Fonte: http://www.analisidifesa.it/2013/06/tifoni-sullislanda/L'11 giugno, velivoli Eurofighter Typohoon con personale navigante e specialista del 4°, 36° e 37° Stormo dell'Aeronautica Militare sono decollati dalla Base Aerea di Grosseto alla volta dell'aeroporto di Keflavik in Islanda dando il via all'Operazione "Cieli Ghiacciati". Lo scopo della missione, che nasce a seguito del ritiro delle forze aeree statunitensi permanentemente stanziate in Islanda ( il Paese non possiede forze armate) è assicurare il servizio di sorveglianza dello spazio aereo Islandese alla luce degli impegni che l'Italia ha assunto in ambito NATO. Ad integrazione dei cacciabombardieri un team di controllori della difesa aerea provenienti dal GRCDA (Gruppo Riporto e Controllo Difesa Aerea) di Poggio Renatico, dal 21° GrRAM (Gruppo Radar AM) di Poggio Ballone e dal 22° GrRAM (Gruppo Radar AM) di Licola, assicurerà la gestione tattica dell'operazione garantendo il servizio di sorveglianza, riporto e controllo nell'AOR (Area of Responsability) ed i collegamenti con i CAOC (Combined Air Operation Center) di Finderup e Udem. L'operazione è di fatto iniziata lo scorso venerdì 7 giugno con il rischieramento dell'Advanced Team sulla Base aerea di Keflavik (ISL), presso la quale è stata costituita la Task Force Air (TFA) alle dirette dipendenze del Comando Operativo di Vertice Interforze (C.O.I.), a cui è stato affidato il compito di ultimare gli allestimenti e le predisposizioni necessarie prima dell'arrivo dei velivoli. Dopo l'iniziale periodo di ambientamento, ma con 24 ore di anticipo rispetto a quanto pianificato, è arrivata la validazione della NATO. Dal 13 giugno ha quindi avuto inizio l'attività di Air Policing che prevede l'impiego degli velivoli intercettori che sorveglieranno e preserveranno l'integrità dello spazio aereo islandese fino ai primi di luglio, conducendo nel frattempo attività addestrativa. L'Aeronautica Militare Italiana sta già partecipando alla sicurezza aerea e alla difesa aerea di Slovenia e Albania ormai da anni.
NATO Air Policing
-
- Primo Aviere Capo
- Messaggi: 8467
- Iscritto il: 4 marzo 2008, 21:55
- Simulatore: DCS: Ka-50 Black Shark
NATO Air Policing
- RugerOne
- Colonnello
- Messaggi: 9465
- Iscritto il: 27 agosto 2004, 13:49
- Simulatore: DCS: Velivoli Storici AMVI
- Località: ..::Ancona::..
- Contatta:
Re: NATO Air Policing
Simulatori: IL2 series, DCS series.
Staff Comando, Gestione e Controllo
Comando Squadra Aerea Virtuale
Comando Scuole
Gruppo Storico
Re: NATO Air Policing
ByeTheaviationist.com ha scritto:
Six italian Typhoons are deploying to Keflavik to support NATO’s Iceland air policing mission
From Mar. 16 to mid-April 2017, a detachment of six Eurofighter Typhoons belonging to all the Italian Air Force units that operate the Euro-canard aircraft will be based at Keflavik Air Base, Iceland, to support NATO’s mission that provide Airborne Surveillance and Interception Capabilities to meet the Northern European country’s Peacetime Preparedness Needs.
NATO has rotated fighter jets to Iceland since 2008, in an effort to provide QRA (Quick Reaction Alert) duties while strengthening cooperation between allied air arms with Iceland’s air surveillance integrated into NATO’s Integrated Air and Missile Defence System. Three times a year, allied combat planes operate over Iceland for several weeks “to ensure the Alliance can conduct full-scale peacetime air policing with minimum delay if required by real world events.”
This is the second time the Italian Air Force sends its Typhoons to Iceland: in June 2013, as part of Operation “Icy Skies”, Italian Eurofighters with 4°, 36° and 37° Stormo (Wings) deployed to Keflavik along with support personnel as well as air defense controllers from GRCDA (Air Surveillance Squadron), 21st and 22nd Radar Squadron, respectively, based in Poggio Renatico (Ferrara), Poggio Ballone (Grosseto) e Licola (Naples), that provided reporting and control services and airspace surveillance services within the Iceland AOR (Area Of Responsibility).
