abbastanza veloci è possibile che la colla si sia asciugata prima del tempo (quasi impossibile nei kit in 1/72, ma può capitare: un B-52 in 1/72 per tipo di incollaggio è pari a un F-15 in 1/32), ma a tutto c'è rimedio.
Infatti ai rimedi e ai successivi passi è dadicata la prossima seduta:
"Stuccaggio e preparazione alla verniciatura".
Ciaociao.

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Messaggio da semtex » 9 settembre 2006, 9:34

Ragazzi,un appunto.
Ho notato che da qualche giorno l'ardore della conoscenza sta raffreddandosi,testimone l'esiguo,quasi nullo numero di post degli appassionati.
Premesso che ciò era anche fisiologico vorrei avvisare lor signori e quanti chiedevano a gran voce nientemeno un'area del forum dedicata al modellismo che il sottoscritto sta per terminare,non senza l'aggiunta di materiale fotografico di imminente pubblicazione,la sua peraltro lunga dissertazione sull'aeromodellismo,terminata la quale ritiene,in assenza di altri input,conclusa l'esigenza e della propria e altrui esperienza e quella dell'intero post.
(C.V.D.).
Ciao.

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