Lo Spazio

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Re: Lo Spazio

Messaggio da Aviators » 12 febbraio 2016, 20:02

bella lezione!!!

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Re: Lo Spazio

Messaggio da Aviators » 5 marzo 2016, 18:40

HDBlog ha scritto: Il telescopio Hubble ci mostra la galassia più antica mai osservata fino ad ora

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Un altro tassello nell'immenso puzzle dell'esplorazione astronomica è stato aggiunto dal telescopio spaziale Hubble il quale, ormai in servizio da oltre 25 anni, ha individuato la galassia più distante mai osservata finora.

Denominata GN-Z11, secondo gli scienziati si è formata appena 400 milioni di anni dopo il Big Bang, e data l'enorme distanza che ci separa da essa, ciò che Hubble ha immortalato grazie alla sua "wide field camera 3", è come la galassia si presentava circa 13,3 miliardi di anni fa.
Abbiamo fatto un grande salto nel passato, più di quanto credevamo fosse possibile fare con Hubble. Siamo stati in grado di guardare indietro nel tempo e studiare una galassia formatasi quando l'universo aveva soltanto il 3% dell'età che ha oggi" dichiara Pascal Oesch, astronomo presso Yale University, dopo il comunicato ufficiale firmato Hubble European Space Agency.



Mentre calcolare l'effettiva distanza è praticamente impossibile a causa dell'espansione dell'universo avvenuta in 13,3 miliardi di anni, identificare l'età di un oggetto cosmico così lontano è una sfida estremamente complicata, ma non impossibile; gli scienziati per quantificare il tempo impiegato dalla luce per giungere fino a noi hanno osservato il fenomeno noto come red-shift (o spostamento verso il rosso), ovvero l'abbassamento della frequenza della luce causata dall'espansione dell'universo stesso.

La galassia più lontana conosciuta finora era EGSY8p7 con un redshift pari a 8.68, mentre GN-Z11 ha fatto registrare il nuovo record di 11.1.

25 volte più piccola e con una massa stellare di appena l'1% di quella della Via Lattea, GN-Z11 ha un tasso di nascita di nuove stelle 20 volte superiore e questo la rende estremamente brillante, consentendone l'osservazione da parte di Hubble
La scoperta di GN-Z11 ci dimostra come la nostra conoscenza delle prime fasi di vita dell'universo siano assai limitate" afferma Ivo Labbe, co-autore del documento e scienziato presso l'Università di Leiden; "Il modo in cui la galassia si sia formata rimane per ora un mistero, ma possiamo ipotizzare che si tratti della prima generazione di stelle ad essersi formate intorno ad un buco nero".
Un'analisi più approfondita sarà possibile soltanto nel 2018 grazie al nuovo telescopio James Webb JWST, realizzato dalla NASA in collaborazione con l'ESA (Agenzia Spaziale Europea) e CSA (Agenzia Spaziale Canadese); esso avrà a disposizione uno specchio di ben 5.4 metri di diametro contro i 2.4 di quello di Hubble, oltre i migliori strumenti di osservazione soprattutto per quanto riguarda le frequenze dell'infrarosso, consentendogli di far luce sulle fasi ancora più iniziali della nascita del nostro universo.

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Messaggio da Aviators » 5 marzo 2016, 18:44

Tom's Hardware ha scritto: SpaceX: missione compiuta ma l'atterraggio fallisce




SpaceX è riuscita al quinto tentativo a far decollare il razzo Falcon 9 e a consegnare il satellite SES in orbita geostazionaria. Peccato che non siano arrivate in diretta le immagini dell'atterraggio del primo stadio.

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Messaggio da Aviators » 2 aprile 2016, 18:19

Repubblica.it ha scritto: Simulata l'origine dei buchi neri nell'universo

Sarebbero nati quando nubi di gas sarebbero precipitate in 'buche' create dalla materia oscura, la materia misteriosa e invisibile che occupa il 25 per cento dell'universo

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OGGETTI giganteschi, la cui massa è pari a miliardi di volte quella del Sole. Di questi buchi neri è stata simulata l'origine, avvenuta a circa 700 milioni di anni dal Big Bang: sarebbero nati quando nubi di gas sarebbero precipitate in 'buche' create dalla materia oscura, la materia misteriosa e invisibile che occupa il 25 per cento dell'universo. Il risultato, pubblicato nella rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, si deve al gruppo coordinato da Kentaro Nagamine, dell'università giapponese di Osaka e Isaac Shlosman, dell'Università americana del Kentucky.