“We operate in many areas to mitigate threats and prevent risks,” said the Italian MoD Roberta Pinotti, in a statement on Rome’s participation in international missions. “We have to provide our contribution to make this world more peaceful.”
The Italian Air Force, provides air policing of Slovenia and Albania airspaces, and has supported BAP (Baltic Air Patrol) mission in Lithuania, Latvia and Estonia in the first half of 2015.
Phant
-
- Primo Aviere Capo
- Messaggi: 8467
- Iscritto il: 4 marzo 2008, 21:55
- Simulatore: DCS: Ka-50 Black Shark
Re: NATO Air Policing
Analisi Difesa ha scritto: “Northern Ice” per i Typhoon italiani in Islanda
Sei velivoli Eurofighter Typhoon dell’Aeronautica Militare, decollati dall’aeroporto militare di Grosseto, sono atterrati all’aeroporto di Keflavik, in Islanda, per partecipare all’operazione NATO Interim Air Policing, denominata “Northern Ice“.
L’operazione, a cui l’Italia contribuisce, con turnazioni periodiche (l’ultima nel 2013) insieme agli altri Paesi dell’Alleanza, ha come obiettivo quello di preservare l’integrità dello spazio aereo della NATO, rafforzando l’attività di sorveglianza dei cieli dell’Islanda, paese sprovvisto di capacità e strutture autonome per la difesa aerea.
Il compito degli assetti italiani (velivoli e personali appartengono agli Stormi 4°, 36° e 37°) sarà quello di garantire il servizio di sorveglianza dello spazio aereo islandese fino alla metà del mese di aprile, effettuando nel contempo attività addestrativa congiunta con il personale della Guardia costiera locale.
“Il rischieramento in Islanda è una missione, operativa e addestrativa allo stesso tempo, che concretizza lo spirito di solidarietà tra i membri dell’Alleanza Atlantica e permette, inoltre, di mantenere e testare delle procedure standardizzate di sicurezza in ambito NATO” ha dichiarato il Generale Claudio Graziano, Capo dello Stato Maggiore della Difesa, aggiungendo che “questa difesa aerea congiunta nel settore islandese è un chiaro esempio di gestione razionale e condivisione delle risorse disponibili tra i vari paesi della Nato.
L’attività di Air Policing consiste nella continua sorveglianza dell’integrità dello spazio aereo dell’Alleanza Atlantica nonché nell’identificazione di eventuali sue violazioni all’integrità, dinnanzi alle quali devono scattare appropriate azioni di contrasto, come, ad esempio, il decollo rapido di velivoli caccia intercettori, che in termini tecnici è definito scramble.
L’Air Policing viene svolta nell’ambito dell’area di responsabilità del Comando Operativo Alleato della NATO (Allied Command Operation – ACO) di stanza a Bruxelles e viene coordinata dal Comando Aereo (Air Command) di Ramstein (GER).
Re: NATO Air Policing
ByeTheaviationist.com ha scritto:
RAF Typhoons to deploy to Romania to provide Air Policing in the Black Sea region
On Mar. 27, the UK MoD (Ministry of Defence) has announced that four Typhoon combat planes, belonging to the 3 (Fighter) Squadron will fly from RAF Coningsby to Mihail Kogalniceanu Airbase in southeast Romania, to support NATO’s Southern Air Policing mission from May to September 2017.
During QRA tasks Typhoons typically fly with two 2,000-lt drop-tanks (although this option will likely not be needed for Romania, as noted by IHS Jane’s Defence Weekly), four Advanced Short Range Air-to-Air Missiles (ASRAAMs), four AIM-120 Advanced Medium Range Air-to-Air Missiles (AMRAAMs), along with the internal Mauser 27 mm cannon.
With the deployment to Mihail Kogalniceanu Airbase, the Royal Air Force will become the first air arm to support NATO air policing mission to reassure local allies in the Black Sea region that is frequently “visited” by NATO intelligence gathering and maritime patrol aircraft as well as Russian combat planes, some of those buzz U.S. warships and spyplanes operating in the area.
Some NATO members provide air policing tasks for allies that lack aircraft and radars to do so autonomously (Albania, Estonia, Latvia, Lithuania and Slovenia).
NATO has been protecting the Baltic skies since 2004, when Estonia, Latvia and Lithuania joined the Alliance. The Baltic air policing mission started in April 2004 and has been executed continuously ever since. Slovenia’s airspace is covered by Hungary and Italy. Albania is covered by Greece and Italy.
The Italian Air Force covers Albania (sharing the task with the Hellenic Air Force) and Slovenia (with the Hungarian Air Force) and is currently supporting Icelandic Air Policing mission in Iceland; NATO’s BAP (Baltic Air Patrol) mission started in April 2004 and has been executed continuously ever since. It is supported by various air forces on a rotational basis and covers Lithuania, Estonia and Latvia.
Allied Air Command (AIRCOM) headquartered at Ramstein, Germany oversees the NATO Air Policing mission with 24/7 command and control from two Combined Air Operations Centres (CAOCs); one in Torrejon, Spain, and one in Uedem, Germany. CAOC Uedem is responsible for NATO Air Policing north of the Alps and CAOC Torrejon for the south. The CAOC decides which interceptors will be scrambled according to the location of the incident.
The mission of patrolling the skies along NATO’s eastern border was intensified following the Russia-Ukraine crisis. The arrival of the British Typhoons is the last of a series of measures “to deter a Russian aggression over the Black Sea.”
Phant
Re: NATO Air Policing
Aviation-report.com ha scritto:
Eurofighter italiani in Bulgaria per la NATO Air Policing
Da Luglio ad Ottobre, quattro caccia italiani Eurofighter Typhoon, saranno basati sulla base aerea di Graf Ignatievo Air Base, in Bulgaria, per partecipare alla missione NATO Air Policing. La missione italiana è stata denominata “Bulgarian Horse”.
I caccia da superiorità aerea provenienti dal 4°, 36° e 37° Stormo saranno accompagnati da circa 110 uomini e donne della forza armata, tra piloti, manutentori e staff. Arrivati in Bulgaria il distaccamento italiano condurrà i primi voli di familiarizzazione nello spazio aereo bulgaro sotto il controllo del NATO Combined Air Operations Centre (CAOC) di Torrejon in Spagna.
Nei mesi di permanenza in Bulgaria i quattro caccia italiani voleranno insieme ai Mig-29 della Bulgarian Air Force per implementare ed assicurare, sotto l’ombrello della missione NATO Air Policing, il pattugliamento e la difesa dello spazio aereo bulgaro e NATO, tramite eventuali intercettazioni e identificazioni visuali.
La Bulgaria ad oggi è prefettamente in grado di condurre missioni di Air Policing con i suoi assetti aerei, ma il potenziamento con gli Eurofighter Typhoon italiani offrirà maggiore flessibilità ed operatività al comando NATO CAOC.
Questa è sicuramente una grande opportunità sia per l’Italia che per la Bulgaria di accrescere l’interoperabilità e la conoscenza reciproca in fatto di operatività e tattiche di difesa aerea.
La NATO Air Policing è una operazione aerea svolta in tempo di pace per garantire l’integrità e la sicurezza dello spazio aereo della NATO, mentro il potenziamento “enhanced” Air Policing è stato concorsato dagli alleati della NATO in occasione del vertice del Galles nel 2014. Queste misure sono volte ad assicurare agli alleati posti lungo il fianco orientale dell’Alleanza della NATO la dovuta deterrenza e difesa aerea.
Bye
Phant
-
- Primo Aviere Capo
- Messaggi: 8467
- Iscritto il: 4 marzo 2008, 21:55
- Simulatore: DCS: Ka-50 Black Shark
Re: NATO Air Policing
Analisi Difesa ha scritto: L’Aeronautica assicura la difesa aerea di sei Paesi Nato
L’Aeronautica Militare Italiana ha conseguito ieri un record di tutto rispetto all’interno della NATO, avendo avuto la responsabilità di garantire e integrare la difesa aerea di ben 6 Paesi NATO contemporaneamente.