Secondo la ricerca sarebbe questa l'origine dei buchi neri giganteschi che si nascondono nel cuore nelle galassie più lontane e brillanti mai osservate, chiamate quasar. La simulazione è stata possibile grazie ai supercomputer dell'università di Osaka e dell'Osservatorio Nazionale del Giappone e a una tecnica messa a punto dai ricercatori che ha permesso di osservare il comportamento di ogni singola particella di gas e di simulare tempi molto più lunghi di quanto non fosse possibile in precedenza.

Finora si pensava che i buchi neri giganteschi fossero nati dal collasso delle prime stelle nate nell'universo, ma le simulazioni condotte fino a oggi mostrano che questo processo porterebbe alla nascita di piccoli buchi neri. Simulando la rete di filamenti di materia oscura nell'universo giovanissimo e la distribuzione del gas, è stato dimostrato che i buchi neri supermassicci si sarebbero invece formati quando nubi di gas sarebbero precipitate in buche create dalla materia oscura. Nell'esperimento, il buco nero è cresciuto molto rapidamente e ha raggiunto in 'soli' due milioni di anni la massa pari a due milioni di volte quella del Sole.

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Messaggio da Phant » 4 aprile 2016, 19:58




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Messaggio da Phant » 9 aprile 2016, 2:44




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Messaggio da Aviators » 12 aprile 2016, 21:15

Focus.it ha scritto: Il piano di Stephen Hawking per esplorare lo Spazio (con Mark Zuckerberg)

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Il fisico Stephen Hawking e il filantropo Yuri Milner hanno annunciato un piano ambizioso per raggiungere le stelle più vicine. Grazie a un investimento di 100 milioni di dollari vogliono sviluppare un sistema di propulsione veloce per raggiungere le stelle vicine. In tempi compatibili con una vita umana. E con nano sonde complete di tutto.

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Re: Lo Spazio

Messaggio da Aviators » 23 aprile 2016, 10:18

Focus ha scritto: 15 anni fa il primo italiano sulla Stazione Spaziale Internazionale

Nel 2001 Umberto Guidoni inaugurava le visite di astronauti europei alla Stazione orbitante. Ecco il suo racconto.

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Esattamente 15 anni fa, il 22 aprile 2001, Umberto Guidoni, astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea, entrava nella ISS (Stazione Spaziale Internazionale). Era partito il 19 aprile a bordo dello Space Shuttle Endeavour insieme ad altri sei astronauti per la missione STS-100.

Guidoni - che in questi giorni è ospite delle conferenze di Focus che la nostra rivista sta portando in giro per l'Italia all'interno della kermesse Panorama d'Italia - ci ha raccontato quel momento, certamente importante per la vita di un astronauta, ma altrettanto fondamentale per la storia dell'esplorazione spaziale italiana ed europea.

Quando è stato esattamente l'aggancio con la ISS?
«Il lancio con lo Shuttle è avvenuto il 19 aprile, fuso orario degli USA, ma in Italia era già praticamente il 20. A quell'epoca, con lo Shuttle, raggiungere la ISS richiedeva più tempo di adesso con le Soyuz: dal momento del lancio a quello dell'aggancio passavano circa due giorni. Il motivo principale è che si sceglievano traiettorie tali da ridurre il più possibile il consumo di carburante. E poi perché il primo giorno dopo il lancio era impiegato per rendere lo Shuttle una piccola stazione orbitante, quale di fatto era. Poi, il secondo, si raffinava l'orbita e si arrivava alla ISS. Quindi noi siamo entrati sulla Stazione il 22 aprile».

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Qual è stata la prima emozione quando ha messo piede a bordo?
«Be', era il 2001, e io avevo bene in mente 2001: odissea nello spazio di Stanley Kubrick. L'emozione, mentre ci avvicinavamo alla ISS, era di essere prossimi all'aggancio a una vera stazione spaziale proprio nell'anno indicato dal film. Poi di fatto, più da vicino, ci si rendeva conto che la realtà era un po' diversa: allora la ISS era ancora in fase di assemblaggio, era un cantiere. Non assomigliava molto alla stazione orbitante rappresentata da Kubrick... E poi, certo, c'era anche un po' di emozione per il fatto di essere il primo italiano, e primo europeo, a salirvi».