Infatti, oltre allo spazio aereo nazionale, i jet dell’AM garantiscono in permanenza la sicurezza dei cieli della Slovenia. A questo, si aggiunge la responsabilità, a rotazione con l’Aeronautica greca, della difesa aerea dell’Albania.
Inoltre, nel quadro delle NATO Assurance Mesasures decise al summit di Varsavia del 2016, la nostra Aeronautica partecipa all’Air Policing Force offering a favore di quei Paesi NATO che necessitano di un’integrazione delle proprie capacità di difesa aerea.
In tal senso, da gennaio di quest’anno, quattro velivoli dell’AM sono schierati in Estonia, con l’operazione denominata “Enhanced Air Policing North – Baltic Eagle”, e, nella giornata di ieri, hanno avuto competenza anche per le attività di difesa delle altre due Repubbliche baltiche, Lettonia e Lituania.
Questo ha portato, quindi, al totale di 6 Paesi NATO, la cui difesa aerea è stata assicurata da un singolo Paese dell’Alleanza, l’Italia.
Si tratta di un vero primato, che si aggiunge ad un altro traguardo tutto italiano, cioè quello di essere l’unico Paese della NATO ad aver assicurato il dispositivo di Difesa dello spazio aereo ad interim dei quattro Air Policing: Slovenia, Albania, Islanda e Repubbliche Baltiche.
-
- Primo Aviere Capo
- Messaggi: 8467
- Iscritto il: 4 marzo 2008, 21:55
- Simulatore: DCS: Ka-50 Black Shark
Re: NATO Air Policing
Difesa Online ha scritto: Islanda: al via l'operazione Nato Northern Stork
Quattro velivoli Eurofighter dell'Aeronautica Militare sono decollati martedì dall'aeroporto militare di Grosseto alla volta dell'aeroporto di Keflavik, in Islanda, per dare il via all'operazione NATO Interim Air Policing, denominata "Northern Stork". L'operazione ha come obiettivo quello di preservare l'integrità dello spazio aereo della NATO, rafforzando l'attività di sorveglianza dei cieli dell’Islanda, che non possiede capacità e strutture autonome per la difesa aerea. L’Italia contribuisce, con turnazioni periodiche insieme agli altri Paesi dell’Alleanza, a questa missione NATO.
Il compito degli assetti italiani sarà quello di garantire il servizio di sorveglianza dello spazio aereo islandese fino agli inizi del mese di ottobre, effettuando nel contempo attività addestrativa congiunta con il personale della guardia costiera locale.
“Il rischieramento in Islanda è una missione, operativa e addestrativa allo stesso tempo, che concretizza lo spirito di solidarietà tra i membri dell’Alleanza Atlantica e permette, inoltre, di mantenere e testare delle procedure standardizzate di sicurezza in ambito NATO” ha dichiarato il generale Claudio Graziano, capo dello stato maggiore della Difesa, aggiungendo che “questa difesa aerea congiunta nel settore islandese è un chiaro esempio di gestione razionale e condivisione delle risorse disponibili tra i vari partner della NATO”.
L'attività di Air Policing è condotta sin dal tempo di pace e consiste nella continua sorveglianza dell’integrità dello spazio aereo della NATO nonché nell’identificazione di eventuali sue violazioni all'integrità, dinnanzi alle quali devono scattare appropriate azioni di contrasto, come, ad esempio, il decollo rapido di velivoli caccia intercettori, che in termini tecnici è definito scramble.
L'Air Policing viene svolta nell'ambito dell'area di responsabilità del Comando Operativo Alleato della NATO (Allied Command Operation - ACO) di stanza a Bruxelles e viene coordinata dal Comando Aereo (Air Command) di Ramstein (GER).
-
- Primo Aviere Capo
- Messaggi: 8467
- Iscritto il: 4 marzo 2008, 21:55
- Simulatore: DCS: Ka-50 Black Shark
Re: NATO Air Policing
Analisi Difesa ha scritto: L’ Aeronautica conclude la missione di “air policing” in Islanda
Nella mattinata di oggi, con la partenza dei velivoli Eurofighter dall’aeroporto di Keflavìk, è cominciata la fase di re-deployment degli assetti e del personale della Task Force Air 37th Wing, rischierato in Islanda per la missione “Northern Stork”.