Quali sono stati i momenti più importanti della missione?
«Avevamo due compiti principali. Il primo era portare e installare il braccio robotico canadese. Come in tutti i cantieri che si rispettino, c'era bisogno di una gru per i carichi pesanti. In altre parole, il Canadarm2 era un elemento critico per proseguire l'assemblaggio della ISS. Se non avesse funzionato, si sarebbe fermato tutto. Ma in pochi giorno fu reso operativo».

«L'altro elemento importante che dovevamo consegnare alla ISS era il modulo Raffaello, al suo primo volo. All'interno c'erano diverse tonnellate di esperimenti e di rifornimenti per la stazione. Scaricarlo è stato una faticaccia, ma in realtà il problema era riempirlo di nuovo con le cose da riportare a Terra. Tutto andava sistemato in modo perfetto, perché altrimenti avrebbe spostato il centro di gravità dello Shuttle al rientro. L'equipaggio della missione precedente aveva avuto grossi problemi in questo lavoro. Ricaricare Raffaello è stato un lavoro certosino».

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Raffaello era uno dei tre moduli realizzati dall'Italia...
«Esatto: Raffaello, Leonardo, che aveva già volato e che poi è stato modificato in modo da diventare un modulo permanete della ISS, e Donatello. La cosa divertente è che gli americani non riuscivano a capacitarsi che i nostri moduli non portavano i nomi di tre delle quattro Tartarughe Ninja dei cartoni animati [Donatello (Donnie), Leonardo (Leo), Michelangelo (Mikey) e Raffaello (Raph), NdR] ma di personaggi ben più famosi...»

Che cosa è cambiato riguardo alla vita sulla ISS i questi quindici anni?
«Soprattutto due aspetti. Il primo è il comfort: ora la Stazione è più grande, e ci sono ambienti più definiti per il riposo, per esempio, o per consumare i pasti. Quindici anni si faceva praticamente tutto dappertutto. Il miglioramento è avvenuto anche perché la durata delle missioni è aumentata da 3 a 6 mesi. L'altro aspetto è quello della comunicazione, della connessione. Nel 2001, al massimo noi astronauti potevano mandare qualche email. Oggi i miei colleghi chattano su Twitter, parlano su Skype, scattano foto bellissime che postano immediatamente sui social. Ho visto che hanno anche uno schermo abbastanza grande in cui, nei momenti liberi, riescono perfino a vedere in diretta le partite di calcio...»

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Per l'occasione, oltre alla bandiera italiana, Guidoni portò a bordo della ISS lo stendardo della Presidenza della Repubblica Italiana consegnatoli dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi.

Endeavour, prima di lasciare la stazione spaziale, sollevò di quota la ISS e fece una rotazione attorno ad essa per riprenderla nella sua interezza con una videocamera IMAX che si trovava a bordo del vano dello Space Shuttle.

Da allora altri 5 astronauti italiani e, complessivamente, 14 europei hanno visitato e vissuto anche per 6 mesi a bordo della ISS per un totale di circa 1.400 giorni.

Dopo Guidoni il secondo europeo a visitare la ISS fu ancora un italiano: Roberto Vittori.

Guidoni aveva già volato nello spazio come “specialista di missione” con lo Space Shuttle della missione STS-75 nel 1996. A bordo, oltre ad altri 5 astronauti, un altro italiano Maurizio Cheli.

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Re: Lo Spazio

Messaggio da Aviators » 28 aprile 2016, 19:09

Tom's Hardware ha scritto: SpaceX atterrerà su Marte entro il 2018

SpaceX ha annunciato su Twitter che intende inviare la capsula Dragon 2 su Marte entro il 2018.

I piani di SpaceX per la colonizzazione di Marte prenderanno il volo entro il 2018. Ad annunciarlo l'azienda stessa in un tweet, in cui specifica che la prima missione sarà funzionale a raccogliere informazioni. Ricordiamo che il piano originario di Elon Musk è quello di istituire una colonia su Marte, ed è proprio per questo motivo che la Dragon effettuerà un volo di prova per valutare la capacità di trasportare sul Pianeta Rosso carichi utili, che possono includere sia i generi di prima necessità sia le attrezzature necessarie per costruire una base.

Per i dettagli bisognerà attendere la fine dell'anno, intanto Elon Musk ha precisato in un tweet che "Dragon 2 è progettata per essere in grado di atterrare in qualsiasi punto del Sistema Solare, e che la missione Red Dragon su Marte costituisce il primo volo di prova", che ovviamente avverrà senza equipaggio.