La partenza dei velivoli e del personale dell’Aeronautica Militare segna la fine della missione di Air Policing per la Difesa dello Spazio Aereo della NATO sopra i cieli dell’Islanda.
Articolo Completo
Re: NATO Air Policing
Occhidellaguerra.it ha scritto:
Caccia italiani intercettano bombardieri russi nei cieli dell’Islanda
Lunedì 18 marzo due cacciabombardieri Eurofighter Typhoon dell’Aeronautica Militare Italiana di stanza in Islanda hanno intercettato una coppia di bombardieri russi Tupolev Tu-142 (Bear F in codice Nato) nello spazio aereo internazionale in prossimità di quello islandese scortandoli sino a “distanza di sicurezza”.
I due caccia, schierati temporaneamente sulla base islandese di Keflavik, fanno parte del 36esimo Stormo di base a Gioia del Colle (Ba), che ha in dotazione i Typhoon insieme al quarto Stormo di Grosseto e al 37esimo di Trapani-Birgi; quest’ultimo, secondo indiscrezioni, dovrebbe anch’esso aver inviato alcuni caccia in Islanda per partecipare alla missione di air policing della Nato sull’isola.
L’Italia in Islanda per difendere i cieli della Nato
I nostri velivoli sono arrivati a Keflavik, base della Nato vicina alla capitale islandese Reykjavik, lo scorso 11 marzo per cominciare un periodo di dispiegamento di quattro settimane nell’ambito di una missione Nato che ha lo scopo di garantire la sorveglianza aerea e la capacità di intercettazione dell’Islanda che, come noto, oltre a far parte dell’Alleanza Atlantica, non dispone di proprie forze armate.
Questa è la quarta volta che velivoli dell’Aeronautica Militare sono impegnati nei cieli islandesi: le precedenti missioni risalgono al 2013, 2017 e 2018. La difesa aerea dell’isola viene infatti effettuata a rotazione tra tutte le forze aeree della Nato che mantiene un presidio stabile nell’isola che è stato rinforzato negli ultimi anni a fronte del deterioramento dei rapporti con la Russia e dell’incremento dell’attività navale e aerea di Mosca in quel settore di Atlantico.
Come riportato dal comunicato del Nato Allied Air Command lo scramble dei nostri Typhoon di lunedì è il primo da quando sono stati schierati a Keflavik. Secondo quanto trapelato sulla stampa locale e specializzata i due Tupolev Tu-142 erano in avvicinamento al settore orientale dello spazio aereo islandese con i radar spenti e senza aver comunicato al controllo del traffico aereo la propria presenza. Si è trattato quindi di un vero e proprio test dell’efficacia delle difese aeree Nato da parte russa, così come avveniva ai tempi della Guerra Fredda quando velivoli di questo e altro tipo effettuavano “puntate” in diversi settori dei cieli dell’Alleanza (e degli Stati Uniti) per sondare le difese avversarie.
Il Tupolev 142 fa parte della famiglia dei bombardieri quadriturboelica russi Bear ed è la variante antisom del Tu-95, in forza all’aeronautica russa sin dai tempi dell’Unione Sovietica. Oltre alla versione più propriamente antisom, armata di siluri e con sensore Mad (Magnetic Anomaly Detector) per la rilevazione delle anomalie magnetiche provocate dalla massa dei sommergibili in immersione, esiste anche una versione per la comunicazione con la flotta di sottomarini lanciamissili, il Tu-142Mr.
L’importanza dell’Islanda nella difesa della Nato
L’Islanda data la sua posizione geografica, a metà tra la Groenlandia ed il Regno Unito, rappresenta un avamposto chiave per la Nato per il controllo degli accessi all’Oceano Atlantico.
I bracci di mare che collegano il Mare del Nord e il Mar Glaciale Artico all’Oceano Atlantico, chiamati GIUK Gap (acronimo di Greenland, Iceland e United Kingdom) sono da sempre attentamente sorvegliati dalla Nato in quanto rappresentano il passaggio obbligato per il naviglio di superficie e sottomarino della Russia per raggiungere le rotte oceaniche verso gli Stati Uniti ed il fianco occidentale dell’Europa. Anche per quanto riguarda la navigazione aerea risulta cruciale sorvegliarne lo spazio aereo in quanto è l’unico passaggio che permette ai bombardieri russi di avvicinarsi al continente americano senza attraversare gli spazi aerei Nato.