Video: http://www.dailymotion.com/video/x47hkr ... -2018_tech
A novembre 2015 SpaceX aveva pubblicato un video che mostrava la versione con capsula per equipaggio della Dragon nel corso di un test che aveva lo scopo di dimostrare come sarebbe stata in grado di atterrare delicatamente sulla superficie di un mondo lontano.

Lo scorso anno un gruppo di scienziati della NASA aveva valutato la possibilità di intraprendere la missione Red Dragon, impiegando la capsula di SpaceX per raccogliere e portare sulla Terra campioni di roccia e del suolo che saranno raccolti dal rover Mars 2020. La missione tuttavia non era stata approvata dalla NASA e SpaceX non aveva confermato la sua partecipazione.

A gennaio 2015 durante una sessione "Ask Me Anything" di Reddit Musk aveva spiegato che avrebbe reso pubblici entro fine anno i piani di SpaceX per il "Mars Colonial Transporter" - il sistema di volo spaziale che porterà gli esseri umani da e verso il Pianeta Rosso - ma al momento non ci sono ancora informazioni. Al momento SpaceX è impegnata nello sviluppo del Falcon Heavy, che secondo l'azienda avrà la capacità di portare esseri umani e merci verso lo spazio profondo spazio, compreso Marte.

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Ricordiamo che l'8 aprile SpaceX ha posato una pietra miliare nello sviluppo di razzi riutilizzabili, facendo atterrare il primo stadio del razzo Falcon 9 su una nave drone. Secondo Musk i razzi riutilizzabili abbasseranno drasticamente il costo dei viaggi spaziali, rendendo più accessibili i progetti di colonizzazione marziana.

SpaceX ha attualmente in corso un contratto con la NASA per il trasporto di rifornimenti da e verso la Stazione Spaziale Internazionale; in più SpaceX e Boeing sono stati selezionati per il trasporto degli astronauti presso la ISS: i voli con equipaggio dovrebbero iniziare nel 2017.

La NASA dal canto suo fa sapere che ha accettato di fornire supporto tecnico alla missione di SpaceX, in cambio di dati circa l'ingresso del veicolo spaziale nell'atmosfera marziana, discesa e atterraggio. Nonostante i tagli di bilancio l'accordo è favorevole perché non comporta spese ma prevede solo uno scambio di informazioni.

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Re: Lo Spazio

Messaggio da Aviators » 5 maggio 2016, 21:06

Tom's Hardware ha scritto: SpaceX ritenta l'atterraggio del Falcon 9, ecco la diretta

Venerdì 6 maggio 2016 alle 07:21 del mattino SpaceX lancerà una nuova missione con il Falcon 9 per consegnare in orbita un satellite per le telecomunicazioni. Proverà di nuovo l'atterraggio sulla nave drone. Ecco il video per seguire la diretta.

La prossima impresa di SpaceX si terrà domani mattina alle 07:21 ora italiana, dopo che il decollo è stato posticipato di 24 ore per condizioni meteo avverse. Si tratta del primo lancio dopo il grande successo dell'8 aprile scorso, quando il primo stadio del razzo Falcon 9 è atterrato per la prima volta in verticale sulla nave drone nell'Oceano Atlantico.

Quella a cui assisteremo domani mattina – sempre che non ci siano altri rinvii – non sarà una missione fotocopia della precedente, per questo vale la pena dare un'occhiata. Sarà più difficile perché il razzo dovrà raggiungere l'orbita geostazionaria a quasi 36 mila km di quota per consegnare un satellite giapponese per le telecomunicazioni, prima di rientrare.

Questo comporterà una maggiore velocità al rientro e quindi una più alta difficoltà proprio nella fase di atterraggio, dove peraltro avrà a disposizione meno carburante per rallentare e fermarsi sulla piattaforma galleggiante. Proprio per questi motivi le premesse non sono delle migliori, tanto che in un comunicato ufficiale SpaceX spiega che "un atterraggio di successo è improbabile" a causa dell'estrema velocità nella prima fase della missione e al forte impatto termico nella seconda. Per questo un successo avrebbe un sapore ancora più dolce.

Sarà il quarto lancio di quest'anno e se l'atterraggio andrà a buon fine, come accaduto ad aprile, sarà il terzo successo a favore dell'azienda di Elon Musk e il secondo sulla nave drone. Stando alle informazioni diffuse da Musk l'azienda ha più di una dozzina di altri lanci in coda per quest'anno, tra cui quello più atteso del Falcon Heavy nel mese di novembre, con il razzo che l'azienda spera di usare per arrivare su Marte nel 2018.

Potete seguire la copertura in diretta su YouTube o qui sotto:


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Re: Lo Spazio

Messaggio da Aviators » 6 maggio 2016, 17:19

HDBlog ha scritto: Guardate un piccolo razzo che va a 6100 km/h ripreso da GoPro




Lo scorso 6 novembre 2015 la UP Aerospace ha effettuato un emozionante test di lancio per uno dei suoi piccoli razzi SL-10 poco oltre la mesosfera, l'obiettivo era di rilasciare al culmine della corsa la Maraia Capsule e testarne l'aerodinamica nella fase di rientro in superficie. Il test è stato un successo, il razzo ha raggiunto in pochi minuti l'impressionante velocità di 6115 km/h (Mach 5.5) e finito la sua corsa a circa 120,7 km di altezza dalla superficie.

L'evento è stato interamente ripreso da GoPro Hero 4, un filmato divenuto virale in poche ore grazie alle prospettive inedite. Nella fase di risalita non si apprezza moltissimo vista la rotazione del piccolo razzo, ma non appena il carico è stato rilasciato nel punto culmine le immagini diventano mozzafiato. Non ci stancheremo mai di vedere la Terra da queste altezze, e il momento in cui il razzo si separa sembra quasi realizzato in post produzione.

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Il piccolo carico è poi rientrato in superficie, ha cominciato a ruotare vigorosamente non appena l'aria è tornata ad essere meno rarefatta per poi aprire il piccolo paracadute. La quasi totalità delle immagini è stata ripresa con GoPro Hero 4, godetevi il filmato!

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Re: Lo Spazio

Messaggio da Aviators » 6 maggio 2016, 17:23

Tom's Hardware ha scritto: Successo inaspettato per SpaceX, il Falcon 9 resta in piedi!

Atterraggio riuscito! Il primo stadio del razzo Falcon 9 di SpaceX è riuscito ad atterrare in verticale sul drone marino dopo una missione più complessa dello scorso 8 aprile.

Non c'erano molte chance di successo pieno per la missione odierna di SpaceX, che aveva deciso di ritentare l'atterraggio sulla nave drone del primo stadio del Falcon 9 anche se la missione da compiere era ardua. E invece il successo è arrivato, ed è stato ancora più emozionante del primo.
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Alle 07:21 di questa mattina il decollo dalla base statunitense di Cape Canaveral, per consegnare un satellite per le telecomunicazioni in orbita di trasferimento geostazionaria (GTO). Questo comportava una velocità maggiore al rientro e meno carburante a disposizione per rallentare nella fase di atterraggio: un mix che non lasciava prevedere nulla di buono. Per questo motivo prima della missione l'azienda aveva messo le mani avanti e spiegato giorni prima della missione odierna che un atterraggio di successo era improbabile.

Video

Sta di fatto che l'attenzione e l'apprensione per questa missione sono state maggiori che negli altri casi e alla fine hanno avuto buon esito: il Falcon 9 è comparso sugli schermi della diretta e si è appoggiato sulla nave drone, restando in piedi.
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Ricordiamo che l'azienda è in piena fase di test per il progetto di riutilizzo del primo stadio dei razzi e la dimostrazione tecnologica di stamani è un'iniezione di ottimismo come ce ne sono poche. Complimenti a Elon Musk e a tutto il team di SpaceX: il futuro oggi sembra più vicino.

Per chi avesse perso la diretta, può rivedere tutto online sulla pagina ufficiale di SpaceX.

Guarda la galleria completa

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Messaggio da Aviators » 13 maggio 2016, 23:18

Tom's Hardware ha scritto: Una tempesta solare vista dallo Spazio

La missione Magnetospheric MultiScale (MMS) della NASA ha permesso per la prima volta di fare un'osservazione diretta della riconnessione magnetica durante una tempesta solare. Conoscendo meglio questo fenomeno potremo prevedere meglio le tempeste geomagnetiche.

Abbiamo parlato più volte delle tempeste solari. Sappiamo che hanno origine dalle eruzioni solari e che quando il vento solare raggiunge il campo magnetico terrestre si verificano tempeste geomagnetiche che possono causare malfunzionamenti ai satelliti, alle reti elettriche e ad altro, sulla Terra.
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Su Tom's Hardware abbiamo anche pubblicato la relazione di una conferenza al riguardo tenuta dalla dottoressa Paola Battaglia, astrofisico dell'Università di Trieste, con immagini che schematizzano il campo magnetico del nostro pianeta per far capire meglio di che cosa si tratta.