Per questo l’Alleanza Atlantica, a fronte della rinnovata attività navale sottomarina e aerea di Mosca, ha ristabilito una presenza costante in Islanda. A Keflavik, infatti, è stato recentemente riattivato lo Stormo di pattugliatori antisom che era stato ritirato nel periodo di “vacanza” causato dai buoni rapporti tra Russia e Stati Uniti e dalla palese crisi in cui versavano le forze armate russe, attanagliate dalla cronica carenza di fondi che costringeva a tenere a terra i pattugliatori/bombardieri ed in porto i sommergibili per mancanza di manutenzione.
I nuovi Boeing P-8 Poseidon, che hanno sostituito i vecchi Lockheed P-3 Orion, sono infatti tornati in pianta stabile nell’isola.
Ora che Mosca si è riaffacciata prepotentemente sulla scena globale – intercettazioni di bombardieri russi sono frequenti da parte della difesa aerea del fronte nord della Nato tra Norvegia, Islanda e Norvegia – l’Alleanza ha riattivato tutto il suo sistema di sorveglianza compreso il Sosus, la catena di sensori sottomarini atta a scoprire le tracce acustiche dei sommergibili di passaggio.
Lo schema strategico è infatti ancora quello della Guerra Fredda: la Russia, data la localizzazione geografica delle sue basi navali e aeree, per attaccare le linee di rifornimento Nato nell’Atlantico deve per forza passare con le sue unità navali dal GIUK Gap. Di contro la Nato deve mantenere una costante presenza militare nell’area per “imbottigliare” la Marina Russa nell’Artico, mare che comunque rappresenta, nella dottrina di Mosca, il suo “bastione” dal quale lanciare i propri Slbm da sottomarini. Unità navali come il vecchio sottomarino Projeckt 941 Akula (Tifone in codice Nato) o Projeckt 955 Borei, sono nate appunto per attaccare gli Stati Uniti lanciando i propri missili restando all’interno del bastione marittimo altamente difeso da Mosca grazie alla sua vicinanza al territorio metropolitano.
Bye
Phant
Re: NATO Air Policing
Analisidifesa.it ha scritto:
Operazione Northern Lightning: in Islanda la prima missione operativa degli F-35 Italiani
Con un Alzabandiera solenne nell’aeroporto militare di Keflavik in Islanda, è iniziata ufficialmente il 27 settembre l’operazione NATO di Interim Air Policing denominata Northern Lightning.
Per la prima volta un caccia di quinta generazione sarà impiegato in una missione di Air Policing, dando all’Italia il privilegio di essere il primo paese dell’Alleanza ad impiegare in un’operazione NATO il velivolo F-35.
Saranno infatti sei i caccia F-35, provenienti dal 32° Stormo di Amendola, che avranno il compito di preservare l’integrità dello spazio aereo della NATO, rafforzando l’attività di sorveglianza dei cieli dell’Islanda che non possiede capacità e strutture per la difesa aerea autonoma.
Gli assetti dell’Aeronautica Militare pertanto assicureranno la sorveglianza dello spazio aereo islandese per circa tre settimane, conducendo, nel frattempo, attività addestrativa congiunta con il personale della Icelandic Coast Guard.
La Task Force Air (TFA) 32nd Wing, costituita sulla Base aerea di Keflavik (ISL) sarà alle dirette dipendenze del Comando Operativo di vertice Interforze (C.O.I.) e sarà costituita, oltre che dal Task Group Lightning, anche da personale tecnico e logistico e da un team di Controllori della Difesa Aerea del Comando Operazioni Aeree di Poggio Renatico.
Questi, in coordinamento con la Coast Guard Islandese, assicureranno le funzioni proprie della difesa aerea, dalla sorveglianza e identificazione al controllo degli intercetori nell’Aerea di Responsabilità (AOR – Area of Responsability) oltre ai collegamenti con il CAOC (Combined Air Operation Center) di Udem.