Adesso è arrivato molto di meglio: uno studio pubblicato su Science e condotto utilizzando i dati raccolti dalla missione Magnetospheric MultiScale (MMS) della NASA ha permesso per la prima volta di fare un'osservazione diretta del fenomeno chiamato riconnessione magnetica. Quest'ultima può avere importanti ripercussioni sulla Terra, dalle aurore spettacolari alle tempeste geomagnetiche.

Mai prima d'ora si era assistito direttamente al modo in cui avvengono queste esplosioni magnetiche. Il successo del nuovo studio è dovuto alle informazioni collezionate dai quattro veicoli spaziali MMS che operano nella magnetosfera terrestre - ai margini del campo magnetico della Terra - e che per la prima volta catturano misure dirette dei movimenti degli elettroni durante la riconnessione magnetica.
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I veicoli sono identici, funzionano ad energia solare e sono dotati ciascuno di una serie identica di 11 strumenti composti a loro volta da 25 sensori. Si tratta dei sensori con risposta più rapida che la NASA abbia mai montato: l'imaging delle particelle avviene una volta ogni 30 millisecondi.

James Burch, astrofisico al Southwest Research Institute in San Antonio, in Texas, ha spiegato che i ricercatori hanno "studiato la teoria e fatto simulazioni con i supercomputer, ma fino ad ora non avevano visto quello controlla la conversione di energia magnetica in energia delle particelle" ed è proprio per questo motivo che è stata progettata la missione MMS.

Burch parla senza mezzi termini di "una nuova finestra sulla parte dell'universo in cui si verifica la riconnessione. […] Dove prima avevamo 'telescopi' per visualizzare i risultati della riconnessione, ora abbiamo un 'microscopio' che per la prima volta ci permette di vedere la riconnessione mentre è in azione".
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La missione MMS è attualmente nella sua prima fase, con i veicoli spaziali in volo nei siti di riconnessione sul lato diurno della Terra, dove la materia proveniente dal Sole si scontra con il campo magnetico terrestre. Durante la sua seconda fase gli MMS saranno riposizionati sul lato notturno della Terra, dove le particelle del vento solare confluiscono nella 'coda' del campo magnetico terrestre.

Al momento resta un mistero il modo in cui si generano i campi elettrici durante la riconnessione magnetica. "Ci sono diverse teorie, che per essere verificate richiedono misure effettuate con tutti e quattro i veicoli MMS presenti contemporaneamente all'interno della regione di riconnessione" ha spiegato Burch. "Finora siamo riusciti a posizionarne tre simultaneamente, mentre il quarto è arrivato un po' tardi. Per risolvere questo problema intendiamo ridurre la distanza fra i veicoli dai 10 km attuali a 5 km."

Video

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Messaggio da Aviators » 23 maggio 2016, 19:34

Tom's Hardware ha scritto: Come atterrare sulla Luna: 175mila dollari per le istruzioni

Le istruzioni per atterrarre sulla Luna usate nella missione dell'Apollo 11 sono state battute all'asta a 175mila dollari.

Atterraggio sulla Luna, istruzioni per l'uso: tre pagine con la procedura passo passo da eseguire al computer, che gli astronauti dell'Apollo 11 usarono per l'allunaggio nel 1969. Per averle un collezionista che ha chiesto di restare anonimo ha pagato 175mila dollari all'asta tenuta da Heritage a Dallas a fine della scorsa settimana.
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apollo-11-checklist-7320ebb24aaf01bc50d2cc31c22318cb0.jpg (70.01 KiB) Visto 3445 volte
Stando a quanto riferito dalla casa d'aste, queste tre pagine facevano parte della collezione personale di Buzz Aldrin, e del manuale che comprendeva anche la lista di controllo. Michael Riley di Heritage ha definito queste pagine "artefatti incredibili dal primo sbarco del genere umano sulla Luna".

Buzz Aldrin, pilota del modulo lunare e secondo uomo a posare il piede sulla Luna, annotò di suo pugno su ciascuna pagina la nota "usato da Neil Armstrong durante l'atterraggio del modulo Eagle": un particolare che aggiunge valore e che rende ancora più importante il contenuto di questi fogli.

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Re: Lo Spazio

Messaggio da Aviators » 26 maggio 2016, 1:00

Tom's Hardware ha scritto: Lockheed Martin progetta una base orbitante per Marte

Mars Base Camp è il nome della stazione orbitante attorno a Marte che Lockheed Martin sta progettando per accelerare i tempi di un viaggio sul Pianeta Rosso e contenerne i costi.

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