Per garantire la necessaria cornice di sicurezza sarà inoltre impiegato un team costituito da personale del 16° Stormo “Fucilieri dell’Aria” dell’Aeronautica Militare di Martina Franca (TA), che sarà coadiuvato da personale “Force Protection” del 32° Stormo.
Importante il contributo fornito da altri reparti della Forza Armata che hanno garantito il rischieramento della TFA. La 46^ Brigata Aerea di Pisa ed il 14° Stormo di Pratica di Mare, grazie all’utilizzo dei vettori C-130J e KC 767, hanno effettuato il trasporto di personale e materiale, garantendo inoltre il rifornimento in volo ai velivoli F-35 ed il 41° Stormo di Sigonella che con il pattugliatore P-72 ha effettuato l’importante compito di SAR (Search And Rescue) oceanico assicurando la prevista cornice di sicurezza nella traversata verso l’Islanda.
Come in ogni rischieramento, inoltre, il personale dei reparti dipendenti dalla 3ª Divisione del Comando Logistico, è intervenuto approntando le attrezzature necessarie per coprire e organizzare l’ampio e fondamentale settore delle telecomunicazioni e dell’assistenza al volo.
L’Aeronautica Militare italiana partecipa con continuità all’Interim Air Policing in Albania a partire dal 2009, in Slovenia dal 2004, in Montenegro dal 2018, mentre è già stata impegnata in Islanda per quattro volte a partire dal 2013.
L’Air Policing (AP) è una capacità di cui si è dotata la NATO a partire dalla metà degli anni cinquanta e consiste nell’integrazione in un unico sistema di difesa aerea e missilistico della NATO dei rispettivi e analoghi sistemi nazionali messi a disposizione dai paesi membri.
L’attività di Air Policing è condotta sin dal tempo di pace e consiste nella continua sorveglianza e identificazione di tutte le violazioni all’integrità dello spazio aereo NATO alle quali si fa fronte prendendo le appropriate azioni utili a contrastarle, come ad esempio il decollo rapido di velivoli caccia intercettori, il così detto scramble.
L’AP è svolta nell’ambito dell’area di responsabilità del Comando Operativo Alleato della NATO (Allied Command Operation – ACO) di stanza a Bruxelles e viene coordinato dal Quartier Generale del Comando Aereo Alleato (Headquarters Allied Air Command) di Ramstein (GER).
Bye
Phant
Re: NATO Air Policing
Theaviationist.com ha scritto:
Norwegian F-35s have deployed oo Iceland for NATO Air Policing mission
On Feb. 19, 2020, four RoNAF F-35A aircraft arrived in Iceland, where they have deployed to support NATO’s Airborne Surveillance and Interception Capabilities to meet Iceland’s Peacetime Preparedness Needs (ASIC IPPN) mission. The purpose of the NATO mission, initiated in 2008, after the withdrawal of US forces from the island, is to provide air surveillance and interception coverage over Iceland, in order to maintain the integrity of the NATO airspace.
The RNoAF F-35s will carry out a 3-week deployment with some 130 military and civilian personnel; Norwegian Control and Reporting Centre (CRC) personnel will be working alongside their Icelandic Coast Guard colleagues in the CRC at Keflavik Air Base.
RNoAF is the second F-35 operator to deploy the 5th generation aircraft in support of NATO’s Icelandic Air Policing: the first one was the Italian Air Force, that deployed its Lightning II jets to Keflavik in October 2019.
Norwegian F-35As achieved the IOC (Initial Operational Capability) on November 6, 2019, becoming the third European country to reach IOC with the F-35 after Italy and the UK. The deployment to Iceland is a milestone towards full operational capability in 2025. The RNoAF plans to replace its F-16s, that are currently performing Quick Reaction Alert missions, by 2022, when there will be enough F-35s (out of 52 ordered), pilots and maintainers available to deploy to Evenes Air Station (Northern Norway).
Norwegian F-35s are unique compared to other nations’ F-35s as they are the only ones to use a drag chute during landing, housed in a special fairing on the upper rear fuselage between the vertical tails. It can be used to rapidly decelerate Norwegian F-35s after landing on icy runways under windy conditions.
In Octore 2019 Defense News reported that the drag chute was failing more than expected and that the Royal Norwegian Air Force was working with the Pentagon to fix the issue.
Bye
Phant